• Non ci sono risultati.

Maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa. Sapere e fare sé stessi superando le influenze degli stereotipi di genere.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa. Sapere e fare sé stessi superando le influenze degli stereotipi di genere."

Copied!
128
0
0

Testo completo

(1)

0

Corso di Laurea magistrale

in Lavoro, cittadinanza sociale e interculturalità

Tesi di Laurea

Maschi e femmine si nasce,

uomini e donne si diventa.

Sapere e fare sé stessi superando le influenze

degli stereotipi di genere.

Relatore

Prof.ssa Anna Rita Colloredo

Correlatore

Prof.ssa Mirella Zambello

Laureando

Michela Vecchies Matricola 823055

Anno Accademico

(2)

1

(3)

2 INDICE

INTRODUZIO NE . . . . . . . . . . 5

Ext rat err est re all e pari. . . . . . 13

CAPITOLO PRIMO SESSO E GENE RE : I CONCETTI E LE LORO REL AZIO NI . . . 21

1.1 L’A.B.C . dell ’identit à s es suale . . . 21

1.2 Il s es so biol ogi co . . . . . . 24

1.3 Il genere. . . . . . . . 28

1.4 L’i dentit à di genere. . . . . . . 32

1.5 I ruol i di genere. . . . . . 35

1.6 Ori ent am ento s es suale: l a non es clusi vit à dell’et eros ess ual ità. . 3 7 1.7 Conclusi oni: G eneri, culture e conformis m o. . . 4 0 CAPITOLO SE CO NDO NAS CERE MASCHI E FEMMINE, DI VENT ARE UOMI NI E DONNE: L’INFLUENZA DEGLI STEREOTIPI DI GENERE. . . . . . . . . . . 43

2.1 F emmi nilit à e m aschi lit à: universi ster eotipati . . . . 43

2.1.1 Contrapposizi oni e schematizzazi oni di genere. . . . 47

(4)

3

2.2.1 Ieri ed oggi: sociali zzat i al gener e dalla n as cita. . . 50

2.3 Le agenzi e di socializzazione al genere. . . . . . . 53

2.4 L’educazione al genere: gi ochi e fi abe. . . . . . 56

2.5 Le rappres entazi oni nei mass m edia. . . . . . 63

CAPITOLO T ERZO IN&OUT : PE R UNA NUO VA CONSAPEVOLE ZZA DEGL I STEREOTIPI DI G ENERE . . . . . . 68

Intr oduzione. . . . . . . . . 68

3.1 R iepilogo s torico: nascita, cres cit a ed evoluzione. . . . . 6 9 3.2 La progett ualit à raccontat a. . . . . . 7 2 3.3 Atti vit à di os servazione: la cl as se 2°A dell’ I.C . Italo C alvi no . . 7 7 3.3.1 I ° In cont ro . . . . . . . 77

3.3.1.1 Pri ma atti vit à: Io s ono. . . . . . . . . . . . 77

3.3.1.2 Seconda atti vità: Gli i ngr edi ent i dello star -bene. . . 78

3.3.1.3 Terza at ti vit à: La s coperta del fuoco . . . . . . 79

3.3.1.4 Quarta attività: Veri “maschi” e Vere “femmi ne”. . . .81

Conclusi oni e oss er vazioni del I i ncont ro. . . . . . 84

3.3.2 I I° In con tro . . . . . . . . . 85

3.3.2.1 Pri ma atti vit à: Ori ent ament o s es s ual e liber o . . . . . . 86

3.3.2.2 Seconda atti vità: The Secr et. Spaz io all ’i mmaginazione . . . . 89

3.3.3 I II° Incontro . . . . . . . 93

3.3.3.1 Pri ma atti vit à: C acci atori di st ereoti pi. . . . . . 93

3.3.3.2 Seconda atti vità: Pubbli cit à anti -stereoti pi. . . . . . 102

(5)

4

3.4 Valut azione conclusiva del la cl asse. . . . . . 105 3.5 Riflessione conclusiva dell’osservazione. . . . . . 108

CAPITOLO QUARTO

L’ASSISTENTE SOCIALE: DONNA E “LADRA DI BAMBINI”? . . . . . 112

4.1 L’immagine-stereotipo dell’assistente sociale. . . .112 4.2 Identità di ruolo e i dentit à di gene re nel l avoro s oci al e. . . . 115 4.3 Il lavoro sociale: di che genere di l avoro sti amo parl ando? . . . 118

Con clusioni . . . . . 122

(6)

5 INTRODUZIO NE

Nel la vit a di t utti i gio rni s i è soliti a non dare peso e rilevanza a det erminati aspetti considerati ovvi e dati per s contati, m a che in real tà

costituiscono elementi decisivi dell’esiste nza dell’essere umano.

Pensandoci bene, quanti indi vidui si ferm erebbero a ri fl ett ere

sull’importanza dell’aria che si respira e dell’atto di respirare? Senza peccare di pres unzi one risponderei nessuno, o fors e sol ament e alcuni, eppure questa cons apevol ezz a sarebbe opportuna, dal mom ento che si st a parl ando di un el em ent o fondamentale per l a s tess a s opravvi venz a: l’aria, appunt o. Ci ò accade perché a causa del la famili ari tà dell a respi ra zi one, ess a s com pare ai nostri occhi così com e accade per il genere, s ci enz a sul cui sfondo ogni indi viduo definisce e permea l a propri a vit a1.

Fra l e t ant e diversit à con cui quoti dianam ent e si è port ati a confront arsi, l a diversità di genere è senza ombra di dubbio quell a più t empestiva. Non a caso “maschio o femmina”? , è la prima domanda che si sente pronunciare al momento del la nas cit a, così com e mas chi o o femmina si è in ogni azione, idea e rel azi one dell a propri a esi stenz a.

Mi sono res a cont o che sono davvero tant e l e volt e i n cui si parl a di maschi e femmi ne con l a presun zione che tuto ciò chi si afferma s ia esatto e indubbio, e alt ret t ant e sono l e volt e i n cui lo si fa non curandos i dell a singolarit à dell a persona, m a ragi onando att raverso degli s chemi ment ali che cat egorizzano gl i uomini in un m odo e le donne in un alt ro . E’ proprio su questo aspetto , verso il qual e prim a d’ora non ho m ai ri volto la dovut a att enzione che m eri t a, che si focal izza l’ el aborato di t esi , vol to a prendere in esame i vari as petti del l a st ere otipizz azione dell ’ess ere m as chil e e fem minil e dall ’infanzia, gi ungendo all a comprensio ne che non esis te nemm eno un aspett o dell a vit a che non si a definit o i n bas e al genere. Ci si chiede mai come vengono delimitati i confini tra l’universo maschile e femminil e e se sono confini fi ssi ? Se vi sono ruoli sessua lm ent e circoscrit ti e definiti ? Se le gi ovani generazi oni sono libere di svil upparsi in base al le loro incl inazi oni oppure sono ancora vincolat e da determi nat e

(7)

6

previsioni che vanno a condizionarne e influenz arne att eggiam enti e azioni? Perché si sostiene c he i m as chi siano per nat ura pi ù affasci nati dall e costruzioni e l e femmine dal le bam bol e ? O ancora, per qual e moti vo un maschi etto non può indossare la borsett a, giocare con le bambole, prendersi cura dei pel uche e una femmina non può gi ocare con l e macchine, sporcarsi il vestit i no o giocare con l e cost ruzi oni ? Cosa l o impedisce?

Per ris pondere a t ali dom ande è n ecess ario fermarsi a ri fl ett ere. Q uando si parl a di maschi e femmine s i è soliti a ragi onare per com partimenti st agni e senza far grandi ragio nam enti m a i n realt à per pot er comi nci are a com prendere le cos e nel modo gi usto, è neces sario chi arire bene il signi fi cat o dei concetti che si utilizzano , pass aggi o che si rivela ess ere ess enzi al e al fine di condivi dere i pensi eri e le ri fl ess ioni a ri guardo.

A tal proposit o il primo capit olo analizza le due di mensioni cui pos sono ess ere ri condott e l e differenz e tra uomini e donne: la dim ensi one del ses s o e l a dim ensi one del genere.

Sess o e genere, di vers am ent e da quanto si pens a, non s ono l ’uno i l sinonimo del l’alt ro, ma indi cano il primo le caratteris tiche biologi ch e degli indi vidui , quindi m aschio o femmina, mentre il secondo f a riferim ent o ai t r atti soci ali e culturali che fornis cono val ore al s es so, definendo modi di fare, di a gi re e vissuti in termi ni di m as coli nit à o fem minili tà: uomo o donna2.

Al mom ent o dell a nas cit a, il m as chio e la femm ina si disti nguono per il fat to di pos sedere det ermi nati attributi sess uali di fferenzi at i; in s eguito, medi ant e il proces s o di soci alizzazione, m as chi e femmi ne acquisi s cono modi di s entire, di i nteragi re e di com unicare, regol e di com por t am ent o e ruol i che ne det erminano , dal punt o di vist a soci al e e culturale, l’appartenenza sessuale. E’ quindi la natura a definire se siamo maschi o fem mine, ma in s eguito è la s oci et à che att ribuis ce si gni fi cato a quest a distinzione; chi diventi amo com e uomi ni e donne è i n larga mi sura det erminato dall e as pett ati ve soci ali e culturali .

2

Graziella Priulla (a cura di), C’è differenza. Identità di genere e linguaggi: storie, corpi, immagini e parole, Franco Angeli 2013.

(8)

7

Porsi dell e dom ande s ul proprio ess ere m as chi e femmi ne, si gni fi ca interrogarsi s ull a propri a i dentit à sessuale, cons iderat a un cost rutt o multidim ensional e form ato essenzi alm ente da quat tro divers e dim ensi oni che, nel corso dell’elaborato, si andrà ad osservare singolarmente : il sesso biologico, l’identità di genere, il ruolo di genere e l’orientamento ses suale, dimensioni che com e vedrem o variano nel luogo e nel t empo.

Il secondo capitol o si concentra s ul l a questi one d el genere come concett o cult uralm ent e e soci alm ent e appres o. La dicotomi a t ra m as chi o e femmi na, att ravers o l e più vari e agenzie di socializ zazione, condiz iona l ’ess ere

umano fin dall a pri ma infanzia, influenzandone i l pensi ero, il

com portam ento, le scelt e, con divi sioni nett e t r a universo mas chil e e fem minil e i n t utto ci ò che gli st a attorno.

Dal la prim a infanzia si apprendono quell i che sono i comportam enti e gl i att eggi am enti corris pondenti al propri o corredo biol ogi co e all a strada d a pers egui re per costruire l ’identit à di genere. I bam bini e l e bambine sono spinti a m ett ersi a confronto con det erm i nati modelli che si curano più del genere che del singolo: i maschi etti sono più esuberanti, dinamici, energi ci e sono port ati a l gioco con l e m acch i ne e le cost ruzioni, ment re l e bambi ne sono più dol ci e affett uos e, si commuovono frequentem ente, s ono più cari ne e prem uros e e sono s pint e a giocare con l e bambol e.

Si inizi a quindi con l a s celt a del corredi no per l a cam era, dei gi ochi, dell’abbigliamento, passando per la scelta dello sport e dei libri per giungere all e decisi oni pi ù import anti , quel le relative agl i studi e al lavoro, con l’esito di educare ai modelli imposti piuttosto che alla libertà di espressione del s é. Ori ent are le scel te di gi oco, di st udio, di vit a in bas e al s es so del le pers one e non in base al le l oro personali inclinazioni , ha dell e cons eguenz e s i a s ul piano personale che sul pi ano soci al e3.

Il process o di acquis izione dell ’identi t à di genere ha inizi o dal la nasci ta e continua lungo tutt o il c ors o di vit a di donne e uomini ; ora che si è in grado di indi viduare il sesso del nasci turo quando si t rova ancora nel grembo mat erno, l e aspett ati ve l egat e al genere inizi ano a form arsi ancor

(9)

8

prima della nascita e ciò vede all’azione genitori, nonni, parenti ed amici che s cel gono abiti ros a e bam boli ne per l e bambi ne e abiti azzurri e macchinine per i bambini. D’altra parte è anche vero c he non hanno poi così t ant e alt ernative dal mom ento che ci ò che è di sponibil e s ul m ercato è rigi dam ente conform ato agli s tereoti pi di genere4.

Le agenzi e di soci alizzazione al genere com e la famigli a, i l gruppo dei pari, l a s cuola, concorrono al process o d i apprendim ent o s volgendo una

funzione rilevant e in merito alla costruzione e all’incessante

riproposizione degli stereotipi di genere.

Tra l e più influent i agenzie di soci aliz zazione al genere s i quali fi cano anche i m ass m edia s peci alm ent e per quanto ri g uarda le gi ovani generazi oni, capaci di produrre e comuni care in gran misura una definizione e una raffi gurazi one dell a realtà , m otivo per cui il progett o educativo che s i andrà a present are vi ri serva am pio s pazio, per gui dare i ragazzi ad una gi usta cono s cenza e cons apevolezz a degli st ereotipi tramandati dai sis temi di comuni cazione di m ass a.

La part e prat ica inerent e a l progetto , è incl us a nel t erzo capitolo . C ome affront are il camm i no all a scopert a degli aspetti dell a vi ta connotati secondo il genere, s e non a ttraverso gli occhi del le giovani generazi oni ? La questione dell ’enfatizzazione e del la sott olineatura costante dell e differenz e realm ent e pres enti t ra m aschi e fem mine , att ravers o l’utilizzo di un abbigli am ent o di tinte di versi fi cat e per mas chi e f emmine, precis ament e celeste per i primi e ros a per l e s econde, at traverso m odi different i di port are le pettinature, medi ant e l ’utilizzo di pronomi personal i diversi per i due s essi e vi a dicendo, viene affront at a dal Proget to E ducati vo “In&Out”, un progetto attivo nelle Scuole Secondarie di Primo Grado del Comune di J esolo5: “Istituto Com prens ivo Gabri el e d’Annunzi o” e “ Isti tuto Comprensivo Italo Calvino”.

L’i nteresse vers o l a s copert a degli aspetti rel ati vi all a dicotomi a t r a maschi e femmine , al processo di cost ruzion e del l’i dentit à di genere e

4

Margaret L. Andersen, Howard F. Taylor, (a cura di), L’essenziale di sociologia, Zanichelli 2004.

5

Jesolo è un Comune italiano di 24.624 abitanti (Fonte ISTAT , Bilancio demografico al 31.12.2010) della provincia di Venezia, situato precisamente a nord di Venezia.

(10)

9

all ’influenz a es ercit at a s u di esso dall a forza de gli st ereot ipi di genere ha sus cit ato in me l a vogli a di mett ere in evi denza e port are a conos cenza quelle che s ono l e at tivit à del progett o e le m odalit à con cu i ess e vengono realizzate. La bell ezza del progetto st a nel coi nvolgere l a cl asse in att ivit à dirett e, facendo speriment are loro le cos e sulla propri a pell e, creando dell e simul azioni , facendo dei gi ochi di ruol o, cercando di soll eci tare l a parte emoti va con i contenuti che si vanno a veicol are.

Il progett o, pur es s endo di retto all e cl assi pri me, s econde e t erz e, non verrà pres o in consi derazi one nel s uo i nsiem e. S i int ende precis are i nfatti

che l’interesse non è focalizzato sulla progettualità, bensì

sull’oss ervazione di ret ta che si sofferm erà es cl usivam ent e sull e attivit à realizzate nell e cl as si seconde, in quant o è in quest e cl as si che si va a lavorare e a riflettere sull’identità sessuale, sull’identità di genere e su gli stereotipi di genere.

L’obiettivo della nostra osservazione consta nel voler mettere in evidenza il pensiero e il ragi onamento di gi ovani ragazzi e ragazze di f ront e al le questioni di genere; l ’os servazione dell e var i e atti vit à svolt e perm ett erà di cogliere com e, att raverso l a ri fl essi on e e l ’appli cazione, si poss ano riconoscere, comprendere e magari riuscire ad “abbattere” determinati schemi ment ali che ca tegorizzano in modi st ati ci e precisi, l’uomo e l a donna.

I ragazzi e le ragazze sono accom pagnati ad acquisi re una maggi ore consapevol ezza degl i stereotipi , de i valori famili ari e indi viduali conness i al genere, dell a ri flessione rispet to all’opportunit à di li berarsi dagli stereotipi e andare oltre, sostenendo l’ac coglienza di sé e degli altri; inolt re s ono guidati ad acquisi re la giust a cos cienza d el progress o di chi avi di lettura per s aper i dentifi care gli st ereotipi s ess ual i e le modalit à i n cui infl uenzano s celt e, val utazi oni ed esperienz e, di un’adeguat a riflessione sull’identità sessuale, l’identità di genere e sull’orientamento se ssuale, sull a val utazi one del modo i n cui ogni persona consideri “estranee” o “diverse” tipologie di persone differenti e infine il rafforzamento della

(11)

10

capacit à di afferrare le dinami che e i vi ssuti si a di chi es clude che di chi

viene escl uso poi ché consid erato diverso6.

L’idea di fondo attraverso la quale si è tentato di proiettare il lavoro consist e nell a part ecipazione di ret ta agli incontri realizzati in una dell e cl assi s econde, nell e quali si va a l avorare e cost rui r e s igni fi cati assi em e al gruppo a parti re dall e loro conoscenze, a partire da quel la che è l a loro esperi enza di rett a alla qual e, di conseguenza, si vanno ad all acci are i concetti più import anti.

Si riti ene che t al e aspett o ident ifi chi l ’ess enzialit à, l a peculiarit à e l a bell ezza propria del proget to: nes suna l ezione front al e, nessuna pret es a di insegnam ento m a sol o la vogl ia di cost rui re de i significati assi em e a questi giovani , part endo da loro, ri conoscendo loro dell e competenz e che li val orizzano. Si vedrà com e ri escano , seppur con qualch e diffi coltà, a mett ersi in gioco in prim a persona e a far emergere il l oro punto di vist a e il loro pensi ero da condividere.

In&Out att ribuis ce importanza al pri ncipio del “parti re da s é”, dell a narrazione delle propri e esperienze e dei propri viss uti. Ta l e principi o rappresent a un pres upposto imprescindi bile per fondare un percorso di pres a di coscienza dell a propria identit à. D’altra parte riflett ere approfonditamente su di sé è l’unico modo per far riemergere, mettendoli a nudo, quegli s chem i e quei preconcett i implicit i che spesso, in netto contrast o con val ori e idee, finiscono com unque per connotare le idee personal i. Questo approcci o diventa cruci al e quando si affront a un t em a com e quel lo dell a lotta agli stereoti pi di genere, e per di pi ù quando lo si fa con ragazzi e ragazze adol escenti, dunque con s oggett i alle pres e con un

percorso di cos truzione di s é in quanto uomini e i n quanto donne7.

L’intento del progetto non si concretizza nel cercare di impedire di esporre ragazzi e ragazze a m ess aggi dis c riminatori o di es clus ione, che recepi rebbero comunque fuori dall e mura scol as tiche, ma n el garantire loro gli st rum enti adeguati fi n dall a più t enera et à per decostruirl i in un’ot ti c a

6

www.sestantedivenezia.it/.../Educazione_socio_r...to_in&out_2013.pdf.

7

Ivana Padoan e Maria Sangiuliano (a cura di), Educare con differenza. Modelli educativi e pratiche formative, Rosenberg&Sellier, 2008.

(12)

11

di rispett o e reciprocit à; l ’impegno fondamentale è que ll o di pot erli rendere li beri di es prim ersi com e credono, liberi di speri ment are e di cost ruirs i l a propri a indivi dualit à.

Il m odo migl iore per mantenere sal di, ri spett osi e egualit ari i rapporti e l e rel azioni t ra i due generi, è andare contro gli st ereotipi di genere i l prima possi bil e. Il compi to principal e per un buon ris ult ato, risult a ess ere quell o svolt o dall a fami gli a, dalla scuol a, dai m edi a e da tut ta l a soci età, i quali dovrebbero impegnarsi al fine di ins erire nel vocabol ari o ment ale dei ragazzi i concett i di reci procit à e rispett o. Gli scopi ultimi possono ess ere rivolti all a prevenzione di att eggiam enti e comport am enti di genere viol enti e nella creazione di st abi li basi di autostim a soprattut to per l e ragazz e, senza i nt rappol ar l e i n canoni fisi ci peri col osi e precostituiti8. Il percors o affront at o ha perm ess o a m e st ess a di pormi dell e dom ande sulla mia identità personale e “professionale”. Ecco perciò che il quarto capitol o l as ci a spazio a dell e oss ervazioni sull a figura professi onal e

dell’assistente s oci ale , i n parti colare sull’immagine-stereotipo

dell’assistente sociale, sull’identità di ruolo e di genere nel lavoro sociale e sull a comprens ione del m andat o soci al e.

L’elaborato si concluderà con le considerazioni personali e i riferimenti bibliografi ci.

Si è d eci so di i nt rodurre l’argom ento , att raverso la tras crizione di un racconto di fant as cienz a , si nteticam ent e ri as sunt o, redatto da Bi anca Pitzorno pubbl icato nel 1979 ed i ntitolato “ Ext raterrestre all a pari ”, i l quale raccont a le vi cende di Mo, giovane m arziano ori ginari o dall a s tel la Deneb, che si t ras feris ce per un periodo di t empo sull a Terra per conos cerne cultura , t radizioni , usi e abi tudini9.

Al mom ento del s uo arrivo però i genit ori adott ivi si t rovano spi azzati: nessuno sa dire s e M o è un m aschi o o una femmi na. Si vedrà come M o, per tent are di appagarl i , int erpret a a rot azione ent rambi i ruoli , i n una comm edi a dei s essi che assum e si a aspetti divert enti che dramm ati ci . La

8

http://www.babytalk.it/wordpress/combattere-stereotipi-di-genere-infanzia/.

(13)

12

bell ezza del rom anz o sta nel far affi orare qu ant o assurde e il logi che si ano le nost re abitudi ni riguardanti l 'educazione al genere, mas chil e e fem minil e.

Si è deciso di trarre ispirazione dall’esperienza bizzarra di Mo, di bam bino/ a l ibero/a di svilupparsi privo di stereoti pi int rappol anti , di dare forma al la prori a personal ità e di cres cere come indi viduo s enz a vincoli collegati al genere. “Le brave bimbe non si sporcano con il fango!”, “comportati da vero ometto e non piagnucolare: sembri una femminuccia!”, “il rosa è un colore da bambine”, “sei un maschio, le barbie non sono adatt e a t e”…Chis s à in quant e occasi oni abbi am o s entit o pronunci are queste frasi o ci siamo noi st essi ritrovati a pronunci arl e.

Si dovrebbe cercare di punt are verso l a s tell a di Daneb, di lasci are che ci illumini e ci guidi nel cammi no nell a speranz a, un giorno l ontano, di pot er vivere in un pi anet a così, in li bert à dai giudizi dati a priori e dai diviet i coll egati al l’ess ere femmine o m as chi .

(14)

13

Extraterrestre alla pari

10

Racconto di fantascienza

Deneb, st ella dell a cost ell azione del Ci g no, dista dall a T er ra poco per l'astronabus spaz ial e. I due denebi ani accompagnar ono così sulla Terr a il minore dei l oro figli, che s ar ebbe rimasto per qual che anno su quel pianeta, ospit e di una famigli a del luogo.

Fin dal pr imo momento Mo aveva capit o che per i terr e stri la questi one aveva un’importanza assoluta. Aveva ben poco da dire la madre di Mo che quella er a una quest ione irril evant e, un parti col ar e mini mo che in s eguit o si sar ebbe chiar ito e che non avrebbe as solutamente i nter ferito nei rapporti con la fami gli di cui Mo er a ospit e. " Quel li", ad ogni costo, lo dovevano sapere i l più pr est o possibil e! Dopotut to si s ar ebbe ri velat a ess er e una gr ande scocciat ura f ar ritorno su Deneb dopo aver programmat o da tanto t empo una vacanza terr estr e , solamente per ch é nessun o s apeva di re se Mo fos se un maschio o una f emmi na!

Quando i due t er rest ri lo avevano chi est o, la madr e di Mo si era las ci ata scappare una ris ati na di indif ferenza : — Santo Dio, è una domanda che non ci siamo mai pos t i!

In seguit o, di fr ont e al l oro sgua rdo mer avi gliat o, aveva aggiunto: — Per qual e moti vo dovr emmo ess er ne a conoscenz a ? N on l ’abbiamo mai rit enut a una cosa i mportant e da s aper e.

L'uomo era i ndignat o: — C erto che è important e! Se non s appiamo s e è u n maschi o o una femmina, qual è il modo in c ui lo t ratt er emo? In qual e modo ci comporteremo con lui o lei o qualunque cos a si a?!

Il padre di Mo er a molt o inf astidi to dalla cos a : — Cos a vuol dir e "in quale modo comportarvi” ? L’impegno che vi siete presi è semplicemente quello di ess er e gentili e cord ial i con Mo , di trattarl o/a come s e foss e un/una vostro/a figl io/a , in caso contrario non avr emo mai accolt o la proposta dell’Istituto per i rapporti Terra Daneb.

(15)

14

— Nonostante noi abbiamo tutte le migliori intenzioni nei riguardi della vost ra creatur a, qui con un bambin o ci s i comport a diver sament e che con una bambina.

La mamm a di Mo spiegò: — N el nostro pianeta nessuno si pone di sapere se i pr opri fi gli siano maschi o f emmine fino al compiment o dei 50 anni . La nostr a cr es cit a e il nost ro s viluppo è più le nto: tr e dei nostri anni corrisp ondono ad uno dei vostri . In tal modo i giovani hanno l'età per incontr are la propri a metà, avere dei figli e formarsi una f amigli a e d ecco allor a che la faccenda as sume una certa rilevanza.

Nonost ant e sia già s tabilit o cos a di vent eranno, l e pri me diff erenze fisi che si manif estano vers o i 50 anni, non prima. In ogni cas o esist e uno specifi co es ame del sangue parti colarment e complesso, in grado di indi viduar e i cr omosomi femminili e maschili. Malgr ado esista questa possi bilit à, nes suno vi f a ri corso perché a ness uno int er ess a.

Per sos tenere i nostri fi gli nel l oro percorso di cr es cita, ci s er ve solament e conos cer e il loro caratt ere, l e loro ambi zioni, i loro sogni, e loro debolezze… di certo non ci serve sapere se sono maschi o femmine; questo part icolar e interess erà casomai loro, s e da adul t i avranno il desi derio di f or mars i una famigli a.

Mo aveva 29 anni denebiani , cor rispondenti a 9/10 anni sul nuovo pi aneta terr est re11.

I due t err estr i er ano disor ientati . Avevano compilato i moduli, poi era giunt a la lettera dell'arri vo di Mo e avevano pensat o si tr attass e di un maschi o per ché il s uo nome termi nava con l a o (non contando i var i Andr ea, Ni cola, Luca, Mattia, ecc. ) e perché gl i agget tivi e i pronomi che lo riguardavano erano a l mas chile. Troppo t ardi avrebbero capito che, poi ché in italiano non esist e il neutro, i denebiani traducono la loro lingua usando il gener e mas chil e per i ndicar e il lor o figli o dal sesso non ancora definit o. I t errest ri dunque si erano preparati ad accog li er e un maschi o. Pur troppo però non erano assolutam ente preparat i ad accogliere MO.

(16)

15

La madre denebiana es clamò: — Stiamo qui a fare s torie per una questione di tempo! Credo che se portat e MO al Laboratori o di Scienz e e Ricerche, i t ecni ci non si rif iut era nno di fargl i/le l'anali si del sangue. Così sapret e s e è maschio o femmina, s e ciò ri sol ve un problema per voi grave.

I due t err estr i r espir arono s ollevati.

Quando i due denebi ani f urono sparit i dentro i l vei colo s pazi ale, la donna terr est re si ri vols e a MO: — Vieni a vedere l a t ua camer etta!

Mo abbracciò la st anza con uno sguardo di approvazione, ma la donna non sembrava dello stess o par er e: — C he guaio, Mo! — es cl amò inqui et a. — Eravamo si curi ar ri vas se un mas chi o e abbiamo pr eparato una stanz a adatt a a un ragazz ino!

— Per me va benissimo — protestò Mo.

— Ma se dopo scopriamo che sei una bambina? Dovremo cambiare tutto... Met tere dell e t ende più chi ar e, dei fi ori , un copr iletto ros a, cambi ar e l e stampe all e par eti , sosti tuir e quel vel iero e quel mappam ondo... N on vorrai t ener e ai pi edi del l etto un post er di macchi ne da corsa! E come potr esti giocar e con quel pal lone o col tr eno elet tri co se fos si una femmina?

— Non potrei giocarci lo stesso? — chiese Mo sconcertato. — E poi non si preoccupi per i gioc attoli. Ho portato con me da Deneb la mi a bambol a di pelli ccia.

Doveva aver dett o qual cos a di sbagli ato. La donna si f er mò di colpo accanto all a finest r a ed es cl amò i n tono di accusa, pallida di rabbia: — Dunque s ei una f emmina, in f ondo? È tutto il gi orn o che ci prendi in giro! E anche i tuoi genitori! Che bisogno c'era di fare tante st ori e?! Giochi con le bambol e, dunque s ei una femmina!

Il pi ccol o denebi ano raccontò le sue esperi enz e via lettera al frat ello (o sorella?) T ar. C ar T ar, questi t errest ri s ono così strani e di versi da noi! Però non mett erti in testa che i o qui si a inf eli ce e abbandonat. In f ondo sono stat io a vol er venire sull a T erra.

(17)

16

Senti ques ta: stamat tina per la pri ma volta sono andat a scuola. Mi sono accort che qui sull a Terr a , di Deneb si sa verament e poco o nulla! Mi sono venuti t utti int orno per guar darmi da vi cino; qual cuno mi ha anche toccat con un di to per vedere di cosa er o f att. L e ragazzine fanno una conf usione! Parlano tutt e insieme, si fanno i dispett i , ridono per nient e, l itigano per niente! Vedes si poi quant a import anza danno al pr opr io as pett o. Vanno continuament e in bagno, ma non per fare pipì . Ci vanno per pettinarsi davanti allo s pecchio. Poi st anno s empre a parl ar e di vestiti e a confrontars eli . C'è t utto un giro di b r accia -l etti, col lane, s pille, f igur ine di fiori o donni ne... Se lì prestano, li bar attano, se li perdono si mettono a pianger e. Davver o, s e non l o avessi visto non ci avr ei credut o. Poi hanno le lacri me in tas ca! Basta dar lor o una s pinta, una gomit ata, c he pi angono disperat e.

Alla s cuol a mas chil e ci si di verte di più che in quel la dell e bambine, anche se il metodo usat o dal maestr o per fare lezi one è pr ess appoco lo stess o. I nuovi compagni non most rano eccessi va curiosi tà nei mi ei confronti . Fors e pensan o che la cur iosità non sia un senti mento abbas tanz a di gnitoso, s olo qual cuno mi chi ede dell e notiz ie tecniche s ul viaggio int ers t ellare, s ulla velocità, la dist anz a, il c arburant e usato dall'astronabus ; n ess uno mi chi ede dei mi ei s ent imenti, s e mi piace la Terr a, s e ho nost algia, se h o lasciato laggiù degli ami ci , come hanno chies to l e bambine.

Fra una l ezi one e l'altra gi ochiamo a pal lone in cort ile, facci amo l a lott a, ci arrampi chiamo di nascosto su un al bero e da quest o s u una t ett oia, chi udiamo per sch er zo il bidell o in gabi nett o. Poi tor niamo in aula dove impariamo a cost ruir e una prol unga per l a corr ent e el ett rica.

Un gi orno mi s ono seduto s u una panca dell a pal est ra e ho chi est o a un ragazzo, così , tant o per attaccare dis corso e fare ami cizi a: — Tu sei capace di far e l a magli a? L'alt ro mi ha guardato come s e non avess e capito bene e s enza avvi sar e mi ha dat o un pugno s ul nas o: er a molt o offeso. Io piangendo sono andato i n cerca di pr ot ezione, ma quello mi ha dett o: — Non pi angere come una f emmi nucci a , che fi gura poco da maschi o! — .

(18)

17

Nella mia ulti ma let tera ti avevo scr itto che avr ei dovut o fare un esame psicologico. Be' , non pot resti mai i mmaginare come si s volgono questi esami s ulla T er ra! T anto per comi nciare il prof es sor e ci ha fatto s eder e. Dopo per cinque mi nuti non si è occupato di noi : guardava fuori dall a finestra s enza dire una parol a. Al l'impr ovviso ha preso un sopr ammobi le dalla s cri vania e me l'ha tirat o addosso. La signora gli ha chies to perché lo avess e f atto e l ui si è degnato di spi ega r e: "Nel Medi oevo, per smas cher ar e l e donz ell e t ravestit e da cavali eri e vi cevers a, si as pettava che fos sero s eduti e poi si lanci ava lor o un oggetto in gr embo: l e donne apri vano l e ginocchia per accoglie rlo, gli uomini l e accostavano per afferrar e l'ogget t o f ra l e gambe." La si gnora ha volut o s apere cosa aveva dimostrat o la mi a r eazi one. "Che è un mal educat! L'ho classifi cata come reazione non pr evist a."

Poi ha continuat o l a visita. Se non f ossi stat pr eoccupat, mi sar ei anch e diverti t. Mi ha ordi nato di guardarmi l e unghi e dell e mani e io ne ho guar data solo una con il dit o soll evato. Il prof es sor e ha stril lato: "Dovevi guar darl e o volt ando vers o di t e i pugni chiusi o st endendo i palmi apert i rivolti ver so t erra! Mi s combus soli t utt a la scheda con quest e r eazi oni idiot e!". Poi mi ha fatto disporre dei fiori i n un vaso, aggius tar e una lampada rot ta, vesti r e una bambol a, fischiare con due dita in bocca, ecc. Ti scr iver ò appena avrò l'esi to. Fra qual che gi orno av rai un frat ello o una sor ella!

Il dottor e, dopo aver procedut o con i t est psi cologici piuttost o contr overs i , compil ò il s eguent e ref ert o: Sebbene aff etto da peri colosa s ensi bilit à, da eccess ivo spiri to di coll aborazi one, da i nconsuet a disponibil ità aff etti va e da una strana i ntui zi one per l o spirit o di inizi ati va l a chiarez za logi ca, la forza morale, l’aggressività, l’originalità, l’indipendenza, l’intolleranza di schemi precostituiti, la fierezza d’anim o, il paziente esaminato si deve considerare appart enente al sesso maschile.

Un giorno a colazion e Mo fu accol to dal le ri sat e: — Via quel nast ro, Mo! — disse l’Uomo deciso — Se devi comportarti da maschio, non renderti ridi colo!

(19)

18

Ma i capelli di Mo erano gli stessi del giorno prima…

— E finché non abbiamo la risposta delle analisi del sangue, non possi amo tagliargli eli - oss er vò la signora.

Quando Mo t ornò in camer a sua cer cò e cer cò, apr endo i cass etti, ficcando la tes ta sott o il let to, fino a che la si gnora L uci lla si affacci ò alla porta e gli chi es e: — Cosa cer chi , che s embri un'ani ma in pena? — La mi a bambola di pelli ccia — rispose Mo dall' alto dell'ar madio. — Oh, quella! — rispose la signora Lucilla — l'ho regalata a Cecilia. Le piaceva tanto, poveri na!... — Come ti sei permes sa di r egalar e la mi a bambola! — gridò Mo incr edulo. — Non era i l caso che continuassi a gi ocar e con le bambol e come una femminuccia! - La signor a Lucilla non ri us civa a convincersi di aver f atto un'azione poco cor ret ta e anche crudele dando vi a l a bambola di Mo s enza il s uo per messo. Insi steva che i maschi non devono giocar e co n le bambol e, che era una vergogna che Mo si disper ass e t ant o. Pr omett eva che gli avrebbe comprato qual si asi gi ocattolo avess e chiesto purché adatto a un ragazz o, ma che er a megli o per t utt i che Mo non si f acesse pi ù veder e in gi ro con una bambola in mano.

Mo a quella bambol a er a aff ezi onat o. L' aveva fin da quando era piccolo (era un r egalo di s uo padre per il suo dodi cesimo compl eanno); l' aveva portata con s é da Deneb, era abituat o a dor mir ci abbr acciato... Non vol eva a nessun costo rinunciarvi per un incompr ensibil e pr egiudi zio terr est re. E in quel momento mal edi ceva in cuor suo il responso "favor evol e" del pr of ess or Dott o, c he lo aveva "promoss o" maschi o.

Quella sera er a tal mente dis piaciut o e arrabbiat o con la si gnor a Lucill a, che ri fiutò di scendere da ll'ar madio per andare a l ett o, pians e fi no a far si gonfi are gli oc -chi e disse anche due o t re parolacce i n lingua denebiana, ma ness uno pot eva s candali zzarsene perché nes suno er a in gr ado di capir e quella l ingua.

Mo stava da cir ca un'ora sull'armadi o qua ndo la porta del la camera si riaprì ed entr ò il si gnor Ni col a: — Sei un ragazz o di caratt er e, Mo — gli disse — e in un certo sens o ammiro la tua fer mezz a, anche s e per una bambola non è il caso di fare t ant e st ori e... Un maschi o poi , e piangere i n

(20)

19

quel modo come una mocci osa per una decisi one dell a mamma che anche a me pare ragionevoli s sima!

Ma poi arrivarono le analisi del sangue… - Mo – affermò il dottore - è una femmina.

Superat o i l primo att imo di meravi glia, Mo ri pr ese il contr ollo del proprio cervell o e cominciò a ragionar e. Che cambiava i n def initi va? Una parol a scrit ta su un pezz o di cart a? Mo era pur sempr e Mo. Non un solo atomo del suo corpo, non un bri ciolo del suo modo di es sere dentr o (anima, caratt er e, spiri to, intelli genza, psiche) era cambia to. Ciò che era pr ima, ciò che era sempr e s tat, l o era anche adesso, no?

Ma in realtà dei terrestri non aveva capito proprio nulla… Lucilla, superat o il pri mo attimo di sorpr es a, si most rava eccitata. — Quanti cambiamenti i n fami glia, i n questi ulti mi tem pi! — Ma già! Io l'avevo sempre sos pettato, f in dal pri mo momento... C' erano tant e cos e che non quadravano... Quell a bambola di pelli ccia da cui non ti volevi separ ar e a nessun costo... C his sà che fine ha fat to? Che bell ezz a, una figlia! Come andr emo d'accordo, fra noi donne! Quanta compagni a mi pot rai far e! Mo era cont ent a di pr ocurarl e tant a gi oi a, ma oss er vava che la s ignora Lucill a si es pri meva come se in casa f osse arri vata una pers ona nuova. Mo però er a lì da tr e anni. Dunque in tut to quel tempo non l e aveva fatto abbastanza compagnia? Eppure ne gli ul timi t empi l e era parso (gli er a pars o, verament e) che fra l ei e la madre ci fos se un buon r apporto. L ei, lui, Mo ins omma, ce l'aveva mess a tutta per f arli contenti. E infatti fi no a dieci mi nuti prima no n avevano avuto niente da ridi re. Valli un po' a capire ques ti t err est ri! In tr e anni , dei t err est ri non aveva capito pr opri o quasi nulla.

Mo, dopo aver avuto l’opportunità di vivere per un dato periodo di tempo sia la condizione mas chil e che femminile, s i vedeva di sori entata e amareggiat a dai preconcett i, dall e preclusioni e dai comportamenti terrest ri. Quando venne a conoscenza della scoperta di una nuova rott a intergal atti ca e dell a possibi lità di partire in qualunque momento, Mo decide i mprovvi sament e di rit ornare su Deneb, luogo in cui vengono

(21)

20

assi cur ate l e ste ss e opportunità a chiunque e dove pot rà condurr e una vi ta total mente in libert à12.

12

blog.edufrog.it/.../lettori-in-erba/;blog.edufrog.it/.../articoli-lunghi/;www.cernuscodonna.it/.../sesso-e-genere-letture-per-ragazzi-e-ragazze/.

(22)

21 CAPITOLO PRIMO

SESSO E GENE RE : I CONCETTI E LE LORO REL AZIO NI

1.1 L’A.B .C. dell ’id enti tà ses sual e

Quando ci si int erroga sull a propria identità s essual e, vuol dire che ci s i sta ponendo dell e domande sul proprio essere m aschi o fem mi ne.

L’identità sessuale di ogni individuo viene considerata un costru tto multidim ensional e form ato essenzi alm ente da quat tro divers e dim ensi oni : il s esso bi ologi co , l’identit à di genere, il ruolo di genere e l’ori ent am ent o sess uale13.

Prim a di addentrarci nell a questi one relativa al concett o di ses so e di genere, è opport un o dare una defi nizi one dell e dim ensi oni accen nat e.

Prim a di tut to abbi amo il s esso bi ologi co. Il s es so biol ogi co di ci as cun indivi duo viene definito d all a combi nazione dei cromosom i XX e XY, ossi a il s ess o cromo s omico detto anche s esso genotipi co . Il ris ultat o di t al e com binazione può es sere un mas ch i o, una femmi na o un s oggetto inters ex. Un indi viduo int ers ex è una persona i cui crom osomi sessuali, i genit ali, o i caratt eri s es suali s econdari non pos sono ess ere defini ti come uni cam ent e maschil i o femminil i. Per una te rminologia complet a è necessario cit are anche gli erm afrodit i, os sia quei sogget ti che poss iedono i genital i est erni fisiologi ci si a m as chili che femm inili14.

Secondo concetto i ndispens abile è quell o di ident ità di genere . L’ident ità di genere fa ri ferim ent o all a relazi one che un individ uo ha con i l proprio ess ere bi ologico , cioè a com e l’i ndivi duo si sent e e si percepisce ris pett o al propri o s esso biologi co, adeguato o inadeguato. In alt re parol e, è il percepirs i maschio o femmina indipendent em ent e dal s ess o biologico di nascit a.

Il transessual e infatt i, è quell a persona che sent e di appart enere al s esso opposto rispett o al propri o sesso biol ogico di nascita. All a strut turazione

13

www.cpsico.com/.../identit%C3%A0_sessuale.htm.

14

Federico Batini (a cura di), Comprendere la differenza. Verso una pedagogia dell’identità sessuale, Armando Editore, 2011.

(23)

22

dell’identità di genere, non si può porre rimedio o correzione, dal momento che s i t rat ta di una cosa duratura , che va a defi nire in m odo significativo l’individuo. La persona transessuale può sentirsi come in gabbi a, perché è rappres ent at a da un corpo che non es pri me ciò che è. P er mutare il proprio s esso è necessari o int raprendere un camm ino m edi co -chi rurgi co m edi ant e il qual e avvi ene una nuova att ribuzione -chi rurgi ca d i sess o, per ri conciliare il coro al proprio vissuto psi cologi co15.

Come terzo concett o abbi amo il ruol o di genere. Il ruol o di genere det ermina l e as pettat ive dell a s oci et à ris petto ai comportam e nt i appropri ati di un uomo e una donna , oss ia tut to ci ò che un uomo e una donna fa per mani fest are all e al tre per sone il proprio livello di m as coli nit à e fem minili tà . Il ruolo di genere si riferis ce all ’insieme dei comport amenti che vanno a st rut turare le relazi oni e le percezioni s us cit ate negli alt ri soggetti. E’ nella fascia d’età 3 -7 anni che viene appreso il ruolo di genere; bambine e bambini apprendono ciò che è caratteristico dell’uomo e

della donna e quindi cos’è acconsentito16

.

Il quarto ed ultim o c oncett o da t ener pres ent e t ra le componenti dell’identità sessuale, non può che esser dato dall’orientamento sessuale. L’orientamento sessuale si riferi sce all’attrazione intima da parte di un indivi duo verso alt ri indivi dui che possono es sere del suo s tes so s esso, del sess o opposto o di entrambi .

In rel azione al proprio orient amento sessual e una persona vi ene definita: eterosessuale, quando un individuo è attratto da una persona dell’altro genere ris pett o all a propri a identit à di genere, omos ess ual e, quan do l a persona è att ratt a da indivi dui del lo s esso genere ri spetto all a propri a identit à di genere e infine bis essual e, quando un i ndividuo è att ratto d a persone di entrambi i generi17.

Si cercherà di oss ervare singol arm ent e le dimensioni appena ri chi am at e nei prossimi capitoli essendo, l’identità sessuale, l’identità di genere, l’identità di ruolo e l’orientamento sessuale , le quattro dimensioni alle

15 Ivi, pag. 19. 16 Ivi, pag. 21. 17 Ivi, pag. 22.

(24)

23

quali il progetto educativo In&Out dedi ca at tenzione , ri fl ett endo assi em e ai ragazzi e all e ragazze su: chi si è come m as chi e com e femmine, su com e ci si s ent e e percepis ce rispett o al proprio corpo, su qual e ruolo si ha all’interno della società in quanto uomini e in quanto donne e infine su chi può pi acere ad un uomo o una donna.

(25)

24 1.2 Il s es so bi ologico

“Gli uomini vengono da Marte, le donne vengono da Venere”18

.

J ohn Gre y, 2008

Con il titolo dell’opera di John Grey19

si vuole introdurre questa prima riflessione ponendo enfasi, con tono sarcastico, ad u n punto essenziale per il nostro ragionamento: la differenza nel modo di ragionare, pensare ed agi re di uomini e donne è talmente tanto marcata che il più delle volte risulta difficile la loro reciproca comprensione.

Si possono collegare le diversità tra i due sessi a due specifiche dimensioni: la dimensione del sesso e la dimensione del genere.

Il sesso viene determinato dalle peculiarità nei caratteri che, entro la stessa specie, contraddistinguono individui differentemente preposti alla funzione riproduttiva: differenze biologiche e fisic he, come i livelli ormonali, gli organi sessuali interni ed esterni, le capacità r iproduttive, ecc., tra l’essere maschile e l’essere femminile.

L’appartenenza biologica al sesso femminile o maschile viene definita dal ventitreesimo paio di cromosomi sessuali i quali possono essere uguali, due cromosomi XX nel cui caso l’embrione sarà femmina, oppure cromosomi sessuali diversi, un cromosoma X e uno Y, circostanza in cui l’embrione diverrà maschio20.

A determinare il sesso è l’uomo: gli spermatozoi fanno par te di due distint e cat egori e, i gimnospermi , provvi sti di un crom osom a chi am ato X e gli androspermi, provvisti di un cromosoma denominato Y. S econdo quant o la s ci enz a è st at a capace di provare si no ad oggi , ad ess ere respons abil e

18 John Grey, (a cura di), Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, Brossura, 2008. 19

John Grey, Houston 28 dicembre 1951, psicologo e saggista statunitense specializzato nello studio delle problematiche di coppia.

(26)

25

dell a fe condazione dell ’ov ulo femminil e ad opera di uno spermatozoo port at ore di un crom osom a X o Y, è s olament e i l caso21.

Gli embrioni fino alla s est a s ettim ana dopo i l concepim ento sono tutti sess ualm ent e bi pot enziati, nonost ante i l loro svi luppo avvenga sull a base dell’organismo femminile; tra la sesta e la settima ha inizio lo sviluppo di diversifi cazione sess ual e, nel m om ento i n cui l a presenza o la m ancanz a del cromosoma Y dirige lo sviluppo fisico dell’organismo in una o nell’altra direzione: se è presente un cromosoma Y, le gonadi ancora indi fferenziat e si t ras formano in t esticoli, se invece il cromosoma Y è ass ent e divent eranno ovai e, dando origi ne i n t al m odo agli organi genit ali fem minili .

Più esattam ente gli indivi dui di s esso m aschil e poss ied ono nel l oro DNA un cromosom a Y contenent e un genere denominato “fatt ore determina nt e la formazi one del testi col o ”, il qual e avvi a l’em brione a svil uppare genit ali maschil i; s uccess ivam ent e i t esti coli appena form ati , ril as ci ando orm oni sess uali androgeni , aiut an o a complet are lo sv iluppo dei genitali m as chili interni ed esterni. Nel caso in cui l’embrione non generi il necessario livello di ormoni rimarrà femminile, sotto l’aspetto anatomico, così come originari am ent e strut turato22.

All’esordio dell’embriologia le idee si dividevano tra chi era convinto di una preminenz a del ruolo del padre e chi, vi cevers a, s osteneva una preminenz a del ruolo dell a m adre. In s eguito si arri vò a st abil i re che uomo e donna com part ecipavano al processo dell a riproduzione, con i rispetti vi ventitré cromos omi cont enuti nell’ovulo e nello s permatozoo. Fu solamente nel 1956 che venne rivelata l’esistenza di spermatozoi portatori di cromos omi X e s perm at ozoi portat ori di crom osomi Y23.

Se a livell o ormonal e e st rut tural e esi st ono nei due sessi predis posizi oni alt am ent e diversi ficat e , è solam ente con il contri but o di un rinforzo, soci al e e cult ural e, che de t erminat e di versità acquist ano la ril evanz a di cui

21

Elena Giannini Belotti (a cura di), Dalla parte delle bambine. L’influenza dei condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita, Feltrinelli, 1980.

22

Elisabetta Ruspini (a cura di), Le identità di genere, Carocci, 2004.

23

Elena Giannini Belotti (a cura di), Dalla parte delle bambine. L’influenza dei condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita, Feltrinelli, 1980.

(27)

26

tutti sono a conos cenza . Il genere costi t uisce il process o di cost ruzione soci al e del le carat teristi che biol ogi che: det erminazione, figurazione, stimolo ad att eggiam enti e condott e l egat i all e a s pettative s ociali conness e all a posizione di uomo o donna24.

Il genere ha a che fare con l e differenz e soci alm ente cost ruit e t ra il s es s o maschil e e femminil e e con l e rel azioni che s i ins taurano t ra di ess i i n termini di comport amenti di stinti vi ed appropriati. Il concet to indi ca che da un lat o, per definire l ’essere femm inile o l’ess ere maschi le , non è sufficiente l’appartenenza sessuale in quanto tale; femminilità e mas chil ità, nell a spec ie um ana, non sono es clus ivament e stabilit e dall a dimensione fi sica e biologica, ma r i vest ono una fondam ent ale im por tanza l’educazione e la cultura, cultura vista come insieme di valori e prin cipi condivi si da un gruppo, l e norme , i precetti, l e di sposizioni che sono t enuti a oss ervare e ris pett are e la loro t rasmissione e assim ilazi one. Dall ’alt ro lato, tratt andosi di un term ine binario, è un concett o che si diversi fi ca da quello di condizione femminile, spostando il centro dell’atten zione dalla donna al rapport o tra i due sessi, un rapport o di al etti co, di s cambi o

continuo, perennem ente in evoluzione25.

Sess o e genere non costit uisc ono due dim ensi oni contrappost e, bensì interdi pendenti , due concetti profondam ente connes si che traducono le due dimensione dell’essere donna e dell’ essere uomo: quella biologica e quella soci al e e culturale .

Il sesso è un dato bi ologi co s ul qual e la soci et à ha realizzato un import ant e sistema di ruoli e di riproduzione delle di fferenze: il genere, i nfatti .

Sulla bas e anat omi ca si va quindi ad attivare il processo di apprendi ment o dell’identità di genere, la costruzione dei significati sociali dati alle differenz e biologi che: quest o avvi ene medi ant e l a soll ecit azione dei com portam enti che la cult ura riconos ce com e caratteris t ici , dei ruoli

24

Elisabetta Ruspini (a cura di), Le identità i genere, Carocci, 2004.

(28)

27

maschil e e femm ini le, dando vit a a sentimenti, mot ivazioni, viss uti di appart en enza a un genere o all ’alt ro26.

(29)

28 1.3 Il gen ere

“Gli uomini e le donne sono, è ovvio, diversi. Ma non sono così diversi come il gior no e la nott e, la t er ra e il cielo, lo yin e lo yang, la vita e la mort e. Dal punt o di vis ta della nat ura, gli uomini e l e donne sono più simili gli uni all e alt r e che a qualsiasi altra cosa, all e mont agne, a i canguri o alle palme da cocco. L’ idea che siano diversi tra loro più di quant o ci as cuno di essi l o è da quals ias i altra cosa , deve deri var e da un moti vo che non ha n i ent e a che fare con l a nat ura”27 28.

Gayl e R ubi n, The Tra f fi c i n Wom en : Not es on t he Pol i t i cal Econom y of Sex del 1 975

La cit azione con cui si i ntroduce l a ri flessione rel ati va al concett o di genere, costit uis ce uno dei pass aggi più importanti e famosi del t est o più celebre dell’antropologa e femminista americana Gayle Rubin del 1975, nel quale i ntroduss e il termine gender , in seguito t radott o in itali ano con genere.

Il concet to di genere sorge per l a prim a volta con l e femmi nis te am eri cane, con l’intento di evidenziare la qualità storica e sociale delle differenzi azioni tra uomini e donne, prendendo i n t al m odo una nett a posizione nei riguardi del det ermini smo biologico racchius o in es press ioni

terminologiche quali “differenza sessuale”, “ruoli sessuali”,

“disuguaglianze basate sul sesso”. Il movimento femminista nasce dalla pres a di cos ci enz a di questa di suguagl ianz a e dal la volontà sociale e politi ca di modificare l o st atus quo , con lo s copo di creare una s oci et à parit ari a29.

Fu Ann Oakl ey a fornire una prim a teori a sul concett o di genere in “Sex,

Gender and Soci et y ” del 1972 , uno dei primi lavori che prendevano in

esam e questo tem a, parl ando del genere in cont rapposizione al concett o di

27 www.impariascuola.it/.../ricerche/venegoni.pdf 28 users.libero.it/.../pagine/svago.html 29 www.impariascuola.it/.../ricerche/venegoni.pdf

(30)

29

sesso. S econdo Oakl ey il “s esso” si ri feris ce alla di fferenza biol ogi ca e anatomi ca tra m as chio e femmi na, ment re il t ermine genere sarebbe una questione di cultura rel ati va all’am bito del soc ial e30.

La diffusione del concetto di genere all’ interno delle questioni delle sci enz e soci ali va tut tavi a collocat a nei primi anni Sett anta , a Gayle Rubi n. Ponendosi co me s copo quello di st udi are la nat ura e la genes i dell’oppressione e della subordinazion e sciale delle donne, ha tentato di denat uralizzare ques to st ato di indi pedenza e s ottom issi one mediant e il concetto di “Sex-gender system”, che vede il cambiamento da parte della

società dell’istinto sessuale biologico in prodotto dell’attività umana31

. Con l ’espressione “ Sex-gender syst em” per Rubi n si int ende il compless o dei proces si, delle disposizioni , degl i att eggi amenti, dei m odi di com portam ento e dell e rel azioni , m ediant e i quali ci as cuna soci et à convert e l a ses sualit à biol ogi ca in prodotti dell ’a ttività umana e regol a la ripartizione dei compiti tra uomi ni e donne, diversifi candoli l’uno

dall’altro dando vita appunto al genere32 33

.

Attraverso la teorizzazione del cosiddet to sex-gender system , i l concett o di genere ha im mediat am ent e s egnal ato l a gen esi s ocial e e cultural e del dominazione m as chi l e, e ci ò ha messo i n discussi one l a pres unt a nat uralit à dell e di fferenze rel ative al m odo di fare e di agi re e al le as pettativ e soci ali , m a più di t ut to all e disparit à tra uomini e donne nei maggiori ruoli soci ali .

Il genere è st at a una categoria i nt rodott a al fine di dare una spiegazi one a tutto ciò che non è biologicam ent e da to e pert anto soci alm ente e cult uralm ent e cos truito, nell a di suguagli anz a sessual e e nell e sproporzioni di potere, di chi arando com e gli uomini abbi ano convertito una divers ità sess uale biologi ca, nat ural e e pertanto di per s é neut ra, i n una di versi tà

30

Ann Oakley 1985, cit. in Mila Busoni (a cura di), Genere, Sesso, Cultura. Uno sguardo antropologico, Carocci, 2000.

31 Francesca Sartori (a cura di), Differenze e disuguaglianze di genere, Il Mulino, 2009. 32

Piccone Stella, Chiara Saraceno, (a cura di) Genere. La costruzione sociale del maschile e del femminile, Il Mulino, 1996.

(31)

30

soci al e e culturale ris petto ai ruoli , rel egando l e donne in posizi oni inferiori34.

Quindi s econdo Rubi n, il genere indica l a divisi one t ra i s essi socialm ente imposta e perciò risalta la natura artificiale della relazione tra l’elemento biologico e le sue deri vazioni soci ali. P er rendere i due ses si liberi dai ruol i che l a s oci et à gli impone, Rubin suggeris ce l a prospetti va

dell’eliminazione del genere35

.

Grazie all ’apport o dell a stori ca ameri cana Joan Scott36, di eci anni dopo si afferm erà il concetto gender; Scott fornisce un prezios o contri buto nel s uo saggio del 1986 “Gender : a Usef ul Categor y of Hist ori cal Anal ysi s” indivi duando t re di st inte dim ensioni racchiuse nel concetto di genere: La prim a dim ensione introduce l’el ement o del m utamento dal momento che

il term ine genere fiss a la questi one dell a cost ruz ione social e

dell’appartenenza al sesso; ciò che si intende è ch e se le diversità tra uomo e donna traggono ori gine dalla società di appart enenza , al lora non si t ratt a di di fferenze nat urali dovute a el em enti biologici innati , m a si t ratt a di cost ruzi oni stori co -s oci ali e cult urali del maschil e e del fem minil e e del le rel azioni che i ntratt engo no. La costruzi one soci al e del genere rim anda al mutam ento dal mom ent o che, ci ò che viene costruito può ess ere anche decost ruito, soggetto a cambi am ent i, perciò mut abile37.

La seconda dimensi one relat iva al concetto di genere si ri feri sce al suo el emento relazi onal e; lo studio di uomini e donne acquis ta un senso logi co solamente se questi vengono studiati non separatamente, bensì in t erm ini di reci procit à: in t erdipendenza e reci procit à del diveni re mas chile e fem minil e38.

“Il concetto di genere, a differenza di quello di condizione femminile, non si limit a a segnalar e una es perienza di subor dinazione, o oppr ess ione, dell e donne ris pet t o agli e da parte degli uomini , ma pone i n modo

34

www.rivistainfanzia.it/.../5_2009/rossi_5_2009.html

35

Francesca Sartori, (a cura di), Differenze e disuguaglianze di genere, Il Mulino, 2009.

36 Joan Scott dicembre 1941, è una storica statunitense, conosciuta per il suo grande contributo agli studi

sul genere.

37

www.impariascuola.it/.../ricerche/venegoni.pdf.

(32)

31

radi cal e la questi one dell a cost ruzi one soci ale della appart enenz a di sess o. I n secondo luogo nega la possi bili tà che la condi zione femminile – i modi concr eti in cui si danno es peri enz e e coll ocazioni s oci ali di donne, inclusa la subordinazione o l’oppressione - possa venir in modo isolato, separat o da quell a maschil e. S oltanto l ’a t tiva infl uenza dei due s essi l’uno sull’altro, i loro legami, i loro contrasti creano la condizione femminile e la condizione maschile, quel le modalit à di vit a cioè i n cui i due s ess i intr ecciano la propri a esist e nz a”39.

La t erz a dim ensione de l concetto di genere, si riferis ce all a di suguagl ianz a di pot ere. Il concet to di genere ha ori gine anche dal constat are che i rapporti t ra donne e uomini non sono pari tari e che l e di fferenz e nell a ripartizione di mezz i e risors e, di vant aggi e opportuni tà , di dirit ti e di doveri , rivel ano un divari o ed una ineguaglianza. Com e oss erva Scott “il

gener e è un terr eno basil are nel qual e si mani fes ta il rappor to di pot er e ; il gener e costi tuis ce la base sostanzial e attraverso la qual e vi ene cr eat o il potere”.

Di fatti poi, l’ineguaglianza di potere tra gli uomini e le donne di solito si rivela essere una condizione d’inferiorità solo nel senso femminile, ovvero una s ottomi ssione femminil e, una situazi one a totale di scapi t o per l’ess ere fem minil e40.

39

Piccone Stella e Chiara Saraceno (a cura di), Genere. La costruzione sociale del femminile e del maschile, Il Mulino, 1996; www.impariascuola.it/.../ricerche/venegoni.pdf.

(33)

32 1.4 L ’id entità di g enere

Quando si parl a di identit à di genere si fa ri ferimento all a percezione e all a cos ci enz a che l ’i ndivi duo ha di s é come m as chi o o com e femmina . L’identità di genere è uno degli elementi indispensabili del processo di costruzione dell’identità, un processo in movimento, modellato dalle rel azioni sociali, che s i muove al l o scopo di forni re un’im magi ne di noi stes si che s ia in linea con l e ri chi est e e l e aspett ati ve dell a s oci età.

La costruzione dell ’i dentità di genere si avvi a at traverso l ’ass egnazione ad una precis a categoria sessual e in base all’as pett o degli organi genit ali est erni, indi cando il bam bino al momento dell a nas cit a com e m as chi o o fem mina. Questo ri conos cim ento è fondam ent al e perché rappres ent a l a base sull a qual e va ad innest ar s i il proc esso di apprendim ento dell ’identit à di genere41.

In cas o di ambiguit à e anom alie, possono nascere dei bambi ni inters ess uati aventi caratt eri sti che sessuali e riprodutti ve mist e; in ques to caso s ubent ra l’intervento della medicina chirurgica che, per riparare in modo artificiale ad un errore nat ural e, indica la st rada per definire i genitali mas chili o fem minili adatt andol i al la soci alizzazione, ricost ruendo i n m odo artifici al e ciò che avrebbe dovuto essere presente fin dalla nascita. L’idea di fondo è che m as chile e fem minil e si ano l e uni che s oluzioni naturali possibi li e perciò, sol am ent e possedendo un chiaro e ben defi nito at tri buto s es suale , si può apri re la st rada verso il diveni re uomo o donna.

Nel processo di norm alizzazione del bam bino int ersess uat o i m edi ci procedono innanzitut to spi egan d o ai genit ori che ogni s oggett o all a nas cit a può ess ere potenzialment e si a m as chio che femmina, s ott olineando l a norm ali tà del bambi no, il suo st ar bene e ess ere s ano s otto tutti gli alt ri aspetti , intento vol to ad at t enuare il senso d i col pa dei genitori. Evidenzi ano poi a quest ’ultimi che ad essere am biguo non è il genere del bam bino , bensì i suoi organi genit ali ed è per questo preciso motivo che va

(34)

33

cercato di evit are quals iasi tipo di am biguit à facendo corrisponder e il prim a poss ibil e i genitali all a cat egori a sessuale ass egnat a42.

Si evi nce quindi che l o svi luppo psicologi co e s es sual e è l egato all e caratt eristi che fisi che: s e un bam bino possiede una vagina cres cerà com e una bambina invece se ha un pene crescerà co me un bam bino. Infine i medici pongono enfasi sull’importanza dei fattori sociali e culturali: il bam bino svil uppa la sua ident ità di genere i n accordo con educazione e soci alizz azione43.

A fare gl i uomini e l e donne non sono s olament e i genitali , m a s i agg iungono accanto ai fat tori biologi ci , fattori che possono essere defi niti soci ali e cons tano nella di vers a int erazi one t ra ambi ente di vi ta e i ndividui a seconda dell e l oro caratt eristi che ses suali.

Bambi ni, bambine, ragazzi e ragazze vengono spi nti a comp ortarsi in m odi differenti : imparano a cammi nare, parlare e att eggiarsi nel modo pres critto per il propri o genere, s econdo le aspett ative del gruppo soci ale e dell a cult ura di appart enenza44.

L’aspettativa nei confronti delle bambine è che esse si comportin o più docilmente fin dall’infanzia; esse vengono percepite come il sesso debole, più dolci e più predisposte all’ascolto e al prendersi cura degli altri.

Nei bam bini invece, sono m aggi orm ente tol lerati att e ggiam enti poco condis cendent i; e ssi sono i nfatti consi derati pi ù batt agli eri si a verbalm ent e che fisi camente, pi ù propensi a sfidare il peri col o. L a m as chili tà punt a sulla realizzazione personale raggiunta con qualità come l’emancipazione, il ri schio e il coraggi o.

Queste percezioni si rispecchiano nell’ atteggiamento dei genitori i quali si preoccupano di regal are giocattol i differenzi ati: per bam bini giochi di cost ruzi oni o model li di aut omobili, aeropl ani, m ent re per le bambine vest iti per abbelli re le bam bol e, pupaz zi, castelli dell e princi pess e. I

42

Margaret L. Andersen, Howard F. Taylor, (a cura di), L’essenziale di sociologia, Zanichelli 2004; Elisabetta Ruspini (a cura di), Le identità di genere, Carocci faber, 2004.

43

Suzanne J. Kessler, La costruzione medica del genere: il caso dei bambini intersessuati, in Piccone Stella, Chiara Saraceno (a cura di), Genere. La costruzione sociale del femminile e del maschile, Il Mulino, 1996.

(35)

34

gen itori non si li m iteranno a ques to; nel corso del la vit a dei fi gli l i indi rizzeranno a prender part e e a svolgere at tivit à connot at e da caratt eristi ci parti col ari di genere45.

Il processo di acquisizione dell’identità è fortemente legato alla definizione dei ruol i di genere, ossia a quei modelli che impli cano modo di fare, di agire, doveri , responsabil ità e att es e l egati all a condizione fem minil e e maschil e e oggetto di aspett ative soci ali perché a tali modelli essi sono chi amati a uniform arsi. Tali m odelli s ono anche il modo con il quale si esprime il genere cui si sente di appartenere, quell’insieme di att eggi am enti atti a d imost rare che si è uomo o donna46.

45

Elisabetta Ruspini (a cura di), Le identità di genere, Carocci, 2004.

Riferimenti

Documenti correlati

Fondata nel marzo 1985, è un’organizzazione di volontariato sociale che ha come obiettivi la lotta contro l’omofobia e la promozione dei diritti delle persone omosessuali. Si

I dati personali forniti con la compilazione del presente modulo saranno utilizzati esclusivamente per l’assolvimento dei compiti istituzionali attribuiti all’Ufficio cui è

Gli stereotipi sui ruoli di genere e l’immagine sociale della violenza sessuale Gli stereotipi sui ruoli di genere più comuni sono: “per l’uomo, più che per la donna, è molto

 Il quadro che emerge dalla lettura dei risultati del modulo sugli stereotipi sui ruoli di genere e sulla violenza sessuale, incluse le opinioni sull’accettabilità della

lare riguardo all'origine e composizione delle fauna mediterranea; Zoologia marina applicata si prefigge lo scopo di ampliare alcuni aspetti della zoologia marina, legati

Andolfi Maurizio, Un confronto tecnico-culturale, in Cardillo Maria Giovanna, Deidda Manuela, Maglio Laura, Muzio Costantina (a cura di), L’affido familiare oggi: una ricerca

C Assistenti sociali

Frosini, Introduzione alla programmazione ed elementi di strutture dati con il linguaggio C++, Milano, Franco Angeli, 1996.. Giudici, Data mining - Metodi statistici per