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NAS CERE MAS CH I E FEMMINE , DIVENT ARE UOMINI E DONNE : L’INFLUENZA DEGLI STEREOTIPI DI GENERE

2.2 Il p rocesso di s ociali zzazion e al gen ere

Il process o di s ocializzazione è im pres cindibil ment e all a base della vit a della società, in quanto è il modo attraverso il quale l’uomo diventa un ess ere soci al e a t utti gli effetti . Ogni societ à garantis ce il proprio futuro e la sopravvivenz a del la sua cultura at traverso l a capacit à di i nci dere sull a

formazi one degli individui e sopratt utto dell e nuove generazioni72.

Quando si parl a di s oci alizzazione al genere si fa ri ferim ent o all a tot alit à degli att eggi am ent i , degli at ti, dei gesti, degli int eressi att uat o quoti dianament e, da chi s volge un com pi to educati vo ri spetto ai viss uti di genere e ai rapporti di genere ne ll e gi ovani generazioni73.

Tale processo si configura essere l’ espressione del sistema di valori che contrassegna l e di vers e s oci et à e s vol ge un compito di grande im portanza nell a formazi one del le ident ità e dei ruo li mas chi li e femmi nili: da esso deriva l a ri us cit a del process o di t rasform azione dell e caratt eristi che biologiche in com portamenti ad esse appropri ati, ci oè dell a tras formazi one dell a natura in conformit à e adatt am ento74.

Medi ante questo processo q uindi, si insegnano ed apprendono l e aspett ati ve della s oci et à. Il risul tat o è che gli uomi ni e l e donne acquis is cono l e aspett ative connesse al sesso cui appartengono, l e quali infl uenzano il concetto del s é, gli att eggiam ent i , l a percezi one degli gl i alt ri e il modo di st abilire e int rattenere rel azioni75.

La soci alizzazione rim ane una forza pot ent issim a nel di riger e

l’atteggiamento degli uomini e delle donne verso i modi considerati tipici del loro genere, nonost ant e gli i ndividui non si ano tutti s oci aliz zat i in modo t al e da garantire un adatt am ent o perfett o all e aspet tative s ociali rel ati ve al genere. Ad esem pio accade che uomini, fermi nella loro convinzione che il ruolo di moglie e madre sia esclusiv amente il ruolo della

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Crespi Isabella (a cura di), Processi di socializzazione e identità di genere. Teorie e modelli a confronto, Franco Angeli, 2008.

73 www.policlinicovittorioemanuele.it/.../cug-sulle-pari-opportunit%C3%A0

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Elisabetta Ruspini (a cura di) Le identità di genere, Carocci, 2004.

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Lia Lombardi (a cura di) Società, culture e differenze di genere: percorsi migratori e stati di salute, Franco Angeli, 2005.

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donna, abbiano la tendenza a non sostenerla nei lavori domestici, mentre la donna si può sentire vuota ed incompleta se al suo fianco non è presente la figura maschile76.

Coloro che sfidano le aspettative tradizionali, si trovano costretti a cedere all’influsso potente della socializzazione, processo troppo potente nell’indirizzare e costruire le identità di genere. Accade così che donne che hanno consapevolmente rigettato i ruoli tradizionali femminili, si scoprano ad educare i propri figli in base ad aspettative e ruoli di genere differe nti; d’altro canto possiamo osservare uomini che pur avendo assunto parte della responsabilità della casa e della cura dei figli, non si accorgano che il frigorifero è vuoto o che il bambino abbia bisogno di un bagno, pe rché per educazione e abitudine sono portati a pensare che qualcun altro si occuperà di tali faccende77.

Con processo di socializzazione al genere si intende perciò l’apprendimento, l’interiorizzazione graduale dei ruoli di genere, norme e aspettative sociali corrispondenti al proprio sesso, attraverso i diversi agenti sociali: s i nasce maschi o femmine ma si apprende la maschilità e la femminilità stando nella società. Questo tipo di approccio distingue tra sesso biologico e sesso sociale: un/a bambino/a nasce col primo e sviluppa il secondo.

2.2.1 Ieri ed oggi: socializzati al genere dalla nascita

Il processo di acquisizione dell’identità di genere ini zia prima della nascita: il/la bambino/a, infatti, esiste già nell’immaginario dei genitori che si domandano di che sesso sarà, se assomigli erà al padre o alla madre, che cosa diventerà da grande. In particolare, la possibilità di sapere il sesso del feto prima del parto ha permesso di anticipare le operazioni di costruzione e definizione della sua identità di genere.

Si offre la possibilità ai genitori, parenti e amici di scegliere i colori più adeguati al corredo, ai vestiti, ai mobili e arredi e la possibilità di comprare

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Margaret L. Andersen, Howard F. Taylor, L’essenziale di sociologia, Zanichelli 2004.

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giocattoli adeguati. E’ molto difficile che le regole stabilite vengano infrante, difficilmente le implicite norme socia li non saranno rispettate78.

Ma prima che divenisse possibile stabilire il sesso del nascituro, quali erano le aspettative dei futuri genitori?

Il periodo dell’attesa di un figlio, un tempo, era dominato dalla domanda: “sarà maschio o sarà femmina?”. Prima che diventasse possibile anche qui conoscere il sesso prim a dell a nas cita , erano vive m olt e us anz e popol ari con lo s copo di indovinare il ses so del nas cituro, us anz e che, oss ervat e nel loro ins iem e , t radivano il desiderio e la speranza che foss e m aschi o.

Ad es empio, p er soddis fare l a legittim a curi osit à dei futuri geni tori , si prendeva un pugno di grano e se ne cont avano i chi cchi: s e erano di spari i l bam bino sarebbe s tat o un m as chi o, s e erano pari invece una femmi na; al tro metodo, si infil avano le punt e dell e forbici nell ’occhio del setaccio: s e girava a dest ra era m as chio, s e gi rava a si nistra era femmina. Ancora, s e l a gest ante durante il periodo d’at tesa era di buon umore s arebbe nato un maschi o, m ent re se questa foss e st ata di cat tivo umore e facile al pi ant o, sarebbe nata una femmina. Se il colorit o dell a gest ant e era ros eo, avrebb e dat o all a luce un mas chi o, se era pallido una femmina; se imbelli va sarebbe nato maschi o, se im bruttiva una femmi na. All o stes so modo una gravidanza diffi cil e con gonfior e all e gam be, s ens o di peso all’inguine, macchie sulla pell e l as ci a v a presagi re una prol e femmi nil e.

Da tutt i gl i i ndizi el encati s i può ril evare che la caratteris tica che hanno in com une è quell a di indizi posit ivi sol am ent e per quelli che annunci avano la nas cit a di un m as chio. Tali indizi rappresentano perfett am ent e gli stereotipi s ess ual i m as chili e femmi nili così com e s ono con figurati nella nost ra cultura e rivel ano quanto questi m odelli s ia no pot ent ement e radi cati in noi s e tendi amo ad att ribuire ai ba m bi ni cart e caratt eri sti che cons iderat e

tipiche dei sessi, pri ma ancora che nas cano79.

Il gioco delle aspet tative qui ndi, comi nci a ancor prima che i bam bi ni nascano e, com e vedrem o, non ha mai fi ne. C ome si vedrà in seguito, d opo

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Elisabetta Ruspini (a cura di), Le identità di genere, Carocci, 2004.

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Elena Gianini Belotti (a cura di), Dalla parte delle bambine. L’influenza dei condizionamenti sociali ella formazione del ruolo femminile ni primi ani di vita, Feltrinelli economica, 1973.

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la nas cit a è necess ario ri c orrere a un si st em a condizionatore adeguat o per produrre i ndi vidui che sian o cons enzi ent i a un destino preconfezi onato80. Nel proces so di socializzazione gioca s enz a ombra di dubbio un ruolo fondam entale il rinforzo , ossi a l’apprendimento e il modell ament o. La più influente delle teorie della socializzazione, è quella dell’apprendimento soci al e, all a sua grande capacit à di spi egare il processo di acquisizione dei ruol i di genere. Infatti t ale t eori a ill ustra l’acquisizione dei ruoli di genere t ram ite i conc etti di imit azione, modellamento e ri nforzo vi cario, ossi a la t endenz a nei bambi ni di imit are i modell i educati vi e di pot e re che incont rano.

Questo processo permette di acquis ire singoli comport am enti che poi vengono connessi alle cat egori e di maschi le e femminil e e ciò port a i bambini a sviluppare l’idea che sussistano tutta una serie di comportamenti e att eggiamenti appartenenti al loro sesso. Questi modelli di vita reale però non sono gli unici; i bambi ni infat ti possono far riferiment o a tutt a una serie di m odelli s imboli ci propos ti dai program mi t el evis ivi, dall a pubbl ici tà, dai fil m , dai cartoni a ni mati, dalle fi abe, dall a cult ura popol are, di cui tra poco vedremo i l caratt ere st ereoti pi co t ras mess o81.

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Elisabetta Ruspini, (a cura di) Le identità di genere, Carocci, 2004.

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