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Atti del Consiglio provinciale del Principato Citeriore : sessione ordinaria e straordinaria del 1872

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(1)
(2)
(3)

PRINCIPATO CITERIORE

Sessioni ordinaria e straordinaria

del 1872

SALERNO

(4)

r

(5)

C IR C O N D A R IO D I S A L E R N O

E L E N C O

D E I S IG N O R I

CONSIGLIERI PROVINCIALI

D E L .

PRINCIPATO eSTESTORE

--- >♦«*---P e r i Ma n d a m e n t i di

S a lern o . . . .

V ie tr i su l m are .

M aiori

. . . .

A m alfi-P ositan o .

j

Cava dei T ir re n i

N o cera .

Pagani

. . . .

A ngri

. . . .

Castel S. G iorgio

M ercato S .S ev e r in o

B a ro n issi

.

.

.

S. Cipriano

.

.

M o n te c o r v in o .

.

1 LUCIANI COMM.0 MATTEO 2 FERRARA GENNARO 3 CENTOLA CAV. GIOVANNI i PIZZICARA CAV. FRANCESCO 5 CONFORTI FRANCESCO

6 TRARA-GENOINO CAV. GIUSEPPE 7 PORPORA COSTANTINO

8 PISAPIA DIEGO

9 ATENOLFI MARC.6 PASQUALE 10 DE ANGELIS GIULIO 11 CONTALDO ANDREA 12 PADOVANO DOMENICO 13 TRAMONTANO GIOVANNI 14 ADINOLFI ANTONIO 15 CONTE MARCO 16 CALVANESE FRANCESCO 17 DE FALCO NICOLA 18 GUERRAS10 AGOSTINO 19 MARI AGOSTINO 20 RINALDI RAFFAELE 21 ZOTTOLI CARMINE

Sarno

. . . j

23

(6)

C IR C ON DA R IO D I V A L L O CIR CO N DA RIO C I R C O N D A R ] D E L L A L U C A N IA D I S A L A C O NS IL IN A D I C A M P A G N A

0

I

Campagna .

.

.

E b o l i ...

i C ontursi

.

.

.

| L aviano . . . .

B u ccin o . . . .

!

Gapaccio

P o stig lio n e

.

.

R occadaspide .

.

S. A ngelo F asanella

/ Sala Consilina

Padula

. . . .

P o l l a ...

| Gaggiano

.

.

.

T eggiano

.

.

.

i M ontesano su lla

f

M arcellana

.

.

Sanza

. . . .

V ib on ati

.

.

.

V a llo d ella L ucania

P o llica . . . .

i G astellabate

.

.

G i o ì ...

' L aurino . . . .

i T o rreo rsa ja

.

.

I

P iscio tta

.

.

.

f C am erota .

.

.

L au rito . . . .

T o rch ia ra .

.

.

CASTAGNA VINCENZO GENOVESE GIOVANNI DE’ MARTINI VINCENZO D’ URSO ANTONIO

BONAVOGLIA CLEMENTE RIZZI CAV. FRANCESCO BOTTIGLIERI BAR.6 GIOVANNI SALERNO LUIGI

AQUARO AVV.° FEDERICO

DEL VECCHIO VINCENZO SANTELMO FRANCESCO MELE DOMENICO GIULIO BASILONE 3IARC0

MARONE PIETR O

GERBASIO FBANCESCO CAMPOLONGO GIOVANNI

ALABIO CAV. FRANCESCO DE DOMINICIS TEODOSIO RONZIO ANTONIO

COCCOLI RAFFAELE

MAGLIANO CAV. RA FFA ELE DE CARO BA B.6 GIUSTINO ZAMMARELLI RAFFAELE BELL0TT1 GIU SEPPE GALIETTI VINCENZO CAGNANO DOMENICO 24 m m

27

28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50

(7)

CARICHE

D EL

CONSIGLIO P R O V I N C I A L E

Presidente Vice-Presidente Segretario Vice-Segretario

— LUCIANI COMM.6 MATTEO — ALARIO CAV. FRANCESCO — PADOVANO DOMENICO

— CAMPOLONGO GIOVANNI

D ep u tati o rd in a rii

ALARIO CAV. FRANCESCO BELLOTTI ING.® G IUSEPPE BASILONE MARCO

CALVANESE FRANCESCO GENOVESE GIOVANNI PADOVANO DOMENICO

PIZZICARA CAV. FRANCESCO TRARA-GENOINO CAV. GIU SEPPE

D epu tati su p p len ti

CAMPOLONGO GIOVANNI MARI AGOSTINO

(8)
(9)

S E S S IO N E ORDINARIA

dell’ anno 1872

(10)
(11)

C ONS I GL I O P R O V I N C I A L E

DEL

PRINCIPATO CITERIORE

Sessione ordinaria 1872

i . °

PROCESSO VERBALE

della seduta del 2 settembre 1872.

P resid en za del co n sig liere anziano sig. P isap ia avv. D iego

Le funzioni di Segretario sono assunte dal Consigliere più giovane Sig. Campolongo Giovanni.

L ’ anno 1 8 7 2 , il giorno 2 Settembre in Salerno all’ una p. m. R iu­ nitosi il Consiglio Provinciale in sessione ordinaria, a mente del dettato del- l’ art. 165 1.° capoverso della legge 20 Marzo 1865 allegato

A ;

nella solila Sala delle sue deliberazioni, nel palazzo di questa Prefettura, hanno ri­ sposto all’ appello nominale i seguenti Consiglieri:

1. A dinolfi A n to n io

15. G enovese G iovanni

2 . A lario

Cav.

F ra n cesco 16. L uciani

Comm.

M atteo

3. B o ttig lier i

B ar.

G iovanni 17. M ari A gostin o

4. B a silo n e M arco

18. M arone P ietr o

5. B ello tti G iuseppe

19. M ele D om . G iulio

6 . C alvanese F ra n cesco

2 0 . M agliano

Cav.

R affaele

7. Gontaldi A n d rea

2 1 . Pizzicara

Cav.

F ran cesco

8. C onforti F ra n cesco

2 2 . P isapia D iego

9. C am polongo G iovanni 2 3 . P adovano D om enico

10. Gagnano D o m en ico

24. R onzio A n to n io

11. D e A n g elis G iulio

2 5 . S a lern o Luigi

12. D e Caro

Bar.

G iustino 2 6 . T ra ra -G en o in o

Cav.

G iusep.

13. F e r ra r a G ennaro

2 7 . T ram ontan o G iovanni

14. G u errasio A g o stin o

28. Z ottoli Carm ine

Il Consiglio trovandosi in numero legale per deliberare, il Cav:

A quaro Consiglier delegato di questa Prefettura, in nome del Re dichiara

(12)

El e z io n e d e l l’ Uf f iz io d i Pr e s id e n z a

M ozione1 P ad ovan o, Padovano dimanda la parola per una mozione all’ ordine e propone ,

perchè si proceda alla che pria di passarsi alla votazione per l’ elezione dell’ Ufficio di Presidenza, •Ivvèrsoia dedsione^Sie s* (^ scuta reclamo, presentato da alcuni elettori del Mandamento di Sarno, annulla le operazioni avverso lo annullam ento, pronunziato dal signor P refetto , sulla elezione elettorali di Sarno e dei Consiglieri Provinciali di quel Collegio. Egli fonda il suo ragionamento sulla convenienza di non privare il Consiglio di alcuno dei suoi m em bri, fin dai prim ordii dei lavori di questa sessione, poten d o, coloro che per decisione del Consiglio stesso fossero chiamati a farne parte, occupare delle cariche, alla di cui nomina od elezione si va a procedere. Aggiunge infine che le precedenti consuetudini del Consiglio, sono favorevoli alla sua proposta.

Combattono il P a d o va n o , 1’ un dopo l’ altro, il Consigliere de Caro ed il Presidente, i quali convengono nel medesimo divisamento, cioè che la legge ha stabilito, doversi come prim a cosa, procedere alla costituzione dell’Uffizio di Presidenza, eppoi dar principio alla discussione, sopra qua­ lunque siasi proposta. Ed anche la mancanza di un relatore nel caso a t­ tuale accresce la necessità di rim andare alla prossima seduta lo esame del reclamo, presentato dagli elettori di Sarno.

Chiusasi la discussione su questo incidente, il Presidente mette a par­ tito la proposta Padovano, ed il Consiglio votando per alzata e seduta, la respinge ad unanim ità, meno il proponente che ha votato in favore.

Dopociò, il Presidente ha disposto segnarsi all’ ordine del giorno della vegnente seduta la discussione su tale reclam o, nominandone relatore lo stesso Padovano.

2 0 Esaurito questo incidente, il Presidente invita il Consiglio a procedere Costituzione" dell’ Uffizio all’ elezione dell’ Uffizio di Presidenza. Numeratesi le schede deposte nell’ u r-

di Presidenza na, si sono trovate in num ero di 2 8 , eguale al num ero dei votanti. Indi il Presidente assistito dai Consiglieri Padovano e B a sito n e , quali scruta­ t o r i , ha fatto lo spoglio dei voti, che sono andati così rip artiti:

A la rio voti 14

L u ciani » 13

Pisapia » 1

Non avendo alcuno riportato la maggioranza assoluta dei voti, il P re ­ sidente invita il Consiglio a ripetere l’ operazione, avvertendo che la mag­ gioranza relativa, sarà ora sufficiente a proclamare il risultato dell’elezione. Il num ero delle schede deposte nell’ urna è stato anche di 2 8 , corrispondente al num ero dei votanti ed il Presidente, con 1’ assistenza dei medesimi scru­ tatori, ha fatto lo spoglio della votazione, che ha dato il seguente risultato:

L uciani voti 14

A lario » 13

(13)

Vien perciò proclamato a Presidente del Consiglio, per questa sessione, l’ onorevole L uciani Commendatore Matteo.

In seguito si passa all’ elezione del Vice-Presidente.

I medesimi scrutatori assistono il Presidente nello spoglio delle schede, che sono state in numero di 27, eguale al numero dei votanti.

II risultato è stato il seguente :

A lario voti 15

Pisapia » 4

Tram ontano » 5

De Caro » 2

L uciani » 1

Avendo il Consigliere Alario ottenuta la maggioranza assoluta dei voti, vien proclamato Vice-Presidente del Consiglio.

Si procede poscia all’ elezione del Segretario. Le schede deposte nel- l’ urna, si sono trovate in numero di 28, eguale a quello dei votanti, e lo spoglio fatto dal Presidente, assistito dai scrutatori M arone e Basitone ha dato il seguente risultato:

Calvanese voli 14

Padovano » 11

Campolongo « 3

Non avendo alcuno riportato la maggioranza assoluta dei voti, si è ripe­ tuta la votazione. Anche ora il numero delle schede in 2 8 , è stato eguale a quello dei volanti. Il Presidente con 1’ assistenza dei medesimi scrutatori ha fatto lo spoglio dei v oti, che ha dato per risultato:

Padovano voti 15 Calvanese »' 13

Si proclama perciò a Segretario il Consigliere Padovano. In ultimo si passa all’ elezione del Vice-Segretario.

Il numero delle schede raccolte nell’ urna è stato di 27, eguale a quello dei votanti, ed il Presidente assistito dai scrutatori Padovano e Basitone fa lo spoglio dei voti, che risultano favorevoli all’unanimità, meno u n o , al Consigliere Campolongo, per cui il Presidente lo proclama Vice-Segretario del Consiglio.

Compiute queste operazioni, il Presidente di e tà , invita il novello seggio Presidenziale a prender possesso dei rispettivi stalli, che vengono

subito occupati dai nuovi eletti.

I l Presidente di età

D . Pisapia

Il Consigliere anzia n o 11 Segretario d ’ età

(14)

Comunicazione Calvanese dimanda la parola per presentare le scuse del Consigliere G iovanni Centola, il quale non interverrà alle tornate del Consiglio, p er-

4 0 chè notoriamente afflitto da grave infermità.

MozioneÀiariopei-ot- A lario dimanda la parola per una mozione di urgenza, che dal Con­

tenere la revoca dei tra-sjgii0 viene accordata. Egli dice, che la Provincia è stata contristata dal- Comm,C*BeiìW per6fa-1° annunzio del traslocamento del Prefetto Commendatore Belli, che è senti­ re adottare dai Governo brato agli occhi di tutti una'im m eritata ingiustizia, se non vuol dirsi pro- per^a^'repressione^dei P 0 un disappunto per questo ottimo e stimato funzionario.

Urigantaggio. A sì dolorosa novella, da ogni parte della Provincia si è alzato un grido di affetto e di stima pel Commendatore B e lli, di rammarico pro­ fondo pel signor Ministro dello Interno, che ha adottato sì grave e dan­ nosa m isura. Indirizzi in questi s e n si, sono stati sottoscritti da migliaia di cittadini e la commozione dura a n c o ra , mista ad u n ’ ansia febbrile. Percui oggi, che la rappresentanza provinciale trovasi legalmente costitui­ ta , interpetrando la pubblica opinione, deve completare con un atto solenne i sentimenti espressi dalla medesima. Egli quindi presenta al- 1’ approvazione del Consiglio il seguente ordine del giorno.

« Considerato che il tram utam ento del Prefetto Commendatore Belli « è stato vivamente deplorato da tu tta la P ro v in cia, la quale sarebbe

« lieta di vedere dal Governo del Re rivocato il provvedimento.

« Considerato che il Consiglio Prov inciale, tanto quale rappresen- « tante i desiderii della sua am m inistrata , quanto per proprio convin- « cim ento, non può non associarvisi volenteroso, ciò consigliandogli la co- « scienza di aver guardato nel Commendatore Belli lo esatto adempi- « mento dei suoi d o v eri, nello stato attuale della Sicurezza Pubblica della « Provincia.

« Considerato che oggi si rende inopportuno e pericoloso il m utamento « del Prefetto, perchè come prim a e necessaria conseguenza si avrebbe « u n ’ interregno nella cognizione degli uomini e dello stato delle cose, « che alla sicurezza pubblica stessa si riferiscono.

« Considerato che è dovere della Provinciale rappresentanza prendere

« vivo interesse in cosa di tanto m om ento, che minaccia un ritorno ver-

« gognoso della importanza brigantesca e che tiene a conseguenza, ancor « più funesta, il discredito e la irreverenza verso il Governo.

« Egli è d’ uopo al riapparire di questa piaga, adoperare rim edii « radicali ed efficaci, che m irino alla cura vera dei male e non a quella « dei fenom eni, poco importanti di esso.

« Considerato, che queste cose solamente accennate, rendono utile « ed opportuna la determinazione del Consiglio, a creare una Commissio- « ne nel suo se n o , che porti al Governo del Re i desiderii ed i sugge- « rim enti, che possano condurre alla meta desiderata.

DELIBERA

(15)

« succennato della Provincia e le vive istanze di questa, perchè sia pre- « sto fatto, quanto conviene per distruggere questo incipiente brigantag- « g io , che ha portato gran disturbo alla pubblica quiete.

« Delega il Presidente del Consiglio per la nomina della Commissio- « ne stessa, che fissa nel numero di tre Consiglieri. »

« A lario »

B ottig lieri, appoggiando la proposta A lario, propone cha la Com­

missione sia composta dai membri del Seggio Presidenziale. Ma A lario qual Vice-Presidente del Consiglio, fa osservare preventivamente, che ac­ cettandosi la proposta B o ttig lie ri, egli non potrebbe far parte della Com­ m issione, perchè in questi giorni, impegni gravi della sua professione, non gli permetteranno di assentarsi dal Foro.

Prendono la parola successivamente ancora de Caro e Tram ontano, i quali, appoggiati unanimamente dal Consiglio, propongono di lasciare piena libertà al Presidente nella scelta dei membri componenti la p re ­ lodata Commissione.

In seguito di che, il Presidente mette a partito 1’ ordine del giorno

Alario ed il Consiglio per alzata e seduta lo approva ad unanimità.

Continua a tenere la parola il Cons. A la rio , il quale con belle e sentite p aro le, propone al Consiglio di mandarsi u n ’ affettuoso saluto al Cav. A q u a ro , Consigliere delegato della P refettura, il quale dal Governo del R e , è stato meritamente destinato a reggere 1’ Amministrazione della P ro ­ vincia di Grosseto. La proposta è approvata all’ unanimità.

Il Presidente invita il Consiglio a procedere alla votazione per 1’ e - lezione dei componenti la Deputazione provinciale, nel suo numero com­ pleto di 8 deputati ordinarii e due supplenti.

Le schede deposte nell’ urna in N-.° di 28 sono corrispondenti a quello dei votanti.

Il Presidente assistito dai scrutatori Basilone e Campolongo, procede allo spoglio dei voti, che dà il seguente risultato.

Trara G em ino voti 20

P izzicara » 25 Calvanese » 25 Bellotti » 23 A lario » 18 Basilone » 18 M a ri » l ì Padovano » 13 F errara » 13 Genovese » 9

(16)

A dinolfi voti 6 De Falco » 7 L u cia n i » 6 Guerrasio » M0 P isapia » 4 B ottiglieri » 3 Zottoli » 3

I prim i sei avendo ottenuto la maggioranza assolata dei v o ti, sono proclamati Deputati ord inarii; e si procede alla seconda votazione. . Fattosi lo spoglio dei v o t i , anche in num ero di 2 8 , eguale a quello dei votanti , con 1’ assistenza dei medesimi scrutatori, si è ottenuto il se­ guente risultato. Padovano voti 16 Genovese » 16 M ari » 11 F errara » 4 De Falco » 3 Guerrasio » 2

I Consiglieri Padovano e Genovese, avendo ottenuta la maggioranza assoluta, sono proclamati Deputati ordinarii a compimento del num ero di otto.

Si passa in seguito a votare per 1’ elezione di due Deputati supplenti. II num ero dei votanti è sempre di 2 8 , eguale al num ero delle schede deposte nell’ urna. Il Presidente assistito dai medesimi scrutatori ha fatto lo spoglio dei v o ti, che sono andati così ripartiti.

M a ri voti 21

F errara » 13

Guerrasio » 7

Z ottoli » 5

Campolongo » 4

Avendo ottenuto la maggioranza assoluta il solo Consigliere M a ri, vien proclamato Deputato supplente.

Si procede ad una seconda votazione, con 25 votanti,-ed i voti van di­ visi nel seguente modo.

Campolongo voti 12 Zotloli » 8 Guerrasio » 2 De Falco » 1 F errara » 1 De Angelis » 1

(17)

Si ripete una terza votazione, non avendo alcuno dei soprascritti, ottenuta la maggioranza assoluta.

Le schede sono state 2 5 , eguale al N.° dei votanti. I soliti scruta­ tori hanno assistito il Presidente nello spoglio dei voti, che ha dato il seguente risultato.

Si completa il numero dei deputati supplenti con la proclamazione del Consigliere Campolongo , il quale ha ottenutola maggioranza asso­

luta dei voti. o

Il Consigliere A lario fa arrivare sul banco della Presidenza la sua Dimissione dei De- dimissione da Deputato provinciale , testé e le tto , ed il Presidente ne fa palato Aiario dare lettura al Consiglio, che se ne mostra spiacentissim o, ed incarica

la Presidenza di far pratiche col dim issionario, onde indurlo a ritirare le date dimissioni.

A questo punto il Consigliere Tram ontano dimanda sapere, se il 7.°

Consiglio intende, oppur non di prorogarsi, per dar tempo alla Deputa- si ! e re^ram on lanosuì - zione Provinciale di preparare, una col bilancio, anche le varie proposte, che le tomaie dei Consiglio, dovranno discutersi in questa Sessione.

De Caro mostra desiderio, che il Consiglio non proroghi le sue tor­

nate, per la ragione c h e , chi è intervenuto ora al Consiglio da lontane re­ gioni e tra mille pericoli, non sa accom odarsi, o a ritornare in patria , per poi riprendere ben presto la via di questa C ittà, ovvero pel tempo della proroga fermarsi qui oziosamente. Non trova quindi prudente una p ro ro g a, potendo d ’ altronde la Deputazione preparare tra pochi g io rn i, il lavoro da esaminarsi dal Consiglio.

Padovano appoggia il suo collega De C a r o , ed il Tram ontano di­

chiara, che egli non ha fatta una prop osta, ma sibbene una interroga­ zione, per accertarsi se il Consiglio avesse avuto volontà di prorogarsi,

come gli era riuscito di sapere. '

L’ incidente non ha seguito.

Il Presidente invita il Consiglio di procedere alla nomina dei revisori „ . 8: \

i • ° , Nomina de revisori

dei conti in numero di tre , due cioè o rd in a rli, ed uno supplente. dei conti I votanti sono in N.° di 25. Assistono allo scrutinio dei voti B asi-

Ione e Campolongo ed il risultato è stato il seguente. Campolongo Z ottoli Guerrasio Schede bianche voti » » » o 9 1

2

Pisapia voti 24 De Caro » 17 Cagnano » 16 Tram ontano » 10 )

(18)

9.» Comunicazione Guerrasio voti 4 Z o ttoli » 21 F erra ra » 1 Basilone » 1

La maggioranza assoluta dei voti essendo caduta sui prim i t r e , sono stati proclamati a membri ordinarii i Consiglieri Pisapia e De Caro ed a membro supplente il Consigliere Cagliano.

Dopo ciò il Segretario dà comunicazione al C onsiglio, dei seguenti d o cu m enti, di cui si dispone prenderne atto.

1 .° Un telegramma del Sindaco di C astellabate, che annunzia lo impianto della Stazione telegrafica in quel Com une, e ringrazia 1’ Ammi­ nistrazione provinciale pel sussidio accordatogli nello scorso anno.

2.° Un telegramma del Direttore Generale delle imposte dirette , con cui prega i Consiglieri della Provincia ad influire, con tutte le loro forze, affinchè le aste pubbliche, per lo appalto delle esattorie, non a n ­ dassero deserte, nel qual caso il bisogno di aum entare l’ aggio, arreche­ rà un danno ai contribuenti.

3.° U n’ invito della Deputazione Provinciale di V enezia, onde la nostra Provincia concorresse con la somma di £ . 3 0 0 , nella spesa di £ . 1500 di rendita pubblica, da conferirsi come premio mediante con­ corso, al compilatore di una storia dei prim i dieci anni del Regno d’ I- talia ( 1861-1871 ).

Dopo ciò il Presidente ha levata la se d u ta , essendo le ore 4 p. m .

Il Presidente diffinitivo

M. L uciani

I l Consigliere anziano

G. F erra ra

I l Segretario

D . P ad ovan o

(19)

PROCESSO VERBALE

della seduta del 3 Settembre

P r e s id e n z a d el C o m m e n d a to re L u c ia n i.

Il Consiglio si è riunito alle ore 12 m. nella solila Sala delle sue deliberazioni,

Il Segretario procede all’ appello nominale a cui rispondono i seguenti Consiglieri :

1. A dinolfi A n to n io

13.

2. B o ttig lie ri

Bar.

G io v an n i 14.

3. B e llo tti G iu sep p e

15.

4. C o n fo rti F r a n c e s c o

16.

5. C alvanese F r a n c e s c o

17.

6. C astag n a V incenzo

18.

7. C am polongo G io v an n i

19.

8. C agnano D o m e n ico

2 0 .

9. D e A n g elis G iu lio

21.

10. D e F a lc o N ico la

22.

11. G u e r r a s io A g o stin o

23.

12. G en o v ese G io v a n n i

24.

L u c ia n i

Comm.

M a tte o

M a ri A g o stin o

M a ro n e P ie tr o

M ele D om . G iu lio

M ag lian o

Cav.

R affaele

P iz z ic a ra

Cav.

F r a n c e s c o

P is a p ia D iego

P a d o v a n o D o m e n ico

P o r p o r a C o sta n tin o

R o n zio A n to n io

S a le r n o L u ig i

l? ra ra -G e n o in o

Cav.

G ius.

Il Consiglio trovandosi in numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta.

Il Commendatore Belli, Prefetto della Provincia, occupa il suo stallo

in qualità di Commissario del Be. t .

Il Segretario dà prim a lettura del verbale della tornata precedente, Letiuia dei \erM e che viene approvato, senza osservazione alcuna e poscia dà comunicazionede,,a

i n • • i . ir i- i- i r >. . .i e comunicazione <ii pe-al Consiglio di una petizione, presentata da un tpe-al Vpe-allante di Vpe-allo della tizione.

Lucania, chiedente un sussidio per istruirsi nella scoltura. '

P is a p ia , prendendo argomento da questa dimanda, propone di nomi­

narsi la solita commissione per lo esame delle petizioni, come si è pra­ ticato per gli anni precedenti. Questa proposta viene approvata unanim e­ mente dal Consiglio, il quale delega al Presidente la facoltà, di nominare i membri di tale commissione. In seguito di che vien disposto, che la

(20)

di-N • i Ma Commi' man<^a ^aliante sia rinviata alla Commissione delle petizioni, la quale sìonTpcr'io peuXnL " dal Presidente vien composta dei Consiglieri Cagnano, Guerrasio, e Cam ­

polongo, come membri ordinarii, e del Consigliere P isap ia, come sup ­

plente.

3 ° ( c Lo stesso Presidente dichiara al Consiglio che la Commissione , da missione!* recarsi a R om a, per presentare al Ministro dello Interno il voto renduto

da questo Consiglio, nella tornata di ie ri, è composta. Presidente — L uciani

Vice-Presidente — A lario Consigliere — Pisapia

4 „ Segretario — Padovano

anniiibmenio^deUe o°- H Presidente apre la discussione sul reclamo presentato al Consiglio, perazioni elettorali di avverso lo annullamento delle operazioni elettorali di Sarno.

Sarno- Padovano relatore, prende la parola rapportando al Consiglio, che i

Comuni del Mandamento di Sarno procedevano alla elezione dei Consi­ glieri provinciali, nel passato mese di luglio, in epoche diverse. Avven­ nero le elezioni pria in quel di Sarno e poscia nei Comuni di S. Va­ lentino e S. Marzano.

I manifesti di avviso, per la convocazione degli eletto ri, nel prim o e terzo Comune non corrisposero alle disposizioni, sancite dall’ art. 46 della legge Comunale e Provinciale, che stabilisce il term ine di 15 giorni a- vanti quello della elezione, per la pubblicità del manifesto.

P er una tale sostanziale violazione della legge, il Prefetto esercitan­ do le attribuzioni della Deputazione provinciale, per effetto dell’ art. 201 della citata legge, annullò le elezioni dei Comuni di Sarno e S. Marzano e sospese perciò la proclamazione dei Consiglieri eletti.

Avverso questa decisione P refettizia, due elettori del Comune di Sar­ no interpongono appello, nanti al Consiglio Provinciale, dimandando lo annullamento di quella decisione, e la proclamazione dei Consiglieri eletti.

Essi fondano il loro appello sopra due ra g io n i, la prim a cio è , che il term ine dei 15 giorni, fu osservato, secondo le massime del Codice di Procedura Civile e del noto principio dies term in i ec. Calcolando cioè noi 15 giorni, anche quello della seguita elezione; e l’ altra della incom­ petenza del Prefetto a decidere sopra un reclam o, pel quale sarebbe stato competente a pronunziare il Consiglio Comunale. Dappoiché essendosi av- vanzato il reclamo contro la duplice elezione, dei Consiglieri Comunali cioè, e dei Provinciali, si sarebbe verificato lo a ssu rd o , che le seguite ope­ razioni , in parte sarebbero state valide ed in parte nulle. Aggiungono inoltre che secondo l’ ermeneutica legale e la giurisprudenza, le avvenu­ te operazioni elettorali, sarebbero sempre valide, perchè alla votazione, concorsero più dei due terzi degli elettori.

II relatore dichiarando, che gli piace discorrere prim a del secondo m otivo, come quello che assorbirebbe il p rim o , fa osservare la

(21)

differen-za dei poteri, che esercitano il Consiglio Comunale e la Deputazione P ro ­ vinciale, il primo per i ricorsi, avverso le elezioni dei suoi membri , e la seconda per la proclamazione dei Consiglieri Provinciali eletti. Il p ri­ mo pronunzia come magistrato di prim a giurisdizione , e la seconda fa quello, che altrimenti 1’ ufficio definitivo fa per la elezione Comunale.

Ricorda che le attribuzioni della Deputazione come giudice di ap­ pello, nelle operazioni elettorali C om unali, sono ben distinte da quelle, a cui alludono i ric o rre n ti, giacché la Deputazione in tal caso non è adita come rappresentanza provinciale, ma quale autorità tutoria.

Svolgendo ampiamente il relatore, questi principii, ribatte le dedu­ zioni, e conchiude come il secondo motivo del ricorso, non debba esser tenuto in alcun conto. Passa quindi a parlare del primo m otivo, cioè del term ine, nel quale le operazioni elettorali avvennero.

I ricorrenti dicono che il termine di 15 giorni fu osservato, perchè il giorno della scadenza non deve computarsi nel termine , citando per ragion di analogia, le disposizioni del Codice di Procedura Civile ed il noto principio, dies a quo non com putatur in te r m in is , dies ad quem

com putatur in terminis.

II relatore combatte brillantem ente, anche questo altro capo del ri­ corso con le parole stesse della legge, che dice « u n manifesto a n n u n -

zierà agli elettori 45 giorni p rim a ec. ec. » La parola specifica di p r i ­ ma sancisce chiaramente che il termine di 15 giorni deve essere netto,

non dovendosi computare in esso nè il giorno , in cui il manifesto fu pubblicato, nè quello in cui le elezioni vennero fissate. Questo termine di giorni 15 è una formalità sostanziale per due principalissime ragioni; la prim a, perchè gli elettori abbiano la latitudine di determinare i pro- prii in te ressi, per potere intervenire alla elezione , la seconda perchè gli elettori abbiano un termine sufficiente a scegliere i candidali, sui quali credono portare i loro voti. La violazione di questa prescrizione di legge, importa la nullità delle operazioni e tanto la scuola, quanto la giurisprudenza concordi, sostengono la nullità: nullità che può in ogni tempo p ronunziarsi, e ciò va confermato da una decisione del Consiglio di Stato, renduta nel 10 gennaio 1868.

In ultim o, il relatore, ampiamente confuta anche il dedotto dai ri­ correnti , in quanto ai voluti principii di ermeneutica legale e di giurispru­ denza, che il concorso, cioè, di due terzi degli elettori alla votazione sana le nullità, alle quali si abbia potuto incorrere nelle operaziowi elettorali.

Il relatore conchiude pel rigetto del ricorso.

P isapia non accetta interamente le convinzioni del relatore, ma si fa

imporre solamente dal certificato dell’ usciere, da cui appare che il termine di 15 giorni, voluto dalla legge, non fu osservato, perlocchè non esita a ritenere la nullità della elezione. Se non chè egli crede applicabile il p rin ­ cipio di ermeneutica legale, che cioè, se nell’ elezione di Sarno concorsero due terzi degli elettori iscritti e votarono a favore di un candidato, di modo

(22)

che l’ altro terzo, anche calcolato a favore di altro candidato, questi non avrebbe potuto giammai superare q u e g li, per num ero di voti, in questo caso la nullità vien sanata e 1’ elezione deve ritenersi valida.

Calvanese restringe la quistione sul fatto a sapersi, cioè, quanti elet­

tori concorsero all’ u rn a; perchè egli crede, che se concorsero tutti gli elet­ tori iscritti, ovvero ne mancarono tanti, che venendo, non avrebbero mutato il risultato dell’ elezione, in allora la nullità derivante dalla irregolarità del manifesto verrebbe sanata dal fatto.

Padovano ( relatore ) risponde, che quantunque le parole del Consi­

gliere P isap ia , non mettono capo a nessuna disposizione di legge, p u r tutta volta può assicurare al Consigliere Calvanese, che gli elettori del Manda­ mento di Sarno concorsero all’ urn a per un num ero maggiore di due terzi degl’ iscritti; che non tutti i votanti portarono i loro voti, su quelli, che sarebbero stati proclamati C onsiglieri, se le operazioni elettorali non fos­ sero state dichiarate n u lle , di guisachè, se il resto degli elettori iscritti sulle liste elettorali di quei Comuni, avessero votato, nel dì della elezione a favore di altro candidato e specialmente a favore di quelli, che riporta­ rono maggiori voti, dopo Ruoto lo e d ’ A m brosi, il risultato della votazione sarebbe stato ben diverso.

I Consiglieri Pisapia e Calvanese si dichiarano soddisfatti delle spie­ gazioni loro date dal relatore. Si dimanda la chiusura della discussione su questo affare, che messo a partito è approvata.

II Presidente in seguito mette ai voli le conclusioni del relatore, che sono pel rigetto del ric o rso , ed il Consiglio votando per alzata e seduta . 0 1’ approva ad unanimità.

Nomina dei membri Proseguendosi l’ ordine del g iorno, il Presidente invita il Consiglio dei Consiglio di Leva, ad occuparsi della nomina dei m em bri, componenti i Consigli di Leva.

Si raccolgono le schede per la elezione dei membri del Circondario di Salerno.

Fattosi lo spoglio dei voti, con 1’ assistenza dei scrutatori Basilone e

Guerrasio sopra 24 v o tan ti, il risultato è stato il seguente :

F erra ra voti 21 Basilone » 18 Bellolti » 16 P izzicara » 10 B ottiglieri » 9 Trara-Genoino » 4

Sono proclamati i primi due a membri ordinarii ed i secondi due a membri supplenti del Consiglio di Leva di Salerno.

Con le stesse norme e con 1’ assistenza dei medesimi scrutatori si è proceduto alla elezione dei m embri degli altri Circondarii, qui appresso segnati :

(23)

CIRCONDARIO DI CAMPAGNA

i x

r

1

1 9

1

«

CIRCONDARIO DI SALA CONSILINA

Del Vecchio \o ti 17 ) , , , • ,r P , «/. [ Membri ordinarli

bantelm o » l o )

M ar m e voti 15 ) , lf , . ,

Gerbasto » 15 S M embn slW ,entl

CIRCONDARIO DI VALLO DELLA LUCANIA

Cagnano voti 21 j Mpmhri ordinarii Coccoli » 20

j Membn orclinaui

Galietti voti 18 ) ,,r , . ,

Magliano » 17 j M embn suW leMl

6.*

Si passa alla votazione, con le stesse forinole, per la nomina della Com- Nomina della Com­ missione per l’esame della lista dei giurati e risultano eletti a membri o r - 1j®sr®IJlede1' dinarii i Consiglieri Ferrara con voti 19 e Calvanese con voti 18, ed a a ls a e' giura'' membri supplenti i Consiglieri Bottiglieri e Basilone, il primo con voti

17 ed il secondo con vpti 16.

Dopo ciò il Presidente invita il Consiglio a votare per la rinnovazione u;n® S m em b ri delia del quinto dei membri della Giunta Provinciale di Statistica, ed assistito Giùnta Provinciale di dai medesimi scrutatori fa lo spoglio dei voti, che dà il seguente risultato : Statistica.

M ari voti 21

Basilone » 3

11 primo è proclamato membro della Giunta Provinciale di Statistica, domina 8dei membri Si procede in seguito alla nomina dei membri componenti la C o m -della Commissione di vi- missione di vigilanza per la coltivazione dei tabacchi e fattosi lo spoglio ^ “““ enabacci^edeì dei voti, con l’ assistenza dei medesimi scrutatori, hanno ottenuto maggior pm'ìki.01 a accu 6 e num ero di voti i seguenti ;

De Angelis Francesco voti 21

(24)

Si è proceduto indi alla votazione per la nomina di un perito dei 9.* tabacchi, ed il signor Salzano L u ig i ha raccolto voti 22 sopra 2 Ì votanti, b r f componente là Giun- ^ Consiglio è passato alla nomina di un membro componente la Giunta ta di vigilanza della di vigilanza della Scuola Nautica di Amalfi e fattasi la votazione, la m ag- Scnoia nautica di A- gioranza dei voti è stata raccolta dal Consigliere C onforti Francesco.

Nomina1 °ii 2 Consi- Dopo ciò si procede alla votazione per la nomina di due Consiglieri glieri Provinciali a far Provinciali per far parte del Consiglio di Sanità Marittima, e la maggio- parte del Consiglio di ranza <jei voti cade sopra i Consiglieri Z otto li e B e llo tti, che dal P

resi-Sanita marittima. . i ■

dente sono proclamati a tale carica. u . 0

Rinnovazione delia l n seguito si viene alla votazione, per la rinnovazione della metà dei ConsìgUo' d?6Ammiifi- membri del Consiglio di Amministrazione dell’ Orfanotrofio Principe U m - strazionedeii’Orfanotro-berto, ed il Consiglio rielegge i signori:

fio Principe Umberto.

L u cian i voti 22

12 o Capone » 21

bro ' della Commissione Si passa alla nomina di un membro della Commissione di sorveglianza di vigilanza sull’asse E c-sull’ Asse Ecclesiastico, in rimpiazzo del signor Faiella dimissionario e lo desiastico. spoglio della votazione fatta dal Presidente sopra 23 schede, eguale al n u ­

mero dei votanti e con 1’ assistenza degli stessi scrutatori, ha dato il se­ guente risultato: P izzica ra voti 17 Guerrasio » 1 Petrosino » 2 De Falco » 2 N ullo » 1

È proclamato il Consigliere P izzic a ra membro della Commissione suddetta; il quale però, seduta sta n te , offre le sue dim issioni, dichia­ rando di non potere accettare tal carica, per la moltiplicità degli Ufficii, che occupa.

Il Consiglio, accogliendo le ragioni del Consigliere P iz zic a r a , prende atto delle dimissioni e passa ad altra votazione per la stessa nom ina.

Lo spoglio dei voti ha dato il seguente risultato:

P etrosini voli 19

Guerrasio » 2

De Falco » 2

Resta proclamato a membro della Commissione stessa il signor P e -13 . tro sin i Nicola.

Riparto delle spese pei In fine il Presidente invita a riferire sul riparto della spesa pel m an- fan cm ili esposti. tenimento dei fanciulli esposti per l’ anno 1 8 7 3 .

(25)

P izzicara, relatore, ricorda al Consiglio, che per effetto dell’ ultima

legge comunale e provinciale, la spesa pel mantenimento dei fanciulli espotii diventò obbligatoria col riparto a carico dei Comuni e della Provincia. Però, in ogni anno, fa mestieri ottenere un Decreto Reale, che fissa questo ri­ parto. Ed è perciò che il relatore riportandosi all’ abitudine degli anns pre­ cedenti, prega il Consiglio a dare il suo voto favorevole per questa spesa, onde provocare in seguito il Decreto R e a le , che dovrà stabilire il solito

riparto di essa.

Il Consiglio adotta le conclusioni del relatore, ed approva la spesa. Esaurito 1’ ordine del giorno, il Presidente ha levata la seduta alle ore 3 * /, p. m. Il Presidente

M. Luciani

I l Consigliere A nziano

F. Calvanese

Il Segretario

D. Padovano

(26)

Proposta de Caro per lo impianto di un’Isti­ tuto Agrario nella Cer­ tosa di Padula.

PROCESSO VERBALE

della seduta del

4

Settembre

P resid en za d el C om m en d atore L u cian i.

Il Consiglio si è riunito al tocco nella solita sala delle sue deliberazioni. Il Segretario ha fatto l’ appello nom inale, a cui lian risposto i seguenti Consiglieri.

1 .

A la rio

Cav.

F ra n cesco

2. B o ttig lie r i

Bar.

G iovanni

3 . B a sito n e M arco

h.

B e lle tti G iuseppe

5. C onforti F ra n cesco

6 . C alvanese F ra n cesco

7 . Castagna V in cen zo

8. C am polongo G iovanni

9 . D e F alco N icola

10. D e Caro

Bar.

G iu stin o

11. D ’ U rso A n to n io

12. F e r r a r a G ennaro

13. G u erra sio A g o stin o

Il Consiglio trovandosi in numero legale, il Presidente dichiara a - perta la seduta, alla quale assiste il Prefetto della Provincia Comm. B elli, colla qualità di Commissario Regio.

Il Segretario legge il verbale della seduta p recedente, che viene ap­ provato senza osservazione alcuna.

De Caro dimanda 1’ urgenza sopra una sua pro p osta, che è accorda­

ta. Il proponente svolgendola, cerca interessare la nostra Provincia nel­ lo impianto di un ’ istituto o Scuola A graria, nella Certosa di Padula. Fa notare al Consiglio, che questo generoso p e n sie ro , sorto in sulle primo nelle persone, preposte all’ Amministrazione Municipale di Padula , fu ben presto abbraccialo dalla generalità di quei Comuni circonvicini. P er la qualcosa fu dato incarico ai Deputati Miceli e Manzella, di far pratiche presso il G overno, per ottenere la cessione di quell’ ex Mona­ stero e di tutte le terre annesse. Non fu vana cosa il ten tare, perchè il Ministro delle Finanze ha risposto favorevolmente alla richiesta, e quello

1U.

G en o v ese G iovanni

15. L u cian i

Comm.

M atteo

16. M ari A g o stin o

17. M arone P ie tr o

18. M ele D om . G iulio

19. M agliano

Cav.

R affaele

2 0 . P izzicara

Cav.

F ra n cesco

2 1 . P isap ia D iego

2 2 . P ad ovan o D o m en ico

2 3 . P o r p o r a C ostantino

2 4 . S a lern o L uigi

(27)

ilei Lavori Pubblici, ha promesso di far concorrere Io Stato, nel terzo della spesa d’ impianto e di m antenim ento, incaricando ora il Direttore del Genio Civile Governativo in S alern o , di fare una pianta di tutto quel s ito , affinchè si potesse conoscere la spesa occorrente allo adattamento di quell’ immenso fabbricato.

Il proponente, scende a fornire molti chiarimenti e dettagli di fatto, per trarne forti argomenti in sostegno della grande utilità della sua pro­ posta, dopo di che porta opinione di doversi, per o ra , nominare una Commissione di tre m em b ri, per farsi sostenitrice di questa importante Istituzione; e per assistere, con l’ intervento dei Deputati Miceli e Man- zella, il Direttore dell’ Ufficio tecnico governativo, negli studii, che andrà a fare per la formazione del progetto.

Mugliano crede prem atura qualunque determ inazione, senza accer­

tarsi prima se il Ministro vuol concedere il locale con tutte le tenute annesse.

De Caro risponde al preopinante, che il Ministro non può dar nulla,

ma solamente p rom ettere, come ha fatto, la concessione dei locali ed il concorso governativo, presentando all’ approvazione del Parlamento una legge sul proposito, allorquando tutte le pratiche saranno espletate. In ­ tanto avendo il Ministro stesso dato incarico a questo Genio Civile Go­ vernativo, di fare i studii ed il progetto della spesa occorrente, onde corredare con validi docum enti, la sua proposta al P arlam ento, sarà fin d’ ora utile e necessario , che la Provincia si faccia in mezzo a questa faccenda, di non poca importanza per la nostra prosperità e si nomini una Commissione, che assista il Direttore del Genio Civile e gli dia pure tutti quei suggerim enti, che crederà opportuni per la buona riuscita del- 1’ opera; potendosi il Consiglio riserbare, all’ esito della compilazione del progetto di spesa, di concorrere, se gli piace, ad una tale Istituzione.

Pisapia prende la parola per combattere la proposta De Caro, rac­

comandando al Consiglio di non p ren d erla, per niun m odo, in conside­ razione, in vista delle condizioni poco prospere della finanza provinciale. Crede assolutamente dannoso associarsi a quest' opera di moltissima spe­ s a , e richiama l’ attenzione del Consiglio sugl’ im pegni, contratti dalla Provincia per le opere stra d a li, al di cui com pletam ento, con tanta cura si va pensando. Propone perciò passarsi all’ ordine • del giorno puro e semplice.

Commissario Regio interviene nella discussione per chiarire la portata

di questa proposta, e fa notare che prenderla ora in considerazione, non vuol dire assumere impegno assoluto di dover concorrere nella spesa. Ora si tratterebbe di nominare solo la Commissione, che dovrebbe assistere le persone tecniche, proposte a studiare e compilare il progetto, lasciando libera la Provincia, al tempo opportuno, di prendere una determinazio­ ne di onere, se lo crederà sopportabile.

(28)

Basilone preoccupandosi della sfavorevole im pressione, che potrebbe

fare sull’ animo dei suoi colleghi, la parola del Consigliere P is a p ia , per non far prendere in considerazione la proposta De Caro, sente il bisogno di dichiarare fin d’ o ra, che anche nelle strettezze finanziarie, in cui versa la nostra Provincia, non si può non concorrere a quest’ opera, che è de­ stinata a dare le principali risorse alla nostra Provincia ed alle circonvici­ ne, mercè lo sviluppo ed il miglioramento dell’ agricoltura e della pasto­ rizia ; quindi insiste perchè venga presa in considerazione tale proposta.

M arone e C am polongo, combattono le argomentazioni sostenute da P is a p ia , ed insistono, perchè la nostra P rovincia, figuri per la p rim a ,

in quest’ o p e ra , a cui si associeranno la Basilicata, ed anche la Provin­ cia di Napoli. Aggiungono infine che il Consiglio, per o ra , non prende impegno alcuno per la spesa, che vi sarà necessaria.

Varii Consiglieri dimandano la c h iu s u ra , che messa ai voti viene approvata.

Arriva al banco della Presidenza u n ’ ordine del g io rn o , sottoscritto dai Consiglieri F e r r a r a , Castagna e Padovano, e così concepito.

« Il Consiglio, senza assumere il menomo impegno nella spesa oc- « corrente per 1’ impianto e mantenimento dell’ Istituto Agrario , passa « alla nomina della Com m issione, composta di tre m embri da scegliersi « nel seno del Consiglio ».

De Caro trovando quest’ ordine del giorno una fedele espressione

del suo pensiero, vi si associa pienamente.

Pisapia ritira il suo ordine del giorno puro e semplice, associandosi

al precedente, in vista del niuno obbligo, che la Provincia assume.

A la rio prende la parola sull’ ordine del giorno, di sopra trascritto,

e fa notare al C onsiglio, che la Commissione da nom inarsi, dovrebbe essere composta non solo di C onsiglieri, ma benanche di persone capaci di cose a g ra rie , affin di ottenere un giudizio competente nel caso speciale. P ro p o n e , come em endam ento, di accrescersi il num ero dei componenti questa Commissione, da tre a cinque m em b ri, e che fra questi vi figu­ rino nomi appartenenti alla Società Economica.

B ottiglieri appoggia le idee manifestate dal preopinante , ed i so-

scrittori dell’ ordine del g io rn o , accettano 1’ emendamento A lario; percui la Commissione sarà composta di cinque mem bri.

Il Presidente mette ai voti 1’ ordine del giorno F errara, Castagna e

Padovano ed il Consiglio lo approva ad unanim ità, delegando alla P re ­

sidenza la nomina dei cinque m em bri componenti la Com m issione, che dal Presidente vien designata nelle persone dei signori B e llo tti,D e C a ro ,

B ottiglieri, Santelm o e Mele.

Proseguendosi 1’ ordine del giorno, il Consigliere P izzica ra , il quale doveva riferire al Consiglio sopra una deliberazione presa dalla Deputa­ zione Provinciale, per storno di fondi, onde affrontare il pagamento de­ gli stipendii della scuola magistrale fem m inile, prega ora il Consiglio

(29)

ri-*

mandarne la discussione al tem po, in cui sarà tenuto parola della Scuola magistrale.

Il Consiglio acconsente per il rimando.

2 -°.

Trara-Genoino comunica al Consiglio una deliberazione della De- dei^ra^'m edeUaD^pu* putazione Provinciale, circa lo storno dei fo n d i, per aumentare quello, de- taziune provinciale circa stinato alla Biblioteca Provinciale. TI n . . . , (l aumentare quello dellalo slor,no dei f?.ndl, p.®1' Il Consiglio ne prende atto. Biblioteca provinciale.

Bcllolti riferisce sulla sistemazione della strada Borgo in Sarno e Sistemazione della trova giusto il concorso della Provincia nella spesa del lastricato, che do-strad a Borgo in Sam o. vrà essere rinnovato in vece dell’ attuale logoro e consumato ; essendo

strada provinciale. Fa osservare, che il Comune di Sarno fece fare a tal proposito un progetto di sistemazione di quella strada, e secondo esso il concorso della Provincia dovrebbe essere di lire 5 ,0 0 0 .

A la n o raccomanda al Consiglio di andar cauto, nel concorrere a

spese, che qualche volta lungi dall’ essere di urgente necessità, sono di abbellimento e di lusso. Ricorda che se fu fatta una volta eccezione per la città di Salerno , qual Capoluogo della Provincia , non deve però stabi­ lirsene una regola per gli altri Comuni.

Bellotti calma le apprensioni del preopinante, e fa notare che la

Provincia è tenuta a concorrere solamente nella spesa della rimissione del lastricato, che è tutto consumato, perchè la strada che attraversa l’a- bitato di S arn o, è strada provinciale.

De Caro vuol sapere se effettivamente il lastricato è tanto rovinato,

da richiedere un pronto ed urgente rinnovamento. Il Consigliere Tram on­

tano dimanda anche egli dei chiarimenti sul proposito. Ed il relatore ri­

sponde ad entram bi, leggendo un brano del rapporto, fatto dall’ Ufficio tecnico, che descrive il pessimo sta lo , in cui si trova quel tratto di strada.

Bipiglia la parola il Consigliere De Caro per proporre., che la p ra ­ tica sia rimandata all’ Uffizio tecnico, con l’ incarico di vedere se sia as­ solutamente necessario rinnovare il lastricato e nel caso affermativo, per quale lunghezza e con quanta spesa determinatamente vera.

Bellotti combatte gli opponenti e specialmente il rinvio, proposto da De Caro. Osserva che 1’ Ufficio tecnico ha già manifestata la sua opinione

sul proposito, riferendo che il lastricato è rovinatissimo; come potrebbe adunque rinnovarsi oggi allo stesso Ufficio l’ incarico medesimo, senza cadere in un pleonasmo?

Egli fa notare al Consiglio, che il Comune di Sarno, vuol rinno­ vare il lastricato della strada Borgo, perchè ridotto in cattivo stato, e siccome la strada è provinciale, così chiede la quota di concorso, spet­ tante alla Provincia. Il relatore dichiara avere il debito di sottomettere

(30)

al Consiglio le sue riflessioni, ma se il Consigliere De Caro vuole insi­ stere nella sua p ro p o sta , non farà che associarvisi.

De Caro presenta il seguente ordine del giorno.

« Il Genio Civile veda se sia il caso di rinnovare il basolato esi-

« stente, restando la strada nella forma com oda, che ha attualm ente, e

« nel caso affermativo determ inare nella più stretta m isura la spesa ne- « cessaria per la parte spettante alla Provincia ».

Quest’ ordine del giorno è approvato all’ unanim ità.

4.” A lario riferisce, sulla comunicazione al Consiglio del R. Decreto, col

Pagameiuoel,c]^"ìo°dai*Iua*e r igettat0 ^ ricorso prodotto dalla Deputazione provinciale, in- Govòmo—Coimmicazio- torno al pagamento chiesto dal Governo per le strade delle bonifiche. E- 116 n " 0 Df,crel?, gli crede necessario rifare la storia di questa pendenza, per farne consa- '.'•orso prodouo daHa T)e" Pev°li i Consiglieri nuovi, che non sedevano l’ anno passato in questo puiazioiie. Consesso. Dopo aver ricordato m inutam ente tutte le circostanze, arriva al

p u n to , in cui fu nominato lui stesso relatore di questa pratica. R am ­ menta il m em orandum da lui redatto per presentarlo al M inistro , dalla Commissione scelta a tal’ uopo dal Consiglio. Di tal Commissione fece parte il relatore e recatosi presso il Ministro dei Lavori Pubblici , trovò un terreno assai sfavorevole, e non furono perciò accolte le istanze della Commissione. Il Governo intanto fece collocare d’ ufficio nel Bilancio p ro ­ vinciale, le somme a rate an nu ali, onde rivalersi delle somme pretese. Contro 1’ iscrizione di Ufficio , la Deputazione provinciale portò ric o rso , ed ora il relatore è dolente di dover comunicare al Consiglio, che un tal ricorso è stato con Decreto Beale rigettato.

Egli non crede p e r ò , che sia da pronunziarsi l’ ultim a parola su questo affare, e propone di sospendersi ogni deliberazione fino allo arrivo dei docum enti, promessi dallo Ispettorato di Napoli. Ed a ciò ottenere sollecitamente , prega la Presidenza di telegrafare all’ Ispettore signor M aiuri.

Le conclusioni del relatore sono approvate unanim amente dal Con­ siglio.

5." P izzicara riferisce sulla dimanda di ritiro dell’ Ingegnere Capo signor

Ritiro dell Ingegnere j^avjjjon esponendo che il Ministero ha dimandato il parere del Consiglio

L a p o s « g n o r n a v i l l o n . r . . , ^ , , i n »

Provinciale, per il concorso della Provincia nella spesa dell annua pen -sione, in proporzione degli anni di servizio prestati dal Bavillon alla Provincia.

Conchiude perchè il Consiglio voglia accordare favorevole parere. Il Consiglio approva unanimamente le conclusioni del relatore. ti » Alario riferisce sulla convenzione col signor G iovanni P a g lia ra ,

ap-Coiivenzione coi signor pajtatore della banchina innanzi al Palazzo della P re fe ttu ra , e riepilogale co su' lì !i io n oJ'dèVu ^a n - fasi della lite tenuta con questo appaltatore, e dopo una accurata relazione china innanzi ai palazzo conchiude, perchè al Consiglio piaccia accettare le b a si, proposte per una delia Prefettura. convenzione.

(31)

Il Consiglio adottando ad unanim ità le conclusioni del rela to re , de­ libera mandarsi la bozza della convenzione allo esame di un Avvocato, per studiarla e riferirne. Questo avvocato è scelto, dal Consiglio stesso , nella persona del Consigliere Pisapia.

Calvanese riferisce sulla rinunzia del signor D’Amora al posto d’i n - Rinunzia dei signor

gegnere Capo del Ufficio tecnico provinciale, per recarsi ad assumere la d’Amora ai posto d’in- Direzione di simile Ufficio in altra Provincia. f ^ t e c n i S ^ / ì ’ciaief

Il relatore dà lettura della rinunzia e conchiude, che per quanto di- spiacevole possa tornare a tutti questo avvenimento, pure a lui sembra che il Consiglio, debba prenderne atto.

De Caro fa osservare esser prudente invitare la Deputazione a fare

istanze, presso il signor d 'A m o r a , onde ritirare la sua rinunzia, e nella negativa, fare una proposta per esser discussa dal Consiglio in questa Sessione.

Il relatore replica, che alla Deputazione consta già officiosamente non volere e non potere assolutamente il signor D’ Amora recedere dal suo pro­ getto , ma che pur non di meno, ripeterà le sue istanze al signor D’ Amora, se il Consiglio lo vorrà.

Il Consiglio manda alla Deputazione, perchè rinnovi le sue prem ure al signor D’ Amora, con votazione unanime.

Genovese riferisce sull’ andamento della Scuola tecnica di Salerno. E g li, Kelazioné sull’ anda- trova opportuno di leggere un brano della relazione fatta dal Direttore di mento delia scuoia tec- questa Scuola, in cui si fa cenno della ispezione praticata in questo anno nioa-

dai Professori Fiorentino e de Luca, alla Scuola medesima. Questi eme­ riti Professori non solo ebbero a compiacersi del buon andamento della Scuola, ma trovarono meritevoli del diploma i Professori Trani e Capone. In seguito di che spedirono analogo rapporto al Ministero per fare accor­ dare agli anzidetti insegnanti, il chiesto diploma; ed ottenere così anche il pareggiamento della Scuola.

Il relatore conchiude, proponendo un voto di ringraziamento al Di­ rettore signor Napoli.

De Caro prende la parola per osservare che questa Scuola manca di

base solida, perchè non pareggiata a quelle governative. Ricorda che a sua proposta nel 1870 fu stabilito, che chiunque dei Professori nel corso del­ l’anno susseguente, non si fosse munito di diploma governativo, fosse dalla Deputazione licenziato. E ciò perchè la mancanza di Professori patentati era ed è l’ ostacolo assoluto, percui finora non si è ottenuto dal Governo il pareggiamento della Scuola.

Intanto lam enta, che la Deputazione abbia dato altro tempo fino a questo punto, in cui le cose si trovano allo stesso stato. Egli crede che il Consiglio debba prendere una risoluzione diffinitiva. La sua proposta per­ ciò è di stabilire un perentorio di mesi 4 , da principiare dal 1 .° del prossimo novembre, entro cui i Professori sforniti di diploma, debbono

(32)

m unirsene, restando in caso contrario decaduti dal posto di Professore della Scuola tecnica.

Il Commissario Regio dà chiarimenti sull’ ultim a ispezione fatta dai Professori Fiorentino e de L uca, i quali ne hanno rapportalo favorevol­ mente al M inistero, da cui è a sperarsi ora la nomina governativa dei due Professori Trani e Capone ; e con essa il pareggiamento della Scuola tecnica.

Invita il Consigliere De Caro a prolungare il term ine della decadenza fino a sei mesi.

De Caro udite le dichiarazioni del Commissario Regio , acconsente

a prolungare il term ine fino a sei mesi.

Il Presidente mette a partito tanto il ringraziamento al Direttore Napoli, quanto la proposta De C aro, ed il Consiglio le approva ad unanim ità. g „ Bellotti riferisce sulla dimanda di Giovanni d’ A m ato, intorno allo

Dimanda di Giovanni acquisto di un pezzo di terren o , fiancheggiante la strada nell’ abitato di Amato per l’acquisto Vallo della Lucania. Propone il relato re, che pria di prendersi delibera­ li™ vincaie!*11 ,eirenozione alcuna, si senta il Municipio di V allo, onde dia avviso, se sia op­ portuno cedere ad un privato quella zona di terren o , ovvero convenga al Municipio stesso di acquistarla.

I Consiglieri F errara ed A lario appoggiano le conclusioni del rela­ tore , il quale in risposta fornisce loro dei chiarim enti, che gli erano siati dimandati.

Padovano porta 1’ opinione di sentirsi innanzi tutto la Deputazione

Provinciale, per sapere se quella zona di terreno può essere servibile alla Provincia per deposito di fango, tolto dalla vicina rotabile provinciale.

B ellotti combatte fortemente 1’ opinione manifestata dal p reo p in an te,

dim ostrando, che quel sito , trovasi all’ ingresso dell’ abitato e non po­ trebbe senza sconvenienza, destinarsi per uso di deposito dello sfanga­ mento.

De Caro presenta u n ’ ordine del giorno , con cui propone dim an­

darsi il parere del Municipio di Vallo.

Padovano si riporta nuovamente alle sue osservazioni, e propone la

sospensiva, per rim andarsi la proposta alla Deputazione provinciale. Sorge questione sulla precedenza dei rispettivi ordini del g io rn o , tra i propo­ nenti De Caro e Padovano. Il primo trova che la sospensiva proposta da Padovano è più ristrettiva della sua proposta, con la quale dimanda sentirsi l’ avviso del Municipio di Vallo, pratica, che dovrà esser fatta certamente dalla Deputazione. Dimanda perciò la precedenza per la sua proposta. Il secondo sostiene, che egli ha presentato n n ’ ordine del gior­ no non per restringere la qneslione, ma per dar tempo alla Deputazione di studiarla. A queste parole il Consigliere De Caro ritira il suo ordine e si associa a quello del Consigliere Padovano così concepito.

« Il sottoscritto propone sospendersi qualunque deliberazione sull’ af- « fare e manda alla Deputazione Provinciale, perché esaminato se il

(33)

ter-« reno chiesto in vendita, sia necessario alla Provincia, riferisca nella « presente Sessione, se sia il caso conservarlo o alienarlo. In esito di

« che si riserba provvedere « Padovano ».

Messa ai voti quest’ ordine del giorno è approvato all’ unanim ità.

Bellotli riferisce sulla comunicazione del R. Decreto con cui fu ri- io.»

gettato il ricorso, prodotto dalla Deputazione avverso il Decreto Prefetti- Comunicazione di uu zio, per la somministrazione dell’ olio alle Caserme dei RR. Carabinieri. sierCjge(°a ,m ricorsoqpre- Ricorda che questo affare si presenta per la quinta volta all’ esame del semaio dalla Depuiazìo- Consiglio. Per precedenti deliberazioni fu sempre riconosciuto, che quest’ o- d™r^o^Prefèt*iz ;o° nere non deve punto pesare sulla Provincia. La richiesta fatta in princi­

pio per la sola Caserma di S .“ Teresa in S alerno, fu poscia allargata per tutti i locali addetti a comandi Circondariali o di Luogotenenze. Le istan­ ze si successero senza posa ed il Ministero stesso, con sua n o ta , mani­ festò una penosa impressione sul rifiuto opposto dall’ Amministrazione provinciale.

A queste ultime rich ieste, la Deputazione contrappose un’ altra deli­ berazione negativa, che venne annullata dal Prefetto. La Deputazione ne interpose ricorso, ed anche questo è stato rigettato con Decreto Reale

del 21 Gennaio di quest’ anno.

II relatore manifesta 1’ avviso di tentare le vie giudiziarie per uscire una volta per sempre da questa molestia.

Alario non crede doversi così facilmente addivenire ad una lite. La

Circolare ministeriale del 1861 è di epoca non sospetta ed è questo un ’ antecedente soggetto ad interpretazione. Crede in ogni m o d o , op­ p ortuno, che la pratica sia mandata per parere, ad un’ avvocato, perchè la esamini, onde in seguito ritorni chiarita in Consiglio, per portarvi so­ pra una diffiniliva deliberazione.

Padovano non è dell’ opinione del relato re, trovando incompetenti i

Tribunali ordinarii ad esaminare la questione. Essendo questi affari p u ­ ramente amministrativi, la competenza è tutta dell’Autorità Amministrati­ va. Egli deplora il D ecreto, che rigetta il ricorso della Deputazione, ma crede che, oggimai quel Decreto è un giudicato irretrattabile.

Bellolti replicando, accetta la proposta A la r io , che tende precisa-

mente a fare esaminare se i Tribunali possono occuparsi della questione. La cosa potrà anche stare come il Padovano assicura, ma trova sempre buono che il Consiglio sia illuminato dal parere di un’ Avvocato.

Il Presidente mette a partito la proposta di mandarsi la pratica allo esame di un consulente legale ed il Consiglio approvandola ad unanim ità, nomina all’ uopo l’ Avvocato Consigliere F errara.

Dopo ciò il Presidente ha levata la seduta, essendo le 5 p. m.

Il Presidente

Il Consigliere A nzia n o

M. L uciani

II Segretario

(34)

1.® Comunicazioni.

PROCESSO VERBALE

della seduta del 5 Settembre

P resid en za del V ic e -P r e s id e n te A la rio

Riunitosi il Consiglio alle 12 m. nella solita sala delle sue delibera­ zioni, hanno risposto all’ appello i seguenti Consiglieri.

1. A din olfì A n to n io

16. F e r ra r a G en naro

2. A la rio

Cav.

F ra n c e sc o 17. G u erra sio A g o stin o

3. B o ttig lier i

Bar.

G iovanni 18. G en o v ese G iovanni

4. B asiton e M arco

19. M ari A g o stin o

5. B ello tti G iuseppe

2 0 . M aron e P ie tr o

6. Gontaldo A n d rea

2 1 . M ele D om . G iu lio

7. Conte M arco

2 2 . M agliano

Cav.

R affaele

8. C onforti F ra n cesco

2 3 . P izzica ra

Cav.

F r a n c e sc o

9. Castagna V in cen zo

2 4 . P isa p ia D ieg o

10. C am polongo G iovanni 2 5 . P ad o v a n o D o m en ico

11. Gagnano D o m en ico

2 6 . P o r p o r a C ostantino

12. D e A n g elis G iu lio

2 7 . S a n telm o F r a n c e sc o

13. D e Caro

Bar.

G iu stino 2 8 . T ra r a -G e n o in o

Cav.

G ius.

14. D 'U rso A n to n io

2 9 . Z ottoli C arm ine

15. D e M artini V in cen zo

Il Consiglio trovandosi in num ero le g a le , il Presidente dichiara a- perla la seduta.

Il Prefetto Comm. Belli siede al banco del Commissario Regio. Il Segretario dà lettura del verbale della seduta preced en te, che viene approvato senza alcuna osservazione.

Si dà lettura al Consiglio, di una lettera del Presidente del Casino Sociale di questa C ittà , con la quale invita i Consiglieri ad intrattenersi la sera nelle sale del C asino, durante questa Sessione.

Il Consiglio ne prende atto ed incarica la Presidenza di ringraziare il Presidente del Casino, pel gentile invito.

In seguito si dà lettura delle seguenti d im a n d e , che sono inviate alla Commissione delle petizioni.

1 .° Il personale dell’ Archivio provinciale , chiede un aum ento di stipendio.

Figura

TABELLA  DEGL’ INSEGNANTI  DELLA  SCUOLA  TECNICA

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