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sigliere provinciale di quel Mandamento , fatta dal signor Prefetto della Provincia.

Il Consiglio lo prende in considerazione, ed il Presidente ne destina per relatore il Consigliere De C aro.

G uerrasio riferisce sulla dimanda del Municipio di Montano Àutilia

per ottenere u n sussidio dalla Provincia .per la costruzione di un canale, che attraversa quell’ abitato, ed in cui si accumulano le acque e le im­ mondizie di quel paese. Il relatore fa osservare che essendo questa u n ’ o­ pera di esclusivo interesse Municipale ed a cui la Provincia non è tenuta di c o n c o rre re , non può accogliersi u n a tale petizione. Propone perciò passarsi all’ ordine del giorno puro e semplice.

Messo a partito le conclusioni del re la to re, sono approvate ad u n a ­ nimità.

C agnano propone la rettifica delle ram pe di O g liastro , come un

opera di somma necessità e di non poca utilità e richiama 1’ atten­ zione del Consiglio sulla convenienza di deliberarvi sollecitamente. F a no tare , che quella strada serbò u n tracciato ed una percorrenza capric- * c i o s a , perchè 1’ opèra fu decretata sotto l’ impulso del favoritism o, con

grave discapito per la convenienza economica e con poco o niuno riguardo p er la giustizia. P ropone il seguente ordine del giorno.

« Il Consiglio udita la proposta Cagnano, e riconosciuta la necessità « di rettificare la provinciale di Vallo, alle rampe di Ogliastro, manda « alla Deputazione, perchè faccia fare i relativi studii e ne riferisca. »

R onzio non trova che sia il caso di fare altri s tu d ii, m entre questi

furono già fatti altra volta dall’ Ingegnere Petrilli. Egli crede piuttosto che sia il caso di ripigliare i l a v o r i , che in quell’ epoca stessa furono p r i n ­ cipiati e poscia abbandonali. I n t u t t ’ i modi raccomanda caldamente di prendere in considerazione la proposta Cagnano.

A tenolfi prende la parola ed esorta il Consiglio a non distogliere la

sua attenzione dai lavori della rete stradale, per il di cui completamento, tocca alla Provincia di sopportare altri sacrificii. Si meraviglia come nel tempo stesso, che si pensa a creare i mezzi per il completamento delle opere n u o v e , si vuol parlare di rettifica di un a strada , per la quale si traffica comodamente. Non entra in dettagli perchè , egli d i c e , ora non vi è necessità a rettificare questa via. Il suo avviso sarebbe quello , che i Comuni si spingessero negli studii delle strade obbligatorie, onde poscia , vedere se sia il caso di accordare a questi , u n largo sussidio. Propone perciò di rimandarsi la discussione di quest’ affare , ad altro tempo.

i.»

Continuazione d ella re­ lazione sulle petizioni.

2.°

Rettifica d elle rampe di Ogliastro.

5.°

R elazione su lla gestio­ n e della Cassa d i R i­ sparm io.

A la rio associandosi alle idee esposte dal Consigliere Atenolfi propone

u n ’ emendamento all’ ordine del giorno C ag n an o, cioè che « la Provincia « concorra alla rettifica con un sussidio, nella m isura che crederà, »

F e rra ra esprime 1’ opinione che si sentissero sul proposito i Comuni

interessati, perchè egli sa che con u n a rettifica, tre Com uni lascerebbero tagliati fuori linea. In questo caso, egli trova miglior cosa m andare alla Deputazione Provinciale perchè istruisca e riferisca su questa faccenda.

Atenolfi dichiara associarsi all’ opinione del Consigliere F e rra ra , ag­

giungendo p e r ò , che non riconosce come urgente necessità questa rettifica. L ’ ordine del giorno F e rra ra è così concepito.

Il Consiglio

« Intesa la proposta C agnano m anda la stessa alla Deputazione P r o ­ vinciale, perchè istruisca e riferisca. » F e rra ra ,

A la n o presenta p u re il seguente ordine del giorno.

« Il Consiglio udita la proposta C agnano, senza assumere impegni, « invita la Deputazione, se lo crede, a fare eseguire gli studii di rettifica « delle ram pe di Ogliastro; sentiti p u re i Comuni interessati. Riserba in « seguito di dare i suoi provvedimenti. » A la rio .

C agnano risponde alle osservazioni degli o p p o sito ri, facendo ancora

u n a volta risaltare la necessità di rettificare le ram pe di Ogliastro , che sono u n a mostruosa vergogna p e r 1’ arte moderna. Infine si associa al-

1’ ordine del giorno A la rio .

Il Presidente mette a partito 1’ ordine del giorno F e r r a r a che viene approvato con voti 16 contro 1 1 astenuto 1.

De Caro riferisce sulla gestione della Cassa di Risparm io. F a talune

considerazioni generali, da cui ne tira la conseguenza che questa I n s titu - zione non vive un a vita prospera. Egli però crede che il malanno è ge­ nerale per tutte le istituzioni di questo genere e d u re rà fino a che 1’ o- peraio, lungi dal versare nelle casse di risparmio i residuali frutti del suo lavoro; corre invece, con u n a pertinace ingordigia, a giocare il suo ri­ sparmio al lotto.

Fatte altre osservazioni sul proposito, passa a lodare la buona a m ­ ministrazione del Presidente dell’ Istituto sig. C e n t o l a , che tante cure ha spese p er questa filantropica Cassa.

A questo punto fa notare, che il persistente m a la n n o , da cui è af­ flitto il Cav. Centola , avendolo distolto dalle paterne cure dell’ I s t i t u t o : ha fatto dim inuire le operazioni della Cassa di risparmio. Annunzia le di­ missioni dello stesso sig. C entola, che propone accettarsi in vista delle deteriorate condizioni di salute dell’ egregio uomo.

Passa infine a presentare lo specchio delle operazioni della C a s s a , che nell’ anno 18 7 0 ascesero a ... Lire 1 0 0 . 0 1 4 , 0 0

1871 ascesero a ... Lire 7 0 . 8 9 5 , 9 6 Differenza in meno L ire 2 9 . 1 1 8 , 04

P u r non pertanto le operazioni del 18 7 1 , debbono ritenersi mag­ giori del 1870, tennto conto del ritiro d ’ ingenti somme, depositate negli anni passati dalle pubbliche a m m in istra z io n i, ascendenti alla cifra di li­ re 4 0 . 7 0 0 .

Ciò posto propone di approvarsi lo statino delle operazioni, presen­ tato dalla Direzione della Cassa di Risparmio. Di rivolgere al Cav. sig. Centola un ringraziamento p er il modo quasi paterno, con cui ha am m i­ nistrato p er gli anni passati, questa benefica Istituzione, dimostrandogli il dispiacere sentito dal Consiglio per la presentata r i n u n z i a , a cagione della sua malsana salute. Finalmente di venire alla nomina degli altri componenti il Consiglio d ’Amminislrazione, in rimpiazzo dei Signori Gior­ dano Vincenzo che va a cessare per anzianità d is e rv iz io , di Capone Gae­ tano , il quale avendo dato da più tempo la sua rinunzia, non ne fu ancora provveduto il rim p ia z z o , e del Cav. Centola dimissionario.

Il Consiglio approva le conclusioni del relatore e delega la nomina dei sopradetti componenti il Consiglio di Amministrazione alla Presiden­ za, specificando, chi dei nuovi nominati dovrà rimpiazzare gli uscenti.

. G alietti riferisce sulla istanza dei Municipii di S. Giovanni a P i r o ,

Cam erota e Pisciotta, i quali fanno istanza, perchè la linea stradale Cuc- c a r o - S a p r i , tocchi un punto qualunque del Mandamento di Camerota.

Il relatore fa osservare che molti Comuni di quelle c o n tr a d e , hanno chiesto la sollecita costruzione della strada Cuccaro-Sapri, ma questi su- m e n z io n a ti, ripetono anche u n ’ altra volta le loro preghiere, per vedere av­ vicinata questa linea stradale, al territorio del loro mandamento.

Il relatore esamina partitam ente le posizioni topografiche e si ferma a parlare della importanza di Camerota; specialmente p er la sua vicinanza al porto di 2 . ” classe detto Orecchie d i Porco.

Conchiude proponendo di assecondare le p re m u re dei Comuni del Mandamento di Camerota.

De C aro osserva, che avendo il Consiglio incaricato 1’ Uffizio tecnico

di studiare la nuova linea a seguirsi nella strada Cuccaro-Roccagloriosa, sarà in esito di questi s t u d i i , che si potrà decidere per dove convenga tracciarsi questa strada. Ricorda però che sulla dimanda di C a m e ro ta , il Consiglio già provvide con la deliberazione del 10 settembre 18 6 7 , che legge. Il suo avviso quindi è di tenersi p re sente, in questa circostanza, le precedenti deliberazioni e mandarsi alla Deputazione, perchè nel dare gli opportuni incarichi all’ Uffizio tecnico, tenga presente il disposto di quelle deliberazioni.

B ello tti, dice, che sono ormai decorsi 12 lunghi a n n i , dacché la P r o ­

vincia si decise a contrarre un prestito di 4 milioni per la costruzione della rete stradale. Intanto u n a febbrile aspettazione di circa 11 mila a- b i t a n t i , che son pure cittadini di questa Provincia va d ira d a n d o si, perchè ai continuati reclami si risponde con continuate promesse. P arla della

4.»

R elazione su lla istan­ za di diversi M unicipii con cu i chiedono che la strada Cuccaro-Sapri tocchi il territorio d e l Mandamento di Came­ rota.

bellezza e della fertilità del Mandamento di Camerota. Trova perfetta­ m ente conveniente che la strada Cuccaro-Sapri, costeggiando le falde della Bulgheria per Celle e P o d eria, possa avvicinarsi al territorio Mandamen­ tale di C am erota, lambendone un orlo almeno. S p ie g a, che in questo modo le strade obbligatorie di t u t t ’ i Comuni del M anda m e nto, messi fra di loro in comunicazione, saranno tutti al caso di profittare della rete stradale. Egli infine conforta le sue insistenti p r e m u r e , col far presente al Consiglio, che quei Comuni non han mai chiesto nulla alla Provincia; ed è ben ragionevole, che siano u n a volta accontentati nei loro giustissi­ mi desideri i.

Conchiude facendo risaltare la convenienza di togliere lo stato ecce­ zionale di quel Mandamento, ove la eccezionale condizione, fa crescere su vasta scala l’ emigrazione.

De Caro dichiara associarsi pienamente alle parole del B ellotli.

Egli citava la precedente dichiarazione del Consiglio; perchè proposta dallo stesso sig. B ello tti, m a quanto egli crede di m utarla in meglio, non

può non far eco alle sue parole, desiderando quel che egli desidera.

B ellotti presenta il seguente ordine del giorno.

« Il Consiglio, sulle istanze dei Comuni del Mandamento di C am e- « rota, manda all’ Uffizio tecnico provinciale, affinchè nello elaborare il « progetto pel prosieguo della strada C uccaro-Sapri, tenendo conto delle « condizioni locali, tocchi indispensabilm ente il tenimento del Mandamen- « to di Camerota. » B ellotli.

Sorgono varie opinioni sfavorevoli all’ ordine del giorno B ello tti, os­ servando tutti, che la parola indispensabilm ente , ligherebbe il Consiglio anche nel caso, che i desiderii di quei C o m u n i , non potessero assoluta- mente essere assecondati. Finalm ente il Consigliere B ellotti si accorda con gli oppositori e radiando dal suo ordine del giorno la parola « indispen- « sabilm ente » vi sostituisce 1’ altra « possibilm ente. »

Messo a partito q u e st’ ordine del giorno è approvato all’ u nani­ mità.

Del Vecchio riferisce sulla istanza della frazione Policastro , con cui

R eiazione'suiia ista a - dimanda di separarsi dal Com une di S. M a r in a , p er aggregarsi a quel

za di Policastro per ag- d’ Ispani. Il relatore dice che per molte ragioni questa frazione diman-

gregarsi ai Comune d’ i - da staccarsi dal suo C o m u n e , ma egli propone rim andarsi, affinchè sia in ­ terpellato nuovamente il Comune d’ Ispani , dietro le dichiarazioni fatte dalla frazione Policastro.

Queste conclusioni sono approvate ad unanim ità.

Si sono assentati dalla sala i Consiglieri F e r r a r a , De Falco e Cal­

vanese.

Il Presidente invita il Consigliere B onavoglia a sviluppare la sua in­ terpellanza alla Deputazione sulle bonifiche. Ma il B onavoglia dichiara di ritirarla.

Lo stesso Consigliere passa a riferire sulla proposta di far m ettere a p ropoSte'*Bonavogiia

carico della Provincia la spesa degli studii e progetti artistici, per la cò- per g li studii della slrada

struzione della strad a consortile dalla Nazionale di Matera alla Gaveta del Consortile, che deve at- traversare 1 agro ai Bue-

Cange. cino.

Il relatore dichiara, che il naufragio della più giusta di tutte .le prò- * poste, quella di sussidiare il Comune di Romagnano al Monte, lo ha mes­

so in pensiero su quest’ attitudine negativa del Consiglio, p er cui r i - nunziò all’ interpellanza sulle bonifiche, ed aveva in m ente financo di ri­ nunziare alla presente p r o p o s ta , se non avesse già accettato l ’incarico di rife rirn e p er commessa dell’ on. Presidente. Ciò posto entra a parla­ re della equità di questa dimanda, che -si colliga a fatti precedenti e ad impegni accettati ed incominciati p u re ad attuafe. Questa strada che at­ traversando 1’ Agro di B uccino, si prolunga p er circa \ 6 k i l . , fu già stu­ diala prelim inarm ente dall’ Ingegnere dell’ Uffizio tecnico provinciale sig. Palm ieri.

Il relatore fa presente al Consiglio, come questa strada fu ripetuta- m ente dichiarata Provinciale, e che dopo di essere stata in p a r te , com­ presa nella Nazionale, p er 1’ altra parte si venne nella risoluzione di di­ chiararla consortile. La Provincia però prese 1’ impegno di m andarla a studiare dal suo Uffizio tecnico, e di fatti il Palm ieri fu sopraluogo. I n ­ tanto gli studii diffinitivi non si fanno , perchè 1’ Uffizio tecnico p er ri- strettezza di personale e p er lavori sopravvenuti, dice di non poterli continuare ; onde la continuazione del lavoro dovrebbe esser commessa ad ingegneri straordinarii. F a osservare che la spesa occorrente sarebbe ingente p er i Comuni e questi giustamente se ne scoraggiano. La Provin­ cia solamente potrebbe accorrere a questo urgente bisogno ed accollarsi la spesa di questi studii. Conchiude pregando il Consiglio di accogliere benignamente la sua proposta conforme ai sensi di giustizia pel suo Man­ damento, che p u r corrisponde u n a som m a non indifferente di sovrimposta provinciale.

A la rio crede necessario accogliersi la proposta B onavoglia, ma vuole

però che la Deputazione abbia ordine preciso di vedere fino a che p u n to , 1’ Uffizio tecnico abbia bisogno del concorso d ’ ingegneri straordinarii per gli studii di questa strada.

La proposta B onavoglia con l ’ aggiunta del Consigliere A lario è ap­

provata ad unanim ità. 7-«

Il Presidente invita il Consigliere A tenolfi a riferire sulla sua p r ò - Proposta À tenoio per

posta di sussidiare la ferrovia Eboli-Beggio. Il relatore principia il suo

dire, esprim endo la soddisfazione di aver visto, a proposito della richiesta a eirovia 3 0 e s io ­ dei Consiglio Provinciale di B asilicata, u n desiderio generale in tutti del

C onsiglio, di ottenere la Ferrovia Eboli-Beggio. E d è per q u e s t o , che egli si è deciso proporre al Consiglio, 1’ aumento del sussidio fino a 5 mi­ lioni da darsi a fondo perduto a coloro, che la intraprenderanno.

posta del Consigliere A l a r i o , fu votato il sussidio di un milione a questa Ferrovia, egli proponeva di accorciare la somma almeno di 2 milioni.

F a osservare inoltre che se si vuole veramente la F e r r o v ia , fa m e­ stieri aum entare la cifra del sussidio fino a 5 milioni. A tale proposta si è s p i n t o , dalle parole pronunziate dal Ministro dei Lavori pubblici alla Camera, nella tornata del 17 giugno ultimo. Difalti in quella circostanza il Ministro rispondendo ai Deputati La Cava, Lovito e P is a n e l l i, diceva che egli era fermamente persuaso , che al completamento della rete fer­ roviaria Italiana, vi era bisogno della linea Eboii-Reggio, e citava p u re i diversi concorsi offerti dagli E nti morali. Or d u n q u e , egli d ice, bisogna aum entare la somma del nostro su s s id io , non solo p er manifestare il de­ siderio grandissimo di avere la strada , m a benanche per m ostrarci d ’ in­ citamento alle altre Province a fare lo stesso.

Osserva che il danno maggiore in questa circostanza è stato quello degli studii p riv a ti, che si son fatti e che hanno dato motivo al Ministro di farsene un p re te s to , allorché fu accusato della mancanza d ’ iniziativa per parte del Governo. Difatti il Ministro in quella stessa seduta si scu­ sava con gl’ interpellanti di non avere ancora potuto far niente p er que­ sta F e rro v ia , perchè attendeva p rim a il completamento dei p r o g e tt i , che dai privali si facevano.

P ropone quindi c h e , ferma rimanendo la deliberazione del 2 0 set­ tem bre 1 8 7 0 , si aum enti il sussidio da uno a cinque milioni.

De C aro crede che i sussidii siano la spinta maggiore anzi unica

a fare attuare quest’ opera im portante , ma però vuole che si prometta t a n t o , che si possa m antenere. Non crede che le forze della nostra P r o ­ vincia, sopporterebbero tanto peso. Ritiene però c h e ' 1’ aum ento potreb­ be arrivare alla cifra di 3 m i lio n i , m entre la Provincia deve ind u b ita ta­ mente e forse nel corso di questo anno contrattare u n ’ imprestito di cir­ ca 2 milioni p er il completamento della rete stradale, ed un a ferrovia che non avesse u n a dotazione di strade ordinarie, non potrebbe raggiun­ gere quello sviluppo econom ico, che si conviene. Combatte le osservazio­ ni del Consigliere A tenolfi, il quale crede un male gli studii privati, e so­ stiene che queste iniziative particolari han fatto il maggior bene che si potea, anzi sono esse che forse ci daranno la strada desiderata, e se egli pu re come il signor Atenolfi, , avesse qui il suo domicilio fìsso , leggerebbe al Consiglio un resoconto del Senato da dove risulta c h e , il Ministro Sella col suo solito cinismo, rispondendo ad un Senatore che gli raccomandava una petizione de’ Comuni delle Calabrie per la ferrovia Eboli-Reggio, di­ chiarava francamente che lo Stato non poteva costruire questa s trad a , p er le non buone condizioni della finanza, ed era d ’ uopo finalmente disingan­ nare quelle popolazioni, affinchè non dormissero sogni dorati. Ecco d u n ­ que che solo le Società private possono darci u n a fe rro v ia, che percorra le nostre contrade. E p er spinger queste a simili opere costosissim e,

sprone unico sono i forti sussidii ed è perciò che insiste sul sussidio di 3 milioni, che spera verrà accettato dal Consiglio.

M arone bram a sapere se 1’ ordine del giorno, che si vuol votare og­

gi , ha relazione con l’ altro votato nel 1 8 7 0 , che parla di Versante

T irren o. Brama conoscere che s’ intese dire con un a tale specificata

parola.

A la rio fa osservare al M aron e, che Versante Tirreno fu parola’ a-

doperata dalla Camera dei Deputati, e non spetta al Consiglio Provinciale d’ interpetrare 1’ intenzione della rappresentanza Nazionale. Al Consiglio compete solamente di guardare il maggiore interesse della Provincia, ed a tale scopo conformare le sue deliberazioni, che sono nei sensi del giusto e dell’ onesto.

Appoggia la proposta di aumento , ma in u n a m isura sopportabile. Non accettando quindi né la proposta A tenolfi, nè quella De Caro pro­ pone invece di aum entare il sussidio a due milioni.

M arone prende atto delle parole del Consigliere A la rio e si dichiara

soddisfatto. Egli però non approva alcun aumento, perchè le attuali con­ dizioni dei Comuni e dei contribuenti , sono sopracariche di tasse e non potrebbero sostenere pesi maggiori. F a osservare al Consiglio , che le elezioni di quest’ anno , hanno manifestato abbastanza chiaro il deside­ rio , che si ha di economia, ed i contribuenti hanno voluto esprim ere un a protesta solenne contro le spese esorbitanti.

P ropone perciò 1’ ordine del giorno puro e semplice.

T rara-G en oin o non approva l ’ a u m e n t o , perchè la Provincia de­

ve pensare innanzi tutto ai lavori in corso specialmente alla rete stra­ dale. Osserva che la Provincia manca di un piano regolare di tutti i la­ vori stradali, e si riserba di presentarne formale proposta al Consiglio.

B ellotti invece, appoggia 1’ aumento di due milioni, in vista dei grandi

vantaggi, che si otterrebbero dalla Ferrovia. Egli crede poco serio di sus­ sidiare u n ' opera tanto importante e dispendiosa con u n solo milione , e non può non trovar giusto 1’ aum ento proposto dal Consigliere A la rio .

A tenolfi riprende la parola p er rispondere al suo collega M arone, che

viene a proporre economia oggi, m entre ieri sosteneva u n a sua p r o p o s ta , che se il Consiglio avesse approvata , avrebbe aggravato il bilancio p ro ­ vinciale di u n a cifra rilevante, facendo d ’ altra parte abbandonare dei la­ vori già completati p er un a cifra di circa 4 5 0 mila lire.

M arone risponde p er u n fatto personale e sostiene il suo ordine del

giorno p u ro e semplice.

Si dim anda la chiusura, che messa a partito è approvata.

Il Presidente mette ai voti la proposta A te n o lfi, di aumentare il sussidio fino a 5 milioni, ferma rimanendo la deliberazione del Consiglio, del 2 0 settembre 1 8 7 0 .

Il Consiglio la respinge con voti 18 contro 5 .

fino a tre m i li o n i, ed il Consiglio la respinge egualmente con u n a mag­ gioranza di voti 17 sopra 2 2 votanti.

Finalm ente il Presidente fa leggere la proposta A l a r i o , cosi concepita. « F erm o rimanendo 1’ ordine del giorno votato dal Consiglio nel di

« 2 0 settem bre 1 8 7 0 , aum enta la cifra di sussidio alla ferrovia E b o l i -

« Reggio, da uno a due milioni. » A la rio . Messa ai voti è approvata ad unanim ità.

Dopo ciò il Presidente dichiara sciolta la seduta, essendo le ore 5 p. m .

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