• Non ci sono risultati.

2 0 . P ad ovan o D o m en ico

2 1 . P o r p o r a C ostantino

2 2 . R inald o R affaele

2 3 . Rizzi

Cav.

F r a n c e sc o

2 4 . R onzio A n to n io

2 5 . S a lern o L uigi

2 6 . T ra ra -G en o in o

Cav.

G ius.

2 7 . Z ottoli

Avv.

C arm ine

dazione alla Deputazione, di non tenere cioè depositate presso la Cassa della Banca stessa, somme eccedenti le lire 30mila, interpetrando questo de­ liberato , come un atto di poca o niuna fiducia verso il credito di quel- 1’ Istituto.

A tale risposta la Deputazione, convocando straordinariam ente il Con­ siglio, pensò infrattanto rivolgersi al Banco di N a p o li, che per 1’ assun­ zione della Ricevitoria Generale di questa P rovincia, verrà ad aprire, col i . ° del venturo anno, una Succursale in questa C ittà, ed in via puramente officiosa tentò sapere a quali condizioni avrebbesr potuto stabilire una con­ venzione a tale scopo.

La D eputazione, anche in questa occasione, ha fatto tesoro dei lumi del Consigliere Atenolfi ; che p er la pratica di questi affa ri, per la sua precedente qualità di relatore della p r o p o s ta , p er la sua stimabile posi­ zione sociale, e per gli eccellenti rapporti di amicizia con gli Ammini­ stratori del Banco di N a p o li, non poteva che agevolare di molto 1’ opera

della Deputazione provinciale.

E di fatti la Deputazione nel proporre per 1’ organo del relatore, che questo servizio sia dato al Banco di N apoli, assicura, che p er l’ amiche­ vole mezzo del Consigliere A tenolfi si è ottenuto il vantaggio di a v e r e , nelle circostanze, un anticipo di somme dal Banco, perfino a 200m ila lire contro l ’ interesse corrente in piazza.

Il relatore fa osservare che questo è un grande vantaggio in rapporto ai patti conchiusi con la Banca Agricola, perchè con quel contratto 1’ a n ­ ticipo era limitato al decimo delle somme introitate nell’ultimo trimestre, ed in certi casi anche al q u in to , m a qualunque esso siasi questo anticipo, non avrebbe potuto giammai eguagliare quello promesso dal Banco di N a ­ poli. Inoltre il tasso stabilito sulle anticipazioni con la Banca Agricola era del 6 0/0 , m entre col Banco si fisserà probabilmente il tasso del o 0/0.

Il B a n c o , come la Banca Agricola, farà gratis il servizio della Cassa Provinciale, ad eccezione di un premio del i p er mille sulla esazione delle

somme provvenienti, dai redditi patrimoniali e ratizzi della Provincia. Il relatore passa in seguito a far n o t a r e , che il Banco non vuol cor­ rispondere interesse alcuno sulle somme che si troveranno depositate nella sua Cassa, di conto provinciale, m entre con la convenzione progettata con la Banca Agricola erasi sta b ilito , che questa avrebbe corrisposto il o 0/0 sulle s o m m e , che si trovavano depositate in quella Cassa. Però il relatore fa osservare che non è affatto grave il danno che ne verrebbe alla P ro ­ vin cia, perchè assicura che nella Cassa non potranno oziare grandi som ­ m e , che vanno spese tutte alla giornata, in corrispondenza delle passività

del bilancio.

Il relatore co n c h iu d e , che senza m enom are il credito della Banca A- gricola Nazionale, può ben darsi al Banco di Napoli il servizio della Cassa P ro v in ciale, autorizzando la Deputazione a t r a t t a r e , perchè le sia concesso di ottenere ancora migliori condizioni.

A nome quindi della Deputazione presenta il seguente ordine del giorno.

« Il Consiglio autorizza la Deputazione di affidare il servizio della « Tesoreria Provinciale al Banco di Napoli con le condizioni indicate v e r - « balmente dal Direttore dello stesso, dandole insieme ampio ed indefi- « nito mandato p er migliorarle. Le dette condizioni sono :

4.° « Servizio gratuito, meno p er le entrate speciali della Provincia, « p e r l e quali si corrisponderebbe centesimi 4 0 p er ogni 100 lire.

« Anticipo di una som m a corrispondente ad u n bim estre di so- « vrimposta con lo sconto corrente in piazza ».

T ra ra-G en oin o p e r motivi di speciale delicatezza, non convenendo­

gli stare presente alla discussione, qual m em bro del Consiglio d ’ Ammini­ strazione della Banca A g ric ola, si assenta dalla Sala p er tutto il t e m p o , che il Consiglio discuterà di questo affare.

A tenolfi dim anda p er chiarimento la data della lettera di rifiuto da

parte della Banca Agricola, e s a p u ta l a , e n tra nel m erito della questione meravigliandosi del rifiuto medesim o, che egli crede u n m ero pretesto. Assicura che negli accordi passati tra lui, ed D irettore della Succursale di S alern o , si fece discorso anche della limitazione del fido. Egli crede che il rifiuto sia piuttosto lo effetto di un calcolo tard iv o , avendo potuto l’ Am­ ministrazione della Banca Agricola p o n d e r a r e , come condizioni o n e r o s e , quelle che avea stabilite con la Provincia.

Dopo ciò passa a fare un richiamo alla Deputazione Provinciale p e r aver data comunicazione del suo ordine del giorno alla B anca, a cui do- vea essere partecipata puram ente e semplicemente 1’ approvazione della con­ venzione.

L ’ ordine del giorno era stato proposto come u n a guida p er la De­ putazione e restar dovea come u n atto d’ interna Amministrazione.

Nè la Banca potea sentirsi offesa da quell’ ordine del g i o r n o , che trovandosi interamente staccato dalla deliberazione del C onsiglio, non p o ­

teva p e r conseguenza alterare lo spirito della convenzione. Egli quindi p er questa parte ripete che la ragione del rifiuto è un pretesto chiaro ed esplicito.

Lo stesso Consigliere, seguitando il suo discorso, viene a rettificare un dato di f a tt o , annunziato dal relatore Consigliere P i z z i c a r a , cioè quello di essersi la Deputazione rivolta ben tosto al Banco di N a p o li , dopo il rifiuto della Banca Agricola, p er mezzo dello stesso Consigliere A tenolfi. L ’ oratore fa notare che dopo ben 15 giorni, dalla data della rinunzia, la Deputazione Provinciale p er mezzo del Deputato P iz z ic a r a si era rivolta a lui per interessarsi presso il Banco di Napoli a conchiudere un a con­ venzione , p er accettare il servizio della Cassa Provinciale. Ma egli infra questi 15 giorni, avea già fatto in via privata delle pratiche con quello I - s titu to , ed avea già tenuta la promessa delle possibili migliori condizioni. L ’ oratore si lamenta perciò con la Deputazione p er la inerzia m ostrata in

u n affare di tanta importanza. Egli dice che coglie quest’ occasione, per raccomandare alla Deputazione di presentarsi al Consiglio in altra circo­ stanza con affari stabiliti, a cui non mancasse che la sola approvazione del Consiglio stesso.

Conchiude la sua orazione appoggiando la proposta del relatore, quante volte il tasso sulle anticipazioni non dovesse oltrepassare il 5 O/o, ed il Banco rinunziasse p u re a pretendere il premio del i per mille sulla esa­ zione de’ cespiti patrimoniali o ratizzi della Provincia.

A la rio a nome della Deputazione respinge le accuse lanciate dal Con­

sigliere A tenolfi. Osserva, che dal giorno in cui ebbe comunicazione della lettera di rifiuto, la Deputazione fu sem pre occupata di questo affare; fi­ no a tenere una seduta straordinaria p er regolare esclusivamente un a tale

faccenda.

Alla Deputazione, ossequente ai deliberati del Consiglio, incombeva in ­ nanzi tutto d ’ indagare le ragioni p er le quali la Banca Agricola rifiutava il servizio della Cassa P ro v in ciale, e nel tempo stesso vedere se il Banco di Napoli avrebbe accettato un tale servizio ed a quali condizioni. Non trova quindi opportune le accuse, di poca ponderazione e di oscitanza, at­ tribuite alla Deputazione dal Consigliere A ten o lfi, ed assicura il Consiglio, che p er q u e s t o , come p e r ogni altro affare dell’ Amministrazione Provin­ c i a l e , la Deputazione non manca di spendere ogni fatica ed ogni c u r a , onde la riuscita tornasse sem pre a vantaggio degl’ interessi Provinciali.

Il C om m issario Regio prende la parola p er dire, che se come Com­ missario del Re non trova osservazione alcuna alle cose dette dal Consi­ gliere A ten o lfi, come presidente della D eputazione, egli sente il dovere, anzi ha tutta la decisa volontà di respingere le accuse, che ad essa ven­ nero fatte. Dichiara di assum ere tutta la responsabilità degli atti del Con­ sesso di cui è capo; e si m ostra sempre pronto rispondere agli appunti, che potrebbero nella sua Amministrazione venirle rivolti. Trova intanto la Deputazione immeritevole delle accuse attribuitele dal Consigliere A ten ol­

fi, perchè nel fatto fu assai prem urosa p er gl’ interessi della Provincia.

F a notare che le osservazioni del Consigliere Atenolfi si riducono a chie­ dere che la Deputazione rientri in un a via di maggiore libertà nella ese­ cuzione dei deliberati del Consiglio e che anzi all’ uopo prenda 1’ inizia­ tiva degli affari e si spogli di certe timidezze, che p er lo meno non do­ vrebbero meritare censura. E b b e n e , egli d ic e , saluto questa ocpasì(jne co­ m e u n fausto avvenimento per la D e putazione, alla quale vien segnato il cammino a dover tenere p er 1’ avvenire. Essa al certo non.Tnanchera in prosieguo di farne tesoro. / 0f y

Conchiude che in atto la Deputazione non sarebbe stata' meritevole di osservazioni, essendosi sem pre imposto un religioso rispetto verso i pro­ nunziati del Consiglio.

2.»

Com unicazione di uua deliberazione presa d al­ la D e p ila zio n e in via d i urgenza, intorno a l D irettore d e ll’ Uffizio T ecn ico.

5.»

Comunicazione d i al­ tra deliberazione presa in v ia d i urgenza per sussidio accordato ai clan - n eggiali d elle ultim e i- nondazioni.

prom uovere delle osservazioni alla Deputazione e spiega il senso delle sue parole, .che m irano a spingere p e r 1’ avvenire la Deputazione, affinchè senza timidezza risolva completamente le quistioni, presentandosi al Consiglio con proposte definite.

Non essendovi a l t r i , che chiede parlare in questa discussione, il P residente mette a partito 1’ ordine del giorno della Deputazione di sopra trascritto, ed il Consiglio votando p e r alzata e seduta lo approva ad una­ nim ità.

A la rio riferisce sulla deliberazione presa di urgenza dalla Deputa­

zione Provinciale p er la nom ina dello stesso sig. D’ Amora a D irettore dell’ Uffizio Tecnico provinciale con 1’ annuo stipendio di lire 5 0 0 0 .

Il relatore spiega le ra g io n i , che indussero la Deputazione a p r e n ­ dere questo urgente deliberato , t r a cui fa notare la difficoltà di potere convenevolmente surrogare il sig. D ’ Amora , il quale d ’ altra parte era 1’ unico possibile a quel posto, nelle molteplici difficoltà sollevatesi ora colla Im pre sa costruttrice della rete stradale,

Spiega inoltre la ragione dell’ aum ento di stipendio da lire 3 5 0 0 a 5 0 0 0 , facendo notare che tale aum ento era non solo reclamato dalla con­ venienza di pareggiare lo stipendio del nostro D irettore a quello degli altri suoi colleglli; m a eziandio era richiesto dalla coscienza di tutti quanti conoscono le belle doti di cuore e di m ente del sig. D ’ Amora.

Il Consiglio prendendo atto della deliberazione della Deputazione, a u ­ m enta da lire 1 1 ,1 0 0 a lire 1 2 , 6 0 0 il fondo degli stipendi dell’ Uffizio Tecnico provinciale segnato nel Bilancio 1 8 7 3 sotto il tit. 1.° cat. 2 . a art. 8.°

A la rio riferisce sulle dimande pervenute dalle Deputazioni Provinciali

di Siracusa , Mantova, Beggio di Calabria e dal Municipio di Finale nel- 1’ E m ilia , chiedenti tutte u n sussidio alla gravissima s v e n t u r a , che testé

ha colpito gli infrascritti luoghi.

Il relatore dice che innanzi a u n disastro senza esempio , percui tante migliaia di persone sono restate senza tetto, la Deputazione provin­ ciale h a credulo di seguire 1’ esempio delle altre R appresentanze provin­ ciali, accordando con deliberazione in via di urgenza la som m a di lire 7 0 0 0 ai danneggiati delle Provincie testé nominate.

M arone associandosi ai sentimenti u m a n i t a r i , da cui è stata infor­

m ata la Deputazione P rovinciale, non sa però togliere lo sguardo dalle sventure cagionate dall’ ultim a tempesta m arittim a nel nostro golfo. Vor­ rebbe perciò che la somma assegnata p er sussidio ai danneggiati dalle i- nondazioni fosse aum entata e divisa tra questi e q u e l l i , che ebbero a sof­ frire tanti danni dalla tempesta sulla nostra costiera.

A tenolfi non divide la opinione del Consigliere M aron e, perchè non

trova paragone tra i danni prodotti dalla tempesta e quelli cagionati dalle inondazioni. Dichiara di aver visto le sventure delle popolazioni colpite dalle inondazioni e può assicu rare , senza fallo, che ora vi sono oltre a

90 mila persone senza tetto. Egli avrebbe voluto che il sussidio fosse stato largito in più larga m i s u r a , m a non potendosi per ragione di ristrettez­ ze finanziarie, la somma accordata dalla Deputazione provinciale deve es­ ser destinata a dimostrare il nostro affetto verso quegl’ infelici, che ora so­ no fuori delle loro case miseri e derelitti.

B o ttig lie ri in via di raccom andazione, prega la Deputazione a fare

in modo che un sussidio arrivi puro a prò de’ danneggiati dall’ ultim a tempesta nel nostro golfo.

La Deputazione accetta la raccomandazione del Consigliere B o ttig lie ri, e dichiara di studiare se vi sia margine da poter soccorrere gl’ infelici col­ piti dal naufragio.

Il Consiglio intanto prendendo atto della comunicazione fattagli dalla Deputazione provinciale, aggiunge la somma di lire 7 0 0 0 al bilancio pas­ sivo del 1873 sotto il tit. 2.° cat. 9 . \ art. 4.° sussidio a’ danneggiati dalla inondazione.

A la rio riferisce su di u n a proposta, tendente a sussidiare il Com u­

ne di Positano, onde cavarlo dallo stato eccezionalmente t e r r ib i l e , in cui trovasi con le sue finanze.

F a notare che questo Com une, privo di qualunque siasi risorsa, è minacciato della espropriazione de’ suoi beni p a trim o n ia li, per soddisfare gli arretra ti del dazio di consumo, e la Deputazione ebbe sotto esame lo incartamento riguardante la vendita di questi beni patrimoniali, corrispon­ denti a 1608 moggia di terreno p er la somma di lire 2 2 mila, la di cui mercè quel Comune intendeva soddisfare i suoi debiti.

La Deputazione ebbe a considerare che questa immensa estensione veniva barattata p er lire 13, 68 per ogni moggio e quantunque la rendita di questi beni oggi non è im portante, può però divenirlo con 1’ apertura di u n a strada che migliorasse la viabilità di quel territorio. P e r queste ragioni la Deputazione non credette d’ approvare questa v en d ita, ed in ­ vece trovò giusto dovere , di raccomandare quel Comune alla conside­ razione del Governo, p er 1’ organo autorevole del suo Presidente e si riservò in pari tempo di fare altrettanto con la Provinciale Amministra­ zione, onde riunita alla generosità Governativa stenderò la mano soccorri­ trice a quel Comune e salvarlo dalla inevitabile sventura di non poter provvedere al suo mantenimento ulteriore.

Il relatore fa osservare che tra i debiti del Comune di Positano, vi figura quello verso la Provincia per circa lire 4 0 0 0 di sovrimposta pro­ vinciale e propone a nome della Deputazione di accordarsi al Comune su - detto il sussidio di lire 8 0 0 0 , in cui debba comprendersi la somma di debito verso la Provincia.

Avendo il Consigliere Atenolfi chiesto de’ chiarimenti, questi gli ven- gon forniti dal relatore e dal Commissario Regio.

M arone combatte la proposta di sussidiare il Comune di Positano,

5.°

Dim anda de’ Capitani M arittim i S acco e F e r ­ rari per otten ere un su s­ sidio dalla P rovincia al­ la loro Società d i N a v i­ gazione tra N ap oli e Rio d ella P ia ta , offrendo di fare scalo al porto di Salerno.

Trova che oggidì tutti i Comuni versano in tristissime c o ndizioni, ed il sussidio accordato ad un sol Municipio, basterebbe a creare un preceden­ te, perchè altri venissero a dim andar lo stesso.

Atenolfi si associa al Consigliere M arone e combatte la proposta del

sussidio, specialmente p e r non stabilire precedenti di simil fatta.

A la rio risponde agli oppositori, facendo osservare la niuna diversità

t ra il sussidio che si vuole accordare al Comune di Positano e quello dato ai danneggiati dalla inondazione. Egli dice che la carità non ha fi- sonomia. Risponde a quelli che trovano cattivo il precedente che si verrà a stabilire, chiamandoli a considerare che non è stato il Comune di P o ­ sitano, che ha chiesto di essere sussidiato; m a è stata la Deputazione che tenendo conto delle eccezionali condizioni di quel C om une , ha creduto un atto di doverosa giustizia e di p rude nte amministrazione presentare la proposta di sussidio.

Il C om m issario Regio prende la parola p e r rettificare un erro re di fat­

to. F a osservare che il soccorso al C om une di Positano non viene p ro ­ posto per arrestare a suo danno gli atti di esecuzione in corso, m a p e r preservarlo dal deperimento assoluto che è di n a tu ra sili gen eris. Spiega la posizione critica di quel C o m u n e , il quale non ha cespiti di sorta al­ cuna, da cui ritra rre le risorse necessarie al suo m antenim ento ed appoggia la proposta della Deputazione.

Atenolfi e M arone fanno altre osservazioni contro la proposta del

sussidio, che trovano un semplice aiuto m omentaneo, incapace a togliere quel Comune dalle future contingenze.

A gu aro dichiara di votare il sussidio , p u rc h é questo sia poi resti­

tuito a rate annuali.

Si dimanda la chiusura che viene approvata.

Il Presidente mette a partito la proposta della D e p u ta zio n e, che è quella di accordarsi al C om une di Positano u n sussidio di lire 8 0 0 0 , compresovi però anche il debito che quel C om une tiene verso la P ro-

Tincia.

Il Consiglio con voti 21 favorevoli, contro 5 , approva la proposta, ed aggiunge un art.

8

.° al tit. 2." cat. 9.® del Bilancio passivo 1873. Sussidio al Comune di Positano lire 8 0 0 0 .

A la rio riferisce sulla domanda di sussidiare la Società di navigazio­

ne a Vapore tra Napoli e Bio della Piata , che p er mezzo de’ suoi r a p ­ presentanti Vincenzo Sacco e Domenico F e r r a r i prom ette di fare scalo al porto di Salerno.

Il relatore ricorda che questa stessa Società è stata sussidiata dal Comune di Salerno, in vista del grandissimo vantaggio che tornerebbe al commercio di questa P r o v i n c i a , tanto per la esportazione de’ prodotti a- gricoli, quanto pel transito di coloro che vogliono em igrare in quelle lon­ tane regioni.

P ropone quindi di accordarsi il sussidio di lire 3 0 , 0 0 0 pagabili in 10 anni, a lire 3 0 0 0 in ogni anno.

A q u a ro non appoggia tale proposta, perchè vi scorge un incoraggia­

m ento p er F emigrazione, che ormai è diventata una piaga positiva p er le nostre contrade. Ma il relatore ri s p o n d e , che 1’ emigrazione ha preso va­ ste proporzioni per la cresciuta sm isurata cupidigia di guadagnare molto e niuna forza può arrestarne il corso; il meglio sarà quindi di agevolar­ ne i mezzi, ottenendo la faciltà d’ imbarcare quella gente nella propria provincia.

Il Presidente mette a partito la proposta del relatore e questa viene dal Consiglio approvata con voti 2 3 contro 4.

Calvanese riferisce sulla proposta della Deputazione Provinciale per

aum entare la somma di concorso, votata dal Consiglio nell’ ultim a Sessio­ ne a prò dell’ Esposizione di Vienna, e fa notare che in vista del num ero considerevole di espositori della nostra provincia a quella mostra mondiale, si rende necessario aum entare la somma di lire 5 0 0 votata dal Consiglio e già pagata, e portarla a lire 4 0 0 0 , prelevando le altre lire 3 5 0 0 dagli utili presuntivi sulle somme impiegate presso la Succursale della Banca Nazionale ed in buoni del Tesoro.

Atenolfi appoggia la proposta del relatore ed aggiunge che se gli u -

tili p rovve denti dall’ impiego suddetto, saranno maggiori delle lire 35 0 0 siano p er intero assegnati a questo scopo.

La proposta del relatore, emendata dal Consigliere Atenolfi è messa ai voti ed approvata all’ unanimità.

B ellotti riferisce sulla proposta di un voto al Governo in appoggio

del risultato del lavoro fatto dalla Commissione istallata dal Ministero dei Lavori Pubblici, insieme con gli Ufficii Tecnici Governativo e Provinciale, p e r lo ampliamento delle communicazioni stradali alla base della Legge 2 7 giugno 1869.

Il relatore trova interessante per lo immegliamento morale e m ate­ riale di questa Provincia, che sia sollecitamente attuala la deliberazione presa dalla Commissione, la quale nel riferire al Ministero la condizione della viabilità di questa estesa ed ubertosa Provincia, nè trascurando di tener sott’ occhio

1

’ attuazione delle strade obbligatorie comunali, propone­ va de’ sviluppi di nuove strade nazionali e provinciali, facendone apposita som m aria descrizione e classifica nel seguente modo.

Strade Nazionali.

Da Caselle in Pittari a Scario. Da Scario a Sapri.

Strade Provinciali di 1.* Serie.

Da Cuccaro a Sanza sulla linea della Nazionale della Valle d’ Agri. Di 2." Serie.

Dalla provinciale fra Corleto e Corticato per la Valle del Torno. S. Rufo, S. Pietro, S. Arsenio, alla strada di Polla nel Vallo di Teggiano-

6.°

Aum ento del concorso

Documenti correlati