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3 1 San telm o F ran cesco 3 2 T rara-G en oin o Cav Gius.

Trovandosi il Consiglio in nu m ero legale, il Presidente ha dichiarato aperta la seduta.

Il Prefetto Commendatore Belli assiste alla tornata con le funzioni di Commissario Regio.

Il Segretario dà lettura del processo verbale della seduta pre ced e n te, che viene approvato senza osservazione alcuna ; e passa quindi a dar co­ municazione delle seguenti petizio n i, pervenute alla Presidenza.

1 .° Domanda della Banca Agricola N azionale, che chiede assumere il servizio della Cassa Provinciale. Il Consiglio dispone mettersi all’ ordine del giorno della ventura to rn a ta , incaricando per l’ analoga relazione il Con­ sigliere Atenolfi.

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Sussidio per i della F errovia Reggio.

2 .° Dimanda dei Signori Gennaro e fratelli C onforti, intesa a tro n ­ c a r e , la mercè di una convenzione, la lite che pende con la Provincia. Si dà lo incarico di riferirne al Consigliere P isapia.

3 .° U na deliberazione del Comune di Nocera In f e rio re , p er ottenere un sussidio in vantaggio del G in n a s io , che colà h a sede.

4 .° Due dimande dei Municipii di Cicerale e T o r c h ia r a , con cui chie­ dono di ottenere dalla Provincia u n concorso alle opere stradali nei ris p e t­ tivi Comuni.

Queste quattro dimande sono trasmesse alla Commissione delle petizioni. 5 . a Una proposta del Consigliere Bonavoglia p e r far cadere a peso della Provincia la spesa dei studii e del progetto artistico, di u n a strada consortile , che partendo dalla Nazionale di Matera, attraversa 1’ agro di B uc­ cino. Vien determinato che il proponente svolga la sua proposta nella p ro s­ sima seduta.

A lario riferisce sulla domanda della Provincia di Basilicata, p e r otte- Eboil! nere un concorso a'l a spesa, occorrente p er gli studii della ferrovia Eboli — B eg g io , facendo osservare che avendo diverse P r o v i n c e , fra le quali qu e­ sta , votato dei concorsi per la costruzione della precitata fe rro v ia , la Ca­ m era dei Deputali votò u n ordine del giorno p er la esecuzione dei relativi studii. Delle Società p rivate , p er p ro p ria iniziativa, si fecero ad intra­ prendere tale lavoro, ed una di queste, pare che ne abbia incaricato l’ i n ­ gegnere G io rd a n o , il quale studiò e prescelse la linea attraversante il C ir­ condario di Vallo e la B asilicata, per la parte che scende sul T i r r e n o , fino a Beggio. Il Deputato Manzella d ’ altra p a r t e , fece dar principio ad altri s t u d i i , pel Circondario di S a l a , fino a raggiungere la Basilicata. P e r p ro ­ seguire siffatti studii fino a R e g g io , la Provincia di Basilicata ha chiesto un sussidio alla nostra Provincia. Il Relatore tenendo la parola esprim e u n voto p ro p rio , sia perchè gli piace seguire sentimenti di perfetta giu­ stizia, sia perchè è convinto, che quest’ opera importantissima apporte­ rà non poco utile alla P r o v in c ia , e sia perchè frapponendosi maggior r i t a r ­ do , ed il Ministero non avendo i due pro g e tti, non si farà ad em ette­ re o provocare dei provvedimenti analoghi ; la qual cosa im porterà un g ra ­ ve danno a questa Provincia; esprim endo adunque un voto p r o p r io , egli conchiude perchè venghi accordato u n sussidio di qualu n q u e siasi im p o r­ tanza.

De Caro dichiara non associarsi alla proposta del relatore, a motivo che il Governo pre m u rato p er la costruzione di questa ferrovia, ne as­ sunse l’ im p e g n o , onde in seguito fu visto s o r g e r e , p er opera d’ iniziative p r i v a t e , il desiderio di studiare la linea e redigerne i relativi p r o g e t t i , p e r presentarli poscia al Ministero ed ottenerne la concessione. P rim o ad in traprendere siffatti studii fu il Giordano e poscia il Manzella. Quegli scelse la linea pel circondario di V a llo , questi 1’ altra pel circondario di Sala. L ’ oratore dichiara non entra re sul merito di questi due progetti ,

nota solamente che dei d u e , 1’ uno ha chiesto dei sussidii e 1’ altro ha fatto da se.

Il secondare la dimanda di quegli che chiede il sussidio, importa creare u n a rivalità tra i due C irc o n d a rii, di Sala e Vallo; ed egli que­ sta vorrebbe ad ogni costo evitare. Soggiunge che il Governo per fare la concessione di questa fe rro v ia, non aspetta c e rta m e n te , che gli si venis­ sero a presentare varii progetti. Anche u n solo è sufficiente per farsi la concessione, ed egli perciò conchiude pregando il Consiglio a non dare sussidio ad alcuno. In fine rivolge la parola al Regio Commissario per conoscere, perchè vennero annullate le deliberazioni dei Comuni del Cir­ condario di Vallo, che votarono sussidii in favore dell’ Ingegnere Giordano ; m entre quelle dei Comuni del Circondario di Sala Consilina non toccarono u n a sorte simile? Se fu ritenuto il principio che i Comuni non possono deliberare in cose estranee alla loro istituzione ; come va poi spiegato che nella stessa P r o v in c ia , si sono adottali temperam enti diversi ?

Il Commissario Regio risponde al p reopinante, facendogli osservare che le deliberazioni dei Comuni del Circondario di Vallo furono comuni­ cate alla P r e f e t t u r a , che trovò regolare annullarle ; ma non similmente potè praticarsi p er quelle del Circondario di S a l a , perchè di esse la P re ­

fettura non ne ebbe alcuna scienza.

A lario ( relatore ) d i c h i a r a , che Egli non si arresta alle osservazioni del Consigliere De Caro. Vuole u n ’ eguaglianza fra i due Circondarii della Provincia ed una giustizia distributiva fra di loro. E ragione di giustizia distributiva vuole, che il Circondario di Sala sia in posizione eguale a quello di Vallo, acciò essendovi entram bi i progetti che i due Circonda­ rii hanno eguale interesse di a v e r e , possano am bedue esser valutati. Ricorda la interpellanza del Deputato Pisanelli al Ministro dei lavori p u b ­ b l i c i , sopra i studii stradali in queste Provincie e cita la risposta del Mi­ nistero ste s s o , il quale dichiarò alla C a m e r a , che egli non era in mora, m a essendosi, p er opera dell’ iniziativa privata, dato mano a due pro­ getti che si trovano in corso di studii, (allu d e n d o a quelli del Giordano e del Manzella ) conveniva aspettare il completamento di questi progetti, p e r p re n d er norm a sulle opportune disposizioni a prendersi.

Il re la to re , continuando, dichiara che Egli non intende fare gl’ in ­ teressi del Circondario di S a la , m a ottenere un a pronta soluzione su que­ sto importante problem a, che mantiene agitati gli animi degli abitanti il Circondario di Vallo.

Atenolfi sorge a combattere la proposta del re la tore, perchè non ha speranza di vedere cosi presto questa strada e sarebbe ben lieto di g uar­ d arn e il cominciamento , appena espletati i studii ora in corso.

La mancanza dei mezzi p ecuniari, è prova sufficiente che lo Stato non potrà p er ora pensare a questa strada. Lamenta la iniziativa privata nella compilazione dei p r o g e t t i , apportando essa non poco danno , sotto Io speciale r a p p o r t o , che i Comuni nel deliberare i concorsi all’ opera ,

mettono delle condizioni inaccettabili, d ’ onde u n a specie di gara p e r le accettazioni delle proprie offerte.

Dichiara che Egli come privato non presterebbe concorso alcuno, p r e ­ cisamente per evitare queste gare. Dice che il caso attuale è p uram ente eccezionale , imperocché due Circondarii della nostra Provincia hanno lo stesso interesse e lottano accanitamente per la vittoria: m a alla Provincia non interessa che la strada percorra il territorio di un Circondario piu t­ tosto che quello di u n ’ altro , interessa invece che la strada si faccia e p re s to , perchè da essa la Provincia t u t t a , risentirà grandissima utilità ed alla g a r a , la Rappresentanza p rovincia le, deve perciò rim anere assoluta- m ente estranea.

Rileva che la mancanza dei studii non sarà d’ im pedimento o di r i ­ tardo alla costruzione della strada, m a solo quella dei m e z z i , ed il s u s ­ sidio che il relatore vorrebbe accordare per i studii non fa che incorag­ giare la gara e la rivalità tra i due Circondarii. Conchiude, associandosi alle idee del Consigliere De Caro , invitando il Consiglio a votare 1’ o r­ dine del giorno puro e semplice, con incarico alla Presidenza di parteci­ pare con lettera al Consiglio Provinciale di Basilicata, la dispiacenza di questo Consesso di non aver potuto secondare la sua istanza.

Si domanda la c h i u s u r a , che è appoggiata.

De Caro parla contro la chiusura che messa poscia a partito è r e ­ spinta. La discussione continua.

Bonavoglia dichiara di associarsi alle idee sviluppate dal Consigliere

A lario, ed ag g iu n g e , che avendo la Provincia votato u n sussidio di u n milione p er la strada di cui è p a ro la , onde assimilarsi alle altre province, che puranche sussidiarono largamente q u e s t’ opera ; ora p er ragion di convenienza im porterebbe a non rifiutare il sussidio p er i studii.

Marone dice che la questione è s p o s ta ta , perchè non è Teggiano o il Circondario di Sala che domanda il s u s s i d io , m a è la provincia di Ba­ silicata.

• Osserva che le deduzioni del Consigliere De Caro sono mosse dalla gelosia, vedendo il suo Circondario non sussidiato e l’ altro si. Risponde al Consigliere Atenolfi, e fa notare di non esser vero che lo Stato ora manca di mezzi per dare la concessione di questa ferrovia. Richiama 1’ at­ tenzione su questa grande opera a cui hanno accordato i sussidii le di­ verse Provincie interessate. Non trova nè conveniente nè gentile rispondere con u n rifiuto alla richiesta di ottenere un sussidio p er i studii.

Cagnano dichiara che sebbene sia stato contrario ai sussidii delibe­ rati dai C o m u n i , p u re questa volta voterà col re la to r e , dopo u n a franca dichiarazione e questa è , che egli è bene in form ato, come il Ministero non provvederà sulla concessione dell’ opera, se non quando gli sieno stati presentati i studii dei due progetti.

Basitone adduce ragioni p er sostenere la concessione del sussidio, e fra le altre , quella che con la istruzione e la viabilità si ha la ricchez­

za. Egli trova che la strada ferrata Eboli-Reggio è importantissima p er questa Provincia, e come tale bisogna concorrere alle spese necessarie per i studii.

F a notare che in questo caso il sussidio non va accordato al priva­ to , il quale compila gli opportuni s t u d i i , m a è u n concorso che si uni­ sce alle forze di questo privato , onde aversi sollecitamente un progetto analogo.

Pisapia si m ostra preoccupato dal timore che il Governo non si ab­ bia dei mezzi, p er fare la concessione di questa s t r a d a , come ha ben as­ serito il Consigliere Atenolfi, ed in conseguenza accordando il sussidio, niu n o utile deriverebbe alla P ro v in c ia , la quale d ’ altronde dato oggi il sussidio al Manzella , non potrebbe negarlo domani al G iordano, ove q u e ­ sti si facesse a dimandarlo.

Non essendovi altri Consiglieri che intendono parlare su questo af­ fare , il Consigliere Atenolfi propone 1’ ordine del giorno puro e sempli­ ce , che dim anda votarsi in preferenza della proposta del relatore.

Il Consigliere De Caro si associa al suo collega Atenolfi.

Lo stesso Atenolfi in continuazione di questa sua d im anda, p ro p o ­ ne p u re , che p er incoraggiare la sollecita esecuzione dell’ opera, si dia d alla Provincia u n sussidio di 5 o 10 m ilio n i, m a dopo breve discus­ sione si stabilisce rim andare ad altra tornata lo esame di tale proposta.

Il P residente mette a partito la dimanda di passarsi all’ ordine del giorno p u ro e se m p lic e , ed il Consiglio votando p er alzata e seduta con 3 2 votanti, si.divide in 16 voti favorevoli e 16 contrarii.

Atenolfi chiede la ripruova, ed il P resid en te, invitando il Consiglio a ripetere la votazione, si ottiene il medesimo risultamento.

Qui sorge un a discussione sostenuta da opinioni diverse.

T aluni Consiglieri sostengono che a parità di v o t i , la proposta s’ in­ tende adottata.

Padovano sostiene il c o n t r a r i o , perchè vi è la mancanza della mag­ gioranza assoluta, voluta dalla legge.

Cagnano combatte questo principio.

De Caro dice che la parità dei voti importa 1’ accettazione della pro­ posta.

Padovano replica ai Consiglieri Cagnano e De Caro.

Infine il Consiglio si p r o n u n z i a , che la proposta Atenolfi non s’ in­ tenda ap p ro v ata, e che si debba p er conseguenza passare a votare sulla qu an tità del sussidio.

B ellotti dà dei chiarimenti sul probabile andamento della strada , e fa notare che il sussidio va accordato alla Provincia di Basilicata.

Al banco della Presidenza pervengono tre ordini del giorno.

Il prim o del Consigliere A lario che stabilisce il sussidio in lire 2 , 0 0 0 da darsi alla Provincia di Basilicata p er i studii della ferrovia Eboli- Reggio.

Il secondo del Consigliere B o n a v o g lia , perchè il sussidio sia di li­ re 4 , 0 0 0 .

Ed il terzo del Consigliere Cam polongo che determ ina la cifra di questo sussidio in lire 1 0 ,0 0 0 .

Parlano sull’ ordine della votazione i Consiglieri P isa p ia , Calvanese,

B o n a vo g lia , De C aro ed A te n o lfi, m a in seguito i proponenti B onavo­

g lia e Campolongo ritirano i loro ordini del g io r n o , associandosi a quel­ lo proposto da A la rio .

Il Presidente p er conseguenza mette a partito 1’ ordine del giorno proposto dal Consigliere A la rio , ed il Consiglio dopo prova e controprova lo accetta con voti 18 contro 14.

3-°

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M arone riferisce su di un a proposta tendente a rettificare la linea

re M arone per la^ retti- della strada provinciale dei due Valli, associandovi eziandio u n a petizione

fica d ella strada dei D u e del Comune di S. Rufo. Il relatore tocca 1’ istoria di questa pendenza , Val1*' che d u ra fin dalla sessione 1871 e ciò fa per m ettere in condizioni i no­

velli ra p p re s e n ta n ti, che oggi seggono in Consiglio, alla portata della sua proposta. Legge qualche brano del rapporto fatto dalla Deputazione al Consiglio Provinciale nel 1 8 7 1 .

E sau rite le prim ordiali sue spiegazioni, entra nel m erito della q u i- stione e d i c e , che egli oggi è più attaccato alla giustizia della sua causa, perchè ha conosciuto meglio le località della vecchia e della nuova linea, fa notare che 1’ Ufficio tecnico, ad onta di tutte le possibili ed attente ricerche, non ha saputo trovare un succedaneo al deviamento della ru p e Sacco ed al tratto franoso sulla- linea Corleto-Corticato. Descrive m in u ­ tamente questi l u o g h i , facendo notare i varii progetti elevati pel taglio della roccia alla ru p e Sacco, che furono poscia reietti, sia perchè la spe­ sa sarebbe stata e n o r m e , sia perchè il sottostante paese sarebbe stato i -

nevitabilmente sepolto sotto la terribile proiezione delle mine.

F a notare l’ impossibilità di accettarsi l’ ultim o progetto del D irettore dell’ Ufficio tecnico, il quale vorrebbe evitare il taglio della r u p e , facendo rim anere la linea stradale molto lungi dal paese portandola sulla sommità del monte. Scende ad altri particolari d e t t a g li , p e r via maggiormente p er­ suadere il Consiglio di abbandonare la vecchia linea, perché impigliata nelle frane e sostituirvi quella da lui proposta, che giungerebbe a ra n ­ nodare i due Valli di Teggiano e S. Angelo Fasanella, deviando la linea p e r la valle del Torno. Assicura che questa linea è la più b r e v e , inne­ standosi tra S. E lia di Corleto e S. Rufo e presenterebbe u n a grande solidità. Aggiunge che se colla vecchia linea erano annodati Val S. An­ gelo, Diano e Cilento, con questa da lui proposta non solo ne fruirebbero i precitati centri, m a se ne avvantaggerebbero ancora con grande brevità, S. G iac o m o , Sassano e l’ intero Circondario di Sala. E qui 1’ oratore of­ fre un quadro statistico delle distanze di tutti i M andamenti, che si col- ligano alla rete stradale. Avvegnaché mettendo capo la linea da Corleto a S. Rufo, è ivi precisamente che incontra la rete consortile approvata ed

iniziata su vasta scala da due ricchissimi Mandamenti, cioè Polla e Teg- giano; nel qual caso la Provincia ne sarebbe non poco avvantaggiata, p er­ chè non sarebbe costretta a proseguire più oltre la linea provinciale.

Oltre a ciò il relatore viene a parlare dell’altra linea che egli vorrebbe p e r la vallata del Raccio, in rettifica a quella di congiungimento tra il Vallo Lucano ed il Vallo di Teggiano. Cerca di convalidare la sua proposta con moltissimi dettagli e fa un parallelo tra i tratti che si dovrebbero abban­ donare con quelli da sostituirsi, dimostrando la economia, che ne tornerebbe alla Provincia. Con u n dettagliato ragionamento , il relatore sviluppa e dimostra quanto ha detto. Egli conchiude infine che innanzi a tanti se­ gnalati vantag g i, non dubita che il Consiglio sarà per aggarbare questa m alaugurata pendenza.

Magliano confessa con ingenuità, che dubita molto della fermezza dei giudizii del preopinante.

Ricorda la lunga discussione dello scorso anno sullo stesso obbietto, facendo osservare che se 1’ Ufficio te c n ic o , a cui fu commesso lo esame sopra luogo, venisse p e r assicurare sotto la sua responsabilità, che le li­ nee stradali Piaggine, Sacco, Corleto, C orticato , Teggiano, alle quali po­ co manca p er la completa costruzione, che siano da abbandonarsi per gli ostacoli di u n a frana insuperabile e di una ru p e granitica, allora sarà il prim o ad applaudire perchè a queste linee si sostituiscano quelle del Raccio e della valle del Torno. Inchina a credere che nella specie , il m ale d e p lo ra to , stia più nella cattiva costruzione dei lavori, che nell’ asso­ lu ta incapacità del s u o l o , come p u re osserva che i rilievi del Consigliere

Marone sarebbero stati opportuni p ria che i lavori fossero stati eseguiti. Infine conchiude che tutte queste proposte fuori te m p o , non fanno che creare altri ostacoli ai tanti che esistono p er veder terminate queste sven­ tu ra te strade, promesse in tre anni nel 18 6 0 e neppure completate oggi, che ne son decorsi ormai 13, restando u n a perpetua speranza negli abitanti dei Comuni che 1’ oratore rappresenta. Eccita il Consiglio perchè si fac­ ciano le strade senza ulteriore r ita rd o , eliminando questi inopportuni o- stacoli, che hanno oramai stancata la pazienza dei poveri contribuenti.

Bellotti fa notare, che la Deputazione Provinciale, ossequente alle de­ liberazioni del C onsiglio, fece fare tutti quegli studii, che la località richie­ deva. Se non che i lavori della strada sono in massima parte c o m p iu ti, con la spesa già erogata di lire 4 2 0 , 0 0 0 . 00 restando a spendere solo al­ tre lire 1 2 0 , 0 0 0 . 0 0 p er il completamento dello sviluppo stradale in quei luoghi. Non nega che i rilievi del Consigliere Marone in parte esistono , m a non accetta 1’ impossibilità di poter completare quelle linee p er dif­ ficoltà , che possono senza dubbio andar superate con spese non molto im portanti. Dà in ultimo schiarimenti con cui dimostra al Consiglio, che la proposta del Consigliere Marone non può essere integralmente ac­

cettata.

nante, rilevando che questi gli ha attribuito cose, che non ha' preteso e non h a mai dette.

Bellotti ripiglia la parola e continua le sue osservazioni sui fatti an­ nunziati dal Marone. Dice che u n uragano può tutto distruggere, m a non p er questo si può dire impossibile fare le opere e conservarle. F a notare che essendosi rifatti i ponti che erano rovinati, questi ora stanno salda­ mente. Non nega 1’ esistenza delle frane, ma gli ostacoli, che queste p re ­ sentano si vincono con spesa non im p o rtan te, a diversità di quanto os­

serva il Consigliere Marone.

F a notare che 1’ opera stradale in parte costruita ed in parte trac­ ciata, risponde alla sua destinazione, ripetendo, che gl’ inconvenienti p re­ sentatisi si vincono senza fallo.

Am metterebbe la proposta del Consigliere Marone sotto il rapporto della percorrenza chilometrica e della m inore spesa, m a deve contrastarla p er due ra g io n i, sia perchè finora si è speso circa mezzo m i li o n e , sia perchè vi sono dei Comuni ai quali la strada si è già data e questi han p u re concorso alla spesa.

La deviazione proposta dal Consigliere Marone avrebbe abbreviata di 9 kilom. la strada costruita ; m a giacché i lavori sono in via dì col­ laudo , non puossi ad u n tratto distruggere il già fatto.

P e r tutte queste ragioni egli non può accettare la proposta del Con­ sigliere Marone.

E sp rim e però la o p in io n e , che volendo secondare le aspirazioni di quei p ae si, si potrebbero far fare degli opportuni s tu d ii, ed acclaratane la s p e s a , vedere se sia il caso d ’ iniziare u n ’ a ltr’ opera.

Marone rispondendo al Consigliere B e llo tti, osserva che quanto si è detto sulla spesa già fatta, non vale certamente a bandire la sua p ro ­ posta. Le strade già fatte non potranno s e r v i r e , d ’ onde la necessità di

abbandonare il già fatto e prevenire la spesa ulteriore, che andrà a farsi. Sostiene con altri argomenti le idee sviluppate in n an zi, dichiarando che se i fatti da lui rilevati non fossero veri in tu tta la loro in t e g rità ,

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