• Non ci sono risultati.

1°_prova_in_itinere_18-07-05.pdf

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "1°_prova_in_itinere_18-07-05.pdf"

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

öÔÈÊÉÔ×ÔÚÜËØ ÑØ ËÔÊÍÎÊÉØ Ø ÊÚËÔÇØËØ ÔÏ ÐÎÙÎ ÚÕÔÜËÎ Ø ÑØÖÖÔÛÔÑØ êÎÊÉÔÉÈÔËØ Ô ÇÜÑÎËÔ ÏÈÐØËÔÚÔ ÊÎÑÎ ÜÑÑÜ ×ÔÏØ ÙÎÍÎ ÜÇØË ËÔÚÜÇÜÉÎ ÑØ ØÊÍËØÊÊÔÎÏÔ ÑØÉÉØËÜÑÔ ôÏÙÔÚÜËØ ÏÎÐØ Ø ÚÎÖÏÎÐØ ÔÏ ÊÉÜÐÍÜÉØÑÑÎ Ø ÐÜÉËÔÚÎÑÜ ÊÈ ÎÖÏÔ ×ÎÖÑÔÎ øÑØÉÉËÎÊÉÜÉÔÚÜ Ø ðÜÖÏØÉÎÊÉÜÉÔÚÜ ïò ß´½«²» °¿®¬·½»´´» ø³¿--¿ Ðô ½¿®·½¿ Ì â ð÷ ·²·¦·¿´³»²¬» º»®³» ª»²¹±²± ¿½½»´»®¿¬» ¼¿ «²¿ ¼·ºº»®»²¦¿ ¼· °±¬»²¦·¿´» ç â ðò б· »²¬®¿²± ·² «²¿ ®»¹·±²» ·² ½«· ª· 8 «² ½¿³°± ³¿¹²»¬·½± «²·º±®³» ûô ±®¬±¹±²¿´» ¿´´¿ ´±®± ¬®¿·»¬¬±®·¿ ·²·¦·¿´»ô ¼·®»¬¬± ½±³» ·² º·¹«®¿ò ܱ°± ¿ª»®» °»®½±®-± «²¿ -»³·½·®½±²º»®»²¦¿ ´» °¿®¬·½»´´» »-½±²± ¼¿´´¿ ®»¹·±²» ½±² ·´ ½¿³°± ³¿¹²»¬·½± ¿¼ «²¿ ¼·-¬¿²¦¿ ù ¼¿´ °«²¬± ¼· ·²¹®»--±ò ¿÷ Ü»¬»®³·²¿®» ´¿ ª»´±½·¬@ ¼»´´» °¿®¬·½»´´» ¿´´Ž·²¹®»--± » ¿´´Ž«-½·¬¿ ¼»´´¿ ®»¹·±²» ·² ½«· 8 °®»-»²¬» ½¿³°± ³¿¹²»¬·½±ò ¾÷ η½¿ª¿®» ´Ž»-°®»--·±²» ¼»´´¿ ¼·-¬¿²¦¿ ùò ½÷ ײ¼·½¿®» ·² ½¸» ³±¼± ´Ž¿°°¿®¿¬± ª¿ ³±¼·º·½¿¬± °»® º«²¦·±²¿®» ½±² °¿®¬·½»´´» ½¿®·½¸» ²»¹¿¬·ª¿³»²¬»ò îò ˲ -·-¬»³¿ 8 ½±-¬·¬«·¬± ¼¿ ¼«» ½¿®·½¸» »´»¬¬®·½¸» °«²¬·º±®³· Ìï» Ìî°±-¬» ¿ ¼·-¬¿²¦¿ Ùò ¿÷ Ü¿®» ´Ž»-°®»--·±²» ª»¬¬±®·¿´» ¼»´´¿ º±®¦¿ »´»¬¬®·½¿ ¿¹»²¬» -« «²¿ ½¿®·½¿ Ìí °±-¬¿ ·² «² ¹»²»®·½± °«²¬± ¼»´ -»¹³»²¬± ½±²¹·«²¹»²¬» ´» ¼«» ½¿®·½¸»ò ¾÷ Ü»¬»®³·²¿®» ·´ °«²¬± ¼· ¬¿´» -»¹³»²¬± ·² ½«· ´¿ º±®¦¿ -· ¿²²«´´¿ô ²»´´Ž·°±¬»-· Ìïã çÌîòͬ¿¾·´·®» -» ¯«»-¬± ®¿°°®»-»²¬¿ «² °«²¬± ¼· »¯«·´·¾®·± -¬¿¾·´» ± ·²-¬¿¾·´» °»® Ìíò ½÷ Ü»¬»®³·²¿®» ´Ž»²»®¹·¿ °±¬»²¦·¿´» »´»¬¬®·½¿ ¼»´´¿ ½¿®·½¿ Ìí°±-¬¿ ·² ¯«»-¬± °«²¬±ò íò Í· 8 ª·-¬± -°»®·³»²¬¿´³»²¬» ½¸»ô ³»¬¬»²¼± ·² ½±²¬¿¬¬± «²¿ -º»®¿ ·-±´¿¬¿ ½±² ´¿ ½¿®·½¿ ì »¼ «²¿ -º»®¿ ¿¼ »--¿ «¹«¿´» »¼ ·²·¦·¿´³»²¬» -½¿®·½¿ô ´¿ ½¿®·½¿ ¼»´´¿ °®·³¿ -º»®¿ -· ¼·³»¦¦¿ò Ô± -¬»--± ¬·°± ¼· º»²±³»²± °«. »--»®» ±--»®ª¿¬± ¬»²»²¼± ³±´¬± ¼·-¬¿²¬· ´» ¼«» -º»®» » ½±´´»¹¿²¼±´» ½±² «² º·´± ½±²¼«¬¬±®»ò ¿÷ Í· ¼·½¿ ½±-¿ -«½½»¼»®»¾¾» ·² ¯«»-¬Ž«´¬·³± ½¿-± -» -· ½±´´»¹¿--» ´¿ °®·³¿ -º»®¿ ½±² «²¿ -»½±²¼¿ ¼· ®¿¹¹·± ¼±°°·±ò ¾÷ Í·¿ úÚã ïë l ïðóïîÚ ´¿ ½¿°¿½·¬@ ¼»´´¿ ¹¿¾¾·¿ ¼· Ú¿®¿¼¿§ô ¿--·³·´¿¾·´» ¿¼ «² ½±²¼»²-¿¬±®» ½·´·²¼®·½±ò ÔŽ¿®³¿¬«®¿ »-¬»®²¿ 8 °±-¬¿ ¿ ¬»®®¿ò Ü»¬»®³·²¿®» ´¿ ½¿®·½¿ ¬±¬¿´» °®»-»²¬» -«´´» -º»®¿ ¼· ®¿¹¹·± ³·²±®» -«°°±²»²¼± ½¸» ·´ ¬®¿-º»®·¬±®» ¿¾¾·¿ °®»´»ª¿¬± ïñïðð ¼»´´¿ ½¿®·½¿ °®»-»²¬» -«´´¿ -«°»®º·½·» ¼· ¯«»-¬Ž«´¬·³¿ » ½¸» ¬¿´» ½¿®·½¿ ·²¼«½¿ ¿· ½¿°· ¼»´´Ž»´»¬¬®±³»¬®± «²¿ ¼·ºº»®»²¦¿ ¼· °±¬»²¦·¿´» °¿®· ¿ îë Êò ½÷ Ü·®» ¯«¿´» ¬»²-·±²» ³·-«®¿ ´Ž»´»¬¬®±³»¬®± ²»´ ½¿-± ·² ½«· ·²ª»½» ¼· ¯«»´´¿ »-¬»®²¿ ª»²¹¿ ³»--¿ ¿ ¬»®®¿ ´Ž¿®³¿¬«®¿ ·²¬»®²¿ò ìò ˲¿ -°·®¿ ¯«¿¼®¿¬¿ ·²¼»º±®³¿¾·´» ¼· ´¿¬± ñ ã ë ½³ 8 °»®½±®-¿ ¼¿ «²¿ ½±®®»²¬» »´»¬¬®·½¿ ¼· ·²¬»²-·¬@ ô-ã ì ßò ݱ³°´¿²¿®» ½±² ´¿ -°·®¿ » ¿´´¿ ¼·-¬¿²¦¿ Ù ã îð ½³ ¼¿ «²± ¼»· -«±· ´¿¬·ô «² º·´± ®»¬¬·´·²»± »¼ ·²º·²·¬¿³»²¬» »-¬»-± ø¿²½¸Ž»--± ·²¼»º±®³¿¾·´»÷ 8 °»®½±®-± ¼¿ «²¿ ½±®®»²¬» »´»¬¬®·½¿ ¼· ·²¬»²-·¬@ °¿®· ¿ ôºã ïð ßò ¿÷ Ý¿´½±´¿®» ´¿ ®·-«´¬¿²¬» ¼»´´» º±®¦» ¿¹»²¬· -«´´¿ -°·®¿ò ¾÷ ݱ² · ª»®-· ¼»´´» ½±®®»²¬· ·²¼·½¿¬· ·² º·¹«®¿ô ´¿ -°·®¿ ª·»²» ¿¬¬®¿¬¬¿ ± ®»-°·²¬¿ ¼¿´ º·´±á ½÷ Ý¿´½±´¿®» ´¿ ®·-«´¬¿²¬» ¼»´´» º±®¦» ¿¹»²¬· -«´ º·´±ò ø ðã ì ° l ïðóéɾîIÒóïI³óî÷ ô üÍÍØÑÑÎ ÙÔ ÷ÔÊÔÚÜ êÍØËÔÐØÏÉÜÑØ ü û ø û ù ç ð ñ ôº ñ Ù ô

(2)

-Esercizio 1

a) Applicando il principio di conservazione dell’energia delle particelle:

f p f k i p i k E E E E + = + si ottiene qV E E =−∆ = ∆ k p .

All’istante iniziale le particelle cariche hanno energia cinetica i 0

k =

E , da cui si ricava che l’energia cinetica E di ogni particella carica che raggiunge con velocità v la regione in cui è presente campo kf

magnetico vale: 2 f k 2 1 mv qV E = = , m qV v= 2 .

Nella regione in cui è presente campo magnetico, essendo B perpendicolare alla velocità, il moto

delle particelle è circolare uniforme, con accelerazione centripeta acp costante ottenuta

dall’espressione della forza di Lorentz:

qvB ma

F = cp = .

La forza di Lorentz non compie lavoro sulla particella, quindi non ne modifica l’energia cinetica e il modulo della velocità.

b) L’accelerazione centripeta di un corpo in moto circolare uniforme è legata al raggio R dell’orbita:

mR qV R v a 2 2 cp = =

(3)

c) Per far compiere a particelle cariche negativamente la stessa traiettoria indicata nella figura dell’esercizio bisogna utilizzare una differenza di potenziale V negativa e un campo magnetico B entrante nel piano del foglio.

(4)

Esercizio 2

a) Sia X l’asse che ha per direzione quella della retta che unisce le due cariche. La coordinata x indichi la posizione della carca q3. La carica q1 si trovi nell’origine di X, mentre la carica q2 si trovi nel

punto di coordinata x = d. La forza totale che agisce su q3 è la somma vettoriale delle forze di

Coulomb dovute all’interazione elettrostatica di q3 con q1 e q2, considerate singolarmente. Tale forza

ha componente non nulla solo nella direzione X. Tale componente FX ha la seguente espressione (valida in modulo e segno indipendentemente dal segno delle cariche):

        − − = 2 3 2 2 3 1 0 ( ) 4 1 d x q q x q q FX πε .

b) Il punto x in cui la forza si annulla è dato da:

FX = 0 ⇒ 2 2 2 1 ) (x d q x q − = ⇒ x d 4 3 = oppure x d 2 3 = .

La seconda soluzione corrisponde ad una posizione che non si trova sul segmento che congiunge le cariche q1 e q2 e va quindi scartata poiché in quel punto l’espressione di FX di cui al punto a) non è più valida. In x la carica q3, vincolata a muoversi lungo il segmento congiungente q1 e q2, si trova

in un punto di equilibrio stabile quando q1 , q2 e q3 hanno lo stesso segno, mentre l’equilibrio è

instabile quando q1 , q2 hanno segno opposto a q3. Questo perché nel primo caso per ogni piccolo

spostamento dalla posizione di equilibrio la forza totale tende a riportare la carica in x , mentre nel secondo ad allontanarla ulteriormente; essendo la forza elettrostatica conservativa, ciò corrisponde al fatto che il punto x è un punto di minimo relativo dell’energia potenziale nel primo caso e di massimo relativo nel secondo.

c) L’energia potenziale elettrica di q3 posta nel punto di coordinata x è la somma delle energie

potenziali dovute all’interazione con le cariche q1 e q2 prese singolarmente. L’espressione

dell’energia potenziale Ep di q3 è quindi pari a (indipendentemente dal segno delle cariche):

Ep =         − + d x q q x q q1 3 2 3 0 4 1 πε = d q q2 3 0 4 πε .

(5)

a) Due sfere sufficientemente distanti esercitano effetti di mutua induzione trascurabili. Quindi le due sfere si portano ad un potenziale pari rispettivamente a:

1 1 o 1 4 1 R Q V πε = , 2 2 o 2 4 1 R Q V πε = ,

con Q pari alla carica e R pari al raggio della sfera. Collegando le due sfere con un filo conduttore, si impone la condizione V1 = V2, da cui si ottiene:

2 2 1 1 R Q R Q = . Da R1 = 2R2 si ottiene Q1 = 2Q2.

b) Sia q la carica prelevata dal trasferitore. Sapendo che 100q = Q2 e che Velettr. = 25 V = q/CF, si ricava

Q2 = 3.75 × 10-8 C.

c) Mettendo a massa l’armatura interna della gabbia di Faraday si scherma l’armatura esterna dalla carcica contenuta all’interno della gabbia. Pertanto, l’elettrometro misurerebbe una differenza di potenziale nulla fra le due armature.

(6)

Esercizio 4

a) Per simmetria, le linee di forza del campo magnetico B generato dal filo rettilineo sono delle circonferenze con centro sul filo stesso e giacenti in piani ad esso perpendicolari. Applicando il teorema della circuitazione si ricava che il modulo B del campo magnetico generato dal filo ha il seguente valore: B = r I π 2 f 0 µ ,

dove r è la distanza dal filo. Il campo magnetico B, in corrispondenza della spira, è diretto dall’osservatore verso la pagina ed è perpendicolare al piano della spira stessa.

I due lati della spira perpendicolari al filo sono percorsi da correnti di verso opposto. Le forze applicate a ciascuno di essi hanno stesso modulo, sono parallele al filo rettilineo e hanno versi opposti l’una rispetto all’altra. La loro risultante è quindi nulla.

La forza esercitata su ciascuno dei due lati della spira paralleli al filo vale:

F = Is L × B, ovvero F = L d I I π 2 f s 0 µ

per il lato più vicino al filo,

F = L

(

d L

)

I I + π 2 f s 0 µ

per il lato più lontano dal filo.

Tali forze sono perpendicolari al filo. Nei due lati della spira la corrente ha verso opposto. La risultante delle forze agenti sulla spira è diretta verso il filo e ha modulo pari a:

Ftot = L       + − L d d I I 1 1 π 2 f s 0 µ = 4 × 10-7 N

(7)

proporzionale alla distanza, la spira viene attratta dal filo.

c) Per il principio di azione e reazione, la forza che la spira esercita sul filo è uguale in modulo e direzione ma opposta in verso a quella che il filo esercita sulla spira.

Riferimenti

Documenti correlati

idrofilico, punta radiopaca, .018” x 70 cm MRI19180701 10 pezzi Filo guida in Nitinol retto e centimetrato con rivestimento.. idrofilico, punta radiopaca, .018” x 80 cm MRI19180801

In definitiva, il campo magnetico generato da un filo in un punto dello spazio distante r dal filo stesso ha la direzione ortogonale alla direzione di r, giace nel piano ortogonale

La velocità della massa è sempre ortogonale al filo, quindi l’unica forza ad essa applicata (la tensione del filo) non fa lavoro. L’energia cinetica sarà quindi conservata ed il

La legge che fornisce questo legame fisico è la cosiddetta legge di Lenz: la forza elettromotrice indotta tende a far circolare nel circuito una corrente I; tale corrente genera

NB Si rammenti che se questo eserczio ` e sbagliato non si supera l’esame scritto indipendentemente da come sono stati svolti gli altri esercizi, quindi leggete attentamente quello

Negli anni 2000 ARPA Valle d’Aosta ha condotto in collaborazione con il Comune di Aosta due importanti campagne di misura e valutazione dell’esposizione della popolazione ai

Un filo rettilineo indefinito percorso dalla corrente i genera nello spazio circostante un campo magnetico B →. Le linee del campo magnetico sono circonferenze situate su

In una spira conduttrice piana composta da due quarti di circonferenza concentrici, con centro l’origine O e apparte- nenti al piano xy, e da due tratti rettilinei (vedi figura)