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Tetris: La fine del museo

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Academic year: 2021

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SCHEMI PROGETTUALI

MODULARE GUARDARE COLLEGARE DEFINIRE ESTRUDERE

Lo spazio utile viene diviso in quattro ambienti modulari, ripartiti

in fila lungo tutta la struttura. Ingresso e bucatura si aprono seguendo la direttrice visiva che punta verso il paesaggio, creando uno scorcio suggestivo, visibile anche dall’esterno.

Un lungo corridoio centrale collega i laboratori dall’interno,

gener-ando una sorta di spazio continuo di situazioni differenti. Gli spazi funzionali propri del modulo vengono definiti giungendo alla configurazione desiderata. L’operazione termina con l’estrusione dello spazio interno verso l’esterno, attraverso l’utilizzo di una parete a chiusura che ne definisce il limite.

MASTERPLAN 1_500

ANNE HOLTROPP, Padiglione Baharian,

Expo di Milano, 2015

Vista e percezione diventano un tema fondamentale dell’edificio, che cerca, con le pareti che si aprono ed indicano verso il paesaggio circostante, di creare una suggestione nell’artista e nel visitatore.

FONTE SCONOSCIUTA

LE CORBUSIER, Le Cabanon,

Cap-Martin, 1952

GORDON MATTA CLARK, Conical Intersect

Parigi, 1975

Un lungo corridoio centrale serve gli spazi funzionali del progetto, attraversandoli ed immettendo direttamente da una stanza all'altra. In questo modo la struttura diventa uno spazio continuo di ambienti versatili, fruibili sia singolarmente che come un unico complesso di situazioni differenti, ma comunicanti.

Gli ambienti sono concepiti come laboratori, una serie di spazi in cui l’artista invitato può lavorare, insegnare e dormire. A tal fine ognuno di essi è dotato di uno spazio aperto in cui lavorare ed un piccolo alloggio a disposizione dell’ospite.

Il risultato auspicato è quello di creare un ambiente che possa ridare vita alle arti in genere attraverso programmi di apprendimento per giovani su temi più classici come scultura, pittura e poesia, e temi più moderni, quali musica, cinema e fotografia. A tal proposito il progetto prevede anche spazi esterni, provvisti di una grossa parete di grafite in cui fare lezione all’aperto.

Workshop pre-laurea in progettazione architettonica prof. Luca Galofaro

LA FINE DEL MUSEO.

1

SAAD - Scuola di Ateneo Architettura e Design “Eduardo Vittoria”- Università di Camerino aa 2015/2016

Studente: Daniel Catalogna

(2)

2

SAAD - Scuola di Ateneo Architettura e Design “Eduardo Vittoria”- Università di Camerino aa 2015/2016

Studente: Daniel Catalogna

titolo: TETRIS

Workshop pre-laurea in progettazione architettonica prof. Luca Galofaro

LA FINE DEL MUSEO.

ASSONOMETRIA 1_100

PROSPETTO 1_100

PIANTA 1_100

1 5 4 6 2 3 1. laboratorio di musica

2. laboratorio di cinema e fotografia 3. laboratorio di pittura e scultura 4. laboratorio di poesia e letteratura 5. alloggi per artisti

6. bagno in dotazione agli alloggi LEGENDA

(3)

1. CHIUSURA VERTICALE

- lamiera metallica di rivestimento esterno

- telaio metallico - isolante termico

- intonaco di rivestimento interno 2. CHIUSURA ORIZZONTALE

- platea in c.a.

- strato impermeabilizzante - isolante termico

- massetto con impianti - rifinitura LEGENDA IDEA PROGETTUALE

PIANTA 1_50

SEZIONE 1_50

SEZIONE 1_100

1.

2.

L'idea di progettare una struttura laboratoriale nasce per rispondere al dilagante fenomeno del disinteresse per le forme d'arte in Italia. L'abbandono della cultura e delle arti nel nostro paese impedisce la valorizzazione delle opere e delle testimonianze antiche italiane e nega la relativa rendita economica che ne potrebbe derivare. A tal proposito, il progetto punta all'educazione delle giovani menti attraverso laboratori interattivi, che spaziano dalle arti più classiche a quelle più moderne, in modo da formare generazioni interessate e competenti. Queste situazioni saranno gestite da artisti che avranno la possibilità di insegnare ai ragaz-zi e di lavorare alle proprie idee in un luogo di ispiraragaz-zione, usufruendo di un alloggio asse-gnato, interno alla struttura. Così l'ospite potrà sostare per un dato periodo e fornire in cambio un servizio di istruzione ai giovani.

La scelta di inserire nel progetto laboratori di ambito completamente opposto è dettata dall'esigenza del luogo di creare un'attrattiva che possa comprendere un pubblico più ampio possibile, innescando una situazione viva e funzionante. Il comune diverrebbe una sorta di centro culturale per i propri cittadini e per i centri abitati confinanti, nella speranza di ridare vita alla situazione di abbandono odierna e di far nascere un programma scolastico mirato in modo da garantire un flusso costante di utenza.

Per quanto riguarda il progetto in sé, questo è pensato come uno spazio versatile che può essere percorso in tutte le direzioni. La possibilità di chiudere ed aprire gli accessi ai labora-tori, sia dall’interno verso l’esterno che tra l’uno e l’altro, consente ai gestori di creare situa-zioni differenti a seconda degli artisti e delle attività presenti al momento.

Oltretutto, all’esterno sono posti due grandi spazi all’aperto, ambienti accoglienti che accol-gano i ragazzi nelle giornate calde e permettano comunque lo svolgere delle lezioni. Sul limite che rida verso il museo sono collocate delle pareti la cui facciata è rivestita da un pan-nello di grafite, una grande lavagna su cui svolgere lezioni o con la quale giocare.

Workshop pre-laurea in progettazione architettonica prof. Luca Galofaro

LA FINE DEL MUSEO.

3

SAAD - Scuola di Ateneo Architettura e Design “Eduardo Vittoria”- Università di Camerino aa 2015/2016

Studente: Daniel Catalogna

(4)

ASSONOMETRIA

MASTERPLAN, 1:500

PROSPETTO SUD, 1:1000

PIANTA PIANO TERRA, 1:1000

PIANTA PIANO PRIMO, 1:1000

PIANTA PIANO SECONDO, 1:1000

PIANTA PIANO TERZO, 1:1000

PIANTA PIANO PRIMO, 1:200

PIANTA PIANO TERRA, 1:200

SEZIONE, 1:200

MASTERPLAN, 1:2000

SEZIONE, 1:500

Casa RURURBANA

1

Corridoio polifunzionale

2

Punto di ristoro

3

Spalti coperti

4

Spogliatoi

5 1 2 3 4 5

4

SAAD - Scuola di Ateneo Architettura e Design “Eduardo Vittoria”- Università di Camerino

Studente: Daniel Catalogna

Tavola curriculare

Lab. di fondamenti della progettazione, a.a. 2012/2013 _ Lab. di progettazione urbana, a.a. 2013/2014

La CASA “RURURBANA”

LAB. DI FONDAMENTI DELLA PROGETTAZIONE

prof. M. D’ANNUNTIIS / A. MARCHETTI, a.a. 2012 / 2013

CARTIERA “MONDADORI”

L A B. D I P R O G E T TA Z I O N E U R B A N A

(5)

45 mq 1 pers. 60 mq 2 pers. 75 mq 3 pers. 90 mq 4 pers. 105 mq 5 pers.

5

SAAD - Scuola di Ateneo Architettura e Design “Eduardo Vittoria”- Università di Camerino

Studente: Daniel Catalogna

Tavola curriculare

Lab. di costruzione dell’Architettura, a.a. 2013/2014 _ Lab. di progettazione dell’Architettura, a.a. 2014/2015

CONCEPT

SCHEMA DI DISTRIUZIONE

PIANTA PIANO TERRA, 1:500

ESPLOSI STRUTTURALE - TORRE PRINCIPALE

PIANTA PIANO

TERRA, 1:1000

PIANTA PIANO

PRIMO, 1:1000

PIANTA PIANO

SECONDO, 1:1000

ESPLOSI STRUTTURALE - AMBIENTI FUNZIONALI

SEZIONE TRASVERSALE, 1:200

PIANTE TIPO, 1:200

SOCIAL HOUSING IN MUNICH

LAB. DI COSTRUZIONE DELL’ARCHITETTURA

p rof. M. P E R R I C C I O L I / M. C I M I L L O, a . a . 2 0 1 3 / 2 0 1 4

“EX ZUCCHERIFICIO”, FANO

LAB. DI PROGETTAZIONE DELL’ARCHITETTURA

(6)

LA FINE DEL MUSEO - “TETRIS”

"Tetris" è un progetto che si delinea su 3 livelli: Il primo, a scala urbana, pone l'attenzione sul tema

del confine, inteso come collegamento o disgiunzione dall'esterno verso l'interno e regolatore delle

funzioni ricreative; il secondo si focalizza invece sulla parte centrale del lotto, la vecchia scuola

materna, le cui fondamenta vengono utilizzate per dare vita ad un vero e proprio "mostro

immanentista"; l'ultimo rappresenta l'arrivo del percorso e la fine del museo. Una serie di laboratori

da utilizzare per la sensibilizzazione alle arti in genere.

Le scelte progettuali sono guidate dallo scopo di creare un luogo che possa rappresentare al

contempo un museo, uno spazio ricreativo e uno educativo, al fine di attrarre un turismo per tutte

le età e rendere l'ex materna un punto di riferimento per le realtà circostanti.

Nella presente tesi, la parte di mia competenza è stata l'ideazione e la realizzazione dei laboratori al

termine del processo. L'idea di progettare una struttura laboratoriale nasce per rispondere al

dilagante fenomeno del disinteresse per le forme d'arte in Italia. L'abbandono della cultura e delle

arti nel nostro paese impedisce la valorizzazione delle opere e delle testimonianze antiche italiane

e nega la relativa rendita economica che ne potrebbe derivare. A tal proposito, il progetto punta

all'educazione delle giovani menti attraverso laboratori interattivi, che spaziano dalle arti più

classiche a quelle più moderne, in modo da formare generazioni interessate e competenti. Queste

situazioni saranno gestite da artisti che avranno la possibilità di insegnare ai ragazzi e di lavorare alle

proprie idee in un luogo di ispirazione, usufruendo di un alloggio assegnato interno alla struttura.

Così l'ospite potrà sostare per un dato periodo e fornire in cambio un servizio di istruzione ai giovani.

La scelta di inserire nel progetto laboratori per materie differenti è dettata dall'esigenza del luogo

di creare un'attrattiva che possa comprendere un pubblico più ampio possibile, innescando una

situazione viva e funzionante. Il comune diverrebbe una sorta di centro culturale per i propri

cittadini e per i centri abitati confinanti, nella speranza di ridare vita alla situazione di abbandono

odierna e di far nascere un programma scolastico mirato in modo da garantire un flusso costante di

utenza.

Per quanto riguarda il progetto in sé, questo è pensato come uno spazio versatile che può essere

percorso in tutte le direzioni. La possibilità di chiudere ed aprire gli accessi ai laboratori, sia

dall’interno verso l’esterno che tra l’uno e l’altro, consente ai gestori di creare situazioni differenti

a seconda degli artisti e delle attività presenti al momento.

Oltretutto, all’esterno sono posti due grandi spazi all’aperto, ambienti accoglienti che accolgano i

ragazzi nelle giornate calde e permettano comunque lo svolgere delle lezioni. Sul limite che rida

verso il museo sono collocate delle pareti la cui facciata è rivestita da un pannello di grafite, una

grande lavagna su cui svolgere lezioni o con la quale giocare.

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Concretamente, i laboratori presentano una struttura in acciaio su cui poggiano dei pannelli,

chiusure composte da lamiera grecata e isolante termico. La scelta del materiale, così come dei forti

colori, dipendono dalla volontà di voler dare una decisa impronta artificiale in un paesaggio

fortemente naturale. E’ così che si cerca un richiamo all’arte immanentista, a cui il progetto si ispira,

la contrapposizione degli elementi di contrasto che compongono il paesaggio umano. Porte

d’accesso e finestre sono poste in perfetta sequenza a creare uno scorcio di contrasto, indirizzato

verso le natura incontaminata, con apposite pareti a copertura degli elementi strutturali esistenti.

Una cornice metallica, dunque, il tentativo di dare una percezione immanentista al visitatore

attento.

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