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Bertoglio, Rascioni

TECNICHE PROFESSIONALI DEI SERVIZI COMMERCIALI

PER IL QUINTO ANNO

MODULO 1 BILANCIO E FISCALITÀ D’IMPRESA

UNITÀ 3 LE IMPOSTE DIRETTE A CARICO DELLE IMPRESE

Qual è la differenza tra imposte e tasse?

Le imposte sono dei prelievi coattivi di ricchezza che lo Stato effettua per finanziare spese relative a opere e servizi pubblici dei quali beneficiano l’intera collettività, come strade, porti, aeroporti, giustizia, sanità. Le tasse sono il corrispettivo di un servizio richiesto alla Pubblica Amministrazione, per esempio la tassa automobilistica o la tassa per l’iscrizione a un istituto scolastico.

Come possono essere suddivise le imposte?

Le imposte possono essere dirette, quando colpiscono manifestazioni immediate di ricchezza, come il patrimonio o il reddito del contribuente, oppure indirette, quando colpiscono il reddito del contribuente in modo indiretto, in relazione ai consumi e ai trasferimenti di ricchezza.

Che cos’è il reddito d’impresa?

Il reddito d’impresa è il reddito che deriva dall’esercizio di un’impresa commerciale e che viene assoggettato a tassazione.

Come viene tassato il reddito d’impresa?

Il reddito d’impresa viene determinato in modo differente a seconda del volume d’affari della stessa impresa. Per le imprese di maggiori dimensioni che operano in regime di contabilità ordinaria, il reddito d’impresa viene calcolato partendo dal reddito di bilancio e apportando allo stesso le rettifiche stabilite dalla normativa fiscale, sia in aumento, sia in diminuzione, calcolando quello che viene detto reddito fiscale. A esso viene applicata l’aliquota IRES 27,50%.

Perché il reddito di bilancio deve essere rettificato?

Le rettifiche fiscali al reddito di bilancio derivano dal fatto che la normativa fiscale è diversa da quella civilistica. La normativa fiscale, infatti, pone delle regole precise al fine di limitare la discrezionalità del soggetto economico, in modo da ottenere un gettito tributario sicuro e stabile. Per questo motivo, diversi costi non sono deducibili.

Quando un costo è fiscalmente deducibile?

Un costo è fiscalmente deducibile quando si riferisce all’attività d’impresa, è certo e quindi documentato, è iscritto in bilancio ed è sostenuto per produrre ricavi che formano il reddito d’impresa. Come norma generale, i costi stimati non sono deducibili o lo sono soltanto in parte.

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Mi sai indicare alcune rettifiche fiscali al reddito di bilancio?

Le rettifiche fiscali al reddito di bilancio riguardano la svalutazione dei crediti commerciali, gli ammortamenti, le spese di manutenzione e riparazione e le plusvalenze.

Come viene effettuata la valutazione fiscale dei crediti?

Per i crediti commerciali il fisco ammette una svalutazione forfetaria pari allo 0,50% del valore nominale, purché il fondo rischi su crediti non sia superiore al 5% del valore nominale dei crediti stessi. Nel caso in cui la svalutazione civilistica iscritta in Conto economico sia superiore alla svalutazione fiscalmente ammessa, l’impresa dovrà calcolare, in sede di dichiarazione dei redditi, una variazione in aumento del reddito di bilancio.

E cosa sai dirmi riguardo agli ammortamenti?

Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali sono deducibili in misura non superiore a determinati coefficienti stabiliti con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, purché siano iscritti in Conto economico tra i Costi della produzione. Questi coefficienti vengono determinati per categorie omogenee di beni in base al normale consumo del settore di attività. Nel primo esercizio di entrata in funzione del bene il coefficiente va ridotto della metà.

E le spese di manutenzione e riparazione?

Le spese di manutenzione e riparazione sono fiscalmente deducibili soltanto per il 5% del valore dei beni strumentali che risulta all’inizio dell’esercizio nel registro dei beni ammortizzabili. L’eventuale eccedenza può essere dedotta per quote costanti nei cinque esercizi successivi. Se la manutenzione viene effettuata, in base a un apposito contratto, da un’impresa specializzata con il versamento di canoni periodici, questi canoni sono interamente deducibili nell’esercizio di competenza; tuttavia, nel calcolo del limite percentuale del 5% non si tiene conto del valore dei beni per i quali è stato stipulato il contratto di manutenzione.

Non hai detto nulla circa le rimanenze di magazzino. Come vengono valutate fiscalmente?

Tra valutazione fiscale e valutazione civilistica delle rimanenze vi è una sostanziale uniformità. Se per le rimanenze non è possibile risalire al costo effettivamente sostenuto, la normativa fiscale stabilisce che siano valutate con il metodo del LIFO a scatti annuali o anche del costo medio ponderato, del LIFO o del FIFO continuo. In pratica, le rimanenze di magazzino non determinano rettifiche fiscali.

Che cos’è l’IRAP?

IRAP è l’abbreviazione di Imposta Regionale sulle Attività Produttive. È quindi un’imposta il cui gettito è destinato alle regioni dove l’attività produttiva viene esercitata e colpisce tutte le società, gli imprenditori individuali, gli artisti e i professionisti, gli enti pubblici.

Come si calcola la base imponibile IRAP?

Per le società di capitali e le società cooperative, la base imponibile IRAP è data dalla differenza tra il Valore della produzione (raggruppamento A del Conto economico) e i Costi della produzione (raggruppamento B del Conto economico), escludendo una parte dei costi per il personale, le svalutazioni delle immobilizzazioni, la svalutazione dei crediti e gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri, le perdite su crediti e l’IMU Imposta Municipale propria). Alla base imponibile viene

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applicata l’aliquota 3,90%, con possibilità per le Regioni di variarla entro i limiti stabiliti dalla normativa.

Come vengono versate le imposte sul reddito?

Le imposte sul reddito vengono versate con due acconti e un saldo. Considerando per esempio una società di capitali il cui esercizio coincide con l’anno solare, il primo acconto deve essere versato entro il 16 giugno e il secondo acconto entro il 30 novembre. A fine anno viene determinato l’importo definitivo delle imposte dell’esercizio, il cui saldo deve essere versato entro il 16 giugno dell’anno successivo insieme al primo acconto per l’anno in corso. Il versamento delle imposte avviene tramite banca con il modello di pagamento unificato F24.

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