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Procedure ed interventi infermieristici nel paziente dissecato

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(1)
(2)

Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di

Alta Specializzazione “ V. Monaldi ” di Napoli

(3)

Dissezione Aortica Acuta

La dissezione aortica acuta, che

coinvolge l’aorta ascendente,

costituisce un’emergenza chirurgica.

Il sintomo è un dolore toracico

sottosternale che può essere confuso

con il dolore di origine cardiaca.

(4)
(5)

Presentazione Clinica

La dissezione aortica si può osservare

in tutti i gruppi di età ed è tre volte più

comune nell’uomo.

Il 75% circa dei soggetti ha una storia

di ipertensione ed alcuni presentano

patologie del tessuto connettivo (per

es. la Sindrome di Marfan).

(6)

Dolore Toracico (1)

La dissezione prossimale (dell’aorta ascendente) produce, tipicamente, un dolore toracico

sottosternale che può irradiarsi al collo, alla mascella o alle spalle.

Questo dolore tende a essere estremamente acuto, tipicamente descritto per mezzo di

aggettivi quali “dilaniante” o “lacerante” che

forniscono, nel contempo, una precisa immagine del processo patologico a livello dell’aorta.

(7)

Dolore Toracico (2)

Il dolore toracico tende a rimanere severo per tutto il tempo della sua durata ma può, anche, recedere spontaneamente per ore o giorni.

La patologia non è, tuttavia, silente in questo periodo e, quando il dolore fa la sua ricomparsa, la sua intensità è ancora maggiore.

(8)

Riscontri Clinici

Il tratto distintivo di questa patologia è

costituito dall’ insufficienza aortica presente in oltre il 50% dei casi di dissezione prossimale. La dissezione prossimale può estendersi

verso i vasi prossimali degli arti (polsi

asimmetrici) e verso le arterie coronariche (ischemia/infarto) così come può rompersi all’interno del pericardio (tamponamento cardiaco).

(9)

La dissezione aortica è

caratterizzata da una lacerazione intimale (Intimal Tear) con

separazione della tunica media dell’aorta dall’avventizia e

formazione di un secondo flusso ematico (falso lume)

Tale processo comporta un indebolimento della parete

vascolare e un’alterazione dei rapporti tra l’aorta e i vasi

arteriosi afferenti non essendo più perfusi regolarmente

(10)
(11)

Diagnosi

(1)

La radiografia del torace non è, generalmente, normale ma la diagnosi richiede una o più modalità di imaging che, in ordine di sensibilità, sono le seguenti:

1. Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) con sensibilità e specificità del 98%

2. Ecocardiografia Transesofagea con sensibilità del 98% e specificità del 77%

3. Tomografia Computerizzata con mezzo di contrasto con sensibilità del 94% e specificità dell’87%

(12)

Diagnosi (2)

Le valutazioni che possiamo fare sulla diagnostica sono:

1. La RMN e l’Ecografia transesofagea

rappresentano, tra le modalità diagnostiche disponibili, quelle associate con la maggiore sensibilità.

2. L’Aortografia è la modalità diagnostica meno sensibile anche se offre utili informazioni al chirurgo che dovrà operare.

(13)
(14)
(15)

Trattamento (1)

Il trattamento corretto della dissezione aortica prossimale è costituito dall’intervento chirurgico immediato

Il trattamento medico viene impiegato per

controllare il dolore e per trattare l’ipertensione nella fase degli accertamenti diagnostici (le

dissezioni non complicate a livello dell’aorta discendente possono essere trattate con soli mezzi medici).

(16)

Trattamento (2)

Poiché gli incrementi della velocità di flusso producono un aumento delle forze di taglio facilitando la dissezione, lo scopo del trattamento antipertensivo in corso di dissezione aortica è quello di ridurre la pressione del sangue senza aumentare la gittata cardiaca.

Tale risultato può essere ottenuto per mezzo di regimi antipertensivi ottenuti con farmaci quali:

Trimetafano (0,6 – 6 mg/min)

Labetalolo (20 mg ev. quindi 1 – 2 mg/min oppure 40 mg

ogni 10 min.)

Propranololo e Nitroprussiato (0,5 mg ev. quindi 1mg ev.

(17)

Trattamento (3)

Il regime tradizionale in corso di dissezione aortica è costituito dalla combinazione di una terapia vasodilatatrice con Nitroprussiato (per diminuire la pressione ematica) e di farmaci

beta-bloccanti somministrati per via endovenosa (per prevenire l’aumento di portata cardiaca che, spesso, accompagna la terapia con

vasodilatatori).

Il beta-blocco deve essere instaurato

preventivamente prima che venga iniziata la somministrazione di Nitroprussiato.

(18)

Trattamento (4)

Una monoterapia può essere preferita perché di più agevole impiego.

L’infusione continua del bloccante gangliare Trimetafano camsilato (Arfonad) è in grado di produrre una

vasodilatazione generalizzata bloccando, al contempo, ogni aumento riflesso della gittata cardiaca.

Una monoterapia efficace è possibile anche con il Labetalolo, un bloccante combinato dei recettori alfa e beta, che può

essere somministrato per via endovenosa in boli intermittenti o per infusione continua.

(19)

Trattamento (5)

Il blocco gangliare prodotto dal Trimetafano può essere associato con alcuni fastidiosi effetti collaterali (ritenzione urinaria, ileo paralitico, costipazione e tachifilassi).

Nel caso si decidesse di optare per la monoterapia il Labetalolo potrebbe

rappresentare il farmaco di scelta (tranne per i pazienti con asma o blocco atrioventricolare per i quali c’è controindicazione).

(20)

Indice AR

L’indice AR (Aortic Ratio) è

l’elaborazione di diversi fattori

numerici che ci permette di

indirizzarci verso il momento

(21)

Dalla regola delle “4 M” di Ishikawa alla regola “ROMA” sanitaria

• Methods (i metodi) • Men (il personale)

• Machines (le macchine) • Materials (i materiali)

• Risorse

• Organizzazione • Materiali

(22)

La dissezione acuta

• Si definisce tale una dissecazione diagnosticata entro 14 gg. Dall’esordio dei primi sintomi

• E’ il tipo che necessita di trattamento chirurgico o intervento medico d’emergenza

(23)

Dall’inizio evento passano da 1 a 15 giorni

Dal ricovero

all’inizio intervento passano da 1 a 6

ore max (se

studiato appena 2/3 ore)

Tempo di reazione

dall’evento

Tempo di

intervento

(24)

Emergenza - Urgenza

• Emergenza >> situazione pericolosa che richiede provvedimenti immediati e/o

eccezionali (degli “atti di coraggio” max in due ore)

• Urgenza >> necessità grave in cui bisogna intervenire per eventi improvvisi (valutazione max nelle sei ore

(25)

Elementi predisponenti

• Sesso maschile

• Ipertensione (dissezioni dell’arco aortico a causa di maggiori sollecitazioni)

• Connettivopatie (es. sindrome di Marfan) • Traumi (urto da incidenti)

• Sifilide

• Abuso di sostanze stupefacenti (cocaina) • IABP

(26)

Classificazione

Indipendentemente dalla posizione

della lacerazione primaria intimale e

dall’estensione distale del processo di

dissecazione, l’elemento essenziale di

una classificazione è il coinvolgimento

dell’aorta ascendente in quanto fattore

predittivo del comportamento biologico

del processo patologico comprese le

complicanze più comuni e fatali.

(27)

Classificazione: secondo Stanford

TIPO A : con coinvolgimento

dell’aorta ascendente

TIPO B : senza

coinvolgimento dell’aorta ascendente (dall’arteria

anonima o arteria succlavia di sinistra, a zone più distali)

(28)

Classificazione: secondo De Bakey

TIPO I : estesa all’aorta

discendente

TIPO II : localizzata

all’aorta ascendente

TIPO III : origina dopo

l’arteria succlavia sinistra (ligamentum arteriosum) TIPO IV : fino al diaframma TIPO IV bis : fino alle

(29)
(30)
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(35)

Atlante Anatomico “The Visible Body” Immagine ruotata e osservata da dietro: 1 – Tronco Brachiocefalico 2 – Carotide Comune 3 – Succlavia Sx (o arteria anonima sx) 4 – Arco Aortico 1 2 3 4

(36)

Complicanze più comuni

• Rottura dell’aorta con tamponamento

cardiaco

• Insufficienza cardiaca congestizia

• Infarto miocardico acuto

(37)

Precisazione …

• La Malperfusion (che caratterizza tale

patologia) si può manifestare con

eventi ischemici del distretto

Splancnico, cerebrale, renale, ecc.

• Il termine aneurisma dissecante non è

preciso visto che poche dissecazioni

aortiche acute sono associate ad

(38)

Ancora …

• Il paziente effetto da dissezione di tipo B è da considerare ad alto rischio e necessita di

monitoraggio continuo. Anche se evento raro, in caso di complicanze può essere necessario il trattamento chirurgico

• Studi recenti hanno dimostrato una riduzione della mortalità in dissezioni di tipo B/III trattate con endoprotesi

• L’intervento chirurgico è indicato anche in alcuni casi di dissezioni di tipo B complicate (es.

(39)

Casistica

• Nel 2006, presso il nostro centro, sono stati trattati 4 pazienti di tipo B/III per via endoscopica con esito positivo

• La metodica consiste nell’inserimento, per via percutanea (in genere attraverso l’arteria femorale) di una

endoprotesi (una sorta di stent) in aorta che, posizionata, andrà a chiudere il falso lume

• L’intervento non richiede sternotomia, anestesia profonda e prolungata, CEC, lunga degenza in T.I., postumi

insignificanti

• Eventuali complicazioni sono legate alla difficoltà di posizionamento dell’endoprotesi o al subentrare di problemi infettivi

(40)
(41)
(42)
(43)

84 - 100 %

ROTTURA POST-TRAUMATICA DELL’ AORTA

36 - 54 %

8 - 18 %

8 - 27 %

(44)

a) Fissurazione

b) Rottura coperta Pseudoaneurisma c) Rottura fulminante

(45)
(46)

ROTTURA DELL’ AORTA POST - TRAUMATICA

 Acuta

 Cronica (Pseudoaneurisma)

Emorragia massiva

(47)

ROTTURA POST-TRAUMATICA

DELL’AORTA

Risultati

--- Mortalità 8,8 - 43,1 % --- Complicanze post-operatorie 41 %  paraplegia 5,4 - 19,6 %  sepsi 9,8 - 13,7 %  ARDS 17,7 - 34 %  insufficienza renale 4 - 9,8 %

(48)

Complicanze del massaggio cardiaco

• La rottura del Ventricolo Sinistro è più frequente della rottura del Ventricolo Destro, ma possono verificarsi entrambe

É stata riportata la rottura di un muscolo papillare del

Ventricolo Destro con Insufficienza Tricuspidale, così come la rottura degli Atri e dell’Aorta e l’ematoma dissecante delle coronarie

Un programma formativo-educazionale può contenere l’aumentata incidenza di queste complicanze

(49)

Malperfusion

E’ una delle complicanze più brutte trattandosi di una occlusione (che può verificarsi a diverse altezze) di un ramo arterioso maggiore originante dall’aorta Può dare manifestazioni neurologiche (occlusione dei rami carotidei), renali

(insufficienza renale), infarto intestinale o di altro organo addominale

(interessamento dei vasi mesenterici,

Tripode Celiaco), plegia da ischemia del midollo spinale per interessamento

(50)

Piano assistenziale v/s degenza

• IRA • Plegia • Intubazione orotracheale o tracheostomica prolungata • Valutazione emodinamica • Stato neurologico e controllo

endoprotesi • Alimentazione

• Terapia sostitutiva renale • Presidi antidecubito

• Riabilitazione motoria e respiratoria intensiva

• Monitoraggio invasivo (picco, swan-ganz)

• Diverse TAC

(51)

Alimentazione

• Preferiamo la nutrizione enterale continua mediante sondino naso-gastrico

• Si usano miscele nutritive bilanciate (per preservare il fisiologico funzionamento

intestinale, controllare la flora intestinale ed

evitare che determini infezioni polmonari) per la salvaguardia dell’integrità dell’enterocita

(52)

Arterie renali – Tripode celiaco

1 – Tripode celiaco 2 – Mesenterica superiore 3 – Arteria renale sx 4 – Arteria renale dx 1 2 3 4

(53)

Mesenterica

1 – Tripode celiaco 2 – Mesenterica superiore 3 – Arteria renale sx 4 – Arteria renale dx 1 2 3 4

(54)
(55)

Tripode celiaco

1 – Tripode celiaco 2 – Arteria renale sx 3 – Mesenterica superiore 1 2 3

(56)

Studio retrospettivo (1)

• 2006 l’anno interessato • 23 i casi trattati

• 60 anni l’età media dei pazienti • 6 donne

• 17 uomini

• 19 tipo A/I-II (37 gg. degenza massima) • 4 tipo B/III (1 giorno degenza minima) • 3 decessi in S.O.

(57)

Studio retrospettivo (2)

(58)

Studio retrospettivo (3)

Degenza media

1. >> generale 8,35 giorni

2. >> tipo A 10,06 giorni

3. >> tipo B 1,5 giorni

(59)
(60)

Studio retrospettivo (4)

• Il rapporto

uomini/donne è

pari a 3:1

• Nella letteratura,

invece, è pari a

2:1

(61)

Studio retrospettivo (5)

• In USA l’incidenza delle dissezioni

aortiche è di 10-20 casi per mil./abit.

• I 2/3 sono di tipo Stanford

• Cioè 3000-6000 casi in un anno di

cui 2000-4000 di tipo Stanford A

(62)

Distribuzione per tipo

….. Naturalmente presso il nostro centro …..

(63)
(64)
(65)

Mortalità stratificata diss. aort. B/III

Su quattro interventi (di endoprotesi) vi è stato un decesso non imputabile

all’intervento ma a fattori preesistenti: -Paziente sottoposto a Trapianto Cardiaco -Con MOF in atto

(66)

Errori diagnostici dalla struttura di invio

• Un caso in cui il paziente era da trattare

farmacologicamente per un aneurisma

controllabile e da valutare nel tempo

• Un caso in cui il paziente è stato dimesso

perché non colpito da patologia

(67)

Allo stato attuale (1 gen. – 28 feb. 2008) - dissezioni (10 casi) -

• Dissezione Aortica Anello di I Tipo con tamponamento cardiaco prima dell’induzione

• Malattia dilatativa della base aortica con insufficienza valvolare severa, dissezione dell’arco e dell’aorta toracica discendente in portatore di protesi tubulare

(sostituzione protesi tubulare e SVA)

• Aneurisma Dissecato della base aortica e aorta ascendente con valvola aortica bicuspide (sostituzione aorta ascendente e valvola aortica con protesi

aortovalvolata e tecnica di Bentall)

• Rottura di aneurisma aorta ascendente con sindrome da tamponamento (sostituzione aorta ascendente)

• Dissezione aortica di III Tipo con controllata da ipotensivanti (endoprotesi)

• Sostituzione di impianto protesi (deiscenza settica di protesi aortica ascendente in dissecato di Tipo A)

• Dissezione aortica acuta di Tipo A (2° Tipo De Bakey) con emopericardio

• Malattia dilatativa della base aortica in Marfan (sostituzione radicale della base aortica con tubo valvolato e correzione secondo Bentall)

• Dissezione aortica acuta Tipo A con tamponamento cardiaco e coma preoperatorio in paziente ottuagenario (sostituzione aorta ascendente)

(68)

Allo stato attuale (1 gen. – 28 feb. 2008) aneurismi (8 casi)

-• Aneurisma fusiforme dell’aorta (aortoplastica riduttiva)

• Aneurisma Aorta Ascendente e Cardiopatia Ischemica (sostituzione

dell’aorta con protesi tubulare e BPAC)

• Aneurisma Aorta Ascendente (sostituzione dell’aorta con protesi tubulare)

• Insufficienza aortica calcifica e aneurisma aorta ascendente (SVA e protesi

aorta ascendente)

• Asimmetria dell’aorta ascendente tubulare associata a stenosi aortica

(aortoplastica riduttiva con SVA)

• Sepsi cronica in protesi tubulare dell’aorta ascendente (omoinnesto aortico

da Banca Tessuti Regione Veneta)

• Aneurisma calcifico della radice aortica e dell’aorta ascendente media

associato a stenosi aortica calcifica severa

• Endocardite aortica e mitralica e aneurisma (SVA, Sostituzione aorta

(69)

La mortalità in letteratura (internazionale)

• Il 40% dei pazienti con diss. A/I-II muore prima o immediatamente dopo il ricovero ospedaliero

• Oltre il 67% muore nelle prime 24 h

• Il 75% delle dissezioni B/III risulta essere in vita a 1 mese dall’esordio dei sintomi

• Nei centri di eccellenza, l’approccio medico e chirurgico, garantisce una mortalità contenuta tra il 5 e il 30%

(70)

Il nursing pre-operatorio (1)

Piano assistenziale rivolto alla diagnosi ed

al trattamento in regime di emergenza

1. Ecg, saturimetro, dinamap per la PA

2. Valutazione stato di coscienza (applicando la Glasgow Coma Score)

3. Supporto ventilatorio (si parte con O2 nasale per arrivare alla ventilazione meccanica in caso di compromissione neurologica)

(71)

Il nursing pre-operatorio (2)

• Sedazione del dolore (affinchè i danni all’aorta non si estendino fino alla rottura)

• Reperimento vene periferiche

• Esecuzione esami ematochimici in regime di

emergenza (comprensivi della richiesta sangue) • Eventuali predisposizione dei presidi (siringhe

computerizzate) atti alla somministrazione dei farmaci vasoattivi

• Ecg su carta con derivazioni complete

(72)

Il nursing pre-operatorio (3)

• Valutazione dei polsi periferici femorali, pedidei, radiali (fatta sempre in modo bilaterale) come ausilio nella diagnosi

• La scomparsa del polso significa che il flusso ematico del vaso che si valuta è interrotto

all’origine, in corrispondenza dell’anastomosi con l’aorta

• Un’alterazione del polso valutato può significare che la dissezione si propaga lungo il vaso stesso

(73)

Il nursing pre-operatorio (4)

• Appena possibile si provvederà all’applicazione di un catetere radiale od omerale per la

rilevazione della PA cruenta (più precisa rispetto al Dinamap

• Tale accesso permetterà di effettuare prelievi emogasanalitici con rapidità e in modo meno traumatico

• E’ opportuno posizionare un catetere arterioso controlaterale per un migliore controllo dei polsi (differenze di pressioni arteriose dovute a

(74)

Il nursing pre-operatorio (5)

Nelle complicanze da Malperfusion

1. Valutazione della diuresi con cateterizzazione, esami per la valutazione della funzionalità renale 2. Ischemia splancnica con infarto intestinale

(dolore addominale con scomparsa della peristalsi)

3. Plegia (ischemia del midollo spinale): posizione comoda e proteggere il paziente da eventuali danni dovuti all’insensibilità (lesioni del plesso

brachiale, slogature, lesioni del tratto cervicale in paziente con dissezione traumatica)

(75)

Il nursing pre-operatorio (6)

Collaborazione all’esecuzione di esami

diagnostici

1. TAC laddove il paziente giunge alla

struttura “non studiato” ed è possibile il

trasporto al centro diagnostico

2. TEE (gestione del dolore, dell’agitazione,

della difficoltà respiratoria, dell’aumento

della PA, della somministrazione di

eventuale analgesia e anestesia, del

corretto posizionamento e dell’andamento

dei parametri vitali)

(76)

Il nursing pre-operatorio (7)

• Esecuzione della tricotomia con tricotomo (in assenza prestare attenzione a non procurare abrasioni con le normali lame da barba)

• Pulizia del cavo orale con soluzione di Clorexidina al 2%

(77)

Il nursing post-operatorio (1)

Quali sono le condizioni cliniche del

paziente?

1. Nessuna complicanza

2. Assistenza di tipo standard

Quali complicanze si sono manifestate

prima e/o durante l’intervento?

1. Una o più complicanze

2. Adottare speciali strategie utili a risolvere o a prevenire

(78)

Il nursing post-operatorio (2)

Nel caso in cui non vi sono complicanze il tipo di assistenza non si discosta dall’attività di routine in T.I. Cardiochirurgica con

monitoraggio standard.

E’ possibile che possa essere prolungato il tempo di intubazione e, di conseguenza, la degenza.

(79)

Il nursing post-operatorio (3)

Nel caso siano presenti complicanze riconducibili alla Malperfusion o alla tecnica operatoria (tempi più lunghi per difficoltà riscontrate per aderenze,

sanguinamento, rottura dell’aorta,

cedimenti delle anastomosi) dovremo considerare situazioni che possono

(80)

Il nursing post-operatorio (4)

• Degenza protratta

• Immobilità prolungata • Scarsa autosufficienza

• Utilizzo precoce dei

materassini antidecubito • Pulizia della cute con

prodotti che

salvaguardano il Ph della cute, rispettino

l’idratazione e controllino la flora batterica

• Igiene quotidiana del cavo orale con

clorexidina

• Idratazione, igiene e

protezione degli occhi del paziente incosciente

(81)

Il nursing post-operatorio (5)

• Insufficienza renale acuta o

cronica • Applicazione di terapia sostitutiva renale • Emodialisi ed emofiltrazione (in Rcch si preferisce l’ultrafiltrazione con modalità continua

24h/24h)

• Tale metodica, utilizzando la pressione idrostatica del sangue, elimina liquidi,

scorie azotate e tossine non sottoponendo

l’organismo ad insulti

dovuti al rapido sequestro di liquidi come capita nella dialisi (controllo attento e ACT)

(82)

Il nursing post-operatorio (6)

• Instabilità emodinamica

• Utilizzo cateteri per monitoraggio

emodinamico speciale

• Compito dell’Infermiere sarà la conoscenza dei presidi, adoperarsi al loro reperimento, il controllo del funzionamento, la collaborazione al

posizionamento, il

controllo delle infezioni da accesso vascolare, la

valutazione delle

informazioni fornite dalle apparecchiature

(83)

Ma cosa sono ?

• Swan-Ganz – Catetere inserito nella parte destra del cuore, similmente ad un CVC,

fornisce informazioni sulla pressione dell’Arteria Polmonare, Gittata Cardiaca, Indice Cardiaco, Resistenze Polmonari, Resistenze Vascolari Sistemiche e, tramite la “Pressione di

Incuneamento” ( Wedge ), fornisce informazioni sulla parte sinistra del cuore. Nel tipo “Vigilance” abbiamo il parametro SVO2 (ovvero la

saturazione di O2 del sangue dell’arteria

polmonare) che serve a valutare lo stato metabolico dell’organismo

(84)

Ma cosa sono ?

• Il sistema PICCO consiste in una analisi dell’onda sfigmica rilevata da un catetere

arterioso posizionato in arteria femorale (da noi preferita) o radiale. Fornisce dati sulla Gittata Cardiaca, Indice Cardiaco, Volume dei liquidi intrapolmonari, Resistenze Periferiche.

• Necessita di una calibrazione iniziale e periodica mediante un bolo freddo in CVC (utilizzando il

(85)

Precisazione …

• E’ nostra opinione che l’Infermiere debba essere in grado di valutare le informazioni principali

fornite dalle attrezzature (PICCO, SWAN-GANZ) • E’ nostra opinione che non è più possibile

nascondersi dietro improbabili attribuzioni di competenze e/o responsabilità alla sola figura medica

• E’ nostra opinione che tutto ciò si concretizza

nell’applicazione della Clinical Governance e, più specificatamente, della Technology Assessment e nella Responsabilizzazione della figura

(86)

Per meglio dire …..

• Clinical Governance:

un sistema in base al quale le organizzazioni del SSN sono responsabili di

migliorare continuamente la qualità dei propri servizi e garantire elevati standard di assistenza, grazie alla

creazione di un ambiente nel quale l’eccellenza

dell’assistenza clinica può prosperare • Technology Assessment: uso sempre maggiore di tecnologie per la soddisfazione delle

esigenze e della Customer Satisfaction

(87)

Il nursing post-operatorio (7)

Iperglicemia – Gli studi e la nostra

esperienza hanno dimostrato che il

controllo del livello ematico del glucosio è associato ad un miglioramento della

morbilità e una riduzione della mortalità (miglioramento dell’esito o Outcome). Con l’uso del protocollo Portland e la

somministrazione continua/modulabile di insulina mediante pompe siringhe si

ottiene un ottimo controllo dell’iperglicemia e dell’insulinoresistenza nei pazienti critici.

(88)

Il nursing post-operatorio (8)

Problemi muscolo-osteo-articolari e respiratori dovuti ad immobilità prolungata – in collaborazione

con il fisioterapista si attiva un programma di assistenza riabilitativa rivolto al recupero dell’aspetto motorio e

respiratorio. La riabilitazione motoria tende ad evitare le retrazioni osteo-muscolo-tendinee legate all’immobilità ed i cambi di postura possono ridurre i problemi di

decubito posturale ed edemi declivi. La riabilitazione respiratoria favorisce la rimozione delle secrezioni

bronchiali, evita la formazione di aree atelettasiche e la sovrapposizione batterica sulle secrezioni. Le armi in possesso sono: incentivazione dei volumi inspirati,

clapping, posizioni per favorire la ventilazione delle basi polmonari, tecniche di fluidificazione, tosse assistita, ventilazione non invasiva (CPAP con casco o

(89)

Il nursing post-operatorio (9)

Inadeguato apporto nutrizionale dovuto a scarsa

autosufficienza, ad aumento del fabbisogno metabolico ed alla diminuzione dell’assorbimento

Supporto nutrizionale artificiale enterale/parenterale Favorire la nutrizione enterale alla parenterale e

svezzare il paziente appena possibile (previo controllo della deglutizione)

Se vi sono danni ischemici a carico dell’intestino è preferibile propendere per la nutrizione parenterale

(90)

Il nursing post-operatorio (10)

Necessità di valutare gli esiti dell’intervento e lo stato

neurologico mediante trasporto in diagnostica

Criticità legate allo stato clinico (pz. intubato, infusioni di farmaci inotropi, instabilità emodinamica, scarsa

collaborazione, necessità di mantenere la sedazione nonostante le sollecitazioni), alla struttura (servizi non sempre facilmente raggiungibili, percorsi non sempre agevoli e per niente dedicati), alla strumentazione e ai

presidi (autonomia delle batterie e tempestivo

rifornimento, rilevamento costante dei parametri vitali,

ingombro e peso della bombola di O2, maneggevolezza e

ingombro del letto, gestione della borsa di PS, trasloco pz. sul lettino TAC)

(91)

Il nursing post-operatorio (11)

• Alienazione dovuta all’allontanamento dal proprio

contesto sociale, alla privazione della propria privacy, all’impossibilità di comunicare

• Garantire il contatto con i parenti, una buona

comunicazione (specie nei pz. con compromissione della comunicazione verbale), musicoterapia (filodiffusione o riproduttori personali), vitto adeguato ai gusti,

conservazione del ritmo sonno/veglia (eliminare rumori e luci inutili durante la notte), controllo del dolore,

protezione della dignità e della riservatezza (anche i pazienti non orientati possono percepire ed hanno orecchie ed i “commenti inutili” arrivano), utilizzo dei paraventi.

(92)

Complimenti per l’ottima “formazione apparente” !

“Ho passato tanti anni a

formarmi ed ora eccomi qui a non saper quale carta

(93)

Questo lavoro è stato reso possibile grazie al contributo di tanti colleghi che, con

professionalità e in anonimato, svolgono la loro quotidiana attività per la massima soddisfazione di chi si affida alla nostra opera.

Un particolare grazie al collega Salvatore

Bontempo per essere stato l’artefice di molte

utili provocazioni

Grazie per la vostra attenzione e, se possiamo esservi utili, ci potete trovare al seguente

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