Scuola di ingegneria Edile-Architettura
Corso di Laurea Magistrale in Gestione del Costruito
RELATORE:
Proff. Giancarlo Paganin
TESI DI LAUREA DI:
Lorenzo Appiani
Matr. 817031
Anno Accademico 2014-2015
Certificazione ambientale del patrimonio costruito.
Proposta di uno strumento di autovalutazione.
INDICE
INDICE
Abstract ... 1
Capitolo I: La sostenibilità 1.1. Gli ambiti della sostenibilità ... 4
1.2. Sostenibilità ambientale ... 7
1.3. Sostenibilità sociale ... 8
1.4. Sostenibilità economica ... 9
1.5. Impatto delle costruzioni sull’ambiente ... 10
1.6. L'uso del suolo ... 12
1.7. Sviluppi politici internazionali e nazionali ... 18
1.8. Politiche di incentivo all' efficienza energetica ... 22
Capitolo II: I protocolli Green sustainable building 2.1. La certificazione ... 28
2.2. Il Protocollo BREEAM ... 29
2.3. Il Protocollo DNGB ... 34
2.4. Il Protocollo ITACA ... 37
2.5. Il Protocollo LEED ... 39
2.6. La diffusione dei protocolli in Europa ... 43
Capitolo III: LEED Existing Building Operation and Maintenace 3.1. Lo sviluppo della certificazione ... 46
3.2. La struttura interna ... 47
3.3. Il processo di certificazione ... 51
3.4. Requisiti minimi di programma e prerequisiti obbligatori ... 53
3.5. I contesti di applicazione e la situazione Italiana ... 57
Capitolo IV: Caso di studio Fiera Milano. Il centro Servizi 4.1. Il polo fieristico ... 60
4.2. Il centro servizi ... 62
4.3. La certificazione Leed Existing Buildings O&M, prerequisiti e crediti .... 65
4.5. Le difficoltà riscontrate durante il percorso ... 77
Capitolo V: Processo di certificazione existing building e supporto documentale 5.1. Il metodo ... 80
5.2. Le categorie documentali richieste dal processo LEED ... 83
5.3. Il processo di autovalutazione ... 88
5.4. Accesso al processo di certificazione: i Requisiti Minimi di Programma . 94 5.5. Scomposizione dei crediti ... 100
5.6. Esempio di applicazione del modello di autovalutazione documentale relativo al credito Sustainable Site ... 105
5.7. Credit Gap Analysis Centro servizi, possibili miglioramenti ... 107
5.8. Conclusioni ... 113
INDICE
Ringraziamenti ... 118
INDICE DELLE FIGURE Figura 1: Emissioni da combustibili fossili dal 1990 al 2014 e previste fino al 2019 (global carbon project, 2014) ... 5
Figura 2: Approcio triple bottom line: Schema sostenibilità (fonte, Brian Boissonneult 2014) ... 7
Figura 3: Uso di energia divisa per settori (IEA, 2013) ... 10
Figura 4:Classifica dei migliori stati con profilo green (GBIG.ORG, 2015) ... 11
Figura 5: Stima aumento di progetti green tra il 2012 e il 2015 ( McGraw Hill, 2013) ... 12
Figura 6: Investimenti nelle costruzioni 2015, elaborazione ANCE su dati istat 14 Figura 7: Stima del suolo consumato a livello nazionale, in percentuale sulla superficie nazionale e in chilometri quadrati. ( Fonte ISPRA) ... 15
Figura 8: Ripartizione percentuale delle emissioni relative al settore edilizio nei paesi europei ( fonte Eurima) ... 16
Figura 9: andamento della produzione di cemento in Italia dal 2002 al 2012 ... 17
Figura 10:andamento storico emissioni di gas serra in Italia ( elaborazione dati, ISPRA ISTAT,AEA) ... 21
Figura 12: Ripartizione degli investimenti tra nuove costruzioni e ristrutturazioni rispetto al totale delle abitazione (Fonte ANCE,2015) ... 25
Figura 11: Consuntivo investimenti nel settore edilizio. (Fonte ANCE,2015) ... 25
Figura 13: Diagramma esemplificativo certificazione DGNB con punteggio 67,5% (Jesper Ole Jensen, 2013) ... 35
Figura 14: Categorie ambienti di analisi del protocollo LEED ... 40
Figura 15: Livelli di certificazione LEED (leed.com) ... 41
Figura 16: Manuali di riferimento Leed prodotti da GBC per la certificazione (leed.com) ... 42
Figura 17: Certified buildings in Europe (Retrofit and New Build) 2015 (RICS insight, 2015) ... 44
Figura 18: Elaborazione grafica della ripartizione percentuale crediti LEED EB ( elaborazione dati Leed) ... 51
Figura 19. Diagramma esemplificativo processo di certificazione... 52
Figura 20: Esempio di Credit Form LEED relativo al credito 3 della sezione efficienza nell’uso dell’acqua.(Leedonline.com) ... 56
Figura 21: Situazione attuale certificazioni LEED EB O+M in italia (gbig.org) ... 58
Figura 22: Planivolumetrico Fiera Milano con focus del Centro Servizi ... 60
Figura 23: Foto centro servizi Fiera Milano ... 63
Figura 24: Energy use Breakdown del cento servizi . Fonte (Energy audit habitech, 2013) ... 64
Figura 25: Distribuzione crediti Centro Servizi e livello di certificazione raggiunto. Fonte ( Gbig database) ... 66
Figura 26: estratto della policy smaltimento rifiuti.( Policy samltimento rifiuti, Fieramilano) ... 73
INDICE
Figura 27: Benchmark progetti Leed EB O+M. (gbig.org) ... 76 Figura 28: Estratto del format relativo alle Project Information ... 94 Figura 29: Incremento del livello di certificazione da “Cerified” a “Silver” ... 112
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1: Suddivisione certificazioni a seconda della nazione (Elaborazione dati da cap 2.2 , Angela Sanchini, 2010) ... 29 Tabella 2: Sistemi di certificazione BREEAM ... 32 Tabella 3: Sistemi di rating BREEAM (Elaborazione dati Bream.com) ... 33 Tabella 4: Crediti protocollo DGNB suddivisi a seconda dell’ area di
appartenenza ( elaborazione dati dngb.de/en) ... 35 Tabella 5: Aree di applicazione DGBNB (Elaborazione grafica dati DGNB) ... 36 Tabella 6: Modello di Rating relativo al protocollo ITACA (itaca.org) ... 39 Tabella 7: Riassunto dei crediti disponibili all'interno del protocollo LEED EB O+M (elaborazione checklist Leed EB) ... 50 Tabella 8: Schema Requisiti Minimi di Programma definiti dal protocollo Leed EB (elaborazione dati Manuale Leed RPM) ... 54 Tabella 9: Schema Prerequisiti definiti dal protocollo LEED EB (elaborazione checklist Manuale Leed EB) ... 55 Tabella 10: Impatti ambientali Fieramilano , Fonte ( Relazione finanziaria annuale, 2014) ... 62 Tabella 11: Prerequisiti e crediti conseguiti durante il processo di certificazione (elaborazione checklist leed EB) ... 68 Tabella 12: Documenti richiesti da GBCI relativamente ai crediti ottenuti nell'area Sustainable Site ... 69 Tabella 13: Documenti richiesti da GBCI relativamente ai crediti ottenuti
nell'area Water Efficency ... 70 Tabella 14: Potenziali interventi per efficientamento energetico (audit ASHRAE di II livello, Fieramilano) ... 71 Tabella 15: Documenti richiesti da GBC relativamente ai crediti ottenuti
nell'area Energy e Atmosphere ... 72 Tabella 16: Documenti richiesti da GBCI relativamente ai crediti ottenuti
nell'area Material and Resources ... 74 Tabella 17: Documenti richiesti da GBCI relativamente ai crediti ottenuti
nell'area Indoor Environmental Quality ... 75 Tabella 18: Documenti richiesti da GBC relativamente ai crediti ottenuti
nell'area Innovation in Operations ... 76 Tabella 19: Processo svolto per la creazione del metodo di autovalutazione documentale ... 81 Tabella 20: Processo operativo creazione strumento di autovalutazione ... 82 Tabella 21: Suddivisione in categorie documentali, ad ogni tipologia di
documento è stato abbinato un codice colore e un codice procedura. ... 85 Tabella 22: Elenco documenti di base per la gestione immobiliare in accordo con la UNI 10998 ... 87
INDICE
Tabella 23: : Illustrazione contenuti presenti all’interno delle tabelle di
autovalutazione relative ai RMP ... 89 Tabella 24: Illustrazione contenuti presenti all’interno delle sette tabelle di autovalutazione relative al sistema crediti/azioni ... 90 Tabella 25: Illustrazione contenuti presenti all’interno della tabella di
autovalutazione relativa alla macroarea Sustainable Site, relazione tra crediti e documenti. ... 91 Tabella 26: Sinesi del processo di approccio al metodo attraverso l’uso degli strumenti proposti ... 92 Tabella 27: Processo di autovalutazione da effettuarsi prima dell’accesso alla certificazione Leed ... 93 Tabella 28: Tabella di autovalutazione relativa al rispetto delle richieste
contenute nella Project Information 1, sono indicati anche i documenti che, pur non essendo richiesti dal protocollo, è necessario avere in archivio . ... 95 Tabella 29: Tabella di autovalutazione relativa al rispetto delle richieste
contenute nella Project Information 2 ... 96 Tabella 30: Tabella di autovalutazione relativa al rispetto delle richieste
contenute nella Project Information 3 ... 97 Tabella 31: Tabella di autovalutazione relativa al rispetto delle richieste
contenute nella Project Information 4 ... 98 Tabella 32: Tabella di autovalutazione relativa al rispetto delle richieste
contenute nella Project Information 5 ... 98 Tabella 33: Tabella riassuntiva dei documenti richiesti dai Requisiti Minimi di Programma attraverso la compilazione delle 5 PI Form. ... 99 Tabella 34: Autovalutazione per i crediti della sezione Energia e Atmosfera, evidenziati in giallo i prerequisiti ... 101 Tabella 35: Autovalutazione per i crediti della sezione Risorse e materiali, evidenziati in giallo i prerequisiti ... 102 Tabella 36: Autovalutazione per i crediti della sezione Qualità ambientale interna, evidenziati in giallo i prerequisiti ... 103 Tabella 37: : Autovalutazione per i crediti della sezione Efficienza nell'uso dell'acqua, evidenziati in giallo i prerequisiti ... 104 Tabella 38: Autovalutazione per i crediti della sezione Innovazioni nella gestione Sostenibile e Priorità Regionale ... 104 Tabella 39: Tabella di autovalutazione per la conformità documentale,
applicazione del metodo di codifica al credito Sustainable Site (SS) ... 106 Tabella 40: Schema strategico per l’incremento del punteggio finale del Centro Servizi ... 107 Tabella 41: Piano di interventi necessari per l’ottenimento di un totale di 10 punti nell’area Qualità ambientale interna ... 109 Tabella 42: Piano di interventi necessari per l’ottenimento di un totale di 2 punti nell’area Risorse e Materiali ... 110 Tabella 43: Crediti regionali conseguiti dal centro servizi ... 111 Tabella 44: Piano di interventi necessari per l’ottenimento di un totale di 2 punti nell’area Risorse e Materiali ... 111
1 ABSTRACT
ABSTRACT
L’ aumento delle emissioni di co2 dovute all’uso massiccio di sostanze ad alto contenuto energetico e a basso costo, come il petrolio e successivamente il gas, ha portato i governi a riflettere sul futuro del nostro pianeta. L’attività edilizia è uno dei settori a più alto impatto ambientale che si estrinseca attraverso l’inarrestabile consumo del territorio, l’alto consumo energetico e le emissioni in atmosfera ad esso connesse. Nell’ultimo ventennio, i governi si sono orientati verso politiche di green growth con lo scopo di ridurre le emissioni di carbonio attraverso l’uso efficiente delle risorse e grazie all’introduzione di sempre più esigenti certificazione energetiche.
Rispetto a queste premesse la tesi si colloca nell'ambito degli studi sulla sostenibilità degli edifici e, in particolare, approfondisce i metodi e gli strumenti disponibili per la certificazione di sostenibilità ambientale degli immobili. Il lavoro di analisi e inquadramento è partito dall' individuazione dei principali e più utilizzati modelli di certificazione disponibili, focalizzando successivamente l' attenzione sul tema dei protocolli di certificazione per gli edifici esistenti. In questo ambito si è approfondito il modello proposto dal protocollo LEED Existing Buildings Operation and Maintenace.
Il lavoro procede dunque con l’analisi del citato protocollo, ancora poco conosciuto ed utilizzato in Italia, concentrandosi sulle operazioni manutentive e di efficientamento energetico necessarie per l’accesso e l’acquisizione dei crediti necessari per ottemperare la certificazione. Grazie allo studio sul Centro Servizi di Rho Fieramilano, già in possesso della certificazione, è possibile osservarne le criticità e i requisiti da essa richiesti. Successivamente vengono analizzati i benefici economici che l’accesso alla certificazione porta, sia a livello immobiliare che energetico.
L'esito finale consiste nella messa a punto di uno strumento di autovalutazione che può essere utilizzato da proprietari e property manager
2 ABSTRACT
di edifici esistenti che vogliano stabilire il proprio livello di conformità rispetto ai requisiti del protocollo LEED Exisiting Buildings O+M. In particolare lo strumento di autovalutazione si basa sulla identificazione della documentazione tecnico amministrativa da assumere come supporto per la dimostrazione del soddisfacimento dei diversi requisiti stabiliti dal protocollo.
3 LA SOSTENIBILITA’
Capitolo I
4 LA SOSTENIBILITA’
1.1. Gli ambiti della sostenibilità
La crescita dell'umanità e delle attività hanno portato al cambiamento del normale sviluppo della natura, è doveroso e necessario quindi pensare ad uno sviluppo sostenibile. A partire dagli anni Sessanta, a causa di un' industrializzazione spinta e da uno sviluppo economico di lunga durata, molti paesi sviluppati, come Stati Uniti, Giappone e Gran Bretagna, si trovavano a fare i conti con i danni provocati all’ambiente. Risulta difficile o molto costoso porre rimedio al deterioramento ambientale provocato dalle attività dell''uomo. Erano gli anni dell’inquinamento atmosferico delle città, dei primi fenomeni di danni irreversibili, come l’inquinamento delle acque interne o la corrosione del patrimonio storico dovuto alle piogge acide o dell’inquinamento dei mari. Il sistema climatico è cambiato, dal
rapporto dell'IPCC, AR51 ( Fifth Assessment Report) si evince che il
periodo 1983-2012 è stato probabilmente il trentennio più caldo degli ultimi 1400 anni. Basata su una lunga serie storica di osservazioni disponibili, la variazione della temperatura superficiale osservata tra la media del periodo 1850-1900 e del periodo di riferimento dell' AR5 ( Fifth Assessment Report) 1986-2012 è di 0,81°C. Il rapporto si conclude affermando: “È estremamente probabile che l'influenza umana sia stata la causa dominante del riscaldamento osservato dalla metà del 20° secolo” (climate change report, 2013)
L'aumento delle emissioni globali di CO2, prodotte dall'uso di combustibili fossili, è la causa principale del riscaldamento globale indotto dall'uomo, infatti esse come si evince dal grafico sottostante, fornito dal Global Carbon Project, sono in continuo aumento.
1 Climate Change 2014 Synthesis Report 2
5 LA SOSTENIBILITA’
Proviamo a dare alcune definizioni di “sostenibilità”: termine che descrive “l’atteggiamento responsabile nei confronti di un futuro adatto alla vita umana su questo pianeta “(Brundtland,1987), sostenibilità è anche il risparmio, l’uso consapevole e saggio delle risorse, la loro equa distribuzione e il consumo nel rispetto dell’ambiente. L' enciclopedia Treccani definisce il termine come delle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.
Il concetto di sostenibilità è stato introdotto nel corso della prima conferenza ONU sull’ambiente nel 1972 nota come conferenza di Stoccolma, definito poi con chiarezza con la pubblicazione del cosiddetto rapporto Brundtland 1987: in esso venne chiarito l’obiettivo dello sviluppo sostenibile. “Our Common Future” (Il nostro Futuro), nato con il compito di analizzare le possibilità di armonizzazione tra sviluppo sociale ed economico e proteggere l’ambiente, è un trattato in cui vengono affrontati Figura 1: Emissioni da combustibili fossili dal 1990 al 2014 e previste fino al 2019
6 LA SOSTENIBILITA’
temi di interesse collettivo (quali, ad esempio, la crescita demografica e l’esaurimento delle fonti energetiche) e viene fornita la definizione “ufficiale” del cosiddetto sviluppo sostenibile:
” [...] L’umanità ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè di far sì che esso soddisfi i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai loro” [...]" (World Commission on Environment and Development, 1987)
Il concetto di sostenibilità, ha subito una profonda evoluzione rispetto alle sue accezioni iniziali; è partito da una visione prettamente centrata sugli aspetti ecologici ed è arrivata a comprendere nella sua definizione oltre che la dimensione ambientale anche quella economica e sociale assumendo un significato più globale. I tre aspetti sono stati comunque considerati in un rapporto sinergico e sistemico e, combinati tra loro in diversa misura, definiscono una nuova concezione di progresso e benessere che differisce da quella tradizionale, basata prettamente sulla crescita del PIL. Il benessere costante e preferibilmente crescente dato dalla sostenibilità (ambientale, sociale, economica) permette alle generazioni future una qualità della vita non inferiore a quella attuale. A partire dalla fine degli anni '90 si è diffusa la tendenza a valutare la sostenibilità di aree territoriali e di programmi di sviluppo: si parla così di sostenibilità urbana, di sostenibilità dell’agricoltura, di turismo sostenibile ecc. In tutti i casi, nel sistema di valutazione si tende a raggruppare in un unico quadro la sostenibilità ambientale, economica e quella sociale di un intervento di sviluppo o di un settore della società o dell’economia. E’ importante pertanto capire le diverse sfaccettature del concetto per comprendere a fondo il significato di uno sviluppo sostenibile.
7 LA SOSTENIBILITA’
1.2. Sostenibilità ambientale
Per sostenibilità ambientale si "intende la capacità di preservare nel tempo le tre funzioni dell’ambiente: la funzione di fornitore di risorse, funzione di ricettore di rifiuti e la funzione fonte diretta di energia" (agenda 21,1992). Essa è la capacità di valorizzare l’ambiente in quanto “elemento distintivo” del territorio, garantendo al contempo la tutela e il rinnovamento delle risorse naturali e del patrimonio.
La sostenibilità contrasta o favorisce gli impatti ambientali, insieme di effetti sull'ambiente determinati da un evento, un'azione o da un certo comportamento. Valutare l’impatto che le operazioni hanno sull’ambiente permette di prevedere quali conseguenze, positive e negative, avrà una determinata azione su di esso.
L’utilizzo da parte dell’uomo dell’ambiente naturale, per essere sostenibile, deve rispettare i vincoli dati dalla capacità di rigenerazione e
Figura 2: Approcio triple bottom line: Schema sostenibilità (fonte, Brian Boissonneult 2014)
8 LA SOSTENIBILITA’
d’assorbimento da parte dello stesso. Lo scopo non è mantenere un equilibrio statico, difficile da ottenere in natura, ma di salvaguardare e non compromettere i processi bio-ecologici. La sostenibilità ambientale è basata sull'equo utilizzo delle risorse a livello globale ne rispetto di quello che la terra può dare.
1.3. Sostenibilità economica
La sfera economica della sostenibilità è diventata, negli ultimi anni, di importanza centrale: la giusta allocazione delle risorse e il loro corretto utilizzo oggi, permette alle generazioni future di avere pari opportunità di utilizzo e sfruttamento delle risorse. La sostenibilità economica è quindi, la capacità di generare e mantenere valore aggiunto sul territorio, quota
generata dall'uso efficiente delle risorse.
La componente ambientale viene integrata nel calcolo economico di un
intervento, oltre ai due tradizionali parametri del capitale e del lavoro, è presente anche il capitale naturale: formato dall’insieme dei sistemi naturali (mari, fiumi, laghi, foreste, faune, flora, territorio, ecc.), dai prodotti della natura (agricoltura, caccia, pesca, ecc.) e dal patrimonio artistico costruito dalle società umane. Questo è possibile utilizzando diverse tecniche economiche per stimare il valore della natura e dei suoi componenti. La dimensione economica della sostenibilità richiede, in particolare, di porre l’accento e l’attenzione sulla qualità e non sulla quantità della crescita del PIL attraverso una maggiore efficienza nell’uso dell’energia e delle materie e attraverso una riduzione delle emissioni di sostanze nocive e nella produzione di scarti e rifiuti. Aspetto fondamentale per la sostenibilità economica è anche l’interazione che dovrebbero avere gli enti pubblici con i privati e non, come spesso succede, la competizione. La sostenibilità in un intervento dovrebbe essere centrale cosi da portare il valore aggiunto di cui abbiamo parlato sia alle amministrazione sia ai privati.
9 LA SOSTENIBILITA’
1.4. Sostenibilità sociale
La sostenibilità sociale può essere definita come la capacità di garantire un' equa distribuzione delle condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione) all'interno di una società (Beckerman, 1994). Si basa sul miglioramento delle condizioni di vita attraverso un migliore accesso ai servizi sanitari, educativi, sociali, al lavoro, promuovendo comportamenti sociali e istituzionali sostenibili. Si dovrebbero promuovere comportamenti sociali che favoriscano l'introduzione di nuovi valori e portino ad un cambiamento delle abitudini e degli stili di vita ad esempio la cultura della manutenzione e riparazione a scapito di quella della sostituzione. La sostenibilità sociale deve essere incentivata e deve portare consapevolezza al cittadino, portandolo verso comportamenti ecosostenibili, esempio concreto di sostenibilità sociale sono gli incentivi al riciclaggio privato che offrono molti paesi nordici.
L’indicatore di benessere sociale maggiormente diffuso è l’Indice di Sviluppo Umano, ISU che indica la misura del livello di qualità di vita nei
diversi paesi ponendo al centro i bisogni fondamentali delle persone ( United Nations Development Programme, 2013). L’indice si basa su tre
obbiettivi: vivere una vita lunga e sana, beneficiare di un’istruzione adeguata e fruire di uno standard di vita decente. Alcuni aspetti che non sono presi in considerazione da questo indicatore, sono la partecipazione alla vita politica da parte dei cittadini e le differenze di genere. (United Nations Development Programme, 2013)
10 LA SOSTENIBILITA’
1.5. Impatto delle costruzioni sull’ambiente
La prima causa di inquinamento a livello mondiale è registrata nel settore dell’edilizia residenziale; riscaldare, raffrescare, illuminare e far funzionare ogni tipo di elettrodomestico in luoghi nei quali passiamo il 90% della nostra vita determina un inquinamento maggiore di quello prodotto dal settore industriale e dei trasporti (IEA,2013). Nel grafico sottostante è possibile vedere la ripartizione e il tipo di energia utilizzato nel settore edilizio.
L’attenzione energetica è nata con la crisi petrolifera degli anni Settanta che ha messo in evidenza il problema dell’approvvigionamento delle risorse, dapprima come tema economico e politico, poi come tema ambientale, legato alla limitatezza delle risorse. La cura verso l’ambiente è cresciuta in relazione ai problemi di inquinamento atmosferico, la cui causa principale è la combustione finalizzata alla produzione di energia.
L’architettura ha un ruolo di fondamentale importanza nel contribuire a ridurre le emissioni, stabilizzare e mitigare gli effetti dell'inquinamento, deve tenere conto delle conseguenze che l’uso del suolo e delle risorse fisiche produrranno sul clima.
11 LA SOSTENIBILITA’
Nasce quindi il bisogno di definire “architettura sostenibile”, un processo che indica un modello di collaborazione progettuale per il raggiungimento di un ambiente urbano e architettonico di benessere e di risparmio energetico: i progetti dovranno perciò essere durevoli, funzionali, accessibili. (Unione internazionale degli architetti, 1993)
Frank Lloyd Wright ricercava nell’architettura l’interazione tra uomo e natura e definiva l’architettura come un organica: “[...] Ambiente ed edificio sono una cosa sola; piantare gli alberi nel terreno che circonda l’edificio, quanto arredare l’edifico stesso, acquistano un’importanza nuova, poiché divengono elementi in armonia con lo spazio interno nel quale si vive. Il luogo (la costruzione, l’arredamento) - e anche la decorazione, e anche gli alberi- tutto diviene una cosa sola nell’architettura organica […] sintesi nella quale confluiscono tutti gli aspetti dell’abitare, e si pongono in armonia con l’ambiente. Questo appunto è ciò che la posterità definirà architettura organica [...]”. ( Frank Lloyd Wright, 1939)
Attualmente non è semplice monitorare lo stock di edifici green presenti, possiamo affermare che sono in continuo aumento e a livello mondiale. L'investire in edifici green comincia ad essere visto come un investimento a lungo termine. Il sito GBIG tramite una survey basata sulle certificazioni energetiche ha stilato una classifica degli stati con la maggior presenza certificati attivi, tuttavia l'indice non determina i Paesi maggiormente green poiché le certificazioni riportate dalla ricerca sono espresse in valore assoluto e non in percentuale rispetto al patrimonio costruito.
12 LA SOSTENIBILITA’
Secondo lo studio condotto da McGraw Hill nel 2013 il 51% dei professionisti nel settore dell'edilizia dedica più del 60% del proprio lavoro a progetti green, dato in aumento del 20% rispetto al 2010 . Questi dati confermano il trend di continuo aumento degli edifici green e sono restituiti dal grafico sottostante.
Figura 5: Stima aumento di progetti green tra il 2012 e il 2015 ( McGraw Hill, 2013)
1.6 L'uso del suolo
L’ambiente non è più in grado di sostenere i ritmi di prelievo delle risorse e
l’emissione di inquinamento delle attività umane.
Nella seconda metà degli anni Novanta si sviluppa la consapevolezza che il costruire è diventato una delle attività economiche più distruttive (il settore edilizio produce il 50% dell’impatto ambientale). In questo paragrafo verranno riportati alcuni dati che ci aiuteranno a prendere consapevolezza di quanto sia necessario spostare l'attenzione dei mercati verso economie di green growth.
13 LA SOSTENIBILITA’
Secondo l’UNEP, la green economy è un’economia “che produce miglioramenti del benessere umano e dell’equità sociale, riducendo nel contempo i rischi ambientali ed ecologici"(UNEP, 2002). Unep identifica le tematiche che toccano la comunità avvicinando la socialità ad un’interesse per la Green Economy, ad esempio, si deve considerare che nel 2007 l’Europa ha consumato più di 8 miliardi di tonnellate di materiali che corrispondono a circa 16 tonnellate consumate per persona delle quali 6 diventano rifiuti che per circa il 50 % vengono conferiti a discarica. Il tema associato al consumo di materiali è quello della produzione di rifiuti per la quale i numeri a livello comunitario sono particolarmente importanti si stima che dei 2,7 miliardi di tonnellate di rifiuti prodotti circa cento milioni di tonnellate sono rifiuti pericolosi; in media il 40% di tali rifiuti viene
destinato a riuso o riciclo. (Unione europea, 2011)2
La situazione di inquinamento attuale è data da un aumento esponenziale del consumo di suolo dagli anni ’50 ad oggi, le città sono in continua espansione: oltre il 50% della popolazione mondiale vive in insediamenti urbani e si calcola che nel 2030 la popolazione urbana arriverà 5 miliardi (UNFPA.org).
In questi ultimi anni cresce la sensibilizzazione verso il tema dell’espansione urbana e industriale e della conseguente frammentazione del paesaggio, dovuta anche allo sprowl urbano, causato dall’insediamento di nuove attività in aree agricole e naturali che vengono sottratte
all'ambiente. Ogni giorno nascono silenziosamente nuovi quartieri
residenziali, spesso a bassa densità, ville, seconde case, alberghi, capannoni industriali, magazzini, centri direzionali e commerciali, spazi espositivi, strade, autostrade, parcheggi, serre, cave, discariche. Questo processo di edificazione continua fa sì che la campagna si trasformi in città creando
2 Fonte : COM_2011_571, Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell'impiego
14 LA SOSTENIBILITA’
grandi agglomerati urbani: tipico esempio è quello dei comuni a ridosso del confine nord di Milano nei quali non si nota il passaggio da un comune all’altro essendo l’espansione urbana arrivata a livelli massimi.
Il 2015 secondo ANCE rappresenta il settimo anno consecutivo di crisi e, dal 2008, il settore delle costruzioni ha perso il 31,7% degli investimenti, pari a circa 58 milioni di euro. Gli investimenti in costruzioni si collocano, nel 2014, su un livello particolarmente basso, paragonabile a quello del 1967. Dal grafico proposto si può notare l’esponenziale crescita nel mercato delle costruzioni fino all’anno 2008 segnato dalla crisi.
L’Italia, che comprende l’1% degli abitanti del pianeta, consuma il 2% dell’energia mondiale ed è un paese caratterizzato da una bassa intensità energetica, la minore fra i grandi paesi industrializzati. Il fabbisogno totale annuale di energia è oggi di circa 190 Mtep ed aumenta di circa l’1 % all’anno. Questa considerazione non deve indurre un atteggiamento di trascuratezza nei confronti dei problemi energetici, in quanto l’Italia importa l’84% dell’energia che consuma ed è contemporaneamente un paese ambientalmente fragile, data la sua conformazione naturale. Ha un Figura 6: Investimenti nelle costruzioni 2015, elaborazione ANCE su dati istat
15 LA SOSTENIBILITA’
consumo di suolo tra i più alti in Europa, nonostante le peculiari caratteristiche morfologiche del nostro territorio dovrebbero impedire
l'espansione urbana in zone ambientalmente sensibili. La limitazione
dell'uso del territorio diventa quindi , nel nostro paese ma anche in Europa, una priorità.
I dati mostrano come, a livello nazionale, il suolo consumato sia passato dal
2,7% degli anni ’50 al 7,0% stimato per il 2014, con un incremento di 4,3
punti percentuali.
Figura 7: Stima del suolo consumato a livello nazionale, in percentuale sulla superficie nazionale e in chilometri quadrati. ( Fonte ISPRA)
In termini assoluti, si stima che il consumo di suolo abbia intaccato ormai circa 21.000 chilometri quadrati del nostro territorio. Per contrastare questo fenomeno di edificazione senza controllo, nel 2001 la commissione europea emette il rapporto “The final report on sustainable construction", nel quale si danno le linee guida per le strategie di sviluppo edilizio sostenibile con attenzione a tutto il ciclo di vita dell’edificio, alla riduzione dei consumi e al rispetto dell’ambiente. I governi quindi incentivano la rigenerazione urbana e favoriscono la riqualificazione di edifici esistenti dismessi, ponendo particolare attenzione per l'edilizia di qualità e per
l'efficienza nei consumi e nell'uso delle risorse ambientali. Il settore
dell'edilizia si stima crescerà annualmente dell' 1 - 2 % del patrimonio esistente, pur non essendo essa una crescita elevata, se proiettata nel tempo lo diventa, si pensi all'obbiettivo di ridurre le emissioni dell' 80 % nel 2050. Per raggiungere questo incredibile taglio alle emissioni bisogna necessariamente ridurre i consumi degli edifici esistenti ed incentivare una green grow per gli edifici di nuova costruzione.
16 LA SOSTENIBILITA’
Secondo i dati forniti dall' ENEA3 è stato stimato che nel 2000 il 45%
dell’energia prodotta viene utilizzata nel settore edilizio; il 50% dell’inquinamento atmosferico è prodotto dal settore edilizio; il 50% delle risorse sottratte alla natura sono destinate all’industria edilizia; il 50% dei rifiuti prodotti annualmente proviene dal settore edilizio. L’ Italia è il primo paese a livello di emissioni in europea per quanto riguarda il settore edilizio con 96 mln. di tonnellate di CO2 rispetto a 550 mln. dell’intera Comunità Europea. Questo è dovuto all'obsolescenza del parco edilizio italiano, quasi il 70% degli edifici è stato realizzato prima che fosse stata introdotta qualsiasi norma sull’efficienza energetica.
Figura 8: Ripartizione percentuale delle emissioni relative al settore edilizio nei paesi europei ( fonte Eurima)
A fronte di questi dati, si evince che il settore edilizio è la principale causa di impatti sull'ambiente. In questi anni stiamo andando incontro ad una nuova fase edilizia in cui le esigenze immobiliari cambiano sia dal punto di vista del cittadino privato, che delle aziende; si preferisce un’abitazione più piccola ma vicino al luogo di lavoro, un’abitazione che consumi poco e sia efficiente. Dal punto di vista aziendale si modificano i layout degli spazi e si è portati ad investire in interventi di efficienza
3 ENEA: Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico
17 LA SOSTENIBILITA’
energetica e gestionale, questo anche tramite società ESCO4 e servizi di
Facility managment.
Si rileva che ci sia una maggiore attenzione agli aspetti ambientali della costruzione e questo è dovuto sia alla diffusione di sistemi e protocolli di valutazione ambientale dei progetti, che richiedono una sempre crescente attenzione all’uso delle risorse naturali; sia al calo che la produzione edilizia ha subito ultimi anni in termini di contribuzione al PIL nazionale. E' quindi possibile che il miglioramento sia anche dovuto al consumo minore di materiale per una minore produzione edilizia. Nel grafico sottostante notiamo il calo della produzione di cemento cominciato contemporaneamente alla crisi del 2008.
Figura 9: andamento della produzione di cemento in Italia dal 2002 al 2012
4 Società ESCO: Energy Service Company
Valori in Mtonn
Fonte: AITEC Rapporto 2012
18 LA SOSTENIBILITA’
A supporto dello sviluppo sostenibile previsto per i prossimi decenni, è necessario avere a disposizione adeguati strumenti normativi. Per quanto riguarda le nuove costruzioni, è necessario introdurre nuove normative che prevedano standard energetici sempre più restrittivi. Per permettere al mercato di evolversi, i governi dovrebbero introdurre anche strumenti fiscali per sollecitare e incentivare personalmente cittadini, compratori e inquilini. Strumento fondamentale per gli edifici sia di nuova costruzione, che esistenti, sono gli audit energetici e le certificazioni energetiche che permettono di elevare le prestazioni energetiche degli edifici al di là degli standard previsti dalle normative.
1.7. Sviluppi politici internazionali e nazionali
Il primo strumento attuativo è il Protocollo di Kyoto, stilato nel corso della terza Conferenza delle Parti tenutasi a Kyoto nel 1997. Il protocollo prevede il rispetto di accordi a lungo termine presi tra i vari paesi industrializzati, finalizzati alla riduzione dei consumi e delle emissioni. L'obiettivo era quello di ridurre del 5,2% le emissioni dei gas serra entro un periodo compreso tra il 2008 ed il 2012. Per i paesi dell’Unione Europea nel loro insieme, la riduzione deve essere dell’8%, per gli USA del 7%, per il Giappone del 6%; per quanto riguarda l’Italia, la quota di riduzione prevista è del 6,5%.
Il protocollo è stato recepito prima attraverso la Direttiva Europea 2002/91/CE, Energy Performance of Buildings Directive: essa ha come obiettivo il miglioramento del rendimento energetico degli edifici, a seconda delle specifiche condizioni locali e climatiche esterne; nonché l'aumento delle prescrizioni per quanto riguarda il clima degli ambienti interni e l’efficacia sotto il profilo dei costi. I settori toccati dalla Direttiva sono il residenziale e il terziario; sono, invece, esclusi dall’applicazione
19 LA SOSTENIBILITA’
delle disposizioni relative alla certificazione gli edifici storici e i siti industriali.
Nel 2010 la direttiva sopra descritta è stata modificata e sostituita con la "2010/31/UE Energy Performance of Buildings ". Il decreto pone attenzione nel rispettare sia l’impegno a lungo termine di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 2 °C, sia l’impegno di ridurre entro il 2020 le emissioni globali di gas a effetto serra di almeno il 20 % al di sotto dei livelli del 1990 e del 30 % qualora venga raggiunto un accordo internazionale. Il decreto sottolinea anche lo sviluppo regionale attraverso la riduzione del consumo energetico e il maggior utilizzo di energia da fonti rinnovabili. E' possibile garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, gli sviluppi tecnologici e creare posti di lavoro e sviluppo regionale, in particolare nelle zone rurali. La direttiva descrive principalmente sei temi che saranno sempre più approfonditi e ragionati dalle direttive future :
Proporre una metodologia per il calcolo della prestazione energetica
integrata degli edifici e delle unità immobiliari.
Applicare dei requisiti minimi alla prestazione energetica di edifici
e unità immobiliari al fine di raggiungere livelli ottimali in funzione dei costi.
Certificazione energetica delle unità immobiliari.
Sistemi di controllo indipendenti per gli attestati di prestazione
energetica e i rapporti di ispezione.
Piani nazionali destinati ad aumentare il numero di edifici ad
20 LA SOSTENIBILITA’
Ispezionare periodicamente impianti di riscaldamento e
condizionamento d’aria negli uffici.
Nel 2012 viene redatto il decreto 2012/27/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia che modifica le precedenti direttive . Il documento incentiva gli operatori nel settore edile, dal momento che gli immobili rappresentano il 40 % del consumo finale di energia dell'Unione, ad adeguarsi, a studiare e mettere in atto nuove tecnologie e strategie a lungo termine per mobilizzare gli investimenti nella ristrutturazione di edifici residenziali e commerciali, al fine di migliorare la prestazione energetica del parco immobiliare. Punto fondamentale del decreto è quello che tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia quasi zero entro il 31 dicembre 2020.
In Italia la direttiva è stata recepita con il decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 . Questo decreto stabilisce "un quadro di misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica che concorrono al
conseguimento dell’obiettivo nazionale di risparmio energetico"5
.
Il decreto pone anche degli obiettivi di risparmio energetico nazionali che prevedono una riduzione, entro il 2020, di 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio dei consumi di energia primaria, pari a 15,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio di energia finale, conteggiati a partire dal 2010. La normativa stabilisce inoltre che, dal 2014 all'anno 2020, le amministrazioni devono avviare "interventi sugli immobili della pubblica amministrazione centrale, inclusi gli immobili periferici, in grado di conseguire la riqualificazione energetica almeno pari al 3 per cento annuo della superficie coperta utile climatizzata o che, in alternativa, comportino
21 LA SOSTENIBILITA’
un risparmio energetico cumulato nel periodo 2014-2020 di almeno 0,04
Mtep"6.
Altro punto cruciale del decreto è descritto nell'articolo 8 in cui si obbligano le grandi imprese a "eseguire una diagnosi energetica, condotta da società di servizi energetici, esperti in gestione dell’energia o auditor energetici e da ISPRA relativamente allo schema volontario EMAS, nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale entro il 5 dicembre 2015 e
successivamente ogni 4 anni"7.
Lo stesso articolo incentiva l'uso del teleriscaldamento attraverso uno studio di fattibilità tecnica dell'utilizzo del calore generato dalla rete locale di teleriscaldamento. Nel grafico sottostante possiamo vedere l'andamento storico e le prospettive future delle emissioni di gas serra in Italia.
6
D. l. 4 luglio 2014 , n. 102 art. 5 Miglioramento della prestazione energetica
degli immobili della Pubblica Amministrazione
7 D. l. 4 luglio 2014 , n. 102 art. 8 Diagnosi energetiche e sistemi
di gestione dell’energia
Figura 10:andamento storico emissioni di gas serra in Italia ( elaborazione dati, ISPRA ISTAT,AEA)
22 LA SOSTENIBILITA’
1.8. Politiche di incentivo all'efficienza energetica.
“Le politiche di green growth comprendono tutte le politiche che fa-voriscono la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio con un uso efficiente delle risorse; che consentono di migliorare la gestione del capitale naturale; che aumentano la qualità ambientale della vita; e che creano opportunità economiche connesse con i cambiamenti nel consumo e nella produzione.” (OCSE,2013)
Queste politiche dovrebbero toccare tutte le sfere di influenza presenti nel concetto di sostenibilità; ambientali, sociali ed economiche al fine di mettere in campo una strategia di sviluppo efficace.
Gli obiettivi europei in materia di edilizia sostenibile sono stati formalizzati in diversi momenti e con diverse normative ma, in sintesi, i contenuti principali di tali obiettivi possono essere riassunti come segue:
costruzione e ristrutturazione degli edifici e delle infrastrutture sarà
realizzata con elevati livelli di efficienza nell’uso delle risorse per il 2020;
l’approccio basato sulla valutazione del ciclo di vita “life cycle
approach” dovrà essere applicato in maniera sistematica e diffusa nella valutazione e concezione di edifici e infrastrutture;
tutti i nuovi edifici dovranno essere concepiti e realizzati per avere
un consumo di energia quasi nullo (nearly zero energy buildings);
dovranno essere messe in atto politiche e dovrà essere assicurata la
disponibilità di materiali e tecniche altamente efficienti per riqualificare lo stock edilizio esistente con un tasso di rinnovo del 2% annuo;
23 LA SOSTENIBILITA’
il 70% dei rifiuti non pericolosi da costruzione e demolizione
dovranno essere riciclati.
L' evoluzione normativa permette tramite incentivi e sensibilizzazione dei cittadini lo sviluppo di politiche green volte al rispetto degli obbiettivi prefissanti per i prossimi anni. Il d. lgs. 102/2014 di “Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica” prevede misure per il miglioramento dell’efficienza energetica in tutti i settori volti a ridurre del 20% i consumi energetici entro il 2020. La norma prevede l’istituzione di un fondo per l’efficienza energetica destinato a sostenere il finanziamento di interventi realizzati anche mediante le ESCO, il ricorso a forme di partenariato pubblico-privato e società di progetto o di scopo appositamente costituite. Il Fondo prevede una dotazione di 5 milioni di euro per il 2014, 25 milioni di euro per il 2015 e che potrà essere integrata fino a 15 milioni euro annui per il periodo 2014-2020.
Per il 2015 rimangono validi gli incentivi sotto forma di detrazioni del 65% introdotta dalla legge di Stabilità e l’attuazione delle previsioni del Dlgs 102/2014. In particolare il decreto propone con il supporto di ENEA un programma di intervento per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione centrale e l’obbligo di diagnosi energetica per le imprese di grandi dimensioni entro fine 2015 e successivamente ogni 4 anni.
Gli ecobonus sono validi anche per l'acquisto e la posa in opera delle schermature solari, ovvero per le spese sostenute nei prossimi 12 mesi fino a un valore massimo di 60.000 euro; sarà possibile detrarre le spese per tende esterne, chiusure oscuranti, dispositivi di protezione solare, e in generale le schermature.
Inoltre, l' ecobonus del 65% è stato ampliato alle spese per l'acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di
24 LA SOSTENIBILITA’
calore alimentati da biomasse. La legge di stabilità rinnova, inoltre, le detrazioni del misura del 50% per le ristrutturazioni e del 65% per gli interventi di efficienza energetica. Anche per gli interventi di efficientamento energetico che interessano le parti comuni degli edifici condominiali sono confermati gli incentivi al 65% fino al 31 dicembre 2015.
Per tutto il 2015 resterà al 65% anche la detrazione prevista per le spese destinate agli interventi antisismici e di messa in sicurezza statica.
Tali incentivi spingono investitori pubblici e privati verso un progressivo recupero di edifici dismessi o in cattive condizioni, disincentivando la nuova costruzione e riducendo quindi il consumo di suolo. Gli investimenti nella riqualificazione nel 2015 sono il 37% del valore degli investimenti in costruzioni, sono l’unico comparto che continua a mostrare una tenuta dei livelli produttivi. Rispetto al 2014, per gli investimenti in tale comparto si stima una crescita del 2% in termini reali. L’aumento stimato per l’anno in corso, pari a circa 1,8 miliardi di euro, è imputabile al potenziamento fino a dicembre 2015 della proroga del potenziamento degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per l’efficientamento energetico previsto dalla Legge di Stabilità per il 2015 ( ANCE, 2015).
Nei grafici presenti nella prossima pagina possiamo osservare come sia in netta crescita il mercato della riqualificazione rispetto a quello delle nuove costruzioni. E’ quindi utile l’uso dei protocolli di certificazione energetica in particolare quelli relativi ai mercati existing buildings.
25 LA SOSTENIBILITA’
Figura 12: Ripartizione degli investimenti tra nuove costruzioni e ristrutturazioni rispetto al totale delle abitazione (Fonte ANCE,2015)
In questo momento storico diventa di fondamentale importanza l'uso delle
certificazioni energetiche, diventate obbligatorie8 per chiunque voglia
locare o vendere un immobile. Oltre alla certificazione obbligatoria da
8 Legge 90/2013, D.Lgs. 192/2005)
26 LA SOSTENIBILITA’
normativa, spesso ottenuta in modo superficiale e senza particolare attenzione alle condizioni dell'edificio, esistono a livello, sia nazionale che internazionale, protocolli di certificazione che tengono conto di tutto il processo edilizio e di ogni le interazione che l'edificio ha con l'ambiente. Lo scopo di tali certificazioni oltre a portare sostanziali risparmi energetici agli utilizzatori è quello di creare valore aggiunto agli immobili.
27 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
Capitolo II
I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE
BUILDINGS
28 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
2.1. Il sistema delle certificazioni
La maggior parte delle certificazioni ambientali funziona attraverso l'assegnazione di punteggi a macroaree di interesse, tali sono determinati tramite l'indagine dei fattori caratterizzanti di ogni area di studio. Il risultato finale è solitamente un punteggio che viene poi collocato in una scala di "certificazione ambientale". differente a seconda del tipo di ente e di certificazione effettuata. L'obbiettivo principale della certificazione ambientale è quello di fornire i mezzi e le conoscenze per intraprendere un percorso certificato che attesti la sostenibilità ambientale dell'edificio dalla progettazione alla sua realizzazione e futura manutenzione.
Attualmente il mercato immobiliare è fermo e saturo, la certificazione offre la possibilità di sbloccarlo. Questo ha portato ogni nazione a crearsi il proprio sistema di certificazione, esse sono simili tra loro, si differenziano per il tentativo di individuare le checklist più appropriate in relazione al contesto ambientale. Le certificazioni più diffuse sono quella Inglese "Building Research Establishment Environmental Assessment Method" (BREEAM), il protocollo " Leadership in Energy and Environmental Design" (LEED) negli Stati Uniti, "Green Star" in Australia , "Deutsches Gütesiegel Nachhaltiges Bauen" (DGNB) in Germania e l' "Istituto per l'innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale" (ITACA) in Italia. Sono tutti sistemi volontari che premiano il livello di sostenibilità degli edifici. In Europa i sistemi volontari affiancano quelli di carattere obbligatorio nel caso di transazioni immobiliari.
29 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
Nella tabella sottostante si riportano le principali certificazioni suddivise per nazione.
2.2 Certificazione BREAM
BREEAM9 (Building Research Establishment’s Environmental Assessment
Method) nato nel 1990 nel Regno Unito sviluppato dall'ente BRE (Building Research Establishment) è il primo e il più diffuso, con oltre 425,000 certificazioni attive in 60 stati, misura il livello di prestazione ambientale di un edificio. La certificazione è su base volontaria, tuttavia nel Regno Unito la maggior parte degli edifici di nuova costruzione vengono certificati per i benefici ambientali ed economici che il protocollo porta. La
9
Defined as the BRE Environmental Assessment Method, a registered trademark, owned by BRE Global Ltd. BREEAM consists of a suit of schemes, developed and operated by a number of National Scheme Operators in accordance with the Code for a Sustainable Built Environment to evaluate the life cycle environmental performance of buildings and infrastructure
Tabella 1: Suddivisione certificazioni a seconda della nazione (Elaborazione dati da cap 2.2 , Angela Sanchini, 2010)
30 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
certificazione si basa sull’attribuzione di crediti relativi alle seguenti categorie Sviluppate dall'ente BRE:
gestione del cantiere e dell’involucro edilizio: definizione delle
attività di commissioning, di valutazione degli impatti ambientali del cantiere sul sito e della sicurezza;
energia: consumi energetici ed emissioni nell’ ambiente;
risorse idriche: uso efficiente e risparmio dell’acqua;
utilizzo del sito e impatto ecologico: scelta del sito e valorizzazione
della biodiversità;
salute e benessere: comfort termico, visivo e IAQ (indoor air
quality);
trasporti: accessibilità al sito e trasporti;
materiali: certificazione ecologica dei prodotti impiegati attraverso
etichette di prodotto come FSC (Forest Stewardship Council) o PEFC (Pan European Forest Certification) per l’impiego del legno e la Green Guide to Housing Specification del BRE per la scelta dei materiali da costruzione;
rifiuti: riduzione e controllo dei rifiuti prodotti e attività di riciclo;
inquinamento: riduzione e controllo dell’inquinamento dell’aria e
dell’acqua.
La certificazione BREAM dà sicurezza agli utenti, riducendo i costi relativi alla manutenzione edilizia , aumenta il valore commerciale degli immobili e garantisce l'entrata nel mercato della bioedilizia garantendo che i migliori principi dell'edilizia green siano presenti negli edifici certificati.
31 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
Il protocollo ambientale BREEAM analizza un'ampia serie di problematiche ambientali e di sostenibilità, offrendo ai clienti utilizzatori un sistema di punteggio semplice, basato su esperienza e dati concreti, garanzia di gestione e manutenzione attraverso un sistema rigoroso di controlli di qualità e certificazione degli elementi usati nella costruzione.
BREEAM valuta le prestazioni utilizzando parametri di riferimento prestabiliti, per verificare, la progettazione, la costruzione e l’utilizzo dell’immobile. I criteri riguardano diverse categorie, dalla gestione delle risorse all’ecologia. Comprendono aspetti legati sia all’utilizzo di energia e acqua, sia legati all’ambiente interno (salute e benessere), all’inquinamento, ai trasporti, ai materiali, ai rifiuti, all’ecologia e i ai processi di gestione.
Schemi BREEAM disponibili:
La certificazione prevede schemi differenti e adattati a seconda della Nazione di utilizzo, tuttavia gli schemi “personalizzati” sono disponibili solo per : Inghilterra, Germania, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia a Austria. Per gli altri paesi è possibile applicare lo schema International che riconosce il contesto locale in cui viene applicato come il clima e la cultura locale. I protocolli disponibili sono :
La certificazione della sostenibilità di nuove costruzioni, può essere
applicata sia ad edifici commerciali sia residenziali. Il regime prevede uno strumento indipendente di valutazione degli impatti ambientali associati ai progetti di nuova costruzione. Lo schema BREEAM Internazionale Nuova costruzione fornisce un mezzo per adeguare le ponderazioni a ciascuna categoria per raggiungere il maggior grado di precisione a seconda del paese in cui si fa la certificazione.
32 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
La certificazione per le ristrutturazioni (Breeam for Refurbishment
e fit out) protocollo dedicato agli interventi di fit out e ristrutturazione di una vasta gamma di edifici tra cui, retail, industriali, scuole, università, alberghi, ecc
La certificazione della sostenibilità di quartieri (Breeam
Communities) con metodologia “Bespoke”, cioè una
personalizzazione in accordo diretto con BRE, riguardante il design
e la costruzione del masterplan.
La certificazione della sostenibilità nella gestione di edifici
esistenti (Breeam In Use International) è un programma per aiutare amministratori di condominio, investitori, proprietari e occupanti a ridurre i costi di gestione e migliorare le prestazioni ambientali di edifici non residenziali esistenti. Si compone di vari standard, è un processo di certificazione indipendente che fornisce una mappa chiara e credibile utile per cominciare un percorso di miglioramento delle credenziali di sostenibilità degli edifici esistenti.
Nella tabella di seguito sono schematizzati i protocolli BREEAM disponibili:
BREEAM Uffici
BREEAM Edifici Scolastici BREEAM Strutture Sanitarie BREEAM Edifici Commerciali
BREEAM Bespoke (per edifici non disciplinati da altri schemi prestabiliti)
BREEAM Edifici Residenziali BREEAM Internazionale BREEAM Centri Dati BREEAM Edifici Esistenti BREEAM Edifici Industriali
EcoHomes (abitazioni ecosostenibili) Tabella 2: Sistemi di certificazione BREEAM
33 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
Il percorso di certificazioni si sviluppa secondo cinque fasi. La prima fase consiste nella registrazione on line del progetto, il pagamento della tassa e la definizione del tipo di protocollo da utilizzare a seconda della destinazione d'uso. Il secondo step consiste in una pre valutazione che consente di individuare i crediti conseguibili , si passa poi alla terza fase in cui si definisce il livello di sostenibilità che si vuole conseguire. Durante la quarta fase un professionista BREEAM AP attesta la sua presenza nel processo e ne attesta quindi la qualità. La quinta fase consiste nella valutazione da parte del BRE del processo e l'eventuale rilascio della certificazione.
Il sistema di Rating:
All'interno delle dieci categorie BREEAM (ad esempio gestione, energia), i crediti vengono assegnati in base alla performance della categoria. Il punteggio conseguito in ciascuna categoria viene poi ponderato per rispecchiare l'importanza di ogni macro settore. I punteggi vengono poi combinati e danno origine al punteggio finale tradotti in un rating di Pass, Buono, Molto buono, Eccellente o Eccezionale. Di seguito lo schema dei punteggi:
Punteggio (%) Classificazione Star rating
< 10 Unclassified - ≥ 10 to <25 Acceptable ★ ≥ 25 to <40 Pass ★★ ≥ 40 to <55 Good ★★★ ≥ 55 to <70 Very Good ★★★★ ≥ 70 to <85 Excellent ★★★★★ ≥85 Outstanding ★★★★★★
34 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
2.3 Certificazione DGNB
La Certificazione DGNB (Deutsches Gütesiegel Nachhaltiges Bauen) è un sistema di certificazione volontario tedesco . Tale sistema di rating è stato rilasciato nel 2007 dall'associazione "Deutsches Gütesiegel Nachhaltiges Bauen, Sustainable Building Council", formata da professionisti nel settore dell'edilizia, in cooperazione con il Ministero dei Trasporti Federale Tedesco, Edilizia e Sviluppo urbano.
La certificazione, al contrario dei protocolli LEED e BREEAM, si basa sulla normativa europea e pone molta attenzione sul ciclo di vita dell'edificio.
La certificazione è principalmente diffusa nel paese di origine, ma ultimamente si sta diffondendo anche in altri Paesi per la sua peculiarità di tenere in considerazione il ciclo di vita dei materiali e dei costi. Attraverso DGNB si ottiene una certificazione che bilancia in modo equo gli aspetti ecologici economici e socio culturali di un edificio. Oltre al certificato standard DGNB per edifici esistenti, è possibile eseguire un “pre-certificato” per la valutazione di progetti di edifici in fase di progettazione e di costruzione. Il sistema di punteggio tiene conto delle seguenti categorie:
Qualità ecologica (22,5%)
Qualità socio-culturale e funzionale (22,5%)
Qualità del processo di pianificazione (10%)
Qualità tecnica (22,5%)
Qualità economica (22,5%)
Qualità dell’ubicazione (è considerata ma non influenza il
punteggio)
Le seguenti classi comprendono ciascuna molteplici tematiche a cui vengono attribuiti i crediti. Le sei classi sono così suddivise :
35 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
Ecological Quality • Global warming potential • Ozone depletion potential • Photochemical ozone creation potential • Acidification potential • Eutrophication potential • Risks to the local environment
• Other effects on the local environment • Sustainable use of resources / wood • Microclimate • Nonrenewable primary energy demand • Total primary energy demand and proportion of renewable primary energy • Other uses of nonrenewable resources
• Waste by category • Drinking water demand and volume of waste water • Space demand
Sociocultural and functional Quality
• Thermal comfort in the winter • Thermal comfort in the summer
• Interior air hygiene • Acoustic comfort • Visual comfort • User control possibilities • Quality of outdoor spaces • Safety and risk of hazardous incidents
• Handicapped accessibility • Space efficiency • Suitability for conversion • Public access
• Bicycling convenience • Assurance of design and urban development quality in a competition
• Percent for art
• Quality features of use profile • Social integration
Process Quality
• Quality of project preparation • Integral planning
• Optimization and complexity of
planning method • Evidence of sustainable aspects
in call for and awarding of tenders
• Creation of conditions for optimal use and management • Construction site / construction process
• Quality of contractors / prequalification • Quality assurance for construction
• Commissioning • Controlling • Management • Systematic inspection, maintenance, and servicing • Qualification of operating staff
Technical Quality • Fire prevention • Sound insulation
• Quality of building envelope with regard to heat and humidity • Building services’ backup ability • Building services‘ ease of use • Building services’ equipment quality • Durability
• Ease of cleaning and maintenance • Resistance to hail, storms, and flooding
• Ease of dismantling and recycling Economic Quality
• Building related life-cycle costs • Suitability for third-party use Site quality
- Risks in the micro-environment -Conditions in the micro-environment - Public image and condition state of site and neighbourhood
- Access to transportation - Proximity to use-specific facilities - Connections to public services (utilities)
- Legal situation for planning - Extension options / reserve
Tabella 4: Crediti protocollo DGNB suddivisi a seconda dell’ area di appartenenza ( elaborazione dati dngb.de/en)
La classificazione può essere platino da 65%% a 80%, oro da 50% a 65%, argento da 35% a 50% o bronzo da 0 a 35% ( categoria valida solo per gli edifici esistenti). Percentuale calcolata su un massimo di 51 crediti restituiti attraverso un grafico riassuntivo, un esempio è raffigurato di seguito:
Figura 13: Diagramma esemplificativo certificazione DGNB con punteggio 67,5% (Jesper Ole Jensen, 2013)
36 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
La certificazione DGNB e possibile per le seguenti tipologie edilizie :
New offices Retail
Existing offices Assembly buildings Residential buildings
new, existing Industrial Dwellings Tenant fit-out Healthcare New urban districts Education facilities New business districts Hotels Industrial locations
Tabella 5: Aree di applicazione DGBNB (Elaborazione grafica dati DGNB) L'iter di certificazione è formato da quattro fasi :
Assunzione di un revisore DGNB scelto dal proprietario
dell'edificio.
Registrazione del progetto on line e stipula contratto con dgnb di
certificazione di un edificio esistente o pre-certificazione di un progetto da parte del revisore. Il revisore decide a seguito di un’ispezione della proprietà o dei progetti se proseguire con la certificazione o meno.
Controllo diretto di conformità rispetto alle proprie linee guida. Se
non esiste già uno schema per la tipologia di edificio, si procede creando un nuovo schema basato sulle specifiche internazionali o nazionali, a seconda della collocazione del progetto.
Attestazione al proprietario de il certificato o della
pre-certificazione per il progetto di costruzione, se c'è la conformità dei documenti
37 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
2.4 Certificazione ITACA
Il protocollo ITACA è un procedimento di carattere volontario, come le precedenti certificazioni, che arreca valore aggiunto all'edificio. Nasce
presso l’istituto ITACA10 nel 2002, a seguito degli studi di un gruppo di
lavoro il cui scopo era proporre tecniche per la valutazione energetico- ambientale degli edifici residenziali. Viene presentato e approvato nel 2004 dal Gruppo di Lavoro Interregionale in materia di Bioedilizia che ha proposto l'utilizzo del sistema di certificazione sviluppato dal Green Building Challenge (GBC), diventato poi sustainable building challenge (SBC), associazione diffusa a livello internazionale presente in 25 paesi. Il sistema di rating è chiamato SBtool ed è rivolto a tutte le tipologie di edifici e a tutte le fasi. Il punto di forza di questo strumento è la contestualizzazione in ogni ambito e paese. Utilizza la normativa e le caratteristiche ambientali del luogo in cui si applica e quantifica il livello di sostenibilità di un edificio rispetto alla prassi costruttiva tipica dell'area geografica. Il protocollo è riconosciuto a livello internazionale
dall’UNEP-SBI11 . Inoltre da gennaio 2015 il Protocollo ITACA in collaborazione con
ACCREDIA è stato riconosciuto metodo nazionale per la valutazione della sostenibilità degli edifici attraverso le prassi di riferimento UNI UNI/PdR 13.0:2015 "Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità – Inquadramento generale e principi metodologici" e UNI/PdR 13.1:2015 "Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità – Edifici residenziali "(sono in fase di sviluppo le prassi relative ad altre destinazioni d'uso quali uffici, edifici commerciali, edifici industriali, edifici scolastici ecc). Lo strumento permette di stimare il livello di sostenibilità di un edificio rispetto ad un insieme di criteri che formano categorie che a loro volta sono raggruppate il cinque aree :
10
Istituto per la Trasparenza l’Aggiornamento e la Certificazione degli Appalti
11
(United Nations Environment Programme-Sustainable Building&Construction
38 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
1. Qualità del sito; 2. Consumo di risorse; 3. Carichi ambientali;
4. Qualità ambientale indoor; 5. Qualità del servizio.
La valutazione è suddivisa in due aree: nella prima sono presenti le schede che riguardano consumi energetici invernali ed estivi, produzione di acqua calda sanitaria, illuminazione naturale, quantità di energia elettrica da fonti rinnovabili, uso di materiali eco-compatibili, consumi di acqua potabile; nella seconda area sono raggruppate le schede per la verifica dei carichi ambientali, cioè il controllo delle emissione dei gas serra, rifiuti solidi e liquidi prodotti.
I criteri devono avere valenza economica, sociale, scientifica, ambientalmente rilevanti, quantificabili o definiti tramite l'utilizzo di scenari di benchmark.
Si attribuisce un punteggio da -1 a +5 per ogni criterio considerato, si assegnano i crediti riferiti al benchmark stabilito all'inizio del processo. Lo zero rappresenta lo standard di riferimento riconducibile al rispetto delle leggi o dei regolamenti. I pesi sono stati determinati seguendo le indicazioni dell’SB Method, ovvero assegnando per le aree e le categorie un punteggio che va da 0 a 5. Successivamente i risultati della “votazione” sono stati normalizzati. (Fonte SB Method).
39 I PROTOCOLLI GREEN SUSTAINABLE BUILDINGS
Nella tabella sottostante è possibile capire il sistema di rating del protocollo:
Tabella 6: Modello di Rating relativo al protocolloITACA (itaca.org)
Il Processo di certificazione si divide in quattro fasi ed è effettuata da un tecnico di parte terza accreditato dalla regione:
1. Definire gli obbiettivi di prestazione energetico-ambientale da raggiungere.
2. Calcolo degli indicatori di prestazione. 3. Inserimento nel tool dei risultati del calcolo.
4. Presentazione della documentazione e delle altre informazioni richieste.
2.5 Certificazione LEED
La certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è di natura volontaria ed è stata sviluppata da GBC (Green Building Council) nel 1998, oggi si contano più di 20000 soci iscritti presenti in oltre 100 Paesi al mondo. La certificazione si basa su standard per la costruzione e certificazione di edifici eco-compatibili in grado di garantire la sostenibilità ambientale ed economica oltre che all’autonomia energetica. E’ un sistema di rating adattabile a diversi contesti urbani, si basa su della