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Scuola serale e domenicale di arti e mestieri in Salerno : anno di fondazione 1880 : R.D. 15 marzo 1896 n. 86 (parte supplementare)

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(1)

S C U O L A

DI

A R T I E M E S T I E R I

IN

• S A L E R N O

A N N O D I F O N D A Z I O N E 1 8 S o

R. D. 15 Marzo 1 8 9 6 n. 8 6 (P arte supplementare)

EGLI STUDI ! N O

S A L E R N O

■STAU, T I P . F’R A T E j'-.IJ j o v a n e

(2)
(3)

SCUOLA SERALE E DOMENICALE

DI ARTI E MESTIERI

IN

5 L E N O

A N N O D I F O N D A Z I O N E 1 8 8 0

R. D. 15 Marzo 1 8 9 6 n. 8 6 (P arte supplementare)

BIBLIOTECA

GIOVANNI CUOMO

SALERNO

SALERNO S T A B . T I P . F R A T E L L I J O V A N E 1903

(4)
(5)

R. D. 15 M arzo 1896 N. L X X X V I

(P arte Supplementare)

STATUTO DELLA SCUOLA

U M B E R T O I

l ’EK GRAZIA DI 1)10 E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE

RE D’ITALIA

Viste le deliberazioni del Consiglio provinciale, del Consiglio comunale e della Cam era di commercio ed a rti di Salerno, in d ata rispettivam ente del 30 novembre 1893 e 21 novembre 1895, 19 dicem bre 1894 e 26 novembre 1895, e 4 novembre 1895;

Sulla proposta del Nostro m inistro segretario di Stato per l’agricoltura, industria e commercio;

A bbiam o decretato e decretiamo: A r t. 1.

È istitu ita a Salerno una Scuola serale e domenicale di a rti e mestieri, col concorso del Governo, del Comune, della P ro v in cia e della C am era di commercio.

A rt. 2.

L a Scuola è destinata a fornire insegnamenti elemen­ ta ri di scienze e di a r ti a coloro che intendono a p p li­

(6)

carsi alle a rti ornam entali od alle industrie fab b rili e meccaniche.

A rt. 3.

I l corso della Scuola si compie in un triennio. I n essa vengono im p a rtiti i seguenti insegnamenti:

a j Nozioni di geometria, di aritm etica, di c o m p u ti­

steria e di algebra;

b j Nozioni di fisica, ch im ica, meccanica, tecnologia

meccanica del legno e del ferro ed economia industriale;

c j Disegno lineare a mano l i b e r a , disegno geome­

trico ed industriale, disegno di ornamento e modellazione;

d j L in g u a italiana, nozioni di d ir i tti e doveri del

cittadino ;

e) Calligrafia.

L a scuola si divide in due sezioni, l ’una per le a rti ornam entali e l ’a ltra per le industrie fab b rili e mecca­ niche.

A rt. 4.

P e r l’ammissione al prim o corso della Scuola, l ’allievo deve esibire un certificato di esame, felicemente subito, della terza classe elementare, da rilasciarsi dal D ire tto re o d a ll’insegnante d ’una Scuola pubblica; e dim ostrare di avere età non inferiore a dodici anni compiuti.

Deve presentare inoltre una dichiarazione dei genitori, dalla quale risulti ch’egli lavora in qualche officina, o che intende avviarsi ad un’arte.

In mancanza del certificato di cui sopra, l ’allievo che chiede di essere ammesso al prim o corso, dovrà sotto­ porsi ad un esame sulle m aterie della terza classe ele­ mentare.

P e r l ’ammissione al secondo o terzo corso, 1’ allievo sarà sottoposto ad un esame sulle m aterie dell’anno p re ­ cedente.

(7)

A lla Scuola di a rti e mestieri p o trà essere annesso un corso p reparatorio di un anno, in cui sono ricevuti al­ lievi operai che sappiano leggere e scrivere, ed eseguire le q u attro operazioni di aritm e tic a sugli interi.

P e r l ’ammissione al corso preparato rio sono richieste le stesse condizioni d ’età e di avviamento ad un ’arte, in ­ dicate nell’articolo precedente.

A rt. 6.

Nel corso preparato rio saranno insegnate le seguenti m aterie: italiano, aritm etica ed elementi di calligrafia.

A rt. 7.

U n mese dopo l ’a p e r tu ra dei corsi della Scuola nessun allievo po trà esservi ammesso, salvo al Consiglio la fa­ coltà di prorogare detto term ine per a ltri quindici giorni quando vi siano motivi che giustifichino il ritardo.

A r t. 8.

L ’anno scolastico comincia il prim o ottobre e finisce il quindici luglio.

Il prim o aprile cessa l ’orario invernale ed entra in vigore l ’orario estivo.

L e lezioni hanno luogo t u tti i giorni feriali in ore se­ rali, e la domenica in ore diurne.

L a d u ra ta complessiva delle lezioni non sarà minore di due ore e mezzo per ciascun giorno nell’ o rario in ­ vernale, e di due ore n ell’orario estivo, e sarà sempre di tre ore la domenica.

I l prim o anno di corso della Scuola è comune alle due sezioni: in esso s’insegnano la lingua italiana, 1’ a ritm e ­ tica, la calligrafia e il disegno. Nel secondo e terzo anno della Sezione meccanica, s’ insegnano le nozioni

(8)

elemen-tì

t a r i di computisteria, la geometria, il disegno geometrico ed il disegno elem entare di ornatol la fisica e la chi­ mica, la meccanica, il disegno di macchine, la tecnologia meccanica e 1’ economia industriale. Nel secondo e terzo anno della Sezione ornamentale s’insegnano i varii ra m i di disegno artistico e la modellazione.

A rt. 9.

L a spesa per l ’annuo mantenim ento della Scuola è fis­ sata in lire 6,550; ed è sostenuta dal M inistero di a g ri­ coltura, in d u stria e commercio per lire 2,500; dal Co­ mune per lire 2,260; dalla P ro v in cia per lire 1,140, dalla C am era di commercio per lire 650.

I c o n trib u ti dei vari enti verranno depositati nella Cassa di R isparm io od in altro istituto di credito locale, che farà il servizio di cassa.

A rt. 10.

L a Scuola è governata da un Consiglio direttiv o com­ posto di due delegati del Governo, di un delegato della Pro v in cia, di due delegati del Comune e di un delegato della C am era di commercio.

II D ire tto re della Scuola fa p a rte del Consiglio con solo voto consultivo, ed ha l ’ufficio di Segretario.

I m em bri del Consiglio durano in ufficio tre anni e sono rieleggibili.

II Consiglio sceglie ogni anno nel proprio seno il P r e ­ sidente.

In mancanza del Presidente, il Consigliere più anziano p e r età ne assumerà le funzioni.

A rt. 11.

I l Consiglio si aduna ordinariam en te ogni mese, e s tra ­ ord in ariam en te tu tte le volte che il P resid en te lo stimi necessario.

(9)

Le deliberazioni saranno prese a maggioranza di voti e non saranno valide se non intervengono almeno tre Consiglieri.

L e deliberazioni saranno firmate dal Presidente, dal Segretario e dal Consigliere più anziano.

In caso di p a rità di voti, non sarà presa alcuna deli­ berazione, e la proposta dovrà rim ettersi in discussione nella to rn ata d ie segue immediatam ente. Qualora si ve­ rifichi di nuovo p a rità di voti, sarà preponderante il voto del Presidente.

L a sede del Consiglio è annessa ai locali della Scuola dove sarà tenuto l ’archivio, e si conserveranno i registri delle deliberazioni ed i bilanci.

A rt. 12.

Il Consiglio d irettivo ha le seguenti attribuzioni:

a ) Compila il regolamento interno della Scuola e lo

sottopone all’approvazione del Ministero d ’ ag ricoltura, industria e commercio;

b) Designa a ll’approvazione del M inistero quello fra

g l’ Insegnanti al quale debba essere affidata la Direzione della Scuola, il cui incarico dura un triennio, e può es­ sere confermato;

c) P rocede alla nomina degl’ inservienti;

d) Propone a ll’approvazione del M inistero i p ro ­

gram m i d ’insegnamento e gli orari con la relativ a d i­ stribuzione delle m aterie ;

e) F o rm a ogni anno il bilancio consuntivo dell’anno

precedente ed il presuntivo d ell’anno seguente, e li tra s ­ m ette al M inistero per l’approvazione.

A rt. 13.

L a nomina dei Professori della Scuola è riserbata al Governo, dal quale sarà fa tta col mezzo di concorsi b a n ­ diti dal M inistero di agricoltura, industria e commercio, ovvero sulla proposta del Consiglio direttivo.

(10)

S p e tta al D ire tto re di eseguire le deliberazioni del Consiglio, così per la p a rte didattica, come p e r la p arte am m in istrativ a ; sorvegliare l ’andam ento e la disciplina della Scuola, e provvedere alla conservazione del locale e del m ateriale scolastico.

Il D ire tto re convoca ogni mese, sotto la sua Presidenza, il Consiglio dei Professori p e r intendersi sullo svolgi­ mento dei program m i, sul profitto e sulla disciplina de­ gli allievi.

I l D ire tto re applica le pene disciplinari agli allievi fino allo allontanam ento dalla Scuola p e r la d u ra ta non maggiore di giorni cinque. Ogni altro provvedim ento più grave è riservato al Consiglio direttivo.

A r t. 15.

I Professori esercitano gli ufficii rispettivam ente loro assegnati sotto la im m ediata vigilanza del D iretto re.

Ciascuno di essi dovrà assegnare mensilmente agli a l­ lievi, in ragione del maggiore o minore profitto, una nota di merito, che sarà s c r itta in apposito registro presso la Direzione, e della quale sarà tenuto conto ne­ gli esami finali.

A r t. 16.

N ella prim a quindicina di luglio hanno luogo gli esami di promozione e nella seconda quindicina di set­ tem bre gli stessi esami per coloro, che per giustificato im pedimento non avessero potuto presentarsi nel mese di luglio, o che non fossero stati approvati. N ella se­ conda quindicina di settem bre hanno pure luogo gli e- sami di ammissione alla Scuola.

G li esami di promozione verseranno sulle m aterie in­ segnate nel rispettivo anno scolastico.

(11)

in-segnate ne’ tre anni di corso, ma specialmente su quelle dell’ultimo anno.

A r t . 17.

L a Commissione esaminatrice sarà presieduta dal P r e ­ sidente o da un membro del Consiglio a ll’uopo delegato e sarà composta dal D ire tto re della Scuola, dall’ Inse­ gnante della m ateria su cui versa l ’esame e da un altro Professore della Scuola.

A llo esame di licenza dovrà pren d er p arte tu tto il Corpo insegnante.

A r t . 18.

Superato felicemente l ’esame finale, l ’allievo avrà un attestato nel quale sarà dich iarato di avere egli fre­ quentato con profitto i corsi della scuola.

A r t. 19.

A lla fine di ogni anno scolastico il Consiglio direttivo, sulla proposta del Corpo insegnante, tenuto conto dei r i ­ sultati degli esami, p o trà assegnare agli allievi m erite­ voli premi in lib re tti di Cassa di risparmio, o ^ w 'tì ^ e tt i utili per l ’esercizio dell’arte o del mestiere étti l^lli^Vo

si applica. o

A lla distribuzione dei prem i saranno invitar&4®<luto- r it à locali, ed in questa occasione saranno esposti i la­ vori di disegno e di modellazione fa tti dagli allievi du­ ran te l’anno.

A rt. 20.

Il M inistero d ’agricoltura, industria e commercio ha facoltà di far visitare la Scuola dagli Ispettori delle in ­ dustrie e d e ll’ insegnamento industriale, o da altre p e r­ sone di fiducia, e di sospendere tem poraneam ente o

(12)

de-fìnitivamente il suo sussidio, qualora non fossero osser­ vate le disposizioni del presente Statuto, o le ispezioni dimostrassero che la Scuola non dà risu lta ti soddisfacenti.

A l concorso dello Stato nelle spese della Scuola sarà provveduto coi fondi all’uopo iscritti nei capitoli 65 e 66 del bilancio del M inistero di a g ric o ltu ra , in d u stria e commercio per l ’esercizio in corso e con quelli dei ca­ pitoli corrispondenti per gli esercizii successivi.

O rdiniam o che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del R egno d ’Ita lia , mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

D ato a Roma, addì 15 marzo 1896. U M B E R T O

Gu i c c i a r d i n i.

Registrato alla Corte dei conti addì 24 marzo 1896. lìeij. 205. A tti del Governo a f. 75

G. C appiki.lo.

(

Luogo del Sigillo

)

V. I l Guardasigilli

(13)

Decreto M inisteriale 30 Settem bre 1897

REGOLAMENTO DELLA SCUOLA

IL MINISTRO

DI

A G R I C O L T U R A IN D . e C O M M E R C IO

Visto l’art. 12 del R. D ecreto 15 marzo 1896 n. L X X X V I ( p a r t e supplem entare) che istituisce una Scuola serale e domenicale di a r ti e mestieri in Salerno ;

Vista la deliberazione del Consiglio direttiv o della Scuola suddetta in data 19 luglio 1897.

D e c r e t a:

È approvato il seguente Regolamento della Scuola se­ rale e domenicale di a rti e mestieri di Salerno:

Ca p it o l o 1.

D ella Scuola in generale A rt. 1.

G iusta l’art. 2 del R. Decreto 15 marzo 1896, la Scuola di A r t i e M estieri ha per iscopo di im p a rtire insegna­

(14)

m enti di scienze e di a rte a coloro clie intendono dedi­ carsi alle industrie fa b b rili e meccaniche.

A rt. 2.

G li studi si compiono in un corso serale e domenicale della d u ra ta di tre anni.

Nel 1.° anno s’ impartiscono i seguenti insegnam enti : E lem en ti del disegno lineare a mano libera; aritm etica, lingua italian a e calligrafia;

N el 2.“ anno: Disegno geometrico ed elem enti di o r­ nato, nozioni elem entari di com putisteria e d i geometria, fisica e chimica, d ir i tti e doveri del cittadino ;

N el 3.° anno — Sezione industriale: Disegno industriale, a lg eb ra, m eccanica, tecnologia meccanica ed economia i n d u s tr i a le — Sezione artistica: Disegno di ornam ento e modellazione.

A r t . 3.

N ella Scuola saranno tenute le collezioni di disegni, gessi e q u a n t’altro occorre iier la plastica; a seconda del suo sviluppo la Scuola sarà provveduta di opportune col­ lezioni di fisica, chimica e meccanica.

A rt. 4.

L ’anno scolastico incomincia il 1° ottobre e finisce il 15 luglio. Il 1° aprile cessa l ’orario invernale ed e n tra in vigore l ’orario estivo.

L e lezioni hanno luogo tu tt i i giorni feriali in ore se­ rali, e la domenica in ore diurne e ant. L a d u ra ta di esse sarà complessivamente di due ore e mezzo n e ll’o ra ­ rio invernale e di due ore nell’orario estivo. S a rà sem­ p re di tre ore la Domenica.

A rt. 5.

I giorni di vacanza d u ran te 1’ anno scolastico sono i seguenti: 1.° T u t t i i giorni di festa legale. 2. D a ll ’a n ti­

(15)

vigilia di N atale al 2 gennaio. 3. Il Giovedì e la D o­ menica dell’ ultim a settim ana di carnevale. Il lunedì e il m arted ì grassi e il mercoledì delle ceneri. 4. I l giorno natalizio di S. M. il R e e di S. M. la Regina. 5. Il giorno dello Statuto. 6. D al giovedì Santo al m a r­ tedì seguente.

Ca p it o l o 2.

D el D iretto re A rt. 6.

11 D ire tto re sorveglia l ’andam ento della Scuola, cura l’osservanza dei regolamenti; interviene alle lezioni de­ gli a ltr i Professori, quando lo crede, onde conoscere co­ me procede l ’insegnamento e quale sia il profitto degli alunni; vigila sulla conservazione dei locali e degli a r ­ redi e fa gli ufficii opportuni presso il Consiglio D i r e t ­ tivo percliè si provvegga alle riparazioni, alle provviste necessarie all’incremento della Scuola; tiene il registro del personale della Scuola e di tu tti gli allievi con le indicazioni occorrenti ad accertare lo stato di ciascuno. Conserva ordinariam ente le carte che riceve, e le copie di quelle che spedisce, tiene pure un registro dei p ro ­ cessi verbali delle deliberazioni del Consiglio dei P r o ­

fessori rig u a rd a n ti l ’insegnamento e la disciplina. R ilascia agli alunni le debite carte di ammissione alla Scuola ed i certificati di assistenza o di merito, che in ogni evento potessero abbisognare agli allievi richiedenti. Controfirma e conserva i ra p p o rti mensili dello studio e condotta degli alunni che riceve da ciascun Professore ed ha cura di trasm etterne copia alla famiglia di cia­ scun alunno in ogni bimestre. D à tu tte le disposizioni che valgano ad assicurare il buono andamento della Scuola, prese di concerto col Consiglio D irettivo, al quale al term ine di ogni anno scolastico riferisce sulle condi­ zioni della Scuola, mercè uua particolareggiata relazione riassumendovi quelle degli a ltr i Professori.

(16)

A rt, 7.

In caso d ’im pedimento o d ’assenza tem poranea il D i ­ re tto re verrà supplito da uno dei Professori che sarà da lui proposto alla Presidenza del Consiglio D irettivo.

Ca p it o l o 3.

D eg li In seg n a n ti A r t. 8.

G li insegnamenti vengono im p a rtiti da n. G Insegnanti in conformità a ll’organico allegato al presente R ego­ lamento.

G l ’ Insegnanti esercitano gli ufficii ad essi a ttr ib u iti sotto la im m ediata sorveglianza del D iretto re. Ciascuno di essi è responsabile d e ll’esatto adem pim ento del p ro ­ prio mandato e del profitto e della disciplina degli alunni.

A rt. 9.

Ogni Insegnante deve tenere un registro in cui noterà giornalm ente l ’assiduità, il profitto e la condotta degli alunni. L e annotazioni relativam ente agli s tu d iis i e sp ri­ mono con num eri d a ll’l al 10. L a condotta viene n otata colle parole: esemplare, buona, mediocre, cattiva. .

A lla fine di ciascun mese l’ Insegnante consegna al D ire tto re un estratto del registro ed alla fine dell’anno scolastico presenta al medesimo una relazione sull’inse­ gnamento im p a rtito e sui ris u lta ti ottenuti.

A rt. 10.

I n caso di momentaneo im pedimento per m a la ttia o per a ltra legittim a causa, l ’ Insegnante dovrà darne p ro n ta ­ mente avviso al D ire tto re affinchè provveda alla sup­ plenza.

(17)

Il permesso di assentarsi per non oltre tre giorni può essere accordato dal D irettore; per una d u ra ta maggiore la competenza è esclusivamente del Consiglio D irettivo.

I permessi accordati tanto dal D irettore, quanto dal Consiglio D irettivo, non possono oltrepassare la d u ra ta complessiva di giorni quindici, durante l ’intero periodo dell’anno scolastico.

Ca p it o l o 4.

D el C onsiglio degli In seg n a n ti A rt. 12.

II Consiglio degli Insegnanti viene presieduto dal D i­ rettore della Scuola. Funge da Segretario del Consiglio l’ Insegnante più giovane di età.

A rt. 13.

N ella p rim a to rn a ta avanti l'a p e rtu ra d ell’anno sco­ lastico il Consiglio discute intorno a ll’orario delle le ­ zioni, emettendo il suo avviso in proposito a p lu ra lità di voti.

P r im a dell’ap ertu ra della Scuola g l’insegnanti, in a p ­ posita riunione di Consiglio, prendono gli opportuni ac ­ cordi per lo svolgimento dei program m i rispettivi. Il risultato di cotesti accordi sarà sottoposto a ll’approva­ zione del Consiglio D ire ttiv o della Scuola.

A rt, 14.

Il Consiglio degl’ Insegnanti si raduna ordinariam ente una volta al mese e straord in ariam en te ogni qual volta il D ire tto re lo riten g a opportuno o tre componenti ne facciano richiesta.

(18)

ltì

L e deliberazioni sono prese a maggioranza di voti. Il registro delle deliberazioni medesime sarà depositato presso il D iretto re.

Ca p i t o l o 5.

D eg li A lu n n i A r t. 16.

C hi aspira ad essere ammesso alla Scuola deve farne d o m anda al D ire tto re nei giorni che precedono l ’a p e r­ t u r a dei corsi a norm a degli avvisi che saranno pubblicati.

A rt. 17.

Ogni domanda conterrà il nome, cognome, p a te r n ità e domicilio dell’aspirante, con l ’indicazione dell’a rte a cui questi intende applicarsi o che già esercita.

S a rà co rredata di una dichiarazione di consenso dei genito ri o di chi per essi, della fede di nascita da cui risu lta che l’aspirante ha compiuto il dodicesimo anno di età e del certificato medico di vaccinazione.

L ’aspirante deve dimostrare con certificati di aver compiuto gli studii della 3a elementare. In caso diverso dovrà subire un esame equipollente,

A rt, 18.

G li alunni devono presentarsi alla Scuola all’ora fis­ sata d a ll’orario e non possono uscire p rim a del term ine della lezione, a meno di averne otten u ta licenza d a ll’i n ­ segnante, il quale dovrà inform arne il D irettore.

Incom inciata la lezione nessun alunno p o trà en tra re nella Scuola senza il permesso del D iretto re.

Gli alunni non possono cam biare i posti ad essi as­ segnati d a ll’ insegnante senza il consenso di questi.

(19)

L e assenze debbono essere giustificate al D iretto re della Scuola dai genitori dell’alunno o da chi ne fa le veci.

L ’allievo non p o trà rie n tra re in iscuola dopo u n ’ as­ senza senza il permesso del D irettore.

Le assenze non giustificate saranno a cura del D i r e t ­ tore notificate ai genitori o a chi per essi e punite a sensi degli articoli seguenti.

A rt. 20.

Gli alunni negligenti n e ll’adem pim ento dei doveri sco­ lastici, m ancanti di rispetto ai superiori o di cattiva condotta anche fuori di Scuola andranno soggetti alle seguenti punizioni:

a) Note di negligenza sul rap p o rto giornaliero. b) Ammonizione del Professore della classe cui l ’a ­

lunno appartiene.

c) Avviso per iscritto ai g enitori od a chi ne fa

le veci.

d j Ammonizione in presenza dei compagni fa tta dal

D iretto re della Scuola.

e j Ammonizione del D ire tto re in presenza del Con­

siglio D irettiv o o di una rappresentanza di questo.

f j Esclusione dagli esami di promozione o di licenza. g ) Espulsione dalla scuola.

L e punizioni d i cui alle lettere f j e g ) saranno p ro ­ nunziate dal Consiglio D ire ttiv o su proposta del Col­ legio degli Insegnanti.

A r t . 21.

V enti assenze continue non giustificate im portano la cancellazione dell’alunno dai ruoli della Scuola.

Q u aran ta assenze cumulate nel periodo dell’anno sco­ lastico, ancorché giustificate, escludono gli alunni dal di­ ritto di presentarsi per quell’anno agli esami di prom o­ zione o di licenza.

(20)

Crii alunni potranno essere fo rniti g ra tu ita m e n te dalla Scuola di quanto occorre loro p e r l ’insegnamento.

L ’alunno il quale per incuria o poca diligenza d isper­ desse, mal custodisse, o recasse danno qualsiasi agli og­ g etti som m inistratigli g ra tu ita m e n te dalla Scuola è te ­ nuto al restauro o al rimpiazzo degli oggetti stessi.

A tale scopo a ll’atto della inscrizione i genitori o chi per essi dovranno rendersi g a ra n ti dei danni eventuali recati alla Scuola dai risp ettivi figli o dipendenti.

Ca p i t o l o 6.

D eg li e sa m i e d ei p r e m i

A rt. 23. G li esami sono di tre specie:

a j di ammissione; b) di promozione; cj di licenza.

A rt. 24.

G li esami di ammissione hanno luogo nella 2." q u in ­ dicina di settembre, quelli di promozione e di licenza si fanno dal l . c al 15 luglio. P e r coloro che non avranno potuto presentarsi a questi u ltim i nel tempo d eterm i­ nato è consentito di rip etere l ’esame nella seconda q u in ­ dicina di settembre.

A rt. 25.

Chi non raggiunge l ’idoneità nel 2° esperimento è ob­ bligato a ripetere il corso.

(21)

P e r essere ammesso agli esami di fine d ’anno l ’alunno deve avere nelle note mensili di m erito una media non inferiore a sei decimi.

A rt. 27.

L ’alunno che abbia, d u ran te l ’anno, rip o rtato su cia­ scuna m ateria mai meno di sette decimi e una media complessiva di nove decimi fra t u tti gli insegnamenti sarà dispensato dagli esami di promozione.

A r t . 28.

I saggi di esame sia scritti sia grafici e le prove orali saranno giudicati da ciascun esaminatore con pu n ti di m erito d a ll’ uno al d i e c i , p e r essere dich iarato idoneo bisogna ottenere almeno sei decimi in ciascuna materia.

Negli esami con prove scritte e orali è ammesso il compenso t r a cinque decimi nella prova sc ritta e non meno di otto decimi nella prova orale.

A rt. 29.

P e r l ’esecuzione di ogni prova scritta o grafica sarà assegnata la prova di tre ore.

A rt. 30.

Del risultato degli esami sarà tenuto conto in appo­ sito registro.

II risultato medesimo verrà annotato per cura del D i­ retto re sulla carta di ammissione di ogni alunno al t e r ­ mine dell’anno scolastico.

A rt. 31.

I temi delle prove scritte per gli esami di licenza dovranno essere sottoposti a ll ’approvazione preventiva del Consiglio D irettivo.

(22)

L ’alunno d ichiarato idoneo n e ll’esame di licenza ric e ­ verà un attestato firmato dal P resid e n te del Consiglio D ire ttiv o e dal D ire tto re della Scuola con la indicazione dei voti r ip o rta ti nelle m aterie d ’esame.

A rt. 33.

A lla fine di ogni anno scolastico il Consiglio D i r e t­ tivo, sulla proposta del Collegio degli Insegnanti, asse­ gnerà agli alunni più m eritevoli dei prem i da d is tri­ buirsi in forma solenne nel giorno che sarà determ inato a ll’uopo dal Consiglio medesimo.

Il presente D ecreto sarà registrato alla Corte dei Conti. Roma, addi 30 settem bre 1897.

I l M inistro

F i r : G u i c c i a r d i n i

Registrato alla Corte dei Conti addì 12 ottobre 1897. Decreti Am m inistrativi

(23)

PHOGHAIWIVII D’ IfJSEGJlflJWEflTO

D E L L A S C U O L A

P R I M O A N N O

A ritm etica 1.

R ipetizione sommaria della numerazione e delle p ri­ me q u a ttro operazioni sui num eri interi, già studiate nelle classi elem entari. Esercizii relativi, con in te rp re ­ tazione di facili quesiti.

2.

N um eri primi, princip ali c a ra tte ri di divisibilità, massimo comune divisore e minimo comune multiplico, insegnati praticam ente.

3.

Concetto generale della frazione ord in aria e della decimale.

P ro p rie tà, riduzione e semplificazione delle frazioni ordinarie.

(24)

L e quattix) operazioni su le frazioni o rd in a rie e sui num eri frazionarli. Esercizii e problem i relativi.

4.

P r o p rie tà delle frazioni decimali. L e q u a ttro ope­ razioni con frazioni e num eri decimali. M etodi p ra tic i per trasform are le frazioni o rdinarie in decim ali e v i­ ceversa. Esercizii su le q u a ttro operazioni con frazioni ordin arie e decimali.

5.

Sistema m etrico decimale. Pesi e misure m etriche di maggiore uso nella vita, con relazione ai pesi ed alle misure ancora adoperati nel Comune di Salerno. E s e r ­ cizii relativi.

6.

Nozioni sui ra p p o rti e proporzioni. Loro p ro p rietà p iù im portanti. Applicazioni: Regole del tre semplice e composta.

Risoluzione di problem i relativi, con la riduzione d ell’unità, senza trascu rare l’uso delle proporzioni, quando si stimi opportuno.

Nello svolgere questo p rogram m a si tengono costan­ temente di m ira la sem plicità e la chiarezza, non di­ sgiunte da un certo rigore di metodo, affinchè l ’operaio e l’industriale potessero acquistare con faciltà le cogni­ zioni scientificamente p ratiche, di cui hanno bisogno.

D isegn o

Disegno lineare da eseguirsi a vista ed a mano li­ bera , con metodo razionale sui p rin c ip ii fondam entali della nom enclatura geometrica.

(25)

Copia di svariati segnamenti della linea.

Ciascuno di essi verrà rip etu tam en te eseguito, con ordine, secondo la forma, la posizione, l'equidistanza pa­ rallela e la lunghezza di originali progressivamente as­ segnati dal Professore.

Col medesimo sistema saranno, eseguiti simili seg­ menti uniti a due fra loro nelle m olteplici combinazioni che ne emergono secondo gli esemplari assegnati. D iv i­ sione di qualsiasi segmento della linea re tta in p a rti uguali, lim itate ai sottomultipli pari, 2, 4 ed 8, ed im ­ pari, 3 e 6.

2.

Tracciam ento come sojira, e con esclusivo metodo derivante dagli esercizii precedenti, dei poligoni rego­ lari di uso più frequente nelle a rti fabbrili. Triangolo equilatero, quadrato, rettangolo, rombo ed ottagono, non­

ché il cerchio e l’ovale. 3.

Applicazione ornam entale a base delle innanzi dette forme geometriche, nascenti dalle svariate combinazioni di curve e rette, esprim enti semplici motivi di decora­ zioni originati da schizzi del Professore.

Esercizii da p arte dei migliori alunni di simili ge­ neri di disegno alquanto più complicati e di maggiore effetto artistico, e sovente a fondi colorati mediante ap*'

posite matite. U

Nota — Il su cennato metodo razionale, d ettato dalla*

lunga esperienza, si rende pienam ente proficuo allo scopo cui deve mirare, cioè, al conseguimento di un buono, solido ed intelligente avviam ento al disegno, lasciando ai seguenti corsi quel necessario svolgimento d e ll’arte

(26)

medesima e per quanto consente la finalità di questa scuola di A r t i e Mestieri.

I/ingua ita lia n a 1.

L e ttu ra . D e ttatu ra. C om piti im itativi.

G ram m atica. Proposizione e sue parti. C om plem enti. P a r t i del discorso.

2.

L e ttu ra. D e tta tu ra . C om piti im itativi.

P a r t i logiche del discorso. Periodo. N a tu ra delle proposizioni nel periodo. Ortografia. P u n te g g ia tu ra . Co­ struzione del periodo.

3.

L e ttu ra . D e ttatu ra, C om piti con traccia.

Nomi e varie specie: astratto, concreto, irregolare, di varie desinenze, derivati, alterati, difettivi, composti.

4 .

L e ttu r a . D e ttatu ra. Compiti con traccia.

A rtico lo e suo ufficio. Regole speciali ed eccezionali intorno a ll’ uso dell’articolo.

5.

L e ttu ra . D e ttatu ra. C om piti liberi. A g gettivi. V arie specie. G radi. Pronom i.

6.

(27)

Verbo: semplice, attrib u tiv o , transitivo, intransitivo attivo, passivo, riflesso, difettivo. Concordanza col sog­ getto. Gerundio. P a rticip io . Uso degli ausiliari.

Modi e loro uso.

7.

L e ttu ra. D e ttatu ra. C o m p iti liberi. G ram m atica. P a r t i invariabili.

8.

C om piti liberi.

Ripetizione delle cose studiate per gli esami. Calligrafìa

Scrittura Corsiva Inglese — D u ra n te i mesi di no­

vembre e dicem bre la scolaresca viene esercitata negli elementi delle lettere, cioè:

a j A ste rette, miste, medie, ascendenti e discen­

denti ;

b j Mezze curve alla d ritta , alla rovescia e curve

intere ;

c) Esecuzione delle lettere onde si compone il nostro alfabeto minuscolo.

Nei mesi di gennaio e febbraio la classe esegue la scrittu ra mezzana, comprese le maiuscole; e nei mesi di marzo ed aprile, p u r continuando il mezzano, comincia la s crittu ra piccola ad un rigo e gli elementi del Rotondo.

Infine, nei mesi di maggio e giugno, sempre conti­ nuando la suddetta s c rittu ra corsiva, gli alunni vengono esercitati nel mezzano e piccolo Rotondo, come pure ap­ prendere a tra c cia re copie di modelli di fatture, di regi­ stri ed atti commerciali.

(28)

S E C O N D O A N N O

M atem atica

A r i t m e t i c a c o m p l e m e n t a r e 1.

Ripetizione sommaria delle p rin c ip a li nozioni di aritm etica, studiate nella p rim a classe, dando più largo sviluppo a quelle relative ai ra p p o rti e proporzioni ed al sistema metrico, e completandole con le operazioni sui num eri complessi e le regole p ra tic h e per la form a­ zione delle potenze dei num eri e per l’estrazione della radice q u a d ra ta e della cubica.

2.

Regole del tre semplice e composta, d ’interesse, di sconto, di ripartizione, di miscuglio. Problem i.

No z i o n i d i Ge o m e t r i a 1.

N om enclatura geometrica. Angoli. R e tte p e rp e n d i­ colari ed oblique, parallele. L oro p rin cip ali proprietà.

2.

Definizioni e princip ali p ro p rietà dei triangoli, dei parallelogram m i, dei poligoni, ecc. D el triangolo r e t ­ tangolo ( teorema di pitagora e sue applicazionij.

3.

P r in c i p a li proprietà, esposte praticam ente, del cer­ chio e dei poligoni inscritti e circoscritti.

4.

Regole p ratiche di misurazione delle figure piane rettilinee. Problem i.

(29)

b.

P ro b lem i sulle figure equivalenti. A re a di un po­ ligono regolare. Lunghezza della circonferenza ed area del circolo in funzione del raggio, e problemi inversi. Corona circolare; sua superficie. Superficie del segmento e del settore circo lari. Sviluppo di un arco di circolo.

6.

R ette e piani. A ngoli diedri e poliedri. Definizioni delle p rin cip ali specie di p oliedri e dei corpi rotondi.

7.

Regole p ra tic h e p e r m isurare le aree ed i volumi di alcuni poliedri, e dei corpi rotondi. Esercizii e pro­ blemi relativi.

Nello svolgimento di questo program m a vien elimi­ nata ogni dimostrazione, perchè superflua a ll’ operaio, che deve usare delle nozioni di geom etria nei casi p r a ­ tici dell’a rte sua.

C om pu tisteria

Poche ed esatte nozioni sugli a tti e titoli commer­ ciali, su le persone com m ercianti e su le istituzioni com­ merciali; sulla fa ttu ra , sul conto di compera e di ven­ dita, e su la ricevuta, su la cambiale, e sui conti cor­ renti.

D isegn o g eo m etrico 1.

Denominazione degli stru m en ti che vi occorrono, loro speciali usi e p ra tic a applicazione dei medesimi. A naloghi esercizii manuali; tracciam ento sul piano delle linee continuate e tra tte g g ia te nei vari modi conven­

(30)

zionali, da eseguirsi tanto a m a tita che ad inchiostro con l ’uso degli strum enti.

2.

Fondam entali operazioni grafiche svolte con p ratica razionalità — Perp en d ico lari e parallele; esecuzione nei diversi casi e metodi opportuni. A ng o li r e ttilin e i e loro denominazioni; b is e ttric i dei medesimi; trisezione d e l­ l ’angolo retto. Divisione di qualunque segmento r e t t i ­ lineo in p a rti sotto m ultiple della m età e in qualsiasi numero di p a r t i uguali. Divisioni di simili e disuguali segmenti nella medesima proporzione in cui è diviso un altro di essi. Divisione della circonferenza del cerchio in qualsivoglia numero di parti uguali. R ic erc a geom etrica de) centro del cerchio e di relativi archi. Lin ee re tte e circonferenze in contatto t r a loro. R acco rd am en ti delle linee; p rin c ip i generali nei casi diversi.

3.

Costruzione delle figure geometriche.

T rian g o li re ttilin ei in rap p o rto alle lunghezze dei la ti ed alle loro posizioni. Q u a d rila te ri nelle diversità delle loro forme em ergenti dalle possibili combinazioni geometriche. Poligoni regolari m aggiori di q u a ttro lati, metodi generali per costruirli. Costruzione di qualsiasi poligono iscritto e circoscritto al c e r c h i o , metodi d i­ versi. N orm a generale nascente dal p rincipio delle si­ m ilitudini delle figure onde costruire qualsiasi poligono regolare dato il lato — S p irali dei poligoni regolari e del cerchio dato il passo : metodo p ratico della loro costruzione per raccordam ento di archi di cerchio — F i ­ gure policentriche; Ovali; metodi speciali per costruirli derivanti dai dati conosciuti e dal numero dei centri voluti, cioè a q u attro, ad otto ed a dodici centri. Ovali; relativ i metodi per costruirli subordinati ai dati cono­ sciuti.

(31)

A pplicazione del disegno geometrico alla estetica nelle a r ti fabbrili.

R elativ i esercizii elem entari nascenti dalle combi­ nazioni delle linee e delle figure geometriche col metodo delle reticole.

Costruzioni di disegni di pavim enti, di fregi e di m eandri in quadrelli di una sola forma e di un sol co­ lore. Sim ili pavim enti composti di forme e colori diffe­ renti e disposti in modo da o ttenere degl’ insiemi a t ­ tuabili e graziosi.

O rnam enti a nastri v a rio p in ti di tipo Gotico, L om ­ bardo, ed Arabo-Moresco. Scom parti di disegni di pa­ vimento in legno ed in marmo. Scom parti di disegni per soffitta in legno ed a stucco. O rnam enti vari di po­ ligoni regolari stellati. E d esercizii di r a c c o r d a m e l o di linee re tte e curve sulle costruzioni delle sagome di lance, azze, vasi, balaustri ecc. di diversi tipi.

D isegn o d i ornato a m ano libera

Studi del contorno da originali a stam pa di disegni di fogliami, di fiori, di fr u tta e di ornam enti elemen­ ta ri di vari tipi. Copiare esemplari a stam pa di m ag­ giore difficoltà ed ombreggiati a mezza macchia.

N o zio n i e lem en ta ri d i fìsica 1.

P r o p r ie tà generale dei corpi. Corpi solidi, liquidi e gassosi. Id ro sta tic a; p ro p rietà generale dei liquidi, principio di Pascal; vasi comunicanti, p rincipio di A r ­ chimede. Peso specifico. A reom etri. Fenomeni capillari P r o p r ie tà dei gas. M anometri. S p in ta dell’ aria. M ac­ china pneumatica. Pompe. Sifone.

(32)

Calore — Sorgenti del calore, dilatazione. Coefficiente

di dilatazione. T erm om etri, piroscopi. Calore specifico, caloria. Propagazione del calore. Fusione, solidificazione, evaporazione, ebullizione, condensazione, calefazione.Ten­ sione del vapore acqueo. V apore saturo, non saturo e soprariscaldato.

3 .

Ottica — C orpi luminosi, tra s p a re n ti ed opachi. P r o ­

pagazione e riflessione della luce. V elocità della luce. Specchi.

4.

Acustica — Definizione dell’acustica e del suono. T r a ­

smissione del suono nei corpi, solidi, liquidi e gassosi. V elocità del suono. Propagazione e riflessione del suono. Eco.

5.

Magnetismo — Fenom eni magnetici, caiam ite e loro

proprietà. Induzione magnetica. P r o p r ie tà degli aghi magnetici. Leggi d ell’attrazione e repulsione. M ag n e ti­ smo terrestre. Bussola.

6.

Elettricità — V a ria n a tu ra d ell’elettricità. Corpi

buoni e cattiv i conduttori. Leggi delle attrazioni e r e ­ pulsioni elettriche. Elettroscopii. D ensità e tensione e- lettrica. E l e tt r ic i t à per influenza. M acchina elettrica. E lettroforo di Volta. Condensatori elettrici. Esperienza di Galvani. Pile. B atterie galvaniche. Effetti della

(33)

cor-rente elettrica. Nozioni sull’elettro magnetismo. E le ttro caiamite. Telegrafo elettrico. Cam panelli elettrici. I n ­ duzione m agneto-elettrica. C orren ti indotte. Macchine m agneto-elettriche e dinam o-elettriche. Induzione elet­ tro-dinamica. C orrenti inducenti e correnti indotte. R oc­ chetto di Rumkorff. Telefono.

N o zio n i elem en ta ri d i chim ica

Corpi semplici e corpi composti. Leggi sulle com­ binazioni. Ossigeno. Idrogeno. A cqua, sue q u alità e suoi componenti. Carbonio. Gas illum inante. Combustione. M etalli principali e loro proprietà. D o ratu ra, arg e n ta ­ tu ra e nich ellatu ra dei metalli.

D r itti e d o v e ri del citta d in o

1.

P rin c ip ii. D ella Società. D el Governo. 2.

Della Monarchia. D ella libertà. P r in c ip ii su cui basa lo Statuto.

3.

Religione dello Stato. Del Re. Del Ministero. Del Parlam ento.

4.

(34)

cittadini-5.

D e ll’uguaglianza innanzi alla legge. D ella lib e rtà individuale. D e ll’inviolabilità del domicilio. D el d ritto di proprietà.

6.

D ella lib ertà di stampa. Del d ritto di associazione. . Dei doveri dei cittadini.

7.

Doveri che S ta tu to non ram m enta. D e ll’ Esercito. S ta tu to fondamentale del Regno.

8.

R ipetizione delle cose studiate per gli esami.

T E R Z O A N N O

Sezione Jn.dLiastria.le E le m e n ti d i algebra

Nozioni p relim in ari sulle q u a n tità algebriche. A d ­ dizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione alge­ brica. Frazio n i algebriche. Calcolo delle potenze e dei radicali. Equazioni di prim o grado ad una e più in ­ cognite.

Tecnologia m eccanica del ferro e del legno Cenni speciali sulla costituzione della ghisa, del ferro ed accaio. Nozioni p rin c ip a li sul rame, zinco, piombo, stagno, alluminio, nickel, A ntim o n io e Bismuto.

(35)

Leghe più generalm ente usate. Fabbricazione della ghisa, del ferro ed acciaio. Saldabilità. Tempera. Cenno sul getto dei metalli. M acchine operatrici; presse, magli, laminatoi, cesoie, punzonatrici, fresatrici, piallatrici, to r­ nii, ecc. — Costituzione fisica del legno. D ife tti e m alattie del legname, conservazione e stagionamento dei legnami. Incurvam ento dei legnami. Nozioni sui legnami da lavoro. S tru m e n ti ed utensili per la lavorazione a mano del le­ gno. Lavorazione meccanica del legno. Seghe, tornii, trapani, macchine per fare incastri, lessoni, modanature, jjiallatrici e macchine per lavori speciali.

E le m en ti d i m eccanica 1.

Definizione e scopo della meccanica. Diverse forme di movimento. Delle forze, loro m isura e grandezza del loro effetto. Composizione e scomposizione delle forze. Momento statico. Centro di g ra v ità e stab ilità dei corpi. D e ll’a ttr ito e varie sue leggi; coefficienti di attrito . Mac­ chine semplici: leva, puleggia, paranco, argano, v e rri­ cello, cuneo, vite, piano inclinato, ruote dentate. E q u a ­ zione d ’equilibrio. P rin cip io del lavoro, sua equazione. Cenni sul pendolo.

2.

Caldaie a vapore — V arie forme e tip i di caldaie più

generalmente usate. Accessorii delle caldaie e loro fun­ zionamento. Condotta e governo delle caldaie.

3.

Macchine a vapore — V arie forme e tipi di macchine

a vapore usate oggidì. Organi delle macchine. Modo di agire del vapore nelle macchine. Distribuzione. Conden­

(36)

satori. Pompe. C ondotta delle m acchine a vapore. Cenni sui m otori idraulici, ad a ria calda, a gas, a petrolio e sulle m acchine dinamo-elettriche.

E con om ia in d u stria le e com m erciale

1.

C he cosa sia l ’economia industriale. In d u stria; suoi fattori. Produzione della ricchezza; capitale, lavoro, d i­ visione e remunerazione del lavoro. S tru m e n ti del com­ mercio; moneta, titoli di credito, carte valori, libero scambio. Credito, banche di deposito, di sconto, popo­ lari, cooperative. Mezzi di comunicazione, strade, canali, ferrovie e tram vie, ecc.

2,

Istituzioni utili al commercio ed alla industria, r i ­ sparmio, società di mutuo soccorso, società di coopera­ tiva, di consumo.

D isegn o in d u stria le

1.

T racciam ento geometrico delle curve speciali per le costruzioni degli organi meccanici.

Cicloide, Epicicloide, Ipicicloide ed E volvente del cerchio. L oro p ro p rietà prin cip ali. M etodi p ra tic i per tracciarle.

Spirale di A rchim ede. Metodo p ratico per costruirla secondo l ’occorrenza.

Spirale cilindrica ad uno o più principii. Passi re­ lativi. Metodo pratico per costruirla.

(37)

2.

Norme principali del tu tto pratich e riferite al d i­ segno delle proiezioni ortogonali di solidi geometrici, ed esclusivamente alla esecuzione della pianta, dell’ele­ vato, del prospetto, del fianco e delle sezioni dei me­ desimi.

Lo studio di questi p articolari, graficamente d e tta ­ gliati, è stimato necessario onde facilitare gli alunni alla chiara conoscenza delle suddette p a rti esprimenti in uno il concetto dello insieme di qualsiasi genere di lavoro industriale.

3.

Esercitazioni dei v a rii tra c c ia ti delle linee conven­ zionali, e delle tinte colorate ad acquerello, che indi­ cano nelle p a rti sezionate le diversità dei m ateriali a- doperati nelle costruzioni meccaniche o di a ltre m ani­ fatture.

4.

Disegni di organi elem entari di macchine copiati da stampe. Disegni di simili organi composti. Delle loro costruzioni , delle trasmissioni, p arte copiati da stampe, p arte eseguiti in scala su scherzi del Professore, e p arte rilevati dal vero a scala ridotta. Copia di mac­ chine semplici. L oro combinazioni d ettagliatam ente ri­ levate dal vero su proporzioni determ inate dal P r o ­ fessore.

I n quanto poi agli alunni ebanisti e fab b ri in ferro, essi eseguono secondo le norme dettate dal Professore, i disegni riferib ili alle costruzioni esclusivamente a t t i ­ nenti alle loro arti.

(38)

S e z io n e a r t i s t i c a .

D isegn o d eco ra tivo d i ornato 1.

S tu d i elem entari di ornato. R elativ i esercizii t r a t ­ ta t i a prim o segno ed anche su proporzioni m aggiori e m inori degli analoghi esemplari a stampa. Sim ili studi di contorno maggiormente d e tta g liati e r i t r a t t i da e- sem plari a rilievo col contorno degli effetti delle ombre da eseguirsi a mezza macchia.

2.

Stu d ii a m atita da apposite e scelte fotografie e li­ tografie di fiori e di fogliami artistici, di ornam enti vari, di teste ed estrem ità di figure umane e di animali, che fanno p a rte degli ornam enti decorativi di tip i diversi.

3.

Stu d i graduali di perfezionamento per gli a p p re n ­ disti, mercè 1’ esecuzione di copie ombreggiate a tu tto effetto dei d ettagli di artistich e composizioni decorative di epoche e stili differenti, scelti dai più ad atti e m i­ gliori esemplari in litografia, in fotografia ed in rilievo in gesso.

P la stica 1.

Prep arazio n e del fondo — copie di bassorilievi di modelli elem entari in gesso — tracciam ento degl’insiemi a grafite; modellazione delle masse d ’insieme senza l ’uso delle stecche.

(39)

2.

P rin c ip i! d ’intaglio plastico; rettificazione delle mas­ se mediante le stecche; riduzione e p u litu ra delle super­ ficie piane e curve.

3.

Progressivi studii di perfezionamento. Copia di bas­ sorilievi ornam entali da modelli in gesso, da disegni a stampa e da fotografie. Modo di d eterm inare nella p ra ­ tica esecuzione il vero rilievo delle p a rti e dello in ­ sieme dalle proiezioni delle ombre e dai toni delle mezze tin te rip o rta ti negli esemplari a stam pa ed a fotografia.

Annotazioni ed aggiunte all’ organico

I.

I n parziale modifica degli articoli 4 dello S ta tu to e 17 del R egolam ento, il certificato di esami felicemente superati da esibirsi per 1’ ammissione al 1.° Corso della Scuola deve rig u ard are il passaggio alla 5.a e non più alla 4.a classe elementare. Ciò in dipendenza della d i­ stribuzione del Corso elem entare in cinque e non più in quattro classi.

II.

Grli articoli 8 dello S ta tu to e 4 del Regolamento sono modificati nel senso che 1’ anno scolastico ha

(40)

co-xninciamento al 3 novembre e fine al 31 luglio succes­ sivo. (Dispaccio m inisteriale 5 a p rile 1899 al seguito di analoga proposta del Consiglio D irettivo).

II I .

È consentita 1’ ammissione di giovani così d e tti « liberi » che sono autorizzati a frequentare solamente i corsi di disegno delle varie classi, purché però le sale all’ uopo destinate si prestino al maggior numero di a- lunni, e il Consiglio D ire ttiv o su proposta del Consiglio dei Professori trovi o pportuna tale ammissione. (Dispac­ cio m inisteriale sovra citato).

(41)
(42)
(43)
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