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Ruoli e prospettive della chirurgia robot assistita nella patologia del mediastino

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UNIVERSITA’ DI PISA

FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA

SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN CHIRURGIA TORACICA

TESI DI LAUREA

RUOLO E PROSPETTIVE DELLA CHIRURGIA ROBOT

ASSISTITA NELLA PATOLOGIA DEL MEDIASTINO

Candidato

Giovanni Belcari

Relatore

Chiar.mo Prof. Alfredo Mussi

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INDICE

INTRODUZIONE PAG 3

LA CHIRURGIA ROBOTICA : NOTE STORICHE PAG 6

CENNI D’ANATOMIA TOPOGRAFICA PAG 8

PATOLOGIA E FISIOPATOLOGIA MEDIASTINICA PAG 11

CLINICA E DIAGNOSI PAG 13

MATERIALI E METODI PAG 16

RISULTATI PAG 19

COMMENTI E CONTROVERSIE PAG 20

BIBLIOGRAFIA PAG 22

TABELLE PAG 27

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INTRODUZIONE

La patologia del mediastino di interesse chirurgico e’ quanto mai varia, in relazione alle diverse componenti comprese in questo spazio anatomico. Spesso e’ sede di tumori, sia benigni che maligni, non sempre facilmente differenziabili con la clinica, sebbene la loro localizzazione sia importante fattore di indirizzo diagnostico come possibile origine, dalle strutture anatomiche ivi residenti. Nel 40% dei casi si tratta di lesioni asintomatiche, diagnosticate con una occasionale radiografia del torace; in un terzo, di masse mediastiniche maligne primitive, comprendenti vari tipi di neoplasie [1] .Tra i tumori primitivi del mediastino, le forme di piu’ frequente riscontro sono [2] .T.neurogeni (25%), Timomi (23%), lesioni cistiche (18%), Linfomi (15%), Tumori endocrini e mesenchimali (8%) carcinomi primitivi (6%) fino a forme sempre piu’rare [3] . Il trattamento chirurgico delle masse primitive del mediastino, ha da sempre privilegiato ampie vie di accesso, data la complessita’ dell’area anatomica da trattare. La sternotomia e la toracotomia, nelle sue varianti, dalla antero-laterale, alla postero-laterale, fino alla piu’ traumatica toracotomia bilaterale anteriore con sternotomia traversa, sono, classicamente, gli accessi chirurgici utilizzati dalla chirurgia convenzionale “a cielo aperto”.

Nelle ultime due decadi, la chirurgia, ha subito una profonda trasformazione. Grazie all’evoluzione tecnologica che ha favorito lo sviluppo e l’ applicazione di tecniche mini-invasive, si e’ assistito ad una vera rivoluzione nella pratica chirurgica quotidiana, anche in campo toracico. Dalla classica toracoscopia di H.C. Jacobaeus, con finalita’ per lo piu’ diagnostiche, si e’ arrivati ad una

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patologie toraco-polmonari tra cui quella mediastinica. Il perfezionamento della tecnica, parallelamente allo sviluppo della strumentazione, ha reso possibile l’ampliamento delle indicazioni, con applicazione della VATS (Video-Thoracoscopic-Surgery) nel 25-35% dell’attivita’ chirurgica toracica, secondo indicazioni ormai ben codificate [4, 5] In particolare, nel piu’ ristretto ambito della patologia mediastinica, la VATS rappresenta una nuova opzione tra le tante metodiche convenzionali, diagnostico-terapeutiche, di approccio alle masse mediastiniche (dalle tecniche diagnostiche come biopsia transtoracica, mediastinoscopia, mediastinotomia fino alle ampie incisioni chirurgiche come sternotomia e toracotomia). La scelta della la tecnica piu’ appropriata dipende dalle finalita’ dell’intervento (diagnostico e/o terapeutico) ed a tal proposito, la videotoracoscopia risulta essere la tecnica che piu’ di tutte e’ in grado di soddisfare entrambe le esigenze.

Sebbene gli innumerevoli vantaggi della VATS, peraltro ben conosciuti (minor trauma, riduzione del dolore post-operatorio ecc…), alcuni limiti di ordine tecnico sono tuttavia da considerare con particolare riferimento alla visione bidimensionale, al ridotto numero dei gradi di movimento della strumentazione. Tutto questo si concretizza in una difficolta’ di valutazione visiva, che risulta piana e priva di profondita’ ed in una scarsa “ergonomicita’” delle manovre chirurgiche in corso di intervento.

Alla fine degli anni “90, gli ulteriori progressi tecnologici, hanno portato allo sviluppo di sistemi robotici ed alla loro applicazione in campo chirurgico, costituendo quello che molti definiscono “lo stadio tecnologico piu’ avanzato della chirurgia mini-invasiva”. Da allora molti modelli sono stati progettati tra

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cui ZeusTM, Computer Motion Inc., Goleta, CA, USA; da Vinci ™ Robotic System, Intuitive Surgical, Inc, CA-USA considerati Sistemi Robotici completi.

Nel 1999 e’ stato descritto il primo intervento chirurgico con tecnica robotica, da Loumlet e Reichnspurner ( by-pass aorto-coronarico) [6-7] .In seguito procedure di chirurgia robotica sono state effettuate in altre specialita’ chirurgiche, e nel 2001 , Yoshino [8] descrisse la prima procedura di chirurgia robotica in ambito mediastinico, per il trattamento di un piccolo timoma. Dal Febbraio 2002, la Chirurgia Robotica Videoassistita e’ stata applicata in Chirurgia Toracica, presso il Dipartimento Cardio-Toracico, diretto dal Prof A Mussi, per il trattamento di molte patologie pleuro-polmonari, secondo criteri di selezione ben codificati. Obiettivo di questa tesi e’ la descrizione della tecnica, e delle attuali indicazioni per il trattamento chirurgico delle masse mediastiniche

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CHIRURGIA ROBOTICA

note storiche

La chirurgia robotica inizia alla fine degli anni Cinquanta, negli USA. Il Pentagono mette a punto il primo sistema robotico con l’intento di eseguire interventi chirurgici a distanza. Si tratta tuttavia di un modello sperimentale e tale rimane per molti anni.

Alla fine degli anni ’90, l’evoluzione tecnologica consente ulteriori progressi nel campo della ingegneria biomedica. Il primo sistema robotico impiegato in chirurgia era relativamente semplice, programmato per mantenere l’ottica od uno strumento endoscopico, in una posizione fissa, durante l’intervento chirurgico [9] Questi sistemi elementari hanno dato il via, negli anni, a modelli piu’ complessi e sempre piu’ sofisticati. La chirurgia robotica intesa come nuova tecnica chirurgica, e’ stata introdotta per la prima volta da Cadiere nel marzo 1997 [10]. In ambito toracico, il primo intervento chirurgico, e’ stato un by-pass aorto coronario, effettuato con un sistema robotico a controllo vocale (ZeusTM, Computer Motion Inc., Goleta, CA, USA) [11-12]. Nello stesso periodo altri differenti sistemi robotici sono stati utilizzati da altri teams chirurgici [6,13-14]. Attualmente esistono diversi sistemi robotici ciascuno con peculiarita’specifiche che vengono impiegati nelle diverse specialita’. ( Tab. 1 ) [7, 15,16]

Tra i modelli robotici, il da Vinci™ Robotic System (Intuitive Surgical, Inc, CA, USA). rappresenta un sistema completo, inizialmente utilizzato per interventi di cardiochirurgia ed in seguito anche per interventi di chirurgia toracica. Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di patologie toraciche sono trattate con

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tecnica robotica con parallelo incremento delle indicazioni tra cui alcune patologie mediastiniche [18-30]

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CENNI DI ANATOMIA DEL MEDIASTINO

Il mediastino è una entità topografica virtuale, mediana, contenuta nella cavità toracica. E’ uno spazio tridimensionale a forma di piramide quadrangolare irregolare definito come ‘ terzo spazio’ del torace [31].

E’circondato bilateralmente dalle pleure mediastiniche la cui superficie e’ regolare ad eccezione del punto di riflessione ilare; a parte questo non ci sono altri punti di continuità mediastino-pleurici. Superiormente è in comunicazione con il collo attraverso i piani fasciali, la sua apertura superiore, detto ‘spazio critico di Grawitz’, ha una disposizione obliqua, dall’alto in basso e postero-anteriormente, secondo un piano inclinato, corrispondente al decorso della I costa. Non esistono precise linee strutturali di demarcazione tra collo e mediastino.

E’ consuetudine per gli anatomisti ed i chirurghi, suddividere il mediastino in compartimenti per la localizzazione degli organi e delle strutture in esso contenute ( Tab .2 ).

Sin dal 1889, il mediastino e’ stato suddiviso in 3 compartimenti : anteriore medio e posteriore. Da allora numerose suddivisioni sono state proposte, da quella “non-anatomica” proposta da Felson (Fig 1) a quelle a 6 compartimenti descritto dal Heitzman [32] (Fig 2) fino al modello cosiddetto “tri-compartimentale”, proposto da Shields.

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MODELLO ANATOMICO A QUATTRO COMPARTIMENTI

Si tratta di una suddivisione anatomica del mediastino in quattro compartimenti (Figg 3-4): superiore ed inferiore, quest’ultimo suddiviso a sua volta in anteriore, medio e posteriore.

Il mediastino superiore è l’area situata sopra un piano immaginario che si estende dalla giunzione manubrio-sternale (angolo di Louis) al bordo inferiore della IV vertebra toracica. Questo piano corrisponde alla localizzazione dell’arco aortico e della biforcazione tracheale. Contiene tutte le strutture che attraversano l’ingresso superiore del torace (grossi vasi, trachea, esofago,vene,linfatici, dotto toracico e parte del timo). Il mediastino inferiore è secondo questo modello,diviso in altri tre compartimenti : anteriore, medio e posteriore. Il mediastino anteriore è localizzato tre il corpo dello sterno (anteriormente) e la superficie anteriore del pericardio (posteriormente). Contiene il corpo del timo ed i linfonodi preaortici nel contesto del tessuto cellulo-adiposo. Il mediastino medio è occupato dal pericardio e contiene la carena, i bronchi principali ed i linfonodi tracheo-bronchiali; il mediastino posteriore, tra il mediastino medio e il legamento spinale anteriore, contiene l’esofago, l’aorta, la catena del simpatico ed il dotto toracico.

MODELLO TRICOMPARTIMENTALE TRADIZIONALE

Questa suddivisione raggruppa nel mediastino anteriore, i due terzi anteriori del mediastino superiore ed il mediastino anteriore nella sua totalità,già descritti . Il mediastino medio include il cuore ed il pericardio, il posteriore si estende per l’intera lunghezza della colonna vertebrale (Fig 5).

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MODELLO TRICOMPARTIMENTALE ( SHIELDS)

La suddivisione del mediastino “secondo Shields” (Fig 6) corrispondenti a zone di dissezione anatomica reali, individua 3 compartimenti, anteriore, medio (viscerale) e posteriore, ciascuno esteso dall’ingresso superiore del torace al diaframma. Il compartimento anteriore situato tra la superficie posteriore dello sterno e la superficie anteriore dei grossi vasi, viene detto “prevascolare”. Il medio o viscerale situato dietro i grossi vasi, tra essi e la trachea, viene detto retrovascolare. E’ identificato anche come ‘strato pre-tracheale’ raggiungibile mediante una via verso la fascia cervicale. Posteriormente a queste due zone c’è l’area retroviscerale, cui Shields associa i solchi paravertebrali. Questa è la zona più profonda dei 3 compartimenti. E’ l’area che molti autori identificano come “mediastino-posteriore”.

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PATOLOGIA MEDIASTINICA

I tumori del mediastino sono una patologia relativamente rara, ma con frequenza e prevalenza di lesioni maligne in netto incremento [2,33] .Quest’ultime colpiscono frequentemente individui tra la terza e quinta decade di vita, ma possono interessare tutte le eta’ e tutti i compartimenti mediastinici. [2]. L’eta’ del paziente e la localizzazione della neoplasia e’ spesso elemento importante come orientamento diagnostico [2-34] (Fig 7-8). Nella popolazione adulta, il 54% delle neoplasie interessa il mediastino antero-superiore , il 20% il mediastino medio ed il 26% il mediastino posteriore [2] in eta’ pediatrica rispettivamente il 43%, il 18% ed il 40% [33, 35] (Tab 3 ) .

La diversa distribuzione tra la popolazione adulta e pediatrica mostra un’ incrementata incidenza dei tumori timici e dei linfomi negli adulti vs i tumori neurogeni nei bambini. (Tab 4) . Nella pratica clinica e chirurgica , i tumori solidi o cistici del mediastino (Tab 5 ) si sviluppano entro zone specifiche (Figg 7-8 ). In particolare le lesioni timiche ( Figg 9- 10 ),predominano nel mediastino antero-superiore , seguiti dai linfomi (Fig 11) , germinomi ,dai carcinomi,dai lipomi ( Fig 18). Le lesioni cistiche ( pericardiche, enteriche e broncogene) sono rare ed interessano sono per lo piu’ il mediastino medio (Figg 14-17 ) seguite dai linfomi , dai tumori mesenchimali e dai carcinomi. Nel mediastino posteriore sono comuni i tumori neurogeni ( Figg 12-13 ) seguiti dalle cisti ,dai tumori mesenchimali e da lesioni endocrine [2, 36] , ( Tab 3, 6 ).

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Fisiopatologia del mediastino

Gli organi contenuti nel mediastino, sono separati da tessuto cellulo-adiposo. Esso facilita i movimenti degli organi dotati di motilità ritmica e continua come il cuore e i grossi vasi, o di una motilità volontaria e saltuaria come l’ esofago. Il mediastino, per la elasticità delle sue pareti e per i punti di minor resistenza tra i visceri, grazie al cellulare lasso ivi contenuto, tende a lasciarsi spostare, piuttosto che ad opporsi alle forze compressive. Quando per eventi patologici (neoplasie, processi infiammatori/infettivi) il cellulare mediastinico viene alterato, a seconda degli organi interessati, possono manifestarsi le classiche “sindromi mediastiniche” .

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CLINICA E DIAGNOSI

Circa il 40% dei pazienti con masse mediastiniche sono asintomatici. [2,36] (Tab 7 ). Le lesioni sono evidenziate accidentalmente, spesso in occasione di una radiografia routinaria del torace. Nel rimanente 60% dei pazienti possono essere presenti: sintomi direttamente correlati alla compressione/invasione od allo stretto rapporto delle lesioni con le strutture mediastiniche; sindromi sistemiche associate a neoplasie primitive del mediastino, in alcuni casi causate da produzione di ormoni. (Tab 8-9 ). I sintomi e segni piu’ comunemente descritti sono : il dolore toracico, la tosse e la dispnea [2,36-37] .Astenia, disfagia, calo ponderale e sudorazione notturna sono anch’essi frequentemente riscontrabili (Tab 10) . Frequentemente i pazienti asintomatici sono affetti da lesioni benigne ( Tab 7) [2, 33,36-38 ).Circa il 40% dei pazienti con timoma sono affetti da miastenia gravis; la red cell aplasia e l’ipogammaglobulinemia possono essere anch’esse associate ( Tab 8), [2,37,39] .

Diagnosi strumentale

La radiografia standard del torace in 2 proiezioni costituisce il metodo piu’ semplice per una iniziale diagnosi delle masse mediastiniche ( Figg 11-13,15-17 ).

Permette di rilevare la localizzazione,la grandezza, la densita’e la presenza di eventuali calcificazioni all’interno delle lesioni [40 ].

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tra le diverse lesioni : cistiche, solide o adipose. La grandezza , la sede ed il rapporto con le strutture mediastiniche, possono essere accuratamente definite. Nel sospetto di infiltrazione neoplastica, la risonanza magnetica (RM) (Fig 14 )costituisce un utile mezzo diagnostico per lo studio dei rapporti con le strutture vascolari [43,44] .

Diagnostica invasiva

La diagnosi istologica e’essenziale per un trattamento appropriato. Tra le procedure chirurgiche per la diagnosi e/o il loro trattamento delle lesioni mediastiniche, la mediastinoscopia costituisce una metodica relativamente semplice che permette un adeguato approccio al mediastino superiore e medio con una accuratezza dell’80%-90% [ 45,46] .La mediastinotomia anteriore permette una biopsia diretta con una accuratezza diagnostica del 95%-100% [45, 46]. La VATS di piu’ recente acquisizione, e’ la procedura che consente l’accesso a tutte le aree del mediastino con una accuratezza diagnostica del 100% [46] ,(Tab 11).

Markers biologici

In molti tumori mediastinici i markers sierici simili a quelli tissutali [47,48] possono essere di ausilio per la diagnosi. Markers significativi per il mediastino sono: l’ Alfafetoproteina(AFP), la Gonadotropina corionica umana (beta- HCG)le catecolanine con i loro prodotti di degradazione, l’ormone paratiroideo(PTH), la lattico deidrogenasi (LDH) e la ferritina(nel blastoma ganglioneuroblastoma). Il pattern di incremento dei livelli sierici di queste proteine dimostra una

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correlazione con la diagnosi di alcune forme tumorali, particolarmente nei casi dei tumori mediastinici a cellule germinali [49,50] (Tab 12)

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MATERIALE E METODI

Dal Febbraio 2001, 95 pazienti (eta media 60aa.) con varie lesioni pleuro-polmonari sono stati sottoposti a Videochirurgia Robotica, presso la Chirurgia Toracica dell’Università di Pisa diretta dal Prof . Alfredo Mussi.

Ventinove (28.5%) di essi erano affetti da patologia mediastinica di cui 16 maschi e 13 femmine con eta’ media di 52 anni (range 19- 81 aa). Tutti erano in ottime condizioni cliniche, selezionati sulla base di indagini clinico/radiologiche (Rx torace 2p/TAC Torace) e funzionali (valutazione cardio/respiratoria) con FEV1 >1.5 L (forced expiratory volume in 1 second).

Sono stati considerati criteri di selezione : la benignita’ della lesioni; le dimensioni <3 cm di diametro, l’ assenza di sintomi/segni neurologici e di miastenia gravis- con AbACH negativi, in pazienti con iperplasia timica o con piccoli timomi.

Obesita’, insufficienza respiratoria medio-grave (valutata con Es spirometrico), patologie cardio-vascolari, obliterazione della cavita’ pleurica sono stati considerati criteri di esclusione.

Uno specifico consenso e’ stato richiesto per tutti gli interventi. Tutte le procedure sono state effettuate in anestesia generale con intubazione selettiva (tubo a doppio lume) e paziente in decubito laterale per le lesioni localizzate nel mediastino posteriore e nei seni costo-frenici, in decubito supino con esposizione del triangolo ascellare sx, per le lesioni del mediastino anteriore ( Figura 19 ). Le incisioni chirurgiche sono state effettuate nel triangolo ascellare, in posizioni variabili in rapporto alla sede della lesione ed alle caratteristiche anatomiche del torace.

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Per il mediastino antero-superiore e posteriore i bracci robotici sono stati disposti secondo una triangolazione convenzionale con una incisione al VII spazio intercostale per il posizionamento dell’ottica e altre 2 incisioni, rispettivamente al V-VI spazio intercostale sulla linea ascellare anteriore ed al IV-V spazio sulla linea ascellare posteriore. Per l’approccio alla loggia timica i tre bracci robotici sono stati posizionati in una differente disposizione: al V spazio sulla linea acellare media per il posizionamento dell’ottica, ed al III e VI sulla linea ascellare anteriore per gli strumenti robotica ( Fig 20) .L’esplorazione della cavita’ pleurica e’ stato effettuata in tutti i casi prima della chirurgia per valutare la fattibilita’ dell’intervento chirurgico e per il corretto posizionamento dei bracci robotici.

Il sistema robotico utilizzato per il trattamento chirurgico delle masse mediastiniche e’ stato il da Vinci™ Robotic System (Intuitive Surgical, Inc, CA, USA). Si tratta di una sistema robotico “completo” costituito da tre componenti principali:

1. Consolle Chirurgo (Surgical Console)

E’ posta al di fuori del campo sterile, a pochi metri dal tavolo operatorio; dispone di un sistema di display 3D ad alta risoluzione visualizzato attraverso il Visore Stereo.

2. Carrello Chirurgico (Surgical Cart)

Il Carrello Chirurgico, posto vicino al tavolo operatorio, e’ costituito da 3 bracci cui sono connessi gli strumenti robotici. Questa è la parte del sistema attraverso cui viene effettuato l’intervento chirurgico vero e proprio grazie al trasferimento dei movimenti del chirurgo ai bracci robotici e quindi alla

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strumentazione in modo assolutamente affidabile. 3. Carrello Visione (Vision Cart)

Comprende una Telecamera, Endoscopi ed un Carrello Visione composto da componenti di elaborazione ed ottimizzazione dell’immagine, integrato nella Consolle Chirurgo.

In tutti gli interventi e’ stata utilizzata CO2 tra 6 e 12 mmHg insufflata in cavita’ toracica, attraverso uno dei trocar (solitamente il trocar attraverso cui viene posizionata l’ottica) , per aumentarne i diametri ed agevolare le manovre chirurgiche. ECG, NIBP, SpO2 ed EtCO2 sono stati monitorizzati durante tutti gli interventi .

Le caratteristiche dei pazienti ed il tipo di lesione trattate con Videochirurgia Robotica sono descritte in Tab 13 . Si e’ trattato prevalentemente di lesioni benigne. In particolare le masse mediastiniche come lipomi, leiomiomi, neurinomi e lesioni cistiche sono state asportate utilizzando 2 soli strumenti “robotici” tra cui una pinza (Endograsp di Cadiere) ed una spatola collegata all’elettrobisturi per la coagulazione e la dissezione dei tessuti (Endo-Dissector ). Gli interventi di timectomia hanno richiesto una maggiore accuratezza soprattutto nell’area periaortica ed del tronco anonimo per l’individuazione e la dissezione dei vasi timici. In questi casi sono stati utilizzati per la coagulazione, strumenti bipolari ( pinza di Meryland) o ad ultrasuoni che consentono la coagulazione tra le branche senza ledere le strutture circostanti. La chiusura delle vene timiche e’ stata effettuata con clips metalliche al titanio.

Al termine dell’intervento, in tutti i casi e’ stato utilizzato un sacchetto sterile per la rimozione del pezzo operatorio e posizionati 2 drenaggi toracici di 24 F.

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RISULTATI

In tutti gli interventi di asportazione e/o timectomia effettuati in Videochirurgia robotica non vi e’ stata alcuna complicanza intraoperatorie,. I risultati, in dettaglio, sono riportati in in Tab.14 .In questo gruppo di pazienti, accuratamente selezionati, non sono stati registrati complicanze relative alla tecnica ne’ alle manovre chirurgiche della strumentazione “robotica” Tutti hanno ben tollerato la procedura ed il decorso post-operatorio e’ risultato soddisfacente richiedendo dosi di analgesici in quantita’ inferiori, rispetto alla chirurgia convenzionale. In 2 pazienti (timoma maligno; carcinoma timico) e’ stata necessaria una conversione in mini-toracotomia antero-laterale per tenaci aderenze con il pericardio. In un paziente con neurinoma il decorso post-operatorio e’ stato caratterizzato da neuropatia dell’arto superiore sx sul versamte ulnare, residuata in una riduzione della sensibilità nei successivi 3 mesi.

La durata degli interventi ha avuto tempi variabili, da un minimo di 2.40 h ad un massimo di 4 ore, di cui 1 per il self-test del sistema robotico e per il set-up degli strumenti. La durata media dei drenaggi e’ stata di 2.3 giorni e la degenza media di 3.9 gg

Tutti i pazienti sono stati dimessi in ottime condizioni e ritornati ai livelli pre-operatori di attivita’ fisica entro 10 gg dall’intervento.

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COMMENTI E CONTROVERSIE

Fino agli anni “80 in epoca pre-VATS, l’approccio chirurgico alle masse mediastiniche era esclusivamente “cielo aperto”, con incisioni chirurgiche ampie, talvolta sproporzionate in caso di patologia benigna o di procedure diagnostiche. Con l’evoluzione tecnologia e la miniaturizzazione delle telecamere e’ stato possibile ridurre il trauma. Le tecniche mini-invasive e la VATS in particolare, hanno in tal senso rivoluzionato l’approccio chirurgico allo spazio mediastinico, sebbene limiti, quali la visione bidimensionale, il ridotto numero di gradi di “liberta’”, la scarsa “ergonomicita’ di alcune manovre chirurgiche, costituiscono importanti fattori limitanti per il trattamento di masse mediastiniche voluminose e/o neoplastiche. L’introduzione della chirurgia robotica [23-30,51,] ha in parte superato queste difficolta’, grazie alle caratteristiche proprie del sistema robotico : visione stereoscopica 3D [54-56], 7 gradi di libertà della strumentazione (che permette di riprodurre i fisiologici movimenti della mano) azione di filtro sul fisiologico tremore della mano [52-53], ergonomicita’ per il chirurgo.

L’applicazione della chirurgia robotica in campo toracico e’ iniziata nel 2001 , presso la Chirurgia toracica di Pisa, con l’intento di valutare l’applicabilita’ di questa tecnica per il trattamento di alcune patologie toraciche.. L’esperienza maturata in questi anni ha mostrato come il sistema robotico sia particolarmente adatto per il trattamento di lesioni mediastiniche in cui, manovre chirurgiche accurate, sono richieste in un ristretto campo chirurgico. L’approccio alla loggia timica cosi’ come il trattamento di neoformazioni del mediastino posteriore (es neurinomi ), in aree remote della cavita’ toracica, risulta estremamente agevole se

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confrontata con la VATS ed anche con la chirurgia convenzionale. Sebbene gli innumerevoli vantaggi tuttavia questa tecnica e’ ancora in una fase di “validazione”per molti interventi, soprattutto in campo oncologico. Ancora oggi pochissimi sono i centri in grado di eseguire questo tipo chirurgia e, di conseguenza , pochi sono i chirurghi che hanno esperienza in questo campo [19-22].

Attualmente molte delle limitazioni della chirurgia robotica sono dovute all’imperfezione del sistema: l’assenza di feedback tattile [ 6,15,57 ], la grandezza della macchina robotica, la carenza di strumentazione, costituiscono ancora difficolta’ importanti per l’ampia applicazione di questo tipo di chirurgia.

Considerando questi limiti, le “procedure robotiche” in ambito mediastinico possono essere tecnicamente eseguite solo in casi accuratamente selezionati. Cosi’ come per la VATS, questa nuova tecnica chirurgia puo’ essere applicata solo in centri specialistici qualificati dove l’alta tecnologia puo’ avvalersi dell’esperienza “stratificata “ della chirurgia convenzionale in campo toracico [58].

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(27)

TABELLE

Tabella 1

Robot di uso chirurgico

Modello

Utilizzo

Aesop EndoAssist Zeus Da Vinci CyberKnife Novac 7 Robodoc Neuromate Endoscopia Endoscopia Chirurgia cardiotoracica Chirurgia Cardiotoracica Radiochirurgia Radiochirurgia Chirurgia ortopedica Neurochirurgia

(28)

Tabella 2

Strutture Anatomiche del Mediastino Mediastino Anterosuperiore

Timo

Arteria anonima,vena cava superiore Arco aortico,grandi vasi

Linfonodi,vasi linfatici Tessuto cellulo-adiposo

Tiroide-Paratiroidi (se ectopiche) Vene ed arterie mammarie Mediastino Medio

Pericardio e cuore Nervi frenici

Trachea, bronchi principali,ili polmonari Linfonodi

Tessuto cellulo adiposo Mediastino Posteriore

Strutture nervose(nervi vago, catena del simpatico) Dotto toracico

Aorta toracica discendente Esofago

Vene Azygos ed Emiazygos Linfonodi

(29)

Tab 3

Localizzazione ed incidenza delle masse mediastiniche più frequenti(escluse le lesioni vascolari) Anteriori Adulti Bambini (54%) (43%) Mediane Adulti Bambini (20%) (18%) Posteriori Adulti Bambini (26%) (40%) Tumori timici

Tumori a cellule germinali Linfomi Carcinomi Gozzi retrosternali Tumori mesenchimali Cisti Tumori endocrini Linfomi Cisti Broncogeniche Cisti Pericardiche Tumori mesenchimali Ernia iatale Sarcoidosi Tumori Neurogenici Meningocele Cisti Enteriche Tumori mesenchimali Tumori endocrini Masse esofagee

(30)

Tab 4

Incidenza dei tumori primitivi mediastinici in adulti e bambini

Tumori Incidenza (%) Adulti Bambini Timici 31 28 Neurogenici 15 47 Linfomi 26 9

Tumori a cellule germinali 15 9

Vascolari 1 6

Altri 13 2

(Adapted from Azarow,Pearl,Zurcher,et al. Primary mediastinal masses a comparison of adult andpediatric population. J Thoracic Cardiovascular Surg 1993;106:67)

(31)

Tab 5

Classificazione delle masse mediastiniche

NEUROGENICHE Tumori originatisi dai nervi periferici

Neurofibroma Shwannoma Neurosarcoma

Tumori originatisi dalla catena del simpatico Ganglineuroma Ganglioneuroblastoma Neuroblastoma Altri Feocromocitoma Paraganglioma TUMORI A CELLULE GERMINALI Seminomi Non seminomi Tumore a cellule embrionali

Teratomi Altri ERNIE Iatali Ernie di Morgagni CISTI Pericardiche Broncogene Enteriche Timiche Meningocele TUMORI TIMICI Timomi Carcinoidi Timolipoma Carcinomi timici ANEURISMI Dell’aorta ascendente Dell’arco dell’aorta Dell’aorta discendente

Dei grossi vasi

TUMORI MESENCHIMALI Fibromi,fibrosarcomi Lipoma,liposarcoma Mixoma Mesotelioma Leiomioma.leiomiosarcoma Rabdomiosarcoma Xantogranuloma Mesenchimoma Emangioma Emangioendotelioma Emangiopericitoma Linfangioma Linfangiopericitoma Linfangiomioma LINFOADENOPATIE Infiammatorie / Granulomatose Sarcoidosi LINFOMI Linfomi di Hodgkin Linfomi non Hodgkin

ENDOCRINI Neoformazioni Tiroidee Neoformazioni paratiroidee

(32)

Tab 6

Incidenza delle masse tumorali mediastiniche primitive

Tumori Incidenza (%)

Neurogenici Timomi Linfomi

Tumori a cellule germinali Tumori endocrini Tumori mesenchimali Carcinomi primitivi Altri 25,3% 23,3% 15,3% 12,2% 7,8% 7,3% 5,7% 2,9%

(33)

TAB 7

Segni e sintomi in pazienti con patologia mediastinica Benigna o Maligna

Sintomi Benigni (n=146) Maligni (n=84) Totale (n=230) Asintomatici 82 19 101 Sintomi respiratori 23 17 40 Dolore toracico 23 20 43 Disfagia 4 0 4

Sindrome della vena cava superiore 0 4 4 Segni Nessun segno 122 57 179 Calo ponderale 3 3 6 Segni di SVC 0 8 8 Neurologici 5 2 7

SVC, Sindrome della vena cava superiore.

From Cohen AJ,Thompson L,Edwards FF et al:Primary cysts and tumors of the mediastinum. Ann thoracic surgery 51:378,1991

(34)

TAB 8

Sindromi sistemiche associate a masse mediastiniche

Neoplasia Timoma Malattia di Hodgkin Neurofibroma Carcinoidi timici Neuroblastoma Shwannoma Sindrome

Miastenia gravis, red cell aplasia, ipoγglobulinemia ,malattie autoimmuni

Prurito,febbre

Osteoartrosi,malattia di Von Recklinghausen

Neoplasie endocrine multiple

Anomalie ematologiche,mioclonie

(35)

Tabella 9

Manifestazioni sistemiche da produzione ectopica di ormoni di masse mediastiniche

Sintomi Ormoni Tumori

Ipertensione Catecolamine Feocromocitoma,neuroblastoma,ganglineuroma Ipercalcemia PTH Adenoma paratiroideo

Tireotossicosi Tiroxina Tireotossicosi Sindrome di

Cushing

ACTH Carcinoidi

Ginecomastia HCG Tumori a cellule germinali Ipoglicemia Insulina,Fattori

insulino simili

Tumori mesenchimali

Diarrea VIP Ganglineuroma,neuroblastoma ,neurofibroma

PTH, paratormone

ACTH,ormone adrenocorticotropo HCG,gonadotropina corionicaumana VIP,peptide vasoattivo intestinale

(36)

Tab 10

Sintomi e segni delle masse mediastiniche

SINTOMI Dolore toracico Dispnea Tosse Astenia Disfagia Sudorazioni notturne Emottisi Palpitazioni SEGNI Calo ponderale Febbre Adenopatie Stridori,sibili

Sindrome della vena cava superiore Paralisi delle corde vocali

Neurofibromatosi Segni neurologici

Segni di tamponamento cardiaco Aritmie cardiache

(37)

Tab 11

Valutazioni diagnostiche delle masse mediastiniche

ANAMNESI ED ESAME OBIETTIVO

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Radiografia standard del torace

TC Pasto Maritato Medicina Nucleare Angiografia Mielografia Ecografia MRI ENDOSCOPIA ESAMI EMATOCHIMICI AGOBIOPSIA TC-guidata Eco-guidata PROCEDURE CHIRURGICHE Mediastinoscopia Mediastinostomia Toracotomia(VATS)

(38)

Tabella 12

Markers tumorali od ormonali di uso routinario nella diagnosi di masse mediastiniche

Neoplasie

Tumori a cellule germinali Seminoma

Tumori del sacco vitellino Coriocarcinoma

Carcinoma embrionale, teratocarcinoma Timomi

Tumori neuroendocrini del timo

Paratiroidi

Tumori neurogenici

Ormoni – Markers tumorali

Basso titolo di β-HCG AFP β -HCG AFP, β -HCG

Ab-antiAChR , AB –anti muscolo

CRH

Calcitonina

Insulina

AFP,α-feto proteina; Ab-antiAChR, anticorpo anti recettore dell’acetilcolina; β –HCG, gonadotropina corionica umana ; CRH,ormone di rilascio delle corticotropine.

(39)

Tabella 13

PAZIENTI CON MASSE MEDIASTINICHE SOTTOPOSTI A CHIRURGIA ROBOTICA

ETA’ SESSO SINTOMI DIAGNOSI INTERVENTO

21 M Tosse Cisti Broncogena Asportazione 19 M Asintomatico Leiomioma Asportazione

68 M “ Lipoma Asportazione

71 F “ Cisti timica Asportazione +

timectomia

31 F “ Teratoma maturo Asportazione

81 M Tosse/dispnea Carcinoma timico ben diff. Tipo B3

Asportazione neoformazione + Timectomia 59 F Asintomatico Schwannoma Asportazione

20 M “ Cisti Enterogena Asportazione

34 M “ Neurinoma Enucleazione

38 F “ Cisti Timica Asportazione

75 F “ Timoma maligno Timectomia

37 F “ Iperplasia Timica Timectomia

72 M “ Cisti Timica Timectomia

23 M “ Timoma maligno tipo B1 Timectomia (conversione)

53 M “ Shwannoma Asportazione

63 M “ Cisti celomatica Asportazione

52 M “ Tumore fibroso benigno

della pleura

Asportazione 69 F “ Cisti pericardica sierosa Asportazione

67 F “ Neurinoma Asportazione

56 F Tosse LNH Asportazione

74 M Asintomatico Neurinoma Asportazione 69 M Dispnea lieve Nodulo microfollicolare

tiroideo in gozzo multinodulare, Timo in sost.adiposa

Timectomia

+tiroidectomia totale

67 M Dispnea Timoma maligno B3 Asportazione (conversione) 58 F Asintomatico Shwannoma Asportazione

52 M “ Cisti timica Asportazione +

timectomia 43 M Tosse Cisti broncogena Asportazione cisti

67 F Cisti timica + Timo in

sost.adiposa

Timectomia

53 F Broncorrea ,Tosse Sequestrazione

polmonare intralobare + gozzo multinodulare

Asportazione neoformazione LISX +Tiroidectomia totale

38 F Asintomatico Lipoma Asportazione massa

mediastinica anteroinferiore

(40)

Tabella 14 Risultati ETA

SES SO

DIAGNOSI INTERVENTO DECORSO DR EN AG GI GG GG P.O REMARKS 21 M Cisti Broncogena Asportazione Regolare 3 5 19 M Leiomioma Asportazione “ 2 3 68 M Lipoma Asportazione + timectomia „ 3 3

71 F Cisti timica Asportazione “ 3 4

31 F Teratoma maturo Asportazione neoformazione + Timectomia

„ 3 4

81 M Carcinoma timico ben diff. Tipo B3

Asportazione “ 2 4 Conversione

59 F Schwannoma Asportazione “ 2 3 20 M Cisti Enterogena Asportazione Air leaks 4 7 34 M Neurinoma Asportazione regolare 2 3 38 F Cisti Timica Asportazione “ 2 3 75 F Timoma maligno

B3

Timectomia “ 2 3 37 F Iperplasia Timica Timectomia « 1 3 72 M Cisti Timica Timectomia “ 2 3 23 M Timoma maligno

tipo B1

Asportazione + timectomia

febbre 3 4 Conversione 53 M Shwannoma Asportazione Neuropatia

arto sx

3 6 Deficit sensitvo 63 M Cisti celomatica Asportazione Regolare 2 4

52 M Tumore fibroso benigno della pleura Asportazione “ 2 3 69 F Cisti pericardica sierosa Asportazione “ 2 3 67 F Neurinoma Asportazione “ 1 3 56 F LNH Asportazione “ 2 4 74 M Neurinoma Asportazione Sputum

retention 2 4 69 M Gozzo + Timo in sost.adiposa Timectomia + tiroidectomia totale Regolare 2 4 67 M Timoma maligno B3 Asportazione + timectomia “ 2 4 58 F Shwannoma Asportazion “ 2 4 52 M Cisti timica Asportazione cisti

+Timectomia

“ 1 3

43 M Cisti broncogena Asportazione “ 1 3 67 F Cisti timica + Timo in sost.adip Asportazione +Tiroidectomia totale “ 2 5 53 F Sequestrazione polmonare intralobare + gozzo Resezione LISX + tiroidectomia “ 3 4 38 F Lipoma Asportazione “ 2 3

(41)

FIGURE

Figura 1

(42)

Figura 2

(43)

Figura 3

(44)

Fig 4

(45)

Fig 5

(46)

Fig 6

(47)

Fig 7

Anatomia topografica dei tumori del mediastino

1) Timoma,Tumore a cellule Germinali,adenopatie linfomi,gozzi 2) Adenopatie,gozzi,linfomi ,tumore a cellule germinali

3) Cisti pleuropericardiche,timoma ectopico,fibroma pleurico,timoma,tumorea cellule germinali,lipomi 4) Gozzi posteriori,cisti paraesofagee,tumori neurogeni 5) Cisti broncogene

(48)

Fig 8

Anatomia topografica dei tumori del mediastino

1)Timoma,Tumore a cellule Germinali,adenopatie linfomi,gozzi 2)Adenopatie,gozzi,linfomi ,tumore a cellule germinali

3)Cisti pleuropericardiche,timoma ectopico,fibroma pleurico,timoma,tumorea cellule germinali,lipomi

4)Gozzi posteriori,cisti paraesofagee,tumori neurogeni 5)Cisti broncogene

(49)

Fig 9

(50)

Fig 10

(51)

Fig 11

(52)

Fig 12

(53)

Fig 13

(54)

Fig 14

(55)

Fig 15

(56)

Fig 16

(57)

Fig 17

(58)

Fig 18

(59)

Figura 19

(60)

Figura 20

Figura

Tabella 14                               Risultati  ETA

Riferimenti

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