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GENNAIO - FEBBRAIO Entrate Tributarie Internazionali

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aprile 2018

Bollettino n. 110

GEN N A IO - F EBB R A IO 201 8

Entrate Tributarie Internazionali

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gennaio-febbraio 2018

Entrate Tributarie Internazionali

MEF Ministero dell’Economia e delle Finanze Dipartimento delle Finanze

Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali Ufficio III

Via dei Normanni, 5 00184 Roma

Email [email protected] http://www.finanze.gov.it/

Tel. +39 06 93836170/1/2 Fax +39 06 50171830

Responsabile della pubblicazione:

Francesca Faedda (Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali) Analisi economico-fiscale a cura di:

Giacomo Giannone (Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali)

Focus di approfondimento sulle misure fiscali nei principali Paesi UE a cura di:

Germana Bottone (Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali) Marzia Mascini (Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali) Alessandro Rollo (Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali)

In copertina: Europe in foreground - Rappresentazione in acquerello di Pamela E. Greco Il download dei Bollettini è effettuabile presso il sito web del Dipartimento delle Finanze:

http://www.finanze.gov.it/opencms/it/entrate-tributarie/entrate-tributarie-internazionali-/

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gennaio-febbraio 2018

PREMESSA

Il “Bollettino delle Entrate Tributarie Internazionali” contiene un’analisi comparata dell’andamen- to delle entrate tributarie in Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Spagna. La fonte delle informazioni è la serie di bollettini mensili pubblicati sui siti istituzionali delle Ammini- strazioni competenti dei paesi europei oggetto di analisi.

I dati relativi a ciascun Paese, disomogenei per livello di dettaglio o di aggregazione, per classifi- cazione e struttura delle imposte, non sono oggetto della riclassificazione che sarebbe necessaria qualora si volessero effettuare confronti su valori assoluti o su specifiche fattispecie impositive.

Obiettivo di questo report, infatti, è essenzialmente di fornire informazioni tempestive sui tassi tendenziali di variazione delle entrate tributarie erariali, in un arco temporale omogeneo per cia- scun paese oggetto di analisi.

Il bollettino è strutturato in tre sezioni.

Nella prima sezione si confrontano gli andamenti tendenziali del totale delle entrate e delle en- trate derivanti dall’imposta sul valore aggiunto nei vari paesi. Inoltre, per ognuno dei paesi, si os- serva il livello di gettito rilevato mensilmente.

La seconda sezione è dedicata all’approfondimento delle riforme fiscali adottate in alcuni paesi dell’Unione Europea, e al commento di alcuni indicatori internazionali di tassazione. In particolare, il report di febbraio 2018 propone un focus sulle seguenti tematiche:

VAT Gap nei paesi UE;

la fatturazione elettronica in Europa.

Nella terza sezione si traccia l’evoluzione del quadro economico dei paesi oggetto di osserva- zione attraverso l’andamento tendenziale di alcune variabili tra cui il PIL, il tasso di inflazione, il tas- so di disoccupazione, il livello dei consumi finali e della spesa pubblica, l’andamento della produ- zione industriale e la variazione dello stock di debito pubblico in rapporto al PIL. I dati sono ag- giornati con frequenza mensile o trimestrale sulla base dell’ultima release disponibile sul database di Eurostat.

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gennaio-febbraio 2018

INDICE

I. E

NTRATE TRIBUTARIE

:

ANALISI PER

P

AESE II.1 Totale entrate tributarie

II.2 Entrate IVA II.3 Francia II.4 Germania II.5 Irlanda II.6 Italia II.7 Portogallo II.8 Regno Unito II.9 Spagna

II. F

OCUSSULLA POLITICA FISCALE NEI

P

AESI

UE

II.1 VAT Gap nei paesi UE

II.2 La fatturazione elettronica in Europa

III. I

NDICATORI MACROECONOMICIINTERNAZIONALI

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gennaio-febbraio 2018

E

LENCO DELLEFONTI

Indicatori macroeconomici

Eurostat, Database, Quarterly national accounts Analisi tematica

Study and Reports on the VAT Gap in the EU-28 Member States: 2017 Final Report, TAXUD/2015/

CC/131, Warsaw 18 Settembre 2017 Analisi per Paese

Ministère de l'Action et des Comptes publics, Documentation budgétaire

Bundesministerium der Finanzen, Monatsbericht

An Roinn Airgeadais, Finance Department, Exchequer Returns

Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento delle Finanze, Entrate tributarie

Ministério das Finanças e da Administraçào Pùblica, Direção-Geral do Orçamento, Execução Orçamental

HM Treasury, Office for National Statistics, Public sector finances

Administración General del Estado, Agenzia Tributaria, Recaudación tributaria

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gennaio-febbraio 2018

I. E NTRATE TRIBUTARIE : ANALISI PER P AESE

I.1 Totale entrate tributarie

Nel primo bimestre del 2018 l’andamento delle entrate tributarie conferma la marcata variabilità tra i Paesi già osservata nel corso del 2017.

Cresce a ritmi sostenuti il gettito tributario del Portogallo (+8,1%), superando il tasso di crescita medio dell’ultimo semestre del 2017.

Per l’Irlanda si consolida la crescita delle entra- te tributarie (+4,1%) che mostra un tasso di va- riazione tendenziale in linea con la media del 2017.

Il Regno Unito registra una lieve variazione po- sitiva (+0,3%) evidenziando un rallentamento della dinamica osservata l’anno scorso.

In Italia il gettito tributario cresce del 3,6%, proseguendo il trend positivo osservato da gen- naio 2015.

Positiva risulta la dinamica del gettito tributario della Spagna che registra a febbraio un aumento tendenziale del 2,5%.

In Francia il gettito segna una flessione tenden- ziale (-2,4%), in controtendenza rispetto ai dati degli ultimi dodici mesi.

Infine, la Germania continua a mostrare una dinamica favorevole delle entrate (+5,6%), che crescono a un ritmo più sostenuto rispetto allo scorso anno.

0 40 80 120

Francia Germania Irlanda Italia Portogallo Regno Unito Spagna

Migliaia Totale Entrate tributarie - in miliardi di euro

gennaio-febbraio 2017 gennaio-febbraio 2018

-2,4%

0,3%

2,5%

3,6%

4,1%

5,6%

8,1%

-4,0% -2,0% 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0%

Francia Regno Unito Spagna Italia Irlanda Germania Portogallo

Entrate tributarie - variazione tendenziale %

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gennaio-febbraio 2018

I.2 Entrate IVA

Il gettito IVA nel primo bimestre del 2018 fa registrare:

una crescita per il Portogallo (+5,5%), la Francia (+4,2%), la Germania (+3,9%), l’Italia (+3,9%) e la Spagna (+3,4%);

una sostanziale stabilità per il Regno Unito (+0,1%);

una flessione per l’Irlanda (-1,8%);

Analogamente agli andamenti registrati per il to- tale del gettito tributario, forti disomogeneità tra i vari Paesi si osservano anche in relazione all’anda- mento dell’IVA: la forbice tra i tassi di variazione ne- gativi registrati in Irlanda (-1,8%) e quelli di varia- zione positiva osservati in Portogallo (+5,5%) è pari a 7,3 p.p..

In particolare, il Portogallo (+5,5%) mostra il tas- so di crescita maggiore, consolidando la dinamica già positiva registrata nel 2017.

In aumento anche le entrate IVA della Francia (+4,2%), Germania (+3,9%), Italia (+3,9%) e Regno Unito (+0,1%), seppure i tassi di crescita siano più contenuti rispetto alla media dello scorso anno.

L’Irlanda (-1,8%) mostra per la prima volta una flessione tendenziale dopo ben quarantotto mesi di costanti variazioni positive.

I.3 Francia

Le entrate tributarie, al netto dei rimborsi e degli sgravi fiscali, mostrano una flessione di circa 1,2 mi- liardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-2,4%), nonostante le principali imposte, quali l’imposta sui redditi da lavoro (+2%), le impo- ste sulle società (+7,1%) e l’IVA (+4,2%), registrino risultati positivi. Tra le imposte indirette diminuisce il gettito dell’accisa sui consumi dei prodotti ener- getici di oltre 900 milioni di euro, rispetto al dato osservato nel mese di gennaio 2017 (-61,1%).

-1,8%

0,1%

3,4%

3,9%

3,9%

4,2%

5,5%

-4,0% -2,0% 0,0% 2,0% 4,0% 6,0%

Irlanda Regno Unito Spagna Italia Germania Francia Portogallo

Entrate IVA - variazione tendenziale %

0 10 20 30 40 50

Francia Germania Irlanda Italia Portogallo Regno Unito Spagna

Migliaia Entrate IVA - in miliardi di euro gennaio-febbraio 2017 gennaio-febbraio 2018

48.072 28.068

49.264 26.924

0 20000 40000 60000

TOT entrate tributarieIVA

Entrate tributarie, Francia - in mln di euro consuntivo 2017 preconsuntivo 2018

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gennaio-febbraio 2018

I.4 Germania

In Germania si registra un incremento delle en- trate tributarie (al netto delle imposte locali) del 5,6%, rispetto allo stesso periodo dello scorso an- no. Questo risultato riflette l’andamento positivo dell’imposta sui salari (+6%), dell’imposta sulle so- cietà (+84,3%) e dell’imposta sul valore aggiunto (+3,9%). Positiva anche la variazione del gettito de- rivante da altre imposte indirette come l’imposta sull’energia elettrica (+10,5%), l’imposta sui moto- veicoli (+1,7%) e l’imposta sulle assicurazioni (+3,6%). In flessione, al contrario, il gettito dell’ac- cisa sui prodotti alcolici (-0,9%) e dell’imposta sul tabacco (-5,7%).

I.5 Irlanda

Le entrate tributarie aumentano del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2017, per effetto dell’anda- mento positivo del gettito derivante dalle imposte sui redditi delle persone fisiche (+6,7%). E’ in fles- sione, al contrario, il gettito derivante sia dall'impo- sta sulle società (-21,7%) sia dall’imposta sul valore aggiunto (-1,8%). Tra le altre imposte indirette, le accise mostrano un aumento di 46 milioni di euro (+5,6%); positivo anche l’andamento dell’imposta di bollo (+69 milioni di euro, pari a +42,8%).

I.6 Italia

Si registra un incremento tendenziale del gettito (+3,6%), per effetto dell’aumento sia delle imposte dirette (+3,6%) sia delle imposte indirette (+3,6%).

In particolare, si segnala l’incremento del gettito dell’imposta sulle persone fisiche (+2,9%) e dell’im- posta sulle società (+25,9%). Aumenta il gettito dell’IVA (+3,9%). Tra le altre imposte indirette si registra un incremento dell’imposta sul consumo dei tabacchi (+3%). Mostra un andamento negativo il gettito dell’imposta di bollo (-1,5%), dell’accisa sui prodotti energetici (-2,1%) e sull’energia elettri- ca (-2,8%).

104.115 43.215

98.595 41.577

0 50000 100000 150000

TOT entrate tributarieIVA

Entrate tributarie, Germania - in mln di euro consuntivo 2017 preconsuntivo 2018

7.814 2.766

7.509 2.816

0 2000 4000 6000 8000 10000

TOT entrate tributarieIVA

Entrate tributarie, Irlanda - in mln di euro consuntivo 2017 preconsuntivo 2018

66.794 14.772

64.479 14.218

0 20000 40000 60000 80000

TOT entrate tributarieIVA

Entrate tributarie, Italia - in mln di euro consuntivo 2017 preconsuntivo 2018

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gennaio-febbraio 2018

I.7 Portogallo

Il gettito tributario segna un incremento dell’8,1%, per effetto dell’andamento positivo osservato per le entrate derivanti sia dall’imposta sui redditi delle per- sone fisiche (+4%) sia dall’imposta sui redditi delle società e dall’IVA (+5,5%). Positivo anche il risultato delle altre imposte indirette come l’imposta di bollo (+4,8%), le accise sui prodotti alcolici (+28,6%), sul tabacco (+33,9%) e sui prodotti petroliferi ed ener- getici (+18,8%). Negativo, al contrario, l’andamento delle entrate derivanti dall’imposta sui veicoli (-1,7%).

I.8 Regno Unito

Le entrate tributarie segnano una lieve variazione positiva rispetto allo stesso periodo dello scorso an- no (+0,3%), mostrando un rallentamento della dina- mica osservata negli ultimi due anni. Tale risultato riflette l’andamento positivo del gettito delle imposte indirette (+3,3%); mentre è negativo il risultato delle imposte dirette (-0,3%). In particolare si segnala la flessione del gettito delle imposte sul reddito e sul patrimonio (-0,6%) e una sostanziale stabilità per l’imposta sul valore aggiunto (+0,1%).

I.9 Spagna

Le entrate tributarie mostrano un incremento ten- denziale complessivo pari al 2,5%, dovuto alla cresci- ta del gettito sia delle imposte dirette (+2,1%) sia delle imposte indirette (+2,7%). In particolare si os- serva una crescita per l’imposta sulle persone fisiche (+5,5%) e una flessione molto significativa per l’im- posta sulle società (-20,5%). Positivo il risultato dell’IVA (+3,4%). Tra le altre imposte indirette si regi- stra un incremento del gettito delle imposte sugli idrocarburi (+2,7%) e delle accise sulla birra (+9%).

Mostra invece una variazione negativa il gettito delle imposte speciali sul tabacco (-7,6%) e sui prodotti alcolici (-3,4%).

6.755 3.091

6.250 2.931

0 2000 4000 6000 8000

TOT entrate tributarieIVA

Entrate tributarie, Portogallo - in mln di euro consuntivo 2017 preconsuntivo 2018

106.186 23.141

105.846 23.128

0 50000 100000 150000

TOT entrate tributarieIVA

Entrate tributarie, Regno Unito - in mln di sterline consuntivo 2017 preconsuntivo 2018

32.723 15.825

31.934 15.301

0 10000 20000 30000 40000

TOT entrate tributarieIVA

Entrate tributarie, Spagna - in mln di euro consuntivo 2017 preconsuntivo 2018

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gennaio-febbraio 2018

II. F OCUS SULLA POLITICA FISCALE NEI P AESI UE

II.1 VAT Gap nei paesi UE

In questo paragrafo sono presentati gli indicatori del VAT Gap osservato nel 2015 nei Paesi og- getto di analisi nell’ultimo rapporto pubblicato a settembre scorso dalla Commissione Europea,

“Study and Reports on the VAT Gap in the EU-28 Member States: 2017 Final Report”1, che fornisce le nuove stime del VAT Gap e del Policy Gap nel 2015 nonché gli aggiornamenti delle stime dell’in- dicatore per gli anni dal 2011 al 2014.

Il VAT Gap esprime la differenza tra l’ammontare delle entrate IVA effettivamente riscosse e le entrate teoriche che ciascun Paese potrebbe riscuotere sulla base della dinamica congiunturale os- servata e tenendo conto della struttura impositiva nonché della legislazione di riferimento. In parti- colare, l’ammontare teorico totale del debito IVA, indicato di seguito con l’acronimo VTTL (VAT to- tal theoretical liability), è calcolato utilizzando un approccio di tipo top-down: partendo dal con- fronto tra i dati della contabilità nazionale e quelli rilevati nelle dichiarazioni fiscali, si applicano le aliquote legali previste dal singolo paese per ottenere una stima del debito IVA totale.

Se da un lato tale indicatore può essere utilizzato per misurare l’efficacia della riscossione delle entrate IVA di un paese, dall’altro lato è importante precisare che il VAT Gap non è una misura di- retta del livello di evasione. Infatti il VAT Gap, oltre a dipendere da frodi, evasione ed erosione fi- scale, è influenzato anche da problemi di liquidità dei contribuenti e di contabilizzazione insiti nei sistemi contabili dei singoli paesi nonché problemi residuali nel calcolo.

Per i Paesi oggetto di esame nel presente bollettino (Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Spagna), l’analisi di seguito riportata confronta il VAT Gap osservato per ciascun paese con il valore medio dei paesi dell’Unione Europea.

Nel 2015 il VAT Gap nei 28 paesi UE si è attestato complessivamente a 151,5 miliardi di euro in valore assoluto, in diminuzione rispetto al biennio precedente (160,2 miliardi nel 2014 e 162 miliar- di nel 2013). Tale andamento è spiegato dall’incremento più che proporzionale delle entrate IVA rispetto al totale dell’IVA teorica. Mentre le entrate IVA sono cresciute rispettivamente del 3,8% nel 2014 e del 4,4% nel 2015, attestandosi a 1.187 miliardi di euro, l’IVA teorica ha registrato una cre- scita maggiore, del 4,6% nel 2014 e del 5,9% nel 2015, attestandosi a 1.037 miliardi di euro nel 2015.

1 Study and Reports on the VAT Gap in the EU-28 Member States: 2017 Final Report, TAXUD/2015/CC/131, Warsaw 18 Settembre 2017. Il rapporto è stato redatto da un team di esperti del CASE (Center for Social and Economic Research, Warsaw) e rappresenta l’atto finale di una serie di rapporti pubblicati annualmente dal 2013.

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gennaio-febbraio 2018

La Fig. 1 traccia l’evoluzione del VAT Gap in percentuale dell’IVA teorica, VTTL, nei vari paesi, nel periodo 2013-2015.

Emergono dinamiche eterogenee sia in relazione al confronto dei livelli tra Paesi sia rispetto all’evoluzione temporale dell’indicatore.

Nel dettaglio si segnala che:

il VAT Gap medio dei paesi UE (EU28) presenta un’incidenza sul totale dell’IVA teorica pari al 12,8% nel 2015. Tra i paesi osservati, l’Italia è quello con la percentuale di VAT Gap maggiore (25,8%). Tutti gli altri paesi, ossia Germania (9,6%), Irlanda (9,9%), Spagna (3,5%), Francia (11,7%), Portogallo (11,5%) e Regno Unito (10,9%), si attestano su un valore inferiore a quello della media UE;

nel triennio 2013-2015 il VAT Gap medio dei paesi UE (EU28) mostra un trend decrescente.

Questa dinamica è influenzata dai valori dell’indicatore registrati in Germania, Spagna, Italia e Portogallo, caratterizzati da un andamento decrescente. Sostanzialmente stabile il livello regi- strato per il Regno Unito; presenta oscillazioni nel periodo il VAT Gap di Irlanda e Francia.

Fonte: Elaborazione su dati della Commissione Europea 0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

20,0%

25,0%

30,0%

EU28 Germany Ireland Spain France Italy Portugal UK

Fig. 1 VAT Gap in % del VTTL, 2013-2015

2013 2014 2015

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gennaio-febbraio 2018

Come anticipato, l’indicatore di VAT Gap esprime la differenza tra l’ammontare totale dell’IVA teorica (VTTL) e l’ammontare delle entrate IVA effettivamente riscosse. L’IVA teorica, VTTL, riflette l’andamento di alcune variabili economiche (consumi finali, consumi intermedi e formazione lorda di capitale fisso) e le variazioni nel regime fiscale.

L’ammontare dell’IVA riscossa, invece, viene comunicata a Eurostat dagli istituti nazionali di sta- tistica dei singoli paesi sulla base di quanto contabilizzato nei conti nazionali. Questo valore può essere espresso come prodotto di tre componenti:

IVA effettivamente riscossa = Base Imponibile Netta * Aliquota Effettiva * VAT Compliance La Base Imponibile Netta (data dalla somma di consumi finali e investimenti delle famiglie, degli istituti no-profit e della PA) è calcolata come differenza tra la base lorda e le entrate IVA effettiva- mente riscosse. L’Aliquota Effettiva è data dal rapporto tra l’IVA teorica (VTTL) e la Base Imponibile Netta. La VAT Compliance è calcolata in via residuale e misura il grado di adempimento dei contri- buenti agli obblighi tributari.

La Fig. 2 mostra la variazione intervenuta tra il 2015 e il 2014 sulle singoli componenti dell’IVA riscossa.

-2,0%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

EU27 Germany Ireland Spain France Italy Portugal UK

Fig. 2 Variazioni nelle componenti del gettito IVA, 2015/2014

Effective Rate VAT Compliance Net Base Fonte: Elaborazione su dati della Commissione Europea

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gennaio-febbraio 2018

Dalla disaggregazione delle entrate per singole componenti, nel dettaglio, risulta che:

in alcuni paesi europei l’andamento del gettito IVA è principalmente ascrivibile a un incre- mento della VAT compliance superiore a quello registrato dalla media europea (+1,5%). Si tratta in particolare della Spagna (5,2%), dell’Italia (3,5%) e del Portogallo (2,0%). In Italia al risultato registrato hanno contribuito gli effetti delle misure di contrasto all’evasione intro- dotte con la Legge di Stabilità 2015 (Legge 190/2014) e in particolare il meccanismo di Split Payment. A novembre dello stesso anno è stato esteso il sistema di Reverse Charge;

la Spagna presenta un aumento dell’IVA riscossa (7,8%) in linea con la media europea (7,9%);

contribuiscono a tale risultato principalmente l’aumento della VAT Compliance (5,2%) e l’in- cremento della base imponibile netta dell’IVA (2,7%).

La Fig. 3 illustra gli andamenti del VAT Gap dal 2011 al 2015 per ciascuno dei paesi osservati, nonché l’andamento medio dei paesi dell’Unione Europea. Con particolare riferimento all’ultimo triennio, si osserva la seguente dinamica:

tra il 2013 e il 2015 è aumentato il VAT Gap di Regno Unito (+5,7 miliardi di euro, pari a +34,7%) e Francia (+1,9 miliardi, pari a +10,4%). In aumento anche il VAT Gap in percentuale dell’IVA teorica per entrambi i paesi (+0,5%);

si registra una flessione per il VAT Gap della Spagna (-5,5 miliardi di euro, pari a -68,6%), del Portogallo (-0,6 miliardi, pari a -22,8%), dell’Italia (-5 miliardi, pari a -12,4%) e della Germania (-2,3 miliardi, pari a –9,3%). Si riduce anche il VAT Gap in percentuale dell’IVA teorica (-8,1%

per la Spagna, -4,3% per il Portogallo, -4,1% per l’Italia e –1,5% per la Germania);

sostanzialmente stabile il VAT Gap dell’Irlanda (-34 milioni di euro).

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gennaio-febbraio 2018

Fig. 3 Serie storica del VAT Gap (in milioni di euro), 2011-2015

8.622

6.109

7.975

5.757

2.503

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 10000

2011 2012 2013 2014 2015

VAT Gap 2011-2015 (mln di euro), Spagna

40.818

38.390

40.065

38.305

35.093

32000 33000 34000 35000 36000 37000 38000 39000 40000 41000 42000

2011 2012 2013 2014 2015

VAT Gap 2011-2015 (mln di euro), Italia

146.983

159.538

161.997

160.220

151.530

135000 140000 145000 150000 155000 160000 165000

2011 2012 2013 2014 2015

VAT Gap 2011-2015 (mln di euro), EU28

20.589

23.991 24.649 24.898

22.366

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000

2011 2012 2013 2014 2015

VAT Gap 2011-2015 (mln di euro), Germania

12.696

15.632 16.494

18.715

22.210

0 5000 10000 15000 20000 25000

11 12 13 14 15

VAT Gap 2011-2015 (mln di euro), Regno Unito

12.115

19.853

18.218

21.981

20.113

0 5000 10000 15000 20000 25000

2011 2012 2013 2014 2015

VAT Gap 2011-2015 (mln di euro), Francia

2.196

2.586 2.578

2.232

1.989

0 500 1000 1500 2000 2500 3000

11 12 13 14 15

VAT Gap 2011-2015 (mln di euro), Portogallo

1.795 1.880

1.353

1.106

1.319

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000

2011 2012 2013 2014 2015

VAT Gap 2011-2015 (mln di euro), Irlanda

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gennaio-febbraio 2018

II.2 La fatturazione elettronica in Europa

La Direttiva 2014/55/EU stabilisce che entro il 2018 tutte le Amministrazioni Pubbliche degli Stati membri dell’Unione Europea saranno obbligate a ricevere e elaborare la fatture elettroniche in conformità alla norma europea sulla fattura elettronica EN 169312. Nel quadro più ampio delle mi- sure adottate per rendere omogenei i sistemi fiscali, il principale obiettivo della Direttiva è quello di contribuire allo sviluppo dell’economia digitale e rendere più moderna ed efficiente la gestione dell’Iva anche nell’ottica del recupero dell’evasione e dell’elusione fiscale. Fra i Paesi che hanno già introdotto il nuovo sistema si segnalano: Francia, Italia, Portogallo e Spagna.

In Francia dal 2017 la normativa sulla fatturazione elettronica è entrata in vigore gradualmente e ha previsto a partire dal 2020 l’estensione dell’obbligo anche alle micro aziende (Ordonnance n°

2014-697 du 26 juin 2014 relative au développement de la facturation électronique). L’adesione alle nuove norme da parte dei fornitori della PA è stata scaglionata in date diverse, a seconda delle di- mensioni delle imprese:

dal 01/01/2017 società con più di 5.000 dipendenti;

dal 01/01/2018 società con un numero di dipendenti compreso tra 250-5.000 unità;

dal 01/01/2019 società con un numero di dipendenti compreso tra 10-250 unità;

dal 01/01/2020 società con un numero di dipendenti inferiore a 10 unità.

La normativa ha richiesto l’attivazione di un unico portale nazionale "Chorus Pro”, senza costi ag- giuntivi per gli enti del settore pubblico, sviluppato dall’Agence pour l'Informatique Financière de l’É- tat (AIFE) - Ministère de l’Économie et des Finances.

In Italia l’iter normativo per la fatturazione elettronica è stato avviato con la Legge finanziaria del 2008 (Legge n. 244/2007) e ha previsto l’obbligo, a partire da giugno 2014, di fatturazione elet- tronica dei fornitori nei confronti della Pubblica Amministrazione e la definizione di un sistema in- formatico (Sistema di Interscambio - SdI) gestito dall’Agenzia delle Entrate3.

Dal 31 marzo 2015 l’uso di fatture elettroniche negli scambi commerciali con la PA è diventato obbligatorio per tutti gli enti pubblici comprese le amministrazioni locali. Inoltre con l’emanazione del D.Lgs. n. 127/2015, il legislatore ha introdotto una serie di misure volte ad incentivare la diffu- sione della fatturazione elettronica tra gli operatori B2B tramite Sistema di Interscambio e la tra- smissione telematica dei dati delle operazioni rilevanti ai fini Iva.

2 La norma europea EN16931-1 “Electronic invoicing – Part 1: Semantic data model of the core elements of an electronic invoice” stabilisce un modello di dati semantici degli elementi essenziali di una fattura elettronica tali da garantire la conformità legale (inclusa quella fiscale) e consentire l'interoperabilità negli scambi commerciali transfrontalieri, cross-settoriali e domestici.

3 Tutte le fatture dirette alle pubbliche amministrazioni transitano per il Sistema di interscambio SdI e sono trasmesse oltre che alle singole amministrazioni anche alla Ragioneria generale dello Stato ai fini del controllo della spesa. Il SdI gestisce attualmente circa 2,5 milioni di fatture al mese e fa da cerniera a circa 23.000 amministrazioni e quasi un milione di fornitori. Le modalità di funzionamento dello SdI sono state definite con il decreto ministeriale del 3 aprile 2013, n. 55.

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gennaio-febbraio 2018

Con la Legge n. 205/2017, dal 1° luglio del 2018 l’obbligo della fatturazione in forma elettronica sarà esteso agli operatori del settore dei subappalti pubblici e della filiera dei carburanti e dal 1°

settembre ai soggetti extra-UE per quanto riguarda le fatture emesse in ambito tax free shopping.

Dal 1° gennaio 2019 l’obbligo diventerà generale. L’Italia ha presentato una domanda di deroga basata sull’articolo 395 della direttiva Iva per ottenere l’autorizzazione ad applicare la fatturazione elettronica obbligatoria a tutti i soggetti passivi stabiliti sul territorio nazionale, fatta eccezione per i professionisti e le piccole imprese che beneficiano dei regimi di vantaggio o forfettario, e per in- trodurre le fatture nel Sistema di Interscambio (SdI). La deroga sulla fatturazione elettronica obbli- gatoria è anche in linea con la raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2017 dell'Italia, nella quale si raccomandava di adottare provvedimenti nel 2017 e nel 2018 al fine di ampliare l’uso obbligatorio dei sistemi elettronici di fatturazione e di pagamento. La deroga de- ve essere autorizzata in base all’articolo 395 della direttiva Iva allo scopo di semplificare la proce- dura di riscossione dell’imposta o di evitare talune evasioni o elusioni fiscali. Sulla base degli ele- menti forniti dall’Italia, la deroga è stata ritenuta coerente con le disposizioni vigenti in materia ed è stata concessa dal 1º luglio 2018 al 31 dicembre 2021.

In Spagna, la legge n. 25/2013 ha introdotto l'uso delle fatture elettroniche e la loro registrazio- ne contabile nei rapporti commerciali con la PA. Ha disposto inoltre l’obbligo per tutti gli enti pub- blici di ricevere le fatture attraverso un punto di accesso comune, indipendentemente dalle loro diverse unità e dipartimenti.

Nel dicembre 2016 è entrato in vigore un Regio Decreto che introduce il sistema “Suministro In- mediato de Información” e stabilisce la rilevanza elettronica dei registri Iva per promuovere lo scambio elettronico dei documenti fiscali. A partire dal 1° luglio 2017 circa 62.000 aziende, aventi requisiti specifici, hanno effettuato l’invio delle dichiarazioni Iva in formato elettronico.

La Tab. 1 sintetizza le principali caratteristiche dei sistemi di fatturazione elettronica introdotti in Francia, Italia, Portogallo e Spagna e nel paragrafo successivo vengono approfondite le misure adottate in Portogallo in tema di trasmissione elettronica delle fatture.

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gennaio-febbraio 2018

IL PORTOGALLO

Le misure introdotte

1. Obbligo di trasmissione telematica (e-fatura)

Il Governo portoghese con il “Decreto-Lei de 24 de agosto 2012 n. 198”, che ha recepito la Diret- tiva 2010/45/EU, ha introdotto un sistema di trasmissione telematica obbligatoria dei dati di tutte le operazioni rilevanti ai fini Iva, effettuate da imprese e lavoratori autonomi residenti. Attraverso un portale web “e-fatura” l’amministrazione finanziaria portoghese ha agito da snodo per gli adempimenti telematici, portando il sistema gradualmente a regime nel 2015.

L’utilizzo della fattura elettronica è su base volontaria. Tuttavia, sia nel caso di emissione di fattu- re fisiche sia nel caso di emissione di fatture elettroniche, è obbligatoria l’applicazione del docu- mento SAFT-PT, per il quale è necessario effettuare una dichiarazione elettronica di fronte all’auto- rità tributaria di specifici dati contenuti nella fattura generata. I dati della fattura stessa possono essere inseriti direttamente sul portale dell’amministrazione fiscale; in alternativa è consentito compilare un modello già predisposto da trasmettere in seguito elettronicamente. La fattura da inviare al cliente contiene un codice univoco che si ottiene nel momento in cui l’Autoridade Tribu- tària e Aduaneira risponde alla dichiarazione trasmessa.

Successivamente la Legge n. 96/2015 ha disciplinato l’e-procurement nella Pubblica Amministra- zione, stabilendo le modalità di utilizzo della fatturazione elettronica, che sono state poi riordinate e sistemate nel “Codice dei Contratti Pubblici” (Código dos Contratos Públicos). La normativa si è uniformata alla successiva Direttiva 2014/55/EU, in cui l’articolo 299-B ha stabilito, in particolare, che tutti gli enti del settore pubblico dovessero ricevere fatture in conformità allo standard Euro- peo di fatturazione elettronica.

Paesi Normativa Contenuti

Francia Ordonnance No. 2014-697 del 26 giugno 2014

La fatturazione elettronica nei rapporti con la pubblica ammini- strazione è partita nel 2017 e andrà a regime nel 2020, data entro la quale tutti i fornitori della pubblica amministrazione dovranno inviare le proprie fatture in formato elettronico.

Italia

LEGGE 24 dicembre 2007, n.

244

D.M. 7 marzo 2008;

D.M. 3 aprile 2013, n. 55;

D.L. 24 aprile 2014, n. 66;

LEGGE 27 dicembre 2017, n

È obbligatorio da marzo 2015 l’utilizzo della fattura elettronica per i fornitori degli enti pubblici. Da luglio 2018 la fatturazione elettronica è prevista anche per i rapporti tra privati nel settore carburanti e subappalti. Da gennaio 2019 l’obbligo diventerà ge- nerale per tutti gli operatori B2B e B2C.

Portogallo

D.L. 256/2003;

Decreto n. 1192 /2009;

Decreto-Lei 198/2012;

Legge 96/2015

Il decreto 198/2012 introduce un sistema di trasmissione telemati- ca dei dati di tutte le operazioni rilevanti ai fini IVA. Inoltre, la legge 96/2015 disciplina l'e-procurement, stabilendo le modalità di utilizzo della fatturazione elettronica.

Spagna

Legge 25/2013;

REAL DECRETO 2 diciembre 2016 n. 596

La fatturazione elettronica è obbligatoria nelle relazioni con la PA dal 2015.

Tab. 1 La fatturazione elettronica in Spagna, Italia, Francia, Portogallo

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gennaio-febbraio 2018

2. Detrazione IVA

Oltre al contrasto alla frode fiscale e all’indebito utilizzo delle detrazioni Iva, tra gli obiettivi della

“e-fatura” vi sono anche la semplificazione e l’acquisizione di flussi informativi accurati e tempestivi sulle transazioni dei contribuenti.

L’effettiva compliance da parte dei contribuenti è stata agevolata dalla possibilità per il consu- matore finale di verificare sul portale se il venditore abbia effettuato la registrazione della fattura per l’acquisto del bene o il pagamento del servizio e, in caso contrario, procedere alla registrazione della fattura.

Per incentivare la registrazione, con il decreto legge n. 198/2012 è stata prevista una detrazione, dall’imposta sul reddito delle persone fisiche, pari a una quota Iva delle spese effettuate dai consu- matori finali in determinati settori considerati ad elevata evasione. Attualmente la detrazione am- messa è pari al 15% dell’Iva pagata da ciascun componente del nucleo famigliare, con un limite complessivo di 250 euro per nucleo, per tutti gli acquisti effettuati nei seguenti settori di attività:

manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli;

alloggio, ristorazione e simili;

attività di barbieri e saloni di bellezza;

attività veterinaria.

3. Lotteria

Nel 2014, il governo portoghese ha introdotto un incentivo alla compliance, sotto forma di

“premio” da corrispondere al vincitore di una lotteria a seguito di sorteggio e estrazione della fat- tura vincente (“Lucky invoice”). La prima estrazione ha avuto luogo il 17 aprile 2014, registrando 7,9 milioni di compratori e 171.000 società che avevano emesso fatture4.

Il gettito IVA e la riduzione del VAT Gap

In Portogallo la fatturazione elettronica ha migliorato la condivisione e la trasparenza delle infor- mazioni tra Fisco e contribuenti, consentendo un più efficace contrasto dell’evasione fiscale e recu- peri significativi di gettito a miglioramento dei saldi di finanza pubblica. I settori a cui si applica la detrazione fiscale hanno mostrato una crescita tra il 2,5% e il 9,5% e il numero di società che ha emesso la fattura è aumentato del 40%5.

4 Jonas Fooken, Thomas Hemmelgarn, Benedikt Herrmann (2014), Improving VAT compliance – random awards for tax compliance, European Commission Taxation papers n. 51.

5 Commissione Europea, WP n.51 2014, Improving VAT compliance –random awards for tax compliance: ‘Lucky invoice’: a tax citizenship project as an

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gennaio-febbraio 2018

Secondo le stime della Commissione Europea6 le recenti politiche adottate dal governo porto- ghese hanno contribuito all’aumento del gettito Iva e determinato effetti di miglioramento nella compliance. Nel periodo 2011-2015, il VAT Gap in Portogallo si è ridotto di due punti percentuali come evidenziato nella Tab. 2.

Dal 2013, primo anno di introduzione della trasmissione elettronica delle fatture, al 2017 si è re- gistrato un aumento costante del gettito IVA, solo in parte spiegato da effetti congiunturali. La Fig.

4, infatti, mostra come i tassi di crescita delle entrate IVA nel periodo 2013-2017 siano stati sempre superiori (in alcuni anni in misura significativa) al tasso di variazione del PIL.

2011 2012 2013 2014 2015

VAT Gap (in mln di euro) 2.196

2.586

2.578

2.232

1.989

VAT Gap in % del debito

fiscale teorico totale 13% 16% 16% 13% 11%

Tab. 2 VAT Gap in Portogallo, 2011-2015

Fonte: Commissione Europea TAXUD/2015/CC/131

0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0

2013 2014 2015 2016 2017

Fig. 4 Entrate IVA e PIL in Portogallo - Variazione tendenziale %

PIL

Entrate IVA

6 Study and Reports on the VAT Gap in the EU-28 Member States: 2017 Final Report, TAXUD/2015/CC/131, Warsaw 18 Settembre 2017.

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gennaio-febbraio 2018

Tab. 3 Gettito Iva in Portogallo, serie cumulata 2012-2017

Fonte: Elaborazione propria su dati della Direzione Generale del Bilancio Portoghese (Direção-Geral do Orçamento)

6 Study and Reports on the VAT Gap in the EU-28 Member States: 2017 Final Report, TAXUD/2015/CC/131, Warsaw 18 Settembre 2017.

Valore cumulato (in milioni di euro) ∆% cumulata

2012 2013 2014 2015 2016 2017 2013/12 2014/13 2015/14 2016/15 2017/16

gennaio 1.037 997 1.039 1.099 935 965 -3,8 4,2 5,7 -14,9 3,2 febbraio 2.878 2.791 2.893 3.118 2.862 2.925 -3,0 3,7 7,8 -8,2 2,2 marzo 3.530 3.512 3.600 3.992 3.725 3.860 -0,5 2,5 10,9 -6,7 3,6 aprile 4.342 4.333 4.438 4.855 4.734 4.853 -0,2 2,4 9,4 -2,5 2,5 maggio 5.721 5.686 5.850 6.323 6.362 6.579 -0,6 2,9 8,1 0,6 3,4 giugno 6.564 6.517 6.766 7.315 7.356 7.603 -0,7 3,8 8,1 0,6 3,4 luglio 7.372 7.280 7.682 8.314 8.352 8.770 -1,2 5,5 8,2 0,5 5,0 agosto 8.731 8.554 9.232 10.062 10.098 10.536 -2,0 7,9 9,0 0,4 4,3 settembre 9.673 9.546 10.284 11.165 11.107 11.713 -1,3 7,7 8,6 -0,5 5,5 ottobre 10.508 10.555 11.317 12.222 12.226 12.942 0,5 7,2 8,0 0,0 5,9 novembre 11.898 12.067 12.911 13.883 13.974 14.773 1,4 7,0 7,5 0,7 5,7 dicembre 12.800 13.249 13.814 14.844 15.067 15.977 3,5 4,3 7,5 1,5 6,0

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gennaio-febbraio 2018

III. I NDICATORI MACROECONOMICI INTERNAZIONALI

Al fine di presentare un quadro economico di riferimento per ciascuno dei Paesi considerati, in questo paragrafo viene presentato l’andamento tendenziale di alcune variabili tra cui il PIL, il tasso di inflazione, il tasso di disoccupazione, il livello dei consumi finali e della spesa pubblica, l’anda- mento della produzione industriale e la variazione dello stock di debito pubblico commisurato al PIL. I dati sono aggiornati all’ultima release disponibile sul database di Eurostat con diffusione mensile o trimestrale.

La serie del PIL è costruita su base trimestrale in termini di variazione tendenziale del PIL nomi- nale. Per ogni Paese viene calcolato anche il tasso di variazione congiunturale annualizzato che in- dica il contributo di ciascun trimestre sull’andamento tendenziale.

IL confronto tra i Paesi è effettuato sulla base dell’andamento degli indicatori macroeconomici più rilevanti. In particolare:

-per il tasso di inflazione si considera il tasso annuale di variazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP, Harmonised Indices of Consumer Prices). I dati sono aggiornati mensil- mente.

- il tasso di disoccupazione è espresso in percentuale della popolazione attiva. I dati sono de- stagionalizzati e non corretti per gli effetti di calendario. L’aggiornamento è su base mensile.

- la dinamica dei consumi è calcolata utilizzando i tassi di variazione tendenziale della spesa per consumi finali delle famiglie. I dati non sono né destagionalizzati né corretti per gli effetti di calen- dario e la variazione è calcolata su base trimestrale.

- il tasso di variazione della produzione industriale è calcolato su base mensile ed esprime la variazione rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. I dati sono corretti per gli effetti di calendario e non destagionalizzati. Le attività considerate per il calcolo dell’indice (secondo la clas- sificazione delle attività economiche Ateco 2007) sono: l’attività estrattiva (B), le attività manifattu- riere (C) e l’attività di fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (D).

- la spesa pubblica e lo stock di debito pubblico sono espresse in percentuale del PIL. I dati sulla spesa pubblica non sono né destagionalizzati né corretti per gli effetti di calendario e hanno una frequenza di aggiornamento su base trimestrale. I dati sul debito pubblico, invece, sono ag- giornati annualmente e si riferiscono al debito lordo consolidato della pubblica amministrazione nei paesi oggetto di analisi.

(22)

gennaio-febbraio 2018

-20 0 20 40 60 80 100 120 140

2014Q2 2014Q3 2014Q4 2015Q1 2015Q2 2015Q3 2015Q4 2016Q1 2016Q2 2016Q3 2016Q4 2017Q1 2017Q2 2017Q3 2017Q4

PIL - tasso di crescita %, Irlanda

∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5

2014Q2 2014Q3 2014Q4 2015Q1 2015Q2 2015Q3 2015Q4 2016Q1 2016Q2 2016Q3 2016Q4 2017Q1 2017Q2 2017Q3 2017Q4

PIL - tasso di crescita %, Spagna

∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale

-0,5 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3

2014Q2 2014Q3 2014Q4 2015Q1 2015Q2 2015Q3 2015Q4 2016Q1 2016Q2 2016Q3 2016Q4 2017Q1 2017Q2 2017Q3 2017Q4

PIL - tasso di crescita %, Francia

∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale

-0,5 0 0,5 1 1,5 2 2,5

2014Q2 2014Q3 2014Q4 2015Q1 2015Q2 2015Q3 2015Q4 2016Q1 2016Q2 2016Q3 2016Q4 2017Q1 2017Q2 2017Q3 2017Q4

PIL - tasso di crescita %, Italia

∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale 0

0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5

2014Q2 2014Q3 2014Q4 2015Q1 2015Q2 2015Q3 2015Q4 2016Q1 2016Q2 2016Q3 2016Q4 2017Q1 2017Q2 2017Q3 2017Q4

PIL - tasso di crescita %, EU28

∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale

-1 -0,5 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4

2014Q2 2014Q3 2014Q4 2015Q1 2015Q2 2015Q3 2015Q4 2016Q1 2016Q2 2016Q3 2016Q4 2017Q1 2017Q2 2017Q3 2017Q4

PIL - tasso di crescita %, Germania

∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4

014Q2 014Q3 014Q4 015Q1 015Q2 015Q3 015Q4 016Q1 016Q2 016Q3 016Q4 017Q1 017Q2 017Q3 017Q4

PIL - tasso di crescita %, Portogallo

∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4

014Q2 014Q3 014Q4 015Q1 015Q2 015Q3 015Q4 016Q1 016Q2 016Q3 016Q4 017Q1 017Q2 017Q3 017Q4

PIL - tasso di crescita %, Regno Unito

∆ congiunturale annualizzata ∆ tendenziale

(23)

gennaio-febbraio 2018

7,2 3,6

6,3

16,4 9

10,9 8

4,2

EU28 Germany Ireland Spain France Italy Portugal UK

Tasso di Disoccupazione - % della popolazione attiva, 2017

1,6 1,4 0,3

0,7 1,5 1,2 1,1

3

EU28 Germany Ireland Spain France Italy Portugal UK

Tasso di Inflazione - HICP variazione tendenziale %, 2018

2,3 2,7

2,8 1,9

1,5

3,4 1,5

Germany Ireland Spain France Italy Portugal UK

Consumi - tasso variazione tendenziale %, 2017

4,8

6,8 3,8

6,5 4,6

4,9 0,6

0,7

EU28 Germany Ireland Spain France Italy Portugal UK

Produzione industriale - tasso variazione tendenziale %, 2017

44,3 41,9 24,6

37,2

56,6 46,2 44,3 40,7

EU28 Germany Ireland Spain France Italy Portugal UK

Spesa pubblica - % del PIL, 2017

83,2 68,1

72,8 99 96,5

132 130,1 88,3

EU28 Germany Ireland Spain France Italy Portugal UK

Debito pubblico - % del PIL, 2016

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