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Scuola dell Infanzia La Torta in cielo di Gianni Rodari Carta di Identità

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Academic year: 2022

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Municipio Roma XI – Arvalia Portuense

Scuola dell’Infanzia

“La Torta in cielo di Gianni Rodari”

Carta di Identità

“Per crescere un bambino ci vuole un villaggio” Proverbio africano INDIRIZZO: via Giovanni Porzio 30, 00148 Roma

TELEFONO: 06 95951106

EMAIL: infanziatortaincielo.mun11@comune.roma.it CAPIENZA: 80 bambine/i

NUMERO SEZIONI: 4 sezioni a tempo pieno ORARIO: 8.00-16.30

QUARTIERE: Trullo Montecucco

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DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA

La Scuola è collocata all’interno di un Plesso nel quale coesistono anche la Scuola Primaria “Giorgio Perlasca e il Nido “Loris Malaguzzi” con il quale da anni esistono progetti di continuità verticale ed orizzontale. In particolare, con il Nido Loris Malaguzzi dal 2010 si costituisce il Progetto 0-6. Dall’ingresso della Scuola è possibile già cogliere tutto l’insieme dell’ambiente, ricco di luce e “trasparenza” grazie alle numerose vetrate presenti e alle porte a vetri che mettono in comunicazione tutte le Sezioni tra loro e consentono di osservare anche dal corridoio che cosa accade all’interno e all’esterno delle stesse.

La scelta delle trasparenze all’interno dello spazio è tra gli elementi di continuità, anche architettonica, tra il Nido e la Scuola dell’Infanzia: le trasparenze architettoniche hanno una funzione pratica ed una simbolica, nel senso che l’Educazione non è un fatto “privato” ma collettivo, a cui tutte/tutti possono/devono guardare e contribuire.

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SPAZI INTERNI

Tutti gli spazi interni sono arredati con cura, definiti in termini di funzione e fruibilità, e sono organizzati per centri di interesse.

I materiali sono sia naturali/di recupero che strutturati, suddivisi per categorie;

ogni spazio è organizzato in modo che bambine e bambini possano fruire in autonomia, individualmente o in condivisione, di una pluralità di offerte educative e di apprendimento presentate in modo leggibile.

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LE SEZIONI

Le sezioni della Scuola sono organizzate per campi d’esperienza; all’interno di ciascuna si trovano arredi, angoli, materiali specifici per ogni campo, che offrono a bambini e bambine una varietà di proposte specializzate per ogni area di sviluppo, come definito nelle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia”. Ogni sezione si differenzia per colore (blu, giallo, verde, arancione) richiamato anche dai grembiuli di bambine e bambini.

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SPAZI ESTERNI

Nello spazio esterno della scuola vi è una parte centrale pensata per le attività di movimento (correre, saltare, pedalare, arrampicarsi) e due angoli laterali dedicati allo sviluppo dei cinque sensi attraverso varie attività (orto, giardino, frutteto e angolo delle piante aromatiche).

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PIANO OFFERTA FORMATIVA

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa del Progetto 0-6 “Nido Loris Malaguzzi Scuola dell’infanzia La Torta in Cielo di Gianni Rodari” risponde agli indirizzi del Modello educativo di Roma Capitale, in conformità alle Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’infanzia del 2012.

Affinché bambine e bambini imparino a domandarsi “Perché”

Affinché bambine e bambini formino un Pensiero Scientifico

Affinché bambine e bambini imparino ad andare Oltre lo Stereotipo Affinché bambine e bambini imparino ad Osservare

Affinché bambine e bambini imparino a cogliere la moltitudine delle Sfumature, delle Variabili

Affinché bambine e bambini imparino nel piacere di Apprendere, centrati sul Processo, sul Viaggio-Percorso della Conoscenza

Affinché bambine e bambini imparino attivando le Intelligenze Multiple Affinché bambine e bambini imparino a “Fare con la Testa, Pensare con le Mani” (Loris Malaguzzi)

Affinché le educatrici e le insegnanti pratichino tutto questo, perché pratichino l’Educazione Attiva. (F. Di Cesare)

Il Progetto 0-6 è situato nel quartiere di edilizia popolare di Trullo-Montecucco ed ha un’utenza che proviene da diversi quartieri del Municipio Roma XI.

Il “filo rosso” che tiene insieme il percorso previsto dal PTOF ha come sfondo integratore il viaggio alla ricerca delle stagioni e delle bellezze che natura, paesaggi e arte offrono.

Un “viaggio” della mente, delle emozioni, oltre che del corpo: potranno esserci piacevoli scoperte, piccole difficoltà e qualche

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imprevisto, tutti preziosi esercizi di resilienza per non perdersi d’animo e per trasformare le difficoltà in opportunità di apprendimento e di sviluppo dell’autostima. Come detto, le finalità della Scuola non si esauriscono all’interno delle sue mura: le uscite educativo – didattiche (che non chiamiamo gite, ma definiamo viaggi) e le attività all’aperto nel giardino della Scuola non sono da considerarsi accessorie bensì parti qualificanti del Progetto Educativo – didattico della Scuola. Se bambini e bambine stanno sufficientemente bene da poter frequentare la Scuola, lo sono anche per l’Educazione all’aperto.

La Scuola dell’Infanzia, in coerenza con le finalità istituzionali e le Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012, promuove i seguenti obiettivi educativi: la costruzione dell’identità personale, lo sviluppo dell’autonomia, lo sviluppo delle competenze, lo sviluppo della socialità e della cittadinanza.

Inoltre favorisce processi inclusivi, poiché pari opportunità e rispetto delle diversità sono presupposti imprescindibili dell’agire educativo. Il servizio riconosce il valore dell’inclusione sociale come obiettivo per rispondere ai bisogni di tutti/e i bambini/e nel rispetto delle specificità di ognuno. Ogni spazio è luogo che accoglie persone differenti, in cui il potenziale di ognuno, nell’interazione con l’altro, diviene ricchezza per l’intera comunità. Crediamo fortemente che bambine e bambini abbiano gli stessi diritti e le stesse potenzialità: per questo motivo sia le une che gli altri giocano con gli stessi giochi, fanno le stesse attività, ci si rivolge a loro nominandole e nominandoli (ad es. “Buongiorno bambine e bambini” usato al posto di un generico

“Buongiorno bambini”).

TEORIE PSICO-PEDAGOGICHE DI RIFERIMENTO

I bambini e le bambine sono soggetti di diritti e portatori di competenze, sono persone considerate uniche ed originali nei bisogni e nelle capacità ed è in quest’ottica che li sosteniamo nello sviluppo. Ciò si realizza attraverso l’organizzazione e la cura degli spazi, dei tempi e la scelta dell’Educazione

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Attiva e della Cooperazione Educativa che considerano bambine e bambini protagonisti del processo di conoscenza e di ricerca, li aiutano ad orientarsi in autonomia attraverso i vari momenti della giornata ed i vari spazi. I principi che ispirano l’azione educativo-didattica del Progetto 0-6 fanno riferimento alle fondamentali teorie psico-pedagogiche, in particolare ci siamo riferite: a M. Montessori per l’organizzazione dello spazio (mentale, oltre che fisico) e dei materiali e per il ruolo dell’adulto, vicino e non confuso-sovrastante con i bambini; a J. Bowlby e M. Ainsworth per la scelta del modello di ambientamento e per l’alta considerazione data allo stile relazionale; a J.

Bruner per affermare il valore delle dimensioni prassiche, iconiche e simboliche dell’apprendimento (“una scuola è un tipo di spazio speciale in cui gli esseri umani sono invitati a crescere nella mente, nella sensibilità e nell’appartenenza a una comunità più ampia” Bruner); a Vygotskij e Munari per una programmazione attenta al tema dell’area di sviluppo prossimale e della creatività; a H. Gardner, K. Lewin, U. Bronfenbrenner, J. Dewey, C.

Freinet, B. Ciari, L. Malaguzzi, a sostegno del riconoscimento delle differenze come ulteriore opportunità di sviluppo delle diverse intelligenze, di un’idea ecologica di pedagogia e di Scuola Attiva ed in relazione-continuità orizzontale e verticale con il resto della realtà; a C. Rogers per la comunicazione e la conduzione dei colloqui con le famiglie; a D. Goleman per l’attenzione all’“alfabeto emotivo” e quindi all’intelligenza emotiva.

PROGETTI INCLUSIVI

Nidi e Scuole dell’Infanzia dichiarano gli intenti, i valori e le teorie di riferimento anche attraverso spazi e materiali, in particolare in questo periodo in cui la prevenzione alla diffusione del COVID-19 ha fortemente influito sul lavoro nei Nidi e nella Scuola dell’Infanzia, imponendo la necessità di una particolare attenzione alla stabilità dei gruppi, alla cura nella progettazione degli spazi, nella scelta dei materiali, nell’organizzazione dei tempi, nell’intento di tenere insieme la sicurezza sanitaria con la qualità e la storia dei Progetti Educativi: costruire giorno dopo giorno un equilibrato rapporto tra la necessità di contenere il contagio, il contesto specifico in cui si opera e la salute, non solo quella fisica, ma anche quella socio-emotiva, di utenti, lavoratrici e lavoratori.

In questo periodo di emergenza COVID-19, è da considerarsi particolarmente importante il confronto ed il raccordo con gli altri Servizi dell’Ambito2 sui diversi assi portanti del Progetto Educativo e della Programmazione educativo-didattica anche per quanto riguarda l’inclusione, in riferimento a:

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organizzazione dei tempi (modello organizzativo che assicuri la massima compresenza delle educatrici/docenti, tempi distesi e prevedibili), degli spazi (curati, accoglienti leggibili, a misura di bambin*, ricchi di proposte/opportunità), dell’osservazione e della documentazione.

In particolare, per questo Anno E.S., lo 0-6 “Loris Malaguzzi”-“La Torta in Cielo di Gianni Rodari”, anche per l’inclusione, ha elaborato un comune progetto dal titolo “Educazione e tutoraggio tra pari e co-apprendimento:

strumenti per l’inclusione” al fine di strutturare una “Comunità Educante” che proponga, alle famiglie del quartiere Trullo-Montecucco, contenuti e modalità educativo-didattiche coerenti tra loro, a maggior ragione sul tema dell’Inclusione in generale, e non solo riferita a bambine e bambini con disabilità, approccio ispirato al Progetto complessivo che riconosce in tutti i bambini e le bambine le diverse abilità.

Il complesso e delicatissimo processo che ogni settembre caratterizza il rientro a Scuola /Nido e che ha la funzione di creare un gruppo armonico ed inclusivo, di cui fanno parte tutti e tutte coloro che ogni giorno condividono l’agire, gli spazi e i tempi, si è rinnovato quest’anno nelle sue valenze e difficoltà. Pur mantenendo la necessità dell’utilizzo di DPI, che possono influire nella percezione da parte di bambine e bambini dell’empatia di Educatrici e Insegnanti, e di tutte le prassi dedicate al contenimento della diffusione del COVID-19, si è tornati ad un’organizzazione interna meno rigida e restrittiva dello scorso anno.

Particolare attenzione è stata prestata all’individuazione di criteri che potessero garantire, all’interno dei gruppi stabili di bambin*, la formazione di legami significativi ed inclusivi che coinvolgessero bambine e bambini con disabilità, ma anche tutte e tutti coloro che avessero, come è normale, particolare difficoltà ad inserirsi al Nido o a Scuola, a ritrovarsi in un gruppo, a vivere il passaggio tra Nido e Scuola dell’Infanzia.

Le coordinate delle riflessioni sull’Inclusione e delle ipotesi di scelte educativo-didattiche che ne derivano sono:

● la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

● la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia

● la Costituzione Italiana, in particolare l’Articolo 3

● la Legge 104/92

● il Decreto Legislativo 65/2017

● le Indicazioni Nazionali

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● i Regolamenti del Nido e della Scuola dell’Infanzia del Comune di Roma

● il Modello Educativo dei Nidi e delle Scuole dell’Infanzia di Roma Capitale

Avere saldamente presente l’Articolo 3 della Costituzione Italiana (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla Legge… È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della Persona Umana…”) ed il pensiero di John Dewey (“L’Educazione non serve solo a preparare alla vita, ma è vita stessa”) è particolarmente importante in quei quartieri in cui alla povertà economica si associano anche quelle sociale, educativa e culturale.

L’approccio a tutte le bambine/tutti i bambini, quindi anche a coloro che hanno disabilità, si esprime in:

● promozione del tutoraggio e della Educazione tra Pari come strumenti privilegiati per l’inclusione

● valorizzazione delle diverse competenze/dei diversi tipi di intelligenze

● valorizzazione del corpo in connessione con la dimensione psico-relazionale;

● proposte ed interventi educativo-didattici mirati alla specificità di tutti i bambini e le bambine, redazione di PEI;

● rinforzo positivo;

● Pedagogia Attiva;

● integrazione delle competenze tra tutte le educatrici/insegnanti, quindi anche con chi è incaricata per l’inclusione come risorsa di “sostegno” al lavoro collegiale;

● cura di tempi e spazi prevedibili/leggibili;

● valorizzazione delle routine, quindi dei momenti di cura, e di tutti i momenti di vita in genere, come fonte di apprendimenti nobili;

● saldo riferimento alle teorie socio-psico-pedagogiche;

● lavoro in rete con le altre Agenzie che si occupano di infanzia, educazione, genitorialità;

● Continuità Orizzontale e Verticale;

● Alleanza Educativa con le famiglie (anche attraverso la firma del Patto di Corresponsabilità) e sostegno alle stesse (promossa attraverso incontri a tema, colloqui individuali non direttivi con ambedue i genitori,

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almeno due GLH);

● valorizzazione di tutte le famiglie, delle loro storie, delle loro origini, dei loro saperi e delle modalità di cura, in particolare per chi proviene da altre culture, portatore di lingue, musiche, danze, giochi, di un’altra percezione del tempo e dei modi di vivere che possono promuovere, nella “Comunità Educante”, il superamento dell’etnocentrismo a favore di un incontro/scambio tra culture unite dal far parte della “Famiglia umana”.

● Il Nido, la Scuola come luogo di incontro e laboratorio privilegiato di scambio e di integrazione.

L’Educazione e tutoraggio tra Pari, definita anche “peer tutoring”, ha le sue origini nella Grecia antica di Aristotele e nella Roma del primo secolo dopo Cristo. Nel corso dei secoli è stata spesso fonte di ispirazione. La ritroviamo nella scuola gesuitica o in Comenio (XVII secolo) o nell’India coloniale dove Andrew Bell e Joseph Lancaster la utilizzarono prima con successo nelle scuole per gli orfani di guerra e poi a Londra per i figli degli operai della prima industrializzazione (1798), fino ad arrivare ai riferimenti teorici di Maria Montessori, John Dewey, Jean Piaget e Lev Vygoskij

Pensando alla Scuola come ad un percorso continuativo e circolare, non frammentario, crediamo che la partecipazione attiva di bambine e bambini in un progetto di Educazione tra Pari permetta di declinare nell’agire pratico le varie e valide teorie pedagogiche, in particolare quella Vygotskijana, riguardo l’importanza della zona di sviluppo prossimale, in cui i/le bambin* possono riuscire ad apprendere mediante l’aiuto degli altri, abbreviando la distanza tra il livello di sviluppo reale raggiunto, e il livello potenziale raggiungibile, appunto, tramite l’aiuto di altre persone.

Mantenendo fede ai principi ispiratori del progetto di continuità 0-6 che coinvolge il Nido “Loris Malaguzzi” e la Scuola dell’Infanzia “La Torta in Cielo di Gianni Rodari”, i gruppi Educativo e Docenti dei due Servizi propongono, nel corso dell’anno Educativo-Scolastico, momenti di condivisione e scambio tra bambin*, Educatrici ed Insegnanti. Progettare in termini di continuità, infatti, vuol dire avere in comune una stessa idea di bambin* “ricco, attivo, forte, socievole, competente, curioso” (Aldo Fortunati)

Nella sfera delle relazioni umane, il sostegno reciproco fa parte di un atteggiamento sociale grazie al quale, in momenti problematici, chi si trova in difficoltà viene aiutato da chi vive una situazione migliore per capacità,

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maturità, esperienza.

A partire dal Nido, la suddivisione de* bambin* in gruppi misti per età che ne caratterizza l’organizzazione, rappresenta un contesto di relazioni fondamentale per lo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo, un primo habitat in cui esercitare e fare crescere la pratica dell’aiuto reciproco. I gruppi eterogenei permettono ad ognun* di esprimere i propri bisogni e/o le proprie competenze affinché possano incontrarsi e dialogare; è così possibile imparare ad apprendere con gli altri e dagli altri. L’apprendimento, infatti, non è mai un fatto solamente individuale e il piccolo gruppo eterogeneo può funzionare come amplificatore di conoscenza richiedendo, però, uno studio preventivo e l’osservazione delle dinamiche che sono in atto, prevedendone gli sviluppi futuri e come questi possano contribuire alla crescita dei singoli.

Al Nido e nella Scuola dell’Infanzia, l’Educatrice e l’Insegnante sono certamente delle figure di riferimento tuttavia, il porsi come detentrici del sapere invece di stimolare le intelligenze di bambine e bambini nel provare a rispondere o a immaginare una soluzione, non favorisce l’apprendimento cooperativo. Questo concetto, figlio del costruttivismo sociale, è utile per rendersi conto che ciò che siamo e ciò che conosciamo è fortemente condizionato dalle molteplici interazioni che abbiamo vissuto dalla primissima infanzia in poi.

L’apprendimento cooperativo avviene attraverso la partecipazione, l’interazione e la condivisione che, non a caso, sono elementi essenziali del processo di inclusione. È in un contesto cooperativo che si acquisiscono competenze sociali e collaborative, si impara quanto le differenze abbiano valore mentre una omologazione di punti di vista non aiuti minimamente nell’acquisizione di conoscenze e nella risoluzione dei problemi. Si è tanto più efficaci quanto più il gruppo partecipa collettivamente al perseguimento dell’obiettivo. Questo crea la cosiddetta interdipendenza positiva: ossia la consapevolezza di far parte di un gruppo e che è grazie a questo “far parte”

che si raggiunge l’obiettivo con più facilità.

Il “peer tutoring” è il passo successivo: si fa parte di un gruppo in cui qualcun*, non molto più grande di noi, che ha già acquisito delle competenze o è più avanti sulla strada per arrivare ad averle assimilate, ci mostra come fare. Non è un adulto a detenere il sapere e a trasmetterlo, ma un* nostr*

pari. Questo meccanismo sviluppa le abilità sociali e rafforza l’autostima sia del tutor (chi sostiene) che del tutee (chi è sostenut*), favorendo la condivisione e l’interazione, attivando processi inclusivi nei quali la diversità è

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un valore aggiunto e facendo sì che nessuno venga “lasciato indietro”.

Il peer tutoring, infatti, favorisce l’accettazione delle differenze, la condivisione e lo slancio solidale verso l’altr*, accompagnando i/le bambin* in un’esperienza che potrà farli divenire adulti accoglienti e comprensivi.

PEER TUTORING IN CONTINUITA’

Il progetto di continuità 0-6 tra il nido “Loris Malaguzzi” e la Scuola dell’Infanzia “La Torta in Cielo di G. Rodari” coinvolge coerentemente l’adiacente Scuola Primaria “Giorgio Perlasca”, in quanto approdo di un buon numero di bambin* che lasciano la Scuola dell’Infanzia, concretizzandosi in una proposta di apprendimento cooperativo: “il peer tutoring in continuità”.

Dall’incontro della Comunità Educante emerge l’importanza di una programmazione del tutoring tra bambin* del Nido e della Scuola dell’infanzia prima, e tra bambin* della Scuola dell’infanzia e quell* della Scuola Primaria poi. Soprattutto nei momenti di transizione, e anche in seguito, per sentirsi parte di un gruppo in un contesto nuovo, bambini e bambine hanno bisogno di una figura cui riferirsi per trovare un sostegno nel loro percorso emotivo di inserimento e crescita: bambini/e che sono già ambientati nel nuovo contesto, fatto di relazioni con altr* bambin* e altri adulti, di regole e pratiche consolidate, che hanno vissuto, vivono e vivranno le stesse criticità possono quindi fungere da supporto nel superamento delle difficoltà.

La scelta della coppia Tutor-Tutee tra bimb* del Nido, della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria avviene in condivisione tra Educatrici e Insegnanti e segue dei criteri che tengono conto degli atteggiamenti affettivi, delle abilità cognitive e delle abilità sociali di entrambi (Tutor e Tutee), influenzando coerentemente la formazione delle classi per il successivo anno scolastico. Nella formazione delle coppie per il tutoring, infatti, va ben analizzata e tenuta in considerazione la storia personale di ogni soggetto all’interno di un gruppo, per riuscire a ottimizzare le dinamiche di relazione e disinnescare eventuali incompatibilità.

Il progetto pone particolare attenzione al coinvolgimento de* bambin* con disabilità o difficoltà cognitive o comportamentali che, se investit* del ruolo di Tutor, possono sentirsi valorizzat*, inclus*, sostenut* nel rafforzamento dell’autostima, confermat* nelle abilità e competenze acquisite.

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Altrettanto, un* bambin* proveniente da altri Paesi, figli* di altre culture, può scoprire, grazie al tutoraggio tra pari, un percorso più agevole per avvicinarsi a una lingua a volte sconosciuta o a usanze differenti dalla propria e può, a sua volta, arricchire le esperienze comuni o suggerire nuove soluzioni a problemi/bisogni, utilizzando pratiche della propria cultura.

FINALITA’ DEL PROGETTO

● Costruire un itinerario educativo progressivo e continuativo

● Sviluppare il desiderio di comunicare e apprendere tra pari le esperienze e le conoscenze

● Stimolare ne* bambin* il senso di responsabilità

● Promuovere relazioni interpersonali

● Promuovere pratiche inclusive di bambin* con disabilità o difficoltà sociali

● Favorire l’apprendimento, l’accettazione, la valorizzazione delle differenze

● Favorire e promuovere il rafforzamento dell’autostima

● Affinare abilità e competenze già consolidate, attraverso l’insegnamento e l’aiuto ad altri

Al Nido e nella Scuola, grazie al tutoring, l’inclusione è facilitata in quanto:

● i/le bambin* che vengono sostenuti, Tutee, apprendono più rapidamente e in maniera più completa sia le competenze emotive che quelle cognitive

● i/le Tutor, che sostengono, consolidano i loro apprendimenti

● sia Tutor che Tutee migliorano la propria autostima e la motivazione

● il clima all’interno del gruppo è collaborativo e meno conflittuale

● il ruolo dell’educatrice e dell’insegnante è facilitato nell’osservazione e nella regia

● viene promosso il benessere dei partecipanti ad un gruppo

● c’è una predisposizione favorevole a tutte le forme di apprendimento

● si sostiene la capacità di relazionarsi e di interagire con gli altri.

PEER TUTORING IN TEMPI DI PANDEMIA COVID 19

Nell’anno scolastico 2020/2021 le attività di peer tutoring, organizzate e consolidate negli anni, sono state modificate alla luce delle restrizioni per il contenimento del contagio da COVID-19.

Bambini/e del Nido e delle Scuole non si sono incontrati per condividere

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routine quotidiane e attività laboratoriali, pertanto Educatrici ed Insegnanti in collaborazione con la POSES hanno pensato ed attuato un progetto di

“corrispondenza”, grazie al quale Tutor e Tutee, utilizzando dei “cassetti postali”, si sono potuti conoscere scambiandosi disegni, “carte d’identità” con le proprie preferenze, foto e, i più grandi, anche poesie e pensieri.

ALTRI PROGETTI

Educazione civica nel Nido e nella Scuola dell’Infanzia

“Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti”.

Robert Fulghum

La legge 92/2019 prevede che dall'anno educativo- scolastico 2020/2021 in tutti gli ordini di scuola, a partire dalla Scuola dell'Infanzia, si introduca l'Educazione Civica, in particolare lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile, la cittadinanza digitale.

Tenendo conto dell'età di bambine e bambini riteniamo che un'integrazione al Curriculo previsto dalle indicazioni possa essere attuabile (e in pratica, nell'esperienza del Progetto 0-6 tra il Nido Loris Malaguzzi e la Scuola dell'Infanzia La Torta in cielo di Gianni Rodari, lo è già) anche dal Nido. La “sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile” è attuata ogni giorno poiché, nella pratica del lavoro di Educatrici ed Insegnanti, ogni giorno trova applicazione.

Il rispetto dell'altro, la condivisione, il riconoscimento dei bisogni altrui sono elementi che quotidianamente vengono individuati e rafforzati sia con l'esempio sia con giochi e attività ad hoc.

Tra i 17 obiettivi che l'ONU ha inserito nella sua Agenda 2030, per la tutela della convivenza e dello sviluppo sostenibile, non compaiono solo la salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali, ma anche “la costruzione di ambienti di vita, di città, la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone, primi fra tutti la salute, il benessere psicofisico, la sicurezza alimentare, l'uguaglianza tra soggetti, il lavoro dignitoso, un'istruzione di qualità, la tutela dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità” (Linee guida MIUR per l'insegnamento dell'educazione civica).

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In pratica, ogni giorno il Nido e la Scuola dell'Infanzia vivono il comportamento etico raccomandato dall'Agenda. L'insegnamento raccomandato per i gradi superiori infatti è trasversale e multidisciplinare, ma nessuna nozione può sostituire un modo di agire introiettato sin dall'infanzia.

Attraverso le attività, i media, le esperienze illustrate da Educatrici e Insegnanti, bambine e bambini assimilano pratiche e sistemi di vita che in seguito saranno presenti nella loro vita adulta, nel loro vivere civile, nel loro impegno per portare avanti questi stessi argomenti. Attraverso il raggiungimento dell'autonomia si impara ad avere fiducia e cura di sé e degli altri.

Vivere il Nido e la Scuola dell'Infanzia, vivere le prime esperienze di cittadinanza, scoprendo l'altro, ciò che ha in comune con noi e ciò invece lo differenzia, rendendosi sempre più conto della necessità di regole significa prima di tutto comprendere l'importanza del dialogo e della reciprocità dell'ascolto. Bambine e bambini imparano attraverso l'esperienza che il proprio comportamento ha conseguenze (positive e negative) e cominciano a formarsi una coscienza sociale. Questo processo non deve essere forzato, bensì mediato e rafforzato, portando all'acquisizione di una reale capacità di collaborazione, in un quadro di valori condivisi da tutti, regolato da norme sensate e accettate.

IL PROGETTO LA BUONA STRADA DELLA SICUREZZA

“La buona strada della sicurezza è un progetto/sussidio didattico di educazione alla sicurezza stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzato alla formazione di una generazione di cittadini e cittadine responsabili, che avere una conoscenza consapevole del fenomeno «sicurezza stradale» e che sappiano sottovalutare correttamente le proprie capacità in funzione di situazioni ambientali”

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

La finalità del progetto è quella di educare i bambini e le bambine dell'ultimo anno di Scuola dell'Infanzia al senso di responsabilità individuale e collettiva attraverso il tema della sicurezza stradale e della sicurezza, veicolando non solo norme e regole, ma soprattutto il rispetto per la vita e per la persona, per sé stessi e per gli altri. È in questo senso che il progetto rientra nel più ampio quadro dell'educazione civica: attraverso semplici stili di comportamento ampio, perché si raggiunge una maturazione e questo si estende a bambini e bambini consapevoli, con un ruolo attivo nella collettività.

Il progetto, calato nella realtà della Scuola dell'Infanzia “La Torta in Cielo di G.Rodari”, è pensato per essere realizzato in diverse fasi:

Conoscere l'ambiente e le sue caratteristiche:

proiezione video, passeggiate in città

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Conoscere se stessi e le proprie abilità/capacità:

circle time, fotografie, mappe topografiche

Comprendere gli altri e le regole che governano i nostri rapporti:

costruzione di giochi sonori, psicomotori e di memoria, uscite didattiche, restituzione finale attraverso video dell'esperienza vissuta

Le abitudini conseguite nell'infanzia vengono mantenute nell'adolescenza e nella vita adulta. Bambine e bambini hanno esperienza della sicurezza stradale attraverso il loro ruolo da pedone e da “passeggero attivo” di mezzi di trasporto pubblici, nonché del comportamento alla guida che i loro genitori, o chi li trasporta in auto, assume di fronte a loro.

Il progetto educativo favorisce, attraverso la sperimentazione diretta, la partecipazione attiva della bambina e del bambino in ogni fase: è infatti a partire dall'immersione in un'esperienza di suoni, immagini e colori (attraverso un video esplorativo, non esplicativo, della vita della strada e attraverso passeggiate nel quartiere e nella città) che bambini/e vengono invitati a esprimere bisogni, formulare domande ed elaborare il contesto in cui si muovono. Attraverso un circle time, poi, riflettono e si confrontano sulla conoscenza e il rispetto delle differenze proprie e altrui, la consapevolezza delle affinità, il concetto di salute e di benessere, di cura di sé e sostegno per gli altri e le altre, soprattutto se più deboli o in difficoltà. L'acquisizione e il rilevamento delle competenze, avviene poi attraverso l'elaborazione di percorsi didattici e laboratori educativi; bambini/e realizzano mappe topografiche dei percorsi effettuati con le insegnanti e le famiglie, registrano suoni della vita della strada, creano con i compagni/e giochi sonori e costruiscono giochi di memoria con immagini di segni e segnali incontrati sulla strada.

Educare alla capacità di porsi domande, di scegliere consapevolmente, di comportarsi in modo corretto, sapere di essere parte di una comunità sono principi di vita nei bambini/e di oggi e negli adulti che saranno domani.

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Laboratori ispirati a Bruno Munari

Bruno Munari è stato uno dei più grandi artisti di design ed è ricordato per aver utilizzato forme e materiali (anche diversissimi tra loro) per creare

“visivamente” qualcosa di unico e nuovo.

Tuttavia, nei suoi laboratori e nella sua didattica in generale, è sulla carta e sui vari usi che di essa si possono fare, che si è concentrato particolarmente.

I laboratori ispirati al metodo di Bruno Munari sono sempre fonte di grande meraviglia per bambine e bambini.

La carta, ad esempio, che per loro è un materiale conosciuto e usato tutti i giorni, assume all’improvviso nuovi significati e si apre per loro un infinito mondo di possibilità creative.

Inoltre, i laboratori munariani sulla carta sono di vario tipo (da quelli puramente conoscitivi a quelli esplorativi, seguiti da quelli creativi e di costruzione) e durante il periodo alla Scuola dell’Infanzia bambine e bambini aggiungono ogni volta un tassello alle loro conoscenze, partendo dalle domande che l’insegnante, ispirandosi all’Educazione Attiva, pone: che cos’è? Che cosa ci possiamo fare?

Del resto è lo stesso Munari a dichiarare che “L'arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove, nelle forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi”. (da Munari 80).

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ILLUSTRAZIONE DEGLI ASPETTI ORGANIZZATIVI

Nella Scuola dell’Infanzia “La Torta in Cielo di Gianni Rodari”, così come accade nel Nido “Loris Malaguzzi” con cui costituisce il Servizio 0-6, l’organizzazione di spazi e tempi è centrata sull’idea di “ambiente di vita” in cui ogni momento ha valore educativo e quindi formativo. Particolare attenzione è data a tutti i momenti rituali (accoglienza, commiato, riposo, cura del corpo): la regolarità è una forma di ordine, garantisce prevedibilità che tranquillizza a livelli profondi il bambino e la bambina, permette di anticipare ciò che accadrà, di sperimentare in modo rassicurante l'attesa.

In ambedue i Servizi, al fine di garantire un efficace periodo di ambientamento dei bambini e delle bambine, le prime fasi di accoglienza sono organizzate secondo un calendario che viene illustrato alle famiglie già a giugno attraverso una lettera pubblicata sul sito del Municipio, e nel corso degli incontri programmati dal servizio. La modalità di ambientamento è per piccoli gruppi di bambini e bambine, con la presenza iniziale di un genitore o di una persona a lui/lei familiare. Ogni bambino/bambina sarà accolto dalle educatrici/insegnanti che costituiranno per lei/lui e per le famiglie un riferimento.

Esempio di Piano di Ambientamento

Il progetto di ambientamento è il risultato di scelte pedagogiche fondate sulla Teoria dell’Attaccamento di J. Bowlby: la/il bambina/bambino per affidarsi ad una nuova figura di riferimento deve poter vivere una separazione graduale dalla figura di attaccamento. Da Bowlby e Ainsworth, sappiamo che i bambini e le bambine possono maturare diversi stili di attaccamento e che il nostro compito di adulti è di aiutarli a sviluppare uno stile sicuro. Qualsiasi sia la storia di un/una bambino/a, egli/ella deve poter avere una base sicura da cui partire per poter essere realmente autonomo/a e fiducioso/a verso il mondo.

La separazione graduale serve a tracciare coordinate rispetto al nuovo contesto, con le quali orientarsi al momento della separazione. La presenza del genitore, nei primi giorni, serve a maturare conoscenza e fiducia verso colei che diventerà Educatrice/Insegnante di Riferimento e più in generale verso la nuova esperienza.

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La giornata a scuola (8.00-16,30)

8.00-9.00 accoglienza e gioco libero 9.00 – 9.30 Circle time

9.30-9.45 cura del corpo e lavaggio mani 9.45-10.10 colazione

10.10-11.30 divisione delle bambine e dei bambini in piccoli gruppi e lavoro nei laboratori, nelle eventuali attività integrative, in classe, nell’orto e in giardino 11.30 lavaggio mani e preparazione per il

pranzo

11.45-12.30 pranzo al tavolo di riferimento con un gruppo stabile di bambin* alla presenza della Maestra

12.30-13.00 cura del corpo e lavaggio denti

13.00-13.30 allestimento spazio per il riposo e preparazione al riposo

IL RIPOSO

Il riposo, non necessariamente sonno, è inteso come un tempo del “non fare", in cui l'azione è sospesa a beneficio del silenzio, della riflessione ed introspezione che da ciò vengono stimolati.

E' dimostrato dalle ricerche neurologiche che il sistema nervoso si giova di tempi distesi e del silenzio: ricerche dimostrano che in particolare l'ippocampo (area deputata alle emozioni) se ne giova così come la capacità di concentrazione.

Detto ciò, nella Scuola dell'Infanzia La Torta in Cielo di Gianni Rodari, al riposo sono dedicati tempo e spazi nobili del Progetto Educativo Didattico.

14.00 uscita di parte dei bambini/e

15.00-15.45 risveglio, cura del corpo, riordino dello spazio con il contributo delle bambine/i

15.45-16.30 gioco libero all’interno o all’esterno e uscita

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PRESENTAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO

La qualità della Scuola dell’Infanzia La Torta in Cielo di G. Rodari è garantita da Personale altamente qualificato in campo pedagogico e didattico, selezionato con Concorsi Pubblici per titoli ed esami, in formazione permanente e aggiornamento continuo.

Nel Servizio 0/6 “Malaguzzi-Rodari” le educatrici e le insegnanti: organizzano tempi, spazi e materiali in modo che bambine e bambini siano protagonisti consapevoli delle esperienze educativo-didattiche; sono in un ruolo di regia attenta ma non intrusiva; sostengono i processi di apprendimento delle bambine e dei bambini e supportano la genitorialità traducendo in prassi le teorie di riferimento.

La qualità della Scuola dell’Infanzia La Torta in Cielo di G. Rodari è garantita da Personale altamente qualificato in campo pedagogico e didattico, selezionato con Concorsi Pubblici per titoli ed esami, in formazione permanente e aggiornamento continuo.

Nel Servizio 0/6 “Malaguzzi-Rodari” le educatrici e le insegnanti: organizzano tempi, spazi e materiali in modo che bambine e bambini siano protagonisti consapevoli delle esperienze educativo-didattiche; sono in un ruolo di regia attenta ma non intrusiva; sostengono i processi di apprendimento delle bambine e dei bambini e supportano la genitorialità traducendo in prassi le teorie di riferimento.

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INCONTRI ED EVENTI ORGANIZZATI ALL’INTERNO DELLA STRUTTURA

Il Nido e la Scuola si impegnano a promuovere la continuità orizzontale con le famiglie attraverso la partecipazione attiva dei genitori e degli altri adulti di riferimento del bambino/a, all’interno del servizio, attraverso modalità dirette e calendarizzate come da Regolamento del Comune di Roma (riunioni, assemblee, open day, colloqui individuali) e modalità indirette (laboratori con i genitori, incontri a tema, lezioni aperte delle attività integrative), seguendo un approccio “per immersione”, così da poter condividere il patrimonio culturale e personale di ognuno/a.

Il servizio diventa anche spazio d’incontro tra istituzioni e cittadini, all’interno del quale tutti gli attori coinvolti lavorano nella prospettiva di una società civile, fondata sul bene comune.

ATTIVITÀ EDUCATIVE-CULTURALI ORGANIZZATE ESTERNAMENTE ALLA STRUTTURA

Le uscite didattiche, intese come viaggi e non come “gite”, prevedono in diverse occasioni la partecipazione delle famiglie e sono parte

qualificante del progetto educativo didattico della Scuola dell’Infanzia La Torta in cielo di Gianni Rodari.

Il viaggio non è solo raggiungere la meta prevista, ma tutto il percorso che si fa per arrivarci, le esperienze comuni, anche le piccole difficoltà e un po’ di

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stanchezza.

“Viaggiare è camminare verso l'orizzonte, incontrare l'altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino. (Luis Sepùlveda)”

COLLEGAMENTI IN RETE CON IL TERRITORIO

Il Servizio Zero-Sei favorisce strategie educative che assicurino l’uguaglianza delle opportunità, rispettando la pluralità del patrimonio dei linguaggi, dei comportamenti, delle aspirazioni, delle etnie e delle culture. Il Nido “Loris Malaguzzi” e la Scuola dell’Infanzia “La Torta in cielo di Gianni Rodari” lavorano in continuità orizzontale con le altre agenzie che sul Territorio si occupano di infanzia e genitorialità sul piano sociale, culturale, pedagogico, psicologico e sanitario.

Tra i progetti portati avanti in continuità orizzontale si annovera il progetto lettura, condiviso con la Biblioteca “Renato Nicolini” per la quale si promuovono le iscrizioni e con la quale si attivano i prestiti dei libri, oltre a quelli in dotazione alle biblioteche di Nido e di Scuola.

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Educatrici, Insegnanti e Funzionaria lavorano, attraverso il GLH, alla costruzione di una rete di collaborazione, scambio e confronto con i centri riabilitativi, le Asl e i professionisti che a vario titolo si occupano delle

bambine/i e delle famiglie, al fine di realizzare un percorso educativo caratterizzato da finalità comuni nella condivisione di obiettivi e metodologie.

Per sostenere processi inclusivi, il Nido e la Scuola, attraverso i GID di Ambito Municipali e Dipartimentali, si avvalgono dell’assegnazione di ulteriori educatrici/insegnanti, le quali partecipano alla vita della comunità educante in un’ottica di corresponsabilità educativa e quali risorse assegnate a Nido/Scuola.

Spazi a disposizione per le attività educative e ricreative

La piazza

La piazza è uno spazio semplice ma ben organizzato e flessibile, principalmente dedicato alle attività di gioco simbolico e manipolative.

L’Atelier centrale

L’atelier non è solo uno spazio di lavoro, ma è soprattutto un luogo dove il piccolo gruppo può sperimentare, può porre domande e trovare risposte, dove la conoscenza e la creatività prendono vita nell’impegno di bambine e bambini. L’atelier è comunicante tramite una vetrata con il laboratorio grafico pittorico.

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Spazio multifunzionale

All’interno della Scuola è presente una stanza adibita alle varie attività che vengono svolte durante l’anno scolastico. Arredata con mobili chiari, con un ampio spazio libero centrale, consente di stendere dei morbidi tappeti per esercitarsi in attività motorie, come ad esempio lo yoga, o svolgere attività integrative, come l’introduzione alla musicalità.

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La Scuola dell'Infanzia La Torta in cielo di Gianni Rodari si riconosce nel testo di Loris Malaguzzi che riportiamo di seguito.

INVECE IL CENTO C’E’

Il bambino è fatto di cento.

Il bambino ha cento lingue

cento mani cento pensieri cento modi di pensare di giocare e di parlare

cento sempre cento modi di ascoltare di stupire di amare

cento allegrie per cantare e capire

cento mondi da scoprire cento mondi da inventare cento mondi da sognare.

Il bambino ha cento lingue

(e poi cento cento cento) ma gliene rubano novantanove.

La scuola e la cultura gli separano la testa dal corpo.

Gli dicono:

di pensare senza mani di fare senza testa di ascoltare e di non parlare

di capire senza allegrie di amare e di stupirsi solo a Pasqua e a Natale.

Gli dicono:

di scoprire il mondo che già c’è e di cento

gliene rubano novantanove.

Gli dicono:

che il gioco e il lavoro la realtà e la fantasia la scienza e l’immaginazione

il cielo e la terra la ragione e il sogno

sono cose che non stanno insieme.

Gli dicono insomma che il cento non c’è.

Il bambino dice:

invece il cento c’è.

Loris Malaguzzi

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Comunicazioni Utili

Dove siamo

Comunicazione n. 1

I genitori e le famiglie partecipano attivamente alla vita della Scuola sia nei momenti formali (Consiglio Scuola, Assemblea dei genitori, colloqui individuali con entrambi i genitori, incontri di Sezione) che in quelli informali (laboratori, incontri a tema e uscite educativo-didattiche).

Comunicazione n. 2

Al fine di assicurare una comunicazione ufficiale, senza interferenze, tra le famiglie e la Scuola, i canali utilizzati sono: le Circolari dell’Amministrazione (consultabili nell’apposita bacheca), le email dall’indirizzo istituzionale infanziatortaincielo.mun11@comune.roma.it, e/o quelle dirette tra genitori ed Insegnanti/Funzionaria.

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