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Tav 1a - Relazione - parte II (3587 KB)

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4. QUADRO DI RIFERIMENTO

PROGETTUALE

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4.1 IL PROGETTO URBANISTICO DELL’AREA COMMERCIALE

Il presente progetto prevedere una trasformazione ed un risanamento urbano e funzionale dell’ambito con l’inserimento di destinazioni d’uso compatibili.

L’ambito nella quale si inserirà il progetto, si trova in prossimità del confine ovest del comune di San Fior con il Comune di San Vendemiano ed ha una superficie territoriale totale di 38.900 mq.

Il progetto prevede di realizzare un totale di 10.500 mq di superficie coperta, dei quali 9.050 mq di superficie di vendita.

Il progetto urbanistico prevede una fascia di rispetto stradale della S.S.13 – Pontebbana che dovrà avere una larghezza minima di 30 metri dall’asse della Strada Statale, così come individuata nella tavola 2.11

“Azzonamento – Vincoli, prescrizioni e direttive” del PP.

All’interno della fascia di rispetto stradale menzionata sopra, si prevedono delle corsie di accelerazione e decelerazione regolamentate come da D.M. 19 aprile 2006 e concordate con l’ente proprietario, per la gestione di accessi e recessi dell’utenza, che permettano di non creare accumuli direttamente sulla viabilità principale.

Sul lato nord ovest dell’intervento ed al centro dell’ambito, al fine di garantire la mitigazione/minimizzazione dei fenomeni di alterazione paesaggistica connessa alla nuova edificazione e garantire una permeabilità ecologica residua dell’ambito d’intervento nonché il mantenimento/potenziamento del corridoio ecologico attestato sul torrente Fossadella si prevede la realizzazione di una fascia arborea – arbustiva composta dalle essenze individuate nel prontuario in allegato al PP.

L’accesso/recesso, connesso con la Strada Statale n. 13, rappresenta la principale accessibilità per il pubblico; un’entrata e relativa uscita secondarie si attestano, infatti, su via Palladio, a nord dell’ambito, dalla quale verranno gestiti entrate ed uscite per i mezzi privati. Il lato nord, parallelamente alla viabilità secondaria (via Palladio) e sul retro di ogni edificio, è stata predisposta un’ampia area per il carico-scarico, riservata ad attività logistiche necessarie alle unità edilizie con destinazione d’uso commerciale/artigianale.

Sul fronte principale dell’area, quello visibile dalla Strada Statale 13 – Pontebbana, si prevede un’ ampia area a parcheggio. Le aree edificabili si sviluppano in secondo piano rispetto ad aree verdi e parcheggi, per disegnare un semi cerchio che si apre verso la viabilità di percorrenza principale.

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29 Il primo Piano Particolareggiato approvato prevedeva il tombinamento di un tratto di canaletta irrigua sul canale irriguo n. 29. Il Consorzio di Bonifica Pedemontano Sinistra Piave, rilasciava parere preventivo favorevole con protocollo 3762/6b in data 22 agosto 2007.

La variante in oggetto della presente Valutazione Ambientale recepisce quanto richiesto e accolto favorevolmente dal Consorzio di Bonifica Pedemontano Sinistra Piave.

Estratto tav. I8c "Reti Tecnologiche esistenti" del Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica “Area tra S.S. 13 e via Palladio”

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4.1.1 QUANTITÀ AMMESSE E CALCOLO DEGLI STANDARDS PARCHEGGI PUBBLICI AFFERENTI L’ATTIVITA’ COMMERCIALE

Il calcolo degli standards sono conformi a quanto previsto dalla normativa regionale vigente, nello specifico le aree da reperire sono quelle indicate nella tabella sotto riportata.

VERIFICA REPERIBILITÀ STANDARDS PARCHEGGI PARCHEGGI PUBBLICI

Aree da reperire 6.640 mq

Aree reperite 6.781 mq

PARCHEGGI PRIVATI

Aree da reperire 3.186 mq

Aree reperite 3.212 mq

4.1.2 VIABILITÀ DI ACCESSO E UTENZA DEBOLE

Sezione tipologica strada di collegamento interna all’ambito commerciale con parcheggi e passaggi pedonali

La viabilità di accesso all’area si sviluppa attraverso una direttrice principale che attraversa l’area e si dirama in viabilità di accesso ai parcheggi. La viabilità non comprende percorsi pedonali, se non a ridosso degli edifici, poiché, non necessari per garantire la sicurezza per l’utenza debole.

L’accesso sul fronte di via Palladio, tuttavia, permette ed incentiva l’utilizzo della pista ciclo-pedonale esistente, anche attraverso il posizionamento di n. 6 rastrelliere da 8 posti in prossimità degli edifici.

Lotto Progettazione Unitaria Assoggettato a V.I.A.

Superficie di vendita massima (s.v.) 9.050 mq

Superficie lorda di pavimento (s.l.p.) 10.620 mq

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31 - Asfalto (3cm);

- Binder (10cm);

- Misto stabilizzato (10cm);

- Fondazione stradale (30cm).

Per i percorsi pedonali si prevede il seguente pacchetto:

- Beton ella (8cm);

- Ghiaino (5cm);

- Tessuto non tessuto;

- Misto cementato (20cm);

- Fondazione stradale (20cm).

Sezione tipologica strada di collegamento interna all’ambito commerciale con individuazione rastrelliere per biciclette – sezione C tav U.2 “Viabilità e parcheggi – Sezioni Tipo”.

4.1.3 PARCHEGGI AFFERENTI A TUTTE LE VOLUMETRIE

I parcheggi che verranno realizzati per soddisfare gli standards richiesti saranno di “tipo drenante” ed individuati con segnaletica orizzontale e verticale, con stalli di dimensioni pari a 2,50 m x 5,00 m.

La viabilità che attraversa in modo perpendicolare l’ambito è a doppio senso di marcia ed ha un’ampiezza complessiva di 7m. Le corsie di distribuzione hanno una dimensione di 6 m e saranno principalmente a doppio senso di marcia (ad esclusione di alcuni ridotti tratti, come ad esempio quelle a ridosso del fronte Bricoman).

Per la pavimentazione dei parcheggi si prevede il seguente pacchetto:

• Betonella drenante (8cm);

• Ghiaino (5cm);

• Tessuto non tessuto;

• Misto cementato (20cm);

• Fondazione stradale (30cm);

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4.1.4 RETI TECNOLOGICHE

Acque Bianche

Si prevede che lo smaltimento delle acque provenienti dalle nuove superfici impermeabilizzate di copertura sia realizzato con sistemi di dispersione, quali trincee o pozzi perdenti. Tale soluzione progettuale risulta conformemente anche a quanto previsto dall’art. 39 delle P.T.A. del Regione Veneto.

Per l'area in oggetto risulta efficace l'utilizzo di pozzi perdenti costituiti da anelli sovrapposti di altezza 50 cm, in cui il diametro e l'altezza del pozzo viene determinato in funzione della quantità d'acqua da smaltire.

Per quanto riguarda i volumi di accumulo, verranno realizzati secondo le seguenti modalità:

- aree verdi ribassate;

- dimensionamento dalle reti di raccolta delle acque meteoriche.

La rete di raccolta delle acque provenienti dai piazzali, parcheggi e viabilità e i bacini di accumulo sono riportati negli elaborati di progetto allegati, con indicazione della posizione e sviluppo lineare.

Si prevede la realizzazione di due aree verdi ribassate in prossimità della statale SS 13 con altezza media di invaso di circa 70 cm. Per le reti di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche, si prevede di realizzare due linee di smaltimento in direzione nord-sud, indicate nell'elaborato grafico come tronco A e tronco B; le condotte indicate come tronco C collegano invece gli impianti di disoleazione alle aree verdi (ramo C1 e ramo C3) e le aree verdi ribassate tra loro (ramo C2).

Nel calcolo del volume di laminazione si è tenuto conto inoltre del volume di laminazione necessario per trattenere le acque di prima pioggia, pari a 5 mm, per la superficie impermeabilizzata di progetto dei piazzali, viabilità e parcheggi.

Rete Acque Nere

La rete fognaria andrà a collegare la fognatura consorziale su via Bradolini (a valle della Strada Statale n. 13 “Pontebbana”) mediante la realizzazione di un ulteriore tratto di condotta che prevede l’attraversamento in “spingitubo” della SS. n. 13 e la posa su via Bradolini e via Galilei, di una tubazione in pvc del diametro di 200 mm.

Vengono previsti dei pozzetti ispezionabili in calcestruzzo, dai quali dipartono le condotte di allacciamento all’edifico commerciale. In prossimità dell’edifico son stati previsti pozzetti con sifone tipo “Firenze”.

I pozzetti stradali sono di tipo circolare “Komplet”, composto da elementi ad incastro con

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33 verranno realizzati su pozzetto di ispezione. Tutti i collettori avranno una pendenza media del 0,3% o 0,4% per un’adeguata velocità di smaltimento del refluo anche in presenza di portate di punta. Gli scarichi in rete fognaria della lottizzazione dovranno essere conformi al regolamento di fognatura.

Rete Enel

La rete interna all’ambito si allaccerà ad una nuova cabina, localizzata a nord dell’ambito di intervento. L’impianto per la distribuzione dell’energia elettrica viene realizzato mediante la posa dei soli cavidotti a servizio di tutti gli edifici commerciali e di collegamento alla cabina di trasformazione. Le tubazioni, i pozzetti di raccordo sono come da standard Enel.

Rete Telefonica

L’impianto telefonico verrà realizzato dall’ente gestore per quanto riguarda la distribuzione del segnale, mentre la predisposizione delle infrastrutture (cavidotti, pozzetti, etc...) verrà fatta dall'impresa che realizzerà le opere secondo progetto concordato con l’ente gestore.

Rete Acquedotto

La rete idrica della lottizzazione è progettata con tubazioni in PEAD. Tutti i pezzi speciali quali curve, “TE”, ecc. sono in PEAD; le saracinesche sono a cuneo gommato e corpo piatto per ridurre gli spazi d’ingombro; tutte le saracinesche, sia quelle d’intercettazione sulla condotta principale sia quelle ai punti di consegna agli edifici, sono alloggiate entro apposite camerate. Ogni fornitura termina con una cameretta in CLS cm 60x60x70 per alloggio saracinesca d’intercettazione e contatori.

Rete Illuminazione Pubblica

Gli apparecchi prescritti a progetto, sono del tipo a LED, con classificazione fotometrica Full Cut- Off, Efficienza luminosa pari ad almeno 138 lm/W e Classe di sicurezza fotobiologica: EXEMPT GROUP.

Gli apparecchi previsti, sono conformi alle normative EN 60598-1, EN 60598-2-3, EN 62471, EN 55015, EN 61547, EN 61000-3-2, EN 61000-3-3.

Il controllo ed il comando degli stessi, nel loro funzionamento notturno, sarà conforme a quanto previsto dalle normative di settore, in relazione al loro posizionamento rispetto agli osservatori astronomici vicini, in quanto dotati di sistema di regolazione e riduzione automatica del flusso luminoso emesso.

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Serbatoio GPL:

Dalle analisi storiche effettuate si è rilevata la presenza di un serbatoio GPL a cielo aperto, poggiante su soletta in cemento c.a., necessario durante le piene attività aziendali.

Il serbatoio però, ad oggi, non risulta più presente, come lo dimostrano le seguenti immagini.

Foto anno 2006 Stato di fatto – serbatoio non più presente

Stato di fatto – attacchi a terra Stato di fatto – tubazioni

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4.2 IL PROGETTO – ACCESSO DA PONTEBBANA

Le modifiche infrastrutturali previste all’interno dell’intervento in oggetto riguardano la modifica dell’esistente accesso sulla SS13. Attualmente tale accesso è posizionato al km 52+780 con larghezza di circa 8 metri e innesto diretto sulla strada Statale. Nel progetto si prevede il riposizionamento dello stesso al km 52+650 e la realizzazione di due corsie specializzate, una di entrata e una di uscita con obbligo di sola svolta a destra. La larghezza delle corsie è 3.5 m sulla segnaletica e il raggio di 13 metri.

I dimensionamenti sono coerenti con le indicazioni della normativa vigente DM 19 aprile 2006 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali” e sono stati poi verificati anche con un software di microsimulazione al fine di verificarne la capacità di smaltimento veicolare. Per gli aspetti specifici relativi ai livelli di servizio e funzionamento della rete stradale si rimanda all’apposita analisi di impatto viabilistico.

L’ambito in cui si inserisce l’intervento è all’interno del centro abitato di San Fior e risultano rispettate le distanze previste dal codice della strada per tale contesto.

Estratto tavola U.6 "Indicazioni segnaletica"

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4.3 IL PROGETTO ARCHITETTONICO

4.3.1 FINALITÀ DEL PROGETTO

Il progetto prevede la realizzazione di uno stabile costituito da un unico corpo di fabbrica di tipo prefabbricato avente una superficie coperta complessiva di circa 7.500 mq, oltre a un’area di 3.700 mq destinata a vendita esterna sotto portico ed un ulteriore edificio di limitate dimensioni pari a circa 1.000 mq.

Esternamente l’edificio sarà provvisto di superfici pertinenziali per la vendita esterna a Drive-in e scarico merci, nonché gli spazi urbanistici necessari per i parcheggi clienti.

Il criterio della massima visibilità condizionerà l'orientamento della facciata del fabbricato e degli accessi, entrambi sul lato sud, visibili dalla Strada Statale n. 13 “Pontebbana”.

L’attività interna con una superficie complessiva di vendita di circa 5.000 mq avrà una tipologia di vendita tradizionale con prelievo merci da scaffali e flusso di pagamento ad una barriera casse posta in ingresso / uscita al punto vendita. Prospiciente all’ingresso dell’edificio principale il fronte è stato mantenuto uno spazio pedonale. Oltre all'area di vendita coperta, all’esterno del fabbricato è prevista la realizzazione di una analoga attività di vendita di prodotti pesanti con una modalità del tipo Drive-in, in altre parole con accesso diretto dei mezzi (auto o piccoli furgoni) clienti ad una area scoperta riservata con stalli di parcheggio idonei al carico diretto delle merci acquistate. Questa area di circa 3.700 mq, sarà scoperta per circa 2.000 mq mentre i restanti 1.700 mq sono coperti da una tettoia di stoccaggio dei materiali più sensibili alle intemperie.

Completano il fabbricato principale una zona uffici di servizio al negozio collocati ad un piano mezzanino con una superficie complessiva di 420 mq . Uffici separati e compartimentali rispetto all’area vendita in base alle Norme specifiche di prevenzione incendio. L’altezza massima del fabbricato è coerente con le prescrizioni del Piano.

L’intervento prevede infine la realizzazione di un edificio minore anch’esso con ingressi ed affaccio posti verso la S.S. 13. Questo fabbricato, avente una superficie complessiva di circa 1.000 mq, è posizionato sul lato ovest del lotto.

I fabbricati sono dotati delle opportune uscite di sicurezza previste in conformità con la normativa vigente di Prevenzioni Incendi.

A servizio dei tre manufatti saranno realizzati parcheggi per un totale di 452 stalli, caratterizzati da fondo drenante composto da elementi cementizi collocati in modo da far defluire le acque e permettere la crescita dell’erba.

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4.3.2 STRUTTURA E MATERIALI

Il sistema costruttivo scelto per gli edifici e la tettoia è in c.a. precompresso. Le coperture piane saranno realizzate con un sistema di tegoli a TT appoggiati alle travi strutturali principali e per i due edifici, viene previsto un tamponamento in pannelli prefabbricati alleggeriti.

La copertura risulta praticabile in completa sicurezza in quanto munita di parapetto perimetrale con altezza ≥ 100 cm.

Nell’edificio principale in corrispondenza dell'ingresso del pubblico è prevista la realizzazione di un portale porta insegna Bricoman, integrato con la pensilina d’ingresso, aventi le caratteristiche architettoniche visibili nei disegni di progetto. Nella zona di vendita esterna verrà realizzata una veletta in pannelli c.a. in prosecuzione della facciata del negozio sorretti da una serie di pilastri in c.a.p. modulati in funzione della larghezza e posizione dei varchi. I pannelli sosterranno insegne e scritte di indicazione quali “Centro Edilizia”. Tali soluzioni si rendono necessarie al fine di creare un’unitarietà tra il manufatto principale e la zona vendita esterna, mascherando al contempo il deposito dei materiali edili.

4.3.3 IMPIANTI PREVISTI

Gli impianti previsti per l’edificio sono:

• idrico-antincendio

• igienico sanitario

• elettrico

• meccanico – riscaldamento

• meccanico – raffrescamento

L’impianto idrico-antincendio verrà definito, per la parte antincendio, attraverso le specifiche pratiche di prevenzioni incendi, mentre la adduzione e distribuzione interna dell’impianto idrico, così come delle reti afferenti l’impianto di scarico ed igienico sanitario rispecchiano la distribuzione dei locali di servizio previsti. L’impianto elettrico è dotato di una cabina di trasformazione e di un locale quadri. L’impianto di riscaldamento e di raffrescamento (elettrico) così come i singoli impianti meccanici, saranno basati su adduzioni d’aria trattate con apposite Rooftop, canalizzazioni prevalentemente a vista e ricambi che rispettano la vigente normativa.

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4.3.4 AREE VENDITA

Le aree vendita presentano lo spazio principale rivolto verso la S.S. 13 , integrato da locali a servizio e locali tecnici, mentre sul fronte nord sono localizzati i magazzini .

Lungo il perimetro sono state ricavate le uscite di sicurezza comunicanti con l’esterno.

Le aree adibite a servizi contengono gli uffici e gli spogliatoi per il personale impiegato muniti di servizi igienici opportunamente dimensionati ed aerati in base al regolamento locale d’igiene. A tal proposito lo spazio interno viene adeguatamente illuminato ed aerato da lucernari apribili e aperture in facciata.

Tutte le pareti interne sono trattate con pitture facilmente lavabili e le finiture sono di grande durevolezza e facile manutenzione.

Le aree vendita presentano una organizzazione tale da consentire una ampia libertà nella disposizione interna delle merci e dei beni in esposizione/vendita.

L’altezza interna adottata per l’edificio commerciale consente ampie libertà nell’uso degli spazi, anche in presenza di impianti e/o canalizzazioni a vista.

4.3.5 AREE TECNICHE

Sono previste alcune aree tecniche, volte alla localizzazione di quadri elettrici anche di grandi dimensioni, oltre che per la realizzazione delle centrali termiche di ogni unità commerciale.

Si è optato per un sistema basato sulla indipendenza di ogni unità, sotto il profilo della climatizzazione, anche per consentire differenti momenti di apertura in relazione alle differenti unità merceologiche insediabili.

Le unità di raffrescamento, collocate in copertura, sono distribuite secondo una logica volta a rispettare le previsioni di impatto acustico (cfr. relazione specifica).

La copertura sarà accessibile e vi saranno collocati i lucernai previsti per il contributo di luce naturale zenitale.

Gli impianti saranno integrati con fonti energetiche rinnovabili di tipo fotovoltaico (163 Kw).

4.3.6 ACCESSIBILITÀ

Carrabile

Gli spazi destinati a magazzino, l’area operatori ed in generale la movimentazione delle merci presentano un’accessibilità nettamente separata da quella per il pubblico. La nuova struttura di vendita sarà dotata di

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39 movimenti pedonali dei clienti. L’unità di minori dimensioni e zona vendita allo scoperto, dispongono di ingresso dalla viabilità che porta all’area parcheggio.

L’ingresso principale per il pubblico è stato ricavato dalla strada S.S. 13 e, tramite corsie di accumulo interno, si eviterà qualsiasi ostacolo al normale deflusso della circolazione sulla viabilità di rango superiore.

Al fine di consentire delle alternative di deflusso carrabile si prevede anche la possibilità di un accesso / recesso secondario anche da Via Palladio.

Pedonale

L’accessibilità alle unità commerciali è garantita dalla totale complanarità delle distribuzioni esterne alle unità stesse. Gli accessi sono posizionati lungo il fronte commerciale e consentono l’accesso alle persone con ridotte capacità motorie nel rispetto della normativa Regionale e Nazionale. Per la migliore comprensione delle soluzioni adottate e del rispetto dei limiti normativi, si rimanda agli specifici elaborati grafici allegati.

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4.4 BENEFICIO PUBBLICO

Si riporta di seguito la descrizione degli interventi relativi alle opere a beneficio pubblico:

- lavori di completamento della strada Comunale di via degli Alpini con collegamento a raso con via E. Fermi;

- realizzazione di condotta fognaria acque nere in via Bradolini – via Galilei con attraversamento in spingi tubo della SS13 Pontebbana.

Il Piano particolareggiato prevede il completamento di alcuni tratti della viabilità del Comune di San Fior e l’installazione, ex novo, di alcuni sottoservizi carenti in alcune zone del territorio comunale (area industriale di Castello Roganzuolo). Come da indicazioni espresse dall’Amministrazione, risultavano prioritari gli interventi per il completamento di via degli Alpini, per migliorare la viabilità del centro di San Fior e garantire l’accesso al polo scolastico comunale in sicurezza, viste le difficoltà di transito lungo via Mastena.

1. Lavori di completamento della strada comunale di via degli Alpini con collegamento a raso con via E. Fermi.

Come descritto dal primo progetto di PUA, il beneficio pubblico riguarda in primo luogo la strada comunale di via degli Alpini, di cui si riporta planimetria di progetto.

Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica "Area tra SS13 e via Palladio", Progetto esecutivo – Opere fuori ambito.

Tav. E.V. 01, Stato di Progetto – Inquadramento generale e rilievo strumentale del’’area (stato di fatto e progetto).

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41 È utile anticipare che i lavori per il completamento della strada comunale sono stati completati in data 22.09.2011.

La viabilità di progetto riguarda la realizzazione di un tratto rettilineo (con relativi sottoservizi) che partendo da via Fermi, collega il polo scolastico a nord della scuola elementare, con attraversamento del torrente Codolo mediante un tombotto in elementi scatolari in c.a.; la sede stradale avrà una larghezza di ml 7,50 affiancata da due marciapiedi da ml 1,50 e da una pista ciclabile di ml 2,50.

La realizzazione della viabilità di progetto, ha seguito le seguenti modalità costruttive:

- scavo di sbancamento con asportazione del terreno vegetale per una profondità minima di circa 50 cm;

- fornitura, stesa e rullatura di materiale arido di cava (tipo Tout-venant) per uno spessore variabile da m 0,60 a m 1,50 (in prossimità dell’attraversamento del Codolo) ;

- stesa di uno strato superficiale di stabilizzato per uno spessore medio di cm 5 circa e conferimento alla sede stradale delle pendenze trasversali e longitudinali secondo i dati di progetto;

- posa delle cordonate in calcestruzzo di delimitazione del marciapiede con idonea fondazione conglomerato cementizio e posa dei pezzi speciali di raccordo per gli accessi carrai. Formazione di idonei abbassamenti a norma della Legge n. 13/89;

- sede stradale pavimentata con un primo manto in conglomerato bituminoso dello spessore compresso di cm 6 ed un secondo manto (tappeto) dello spessore finito di cm 3. A lavoro ultimato, la pendenza trasversale dovrà risultare del 2%; la pendenza longitudinale prevista in un'unica livelletta di pendenza costante variabile dal 0,28 al 1,7%;

- I marciapiedi saranno pavimentati con massetto in conglomerato cementizio dello spessore di circa 15 cm, dato in opera a perfetta regola d’arte e rifinito superiormente con trattamento antiscivolo “a scopa”, eseguito a fresco sul massetto stesso.

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2. Realizzazione di condotta fognatura acque nere in via Bradolini – Via Galilei con attraversamento in spingitubo della S.S. n. 13 Pontebbana.

La rete fognaria andrà a collegare la fognatura consorziale su via Bradolini (a valle della Strada Statale n. 13

“Pontebbana”) mediante la realizzazione di un ulteriore tratto di condotta che prevede l’attraversamento in

“spingitubo” della SS. n. 13 e la posa su via Bradolini e via Galilei, di una tubazione in pvc del diametro di 200 mm.

Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica "Area tra SS13 e via Palladio", Progetto esecutivo – Opere fuori ambito.

Tav. E.R. 01, Stato di Progetto – Inquadramento generale, rilievo strumentale del’’area, planimetria, piano quotato.

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43 La nuova condotta sarà posata nella sede stradale di via Bradolini e per non danneggiare il manto stradale esistente, sarà eseguito il taglio dell’asfalto per la delimitazione della pavimentazione da asportare e successivamente rimosso l’asfalto con mezzo meccanico, per delimitare l’area dove eseguire lo scavo in sezione ristretta.

I pozzetti d’ispezione, in fase di esecuzione dei lavori, saranno posizionati sulla sede stradale e orientati in modo tale da garantire il corretto allacciamento delle utenze prospicienti via Bradolini e via Galilei.

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5. QUADRO DI RIFERIMENTO

AMBIENTALE

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5.1 INTRODUZIONE

La presente sezione dello studio ambientale fornisce un inquadramento puntuale dell’ambito territoriale in cui gli interventi di progetto si inseriscono.

Al fine di poter giungere ad una previsione corretta degli impatti conseguenti alla realizzazione degli interventi di progetto, è infatti necessario acquisire un’approfondita conoscenza del quadro di riferimento ambientale che caratterizza complessivamente il contesto potenzialmente influenzato dalle azioni di progetto.

In base a quanto indicato dal quadro normativo sulla valutazione di impatto ambientale, nel caso specifico ALLEGATO V di cui all’art. n°20 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i., si ritiene che le componenti e i fattori ambientali da considerare nella stesura del quadro di riferimento ambientale siano i seguenti:

• Aria

• Suolo

• Acque superficiali e sotterranee

• Flora

• Fauna

• Biodiversità

• Paesaggio

• Rumore

• Patrimonio culturale, architettonico, archeologico e paesaggistico

• Sistema insediativo

• Mobilità

• Sistema socio-economico

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5.2 ELEMENTI DI CRITICITA’ E DI CUMULO DEGLI IMPATTI

Data la tipologia dell’intervento, l’ampiezza degli spazi e le caratteristiche del territorio circostante è necessario, ai fini di un esame delle componenti ambientali che insistono nell’area oggetto di VIA, un’analisi dei cosiddetti effetti cumulativi e delle criticità derivanti dall’intervento sul territorio.

Effetti cumulativi e criticità si riferiscono al contesto rispetto al quale analizzare e verificare i potenziali

“impatti”, tendendo in considerazione, in particolare, le risorse ambientali, le comunità umane, gli ecosistemi ed i rispettivi livelli massimi di accettabilità degli impatti.

Gli effetti cumulativi rappresentano conseguenze derivanti da molteplici fonti che colpiscono gli effetti ambientali in modo “additivo”; emerge perciò la necessità di valutare il progetto relazionandolo al complesso sistema di relazioni antropiche ed ambientali preesistenti nel contesto territoriale - ambientale di riferimento e quindi stimare eventuali alterazioni dello stato di tali relazioni.

L’area oggetto di valutazione di impatto ambientale ricade in un territorio ampiamente antropizzato circondato da elementi che attraggono un elevato flusso di persone, merci, automobili e mezzi pesanti.

Il sistema infrastrutturale comprende in primo luogo le Strade Statali SS n. 13 – SS n. 51 classificate quali viabilità di alta e media percorrenza, le quali generano un elevato traffico di attraversamento nell’area. La ferrovia e l’autostrada, pur non apportando traffico direttamente nelle vicinanze dell’ambito di Piano Attuativo, causano impatti cumulativi principalmente rispetto alla componenti aria, senza tralasciare comunque il fattore “rumore” che condiziona la componente faunistica e genera disturbo dal punto di vista sociale.

Il sistema insediativo viene suddiviso in macro zone, distinte in:

• residenziale;

• produttiva – artigianale;

• commerciale – direzionale.

Oltre alla tipologia insediativa che differenzia l’impatto, viene considerata anche la relativa distanza che intercorre con l’area oggetto di valutazione.

L’ambito collinare, in ultima analisi, risulta inserito come elemento di criticità in considerazione del fatto che qualsiasi intervento antropico apporta elementi di disturbo rispetto alla componente “paesaggio”. È innegabile però che la permanenza dell’attuale stato di dismissione e degrado dell’area, rispetto alla prevista realizzazione dell’attività commerciale, si configurerebbe comunque come condizione peggiorativa.

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5.3 ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI

5.3.1 ARIA

L’inquinamento dell’aria, imputabile in buona parte al traffico stradale, ai processi di combustione dell’industria e agli impianti di riscaldamento, è oggetto di grande attenzione da parte della nuova normativa nazionale, in particolare per le sue ricadute sulla salute umana la cui tutela richiede il raggiungimento di standard di qualità sempre più elevati. I dati relativi alla qualità dell'aria derivano dalle stazioni di rilevamento, fisse o mobili, che misurano le concentrazioni nell’aria dei diversi gas inquinanti. In questo caso le informazioni relative al Comune di San Fior fanno riferimento ai dati raccolta da una centralina fissa posizionata in via Kennedy in comune di Conegliano, funzionate fin dal 1991, che dista circa 4 km dall’ambito oggetto di valutazione.

In Veneto la criticità della componente aria deriva dall’elevato inquinamento da polveri sottili (PM10).

Riportiamo qui di seguito i valori attuali di CO, NO2, PM2.5 e PM10, con riferimento alla “Relazione Regionale della Qualità dell’aria – 2015”, di ARPAV.

Per quanto riguarda il Monossido di Carbonio (CO) si è riscontrato che in tutti i punti di campionamento non ci sono stati superamenti del limite di 10 mg/m3, calcolato come valore massimo giornaliero su medie mobili di 8 ore, con rilevamenti addirittura al di sotto della soglia di valutazione inferiore di 5 mg/m3).

Per NO2, PM2.5 e PM10 si riportano le medie annuali registrate nel 2015

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5.3.2 SUOLO E SOTTOSUOLO

Il Comune di San Fior è dotato di uno studio geologico di tutto il territorio comunale redatto dal sottoscritto e dal Dott. Della Libera, nel 1985 ed aggiornato nel 1995. In esso, nella "Carta delle Penalità ai fini edificatori" che rappresenta l'elaborato di sintesi dello studio, l'area del piano particolareggiato viene inserita tra quelle classificate come "ottime".

In generale rientrano in questa categoria, i terreni “...formati da depositi alluvionali dell’alta pianura di natura ghiaioso-sabbiosa, con strato di alterazione superficiale inferiore al metro. La potenza della formazione è sempre superiore ai 10 metri. La sua densità relativa è medio-alta. Le caratteristiche geomeccaniche ottime. Il reticolo idrografico superficiale, dato l’elevato grado di permeabilità dei terreni (K

= 10-1cm/sec) è praticamente inesistente. La zona non è stata interessata in epoca storica da fenomeni di esondazione. Non si sono rilevati dissesti idrogeologici. La superficie della falda freatica si trova a profondità sempre superiore ai 5 metri.”

Lo stesso comune, inoltre è dotato di uno studio geologico più recente allegato al P.A.T. e redatto dal dott.

Geol. A. Fabbroni nell’anno 2012. Nella Carta della Fragilità che, dal punto di vista geologico ne rappresenta l’elaborato di sintesi, l’area oggetto del presente studio viene classificata come “ Idonea”.

Sono inserite in questa zonizzazione le aree caratterizzate da:

• Morfologia: aree pianeggianti;

• Litologia: sedimenti fluvioglaciali ed alluvionali prevalentemente costituiti da ghiaie sabbiose e sabbie ghiaiose, talora contenenti locali livelli cementati, riscontrabili al di sotto dello strato superficiale pedogenizzato (0.40 – 0.60 m);

• Geotecnica: ottime le caratteristiche geomeccaniche generali (Resistenza alla punta dinamica > 30 kg/cmq);

• Idrogeologia: la prima falda è rintracciabile a profondità maggiore di 5 m . Alto il coefficiente di permeabilità. Drenaggio ottimo. Assenza di esondazioni e di dissesto idrogeologico.

Recentemente, inoltre lo stesso Comune ha provveduto alla micro zonazione sismica di 2° livello.

Caratterizzazione e modellazione geologica del sito ai sensi dell’art. 6.2.1 del d.m. 14.01.08

L’area in esame fa parte del lembo superiore dell’”Alta pianura trevigiana” formatasi allo sbocco “lapisino”

del grande ghiacciaio del Piave. Infatti i litotipi presenti nell’immediato sottosuolo evidenziano l’origine fluvio-glaciale dei sedimenti mentre le vicine colline di Scomigo a NO e Colle Umberto e Cappella Maggiore a Nord costituiscono le “cerchie moreniche” dello stesso ghiacciaio. La genesi pertanto di questa pianura va ricondotta agli apporti detritici trasportati dalle acque di scioglimento dei ghiacciai che scendevano dalla Val Lapisina. Per alcune decine di metri in profondità si incontrano ciottoli, anche di dimensione

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51 lingua glaciale arretrata. La serie fluvio-glaciale poggia sui terreni mio-pliocenici in affioramento nei rilievi collinari citati costituiti da un’alternanza di conglomerati e marne presenti al di sotto della copertura di materiali morenici. L’osservazione delle stratigrafie dei sondaggi eseguiti indica che il materasso alluvionale presenta una potenza superiore ai 15 metri. Per quanto riguarda la disposizione strutturale degli strati delle formazioni pre-quaternarie, queste sono da inserire nel contesto tettonico del vittoriese di cui un elemento interessante per questa zona è la possibile presenza di un disturbo tettonico costituito dalla prosecuzione verso Sud di una faglia che interessa la Val Lapisina e Vittorio Veneto con direzione NO - SE.

L’area comunque si presenta completamente stabile dal punto di vista geomorfologico. Non si sono evidenziati infatti fenomeni geodinamici di alcun tipo né in atto né allo stato potenziale.

Nota Idrogeologica

È da notare che nel territorio di San Fior la falda freatica è compresa tra un massimo di 18 m dal p.c. (nella parte Ovest del comune), ed un minimo di meno di un metro di profondità, a SE del comune, a valle della fascia delle risorgive. Il sottosuolo, nell’area indagata, risulta dotato di un elevato grado di permeabilità, soprattutto per porosità. Nel corso dell’esecuzione dei due sondaggi effettuati nel 2006 sono stati installati due tubi piezometrici fino a fondo foro (15 metri), che hanno rilevato in S1 la presenza di falda a 14.4 m, mentre in S2 detto livello si trova a profondità superiore ai 15 metri. Pertanto la sua posizione non produrrà alcun effetto sulle caratteristiche geomeccaniche dei terreni di fondazione. Parte dell’area, per il suo attuale utilizzo, ha subito la pressoché totale copertura o impermeabilizzazione della sua superficie, mentre una parte è rimasta a suolo agrario. Con l’intervento previsto in progetto si arriverà alla sua probabile totale impermeabilizzazione. Questo comporterà un sensibile cambiamento relativamente alla sua permeabilità superficiale: si passerà, almeno per la parte a suolo agrario, da terreni ad elevato grado di permeabilità ad una superficie di fatto impermeabile con conseguente riduzione dei tempi di corrivazione delle acque superficiali.

Per quanto riguarda le nuove condizioni di smaltimento delle acque meteoriche così come previsto dalla normativa del PAT si rimanda allo specifico studio idraulico.

Vulnerabilità dell’acquifero

La vulnerabilità naturale o intrinseca di un acquifero di tipo freatico indica la facilità di penetrazione, propagazione ed il periodo di tempo di persistenza di sostanze inquinanti provenienti dalla superficie dello stesso. Questa è funzione diretta di diversi parametri naturali, quali la struttura del sistema idrogeologico sotterraneo ed in particolare il suo coefficiente di permeabilità, la litologia e la granulometria del terreno.

Per la pianura, nell’ambito della quale è compresa l’area, sono stati considerati i seguenti elementi di base:

• La soggiacenza della falda qui presente intorno ai 14 - 16 metri di profondità dal piano campagna.

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• La modestissima presenza (inferiore al metro di spessore) di suolo agrario nella parte non impermeabilizzata

• L’elevata permeabilità dell’acquifero.

• La scarsità della frazione argillosa e l’assenza di livelli impermeabili significativi tra il p.c. e la superficie di falda.

• L’elevata infiltrazione efficace.

Dalla sovrapposizione di questi parametri è stato possibile valutare il grado di vulnerabilità dell’acquifero che in questa zona risulta “molto elevato”.

Nota tettonica

Dal punto di vista tettonico-strutturale la zona presa in esame risulta compresa tra due importanti allineamenti tettonici: la linea di Sacile, a Sud e la linea di Aviano a Nord. Queste linee sono da considerarsi come dei sovrascorrimenti, cioè delle faglie inverse, a direzione NE - SW. La genesi di queste strutture è da imputarsi alle azioni geodinamiche che si scaricano in queste aree, anche attualmente, da processi di compressione e raccorciamento crostale in conseguenza dell’avvicinamento e della collisione tra la placca Africana e quella Europea. Le faglie, il cui piano è quasi subverticale, sono attive dal Pliocene e, probabilmente, anche attualmente. Entrambe poi risultano essere sepolte sotto la coltre alluvionale.

Analisi terre

Per un’adeguata analisi delle terre, si è provveduto ad effettuare dieci campionamenti di tipo a trincea (lunghezza circa tre metri per altrettanta profondità). Questo sia per avere un numero minimo significativo di elementi rappresentativi le varie zone dell’area sia per avere un campione adeguato e miscelato in termini di materiali selezionati, considerando di aver selezionato il materiale secondo i criteri previsti dalla normativa nell’ambito dei 2,5-3 m di profondità e con lo stesso principio nello stesso punto a quota -1 m (strato superficiale).

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53 Individuazione trincee

I campioni così raccolti sono stati inviati al laboratorio accreditato R&C LAB s.r.l. di Altavilla Vicentina per l’esecuzione delle prove analitiche prendendo come parametri di controllo tutti i principali metalli ed idrocarburi e come limiti di riferimento quelli previsti dal D.Lgs. 152/06 Parte IV Titolo V All.5 Tab.1 Col.B - siti ad uso commerciale ed industriale - SO n° 96/L GU n° 88 14/04/06 e successive modifiche ed integrazioni.

Dalla verifica degli esiti delle indagini analitiche si ritiene di evidenziare come per i campioni analizzati i valori riscontrati siano di molto inferiori ai limiti di riferimento previsti per la futura destinazione d’uso del sito che sarà commerciale.

Un commento puntuale merita, comunque, un campione della trincea n. 1 dove si evidenzia un superamento del livello di norma di cromo esavalente. Questo dato, comunque circoscritto, ha richiesto un approfondimento d’ indagine per capire l’entità del problema (che comunque si presenta solo in superficie perché a quota – 3 metri nello stesso punto di prelievo non sussiste più).

I dati riportati nell’elaborato “Piano di caratterizzazione e bonifica”, quindi dimostrano come probabilmente tutta la parte est all’interno del fabbricato a quota – 1 m risulti contaminata e come sia stato necessario verificare con un supplemento d’indagine analitica la situazione all’esterno dell’edificio in prossimità dei muri perimetrali.

Dalla somma complessiva di tutti i riscontri effettuati si è pianificata la bonifica di un’area di circa 600 mq con profondità 1 m ovvero di circa 600 mc.

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Individuazione area soggetta a bonifica

(29)

55

5.3.3 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE

Rappresenta il tema ambientale di maggior pregnanza per il territorio comunale. Va distinto il sistema delle acque profonde dal reticolo idrografico superficiale. Data la complessità del tema “tutela delle acque”, che va affrontata a scala di bacino, va subito evidenziato come le politiche di salvaguardia della risorsa idrica siano riconducibili a distinte competenze regionali, provinciali, dell’autorità di bacino, del consorzio di bonifica, dell’autorità di ambito territoriale ottimale e del comune.

Sono soggetti a Vincolo paesaggistico ai sensi del D. Lgs. 42/2004 i seguenti corsi d’acqua:

• Torrente Mellare Vecchio e Canale Ghebbo, in adiacenza all’ambito di valutazione

• Torrente Codolo e Fossa Albina, che dista circa 2.500 metri dall’ambito di valutazione

L’area di origine dei due corsi d’acqua è caratterizzata da un sistema di risorgive diffuse, che pur non evidenziando sempre fontanili, rappresenta un sistema di aree igrofile della massima importanza. Il limite superiore è immediatamente a valle della strada Pontebbana. Altri corsi d’acqua pubblici, non sottoposti a vincolo paesaggistico sono la Fossa la Piana e il Rio Cal delle Acque.

Non sono disponibili dati di monitoraggio dei corsi d’acqua minori, per cui è opportuno considerare dati limitrofi. Per le acque superficiali è significativo il dato del fiume Monticano, considerato che il Codolo e il Ghebbo sono affluenti dello stesso. I dati rilevati da ARPAV per il corpo idrico dello stesso sono riportati nella tabella sottostante e si riferiscono alle stazioni di rilevamento n. 37 situata in comune di Mareno di Piave presso Ramera e n. 434 in comune di Gorgo al Monticano presso Ponte di Villa Revedin.

L’I.B.E., Indice Biotico Esteso, rappresenta un indicatore delle qualità chimiche e chimico-fisiche delle acque sulla base della diversa sensibilità agli inquinanti di alcuni gruppo faunistici e definisce le seguenti classi:

• I = Ambiente non inquinato o non alterato in modo sensibile

• II = Ambiente in cui sono evidenti alcuni effetti dell'inquinamento

• III = Ambiente inquinato

• IV = Ambiente molto inquinato

• V = Ambiente fortemente inquinato

Il S.A.C.A., Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua, è invece definito sulla base dello stato chimico e dello stato ecologico del corpo idrico. I dati esistenti evidenziano come la qualità delle acque si possa considerare stabile su livelli accettabili.

CLASSI I.B.E. S.AC.A.

Stazione 37 Stazione 434 Stazione 37 Stazione 434

2000 III II Scadente Sufficiente

2001 II II Buono Buono

2002 I II Sufficiente Sufficiente

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2003 III II Sufficiente Sufficiente

2004 II II Sufficiente Scadente

2005 III II Sufficiente Buono

2006 II I-II Sufficiente Buono

2007 II I-II Sufficiente Sufficiente

2008 II II Sufficiente Sufficiente

2009 III II Dato non ancora definito

Fonte dati: Rapporto sullo stato dell’ambiente 2011 – Provincia di TV e VAS del PAT comune di San Fior

Considerando le acque superficiali è utile segnalare la presenza, all’interno dell’area oggetto di PUA, di un canale di tipo irriguo proveniente da via Palladi, per il quale risulta già autorizzato il progetto di tombamento.

Per quanto riguarda le acque sotterranee, l’indice di riferimento è lo SCAS (Indice Chimico delle Acque Sotterranee); la stazione di monitoraggio più vicina – San Vendemiano – presenta valori di SCAS in classe II (buono), con impatto antropico ridotto, riconducibile a presenza di nitrati e solfati. E’ però opportuno, a tal proposito, ricordare quanto riportato nel rapporto “Monitoraggio biologico delle acque correnti della provincia di Treviso” (ARPAV, Dipartimento Regionale Laboratori, Dipartimento Provinciale di Treviso.

2007): “[…] Un’altra contaminazione da solventi organo-clorurati risalente all’inizio degli anni ‘80 (anche se da un’analisi compiuta dal Dipartimento di Geologia dell’Università di Padova nel 1994, è emerso come il fenomeno di contaminazione fosse già in atto a partire dagli anni ‘60) ha interessato le acque dei pozzi che attingono dalla falda freatica del comune di Vittorio Veneto, Colle Umberto, San Fior e San Vendemmiano per un’estensione di circa 20 km2. Le analisi compiute dall’U.L.S.S. n°10 di Treviso nel 1991, hanno accertato la presenza di: tricloroetilene, 1,1,1-tricloroetano e tetracloroetilene. Nei pozzi caratterizzati dalla sola presenza di trielina, la concentrazione di inquinante raggiungeva concentrazioni di 110 µg/l e si accertava la contemporanea presenza di cromo esavalente con concentrazioni fino a 650 µg/l. Dai risultati della rete regionale di monitoraggio risulta che il fenomeno inquinante è in netta attenuazione, con concentrazioni medie di solventi clorurati inferiori a 5 µg/l. […]”.

5.3.4 FLORA

L’elemento di maggior interesse è dato dalla vegetazione verticale rurale e dalle aree boscate collinari, riconducibili al ceduo. Non mancano aree dove l’integrità della maglia poderale unitamente alla ricchezza del reticolo idrografico superficiale ha permesso la conservazione della fitta trama di siepi campestri, con presenza di specie proprie delle stazioni mesofile od igrofile, quali la farnia, l’acero campestre, l’olmo campestre, il salice bianco, il pioppo nero, l’ontano nero, il platano nello strato arboreo. Rimangono tuttavia significative le pressioni sulla flora, rappresentate innanzitutto dalla urbanizzazione diffusa e dalla

(31)

57 sostituzione con specie generalmente estranee alla flora potenziale. La vegetazione forestale assume poi valenza di tutela idrogeologica laddove garantisce, nei terreni acclivi, la stabilità delle pendici moreniche.

Un quadro sintetico delle emergenze vegetazionali più significative, riportate per tipologia, è il seguente:

• vegetazione idrofita dei corsi d’acqua e delle risorgive

• vegetazione arborea ed arbustiva igrofila di sponda

• vegetazione erbacea e arbustiva igrofila ripariale

• boschetti di latifoglie mesofili · boschetti di latifoglie termofile, inquadrabili nella tipologia degli orno- ostrieti e ostrio- querceti, propri della fascia collinare

• parchi e giardini (vegetazione sinantropica, legata alla presenza dell’uomo)

• prati stabili

Allo stato attuale, la parte ad ovest dell’ambito presenta spazi arborei ed arbustivi incolti, nati dall’incuria e come elementi di risulta tra spazi commerciali, produttivi e sistemi viari, e non presentano elementi di pregio ambientali, come dimostrato dalle successive immagini.

Foto 2006 Foto 2006

Foto 2016 Foto 2016

(32)

5.3.5 FAUNA

All’interno del territorio comunale vi è un ambito di Rete Natura 2000: trattasi del S.I.C. Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano (codice IT3240029) che dista circa 2.500 metri dall’ambito di valutazione.

Tuttavia le aree ricche di fossati (Palù) rivestono grande importanza per la valenza paesaggistica.

Gli ambiti a maggior valenza faunistica corrispondono alle zone caratterizzate da maggior permeabilità;

quindi assumono grande importanza anche le zone agricole integre, specialmente se dotate di siepi e prati.

Pertanto le seguenti specie sono da considerare buoni indicatori ambientali:

Anfibi e rettili Rana latastei – rana di Lataste

Bombina variegata – ululone dal ventre giallo Invertebrati Lucanus cervus – Cervo volante

Mammiferi Muscardinus avellanarius - Moscardino Neomys fodiens – Toporagno d’acqua Mustela putorius - Puzzola

La seguente lista riguarda le specie nidificanti nel territorio comunale e in quello immediatamente limitrofo e la loro evoluzione tra il 1983-1988 e il 2003-2006 (Atlante uccelli nidificanti della Provincia di Treviso, 2007).

Le specie indicate con un asterisco (*) sono quelle vulnerabili a scala provinciale (Atlante uccelli nidificanti, 2007), mentre con due asterischi (**) quelle potenzialmente minacciate. Le specie considerate come indice di qualità ambientale sono indicate in grassetto.

L’ambito di indagine si può indicativamente considerare comprensivo del comune di San Fior e di Codogné.

I valori numerici indicano la distribuzione delle specie e vanno da un valore massimo di 3 (distribuzione alta) ad un valore minimo di 0 (assente).

Specie

1983-1988 2003-2006 TREND

Nome Comune Nome Scientifico

Codibugnolo Aegithalos caudatus 3 3 0

Allodola** Alauda arvensis 2 1 -1

Martin Pescatore Alcedo atthis 3 2 -1

Germano reale Anas platyrhynchos 0 3 +3

Rondone Apus apus 3 3 0

Gufo comune Asio otus 0 3 +3

(33)

59

Cardellino Carduelis carduelis 3 3 0

Verdone Carduelis chloris 2 3 +1

Usignolo di fiume** Cettia cetti 2 2 0

Colombaccio Columba palumbus 2 3 +1

Cornacchia grigia Corvus corone cornix 1 3 +2

Quaglia** Coturnix coturnix 2 3 +1

Cuculo Cuculus canorus 2 2 0

Balesruccio Delichon urbica 3 3 0

Gheppio Falco tinnunculus 0 3 +3

Fringuello Fringilla coelebs 2 3 +1

Folaga Fulica atra 0 2 +2

Cappellaccia Galerida cristata 0 1 +1

Gallinella d’acqua Gallinula chloropus 3 3 0

Ghiandaia Garrulus glandarius 0 3 +3

Rondine Hirundo rustica 3 3 0

Tarabusino* Ixobrychus minutus 0 0 0

Torcicollo** Jynx torquilla 2 3 +1

Averla Piccola Lanius collurio 2 3 +1

Usignolo Luscinia megarhynchos 2 3 +1

Ballerina bianca Motacilla alba 1 3 +2

Ballerina gialla Motacilla cinerea 2 3 +1

Cutrettola Motacilla flava 1 0 -1

Pigliamosche Muscicapa striata 1 2 +1

Rigogolo Oriolus oriolus 2 2 0

Cinciarella Parus caeruleus 0 3 +3

Cinciallegra Parus major 3 3 0

Passera d'Italia Passer italiae 3 3 0

Passera mattugia** Passer montanus 3 2 -1

Codirosso Phoenicurus

phoenicurus 3 2 -1

Gazza Pica pica 3 3 0

Picchio rosso maggiore Picoides major 3 3 0

Picchio verde Picus viridis 0 3 +3

Pendolino Remiz pendulinus 3 3 0

Saltimpalo Saxixola torquata 2 2 0

Verzellino Serinus serinus 3 3 0

Picchio muratore Sitta europea 2 1 -1

Tortora dal collare Streptopelia decaocto 3 3 0

Tortora Streptopelia turtur 1 2 +1

Allocco Strix aluco 3 1 -2

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Storno Sturnus vulgaris 3 3 0

Capinera Sylvia atricapilla 3 3 0

Tuffetto achybaptus ruficollis 2 0 -2

Merlo Turdus merula 3 3 0

Barbagianni** Tyto alba 3 3 0

Upupa Upupa epops 3 3 0

Pavoncella Vanellus vanellus 1 0 -1

Porciglione Rallus aquaticus 0 1 +1

Stillozzo Miliaria calandra 0 2 +2

5.3.6 BIODIVERSITÀ

Con questo termine si intende la variabilità biologica dei diversi ecosistemi. Passando da ecosistemi ad elevata naturalità ad ambienti antropizzati ed urbanizzati, la biodiversità, misurata dal numero di specie viventi presenti nell’area, diminuisce in modo drastico. La tutela e il miglioramento della biodiversità è uno dei dieci criteri chiave espressi nella Conferenza mondiale delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro del 1992.

Nell’Unione Europea la direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche ha come obiettivo costituire una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione, denominata Natura 2000. Questa rete, formata dai siti in cui si trovano tipi di habitat naturali e specie di fauna e flora di interesse comunitario, deve garantire il mantenimento ovvero, all'occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, di tali habitat. I siti di importanza comunitaria sono ambiti che, nella regione biogeografica cui appartengono, contribuiscono in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale di rilevanza comunitaria e la diversità biologica, attraverso un sistema di ambiti costituenti la Rete Natura 2000. La rete "Natura 2000"

comprende, oltre ai siti di importanza comunitaria, anche le zone di protezione speciale classificate dagli Stati membri a norma della direttiva 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Il territorio comunale è interessato da un sito Rete Natura 2000: il S.I.C. “Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano” (codice IT3240029) che interessa la porzione meridionale del comune e si estende anche sul comune limitrofo di Codogné. Trattasi di un ambito in prevalenza fluviale con le caratteristiche del corso d’acqua di pianura meandriforme con presenza di fasce con boschi igrofili ripariali contenenti elementi di bosco planiziale, prati umidi, canneti anfibi e vegetazione acquatica composita. La sua vulnerabilità è legata all’antropizzazione delle rive e all’inquinamento delle acque.

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