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Tav 1a - Relazione - parte I (2247 KB)

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(1)

VARIANTE PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PUBBLICA

"AREA TRA SS 13 E VIA PALLADIO"

ARPA S.r.l.

Via Buonabitacolo n° 17/5 31053 Pieve di Soligo

ELABORATO: NUMERO TAVOLA:

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE

VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO dott. chim. STEFANO DONADELLO - d-recta srl

PROGETTO ARCHITETTONICO arch. DINO DE ZAN - d-recta srl

PROGETTO OPERE DI URBANIZZAZIONE arch. SANDRO BURIGANA - d-recta srl

STUDIO DI IMPATTO SULLA VIABILITA' ing. MARCELLO FAVALESSA - Mob-Up srl STUDIO DI COMPATIBILITA' IDRAULICA ing. FIORENZO CARNIEL - P&C Engineering

GRUPPO INTERDISCIPLINARE COMPETENZE SPECIALISTICHE

VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE (V.Inc.A.) pian. terr. MARCO CARRETTA - d-recta srl

ANALISI AMBIENTALI pian. terr. SILVIA BALLESTINI - d-recta srl dott. pian. PATRIZIO BASEOTTO - d-recta srl pian. terr. MARCO CARRETTA - d-recta srl arch. MARCO PAGANI - d-recta srl

VALUTAZIONE IMPATTI SU ATMOSFERA ing. DAVIDE FASAN - Mob-up srl PROGETTAZIONE IMPIANTI ing. MAURO BAESSATO - EC Engineering srl per. DINO CASAGRANDE - EC Engineering srl

Relazione illustrativa

e Cronoprogramma interventi 1.a

(2)

 

(3)

INDICE

PREMESSA ... 3

1. IL MARCHIO “BRICOMAN” ... 4

1.1 L’AZIENDA ... 5

1.2 LA STORIA ... 5

1.3 CARATTERISTICHE DEI PUNTI VENDITA ... 7

1.4 IL MARKETING E L’IMMAGINE AZIENDALE: L’IMPORTANZA DEL LOGO E IL RICONOSCIMENTO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI ... 7

2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ... 11

2.1 LA NORMATIVA EUROPEA E NAZIONALE ESISTENTE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AMBIENTE ... 12

2.2 LA NORMATIVA REGIONALE ... 12

2.3 LA NECESSITÀ DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE ... 13

2.4 LA CONFORMITÀ URBANISTICA ... 13

2.5 PARAMETRI COMMERCIALI DI VALUTAZIONE DELL’INTERVENTO (LR N. 50/2012) ... 14

2.5.1 VERIFICA DI COMPATIBILITA’ ... 14

3. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO ... 19

3.1 PIANIFICAZIONE REGIONALE E PROVINCIALE (P.T.R.C.- P.T.C.P.) ... 20

3.2 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO – PIANO DEGLI INTERVENTI ... 23

3.2.1 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO... 23

3.2.2 PIANO DEGLI INTERVENTI ... 24

3.2.3 PIANO PARTICOLAREGGIATO (ANNO 2007) ... 25

3.2.4 VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO ... 26

4. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE ... 27

4.1 IL PROGETTO URBANISTICO DELL’AREA COMMERCIALE ... 28

4.1.1 QUANTITÀ AMMESSE E CALCOLO DEGLI STANDARDS PARCHEGGI PUBBLICI AFFERENTI L’ATTIVITA’ COMMERCIALE ... 30

4.1.2 VIABILITÀ DI ACCESSO E UTENZA DEBOLE ... 30

4.1.3 PARCHEGGI AFFERENTI A TUTTE LE VOLUMETRIE ... 31

4.1.4 RETI TECNOLOGICHE ... 32

4.2 IL PROGETTO – ACCESSO DA PONTEBBANA ... 35

4.3 IL PROGETTO ARCHITETTONICO ... 36

4.3.1 FINALITÀ DEL PROGETTO ... 36

4.3.2 STRUTTURA E MATERIALI ... 37

4.3.3 IMPIANTI PREVISTI ... 37

4.3.4 AREE VENDITA ... 38

4.3.5 AREE TECNICHE ... 38

4.3.6 ACCESSIBILITÀ... 38

4.4 BENEFICIO PUBBLICO ... 40

5. QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE ... 45

5.1 INTRODUZIONE ... 46

(4)

5.2 ELEMENTI DI CRITICITA’ E DI CUMULO DEGLI IMPATTI ... 47

5.3 ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI ... 48

5.3.1 ARIA ... 48

5.3.2 SUOLO E SOTTOSUOLO ... 50

5.3.3 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE ... 55

5.3.4 FLORA ... 56

5.3.5 FAUNA ... 58

5.3.6 BIODIVERSITÀ ... 60

5.3.7 RUMORE ... 61

5.3.8 PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO ... 67

5.3.9 SISTEMA INSEDIATIVO ... 67

5.3.10 MOBILITÀ ... 69

5.3.11 SISTEMA SOCIO-ECONOMICO ... 73

5.4 IDENTIFICAZIONE DELLE POSSIBILI ALTERNATIVE PROGETTUALI... 74

5.5 FATTORI IMPATTANTI PRODOTTI DAL PROGETTO ... 78

5.5.1 OCCUPAZIONE DI SUPERFICI ... 78

5.5.2 RUMORE ... 79

5.5.3 VIBRAZIONI ... 79

5.5.4 ILLUMINAZIONE ... 79

5.5.5 IMMISSIONI SOLIDE, LIQUIDE E GASSOSE ... 80

5.5.6 MOVIMENTI DI MEZZI MECCANICI ... 80

5.5.7 RIFIUTI ... 80

5.6 VALUTAZIONI DEGLI IMPATTI PRODOTTI DALLE AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO SULLE PRINCIPALI COMPONENTI AMBIENTALI E RELATIVE MITIGAZIONI ... 83

5.6.1 METODO DI VALUTAZIONE ... 83

5.6.2 IMPATTO SULLA COMPONENTE ARIA... 84

5.6.3 IMPATTO SULLA COMPONENTE SUOLO E SOTTOSUOLO ... 87

5.6.4 IMPATTO SULLA COMPONENTE ACQUA ... 88

5.6.5 IMPATTO SULLA COMPONENTE AMBIENTALE DI CARATTERE BIOTICO (FLORA, FAUNA E BIODIVERSITÀ) ... 90

5.6.6 IMPATTO SULLA COMPONENTE RUMORE ... 90

5.6.7 IMPATTO SULLA COMPONENTE MOBILITÀ’ ... 96

5.6.8 IMPATTO SULLE COMPONENTI SISTEMA INSEDIATIVO E SISTEMA SOCIO-ECONOMICO ... 99

5.7 MATRICE DI VALUTAZIONE ... 101

5.8 MISURE PREVISTE PER LA MITIGAZIONE E IL MONITORAGGIO ... 102

6 QUADRO DI RIFERIMENTO PAESAGGISTICO ... 103

6.1 INTRODUZIONE ... 104

6.2 L’EVOLUZIONE STORICA DEL PAESAGGIO ... 105

6.3 I PARAMETRI DI LETTURA DEL PAESAGGIO... 108

6.4 I CARATTERI DEI LUOGHI ... 111

6.5 LINEE GUIDA DETTATE DAL PTRC A VALENZA PAESAGGISTICA ... 115

6.6 CONCLUSIONI A CARATTERE PAESAGGISTICO ... 115

7 CRONOPROGRAMMA INTERVENTI ... 117

(5)

PREMESSA

L’area oggetto del presente studio è situata in comune di San Fior, tra la Strada Statale n. 13 “Pontebbana”, Via Palladio ed il Torrente Fossadella che determina il confine tra il Comune di San Fior ed il Comune di San Vendemiano.

La parte est dell’area, prima della dismissione della fine degli anni ’90, era adibita ad attività produttive della ditta Sarom, mentre la parte ovest è priva di insediamenti ed urbanizzazioni.

L’ambito di intervento è inserito all’interno di una vasta area produttiva posta a cavallo tra il Comune di San Fior ed il Comune di San Vendemiano. L’intera zona è infrastrutturalmente ben servita grazie al fronte lungo la S.S. n. 13 e alla vicinanza con in casello autostradale di Conegliano, dove confluiscono l’autostrada A27 “Venezia-Belluno” e l’autostrada A28 “Conegliano-Pordenone”.

(6)

1. IL MARCHIO

“BRICOMAN”

(7)

1.1 L’AZIENDA

Bricoman Italia è una società facente parte del gruppo Adeo, terzo al mondo per fatturato nel mercato del bricolage, la cui diffusione è segnalata in 12 paesi, con 15 insegne, 30 società e l’occupazione di più di 87.000 persone.

Bricoman è una formula distributiva concentrata sulla vendita di prodotti per la costruzione e manutenzione della casa, pensata e strutturata per offrire ai professionisti ed alle piccole imprese una formula moderna di distribuzione di prodotti professionali per la costruzione.

La modernità della formula è data dalla compresenza di svariati fattori tra i quali:

• prodotti specialistici diversi sotto lo stesso tetto;

• grandi quantità e volumi disponibili per i clienti immediatamente;

• prezzi all’ingrosso, pensati per grandi utilizzatori, ma rivolti a tutti (buona qualità a prezzi bassi e non prezzi bassi a bassa qualità);

• velocità di acquisto che consenta risparmio di tempo per gli operatori professionali;

• orari di vendita coerenti con la tipologia di clienti (apertura presto alla mattina);

• vendita di prodotti anche a bancali e cioè in grandi quantità

La formula Bricoman si pone sul mercato come risposta moderna ai bisogni di prodotti tecnici per la costruzione ed è rivolta ad artigiani, a piccole imprese, comunità di utenti e a grandi bricoleur.

1.2

LA STORIA

La storia dell’azienda inizia nel 1979, anno in cui il gruppo Louis-Delhaize apre in Belgio, a Chatelineau, un primo punto vendita di bricolage con l’insegna BRICOMAN.

Nel 1994 il Gruppo Leroy Merlin acquista l’insegna BRICOMAN, solamente 5 anni più tardi, nel 1999 iniziò l’avvio dei negozi BRICOMAN in Francia, nel 2004 in Spagna (BRICOMART), nel 2006 l’apertura del primo negozio a Siviglia e solo un anno più tardi (2007), la nascita del primo negozio a Varsavia (Polonia).

L'insegna Bricoman è presente oggi nel Mondo in 4 paesi con più di 70 Negozi e 6.000 collaboratori.

(8)

BRICOMAN Italia nasce invece nell’ottobre 2008, con il primo negozio a Cagliari – Elmas ed un progetto d’insegna molto chiaro: essere leader, sito per sito, nei volumi di vendita, all’ingrosso e al dettaglio, di prodotti tecnici professionali di uso corrente per la costruzione e ristrutturazione della casa e delle collettività.

La storia di BRICOMAN inizia con una piccola squadra di 50 collaboratori che è cresciuta fino a contarne più di 2.000. Per il marchio BRICOMAN c’è un piano di sviluppo ambizioso che prevede nei prossimi anni l’apertura di nuovi negozi per aumentarne la capillarità su tutto il territorio nazionale.

(9)

1.3

CARATTERISTICHE DEI PUNTI VENDITA

L’insegna Bricoman è presente nel mondo con 79 punti di vendita::

• in Francia, con 39 pdv aventi insegna Bricoman

• in Spagna, con 15 pdv aventi insegna Bricomart

• in Polonia, con 9 pdv aventi insegna Bricoman

• in Italia, con 16 pdv aventi insegna Bricoman (con previsione di 36 pdv nel 2020)

• in Brasile, in apertura

In Italia sono presenti in Sardegna (Cagliari e Sassari), Lombardia (Caronno, Carate, Dalmine, Rezzato e Segrate), Piemonte (Orbassano), Emilia Romagna (Ferrara, Bologna e Parma), Liguria (Genova), Toscana (Sesto Fiorentino), Puglia (Cavallino) , Sicilia (Catania) e Lazio (Roma) ed al momento è prevista l’apertura entro il 2016 di un ulteriore punto vendita in Veneto.

L’articolazione spaziale dei punti vendita è così strutturata:

• un edificio avente una superficie coperta di circa 7.500 mq e una superficie complessiva di vendita di circa 5.000 mq con tipologia di vendita tradizionale con prelievo merci da scaffali e flusso di pagamento ad una barriera casse posta in ingresso/uscita al punto vendita. In corrispondenza dell'ingresso del pubblico vi è un portale porta insegna Bricoman, integrato con la pensilina d’ingresso;

• una parte scoperta adiacente al fabbricato commerciale, in parte coperta da tettoie; tale spazio è organizzato secondo uno schema di vendita a drive-in: i veicoli accedono a tale area e, seguendo un percorso obbligato, possono sostare in appositi spazi per il carico delle merci esposte e confezionate in pallet – tipicamente merceologie pesanti (recinzioni, materiale edile, macchinari per edilizia), per poi recarsi all’uscita ove è previsto il posizionamento della cassa.

1.4

IL MARKETING E L’IMMAGINE AZIENDALE: L’IMPORTANZA DEL LOGO E IL RICONOSCIMENTO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI

La rapida maturazione dei mercati ha obbligato le imprese a riflettere approfonditamente sul mercato di sbocco per un prodotto prima di cominciarlo a produrre o a commerciare, come nel caso di Bricoman. Nel processo d’innovazione di nuovi prodotti è fondamentale guardare a quelle che sono le opportunità di mercato e i desideri dei consumatori. Oggi sono molte le imprese che hanno difficoltà a rimanere sul mercato, nonostante queste organizzazioni riescano a produrre beni di qualità e caratteristiche tecniche simili a quelle dei competitor.

Le imprese che hanno difficoltà concorrenziali hanno quindi problemi di marketing, legati sia alla capacità di comunicazione che alla comprensione del target di riferimento e al posizionamento che si vuole dare al prodotto.

(10)

Per questo motivo, ogni azienda struttura la propria “funzione marketing” con il compito principale di migliorare la forza commerciale aziendale, prima acquisendo informazioni dal mercato, e poi realizzando strategie competitive mirate, poiché strumento indispensabile per aggredire il mercato.

Oggi, quindi, il successo dell’impresa è sempre più dipendente dal suo grado di attrattività, dal consenso che riesce a ottenere, dalla fiducia dei suoi interlocutori; in sintesi: IMMAGINE.

Per garantire vitalità a una marca o a un prodotto risulta oggi irrinunciabile concentrarsi e lavorare sull’immagine e sull’identità di impresa. Come molta bibliografia riporta, l’immagine aziendale si articola in due categorie:

1. Immagine proiettata, è come l’impresa vuole essere vista e percepita da terzi. Le componenti che influenzano l’immagine proiettata sono sostanzialmente:

- Il comportamento di ciascun dipendente nei riguardi del mondo esterno;

- Il design, rappresentato dal marchio d’impresa, dalla piacevolezza e dalla facilità di lettura dei cataloghi, delle brochure, del sito web, dall’edificio dell’azienda e dai sui punti di vendita;

- L’ambiente di lavoro;

- La qualità della comunicazione.

2. L’immagine percepita è l’insieme dei valori e dei messaggi percepiti ed elaborati dal mondo esterno dell’impresa. Essa è, quindi, la restituzione sia delle effettive capacità dell’azienda, sia delle azioni messe in atto per andare oltre quello che l’azienda è già.

L’immagine deve quindi risultare chiarissima, deve poter sfumare nell’identità aziendale, ossia nell’allineamento di tutti gli obiettivi dell’impresa, nella coerenza nei confronti del mercato, nel riconoscimento architettonico della sua sede.

In quest’ottica, Bricoman cura la sua immagine aziendale come un elemento che sta diventando sempre più importante. L’apertura dei mercati internazionali ha infatti creato un clima ed un panorama estremamente competitivi che rendono fondamentale presentare la propria azienda con un’immagine ben curata al fine di poter rafforzare il proprio marchio e renderlo riconoscibile.

Per questo motivo ha individuato un forte segno di riconoscimento visivo, riconducibile sia al logo sia alla struttura architettonica ed ai colori di tutti i suoi punti vendita, come lo dimostrano le seguenti immagini (esempi di punti vendita Bricoman in Italia).

(11)

L’immagine e il marketing aziendale dei punti di vendita Bricoman Italia

(12)
(13)

2. NORMATIVA DI

RIFERIMENTO

(14)

2.1 LA NORMATIVA EUROPEA E NAZIONALE ESISTENTE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AMBIENTE

Secondo l’originaria definizione formulata dalla Direttiva 85/337/CEE la V.I.A. (Valutazione di Impatto ambientale) individua, descrive e valuta, per ciascun caso particolare, gli effetti diretti e indiretti di un progetto sui singoli fattori ambientali e sull’interazione fra gli stessi. Il recepimento della Direttiva nel nostro paese ha avuto un iter particolarmente travagliato. La L 349/1986 viene a definire un regime transitorio, poi perfezionata dal DPCM 10 agosto 1988 per cui si individuano le opere assoggettate a V.I.A., a cui seguono le norme tecniche per la redazione dello S.I.A., attraverso cui si attua il procedimento stesso, promulgate con il DPCM 27 dicembre 1988.

Con il DPR 12 aprile 1966 e s.m.i. si definiscono gli indirizzi e il coordinamento per le Regioni per le opere di cui all’Allegato II della Direttiva citata 85/337/CEE, da cui discende la legislazione regionale.

La Legge delega del 15 dicembre 2004, n.308, recante delega al Governo per il riordino, coordinamento e integrazione della legislazione in materia ambientale, tenta di definire una disciplina compiuta anche per le procedure di V.I.A.. L’attuazione di questa legge viene però demandata al DLgs 3 aprile 2006, n.152 (Codice Ambientale) che viene riformulato e completato con il DLgs16 gennaio 2008 e infine col DLgs 29 giugno 2010, n.128

Le finalità della V.I.A. vengono così precisate: assicurare che l’attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un’equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica.

Oltre al principio dello sviluppo sostenibile la V.I.A. da attuazione anche al principio di prevenzione, il quale impone quale efficace azione di tutela dell’ambiente l’azione preventiva per evitare gli inquinamenti e il degrado ambientale, piuttosto che combatterne a valle gli effetti.

2.2 LA NORMATIVA REGIONALE

La legge che nella Regione Veneto regola la V.I.A. è la LR 18 febbraio 2016, n.4 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”, che riforma la disciplina regionale in materia di VIA, precedentemente regolamentata dalla n. 10/1999

“Disciplina dei contenuti e delle procedure di valutazione d’impatto ambientale”.

Anche in questo caso, allo strumento normativo che attua le disposizioni statali, si è giunti dopo un lungo iter legislativo regionale riguardanti soprattutto norme tecniche relative a progetti di specifiche opere.

Fra gli atti più importanti ricordiamo il DGR 11 maggio 1999,n.1624; il DGR 10 marzo 2003, n.566; il DGR 31 ottobre 2003, n.3293; e il DGR 19 luglio 2005, n.1843.

(15)

2.3 LA NECESSITÀ DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

La presente Valutazione di Impatto Ambientale viene redatta al fine di ottenere il giudizio di compatibilità ambientale favorevole, che costituisce requisito necessario per il rilascio dell’autorizzazione commerciale e del titolo edilizio relativo alle strutture con superficie di vendita superiori a 8.000 mq, così come definito dall’Art. 22 L.R. 50/2012 “Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto” , dalla LR 18 febbraio 2016, n.4 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”, e dal Decreto Legislativo 152/2006 “Norme in materia ambientale” e successive modificazioni.

L’intervento oggetto di valutazione tratta la riqualificazione di parte di un’area industriale dismessa in comune di San Fior (TV), area tra SS13 e via Palladio, con successivo inserimento di una grande struttura commerciale con superficie di vendita pari a 9.050 mq.

Riassumendo, la presente valutazione di impatto è rivolta a chiedere la compatibilità ambientale in merito al rilascio dell’autorizzazione commerciale e del titolo edilizio relativo alle grandi strutture con superficie di vendita superiori a 8.000 mq;

Per tale ambito, è stata approvata con DGC n. 114 in data 04 luglio 2016 una variante al Piano particolareggiato di iniziativa pubblica denominato “Area tra SS13 e via Palladio”.

2.4 LA CONFORMITÀ URBANISTICA

Sul versante degli strumenti urbanistici il Piano particolareggiato denominato Area tra S.S. 13 e via Palladio, era soggetto ad uno Strumento Urbanistico Attuativo (approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.25 del 28.09.2007; sottoscrizione Convenzione in data 05.06.2009), che prevedeva la completa riqualificazione dell’area con destinazioni d’uso: commerciale, artigianale, servizi e servizi alla persona. Il 04 luglio 2016 è stata approvata la variante al piano particolareggiato approvato nel 2007.

Il primo piano particolareggiato individuava sei Unità Minime di Intervento indipendenti tra loro, dotate ognuna di accesso autonomo, aree pertinenziali e standards esclusivi. La composizione planivolumetrica prevedeva la realizzazione di fabbricati che, attestarsi lungo la S.S. n. 13 creavano un fronte unitario.

Il progetto di Variante conferma la vocazione dell’ambito all’insediamento di attività commerciali, direzionali e di artigianato di servizio ma riduce notevolmente la superficie coperta realizzabile e dimezza le unità commerciali, prevedendo l’insediamento di attività all’ingrosso e al dettaglio. Rispetto al Piano Particolareggiato, inoltre, la Variante apporta limitate modifiche al perimetro d’ambito, permettendo così la previsione di una fascia di mitigazione verso le abitazioni esistenti, e garantendo una connessione ecologica nord-sud lungo il Torrente Fossadella.

(16)

Si evidenzia che l’ambito non è più soggetto a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs n. 42/2004 – Corsi d’acqua in quanto eliminato con variante paesaggistica, Deliberazione della Giunta Regionale n. 1638 del 17 settembre 2013 “Elenco dei corsi d'acqua da escludere, in tutto o in parte, dal vincolo paesaggistico ai sensi dell'art. 142, comma 3, D.Lgs. 42/2004; deliberazioni/Cr 13/2013 e Cr 43/2013”.

2.5 PARAMETRI COMMERCIALI DI VALUTAZIONE DELL’INTERVENTO (LR N. 50/2012)

Come definito all’art. 4 dello schema di Regolamento Regionale del Commercio (ai sensi dell’art. 4 della Legge Regionale 28/12/2012, n. 50), la domanda di autorizzazione commerciale consegue la sostenibilità e quindi risulta assoggettata a valutazione integrata degli impatti, volta ad esaminare in concreto gli impatti generati dalla struttura commerciale, attraverso le verifiche di compatibilità e sostenibilità e le eventuali misure compensative e di mitigazione.

Seppur tale regolamento risulti non ancora approvato (Allegato A alla deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 38 del 7 maggio 2013, in sede di richiesta di parere dalla commissione consiliare), in questa sezione si è cercato di inquadrare il nostro intervento all’interno dei parametri di valutazione integrata degli impatti, come precedentemente descritto.

Tale valutazione si articola attraverso la verifica di compatibilità.

2.5.1 VERIFICA DI COMPATIBILITA’

La verifica di compatibilità tiene conto delle seguenti componenti, alle quali viene attribuito un punteggio minimo di ammissibilità pari a 80 punti su 135, come di seguito riportati:

a- Componente urbanistico-territoriale punteggio minimo punti 35, massimo punti 60

b- Componente ambientale punteggio minimo punti 20, massimo punti 40

c- Componente di responsabilità sociale punteggio minimo punti 25, massimo punti 35

La verifica di compatibilità ha un punteggio minimo ammissibile per accedere alle successive fasi della valutazione integrata, che non dovrà essere minore di 80 punti.

Di seguito si riporta la tabella che struttura le varie componenti, con evidenziata accanto la componente

che direttamente va ad interessare il nostro intervento, divise per componenti:

(17)

Componente urbanistico-territoriale

COMPONENTE INTERVENTO

PUNTEGGIO DA REGOLAMENTO REGIONALE

ASPETTO INTERESSATO DALL’INTERVENTO

A.1 Coerenza della previsione urbanistica dell’area con l’approccio sequenziale di cui all’art. 2 del Regolamento Regionale

A.1.1 Interventi coerenti con apporti migliorativi: Fino a punti 35

1) Intervento in centro urbano con riqualificazione urbanistica di aree o strutture dismesse e degradate

SI * si riporta planimetria con delimitazione del

centro urbano 2) Intervento fuori centro urbano con riqualificazione urbanistica di

aree o strutture dismesse e degradate e consolidamento della polarità commerciali esistenti

Assolto col punto precedente

A.1.2 Interventi coerenti: Fino a punti 27

1) Intervento in centro urbano; Assolto col punto

A.1.1 2) Intervento fuori centro urbano con riqualificazione urbanistica di

aree o strutture dismesse e degradate Assolto col punto

A.1.1 3) Intervento fuori centro urbano con consolidamento della polarità

commerciali esistenti Assolto col punto

A.1.1

A.1.3 Interventi non coerenti: Punti 0 Assolto col punto

A.1.1

A.2 Ambito di intervento all’interno di aree a destinazione commerciale per grandi strutture di vendita o parco commerciale alla data di entrata in vigore della legge regionale

A.2.1 In presenza di tutte le condizioni:

1) Intervento di riqualificazione urbanistica di aree o strutture dismesse e degradate;

2) La presenza di permesso di costruire rilasciato;

3) La presenza di convenzioni urbanistiche e/o accordi di programma approvati e sottoscritti.

Punti 35

NO

A.2.2 In presenza di almeno due delle condizioni di cui alla lettera A.2.1, con sussistenza della condizione di cui al punto 1 della medesima lettera

Punti 32

SI

A.2.3 In presenza delle condizioni di cui al punto 1) della lettera A.2.1, oppure in presenza delle condizioni di cui ai punti 2) e 3) della medesima lettera e tenuto conto degli impegni assunti dal proponente nell’ambito della convenzione urbanistica e/o dell’accordo di programma, nonché dell’eventuale trasformazione urbanistica della destinazione d’uso dell’area da agricola a commerciale

Fino a punti 30

Assolto col punto A.2.2

A.2.4 In presenza della condizione di cui al punto 3) della lettera A.2.1 e tenuto conto degli impegni assunti dal proponente nell’ambito della convenzione urbanistica e/o dell’accordo dei programma, nonché dell’eventuale trasformazione urbanistica della destinazione d’uso

Fino a punti 27

Assolto col punto A.2.2

(18)

dell’area da agricola a commerciale;

A.2.5 In caso di intervento di ampliamento, anche accorpamento, o in caso di trasformazione di tipologia o in caso di trasferimento di sede

Fino a punti 30

Assolto col punto A.2.2

A.2.6 In assenza delle condizioni precedenti Punti 0 Assolto col punto

A.2.2

A.3 Area di intervento localizzata attraverso strumenti di pianificazione urbanistica di livello intercomunale non prevista come obbligatoria ai sensi della vigente normativa

Punti 6

SI

A.4 Area di intervento compresa all’interno di accordi di programma tra enti locali e/o con la partecipazione della regione (qualora non già computato all’interno del punto A.2)

Punti 4

NO

A.5 Rapporto con il sistema della viabilità e dei trasporti, anche con riferimento all’integrazione con la rete di trasporto pubblico

Fino a punti 15

così ripartiti NO

A.5.1 Presenza di percorsi ciclabili e pedonali che colleghino l’area con il centro urbano o il centro storico

Punti 4 SI (OPERA A

BENEFICIO PUBBLICO) A.5.2 Attivazione di misure di integrazione con le previsioni del Piano

Urbano del Traffico

Punti 3

NO

A.5.3 Presenza di alternative di accessibilità esistenti o realizzate a carico del proponente

Punti 8

SI

In rosso è evidenziato il perimetro del centro urbano – Fonte Comune di San Fior (TV) Ambito di Valutazione

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Componente ambientale

COMPONENTE INTERVENTO

PUNTEGGIO DA REGOLAMENTO REGIONALE

ASPETTO INTERESSATO DALL’INTERVENTO

B.1 Sistema di raccolta di rifiuti differenziata e su aree coperte e/o impermeabilizzazione

Fino a punti 5

SI

B.2 Riduzione imballaggi Fino a punti 5

SI

B.3 Utilizzo di materiali eco-compatibili Fino a punti 10

SI B.4 Capacità di risparmio energetico e produzione di energia

alternativa

Fino a punti 10

SI

B.5 Riduzione dell’inquinamento acustico Fino a punti 5 SI (VEDI RELAZIONE

ACUSTICA)

B.6 Riduzione dell’inquinamento atmosferico Fino a punti 5 DA DEFINIRSI CON

L’ENTE GESTORE

Componente di responsabilità sociale

COMPONENTE INTERVENTO

PUNTEGGIO DA REGOLAMENTO REGIONALE

ASPETTO INTERESSATO DAL’INTERVENTO

C.1 Sviluppo dell’occupazione Fino a punti 20

come di seguito ripartiti

C.1.1 Impegno del proponente ad assumere lavoratori in mobilità e/o in cassa integrazione nel comune interessato o in quelli contermini

Fino a punti10

SI (LE MODALITI DI

SVILUPPO DELL’OCCUPAZIONE SARANNO DEFINITE

CON L’ENTE GESTORE) C.1.2 Impegno del proponente ad assumere lavoratori con contratti tipo a

tempo indeterminato in percentuale superiore al 30% rispetto alla totalità dei lavoratori assunti e comunque nel rispetto dei contratti nazionali e locale di riferimento

Fino a punti 10

C.2 Valorizzazione delle produzioni locali (in particolare impegno alla realizzazione di iniziative di promozione dei prodotti veneti)

Fino a punti 10 DA DEFINIRSI CON L’ENTE GESTORE in fase di valutazione integrata degli impatti

C.3 Erogazione di servizi qualitativi al consumatore Fino a punti 5 DA DEFINIRSI CON L’ENTE GESTORE in fase di valutazione integrata degli impatti

(20)
(21)

3. QUADRO DI RIFERIMENTO

PROGRAMMATICO

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3.1 PIANIFICAZIONE REGIONALE E PROVINCIALE (P.T.R.C.- P.T.C.P.)

Il P.T.R.C. adottato con D.G.R. nº 372 del 17 febbraio 2009, nell’analisi della rete ecologica, riconosce l’area come un reticolo di corridoi ecologici intervallati da un tessuto urbanizzato costituito da piccoli e medi nuclei urbani con spazio agrario circostante caratterizzato da diversità medio alta.

Estratto TAV 02 "Biodiversità" del P.T.R.C.

Ambito di Valutazione

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Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Treviso ai sensi dell’art 23 della L.R. n. 11/2004 è stato approvato dalla Regione Veneto con Deliberazione di Giunta Regionale n°1137 del 23/03/2010.

L’analisi degli elaborati non evidenzia elementi di carattere naturalistico-ambientale all’interno dell’ambito di progetto; l’intervento ricade in adiacenza di un’area condizionata all’urbanizzato.

Estratto TAV 3.1A "Carta delle reti ecologiche" del P.T.C.P.

Estratto TAV 4.1A "Sistema insediativo-infrastrutturale"del P.T.C.P.

Ambito di Valutazione

Ambito di Valutazione

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Dall’analisi degli ambiti sottoposti a vincolo riportate nell’”Atlante dei Vincoli della Provincia di Treviso” si può affermare che nell’ambito interessato alla presente valutazione non sono presenti vincoli di carattere sovraordinato.

Estratto da "Atlante dei vincoli della provincia di Treviso"

Il principale elemento di interesse e sottoposto a vincolo paesaggistico (D.Lgs. 42/2004 - Corsi d'acqua) risulta essere il “Torrente Mellare Vecchio e Canale Ghebbo” posto a confine con il comune di Conegliano, adiacente all’ambito di intervento.

Ambito di Valutazione

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3.2 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO – PIANO DEGLI INTERVENTI

L’ambito è attualmente soggetto ad uno Strumento Urbanistico Attuativo vigente che prevede la completa riqualificazione dell’area con destinazioni d’uso: commerciale, artigianale, servizi e servizi alla persona.

Si evidenzia che, diversamente da quanto riportato negli elaborati del PAT, l’ambito non è più soggetto a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs n. 42/2004 – Corsi d’acqua in quanto eliminato con variante paesaggistica, Deliberazione della Giunta Regionale n. 1638 del 17 settembre 2013 “Elenco dei corsi d'acqua da escludere, in tutto o in parte, dal vincolo paesaggistico ai sensi dell'art. 142, comma 3, D.Lgs.

42/2004; deliberazioni/Cr 13/2013 e Cr 43/2013”.

3.2.1 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Il PUA è conforme a quanto previsto dal P.A.T. approvato con Conferenza di Servizi tenutasi in Provincia di Treviso il 01.02.2012, che classifica l’area come “AREA DI RIQUALIFICAZIONE E RICONVERSIONE URBANA CON VOCAZIONE PER LE ATTIVITÀ TERZIARIE”. Nello specifico la norma cui fa riferimento l’area in oggetto, è contenuta all’interno dell’articolo 21 delle N.T.A. del P.A.T.: “Trattandosi di aree a prevalente destinazione commerciale, gli interventi di trasformazione dovranno essere supportati da una positiva valutazione dell’impatto sulla viabilità, e saranno assoggettati a specifiche indicazioni relativamente alle misure di mitigazione. Gli interventi di trasformazione interessanti aree produttive dismesse da destinare a funzioni terziario e di servizio, dovranno in ogni caso essere subordinati a specifica relazione attestante lo stato di contaminazione esistente e ad approvazione del relativo progetto di bonifica sulla scorta delle vigenti disposizioni in materia.”.

Estratto Tav.1 “Carta dei vincoli” Estratto Tav.2 “Carta delle invarianti”

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Estratto Tav.3 “Carta delle fragilità” Estratto Tav.4 “Carta della trasformabilità”

3.2.2 PIANO DEGLI INTERVENTI

Secondo il Piano degli Interventi del Comune di San Fior, approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 16 del 07.04.2014, l’ambito di intervento ricade dentro una ZTO di tipo “Dt – Produttivo- terziario”, che secondo l’articolo 25 delle N.T.O. “Sono le aree prettamente industriali da valorizzare sotto l’aspetto urbanistico, adeguatamente connesse al sistema viario principale destinate ad accogliere, prioritariamente, attività commerciali anche per la grande distribuzione e parchi commerciali.”

Estratto Tav.1.1 “Intero territorio comunale” Estratto Tav.3.5 “Zone significative- zona industriale””

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3.2.3 PIANO PARTICOLAREGGIATO (ANNO 2007)

Il piano particolareggiato denominato “Area tra via Palladio e la SS n. 13 Pontebbana” è stato approvato in data 28.09.2007 con Delibera di Consiglio Comunale n.25.

La proposta progettuale individuava sei Unità Minime di Intervento indipendenti tra loro, dotate ognuna di accesso autonomo, aree pertinenziali e standards esclusivi.

La composizione planivolumetrica prevedeva la realizzazione di fabbricati che andavano ad attestarsi lungo la S.S. n. 13 creando un fronte unitario, che iniziava in prossimità del confine comunale e si concludeva al limite della proprietà. Un ulteriore fabbricato risultava ubicato ortogonalmente a Via Palladio (destinato ad attività di commercio all’ingrosso).

Essendo il Piano Urbanistico Attuativo antecedente al P.A.T. ed al P.I., è stato integralmente recepito e valutato dai due strumenti urbanistici di livello comunale, comprensivi di VAS e VINCA.

Estratto Piano Particolareggiato vigente – suddivisione in U.M.I.

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3.2.4 VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO

La variante al Piano Particolareggiato è stata approvata in data 04-07-2016 con DGC n. 114.

La variante conferma la vocazione dell’ambito all’insediamento di attività commerciali, direzionali e di artigianato di servizio.

La proposta progettuale riduce la superficie coperta realizzabile e dimezza le unità commerciali realizzabili. Vengono previste infatti solo tre aree ove localizzare l’edificazione, di cui due collegate da una zona di servizio comune (area privata di carico/scarico e deposito). Si prevede l’insediamento di attività all’ingrosso e al dettaglio.

Sono previsti due accessi: uno dalla SS13 (consentiti con solo manovre in destra, permetto l’accesso in sicurezza all’area), e uno da via Palladio (arteria stradale con bassi flussi veicolari senza quindi particolari problematiche prestazionali o di sicurezza).

Rispetto al Piano Particolareggiato vigente la Variante apporta limitate modifiche al perimetro d’ambito (minori del 10% consentito), permettendo così la previsione di una fascia di mitigazione verso le abitazioni esistenti, e garantendo una connessione ecologica nord-sud lungo il Torrente Fossadella.

I parametri edificatori massimi ammessi e individuati, sono riassunti nella seguente tabella

P.P. VIGENTE P.P. IN VARIANTE

Superficie Ambito

Superficie coperta realizzabile

Superficie Ambito

Superficie Coperta massima realizzabile

Superficie Coperta Individuata

37.007 mq 15.019,89 mq 38.900 mq 13.615 mq 10.500 mq

La dotazione di standards, per quanto riguarda le attività commerciali, sarà inevitabilmente calcolata facendo riferimento ai parametri della Legge Regionale 50/12 “Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto”.

Riferimenti