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OSSERVATORIO DEL TERZIARIO

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OSSERVATORIO DEL TERZIARIO

Edizione 2003

A cura del Centro Studi

Milano, 24 luglio 2003

(2)

INDICE

Nota introduttiva 1

Sintesi dei principali risultati 3

SEZIONE PRIMA:

QUARTO OSSERVATORIO DEI SERVIZI AVANZATI ALLE IMPRESE Prima parte: Struttura operativa, mercato e investimenti

7

1. I RISULTATI DELL’INDAGINE PER CLASSE DIMENSIONALE 9 1.1 Le caratteristiche operative delle imprese 9

1.2 Il mercato 11

1.3 Gli investimenti 13

2. I RISULTATI DELL’INDAGINE PER SETTORE DI ATTIVITA’ 15 2.1 Le caratteristiche operative delle imprese 15

2.2 Il mercato 17

2.3 Gli investimenti 18

Seconda parte: Struttura e dinamica dell’occupazione

21

1. Struttura del personale per qualifica 23

2. Struttura del personale per tipologia di contratto 24

3. La dinamica del personale 30

Nota metodologica

32

SEZIONE SECONDA:

PRIMO OSSERVATORIO DEL COMMERCIO ALL’INGROSSO Prima parte: Struttura operativa, mercato e investimenti

37

1. Le caratteristiche operative delle imprese 39

2. Il mercato 41

3. Gli investimenti 42

Seconda parte: Struttura e dinamica dell’occupazione

45

1. Struttura del personale per qualifica 47

2. Struttura del personale per tipologia di contratto 48

3. La dinamica del personale 50

Nota metodologica

51

Glossario 53

Appendice statistica 55

(3)

3

NOTA INTRODUTTIVA

Durante la realizzazione della quarta edizione dell’Osservatorio dei servizi avanzati alle imprese, il Centro Studi Assolombarda ha provveduto ad introdurre alcuni significativi cambiamenti ed am- pliamenti del suo campo d’indagine sul settore terziario:

ƒ per la prima volta sono state proposte alle aziende del campione alcune specifiche domande sulla struttura della forza lavoro e sulle forme di flessibilità nell’impiego delle risorse umane.

Lo schema delle domande sulle problematiche occupazionali è stato quello già utilizzato dall’Indagine sul Lavoro svolta annualmente dal Centro Studi Assolombarda sul settore pro- duttivo manifatturiero. Ciò ha reso possibile operare un importante confronto tra la realtà del comparto industriale e quella dei servizi avanzati alle imprese;

ƒ grazie alla significativa numerosità del campione di imprese che hanno collaborato a questa indagine, è stato possibile fornire alcune indicazioni in merito all’andamento dei singoli com- parti dell’informatica, della consulenza, dell’ingegneria e del marketing e pubblicità;

quest’analisi si affianca a quella – già proposta nella precedente edizione dell’Osservatorio – a livello dimensionale (imprese con meno di 20 dipendenti – imprese con più di 20 dipendenti);

ƒ il questionario ha coinvolto anche le imprese del commercio all’ingrosso i cui dati sono stati elaborati separatamente. I risultati vengono presentati – secondo modalità del tutto analoghe a quelle dei servizi alle imprese – in un’apposita sezione nella seconda parte del presente fa- scicolo.

Pertanto, l’Osservatorio di quest’anno si compone di due analisi distinte e complementari tra lo- ro: da una parte, i risultati della tradizionale indagine sui servizi avanzati alle imprese e, dall’altra, quelli relativi alla realtà del commercio all’ingrosso.

Il presente fascicolo riporta, alla fine di ciascuna sezione, anche una Nota Metodologica relativa al piano di campionamento realizzato.

Le indagini e il rapporto sono stati curati da Maria Grazia De Maglie.

Ha collaborato Cinzia Rosolin.

(4)
(5)

5

Sintesi dei principali risultati

• I soci:

¾ Nelle aziende dei servizi avanzati alle imprese il 77% dei soci è attivo in azienda. La compo- nente femminile rappresenta il 16% del totale e i soci donna attivi in azienda sono l’8%.

¾ Nel commercio all’ingrosso più della metà dei soci delle imprese è attiva in azienda (58%). Le donne rappresentano il 25% del totale e circa la metà è impegnata nelle attività aziendali.

• L’appartenenza ad un gruppo:

¾ Nei servizi avanzati alle imprese circa la metà delle aziende appartiene ad un gruppo e in pre- valenza ad un gruppo estero.

¾ Poche imprese del commercio all’ingrosso hanno dichiarato di essere organizzate in gruppo:

soltanto il 2% appartiene ad un gruppo italiano e il 25% è parte di un gruppo estero.

• Le unità locali:

¾ Circa la metà delle aziende dei servizi avanzati alle imprese ha una pluralità di sedi e in media ha tre unità locali.

¾ Nel commercio all’ingrosso il 65% delle imprese ha un’unica sede e il restante 35% ha in me- dia due unità locali.

• I rapporti di collaborazione con altre imprese:

¾ Il settore dei servizi avanzati alle imprese ha un’elevata propensione a sviluppare rapporti di collaborazione con altre aziende: nel 65% dei casi in Italia e nel 34% all’estero.

¾ Le aziende del commercio all’ingrosso instaurano rapporti di collaborazione con altre imprese in Italia (59%), ma soprattutto all’estero nel 64% dei casi.

• Il fatturato:

¾ Nel 2002 il fatturato dei servizi avanzati alle imprese è diminuito del 2% e si concentra pre- valentemente in Italia (95%); al mercato locale (provincia di Milano) è destinato il 47%

del fatturato. Il principale cliente delle imprese del settore è l’industria manifatturiera in cui si concentra il 32% del fatturato.

¾ Nel corso del 2002 le imprese del commercio all’ingrosso hanno registrato una contrazione del fatturato dell’8,1%. Il mercato prevalente è quello nazionale (86%), mentre solo una quota ridotta di fatturato proviene dall’estero (13%). L’industria manifatturiera e le attività commerciali sono i due settori clienti prevalenti (34% e 32% del fatturato rispettivamen- te).

• Gli investimenti:

¾ Gli investimenti effettuati nel 2002 nel settore dei servizi avanzati alle imprese sono risultati prevalentemente in rialzo rispetto al 2001; solo il 21% delle imprese li ha dichiarati in di- minuzione mentre sono stati dichiarati in rialzo nel 49% dei casi. La maggior parte delle aziende (55%) non ha modificato i piani di investimento durante l’anno. Nel 2002 gli in- vestimenti fissi sono risultati più diffusi (5% del fatturato) rispetto a quelli in risorse uma- ne (4%).

¾ Gli investimenti effettuati nel 2002 nel settore del commercio all’ingrosso sono risultati inva- riati nel 48% dei casi; risulta comunque elevata la percentuale di imprese (40%) che li ha indicati in rialzo rispetto al 2001. I piani di investimento sono stati rivisti in rialzo nel cor- so dell’anno soltanto nel 21% dei casi, non sono variati invece per il 67% delle imprese.

Nel settore è stato investito il 4% del fatturato in immobilizzazioni e il 3% in risorse umane.

(6)

• La struttura del personale per contratto di lavoro dipendente

¾ Quasi il 90% degli occupati nei servizi avanzati alle imprese è alle dipendenze a tempo pieno e con contratto di lavoro a tempo indeterminato; segue il part time con il 6% dei dipen- denti.

¾ Nel commercio all’ingrosso il 91% degli occupati è alle dipendenze a tempo pieno e con con- tratto di lavoro a tempo indeterminato; il part time è stato utilizzato per il 4% dei dipen- denti.

• Le forme di flessibilità

¾ Fra le aziende di servizi avanzati alle imprese è più diffuso il rapporto di collaborazione per il quale l’84% delle imprese ha almeno un lavoratore con questa tipologia di contratto; se- guono il part time, con il 55%, e lo stage con il 46%.

Secondo il grado di intensità (incidenza percentuale degli occupati con la tipologia di contratto sul totale dei dipendenti), il rapporto di collaborazione risulta il più utilizzato (67%); seguono il part time e lo stage (6%), il lavoro interinale e il contratto di formazione e lavoro (5%).

¾ Nel commercio all’ingrosso fra le forme di flessibilità le più diffuse sono il part time e il rap- porto di collaborazione utilizzati per almeno un lavoratore nel 46% dei casi, seguono il lavoro interinale (29%) e il contratto a termine (27%).

Dai dati relativi al grado di intensità emerge che il rapporto di collaborazione ha l’incidenza maggiore: ogni 100 dipendenti ci sono circa 7 collaboratori; un’incidenza ana- loga risulta per il lavoro interinale (6%).

• La dinamica del personale

¾ Nel corso del 2002 l’occupazione nei servizi avanzati alle imprese è cresciuta dell’1%.

L’occupazione delle imprese del commercio all’ingrosso nel 2002 è diminuita dell’1%.

(7)

7

SEZIONE PRIMA

IV° OSSERVATORIO

DEI SERVIZI AVANZATI ALLE IMPRESE

(8)
(9)

9

Prima parte

Struttura operativa, mercato e investimenti

(10)
(11)

11 Imprese con meno di 20 dipendenti

16

72

9

100

0,0 100,0

Totale

donne

totale attivi

donne attive

67,9 12,3

19,8 Sì, estero

Sì, italiano No

Imprese con 20 dipendenti e oltre

15

82

8

100

0,0 100,0

Totale

donne

totale attivi

donne attive

42,2 12,5

45,3 Sì, estero

Sì, italiano No

1.1 Le caratteristiche operative delle imprese

Composizione percentuale dei soci/partners

L’appartenenza dell’impresa ad un gruppo

L’appartenenza ad un gruppo di imprese differenzia, invece, le due classi dimensionali.

Le imprese di piccole dimensioni in prevalenza non appartengono ad alcun gruppo per una quota di circa i due terzi; al contrario oltre la metà (57,8%) di quelle con più di 20 dipendenti ha dichiarato di farne parte: il 45,3% è legato ad un gruppo estero e il 12,5% ad uno italiano.

La maggioranza dei soci e dei partners delle imprese è attiva in azienda in entrambe le clas- si dimensionali considerate.

Nelle imprese con più di 20 dipendenti la percentuale dei soci attivi sul totale è pari a 82%, mentre nelle imprese di più ridotte dimensioni la percentuale scende al 72%. La componente femminile è presente in percentuali pressoché identiche nelle due classi dimensionali analizzate: 16% nelle impre- se con meno di 20 dipendenti e 15% nelle rimanenti. Anche nel caso dei soci attivi di sesso femmi- nile le percentuali sono molto simili (9% e l’8% rispettivamente).

1. I RISULTATI DELL’INDAGINE PER CLASSE DIMENSIONALE

(12)

Imprese con meno di 20 dipendenti

73,6%

26,4%

Plurilocalizzata

Monolocalizzata

12,1

43,7 9,3

15,1 Con imprese dello

stesso gruppo

Con altre imprese

Italia Estero

% di imprese che ha rapporti di collaborazione:

Italia Estero

No

53,7

Totale 46,3 100,0 22,7 77,3 100,0

Imprese con 20 dipendenti e oltre

Plurilocalizzata 71,5%

Monolocalizzata 28,5%

24,9

17,8

60,8 30,1

Sì, con imprese dello stesso gruppo

Sì, con altre imprese

Italia Estero

% di imprese che ha rapporti di collaborazione:

Italia Estero

No

75,5

Totale 24,5 100,0 43,9 56,1 100,0

Percentuale di imprese monolocalizzate e plurilocalizzate

Le imprese di piccole dimensioni sono in prevalenza monolocalizzate (73,6%), mentre quelle più grandi mostrano un’organizzazione articolata in più unità locali (71,5%).

Il numero medio di unità locali delle imprese plurilocalizzate non si differenzia significativamente a seconda della classe dimensionale: le aziende appartenenti alla prima classe sono composte in media da 3 unità locali, quelle più grandi invece da 4 unità.

I rapporti di collaborazione con altre imprese (risposte % delle aziende che hanno di- chiarato di avere tali collaborazioni; era possibile scegliere più opzioni)

Le imprese del campione, specie quelle di maggiori dimensioni, hanno manifestato una si- gnificativa propensione a lavorare in networking.

Il 53,7% delle aziende di dimensioni minori ha rapporti di collaborazione con imprese italiane e il 22,7% all’estero; il 12,1% delle collaborazioni con aziende italiane coinvolgono imprese dello stesso gruppo.

Per quanto concerne le imprese con più di 20 dipendenti, il 75,5% collabora con imprese italiane e il 43,9% con quelle all’estero; le collaborazioni con aziende dello stesso gruppo riguardano il 24,9%

delle imprese in Italia e il 17,8% all’estero.

(13)

13 Imprese con meno di 20 dipendenti

-0,2

-1,9

Fino a 19 dip. Media terziario innovativo

Prov. Milano 58,0%

Estero 5,0%

Italia (esclusa Mi)

37,0%

Imprese 20 dipendenti e oltre

-3,4

-1,9

20 dip. e oltre Media terziario innovativo

Italia (esclusa Mi)

59,2%

Prov. Milano 36,1%

Estero 4,7%

Vi sono significative differenze nelle classi dimensionali relativamente alla distribuzione del fatturato per area geografica.

Le imprese di piccole dimensioni mostrano una maggiore propensione al mercato locale (58%), mentre le aziende più grandi prediligono gli altri mercati italiani (59,2%).

Dai grafici si osserva inoltre che la quota di fatturato estero è pressoché uguale sia nelle imprese mi- nori che in quelle di grandi dimensioni e si limita a circa il 5%.

1.2 Il mercato

Variazione percentuale del fatturato nel 2002 rispetto al 2001

Composizione percentuale del fatturato per area geografica

Nel 2002 il fatturato delle imprese è diminuito rispetto a quello realizzato nel 2001, soprat- tutto nelle imprese di maggiori dimensioni.

La contrazione registrata dalle imprese con oltre 20 dipendenti è stata pari al -3,4%; più contenuta si è rivelata quella delle aziende minori (-0,2%).

(14)

Imprese con meno di 20 dipendenti

Utilities 8,4%

Serv. di magazzinaggio

trasporti 1,9%

Manifatturiera 29,5%

Altro 18,9%

Pubblica ammministraz.

4,7%

Attività commerciali

15,3%

Serv. finanziari 9,9%

Serv.avanzati alle imprese

11,4%

47,1

52,9

Con i primi 5 clienti Resto dei clienti

Imprese con 20 dipendenti e oltre

Manifatturiera 34,9%

Utilities 3,2%

Serv. di magazzinaggio

trasporti 1,3%

Altro 27,7%

Pubblica ammministr.

3,6%

Attività commerciali

6,8%

Serv. avanzati alle imprese Serv. finanziari 8,6%

13,9%

49,0 51,0

Con i primi 5 clienti Resto dei clienti

In entrambe le classi dimensionali più del 90% del fatturato è stato realizzato nel settore pri- vato e il principale settore cliente è quello manifatturiero (29,5% nelle imprese con meno di 20 dipendenti, 34,9% nelle altre).

Nelle imprese di piccole dimensioni si osserva un peso rilevante anche del comparto commerciale (15%) e di quello dei servizi avanzati alle imprese (11%). Nelle aziende con più di 20 dipendenti il secondo settore cliente è quello dei servizi finanziari (14%).

Composizione percentuale del fatturato per comparto cliente

Il livello di concentrazione del fatturato è molto simile nelle due classi dimensionali.

Da questo punto di vista si può notare una strategia pressoché identica nella gestione del portafoglio clienti, che appare caratterizzato da una forte concentrazione del fatturato con i primi cinque clienti (poco meno del 50%).

La concentrazione del fatturato con i principali clienti

(15)

15 Imprese con meno di 20 dipendenti

Mediamente in ribasso

14,3%

Fortemete in ribasso

7,7%

Fortemente in rialzo 13,6%

Mediamente in rialzo 26,7%

Praticamente invariato

37,7%

tra il +3,1% e il +10%

oltre +10%

tra il -3% e il +3%

oltre -10%

No 62,6%

Sì, in più 7,3%

Sì, in meno 30,1%

Imprese con 20 dipendenti e oltre

Fortemente in rialzo 50,5%

Fortemete in ribasso 14,0%

Mediamente in ribasso

6,0%

Praticamente invariato

22,2%

Mediamente in rialzo 7,3%

tra il +3,1% e il +10%

oltre +10%

tra il -3% e il +3%

oltre -10%

No 47,2%

Sì, in più 31,0%

Sì, in meno 21,8%

Gli investimenti realizzati nel 2002 rispetto al 2001

Nel 2002 le imprese di entrambe le classi dimensionali hanno dichiarato di avere incremen- tato gli investimenti rispetto a quelli realizzati nel 2001.

Le risposte di incremento sono, infatti, risultate maggiori di quelle di riduzione; i saldi percentuali fra le risposte di segno opposto (calcolato come la differenza fra le risposte di incremento e di riduzio- ne) sono risultati pari a +18 nelle imprese più piccole e a +38 in quelle con almeno 20 dipendenti.

Percentuale di imprese che ha modificato i piani di investimenti nel corso del 2002

Per quanto riguarda le revisioni dei piani d’investimento, una percentuale significativa di imprese non ha modificato i piani di investimento nel corso del 2002.

Questo fenomeno ha caratterizzato in misura maggiore le imprese con meno di 20 dipendenti. Fra quelle che hanno modificato tali piani le aziende di piccole dimensioni li hanno rivisti in ribasso (62,6%), mentre quelle più grandi li hanno modificati in rialzo (31%).

1.3 Gli investimenti

(16)

Imprese con meno di 20 dipendenti

4,0

5,8

Investimenti risorse umane Investimenti fissi

imprese con 20 dipendenti e oltre

3,7 3,9

Investimenti risorse umane Investimenti fissi

Spese in investimenti come percentuale del fatturato nel 2002

Le imprese hanno dichiarato di avere investito una quota significativa del fatturato.

In particolare, le imprese con meno di 20 dipendenti hanno dedicato una quota più alta negli inve- stimenti fissi (5,8% del fatturato); nelle imprese più grandi, invece, le quote di fatturato destinate agli investimenti fissi e alle risorse umane sono quasi uguali (circa il 4% del fatturato).

(17)

17

2. I RISULTATI DELL’INDAGINE PER SETTORE DI ATTIVITA’

In questo capitolo vengono presentati e analizzati i dati elaborati dal Centro Studi Assolombarda per quattro specifici comparti di attività: informatica, consulenza, ingegneria e marketing e pubblicità.

2.1 Le caratteristiche operative delle imprese

Tabella 1: Numero di soci/partners al 31.12.2002

Totale di cui donne Totale attivi di cui donne

Informatica 100,0 25,8 70,2 12,9

Consulenza 100,0 7,7 84,9 5,3

Ingegneria 100,0 13,8 69,4 1,9

Marketing e pubblicità 100,0 8,7 72,8 8,7

Totale 100,0 15,3 76,6 8,4

Composizione % Settori di attività

Molti dei soci delle imprese sono impegnati nelle attività dell’azienda (76,6%). Il settore della consu- lenza è quello che mostra la percentuale più elevata (84,9%).

La componente femminile rappresenta nei servizi avanzati alle imprese il 15,5% del totale e registra quote differenti a seconda del comparto. Nell’informatica, infatti, le donne imprenditrici sono quasi un terzo del totale, mentre nel settore della consulenza esse arrivano soltanto al 7,7%.

I soci donna attivi in azienda rappresentano soltanto l’8,4%. L’unico settore in cui tutte le imprendi- trici lavorano nell’impresa è quello del marketing e pubblicità.

Tabella 2: L’appartenenza dell’impresa ad un gruppo

No Sì, italiano Sì, estero Totale

Informatica 58,6 17,4 24,1 100,0

Consulenza 60,5 7,6 31,9 100,0

Ingegneria 45,3 30,5 24,2 100,0

Marketing e pubblicità 26,7 0,0 73,3 100,0

Totale 54,7 12,4 32,9 100,0

Settori di attività Composizione %

Poco meno della metà delle imprese analizzate appartengono ad un gruppo e in prevalenza ad un gruppo estero. Il settore marketing e pubblicità presenta la quota più elevata (73,3%) di imprese ap- partenenti ad un gruppo, tutte collegate a imprese straniere.

Tabella 3: Percentuale di imprese monolocalizzate e plurilocalizzate

Monolocalizzata Plurilocalizzata Totale

Informatica 60,1 39,9 100,0

Consulenza 34,4 65,6 100,0

Ingegneria 55,8 44,2 100,0

Marketing e pubblicità 73,4 26,6 100,0

Totale 50,5 49,5 100,0

Settori di attività Composizione %

(18)

Tabella 4: Numero di unità locali delle imprese plurilocalizzate Settori di attività N° medio di unità locali

Informatica 2,7

Consulenza 3,7

Ingegneria 5,2

Marketing e pubblicità 2,5

Totale 3,3

Circa il 50% delle imprese ha una pluralità di sedi e in media ha 3 unità locali; in particolare risulta rilevante il dato relativo al comparto della consulenza che nel 65,6% dei casi è caratterizzato da im- prese plurilocalizzate. Il settore marketing e pubblicità mostra un’alta concentrazione di aziende mo- nolocalizzate (73,4%), probabilmente in quanto sedi italiane di gruppi esteri (si veda a proposito an- che la tabella 5).

Tabella 5: I rapporti di collaborazione con le altre imprese (% delle risposte1 )

Settori di attività No Sì, con imprese dello stesso gruppo

Sì, con altre imprese

Informatica 36,2 28,6 49,5

Consulenza 27,7 7,4 68,6

Ingegneria 26,3 36,9 47,4

Marketing e pubblicità 64,8 13,2 21,9

Totale 35,1 18,6 54,2

Settori di attività No Sì, con imprese dello stesso gruppo

Sì, con altre imprese

Informatica 79,6 10,2 10,2

Consulenza 62,4 5,7 33,8

Ingegneria 31,6 44,2 49,5

Marketing e pubblicità 60,3 33,1 6,6

Totale 66,4 13,6 22,8

In Italia

All'Estero

Le imprese mostrano un’elevata propensione a sviluppare rapporti di collaborazione con altre azien- de: il 64,9% del campione ha stretto rapporti reciproci con imprese in Italia e il 33,6% all’estero.

Particolarmente significativi sono i risultati del settore dell’ingegneria nel quale il 73,9% delle imprese ha rapporti di collaborazione con imprese italiane e il 68,4% con imprese all’estero.

1 A questa domanda le imprese potevano dare più risposte

(19)

19

2.2 Il mercato

Tabella 6: Variazione percentuale del fatturato

Settori di attività Variazione % 2002

Informatica -13,7

Consulenza 7,2

Ingegneria -13,2

Marketing e pubblicità 13,3

Totale -1,9

Nel 2002 il fatturato delle imprese è diminuito dell’1,9%; è il primo anno da quando è stato istituito questo Osservatorio che si rileva una contrazione di questo indicatore.

A livello settoriale il fatturato è diminuito nelle imprese che offrono servizi di informatica (-13,7%) e di ingegneria (-13,2%); è invece cresciuto nei comparti del marketing e pubblicità (+13,3%) e della consulenza (+7,2%).

Tabella 7: Composizione percentuale del fatturato per area geografica

Provincia di Milano Italia

(esclusa prov. Mi) Estero Totale

Informatica 62,1 34,6 3,3 100,0

Consulenza 34,7 63,3 2,1 100,0

Ingegneria 34,0 41,5 24,4 100,0

Marketing e pubblicità 48,0 45,3 6,6 100,0

Totale 46,8 48,4 4,8 100,0

Area geografica Settori di attività

L’elaborazione dei dati raccolti ha evidenziato una bassa predisposizione all’esportazione dei servizi (4,8%). Il 95,2% del fatturato del settore è stato prodotto in Italia di cui il 46,8% in provincia di Mi- lano.

Le imprese di ingegneria si contraddistinguono per una maggiore quota di fatturato prodotto all’estero (24,4%); a supporto di questo dato si osserva, come notato in precedenza, che il settore ha stretto molti rapporti di collaborazione all’estero.

Le aziende che offrono servizi di consulenza operano principalmente in Italia e fuori dalla provincia milanese (63,3% del fatturato) e, come è stato osservato nella tabella 6, sono organizzate in più unità locali proprio per agevolare i rapporti con la clientela. Al contrario il settore dell’informatica con- centra il fatturato nella provincia di Milano (62,1%) e le imprese sono prevalentemente monolocaliz- zate.

(20)

Tabella 8: Composizione del fatturato per comparto cliente

Informatica Consulenza Ingegneria Marketing e

pubblicità Totale

Manifatturiera 37,2 26,7 59,6 16,8 32,3

Utilities 7,1 3,9 2,5 9,8 5,7

Trasporti 2,4 1,3 0,7 0,8 1,6

Servizi finanziari 13,4 15,4 1,9 1,4 11,9

Servizi avanzati alle imprese 15,2 5,6 2,3 13,3 9,9

Attività commerciali 12,3 6,1 14,8 21,3 10,9

Pubblica Amministrazione 0,4 7,2 1,9 7,1 4,1

Altro 12,0 34,0 16,2 29,5 23,5

Totale 100 100 100 100 100

Settori di attività Mercati clienti

Il settore manifatturiero si conferma il principale cliente delle imprese (32,3% del fatturato).

L’ingegneria, in particolare, presenta la percentuale più elevata di fatturato realizzato con la clientela dell’industria manifatturiera (59,6%).

La Pubblica Amministrazione è un cliente rilevante nei settori della consulenza e del marketing e pubblicità (7% circa).

Tabella 9: Concentrazione del fatturato con i principali cinque clienti Settori di attività % di fatturato

Informatica 53,0

Consulenza 38,0

Ingegneria 52,7

Marketing e pubblicità 64,5

Totale 48,0

I servizi avanzati alle imprese presenta un’elevata concentrazione del fatturato con i primi cinque clienti (48%). Il settore del marketing e della pubblicità registra il valore più elevato (64,5%).

2.3 Gli investimenti

Tabella 10: Gli investimenti realizzati nel 2002 rispetto al 2001

Fortemente in rialzo

Mediamente in rialzo

Praticamente invariato

Mediamente in ribasso

Fortemente in ribasso Totale

Informatica 27,5 17,8 29,1 5,6 19,9 100,0

Consulenza 46,4 16,6 20,3 16,6 0,0 100,0

Ingegneria 18,9 13,7 48,4 0,0 18,9 100,0

Marketing e pubblicità 7,7 15,4 53,9 7,7 15,3 100,0

Totale 32,5 16,7 29,8 10,0 11,0 100,0

Investimenti Settori di attività

Gli investimenti effettuati nel 2002 sono risultati prevalentemente in rialzo (nel 49,2% dei casi) ri- spetto al 2001, mentre le imprese che hanno dichiarato una riduzione sono invece il 21%. In parti- colare, risultano significative le risposte fornite dalle imprese della consulenza: il 63% delle imprese di questo settore registra un incremento degli investimenti rispetto allo scorso anno.

(21)

21 Tabella 11: Percentuale di imprese che hanno modificato gli investimenti nel corso del 2002

No Sì, in meno Sì, in più Totale

Informatica 44,7 30,5 24,8 100,0

Consulenza 57,4 20,3 22,3 100,0

Ingegneria 80,0 14,2 5,8 100,0

Marketing e pubblicità 61,6 38,4 0,0 100,0

Totale 54,8 25,8 19,4 100,0

Modifiche negli investimenti Settori di attività

La maggior parte delle imprese (54,8%) non ha modificato i piani di investimento nel corso dell’anno, in particolare per quanto riguarda il settore dell’ingegneria (80,0%).

Tra le imprese che invece hanno effettuato modifiche nei piani di investimento (45,2%), la maggior parte ha ridotto l’ammontare previsto (57,1%) e, tra queste, emergono le aziende del settore del marketing e pubblicità.

Tabella 12: Spese in investimenti come percentuale del fatturato

Investimenti in

risorse umane Investimenti fissi

Informatica 5,4 5,6

Consulenza 3,6 3,7

Ingegneria 1,1 4,7

Marketing e pubblicità 1,2 3,7

Totale 3,8 4,5

% spese investimenti Settori di attività

In generale nei servizi avanzati alle imprese si osserva nel 2002 una maggiore propensione verso gli investimenti fissi (4,5% del fatturato) piuttosto che verso gli investimenti in risorse umane (3,8% del fatturato). In particolare nei settori dell’ingegneria e del marketing e pubblicità si rileva una forte prevalenza degli investimenti fissi (4,7% il primo e 3,7% il secondo) rispetto a quelli in risorse umane (1,1% il primo e 1,2% il secondo). Diversamente, nei rimanenti settori dell’informatica e della con- sulenza le due tipologie di investimenti si equivalgono.

(22)
(23)

23

Seconda parte

Struttura e dinamica dell’occupazione

(24)
(25)

25 In questa sezione vengono analizzati i risultati sulla struttura della forza lavoro e le forme di flessi- bilità delle risorse umane.

Lo studio descrive le principali caratteristiche della forza lavoro:

ƒ struttura del personale per qualifica;

ƒ struttura del personale per tipologia di contratto;

ƒ dinamica del personale nell’area milanese nel 2002 e le previsioni per il 2003.

1. Struttura del personale per qualifica

Tabella 13: Struttura del personale per qualifica (valori %) – 31.12.2002

Dirigenti Quadri Impiegati Intermedi Operai Totale

Informatica 6,4 18,9 74,4 0,0 0,2 100,0

Consulenza 6,2 9,6 84,0 0,0 0,2 100,0

Ingegneria 15,1 20,4 60,6 0,0 3,8 100,0

Marketing e pubblicità 10,1 16,7 70,8 0,5 2,0 100,0

Totale 7,4 14,9 76,9 0,1 0,7 100,0

Fino a 19 dipendenti 8,5 10,5 80,2 0,0 0,8 100,0

Oltre 20 dipendenti 6,4 19,0 73,8 0,1 0,6 100,0

Quasi l’80% del personale dipendente ha la qualifica di impiegato; i quadri e dirigenti rappresentano in- sieme il 22,3% degli occupati; è invece poco presente il personale meno qualificato (0,8% gli intermedi e gli operai). La concentrazione di professioni specializzate ad alto contenuto intellettuale è la caratteri- stica principale di questo settore ed è riflessa nella struttura del personale.

Si contraddistingue il settore dell’ingegneria per una presenza degli impiegati inferiore (60,6%) al dato medio ( 76,9%) e per una elevata percentuale di quadri (20,4%) e di dirigenti (15,1%); inoltre è signifi- cativo il dato relativo agli operai (3,8%) rispetto al valore medio (0,7%).

Tabella 14: Tasso di femminilizzazione1

Dirigenti Quadri Impiegati Intermedi Operai Totale

Informatica 7,6 21,2 48,5 0,0 0,0 40,6

Consulenza 11,2 42,1 61,6 0,0 55,4 56,2

Ingegneria 20,5 4,4 40,2 0,0 1,1 29,1

Marketing e pubblicità 14,7 66,0 73,0 46,4 46,4 64,4

Totale 10,9 33,7 56,1 5,3 28,5 49,0

Fino a 19 dipendenti 5,6 31,6 61,5 0,0 47,7 53,9

Oltre 20 dipendenti 16,0 35,7 50,9 10,2 10,4 44,3

Le donne occupate nel settore rappresentano circa la metà del personale dipendente. Si osserva una prevalenza nelle qualifiche di impiegati (56,1%) e quadri (33,7%). I tassi di femminilizzazione più elevati si riscontrano nei comparti della consulenza e del marketing e pubblicità nei quali si registrano i valori di 56,2% e 64,4% rispettivamente.

1Tasso di femminilizzazione: ×100

dipendenti Totale

femminile sesso

di Personale

.

(26)

2. Struttura del personale per tipologia di contratto

Tabella 15 - Struttura % per tipologia di contratto di lavoro dipendente

Media Dirigenti Impiegati e quadri

Contratto a tempo indeterminato 87,9 99,0 87,0

Contratto formazione lavoro 4,6 0,0 5,0

Contratto part-time 6,0 0,0 6,5

Contratto a termine 1,5 1,0 1,5

Totale 100,0 100,0 100,0

Media Dirigenti Impiegati e quadri

Contratto a tempo indeterminato 92,3 99,0 91,2

Contratto formazione lavoro 5,5 0,0 6,3

Contratto part-time 0,7 0,0 0,9

Contratto a termine 1,5 1,0 1,6

Totale 100,0 100,0 100,0

Media Dirigenti Impiegati e quadri

Contratto a tempo indeterminato 83,4 99,4 83,1

Contratto formazione lavoro 3,3 0,0 3,3

Contratto part-time 11,8 0,3 12,0

Contratto a termine 1,5 0,3 1,6

Totale 100,0 100,0 100,0

Totale servizi avanzati alle imprese

Personale maschile

Personale femminile

L’87,9% dei lavoratori è alle dipendenze a tempo pieno e con contratto di lavoro a tempo indetermi- nato. Si osserva un peso sensibilmente superiore del personale maschile a tempo indeterminato (92,3%) rispetto alla corrispondente percentuale rilevata per il personale femminile (83,4%); di contro il con- tratto part-time prevale fra il personale femminile (11,8%).

(27)

27 Grafico 1 - Diffusione1 delle forme di flessibilità

14,8%

84,0%

45,5%

13,8%

37,3%

25,6%

55,0%

46,8%

63,8%

25,2%

10,7%

35,9%

56,4%

30,6%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

lavoro interinale rapporto di collaborazione stage apprendistato formazione lavoro a termine part-time

industria manifatturiera servizi avanzati alle imprese

Lavoro dipendente

Lavoro indipendente

Fra le forme di flessibilità quella più diffusa nelle imprese del settore è il rapporto di collaborazione:

l’84% del aziende ha dichiarato di avere almeno un collaboratore; seguono il part-time, con il 55% delle imprese che lo utilizza, e lo stage indicato nel 45,5% dei casi.

Rispetto all’industria manifatturiera, nel settore dei servizi avanzati alle imprese si osserva una maggiore diffusione di alcune tipologie di contratto che non implicano una assunzione del lavoratore alle dipen- denze dell’azienda: stages (45,5% contro 25,2%) e rapporto di collaborazione (84% contro 63,8%). Il lavoro interinale, invece, ha una bassa diffusione (14,8% contro il 46,8% nell’industria manifatturiera).

Grafico 2: Diffusione delle forme di flessibilità secondo la dimensione aziendale

8,1%

85,1%

28,4%

14,9%

21,9%

9,8%

27,2%

21,1%

83,0%

61,7%

12,8%

40,6%

81,4%

51,9%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

lavoro interinale rapporto di collaborazione stage apprendistato formazione lavoro a termine part-time

Oltre 20 dipendenti Fino a 19 dipendenti

Lavoro dipendente

Lavoro indipendente

Le imprese con più di 20 dipendenti mostrano una maggiore diffusione di quasi tutte le forme di flessi- bilità rappresentate nel grafico ad eccezione dell’apprendistato (14,9% delle piccole imprese contro il 12,8% di quelle più grandi) e del rapporto di collaborazione (85,1%, 83%).

1 Tasso di diffusione: ×100

imprese Totale

indicata tipologia della lavoratore un

almeno con Imprese

(28)

Grafico 3 – Grado di intensità2: incidenza % delle forme di flessibilità

5,4%

66,6%

5,5%

1,0%

4,6%

1,5%

6,0%

5,0%

2,9%

1,2%

0,8%

1,9%

3,8%

1,7%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

lavoro interinale rapporto di collaborazione stage apprendistato (*) formazione lavoro a termine part-time

industria manifatturiera servizi avanzati alle imprese

(*) Incid. % sul solo personale operaio

Lavoro dipendente

Lavoro indipendente

Anche dall’osservazione dei dati relativi al grado di intensità emerge che il rapporto di collaborazione ha l’incidenza maggiore sul totale dei dipendenti: ogni 100 dipendenti ci sono 67 collaboratori (3 nell’industria manifatturiera).

Il part-time e il contratto di formazione e lavoro hanno un’incidenza sul totale dei dipendenti maggiore rispetto all’industria manifatturiera: 6% contro 3,8% il primo e 4,6% contro 1,7% il secondo.

Grafico 4: Grado di intensità: incidenza % delle forme di flessibilità secondo la dimensione aziendale

5,8%

65,3%

6,8%

2,1%

5,6%

1,4%

6,9%

4,1%

33,9%

2,1%

0,4%

1,6%

5,1%

3,7%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

lavoro interinale rapporto di collaborazione stage apprendistato (*) formazione lavoro a termine part-time

Oltre 20 dipendenti fino a 19 dipendenti

(*) Incid. % sul solo personale operaio Lavoro dipendente

Lavoro indipendente

Nelle imprese di piccole dimensioni si osserva un grado di intensità maggiore per quasi tutte le tipologie di contratto considerate; particolarmente rilevante risulta la differenza riscontrata nel rapporto di colla- borazione dove l’incidenza sul totale dei dipendenti nelle piccole imprese è di 65,3% rispetto al 33,9%

di quelle più grandi.

2Grado di intensità: ×100

dipendenti Totale

indicata contratto di tipologia nella lavoratori di

Numero

(29)

29 Grafico 5: Grado di intensità: incidenza % addetti con CONTRATTO DI FORMAZIONE LAVORO

2,0%

3,4%

4,6%

6,6%

4,6%

5,6%

3,7%

0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7%

Marketing e pubblicità Consulenza Ingegneria Informatica SERVIZI AVANZATI ALLE IMPRESE

fino a19 dipendenti oltre 20 dipendenti

Il contratto di formazione lavoro ha una maggiore incidenza nelle imprese di piccole dimensioni dove il 5,6% dei dipendenti è assunto con questo tipo di contratto. A livello settoriale si riscontra un maggiore utilizzo nelle imprese di informatica (6,6% dei dipendenti), mentre emerge una bassa incidenza nel mar- keting e pubblicità (2%).

Grafico 6: Grado di intensità: incidenza % addetti con CONTRATTO PART-TIME

2,0%

3,5%

6,6%

6,8%

6,0%

6,9%

5,1%

0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8%

Ingegneria Marketing e pubblicità Informatica Consulenza SERVIZI AVANZATI ALLE IMPRESE

fino a19 dipendenti oltre 20 dipendenti

Anche il part-time è particolarmente utilizzato nelle imprese con meno di 20 occupati, nelle quali il 5,6% del personale dipendente è occupato a tempo parziale. I settori dell’ingegneria e del marketing e pubblicità si caratterizzano per una bassa incidenza di questa tipologia di contratto: 2% e 3,5% rispetti- vamente.

(30)

Grafico 7: Grado di intensità: incidenza % addetti con CONTRATTO A TERMINE

0,4%

1,1%

1,7%

4,3%

1,5%

1,4%

1,6%

0% 1% 2% 3% 4% 5%

Marketing e pubblicità Informatica Consulenza Ingegneria SERVIZI AVANZATI

ALLE IMPRESE fino a19 dipendenti

oltre 20 dipendenti

La dimensione aziendale non è un fattore discriminante rispetto all’assunzione con contratto a termine.

Diversamente a livello settoriale si osserva un’incidenza elevata nell’ingegneria (4,3%) e, invece, una bassa percentuale nel marketing e pubblicità (0,4%).

Grafico 8: Grado di intensità: incidenza % LAVORATORI INTERINALI

0,5%

5,4%

8,7%

9,0%

5,4%

5,8%

4,1%

0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 10%

Informatica Ingegneria Marketing e pubblicità Consulenza SERVIZI AVANZATI ALLE IMPRESE fino a19 dipendenti

oltre 20 dipendenti

Il peso dei lavoratori interinali sul totale dei dipendenti è più consistente nelle imprese di piccole di- mensioni (5,8%) rispetto a quelle più grandi (4,1%). Il grado di intensità risulta particolarmente elevato nei comparti della consulenza (9%) e del marketing e pubblicità (8,7%); nell’informatica, invece, esso è risultato molto contenuto (0,5%).

Per quanto riguarda il lavoro interinale, le attività prevalentemente svolte dal personale sono i lavori d’ufficio (nel 29,5% dei casi) e le attività informatiche (24,8%). Le motivazioni che hanno indotto le aziende all’utilizzo di questa forma di flessibilità sono principalmente l’individuazione di lavoratori su- scettibili di assunzione (32,3%), la copertura per assenze temporanee del personale in malattia (13,6%) e lo svolgimento di progetti/attività a termine (8,5%).

(31)

31 Grafico 9: Grado di intensità: incidenza % COLLABORATORI

6,3%

9,7%

86,2%

231,4%

66,6%

65,3%

33,9%

0% 50% 100% 150% 200% 250%

Ingegneria Informatica Consulenza Marketing e pubblicità SERVIZI AVANZATI ALLE IMPRESE fino a19 dipendenti

oltre 20 dipendenti

Nelle imprese più grandi il grado di intensità relativo ai collaboratori risulta sensibilmente inferiore (33,9%) rispetto a quello delle aziende con meno di 20 dipendenti (65,3%). Particolarmente interessanti risultano le evidenze a livello settoriale: nel marketing e pubblicità ogni 100 dipendenti vi sono ben 231 collaboratori, mentre nell’ingegneria e nell’informatica lo stesso rapporto è di circa 8 collaboratori.

Grafico 10: Grado di intensità: incidenza % STAGISTI

1,1%

3,1%

5,0%

8,6%

5,5%

6,8%

2,1%

0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 10%

Ingegneria Informatica Marketing e pubblicità Consulenza SERVIZI AVANZATI ALLE IMPRESE fino a19 dipendenti

oltre 20 dipendenti

Il personale in stage rispetto al totale dei dipendenti ha un peso poco rilevante nelle imprese più grandi (2,1% rispetto a 6,8% di quelle di dimensioni minori). Nel settore della consulenza si osserva un mag- giore utilizzo del personale in stage (6,8%), viceversa nell’ingegneria si riscontra un bassa incidenza (1,1%).

(32)

Grafico 11: Grado di intensità: incidenza % LAVORATORI EXTRACOMUNITARI

0,5%

0,6%

0,8%

0,9%

0,7%

0,6%

0,7%

0,0% 0,1% 0,2% 0,3% 0,4% 0,5% 0,6% 0,7% 0,8% 0,9% 1,0%

Ingegneria Consulenza Marketing e pubblicità Informatica SERVIZI AVANZATI

ALLE IMPRESE fino a19 dipendenti

oltre 20 dipendenti

I lavoratori extracomunitari risultano poco presenti fra i dipendenti delle imprese del settore; non si os- servano particolari evidenze né a livello dimensionale, né a livello settoriale.

3. La dinamica del personale

Grafico 12: Variazione % dell’occupazione dal 1.01.2002 al 31.12.2002 per settore e dimensione

-2,2%

4,2%

2,5%

1,3%

0,8%

1,1%

0,5%

-3% -2% -1% 0% 1% 2% 3% 4% 5%

Informatica Marketing e pubblicità Consulenza Ingegneria SERVIZI AVANZATI

ALLE IMPRESE fino a19 dipendenti

oltre 20 dipendenti

Nel corso del 2002 l’occupazione nei servizi avanzati alle imprese è cresciuta soltanto dello 0,8%; in particolare la crescita è più consistente nelle imprese più piccole (1,1%). A livello settoriale si osservano andamenti differenti: nel marketing e pubblicità e nella consulenza si registra una crescita sostenuta (4,2% e 2,5% rispettivamente), l’informatica invece è caratterizzata da una contrazione dell’occupazione (-2,2%).

(33)

33 Grafico 13: Variazione % dell’occupazione prevista per il 2003 rispetto al 31.12.2002 per settore e dimensione

3,6%

4,1%

5,1%

8,8%

6,4%

6,5%

3,8%

0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 10%

Marketing Ingegneria Informatica Consulenza SERVIZI AVANZATI

ALLE IMPRESE fino a19 dipendenti

oltre 20 dipendenti

Le previsioni per il 2003 sull’occupazione espresse dagli imprenditori sono ottimiste e indicano una cre- scita del personale del 6,4%. Sono ancora le imprese più piccole a mostrare una maggiore dinamicità dell’occupazione, mentre a livello settoriale le imprese prevedono una consistente ripresa nell’informatica (+5,1%) e una crescita comunque sostenuta in tutti i comparti.

(34)

NOTA METODOLOGICA

La ricerca è stata realizzata mediante l’invio di un questionario via fax o mail, autocompilato da un gruppo di aziende associate ad Assolombarda tra gennaio e marzo 2003.

I risultati della rilevazione sono stati elaborati disaggregati per due classi dimensionali, le imprese con meno di 20 dipendenti e le imprese con oltre 20 dipendenti, e per settore di attività (Informatica, In- gegneria, Consulenza Organizzativa e Direzionale, Marketing e Pubblicità).

Quest’anno è stato definito il campione secondo una metodologia statistica che ha permesso di rag- giungere una migliore rappresentatività; in tal modo le evidenze riscontrate risultano particolarmente significative, consentendo di cogliere le differenziazioni che caratterizzano i vari settori.

Il piano di campionamento è stato definito utilizzando i dati REA (Repertorio delle notizie Econo- miche e Amministrative) di fonte Unioncamere. Le informazioni rilevanti per la definizione del campione sono quelle relative alle unità locali e agli addetti occupati nel settore oggetto dell’Osservatorio in provincia di Milano. L’universo di riferimento è costituito da 33.587 unità locali e da 168.526 addetti.

Al fine di descrivere in maniera significativa l’universo della realtà produttiva del settore, la numero- sità campionaria selezionata è di 119 unità locali1.

Il campione è stato poi ripartito in maniera proporzionale rispetto alla reale distribuzione delle unità locali nelle 4 settori di servizi considerati (Informatica, Ingegneria, Consulenza Organizzativa e Dire- zionale, Marketing e Pubblicità) e questi ultimi, a loro volta, in funzione dell’effettiva numerosità nelle classi dimensionali di ciascun settore.

Il questionario è stato inviato alle imprese del settore associate ad Assolombarda (circa 400). Le aziende che hanno aderito all’indagine fornendo i dati richiesti sono state 100, distribuite per settore e classe dimensionale come rappresentato nella Tabella I.

Tabella I: Campione delle imprese che hanno partecipato all’indagine

fino a 20 addetti oltre 20 addetti Totale settore

Informatica 25 11 36

Ingegneria 11 5 16

Consulenza Organizzativa 31 2 33

Marketing e Pubblicità 8 7 15

Totale 75 25 100

Settori Classi Dimensionali

1 Ipotizzando l’approssimazione alla distribuzione Normale (

= - 2

2 exp 1 2

1

σ µ σ

π

y x ), la numerosità campionaria è stata definita

impostando una significatività del 92% e tollerando un errore massimo dell’8%; questo metodo è cautelativo e garantisce un errore effettivo anche inferiore a tale soglia.

La numerosità campionaria è stata definita come segue:

( 1)

+4 1

=

2 ε2

α N

u n N

dove N è la numerosità dell’universo, ε è l’errore ammesso,

2

uα è il valore della curva Normale standard prefissato il livello di signi- ficatività α.

(35)

35 Al fine di estendere i risultati alla realtà economica milanese, i dati dell’elaborazione sono stati pesati in funzione del numero di addetti occupati nelle classi dimensionali dei diversi settori (Tabella II).

Tabella II: Composizione degli addetti per settore e classe dimensionale

fino a 20 addetti oltre 20 addetti Totale settore

Informatica 0,148 0,240 0,388

Ingegneria 0,046 0,034 0,080

Consulenza Organizzativa 0,232 0,187 0,419

Marketing e Pubblicità 0,061 0,053 0,113

Totale 0,426 0,513 1,000

Settori pesi

Infine, occorre ricordare che in termini di classificazione i servizi avanzati alle imprese sono stati de- finiti in questo rapporto come l’insieme dei seguenti comparti:

informatica: codice ATECO 2002 – classificazione Istat – 721, 722, 723, 724, 726;

engineering, ricerca e progettazione: 732, 742, 743;

consulenza organizzativa e direzionale: 7412, 7414, 7450;

ricerche di mercato 7413;

pubblicità 744.

(36)
(37)

37

SEZIONE SECONDA

I° OSSERVATORIO DEL COMMERCIO ALL’INGROSSO

(38)
(39)

39

Prima parte

Struttura operativa, mercato e investimenti

(40)
(41)

41

1. Le caratteristiche operative delle imprese

Grafico 1: Composizione percentuale dei soci/partners

24,8

57,4

12,2

0 100

Totale

donne

totale attivi

donne attive

Nel commercio all’ingrosso più della metà dei soci delle imprese è attiva in azienda (57,4%). Le don- ne rappresentano il 24,8% del totale e circa la metà è impegnata nelle attività aziendali.

Grafico 2: L’appartenenza dell’impresa ad un gruppo

73,2

1,9

24,9

0 10 20 30 40 50 60 70 80

No Sì, italiano Sì, estero

Le imprese del commercio all’ingrosso mostrano una bassa predisposizione all’organizzazione in gruppo: soltanto l’1,9%, infatti, appartiene ad un gruppo italiano e circa una su quattro è parte di un gruppo estero.

(42)

Grafico 3: Percentuale di imprese monolocalizzate e plurilocalizzate

34,6%

65,4%

Plurilocalizzata

Monolocalizzata

Circa due terzi delle imprese del settore hanno un’unica sede e il restante 35% ha in media due unità locali.

41,3 12,6

54,3

0 10 20 30 40 50 60

No Sì, con imprese dello stesso gruppo

Sì, con altre imprese

35,7 21,0

49,1

0 10 20 30 40 50 60

No Sì, con imprese dello stesso gruppo

Sì, con altre imprese

Le aziende evidenziano un’elevata propensione a stringere rapporti di collaborazione con altre im- prese, soprattutto all’estero (il 58,7% in Italia e il 64,3% all’estero). Tali rapporti di cooperazione ri- guardano relativamente poco le imprese dello stesso gruppo data la bassa percentuale delle stesse (come emerge dal Grafico 2).

Grafico 4: I rapporti di collaborazione con altre imprese

In Italia All’estero

(43)

43

2. Il mercato

Grafico 5: Composizione percentuale del fatturato per area geografica

12,6% 18,1%

69,3%

Italia (esclusa prov. MI)

Provincia di Milano Estero

Il mercato prevalente di questa tipologia di imprese è quello nazionale; in particolare il 18,1% del fatturato è prodotto nella provincia di Milano ed il 69,3% nel resto d’Italia; soltanto il 12,6% provie- ne dall’estero.

Nel corso del 2002 le imprese hanno registrato una contrazione del fatturato dell’8,1%.

Grafico 6: Composizione percentuale del fatturato per comparto cliente

32,3%

9,0%

2,3% 0,7%

3,9%

2,8%

33,7%

15,4%

Manifattura

Utilities

Trasporti

Servizi finanziari Servizi avanzati

alle imprese

Attività commerciali Pubblica

Amministrazione Altro

Dal punto di vista della provenienza del fatturato, i due settori clienti prevalenti sono l’industria ma- nifatturiera (33,7%) e le attività commerciali (32,3%); si osserva inoltre una percentuale rilevante di fatturato proveniente dalla Pubblica Amministrazione (9%).

La percentuale del fatturato realizzato con i primi 5 clienti è del 31,8%.

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