CONCERTO DI SHEL SHAPIRO E MAURIZIO VANDELLI A FOLKEST – martedì 9 luglio al Castello di UDINE
Un appuntamento con la storia della musica della canzone italiana, dalla beat generation a oggi, raccontata da due leoni del palcoscenico insieme finalmente dal vivo per Folkest al Castello di Udine martedì 9 luglio alle 21.15: Shel Shapiro e Maurizio Vandelli. Dopo la calorosa accoglienza del loro album “Love and peace” (Sony Music) ricevuta dalla critica e dal pubblico, la “strana coppia” formata da Shel Shapiro e Maurizio Vandelli arriva anche a Udine con il loro “Love&Peace Live Tour”. Uno spettacolo di oltre due ore, improntato sulla storia delle loro carriere: non solo Equipe 84 e The Rokes, ma anche sui loro percorsi individuali che tanto hanno dato alla scena musicale italiana, dove non mancheranno cover di celebri hit italiane ed internazionali legate, naturalmente, alla loro storia.
La loro proverbiale rivalità verrà affrontata con la consueta ironia di due artisti che, delle loro differenza, hanno fatto un punto di forza, unendosi per un progetto comune.
Un suggestivo viaggio nella musica, nel linguaggio,
n e l l e i m m a g i n i e n e l l e e m o z i o n i d i i n t e r e
generazioni, che si ritroveranno magicamente insieme
per una sera, senza divisioni o contrasti, uniti
dalla comune passione per le sette note.
“Quando saliamo su un palco riusciamo ancora a sentire il brivido e l’energia di una volta. Insieme tireremo fuori una carica che per molti potrebbe essere inedita” racconta Shapiro “All’epoca non a v r e m m o m a i p e n s a t o d i e s s e r e a n c o r a q u i , cinquant’anni dopo. Il momento però è quello giusto” aggiunge Vandelli, e concludono “Abbiamo un compito e un dovere, anche alla nostra età, ed è quello di emozionare il prossimo”.
La musica sarà il centro di quest’attesissimo spettacolo, per regalare al pubblico le emozioni evocate dal loro vasto e storico repertorio, parte integrante ormai dell’immaginario collettivo degli italiani. I brani contenuti in “Love and Peace ” avranno un ruolo centrale nella scaletta (Che colpa abbiamo noi; Tutta mia la città; Un angelo blu; Bang bang; E’ la pioggia che va; Io ho in mente te;
Bisogna saper perdere; Io vivrò senza te; You raise me up ,When you walk in the room; Piangi con me; Nel cuore e nell’anima; 29 settembre), insieme a tanti classici del repertorio.
Shel Shapiro e Maurizio Vandelli rappresentano la voglia di comunicare e di vivere la positività e la bellezza della musica come grande forza aggregante, e questo spettacolo sarà un affascinante viaggio nella musica, nel linguaggio, nelle immagini e nelle emozioni di intere generazioni, che si ritroveranno magicamente insieme, senza divisioni o contrasti.
Sul palco con Shapiro e Vandelli una band di eccellenti musicisti: Alessio Saglia alle tastiere, David Casaril alla batteria, Gian Marco De Feo e Daniele Ivaldi alle chitarre acustiche ed elettriche, e Massimiliano Gentilini al basso.
SHEL SHAPIRO
E’ lo pseudonimo di David Norman Shapiro , cantante, musicista, attore e produttore discografico inglese, leader dello storico gruppo The Rokes, quattro ragazzi inglesi che vendettero milioni di dischi e segnarono profondamente l ’ i m m a g i n a r i o d e l l e g i o v a n i generazioni di allora tra musica, costume, politica e società.
S c i o l t i i R o k e s n e l 1970 Shapiro diventa uno dei più ambiti e ricercati operatori del dietro le quinte della canzone, come autore, arrangiatore e produttore di artisti italiani tra i quali: Mina, Rino Gaetano, Patty Pravo, Alberto Camerini, Riccardo Cocciante, Mia Martini, I Decibel di Enrico Ruggeri, David Riondino, Eugenio Bennato e altri.
Fra i brani composti da lui: Era per Wess e Dori Ghezzi, per l’Eurovisione Song Festival del 1975, E poi per Mina , Non ti bastavo più per Patty P r a v o , Q u a n t e v o l t e p e r M i a Martini, Stupidi per Ornella Vanoni . Dopo aver a r r a n g i a t o e p r o d o t t o i d i s c h i C e r v o a Primavera e Cocciante, nel 1982 scrive con Mia Martini il brano Quante volte e produce il disco Quante volte… ho contato le stelle. Negli anni O t t a n t a S h e l v i v e t r a M i a m i , C i t t à d e l Messico e Madrid dove produce con successo molti cantanti latino-americani. Rientra brevemente in Italia per registrare Per Amore della Musica primo suo lavoro dopo la fine dei Rokes. Dopo Backstage:
Il grande sogno ideato insieme a Gianni Minà, si
interessano di lui il cinema e la televisione e
viene chiamato a interpretare ruoli da protagonista
( V e n t o d i P o n e n t e , E l d o r a d o , O p e r a z i o n e
Rosmarino e Il nostro matrimonio è in crisi e il
film Il giorno + bello). Esperienze non del tutto nuove visto che nel 1970 era stato diretto da Mario Monicelli in Brancaleone alle Crociate.
Sfuggito per sua determinazione alle operazioni di revival, oggi Shapiro è, per i suoi percorsi artistici e creativi e per le diverse e molteplici esperienze, un artista maturo che trova amplificati il carisma e la personalità che lo hanno sempre c a r a t t e r i z z a t o . N e l 2 0 0 6 s i è o c c u p a t o dell’adattamento in lingua inglese di alcuni brani c l a s s i c i d e l r e p e r t o r i o d i F a b r i z i o D e Andrè per Patti Smith. Nel 2008 compare in Anna e i cinque su Canale 5. Nel 2009 con la canzone È la pioggia che va si è aggiudicato la vittoria della prima edizione della trasmissione di RaiUno Ciak… si canta! condotta da Eleonora Daniele. E’ stato la voce narrante di Pierino e il Lupo eseguito dall’ Orchestra del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano diretta da Amedeo Monetti, ha portato nei teatri italiani Sarà una bella società , un’opera teatrale scritta da Edmondo Berselli. Successive produzioni teatrali e musicali sono Beatnix la storia della nascita della Beat G e n e r a t i o n s c r i t t o i n s i e m e a E d m o n d o Berselli , Shylock – Il mercante di Venezia in prova di Shakespeare , con la regia di Roberto Andò e Moni Ovadia per il Teatro Stabile di Bologna, fa Caifa in Jesus Christ Superstar” diretto da Massimo Romeo Piparo, Eccolo di nuovo – il concerto, HAMBURG 1963 – The club tour ‘Back to the Roots”. In veste di autore con Marco Cavani ha pubblicato il libro Io sono immortale per Mondadori.
Nel 2016 lo abbiamo visto anche nel film di
produzione americana All roads lead to Rome (Tutte
le strade portano a Roma) con Sarah Jessica
Parker, Raoul Bova, Claudia Cardinale. Sempre nel
2016 ha girato il film di Roberto Faenza La verità sta in cielo, film che indaga sulla vicenda di Emanuela Orlandi. Nel 2018 ha girato il nuovo film di Guido Chiesa Ti presento Sofia.
MAURIZIO VANDELLI
Modenese, si forma artisticamente in anni in cui il fermento musicale internazionale era segnato dalla musica beat e dalla musica pop. Inizia a esibirsi con l’amico Victor Sogliani in locali estivi sulla c o s t a r o m a g n o l a e m a r c h i g i a n a . C o n F r a n c o Ceccarelli e Alfio Cantarella diventeranno l’Equipe 84, una formazione che inanellerà una serie senza fine di successi: Papà e mammà, Quel che ti ho dato, Io ho in mente te, 29 Settembre, Tutta mia la città. Nel 1962 ebbe modo di assistere personalmente alle prove di I saw her standing there a Londra.
Conosce quindi Paul McCartney, John Lennon, Brian Jones, Richard Lester, Giorgio Gomelsky. Keith Richards e Jimi Hendrix che ospita anche a Milano.
Una sera fa ascoltare a Jimi Hendrix il suo assolo di chitarra inciso nel disco Nel ristorante di Alice, totalmente copiato da un assolo di Jimi. Per tutta risposta Hendrix lo abbraccia ringraziandolo.
Scopre i Procol Harum in un locale di Londra e si fa consegnare la lacca di A Writer shade of pale che poi porterà alla Ricordi per farla incidere ai Dik Dik, che produrrà discograficamente. Nel 1982, con lo pseudonimo di Key Of Dreams incide la cover di Africa Toto e Maniac, tratta dal film Flashdance.
Dopo una collaborazione con i Dik Dik, nel 1989 esce
il CD Walzer d’un Blues di Adelmo e i suoi Sorapis,
cioè Zucchero, Dodi Battaglia, Umbi Maggi , Fio
Z a n o t t i e M i c h e l e T o r p e d i n e , o l t r e l o
stesso Vandelli.
YANN TIERSEN martedì 9 luglio a Villa Manin apre la serie di grandi concerti estivi nella residenza dogale
MARTEDÌ 9 LUGLIO 2019, inizio ore 21:30 CODROIPO (UD), VILLA MANIN
Biglietti ancora in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati e la sera del concerto alle casse di Villa Manin
Nato a Brest in Bretagna, nel 1970, il compositore e polistrumentista francese Yann Tiersen è uno dei più importanti, versatili e poliedrici compositori della scena strumentale internazionale.
Dopo la pubblicazione dei primi due album (La Valse des Monstres nel 1995 e Rue des Cascades nel 1996), il successo arriva dapprima in Francia nel 1998 con la pubblicazione del terzo disco “Le Phare” e in tutto il mondo nel 2001, grazie alle musiche della colonna sonora del film “Il Favoloso Mondo di Amélie”. Negli anni ha poi musicato altre pellicole di altissimo livello, tra cui “Good Bye Lenin!”, “Tabarly” e numerosi cortometraggi. Più volte paragonato a Erik Satie o Nina Rota, Yann Tiersen è un artista senza limiti e confini, in grado di spaziare dalla classica sino all’elettronica e alla musica popolare.
Dopo la parentesi invernale nei principali teatri del mondo, incluse due date da tutto esaurito alla
Foto YannTiersen_di Christopher Fernandez_
Royal Albert Hall a Londra, Yann Tiersen ora porterà il suo
“All Tour” nelle principali rassegne estive del Vecchio Continente: martedì 9 luglio (inizio ore 21:30) si esibirà a Villa Manin a Codroipo (UD), aprendo la serie di grandi concerti estivi in programma nella residenza dogale nell’ambito della rassegna “Villa Manin Estate 2019” (gli altri appuntamenti saranno con Giorgia il 15 luglio, Thom Yorke il 17 luglio e il duo Stefano Bollani e Hamilton De Holanda il 18 luglio). I biglietti per il concerto (prezzi da 28 a 44 euro più diritti di prevendita) sono ancora in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati Ticketone e la sera del concerto direttamente alle casse.
Anticipato dai brani “Tempelhof” e “Peli”, quest’ultimo scritto come ninna nanna per il figlio che sottolinea la connessione dell’uomo con la natura, Yann Tiersen ha pubblicato lo scorso 15 febbraio in tutto il mondo il nuovo album “All”, il primo disco a essere registrato in The Eskal, il nuovo studio di Tiersen, nonché centro sociale, costruito
in una discoteca abbandonato sull’isola di Ushant, la piccola isola nel mare Celtico, tra la Bretagna e la Cornovaglia, la casa dell’artista bretone negli ultimi 10 anni.
Mixato e co-prodotto da Gareth Jones, il nuovo album segue le tematiche sull’ambiente e sulla connessione con la natura, precedentemente esplorate in Eusa, aggiungendo registrazioni con la tecnica del field recording, ovvero suoni presi anche da altre parti del mondo oltre alla Bretagna, come le Redwood Forests della California o le registrazioni dei campi dell’aeroporto di Tempelhof a Berlino (da qui il titolo del primo singolo “Tempelhof”).
www.yanntiersen.bzh http://eusasound.bzh/
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Il concerto di Yann Tiersen a Villa Manin è organizzato da Zenit srl e VignaPR srl nell’ambito della rassegna “Villa Manin Estate 2019” organizzata dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del FVG, in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG e Città di Codroipo
YANN TIERSEN All Tour
MARTEDÌ 9 LUGLIO 2019, inizio ore 21:30 CODRIPO (UD), Villa Manin
Prezzi dei biglietti:
Poltronissima Gold € 44,00 + dp Poltronissima numerata € 35,00 + dp
Poltrona numerata € 28,00 + dp
Biglietti ancora in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati Ticketone e la sera del concerto alle casse agli ingressi di Villa Manin
OCCIT’AMO – Gli appuntamenti del 13 e 14 luglio – Valle Po e Infernotto
SABATO 13 LUGLIO 2019 – OSTANA
Ostana è un piccolo paese che guarda in faccia il Monviso, in Valle Po, la vallata scavata naturalmente dal fiume Po prima che entri in Pianura Padana. Ostana è inserito tra i borghi più belli d’Italia, e in questi anni sta vivendo un momento di vera e propria rinascita grazie alle iniziative tese a fare rivivere il piccolo borgo montanaro preservandone cultura e tradizioni.
Ore 17.30 LA FABBRICA DEI SUONI
Laboratorio didattico intorno alla musica rivolto ai bambini tra 5 e 13 anni
Ore 21.30 L’AS PAGAT LOU CAPEU Concerto da ballo
L’as pagat lou capèu, che cos’è? È l’incontro di quattro talentuosi musicisti che animano la scena nizzarda con un repertorio pieno di energiacantato in lingua nizzarda, di Gap
e piemontese.
Dopo essersi arrampicati per 10 anni lungo le vallate della Contea di Nizza per animare i “balèti”, le feste patronali e altre manifestazioni culturali, questi quattro giovani “di paese” salgono sul palco per presentarvi le loro creazioni artistiche che uniscono musica tradizionale e modernità.
Che siate ballerini agguerriti, innamorati della regione nizzarda o semplici curiosi venite a vedere, cantare e ballare con l’as pagat lou capèu!
DOMENICA 14 LUGLIO 2019 – PIAN MUNÈ E MONTOSO
Pian Munè nasce come stazione sciistica per diventare, nel corso degli ultimi cinque anni, una località turistica tout court grazie all’impegno dei giovani gestori Marta e Valter.
Non il solito sci: anche i più sedentari hanno la possibilità di passare una giornata in quota alle pendici del Monviso. La struttura ospita un rifugio aperto tutto l’anno. Non lontano dalla Baita partono i percorsi didattici, dove si organizzano giornate a tema per bambini e famiglie. Uno di questi è la
“Trebulina” come l’antica canalina di fertirrigazione che scendeva dalla montagna per irrigare i campi delle borgate sottostanti.
Ore 7.30
Pian Munè – Rifugio in quota
Matiné di Occit’amo – SIMONETTA BAUDINO
Concerto mattutino di Simonetta Baudino, maestra di ghironda e organetto diatonico originaria di Elva, in alta Valle Maira (CN).
Simonetta collabora da molti anni con Sergio Berardo alla
diffusione della musica e della cultura occitana e da vent’anni calca le scene della musica d’Oc facendo ballare migliaia di appassionati e incantando tutti col suono antico e misterioso della sua ghironda.
Nel 2015 è stata insignita della prestigiosa “Targa Mestre”
(maestro, in occitano) in occasione della “XXV Uvernada – festa de Lou Dalfin”.
Apertura seggiovia dalle ore 6.45 Salita € 6 – Salita + discesa € 10
Montoso è un comune della Valle Infernotto, frazione di Bagnolo Piemonte, tra i più grandi delle vallate occitane piemontesi.
Ore 15.00 Montoso – Piazza della Chiesa LUCA MORINO & MANO MANITA
Per Occit’amo Luca Morino, animo viaggiatore, cantante e scrittore, incontra Marco Giorio aka Mano Manita, cantautore ma non proprio – è una specie di musicista mutante con una certa predisposizione a uscire dal copione. Artistoide dalla personalità multipla, figlio di ascolti disordinati, può passare dal “rimar cantando” ad una ballata. Il suo sound è più variabile del meteo. Dal vivo è molto istintivo e le parole sono il suo distintivo.
Luca Morino è nato a Torino e si è laureato in Scienze Geologiche. All’inizio degli anni ’80 ha comprato un biglietto Interrail con il quale, nell’arco di un mese, ha vagato per l’Europa toccando Vienna, Parigi, Barcellona, Madrid, Lisbona e arrivando persino in Marocco, a Tangeri. Da allora non ha più smesso di spostarsi e nel frattempo ha iniziato a scrivere canzoni e fare dischi e concerti come cantante prima dei Loschi Dezi e poi dei Mau Mau. Ha pubblicato un libro di viaggi surreali intitolato Mistic Turistic (cibo, viaggi e miraggi) e scrive spesso dei suoi “sposamenti”. Gli piace
trovare l’oceano in una goccia d’acqua ed è sempre più convinto che anche i famosi “non luoghi” di Marc Augé abbiano in realtà un’anima nascosta nei dettagli. La tradizione e la purezza sono puri concetti letterari e non esistono nella realtà.
Gli interessa invece esplorare le contaminazioni, che sono energia rinnovabile, e condividerle attraverso la musica e le parole.
OCCIT’AMO
Occit’amo 2019, il festival delle Terre del Monviso, per scoprire lo straordinario patrimonio di musica, cultura e tradizioni popolari occitane.
Occit’amo è una grande festa diffusa che dal 4 luglio al 15 agosto si svolge tra le Valli Stura, Maira, Po e Infernotto, tra le Valli Varaita, Grana e la Pianura del Saluzzese con incursioni oltralpe, pronte ad accogliere oltre 20 gruppi musicali provenienti da tutta Italia e Francia, artisti e scrittori. A curare la direzione artistica della kermesse è Sergio Berardo, musicista e anima dei Lou Dalfin, il gruppo che da anni fa “ballare occitano” nel mondo.
Protagonisti assoluti di questa edizione sono la musica e la cultura occitana, declinate in molteplici forme d’arte che vanno dalla danza alla rappresentazione canora e corale, fino al cinema e alla parola, legate tra loro da un vincolo strettissimo con il patrimonio paesaggistico e artistico locale: i sentieri e le malghe, i colli e le vette, le chiese e le cappelle, i conventi e siti storici e architettonici di pregio diventano palco naturale della kermesse. In una parola:
un festival unico in un contesto suggestivo. Occit’amo conferma la vocazione di meta turistica e culturale dedicando a ogni vallata coinvolta nel programma un intero weekend: il festival fa vivere infatti il territorio a 360 gradi, affiancando ai grandi appuntamenti musicali passeggiate e tour
in bicicletta fino ai rifugi, percorsi enogastronomici alla scoperta delle eccellenze del territorio, incontri con i produttori locali, appuntamenti e festa popolare che animano le antiche borgate. Insomma: ce n’è per tutti i gusti.
Martedì 9 luglio a Castello Banfi Jazz & Wine in Montalcino
Partenza strepitosa per la ventiduesima edizione di Jazz &
Wine in Montalcino, il festival che nasce dalla collaborazione tra la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz di Roma, l’azienda vinicola Banfi e il Comune di Montalcino.
Martedì 9 luglio nel suggestivo Castello Banfi, a dare il via a quella che ormai è una delle r a s s e g n e p i ù l o n g e v e e conosciute nel panorama musicale internazionale sarà una vera e p r o p r i a a l l s t a r s b a n d c o s m o p o l i t a g u i d a t a dall’affermato compositore, batterista e cantante messicano ISRAEL VARELA, che ha riunito in un’unica formazione artisti dallo straordinario livello internazionale.
Con The Labyrinth Project. Varela – in passato a fianco di Charlie Haden e Pat Metheny – si esibisce per Jazz & Wine insieme al pianista tedesco Florian Weber e al brasiliano Alfredo Paixao, offendo un concerto unico nel suo genere.
Florian Weber pianista ECM, è stato protagonista di un crescendo di prestigiosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Stainway a Montreaux. Alfredo Paixao (quattro volte Grammy Award Winner) vanta collaborazioni con artisti quali Liza Minelli, Pino Daniele e tantissimi altri. Ospite d’onore Ben Wendel che, considerato tra i migliori sassofonisti al mondo, è anche molto ammirato come compositore. Ha collaborato con musicisti come I.Berroa, Snoop Dog e Prince. Imperdibile l’appuntamento di mercoledì 10 luglio con la JAZZ & WINE ORCHESTRA diretta da Mario Corvini che apre i concerti nella Fortezza di Montalcino. Quest’anno, ospite della serata, è Rosario Giuliani, pluripremiato sassofonista italiano e storico “amico” di Jazz & Wine. La resident orchestra, presente al festival di Montalcino dal 2015, quest’anno propone un repertorio dedicato aThelonious Monk, modello e riferimento per generazioni di musicisti per il suo approccio eclettico, originale e sempre fuori dagli schemi.
Giovedì 11 luglio sale sul palco il fuoriclasse di Philadelphia KURT ROSENWINKEL. Il chitarrista ha dominato per oltre un decennio la scena jazzistica newyorkese creando una new thing del jazz che nasce dallecontaminazioni con il rock, l’hip hop e la musica contemporanea. Dotato di una vena compositiva fortemente romantica e di un timbro assolutamente personale di rara bellezza, in questo trio è supportato dal talento e dalla classe del batterista Greg Hutchinson e dal bassista salernitano Dario Deidda, sempre accanto a Kurt negli ultimi anni, anche nelle sue esibizioni negli Stati Uniti.
Punta di diamante di questa edizione, venerdì 12 luglio arriva DEE DEE BRIDGEWATER con J’ai deux amours. Star assoluta del panorama musicale mondiale, lady indiscussa del jazz, Dee Dee Bridgewater, con questo progetto, rende omaggio alla carriera ed alla vita di Josephine Baker e celebra anche famosi chansonniers dell’epoca come Edith Piaf e Charles Trenet. Per l’occasione Dee Dee Bridwater si presenta con un quartetto superlativo formato da Ira Coleman (basso), Louis Winsberg
(chitarra), Marc Berthoumieux (accordione) e Minino Garay (percussioni).
Sabato 13 luglio il festival celebra il jazz italiano con il batterista ROBERTO GATTO ed il suo New Quartet. Rappresentante del jazz italiano nel mondo, proclamato anche quest’anno miglior batterista italiano dal mensile Jazzit, con questo nuovo progetto, straordinariamente maturo ed espressivo, Gatto ritorna alla dimensione prettamente acustica, grazie all’ausilio di tre compagni di palco che rappresentano al meglio il panorama jazzistico italiano: Alessandro Lanzoni al pianoforte, Matteo Bortone al contrabbasso eAlessandro Presti alla tromba.
La ventiduesima edizione chiude domenica 14 luglio con altre due icone del jazz: FLAVIO BOLTRO BBB TRIO ft STEFANO DI BATTISTA. La reunion dei due ambasciatori del jazz italiano nel mondo, nata questo inverno all’Alexanderplatz di Roma, propone un concerto che spazia dall’acustico all’uso di effetti elettronici. Il repertorio include brani che si rifanno al pop con atmosfere diverse dal classico jazz, in cui entra allaperfezione il sound di Stefano, caldo e pungente più che mai. Sul palco anche Mauro Battisti al basso e Mattia Barbieri alla batteria.
Tutti gli spettacoli di Jazz & Wine in Montalcino avranno inizio alle ore 21.45.
Informazioni, prenotazioni e biglietti
P r o l o c o M o n t a l c i n o , 0 5 7 7 8 4 9 3 3 1 / 3 4 8 8 8 5 5 4 1 6 – [email protected]
Grado: Parco delle Rose Jazz Village 8 e 9 luglio
Recife, 17 de maio de 2018;
Fotos de divulgacão de Amaro Freitas Trio – Foto: Helder Tavares/Divulgação
La serata di lunedì 8 luglio – tutta a ingresso libero – propone un “viaggio” nel mondo sonoro tra Brasile e sapori giamaicani.
Alle 20, sul palcoscenico del Parco delle Rose sale il nuovo talento pianistico del jazz contemporaneo brasiliano, Amaro Freitas. Il suo personalissimo modo di suonare il pianoforte in modo percussivo e la sua capacità di unire il jazz classico con le sue radici musicali fanno del giovane genio di Recife un fenomeno unico al mondo.
Alle 21.30 segue la North East Ska * Jazz Orchestra: Il concerto è una vibrante girandola di ska, jazz, swing, reggae e funky. La big band è una delle più interessanti realtà nel suo genere: i suoi video hanno raggiunto milioni di visualizzazioni su YouTube e a Grado presenta un nuovo lavoro discografico.
Alle 23.30 il Jazz Club in spiaggia trasporta il pubblico verso nuovi paesaggi sonori con “Landscapes” del Lorena Favot
4et (Lorena favot: voce; Mauro Costantini, pianoforte;
Alessandro Turchet, contrabbasso; Aljosa Jeric, batteria, percussioni)
Martedì 9 luglio è una delle giornate più attese del festival per l’alto tasso di … emozioni! Al Parco delle Rose Jazz Village alle 20 tocca ai Licaones (Mauro Ottolini, trombone ; Francesco Bearzatti, sax ; Oscar Marchioni, organo; Paolo Mappa, batteria).
A più di dieci anni dall’album “Licca-Lecca”, premiato dal pubblico con oltre 10.000 copie vendute, i Licaones ripropongono il loro progetto con una nuova vivacità. Ai fiati, il sassofonista Francesco Bearzatti e il trombonista M a u r o O t t o l i n i , n o t i n e l l a s c e n a j a z z i t a l i a n a e d internazionale, abili galvanizzatori di platee, trovano un’ideale quadratura con l’organista Oscar Marchioni ed il batterista Paolo Mappa. Verve e ironia in una cornice acid jazz con vivaci pennellate di blues, funky, latin. La musica dei Licaones è immediata, trascinante, ballabile… un groove irresistibile!
Si prosegue alle 21.30 – stessa location – con il Gonzalo Rubalcaba Trio (Gonzalo Rubalcaba, piano; Armando Gola, basso; Ludwig Afonso, batteria).
Gonzalo Rubalcaba è una autentica stella del jazz mondiale: è stato scoperto da Dizzy Gillespie nel 1985 nella sua nativa Cuba ed è annoverato tra i grandi pianisti del 20° secolo, al fianco di maestri come Glenn Gould, Martha Argerich e Bill Evans;
ha vinto due Grammy e due Latin Grammy e 15 nomination:una forza creativa nel mondo del jazz. Ha collaborato con i più grandi jazzisti del mondo, da Charlie Haden, Dizzy Gillespie a Herbie Hancock, da Richard Galliano a Ron Carter. Rubalcaba è acclamato ovunque nel mondo per la sua tecnica inarrivabile e per la sua grande sensibilità pianistica.
Per accedere ai concerti dei Licaones e di Gonzalo Rubalcaba è previsto un biglietto unico. Allievi Scuole di musica e C o n s e r v a t o r i : p r o m o s p e c i a l e 1 € ( m a i l to [email protected]). Le sere degli spettacoli la biglietteria, situata all’entrata del Parco delle Rose, apre alle ore 19.00.
Per finire la serata, a partire dalle 23.30, sulla spiaggia cui si accede dal Parco delle Rose Jazz Village il terzo appuntamento (a ingresso libero) di “Jazz Club: Live m u s i c & d r i n k s s o t t o l a l u n a a d u e p a s s i d a l m a r e …
“. Protagonista è l’Humpty Duo con “Synchronicities”, la potenza di una rock band nell’intimità di un duo acustico, in un progetto dedicato alla musica di Sting e dei Police.
Biglietti online anche Ticketone, Vivaticket, e nei punti vendita collegati
Prenotazioni via mail a [email protected] – +39 0432 1720214.
A Grado: Edicola Thomann, Piazza Duca D’Aosta 8 e Infopoint GradoJazz,Largo San Grisogono
Allievi Scuole di musica e Conservatori: promo speciale 1€ (mail to [email protected])
Info e prenotazioni: Info: www.euritmica.it – +39 04321720214.
Le melodie di Sebastian Di Bin hanno risvegliato Udine e dato l’avvio alla stagione dei saldi estivi
Concerto del risveglio 2019
Udine, 6 luglio 2019 – Un cielo grigiastro ed un caldo piuttosto afoso hanno accolto le centinaia di persone che questa mattina si sono radunate nella centralissima piazza San Giacomo di Udine per assistere al “Concerto del risveglio”, un appuntamento che si rinnova oramai da alcuni anni in occasione
dell’avvio dei saldi estivi al quale gli udinesi (ma non solo) non vogliono mancare. Un modo per iniziare al meglio la giornata, seduti sulle poltroncine messe a disposizione sul plateatico della piazza o ai tavolini dei bar che la circondano sorseggiando un caffè e lasciandosi trasportare dalle suggestive note di un pianoforte.
Sebastian Di Bin
Ogni anno l’amministrazione comunale udinese sorprende per l’individuazione degli artisti che inaugurano l’avvio dei saldi con il Concerto del risveglio, questa volta la scelta è caduta su Sebastian Di Bin, giovane pianista e compositore friulano che non ha deluso le aspettative del folto pubblico presente in piazza Matteotti (San Giacomo) per quello che è diventato un appuntamento imperdibile per molti.
L’assessore alle attività produttive Maurizio Franz
Alle 7.30 le campane della chiesa di San Giacomo hanno dato il segnale che il momento era giunto, l’assessore Maurizio Franz è così salito sul palco per portare i saluti
dell’amministrazione comunale e presentare l’artista. Sebastian Di Bin, apparso un pò teso prima dell’inizio della sua esibizione ma poi molto più tranquillo e rilassato una volta seduto davanti alla tastiera del pianoforte, è partito subito con tre suoi pezzi inediti a m m a l i a n d o i l p u b b l i c o e s t a b i l e n d o
immediatamente un’empatia con i presenti che hanno ascoltato in religioso silenzio ogni suo brano ed apprezzato i virtuosismi del giovane ma già affermato pianista e compositore, Di Bin infatti è considerato a livello internazionale uno dei maggiori pianisti della sua generazione e vanta numerosi premi e riconoscimenti a livello mondiale.
Il folto pubblico presente in piazza San Giacomo
I l repertorio proposto – da lui stesso presentato e apparso a suo agio al microfono – ha spaziato fra alcune composizioni proprie, qualche brano di musica classica e rivisitazioni di brani pop-rock (Platters, Queen, Abba, particolarmente
apprezzata la sua versione di Mamma mia) molto graditi dal pubblico che ha sottolineato con lunghissimi applausi la conclusione di ogni pezzo. A chiusura del concerto Di Bin ha saluto il pubblico dedicando l’ultimo brano – la colonna sonora di Tempi Moderni di Chaplin – a coloro che soffrono, segno questo di una profonda sensibilità nei confronti di chi è meno fortunato di noi.
Un successo quindi anche l’edizione 2019 del Concerto del
risveglio al termine del quale, con un cielo che è andato via via rischiarandosi, è proseguita la ricchissima giornata di eventi organizzata dal Comune di Udine a supporto del primo giorno dei saldi estivi.
Servizio e foto Dario Furlan
Domenica 7 e lunedì 8 luglio:
TRIESTELOVESJAZZ in piazza Verdi con il teatro e il meglio del funky-R&B internazionale!
TriesteLovesJazz domenica 7 e lunedì 8 luglio.
Domenica 7 tocca al teatro prestato al jazz con “Santi a dispetto del Paradiso”; lunedì 8 luglio sul palcoscenico l’anima travolgente tra funk, jazz e R&B con Kennedy Administration!
“Santi a dispetto del paradiso” è il secondo appuntamento di TriesteLovesJazz, domenica 7 luglio, alle 21 a ingresso libero in Piazza Verdi, centrale palcoscenico del Festival da diversi anni. Si tratta di una lettura scenica/concerto che racconta tre storie sul jazz e per il jazz, ispirate a Lester Young, Thelonious Monk e Chet Baker. In scena sono Giorgio Pacorig al pianoforte, Filippo Orefice al sax, Flavio Davanzo alla tromba con la voce recitante e la regia di Lorenzo Acquaviva.
I tre grandi artisti cui è dedicato lo spettacolo hanno segnato la storia della musica e sono visti nella loro umanità, restituiti attraverso episodi famosi, raccontati
attraverso la loro esperienza, trasfigurati dall’immaginazione e la poesia del racconto teatrale. La dolcezza e la gentilezza di Lester Young, maestro primo e assoluto del sax; il genio e la ruvidità di Monk, gigante nero che riscrisse le regole del jazz pianistico; i tormenti e l’estasi della tromba di Chet Baker, il James Dean del jazz: tutto assume un significato emotivo particolare. “I brani scelti” – spiega Giorgio Pacorig – “raccontano istanti particolari fatti d’amore, delusioni, gioie che realmente i protagonisti hanno vissuto: questo consente anche a noi musicisti di essere più coinvolti emotivamente. Anche la narrazione testuale aiuta molto in questo senso”. In programma, naturalmente, pagine immortali come “Round Midnight”, “Blue Monk”, “In a sentimental Mood”,
“My funny Valentine”, “My one and only love”.
Quella di lunedì 8 luglio si prepara a diventare una delle s e r a t e p i ù e s p l o s i v e , c a r i c h e e s o r p r e n d e n t i d e l Festival: “Mrs. Kennedy è la cartina da tornasole della musica di oggi, dalla musica popolare, alle più diverse dance music, alla musica per i ragazzi: se vogliamo provare che la popolarità, l’essere forti nelle vendite può essere sinonimo di qualità, allora Kennedy Administation è la dimostrazione di questo. Mrs Kennedy è la vera essenza delle voci soul dell’era moderna!”. Questo scrivono di Kennedy Administration su Jazz FM, una delle migliori riviste
F o t o L u c a d’Agostino/Phocus Agency © 2009
specializzate inglesi. Proprio questa forza della natura sarà a TriesteLovesJazz, dunque, lunedì 8 luglio, alle 21 in Piazza Verdi, a ingresso libero. Alla voce straordinaria di Mrs. Kennedy si accompagnano Ondre J Pivec alle tastiere, Chelt on Grey al basso, Nathaniel Townsley alla batteria e Daniel Muni alla chitarra.
Una personalità vocale e scenica strepitosa, accompagnata da una band irresistibile. Ascoltare Miss Kennedy è un regalo per l’anima ma anche un invito a non rimanere seduti. Il
“combo”che l’accompagna vanta infatti un’enorme esperienza accumulata negli anni come band residente al mitico club
“Groove” a New York. La band ha sviluppato un suono personale, un perfetto e irresistibile mix di elementi Fusion, Funk, Hip- Hop, R&B, Pop e Jazz di altissimo livello, con un impatto di grande modernità e di travolgente e positiva energia.
I
SUMMER ACADEMY FESTIVAL:
APERTURA DOMANI, DOMENICA 7 LUGLIO, A UDINE
Terza edizione a Udine per il SAFest Summer Academy Festival, il nuovo festival internazionale organizzato dalla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” con la compagnia di danza contemporanea Arearea. Tra domani, domenica 7, e giovedì 1 1 l u g l i o u n c e n t i n a i o t r a s t u d e n t i e d o c e n t i provenienti da Russia, Bulgaria, Estonia, Svizzera, Italia e dalla Colombia si confronteranno nel capoluogo friulano sul tema di questa edizione, “Corpo in Scena”, che sintetizza efficacemente le due forme d’arte che lo contraddistinguono, il teatro e la danza, mirabile intreccio di molta scena contemporanea.
Per quasi una settimana con SAFest la città di Udine si trasforma in un palcoscenico mondiale a cielo aperto per giovani talenti, luogo di incontro tra maestri provenienti da diverse realtà teatrali. Uno scambio di esperienze tra scuole di teatro e accademie internazionali che coinvolgono anche il territorio, attraverso l’incontro con il pubblico in occasione di momenti di eventi performativi e Masterclass aperte
E proprio con un evento pubblico si apre il festival nella serata di domenica: alle 22.00 sul sagrato della Chiesa di San F r a n c e s c o d i s c e n a l ’ a n t e p r i m a d e l p r o g e t t o d i A r e a d a n z a “ L . E . O L e x E x t r a O r d i n a r i a . I n S e z i o n e Aurea” firmato dalla coreografia di Leonardo Diana in collaborazione con Nicola Buttari, scenografo virtuale. In scena Leonardo Diana, Isabella Giustina, Ester Bonato, Diana Dardi, Irene Ferrara, Gloria Nardo, Daniele Palmeri, Anna Savanelli, Nicol Soravito, Sebastian Zamaro. Una produzione Versilia Danza in collaborazione con Compagnia Arearea. L.E.O.
è un progetto interdisciplinare che vuole approfondire aspetti
matematici del genio fiorentino Leoardo Da Vinci e le sue sperimentazioni sulle macchine, per elaborare nuove scritture coreografiche in relazione all’uso di nuove tecnologie. Il soggetto al centro del progetto è il corpo nell’elaborazione di un processo artistico che si spinga verso un senso formale- estetico, caratterizzato da un approccio più matematico e razionale. Il corpo, mezzo espressivo, mira ad analizzare un concetto meccanico e lineare, nella ricerca di una perfezione formale. Lo studio di alcuni aspetti dell’arte di Leonardo Da Vinci, come L’Uomo Vitruviano, lo studio sulle macchine, le ricerche sulla “sezione aurea” sono il punto di partenza della performance per tracciare dei confini sia spaziali che t e m p o r a l i , d e n t r o a i q u a l i e l a b o r a r e l a s c r i t t u r a coreografica, video e musicale. Biglietto unico € 5,00
©Manuela giorgia mapping Leo
SAFest – che propone ai partecipati masterclass quotidiane tenute da docenti della Nico Pepe (Claudio de Maglio) di Arearea (Marta Bevilacqua, Roberto Cocconi Luca Zampar) e delle Accademie ospiti (Andrey Tolchine-San Pietroburgo, Alexander Iliev-Sofia e Andrea Valero-Bogotà) – prosegue con le performance aperte al pubblico lunedì 8 luglio con gli allievi bulgari della Plovdiv University, gli allievi colombiani e gli allievi della Nico Pepe.
Da rilevare la presenza al festival di Daniel Bausch, componente del board ITI Unesco Network, vice decano della svizzera Scuola Teatro Dimitri di Verscio, attore del Berliner Ensemble e della Deutsche Oper, che ha lavorato anche in Italia con Cesare Lievi: attesa la sua partecipazione che porterà un importante contributo di conoscenza sul lavoro che il Network ITI UNESCO for Higher Education in the Performing Arts, di cui la Nico Pepe fa parte, sta portando avanti nella
sede operativa cinese di Shangai.
Oltre al Comune di Udine affiancano l’Accademia Nico Pepe la Regione Friuli Venezia Giulia, il Ministero dei beni e delle attività culturali, la Fondazione Friuli e Adeb-Associazione Danze e Balletto Udine.
IN FONDO ALLA STRADINA BIANCA…
Sono trascorsi ormai più di cinque anni dalla scomparsa di Laszlo Szoke, calciatore dell’Udinese negli anni ’50. Per me era “zio Lazy”. Aveva infatti sposato Cornelia Bertoli, sorella di mia madre, conosciuta durante un ritiro della squadra ad Arta Terme.
Nato a Budapest nel 1930, scelse ancora ragazzo l’espatrio per cercare fortuna calcistica all’estero. Fu notato dai dirigenti del “Grande Torino” e nel 1952, dopo aver giocato in Colombia, al Racing di Parigi e in alcune squadre italiane, approdò all’Udinese allora presieduto da Dino Bruseschi da poco subentrato a Giuseppe Bertoli. Vestì la maglia bianconera per tre stagioni nel ruolo di mezzala compreso il campionato 1954/55 in cui l’Udinese si classificò al secondo posto dietro al Milan di Schiaffino e Nordahl.
Molti ricordi mi legano alla figura di mio zio Lazy, e spesso la mia mente rivive momenti veramente entusiasmanti per chi,
come me, ha sempre amato il calcio.
Per molti anni ci recammo insieme allo stadio a seguire le partite dell’Udinese. Abitavamo a pochi metri di distanza, a Molin Nuovo, nella prima campagna a ridosso della città. Mi aspettava puntuale un’ora prima della partita in fondo alla stradina bianca che univa le nostre abitazioni, io fermavo l’auto, lui saliva e via di corsa allo stadio. Erano anni di grande entusiasmo per i colori bianconeri, in particolare gli anni ’90 quando l’Udinese, guidata da Alberto Zaccheroni, si mise in luce con un gioco spumeggiante e fantasioso e con dei risultati quasi impensabili.
In una freddissima domenica d’inverno mi presentai al solito appuntamento domenicale tutto bardato con sciarpa, cappellino, giacca a vento e guanti e mi fece un certo effetto vederlo in fondo alla stradina con addosso solamente un maglioncino di lana dal collo alto e una giacca tinta cammello. Niente cappotto, niente guanti, niente sciarpa.
“Non ti preoccupare, ho il fisico di uno sciamano ungherese”
– mi diceva – “non mi serve il cappotto”.
Un’altra domenica in fondo alla stradina mio zio mi aspettava insieme a un’altra persona. Fermai come sempre la vettura, Lazy salì davanti e nel sedile posteriore si accomodò il suo ospite, un distinto signore biondo che parlava bene l’inglese.
“Caro nipote oggi ti ho fatto una bella sorpresa! Ti presento Arne Selmosson, mio ex compagno di squadra nell’Udinese, un grande campione.
Quel distinto signore che negli anni ’50 era soprannominato
“Raggio di luna” per i suoi riflessi biondastri, mi diede subito l’idea di un calciatore/galantuomo dai buoni piedi e, con il mio inglese appena passabile, scambiai alcuni commenti sulla formazione bianconera attuale e sul calcio “moderno”. Mi
ricordo che l’Udinese quella domenica, come succedeva spesso in quel periodo, vinse con grande merito e al ritorno Selmosson sembrò molto soddisfatto. Forse la sua mente era tornata agli anni in cui la stessa maglia bianconera, da lui indossata portò l’Udinese al secondo posto nel campionato di serie A, un ricordo indelebile nella memoria storica di molti tifosi friulani.
Alcuni anni prima mio zio mi fece un’altra gradita sorpresa.
Io ero un ragazzino. Entrò in casa bussando e mi disse:
“Prepara quattro bicchieri e una buona bottiglia di vino bianco fresco. Arrivano dei miei amici a trovarmi.”
Dalla solita stradina arrivò nell’ampio cortile di ghiaia davanti casa un’auto scura di grossa cilindrata e scesero alcune persone tra le quali riconobbi subito Gigi Radice, allora allenatore del Torino. La
s q u a d r a e r a d i r e t t a i n Yugoslavia per disputare una partita di Coppa. Gigi Radice colse l’occasione per fermarsi in Friuli a salutare il suo v e c c h i o a m i c o L a z y . F u u n pomeriggio intenso in cui gli
“adulti” parlarono a lungo dei tempi passati e degli i n c r e d i b i l i s u c c e s s i d e l T o r i n o d e l t e m p o . I o e r o assolutamente rapito da questi discorsi e dalla straordinaria personalità di Gigi Radice, uomo molto simpatico e grande conoscitore di calcio.
Pochi giorni prima avevo seguito una sua intervista in televisione in un’importante rubrica sportiva, ed ora era lì, nel salotto di casa a sorseggiare del buon vino friulano insieme a mio zio. Quell’incontro mi riempì d’orgoglio e di gioia. Ringraziai Lazy per molto tempo.
In fondo alla stradina bianca sono rimasti molti ricordi e
l’immagine ancora viva di un atleta senza cappotto, dal forte fisico, definito da Bruno Pizzul in un bellissimo articolo
”giocatore di razza”.
Io aggiungo: “Uno zio veramente speciale”.
Emanuele Casamassima
FOLKEST IL 7 LUGLIO TRA CONCERTI, FILM E INCONTRI
Domenica 7 luglio Folkest parte già alle 10.30 con l’incontro Cultural Heritage Project al Laboratorio Elettra – Luce di sincrotrone e antichi violini, con Franco Zanini e Daniela Picoi; a seguire alle 11.30 Lungje, po’! Gli strumenti e le orchestrine della musica popolare in Friuli con Andrea Del Favero e Angelo Floramo.
Piperno e Faccini
Alle 16 la proiezione del film che sta girando
l’Italia in anteprima prima della sua uscita nelle
sale in autunno: RADICI, il viaggio meraviglioso di
Lomax e Carpitella, di Luigi Monardo Faccini, da un’idea di Marina Piperno, prodotto dall’Istituto Luce Cinecittà, con la collaborazione preziosa dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, distribuito dall’Istituto LUCE Cinecittà.
Ensemble du Sud
Alle 18.30 presso la Torre Orientale si terrà
presentazione del saggio Storia culturale della
canzone italiana, vincitore del Premio Letterario
Folkest Parole e Musica 2019, con l’autore Jacopo
Tomatis e Maurizio Bettelli. Alle 19.30 l’incontro A
un metro dal palco. Autobiografia di un promoter con
Vincenzo Spera (Assomusica) e Nicola Angeli (Folk
Bulletin). A partire dalle 21.30 si terrà
l’esibizione du uno dei gruppi impegnati nella
competizione del Premio Folkest – Alberto Cesa: a
suonare saranno i Madamè dal Piemonte. A seguire il
concerto del coloratissimo gruppo Ensemble du Sud
formato da musicisti originari di diversi paesi del
mondo come Cina, Romania, Venezuela, Senegal,
Moldavia, Italia, che nei propri concerti propone
un’azzeccata miscela di gipsy folk, musica
balcanica, cumbia, samba jazz, funky, musica
afrocaraibica, coladeira, che confluiscono in
accattivanti canzoni e danze. In Piazza Garibaldi
alle 21.30, per una serata condotta da Martina Vocci, si esibiranno i Vincitori del Premio Folkest- Alberto Cesa 2018, La Quadrilla , il gruppo piemontese che l’anno scorso ha proposto un sound dove ritmi incalzanti si sono alternati ad atmosfere psichedeliche, con testi che portano a riflettere su grandi temi di denuncia sociale: non semplici canzoni di protesta, ma una vera e propria guerrilla culturale supportata dal suono di fisarmoniche innestate su una solida base rock.
In contemporanea in Piazza Duomo alle 21.15 suoneranno gli ungheresi Drakula Twins, provenienti da Budapest, gruppo che rivoluzionò letteralmente il modo d’intendere la musica tradizionale ungherese, mescolando elementi della tradizioni con spunti modernissimi, pur continuando a usare soltanto strumenti acustici. Mentre continuava la vita del gruppo i vari membri ebbero svariate altre esperienze: János Hasur, eclettico violinista, fu per anni nella Teather Orchestar di Moni Ovadia, mentre Mihály Huszár finì per suonare basso e c o n t r a b b a s s o e g i r a r e l ’ E u r o p a c o n A n g e l o Branduardi.
Brian Chambouleyron.
A seguire alle 22 il cantante, chitarrista,
compositore e arrangiatore l’argentino Brian
Chambouleyron. Chiuderanno la serata alle 22.45 i polacchi Krzikopa, formazione che da alcuni anni si dedica alla promozione della musica e della cultura dell’antica regione romana della Silesia, quella S l e s i a c h e a t t u a l m e n t e è l a p a r t e p i ù industrializzata della Polonia, confinante con la Repubblica Ceca e la Slovacchia. Il loro stile è progressive elektro-folk. Splendide
Kirzikopa