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Mantova: Provincia dell eccellenza. Temi prioritari: Pertanto la Provincia si impegna: La Provincia di Mantova come territorio d eccellenza

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Programma di mandato 2011-2016

Mantova: Provincia dell’eccellenza

La Provincia di Mantova come territorio d’eccellenza La Provincia di Mantova come Ente d’eccellenza

La Provincia di Mantova come “garante” dell’eccellenza Temi prioritari:

1) Promuovere il lavoro e fare impresa 2) La persona, la famiglia, la comunità 3) Qualità del territorio, qualità della vita 4) Infrastrutture e trasporti

5) Scuola e Università 6) Cultura e Saperi

7) Amministrazione efficace, efficiente e trasparente

La necessità di base è quella di costruire un “filo rosso” che unisca i temi sopra elencati in una logica di novità, curiosità, comunicabilità; attenzione al cittadino e alle P.A. locali di cui l’Ente provinciale è interlocutore naturale e prossimo.

Il tema della qualità, dell’eccellenza e della sostenibilità come “cartina di tornasole” delle politiche della Provincia, muove dal presupposto che Mantova è una piccola provincia ma un grande crocevia di esperienza e di culture.

La Provincia si candida a diventare il soggetto che sul territorio promuove, riconosce, sostiene tutte le eccellenze in ogni settore: economia, ambiente, cultura, welfare, scuola, lavoro, giovani, donne attuando per ciascun settore.

Pertanto la Provincia si impegna:

- Nei confronti dei cittadini, della società civile e delle imprese a rinvenire, sostenere e valorizzare, in ottica sussidiaria, tutto quanto avviene nella provincia mantovana che meriti visibilità, riconoscimento e promozione (es.

prodotti/imprese d’eccell.; studi/progetti d’eccell.; reti/comunità che realizzano azioni d’eccell., ecc.). A queste esperienze la Provincia destinerà prioritariamente risorse e visibilità nei propri eventi, faciliterà il consolidamento e la propagazione, svilupperà sinergie e sistemi esperti.

- Nei confronti delle P.A. locali a coordinare e sostenere azioni d’eccellenza quali: smaterializzazione dei documenti; alleggerimento burocratico; gestioni a rete; programmazioni di territorio; azioni di sussidiarietà verso i cittadini e le imprese. Per queste esperienze la Provincia destinerà risorse ed eventi specifici; progettualità e diffusione delle competenze.

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- Nei confronti della Regione Lombardia a sollecitare, accogliere e condividere tutte le progettualità sperimentali e innovative capaci di realizzare o favorire le azioni dei cittadini, della società civile, delle imprese e delle P.A. locali, per sviluppare luoghi, esperienze, organizzazioni, di qualità e di eccellenza a beneficio di tutto il territorio. La Provincia si farà inoltre promotrice presso la Regione di istanze e proposte che partendo dalle esperienze di eccellenza del territorio mantovano siano di interesse regionale.

La cultura di fondo: cooperare per il progresso di tutti; cooperare per un’alta qualità della vita e della dimensione umana. In tal senso il fulcro della nostra azione amministrativa sarà incentrato sul collegamento vivamente integrato e inscindibile lavoro-impresa-ambiente-persona, esprimendo una cultura di governo del territorio che dimostri capacità di futuro. Lavoro, ambiente, impresa, persona, sono i fattori fondamentali che devono essere salvaguardati di fronte alla sfida epocale che il potere economico, con la globalizzazione dei mercati, ha lanciato all’umanità intera. Il nostro impegno sarà finalizzato a fare in modo che il territorio mantovano, attraverso il cambiamento degli stili di vita dei cittadini e l’incentivazione di un’economia solidale e rispettosa dell’ambiente, possa contribuire alla realizzazione di un futuro sostenibile e solidale.

In questo contesto, partendo anche da una lettura specifica del sovraccarico energetico sulla provincia di Mantova e dell’utilizzo esorbitante e non sostenibile della risorsa Po, ribadiamo la necessità di investire sulle fonti energetiche rinnovabili, di non proseguire sulla strada del nucleare e di rivedere complessivamente la gestione del ciclo integrato delle acque in una logica di sostegno e tutela dell’acqua pubblica. Il tema dell’acqua, del suo trattamento e della sua depurazione, della sua distribuzione, della sua pubblicità è ineludibile. A partire dalle scelte future il nostro l’impegno sarà orientato verso il mantenimento nella sfera pubblica di tutto il ciclo gestionale relativo. Risparmio energetico ed energia pulita prodotta da fonti rinnovabili sono un punto fermo per l’Amministrazione Provinciale, così come la centralità dei beni comuni nell’azione a sostegno del territorio.

E’ su queste particolari questioni che vogliamo innestare un progetto di governo in grado di rappresentare la base di cultura politica della nostra società contemporanea, coi valori antichi e nuovi, ma interna totalmente al nostro tempo, con grande capacità di modernità e di innovazione. Un progetto politico formato dalla libertà e dalle diversità, tali da dare solidità e ricchezza a una rete unita dai denominatori comuni di fondo: le derivazioni riformatrici e riformiste; le tradizioni cattolico-democratiche e cristiano-sociali, del socialismo liberale, della sinistra popolare e democratica; delle culture laiche, liberali e repubblicane; le culture ambientaliste, il riferimento centrale lavoro – impresa – ambiente – persona; le culture nuove della società della conoscenza e della globalizzazione dal volto umano.

La fedeltà ai principi delle autonomie, dei territori, delle comunità locali, come aderenza e rapporto diretto, anche in forme innovative, con i cittadini e i loro problemi, in simbiosi con la profonda concezione dell’unità e della indivisibilità dell’Italia, i valori dei suoi ideali e della sua storia, e una reale adesione alla prospettiva della Unità politica dell’Europa. Le autonomie locali e i territori da

“riconoscere e promuovere” non come strumento di propaganda, ma come volontà di valorizzazione della democrazia partecipativa.

E naturalmente la concezione della politica come testimonianza di valore e di etica pubblica e privata, fattori che riteniamo ineludibili, e che vediamo così disertati e calpestati oggi dalla politica, addirittura da chi sta ai vertici del governo.

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Partendo da queste premesse vogliamo di seguito richiamare alcune linee fondamentali del nostro stare insieme in una prospettiva di governo della provincia di Mantova.

La qualità della amministrazione parte dalle energie e dalle qualità dei singoli territori e delle singole comunità locali: vanno riconosciute, recepite, organizzate e promosse. Vanno liberate in tutte le loro potenzialità in un efficace “vincolo istituzionale di territorio”, che parte dalle esperienze civiche, economiche, culturali delle comunità locali. La Provincia deve saper coordinarle, promuoverle e dare prospettive, facendo di esse i motori propulsivi. Le esperienze delle comunità locale e dei territori caratterizzati rappresentano la base della cultura istituzionale cui ci ispiriamo. Le loro storie antiche e nuove, il radicamento civico, le forme associative, la creatività economica e sociale, le produzioni tipiche, i sistemi di gratuità e volontaristici, le impronte e i sistemi culturali, nelle eccellenze del lavoro, dell’impresa, dell’ambiente, di ricerca, di innovazione; la pluralità e la diversità delle articolazioni e autonomie della società. Tutto questo vive spesso in ombra, ma rappresenta una straordinaria ricchezza, anzi la vera ricchezza di una provincia che voglia essere competitiva e protagonista nelle reti medie e lunghe della società moderna.

Pertanto i principi cardine del Programma di Mandato sono i seguenti:

• definizione di una programmazione specifica per settore in grado di identificare con chiarezza gli obiettivi e i risultati che si intendono conseguire, attraverso un processo che per ciascun settore definisca, partendo da obiettivi chiari, azioni e strumenti operativi in un sistema di benchmarking al fine di consentire la riconoscibilità dei risultati raggiunti e il processo di rendicontazione sociale;

• concertazione come modalità di governo del territorio, estendendo la programmazione negoziata ai diversi ambiti e territori, rendendo i territori e gli attori che operano nei diversi contesti protagonisti delle scelte e decisori delle priorità;

• attenzione alle specificità territoriale e programmazione per ambiti territoriali omogenei. Definire l’ambito territoriale di riferimento rappresenta il passaggio prioritario per implementare una strategia di sviluppo. Significa innanzitutto per i territori identificare i soggetti insieme ai quali definire la strategia, identificare i propri interlocutori privilegiati che saranno i soggetti insieme ai quali si definiscono le linee strategiche per lo sviluppo del territorio, insieme ai quali si decide, per certi temi o per determinate progettualità, di aprire ad altri. Il territorio dovrebbe in questo modo ragionare del suo sviluppo facendo sistema, non solo quando si tratta di riuscire ad ottenere finanziamenti ma anche per la gestione delle risorse ordinarie, pur nell’autonomia di ciascuna municipalità, sperimentando anche forme innovative di aggregazione. La Provincia quindi intende svolgere un ruolo di accompagnamento e supporto ai Comuni e ai soggetti che operano sul territorio per definire una strategia di sviluppo concertata e condivisa. Il supporto e l’accompagnamento si esplicano innanzitutto, visto il ruolo istituzionale della Provincia nell’attività di coordinamento e di definizione delle linee strategiche di sviluppo del territorio provinciale nel suo complesso riconoscendone ed assecondandone le peculiarità territoriali;

• capacità di fare rete con il territorio mantovano e con le province limitrofe, valorizzandone le specificità e inserendo il territorio mantovano in crocevia di interesse strategico;

• governance degli Organismi (Società ed Enti) partecipati in una logica di bilancio consolidato e di sviluppo complessivo del territorio. In

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questo senso la Provincia dispiega nel territorio e nell’impresa fino al terzo settore ;le proprie funzioni di indirizzo con un effetto sicuramente moltiplicativo. Diventa il modo per leggere il sistema territorio come sistema misto nell’intrecciarsi sussidiario delle logiche pubbliche-private.

• valorizzazione e attuazione delle priorità dell’Ente e del territorio attraverso l’accesso ai finanziamenti europei, nazionali e regionali.

Promuovere il lavoro e fare impresa

Il lavoro è fonte di identità della persona umana e, al tempo stesso, come indicato all’art. 1 della nostra Costituzione, fonte di cittadinanza democratica.

L’Amministrazione Provinciale intende rappresentare in un’ottica rispettosa della dimensione di genere il lavoro in tutte le sue forme, dal lavoro stabile a tempo indeterminato, al lavoro precario e parasubordinato, dal lavoro di artigiani, commercianti e professionisti al lavoro degli imprenditori, con l’obiettivo di superare quelle disuguaglianze, quelle discriminazioni e quelle criticità tipiche della situazione attuale. E’ il lavoro che fa la crescita dell’economia nel suo complesso ed è elemento fondante di coesione sociale.

Nel 2010 il tasso di disoccupazione nella nostra provincia è cresciuto di 1,8%

attestandosi attorno ad un 6,6%. Nell’anno sono andati persi 2.394 posti di lavoro, con un incremento del 14,6 % rispetto al 2009. La crisi ha quindi scosso il nostro apparato industriale ed economico ma le fondamenta rimangono solide. Il tessuto produttivo mantovano vanta infatti la presenza di imprese che producono beni e servizi ad alto valore aggiunto e ad alto contenuto tecnologico.

Crescita con occupazione. Come principali riferimenti del nostro agire vi sono innovazione, conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro, qualità, formazione per darsi, tutti insieme, l’obiettivo della crescita con occupazione;

crescita che non potrà prescindere da un intenso scambio con Regione Lombardia volto a definire ambiti e attività di competenza provinciale, ma anche di risorse, al fine di sviluppare una programmazione unitaria dei servizi, da realizzare in rapporto agli effettivi e specifici bisogni delle persone e delle imprese. L’impegno è dunque dare corpo, contenuto e articolazione ai principi previsti dallo “Schema di Atto Negoziale” deliberato dalla Regione in data 22/06/2011 che, in un’ottica di sussidiarietà verticale, dovrano declinarsi a livello locale.

L’innovazione si traduce principalmente in semplificazione e dematerializzazione di procedure amministrative e di accesso ai servizi, rivolti all’intera utenza dei Centri per l’Impiego (datori di lavoro e lavoratori), come naturale prosecuzione di quanto già realizzato attraverso il sistema informativo Sintesi.

La qualità, certificata ISO 9001:2008, conseguita dai Centri per l’Impiego e Ufficio Disabili - dovrà essere mantenuta quale requisito indispensabile per l’accreditamento regionale ai servizi al lavoro e la partecipazione degli uffici a progetti finanziati con fondi pubblici.

La qualità è anche quella percepita dai cittadini e dalle imprese cui vengono rivolti i servizi: l’impegno sarà quello di promuovere ed estendere la valutazione della soddisfazione di cittadini e imprese rispetto all’erogazione dei servizi nei Centri per l’Impiego per renderli sempre più rispondenti ai bisogni.

Nell’ottica della riconoscibilità dei risultati raggiunti verrà, inoltre, implementato l’Osservatorio sui servizi erogati dai Centri per l’Impiego .

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Formazione. La formazione dovrà seguire i settori emergenti quali quello della green economy e dell’ energy manager e i ri-orientati fabbisogni di competenze delle aziende: a tal fine sarà fondamentale, in un’ottica di networking, la collaborazione, già intrapresa, tra Centri per l’Impiego ed Osservatorio dei fabbisogni occupazionali e di competenze della Camera di Commercio: con il supporto dei monitoraggi dell’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro (newsletter Lavoro & Formazione), i tavoli già attivi nei diversi ambiti territoriali con le Associazioni datoriali, le parti sociali e gli Operatori accreditati alla formazione e al lavoro dovranno programmare di concerto percorsi formativi in linea con le specificità territoriali.

Formazione permanente e formazione continua per la promozione di azioni di formazione, aggiornamento e riqualificazione delle persone, occupate e non, che necessitano di una ridefinizione delle loro competenze per prevenire e contrastare la disoccupazione. Occorre pertanto creare un forte coordinamento delle politiche attive del lavoro e della formazione tra tutti gli attori protagonisti nell’ambito di un’azione di orientamento formativa consapevoli del fatto che la formazione è un punto caratterizzante per la nostra Provincia anche attraverso l’esperienza delle intese distrettuali.

Dare continuità e potenziare la programmazione e gestione degli interventi formativi in materia di apprendistato, costituisce ulteriore elemento qualificante per il sistema provinciale soprattutto se si considera la formazione per gli apprendisti un efficace strumento di inserimento lavorativo stabile per i lavoratori e al tempo stesso un’opportunità per le aziende di disporre e costruire le competenze adeguate alle loro esigenze.

Attraverso azioni di promozione e coordinamento della rete degli Operatori accreditati per la formazione professionale e per il lavoro presenti nel nostro territorio sarà possibile il potenziamento quali-quantitativo e l’aggiornamento dell’offerta formativa in un’ottica di mainstreaming per studenti, lavoratori e disoccupati. Tale obiettivo sarà inoltre perseguito anche attraverso l’attività dell’Azienda Speciale FOR.MA, ente strumentale della Provincia, attraverso le linee di indirizzo generali impresse dalla provincia.

Promuovere il lavoro e fare impresa. Devono essere rafforzate le “Intese per l’integrazione delle politiche territoriali e delle azioni di contrasto agli effetti della crisi economica sull’occupazione e sul sistema produttivo”, (già sottoscritte dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, da tutte le associazioni delle imprese, dei sindacati, dagli Operatori accreditati ai servizi alla formazione e al lavoro, dai sindaci dei distretti di Suzzara, Ostiglia, Castiglione delle Stiviere, Viadana, Asola e Mantova per operare sia in relazione all’accesso al credito sia per la definizione del Piano Sociale d’Impresa, nonché per l’integrazione dei redditi dei lavoratori in mobilità, CIG o disoccupati dopo crisi aziendale, in collaborazione con i distretti territoriali.

Nel mandato ci si impegnerà per promuovere azioni di sistema in una logica di programmazione integrata con i soggetti locali portatori di interesse per l’inserimento e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro e delle fasce deboli della popolazione a rischio di espulsione dal sistema imprenditoriale sia a causa di situazioni di svantaggio che di altri elementi discriminanti.

Promuovere in un’ottica di trasversalità della cultura di genere processi che agevolino le pari opportunità nell’ accesso all’istruzione, alla formazione ed alla permanenza nel mercato del lavoro per prevenire le discriminazioni di genere nell’accesso al lavoro, per sostenere le donne nelle fasi di sospensione dal lavoro o per favorire il reingresso nel mercato del lavoro, specie per quelle a bassa qualificazione.

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Promuovere la diffusione della cultura della conciliazione, la valorizzare del capitale umano e sociale quali elementi in grado di ridimensionare i fenomeni di esclusione dal mercato del lavoro legati alla mancata conciliazione attraverso la promozione e il coinvolgimento delle imprese alle politiche sociali e di welfare in un’ottica di sviluppo integrato e partecipato del territorio.

Sostenere pratiche di responsabilità sociale di impresa per la sicurezza, regolarità del lavoro e una miglior qualità di vita e di lavoro di imprese e lavoratori.

Favorire processi di stabilizzazione del personale, superare le logiche del subappalto dei lavoratori e della loro precarietà, con interventi economici mirati a quelle aziende virtuose che agiscono in questa direzione. Incentivare la creazione di cooperative e del ‘fare’ impresa, con particolare attenzione per le donne e i soggetti deboli del mercato del lavoro (over 40, migranti, giovani) tra i lavoratori, per valorizzare competenze ed unicità e per rafforzare il sistema produttivo provinciale.

Sviluppo di servizi a supporto dell’autoimprenditorialità diffusi sul territorio attraverso la collaborazione tra Centri per l’Impiego e Promoimpresa, azienda speciale Camera di Commercio.

Sviluppo della collaborazione interistituzionale a supporto delle azioni integrate di prevenzione e contrasto al lavoro sommerso ed irregolare e della partecipazione alla Commissione Lavoro Sommerso.

Nel corso del mandato andranno approfonditi servizi come lo scouting aziendale e perfezionamento dei servizi di incontro tra domanda e offerta di lavoro: servizi di consulenza alle imprese nell’ottica di rispondenza alle mutate esigenze aziendali e di promozione e candidatura delle diverse professionalità presenti nella banca dati dei Centri per l’Impiego.

Crescita con occupazione significa anche incrementare le opportunità attraverso:

 l’implementazione delle reti esistenti o Tavoli Distrettuali;

o Collaborazione CPI_ CCIAA_Osservatorio fabbisogni occupazionali_

Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro;

o Associazioni Datoriali ed Enti bilaterali o Centri per l’Impiego e Informagiovani

 lo sviluppo di ulteriori reti con soggetti accreditati dell’ istruzione e formazione

o rete dell’Orientamento

 la diffusione, attraverso il portale Sintesi e/o il sito istituzionale della Provincia, di saperi specifici:

o pubblicazione delle principali norme in materia di lavoro, assunzioni agevolate, stranieri, prestazioni sociali in Europa, ammortizzatori sociali, ammortizzatori in deroga

o orientamento scolastico e professionale

 uno sguardo sull’Europa e sulle opportunità derivanti dalla Cooperazione Internazionale

o implementazione del servizio Eures (mobilità dei lavoratori all’estero)

o diffusione delle opportunità derivanti dalla Cooperazione Internazionale, quale luogo di scambio di buone pratiche ed esperienze di apprendimento per giovani ed adulti.

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Integrazione lavorativa dei disabili. La Provincia di Mantova promuove l’inserimento e l’integrazione lavorativa dei disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e collocamento mirato.

Lo strumento tecnico e di supporto per eccellenza che in questi anni ha permesso di sostenere e agevolare il collocamento mirato di soggetti disabili è il Piano Provinciale Disabili della Provincia di Mantova. La Provincia si ripropone anche in futuro, attraverso il Piano Provinciale, di programmare e coordinare ogni possibile intervento volto a facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro delle persone disabili, anche di quelle spesso escluse a causa delle loro particolari problematicità.

La legge 68, “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, sebbene impositiva per le aziende, mette comunque al centro la persona contemplando una forte integrazione tra i sistemi territoriali della formazione, del lavoro e delle politiche sociali. Attraverso il Piano la Provincia di Mantova intende implementare ed organizzare queste reti territoriali come strumento di governo dei processi di inclusione anche all’interno delle intese di distretto. Occorrerà poi sempre di più favorire un approccio dinamico con i soggetti ( enti pubblici, enti accreditati alla formazione e al lavoro e terzo settore) che si occupano a vario titolo delle persone disabili per rendere fruttuosa la tensione programmatoria di tutti gli attori coinvolti.

Un lavoro per i giovani. Favorire l’accesso dei giovani al mercato del lavoro, tramite il consolidamento della rete dei servizi e lo sviluppo di progetti specifici.

In un’ottica di piena integrazione tra le politiche del lavoro e le politiche giovanili, verranno sviluppate azioni mirate basate sulla conoscenza dei bisogni e delle opportunità, allo scopo di affiancare alla programmazione provinciale legata agli strumenti di attuazione regionali dei progetti ad hoc rivolti a selezionati target di giovani. La logica degli interventi va di pari passo con il supporto territoriale avviato con i Patti di Distretto: saranno implementate, in chiave sussidiaria, azioni su scala distrettuale, per garantire lo sviluppo di interventi locali, con l’ulteriore obiettivo di condividerne la replicabilità su tutto il territorio provinciale. La promozione di azioni che favoriscano l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale dei giovani tesa anche alla definizione di modelli di servizi e di approcci replicabili nel tempo e nei diversi contesti territoriali costituirà quindi il fil rouge che contraddistinguerà la governance provinciale in tema di giovani e lavoro.

Università ed istruzione tecnica superiore. Imprimere una forte connessione al rapporto tra sapere e lavoro, in particolare istruzione tecnica superiore ed università devono accompagnare l’evoluzione e la competitività delle imprese e la qualificazione dei lavoratori.

Rafforzare il sistema economico policentrico della nostra Provincia.

Continuare nello sviluppo delle infrastrutture immateriali e materiali e rafforzando il lavoro dei distretti e delle reti di imprese in un confronto serrato con la Regione Lombardia sui temi dello sviluppo economico anche per la governance distrettuale:

- distretti e metadistretti industriali (già individuati) anche attraverso le società partecipate - centri servizi - presenti sul territorio (Calza/Legno/Florovivaismo/Meccanica);

- distretti del commercio (già individuati);

- distretti agricoli (già individuati);

- nuovi distretti e aggregazioni produttive (verifica con Regione sulle nuove aree tematiche prioritarie nella politica industriale regionale).

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Settore Secondario. Il sistema secondario mantovano, nel suo complesso, rappresenta sicuramente un importante strumento e momento di sviluppo e di rivitalizzazione del sistema locale che va quindi sostenuto in diversi modi e a diversi livelli.

La Provincia, in attuazione dei compiti istituzionali attribuiti, promuove, incentiva ed accompagna lo sviluppo del sistema produttivo mantovano, riconoscendo ad esso un importante ruolo per lo sviluppo socioeconomico del territorio. L’Amministrazione Provinciale sostiene l’innovazione e l’internazionalizzazione viste come strumenti atti a favorire la qualificazione e la competitività delle imprese mantovane e finalizzate al rafforzamento del sistema produttivo locale e allo sviluppo socioeconomico provinciale.

Per superare l’attuale crisi economica e per competere a livello internazionale è necessario puntare su innovazione, qualità, formazione per favorire crescita ed occupazione. Per questo è necessario proseguire con la realizzazione di progettualità che possano qualificare il nostro territorio, ed in primis la realizzazione di infrastrutture materiali ed immateriali e il sostegno a innovazione e ricerca promuovendo il connubio università ed impresa.

Risulta poi di fondamentale importanza lavorare con le Associazioni di Categoria alla costruzione di progetti condivisi, in stretta sinergia con la Camera di Commercio al fine di massimizzare l’efficacia degli interventi a favore del sistema economico e riuscendo, anche attraverso l’Accordo Unioncamere-Regione Lombardia, ad ottenere finanziamenti per il tessuto economico mantovano..

Dopo le intese e le politiche territoriali di contrasto agli effetti della crisi economica sull’occupazione, è necessario definire intese per il sistema produttivo: confronto con il mondo imprenditoriale per orientare le politiche artigianali ed industriali provinciali.

Occorrerà anche favorire la cultura della conciliazione vita e lavoro in impresa, la capacità di innovazione imprenditoriale, lo sviluppo occupazionale femminile e rendere effettivi il diritto e la scelta delle donne al lavoro.

Comparto cooperative: obiettivo del Mandato sarà supportare e garantire la diffusione della cooperazione nel territorio favorendo la managerialità dei suoi operatori.

Agricoltura. La Provincia deve essere in prima linea per garantire un adeguato sostegno al reddito delle imprese agricole fornendo consulenza e valutando impianti per la produzione di energia da biomassa, privilegiando la sostenibilità degli impianti con l’approvvigionamento in loco delle risorse.

Creazione di nuovi marchi a tutela delle protezioni locali e valorizzazione di quelli esistenti. Recupero e promozione dell’attività agricola in zone attualmente in forte difficoltà.

Un “sistema agroalimentare di grandi produzioni territoriali, di qualità, sostenibili e sicure perché prodotte qui” è l’espressione appropriata per descrivere, in sintesi, l’azione di accompagnamento che la Provincia vorrà consolidare a favore del sistema agroalimentare mantovano, favorendone lo sviluppo. In particolare qualità significa, secondo la normativa comunitaria, il sostegno alle produzioni DOP, IGP e biologiche. Quanto alla sostenibilità l’obiettivo è produrre secondo modalità a ridotto impatto ambientale, nel rispetto degli obiettivi comunitari ove le iniziative a sostegno dell’agricoltura sono inseriti nel capitolo di bilancio denominato “Conservazione delle risorse naturali”.

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Il “sistema” richiede interventi finalizzati a favorire la concertazione su progetti di distretto e di filiera in grado di coniugare lavoro e occupazione, produzione e sicurezza alimentare, sviluppo e gestione razionale delle risorse.

Incentivare le nuove produzione agricole, favorendo le diversificazioni delle colture e degli allevamenti, nonché la creazione di imprese agricole giovanili con l’utilizzo dei fondi europei e nazionali dedicati.

Per quanto riguarda la cosiddetta “direttiva nitrati”, l’amministrazione provinciale è per una posizione politica precisa: d’intesa con le organizzazioni sindacali agricole si deve proporre a tutti i livelli una revisione di questa norma.

I nostri allevatori dal 1991 ad oggi hanno rispettato una normativa regionale assolutamente equilibrata che ha consentito pratiche agronomiche riconosciute dalla legge in sintonia con peculiarità territoriali diverse dal resto d’Europa. La proposta è quella di poter applicare la direttiva europea valutando le esigenze del sistema produttivo locale in armonia con il territorio.

Le azioni che intendiamo fare sono: stretta collaborazione con le associazioni di categoria e con le altre istituzioni per la tracciabilità totale dei prodotti;

impegnarci per la valorizzazione attraverso i consorzi. Bisogna operare per promuovere in sede internazionale i nostri prodotti in modo organico, sistematico e continuativo, puntando soprattutto sui mercati tradizionali del nostro territorio e, cioè, sull’asse del Brennero: Germania, Austria e Svizzera.

Si potranno affrontare anche altri mercati solo se vi è una vasta associazione commerciale. Infine occorre mantenere la sostenibilità dei prodotti agroalimentari mantovani.

Per questi motivi risulterà necessario sostenere la competitività delle imprese, anche con processi di aggregazione all’interno delle filiere (“piccolo è bello ma grande è necessario”),

evitare il consumo di suolo agricolo per altri usi e destinazioni favorendo, con progetti di sistema, lo sviluppo delle aree rurali.

L’agricoltura non è solo economia (che comunque è di dimensioni notevoli pur in presenza dello sviluppo dell’industria e del terziario), ma garanzia di produzioni di qualità, di sostenibilità ambientale, rispetto del territorio (paesaggistica, imboschimenti e interventi di mitigazione, controllo delle emissioni, ecc.), biodiversità.

Le linee vincenti per la competitività del sistema mantovano sono:

1. produzioni di qualità: è essenziale rafforzare la capacità di produzione di prodotti “alta qualità” territoriali;

2. sviluppare la sostenibilità nella triplice accezione di sostenibilità ambientale, economica e sociale;

3. commercializzazione indirizzata ai grandi mercati europei e mondiali. In sede locale è opportuno favorire i consumi territoriali anche attraverso le forme di vendita diretta, mercati contadini, ecc;

Altri interventi riguardano:

- il supporto tecnico ai Distretti Agricoli capaci di far emergere le esigenze del sistema agro-alimentare mantovano;

- favorire l’ingresso in agricoltura di nuove generazioni imprenditoriali che meglio recepiscono la necessità di aggregazione;

- incentivare l’innovazione tecnologica;

- garantire il supporto tecnico ai GAL;

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- incentivare la crescita di impianti di energia rinnovabile con l’utilizzo di biomasse zootecniche e vegetali locali ed escludendo prodotti destinati all’alimentazione zootecnica e umana;

- limitare l’utilizzo di terreno agricolo per altri usi e destinazioni;

- attivare progetti di gestione dei reflui zootecnici che incentivino l’utilizzo agronomico degli stessi .

Turismo. La Provincia di Mantova in questi anni ha investito nel sistema informativo e nei servizi che hanno accompagnato l’importante crescita dell’industria turistica mantovana. Oltre alla stretta connessione che deve continuare a sussistere tra cultura ed economia quali elementi base del turismo, vi sono alcuni filoni che vanno ulteriormente sviluppati e accreditati quali il turismo congressuale, la valorizzazione dell’Osservatorio provinciale, la crescita della nostra capacità ricettiva attraverso la configurazione di un modello attivo che relazioni enti pubblici e privati. In ogni caso, per far fare a Mantova e alla sua provincia un ulteriore salto di qualità in questo settore occorre senza dubbio trovare nuove risorse e strategie per la promozione e l’accoglienza, essenziali voci di investimento al fine di rendere competitivo il nostro territorio, attraverso una progettualità di ampio respiro con tutte le province confinanti.

Per lavorare sulla competitività della destinazione, a livello di tante città europee minori che si stanno attrezzando per attrarre i flussi del ceto medio- alto, la pianificazione degli interventi a livello provinciale dovrà concentrarsi sul contesto, per rafforzare i requisiti strutturali necessari a consolidare l’offerta, sulla promozione, per promuovere la conoscenza dei luoghi presso la domanda potenziale e sulle imprese per diffondere la cultura della qualità dell’offerta e dell’ospitalità attraverso un approccio collaborativo e coordinato tra tutti i soggetti pubblici e privati che operano per e nel settore.

La provincia di Mantova ha già promosso la costruzione di un Patto territoriale che vede come primi sottoscrittori di un protocollo di “Intesa per lo sviluppo di politiche turistiche fondate sulla cultura dell’accoglienza” la Provincia di Mantova, capofila dell’iniziativa, la Camera di Commercio di Mantova, il Comune di Mantova, i tre Comuni sedi di IAT (Castiglione delle Stiviere, Sabbioneta e San Benedetto Po), Confesercenti e UNCOM.

Questa partnership territoriale sarà l’elemento chiave di un intervento pluriennale a valenza territoriale tradotto nel Piano Strategico del Turismo per la provincia di Mantova, uno strumento che permetterà di applicare un sistema di governance territoriale facendo convergere in un’unica strategia di politica economica la mission delle imprese turistiche con l’identità forte della destinazione che dovrà tenere conto di diverse componenti:

- le aziende turistiche in senso stretto, ai cui addetti è chiesto di fare dell’accoglienza e dell’espressione dell’identità culturale del territorio una professione, oltre che garantire una qualità standard diffusa di tutte le strutture ricettive;

- le attività produttive e commerciali “a rilevanza turistica”, dai ristoratori, agli esercizi pubblici e commerciali in genere, che pur non destinando necessariamente la propria attività al turista in quanto tale costituiscono i luoghi più probabili e comuni di un suo impatto economico, dopo l’azienda turistica;

- il territorio, inteso da un lato come complesso di espressioni di vita quotidiana e di risorse, materiali e immateriali, beni ambientali e risorse culturali e, dall’altro, come tessuto per la realizzazione di forme di

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collaborazione partecipata sperimentando le buone prassi di gestione e sviluppo sostenibile delle risorse territoriali già realizzate da altri territori a livello europeo;

- il capitale umano, sostenendo azioni sul capitale umano del settore turistico-culturale in grado di promuovere e gestire strategicamente lo sviluppo del settore, anche attraverso il radicamento di un sistema di formazione d’eccellenza;

- il governo del territorio, a cui è chiesto un intervento fattivo di promozione, supporto ed accompagnamento degli altri livelli, sia sul piano del coordinamento della programmazione di settore che sul piano dell’azione dei servizi territoriali e turistici.

L’offerta turistica dovrà essere qualificata anche verso il segmento emergente del mercato femminile valorizzando le esigenze dell’utenza in un’ottica di differenze di genere nelle attività di partecipazione, progettazione e fruizione delle attività turistiche

Artigianato e piccolo commercio. Riconoscere, supportare ed incentivare l’istituzione di “scuole-botteghe” per non perdere quelle professionalità che costituiscono insieme possibilità lavorative, cultura e tradizione artigiana che caratterizza questo territorio. Favorire, anche attraverso la partecipazione ai distretti diffusi del commercio, l’attività del piccolo commercio, la valorizzazione dei talenti femminili, dei negozi di quartiere e di paese che costituiscono una risorsa importante per le necessità materiali, di aggregazione e di appartenenza delle persone, soprattutto anziane, che vivono distanti dai grandi centri commerciali.

Risulta necessario definire misure atte a contrastare a crescita spropositata della grande distribuzione e stabilire con questa accordi per favorire la commercializzazione della produzione agroindustriale mantovana.

Governance e rafforzamento del sistema fieristico provinciale attraverso la definizione di un calendario di manifestazioni condivise e congiunte. In tal senso un ruolo di primaria importanza è svolto dalla Fiera Millenaria di Gonzaga.

Expo 2015. L’Expo che si tiene a Milano nel 2015 è una grande opportunità, la migliore delle opportunità disponibili. Lo è per il nostro Paese, lo è per la nostra provincia. È a portata di mano già da oggi. Giochiamocela bene. Il suo tema,

“Nutrire il pianeta, Energia per la vita” è straordinariamente in sintonia con le nostre potenzialità. Il territorio di Mantova, per cultura, struttura e vocazione economica ha molto da dare a Expo, ed Expo ha molto da offrire a una provincia come la nostra, all’avanguardia per capacità innovativa e produttiva nel settore legato all’agroalimentare e al turismo culturale. Non sprechiamo questa opportunità. Aprirci a Expo, unico evento mondiale organizzato in Italia nei prossimi anni, è un investimento che Mantova non può perdere.

Strumento operativo per il raggiungimento delle finalità della manifestazione è, in particolare per la nostra provincia, la costituzione dei distretti agricoli ed agroalimentari visti come strumenti capaci di proporre idonee politiche agroalimentari rivolte ai consumatori e ai mercati globali. Sotto il profilo della comunicazione è di grande interesse la proposizione del sistema di strade dell’agroalimentare intese a raccontare le migliori produzioni del nostro sistema visti nei momenti della produzione, trasformazione e commercializzazione.

Strumenti che si coniugano idealmente con la fruizione turistica della nostra provincia caratterizzata da un imponente patrimonio culturale e ambientale.

La persona, la famiglia, la comunità

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Se la persona è il fine ultimo di una strategia di tutele, la famiglia rappresenta il primo e più importante nodo di quella rete sociale costituita da legami di parentela, di amicizia, di vicinato e di scuola o lavoro, che si genera a partire dai legami primari, si estende nell’ambiente sociale fino a costituire un tessuto di relazioni di appartenenza, essenziale per il definirsi dell’identità personale del singolo ed indispensabile alla protezione sociale della persona. In questo quadro diversi attori attribuiscono anche una funzione pubblica alla famiglia che però non può essere lasciata sola, ma deve essere valorizzata. In questo quadro la spesa sociale è assolutamente insufficiente eppure sarà la prima ad essere drammaticamente ridotta alla faccia degli ipocriti proclami familistici.

Per gli Enti locali infatti sono tempi difficili, con i tagli crescenti rischiano di essere annullate le protezioni sociali promosse in questi anni: gli interventi di carattere promozionale e preventivo quali i sostegni alla genitorialità, alle famiglie numerose, la mediazione familiare in situazioni di separazione, le nuove tipologie di servizi per l’infanzia.

La provincia su questi temi può giocare un ruolo importante a sostegno delle amministrazioni locali, attraverso il coordinamento su alcune azioni strategiche ed assumendo una funzione “sussidiaria” al lavoro complesso delle amministrazioni locali.

E’ ovvio che il contesto territoriale di riferimento è quello del Distretto e del Piano di Zona come strumento di programmazione delle politiche sociali territoriali.

I contesti di intervento, alcuni certamente trasversali con altre aree, possono essere individuati nei seguenti:

L’equità nell’accesso ai servizi. La provincia gioca un ruolo importante rispetto all’ “osservatorio sui fenomeni” ad esempio tramite il monitoraggio integrato e la condivisione di dati tra servizi al lavoro (forniti dalla rete provinciale dei Centri per l’Impiego) e servizi alla famiglia (gestiti dai servizi sociali distrettuali). L’intendimento è quello di avere un’analisi costante sull’offerta dei servizi nella nostra provincia. Il tema è quello dell’equità nell’accesso prevedendo tariffe agevolate e servizi gratuiti (più poveri, meno poveri, la capacità di contribuire al costo dei servizi pubblici, la possibilità di capire chi è davvero indigente e chi invece non lo è). L’attività di osservazione delle dinamiche sociali dovrà reperire le informazioni necessarie a delineare il quadro dei bisogni emergenti come input di conoscenza del sistema dei servizi sul territorio, dei singoli comuni come della programmazione delle realtà distrettuali. Conoscere puntualmente i fenomeni con un potenziato sistema di osservazione significa evitare la dispersione delle risorse nell’erogazione dei servizi con il conseguimento di un maggiore livello di efficacia degli interventi e quindi di equità sociale.

Sanità. PIANI DI ZONA Anche se non coinvolta quale ente gestore, la Provincia può contribuire in maniera indiretta per il sostegno del sistema socio-sanitario provinciale, a partire dalla creazione di un coordinamento permanente tra i cittadini, le associazioni, gli operatori del settore e gli enti di riferimento, per monitorare le strutture sanitarie pubblico-private presenti sul territorio e verificare i servizi alla collettività.

Una grande potenzialità di supporto al sistema socio-sanitario provinciale è rappresentata dall’attività formativa, ben strutturata e sedimentata nei nostri servizi, orientata all’aggiornamento continuo degli operatori socio-sanitari.

Oltre ad obiettivi di qualificazione professionale l’attività formativa rappresenta un’efficace momento di comunicazione di rete con la realtà dei servizi diretti all’utenza .

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Pari opportunità La Provincia di Mantova, sensibile alle politiche di pari opportunità, ritiene fondamentale per una società più equilibrata e giusta, favorire azioni di valorizzazione e consolidamento delle differenze:differenze intese come ricchezze: promuovere la cultura della parità per un cambiamento di tipo sociale e offrire strumenti capaci di superare gli ostacoli che impediscano la piena realizzazione dell’uguaglianza. La Provincia di Mantova ha messo a punto azioni di eccellenza in materia di conciliazione vita e lavoro attraverso la stesura dell’Accordo di collaborazione territoriale per la promozione dell’occupazione femminile e dal coordinamento dell’Accordo stesso che ha messo in rete i soggetti portatori di interesse per l’impulso e la promozione di progettazioni a favore della conciliazione vita e lavoro. La Provincia di Mantova ha ottenuto nel 2010 il riconoscimento quale miglior sistema territoriale per la conciliazione vita e lavoro da parte della Regione Lombardia. E’ importante continuare questo lavoro finalizzato a sostenere le pubbliche amministrazioni, il mondo dell’impresa e dei cittadini nel reperimento di finanziamenti a favore della conciliazione vita e lavoro. Il monitoraggio continuo delle dinamiche sociali e la verifica nell’accesso ai servizi e ai flussi rimane basilare per capire la realtà;dare continuità al processo avviato con la diffusione di interventi in materia di parità attraverso la creazione di un coordinamento provinciale permanente tra enti, associazioni, Istituti Scolastici e comuni, che raccolga le istanze locali e governi in un processo di regia provinciale l’elaborazione e lo sviluppo di politiche di pari opportunità nelle diverse fasi del ciclo di vita del cittadino (dalla scuola, al lavoro…) sull’intero territorio locale . A partire dalle scelte relative all’ente, l’amministrazione provinciale deve favorire una quota significativa di presenza e di rappresentanza di genere nei processi decisionali nell'ambito sociale, politico, istituzionale, professionale e culturale.

Processi migratori. Anche progetti locali come il nostro devono porre lo sguardo sui grandi mutamenti sociali che hanno caratterizzato questi ultimi tempi, come ad esempio l’immigrazione. La maturazione dei processi migratori, anche nel nostro Paese, fa si che la nostra prospettiva di analisi non debba far riferimento esclusivamente all’immigrazione individuale-maschile che ha caratterizzato i flussi degli anni ’80. Ora l’immigrazione si fa soprattutto familiare, mentre lo sviluppo delle opportunità nell’ambito dei lavori di cura porta a significative presenze individuali-femminili. In tale contesto la dimensione familiare diventa un osservatorio privilegiato rispetto alle problematiche connesse all’immigrazione e alle relazioni interetniche. Il territorio mantovano ha la grande risorsa del “Centro di Educazione Interculturale” della Provincia, esperienza di eccellenza nel patrimonio nazionale. La valorizzazione ed il potenziamento del “Centro di Educazione Interculturale” consentirà al territorio di studiare azioni coordinate sul tema dell’immigrazione fino alla definizione di una consulta provinciale su base elettiva.

Le attività del Centro Interculturale configurano un approccio globale al tema dell’immigrazione a partire dal problema della prima accoglienza, l’alfabetizzazione, la mediazione culturale, lo sviluppo dell’associazionismo e delle identità culturali , il dialogo interreligioso, l’integrazione delle prime e delle seconde generazioni, in una logica di interazione e di inclusione sociale.

La dimensione dell’operatività è al tempo stesso radicata nel territorio con la rete diffusa dei Servizi di Segretariato Sociale e con il lavoro con gli Ambiti ed i Distretti Territoriali e attenta allo sviluppo del dialogo e dell’interazione con la comunità locale. Dal punto di vista temporale l’attività del Centro si sviluppa sia con un approccio alla quotidianità dei servizi sia con progetti strategici di ampio respiro contando anche su una accurata osservazione dei fenomeni legati all’immigrazione curata dall’Osservatorio dell’Immigrazione. In prospettiva il Centro dovrà strutturarsi come luogo di ampia partecipazione,

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anche gestionale, da parte delle realtà direttamente interessate ed espressone delle comunità migranti.

Associazionismo e Volontariato. Resta naturalmente il patrimonio prezioso garantito da associazionismo, volontariato e forme spontanee di aggregazione che va protetto, valorizzato senza capestri o condizionamenti di sorta. Le stesse associazioni chiedono però che l’Ente locale assuma il suo ruolo nel sistema integrato del welfare locale, oggi più che mai articolato e multiforme.

Le organizzazioni di volontariato divengono, nell’ottica della rappresentanza, soggetto che partecipa attivamente ai tavoli di concertazione delle politiche territoriali nelle ambiti specifici di loro competenza. Dall’attività delegata di tenuta dei registri delle associazioni e delle realtà volontarie la Provincia può investire sulle attività di formazione e aggiornamento che facilitino i lavoro di gestione e di programmazione degli operatori e la loro capacità di affinare strumenti progettuali anche in funzione di reperimento delle risorse.

Tutela del cittadino. La futura amministrazione si propone di istituire la figura del Difensore Civico provinciale a tutela e garanzia dei diritti di ogni cittadino. Crediamo che questa figura istituzionale, che ha il compito di risolvere le controversie tra cittadino e pubblica amministrazione, abbia una forte valenza civica e democratica in quanto individua, in primis, nel dialogo, la soluzione al disaccordo. Alla luce della grave situazione finanziaria in cui versano molte famiglie mantovane, si propone, inoltre, di costituire un Ufficio di Consulenza rivolto alle famiglie in difficoltà per la ristrutturazione e il consolidamento di posizioni debitorie. L’ufficio sarà prioritariamente a disposizione dei comuni, ma anche direttamente dei privati cittadini. L’azione di tutela è estesa alle categorie di cittadini in difficoltà per handicap psicofisici e della mobilità. L’indirizzo di intervento includerà azioni specifiche di contrasto alla povertà con il sostegno delle realtà operative sul territorio e con un’azione coordinata con gli enti territoriali. Particolare impegno verrà assicurato al contrasto delle situazioni di coercizione e di tratta che governano i mondo della prostituzione, la lotta contro le discriminazioni razziali, etniche , religiose e di genere.

Una nuova previdenza locale. La provincia ha una popolazione con un alto tasso d’invecchiamento e il sistema sanitario nazionale, di conseguenza, fa sempre più fatica a fornire a tutti le cure necessarie. Proponiamo di introdurre un sistema monetario locale basato sul tempo. Si potrebbe creare un’associazione volontaria nella quale le persone che si iscrivono e si dichiarano disponibili a fornire servizi agli anziani, che vengono pagati in

“crediti locali” in base al tempo impiegato. I “crediti locali” sono spendibili per chiedere a propria volta cura e assistenza, e possono essere ceduti a terzi. In Giappone e in alcuni paesi europei, dove questi sistemi già funzionano da decenni, vengono chiamati sistemi valutari motivazionali, infatti. Li sostiene non il desiderio di accumulo, quanto quello di agire per la comunità. Hanno una ricaduta importante sull’economia: per le risorse che si potrebbero risparmiare.

Giovani. La Provincia intende affiancare i giovani nella fase di transizione alla vita adulta, tramite un approccio trasversale che coniughi azioni di inserimento lavorativo, inclusione sociale, orientamento della persona e supporto alla creatività giovanile. Il modello intende quindi promuovere politiche di sostegno alla persona e, contemporaneamente, fornire ai distretti strumenti e strategie per lo sviluppo, su scala locale, di azioni mirate rispondenti sia ai bisogni che alle richieste dei giovani, favorendo la loro partecipazione alla vita delle proprie comunità.

Qualità del territorio, qualità della vita

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La gestione e la conservazione del territorio sono due elementi che hanno un notevole impatto relativamente alla qualità della vita delle persone che lo vivono. E’ evidente a tutti che le diverse modalità con le quali si intende mettere in atto il “governo del territorio” generi differenti implicazioni su quello che può essere lo sviluppo economico, la qualità della vita, la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali.

In un quadro che si preannuncia per il 2011 molto difficile, sia perché la crisi economica mondiale non è ancora alle nostre spalle, sia perché la manovra d’estate del Governo nazionale ha ridotto ulteriormente trasferimenti e margini di manovra, anche su investimenti strutturali, abbiamo il dovere di mettere in campo una proposta concreta che sia in grado di garantire di rispondere ad almeno quattro obiettivi:

- sostenibilità e responsabilità sociale - trasparenza e fruibilità

- salvaguardia dell’ambiente e del territorio - collegamento con il mondo

Se questi sono i principi che devono guidarci nell’individuare le nostre proposte e nella gestione degli eventi nel campo delle infrastrutture e della qualità della vita, alcune tematiche possono già essere considerati obiettivi naturali.

Tutela del territorio. Intensificazione delle politiche di prevenzione e salvaguardia ambientale, sviluppo di presidi locali atti alla tutela del territorio.

Censimento delle bonifiche presenti e azioni coordinate di recupero dei terreni interessati. Controllo periodico della qualità dell’aria e delle acque con campagne di monitoraggio ambientale: la tutela del suolo e delle acque dall’inquinamento è la priorità per la nostra salute ed il futuro dei nostri insediamenti.

A tal fine, la Provincia si farà promotrice di un’azione tesa a verificare l’adeguatezza delle reti di monitoraggio presenti sul territorio, gestite da ARPA, valutando l’opportunità di un loro raffittimento. Con riferimento alle reti di monitoraggio dei corpi idrici superficiali e sotterranei, promuoverà la pubblicazione di report sui risultati dei monitoraggi con frequenza maggiore di quella attuale (annuale), e perseguirà l’obiettivo di rendere disponibili in tempo reale i dati di misura delle portate transitanti lungo i fiumi e delle portate derivate, a partire dal fiume Mincio. Curerà, in collaborazione con ARPA, la predisposizione di rapporti sull’andamento storico della qualità delle acque, in primis quelle superficiali, evidenziando le correlazioni tra i carichi sversati e la qualità misurata, al fine di orientare le politiche di intervento. Valuterà l’opportunità di effettuare, in collaborazione con ARPA e con i Comuni interessati, campagne di monitoraggio in aree del territorio caratterizzate da specifiche criticità.

Risorse Finite. Il tema dell’acqua, del suo trattamento e della sua depurazione, della sua distribuzione, della sua pubblicità è ineludibile. A partire dalle scelte future il nostro l’impegno sarà orientato verso il mantenimento nella sfera pubblica di tutto il ciclo gestionale relativo.

La Provincia, nel rispetto della normativa vigente e in accordo con i Comuni mantovani, attiverà nel più breve tempo possibile la nuova Azienda Speciale per l’organizzazione ed attuazione del Servizio Idrico Integrato della Provincia

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di Mantova denominata “Ufficio d’Ambito di Mantova”, che vedrà un forte riconoscimento del ruolo dei Comuni nella definizione delle scelte strategiche in materia di servizi idrici integrati (acquedotti, fognature, depurazione), di competenza dell’Ente responsabile dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO).

La nostra attenzione sarà rivolta ai temi delle immissioni nell’aria, collegato alle politiche degli insediamenti produttivi, e della tutela del territorio in tutte le sue accezione: rurale, zone protette, fiumi, colline, in rapporto con le attività che vi sono e che dovranno insediarsi.

Energia. La scelta di attivare e sostenere politiche energetiche basate sull’utilizzo delle fonti rinnovabili è stata una scelta giusta e virtuosa, che va sostenuta e ampliata nella sua interezza. Il rafforzamento di AGIRE come strumento privilegiato per la diffusione di informazioni e conoscenza e come sostegno verso lo sviluppo di PMI del settore, passando per la costante formazione professionale dei lavoratori interessati, diventa necessario per affrontare le sfide del prossimo futuro. È inoltre necessaria la creazione di un coordinamento tra gli operatori del settore, gli enti interessati e le associazioni di riferimento, come luogo di confronto e sviluppo di politiche comuni. L’azione della Provincia con la collaborazione di AGIRE sarà tesa anche alla promozione di casi pilota finalizzati all’utilizzazione di nuove fonti di energie rinnovabili ancora poco sviluppate (miniidro, geotermica a bassa entalpia, altre..). Tale strategia, oltre a sostenere la diversificazione tecnologica consentirà di migliorare la compatibilità e l’impatto dei sistemi sul territorio.

Parchi. La promozione e valorizzazione dei Parchi regionali contro la politica di impoverimento e chiusura varata dalla regione Lombardia, in armonia con le comunità locali.

Verranno sviluppati, nell’esercizio della funzione istituzionale di partecipazione alla gestione dei Parchi regionali, i rapporti di collaborazione per la ricerca e concertazione delle soluzioni delle diverse problematiche gestionali, di pianificazione e di valorizzazione dei rispettivi territori.

Sarà sviluppata, tra l’altro, la collaborazione per la ricerca di finanziamenti e partenariato ai fini dell’attuazione di interventi di riqualificazione geomorfologica delle golene fluviali nel Parco dell’Oglio e del completamento e implementazione della greenway.

Si garantirà il necessario supporto ai Comuni che intendono costituire Parchi locali di interesse sovracomunale nel proprio territorio, mentre verranno potenziate le iniziative finalizzate alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale dell’esistente Sistema Parchi dell’Oltrepo Mantovano ed alla conservazione della biodiversità, quale elemento cardine delle strategie di sviluppo. In tal senso la Provincia d’intesa con i Comuni interessati, dovrà ricercare tutte le forme necessarie di sostegno finanziario alla progettualità e alla gestione dei PLIS.

Verrà promossa, sempre in tale ottica, con tutti gli Enti gestori delle suddette aree, la cooperazione per la condivisione e realizzazione di progetti di riqualificazione integrata che contribuiscano ad un effettivo miglioramento della qualità dell’ambiente e del paesaggio.

PTCP. Collaborazione con gli enti locali per un corretto utilizzo del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, strumento per una programmazione ed una corretta gestione del territorio, bene prezioso che non può essere sprecato. Il PTCP è un’entità modulabile e flessibile a seconda delle esigenze.

E’ uno strumento tuttavia che richiede un’importante capacità di concertazione.

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Altri capisaldi del PTCP sono una precisa volontà di risparmiare il suolo, il paesaggio e il territorio nella sua originalità e completezza e avere un orientamento verso una strutturazione sovra-comunale evitando comunque dal punto di vista urbanistico nuove importanti urbanizzazioni, in linea di massima, se non si è prima esaurito il suolo già previsto nelle precedenti urbanizzazioni e non utilizzato. Quindi un no all’urbanizzazione selvaggia e alla cementificazione.

Anche nel settore della pianificazione territoriale si svilupperanno piani e progetti di scala sovracomunale al fine di creare migliori opportunità insediative, maggiori livelli di servizio territoriale e puntando sulla riqualificazione dei sistemi urbani già esistenti. In questa prospettiva si promuoverà la sperimentazione dell’applicazione degli strumenti innovativi della perequazione urbanistica e territoriale al fine di migliorare il rapporto pubblico-privato nella trasformazione del territorio.

Innovazione tecnologica. Investire sull’innovazione tecnologica è quanto di più necessario per rendere la provincia nel suo complesso interconnessa alle principali realtà e capace di essere al passo coi tempi. Per questo la Provincia si farà carico di favorire l’infrastrutturazione telematica del territorio portando le specifiche istanze mantovane nei tavoli regionali.

Rifiuti. Il ciclo dei rifiuti solidi urbani deve essere continuamente monitorato per evitare di incorrere in errori che possano sfociare in situazioni di emergenza. La prevenzione nella produzione dei rifiuti e soprattutto l’implementazione della raccolta differenziata, stimolando ed incentivando il sistema del porta a porta. Il recupero e il riutilizzo di ogni componente con il passaggio negli impianti di trattamento rifiuti. Sono le fasi temporali imprescindibili, prima del definitivo smaltimento in discarica. La quantità dei rifiuti prodotti nella nostra provincia e il loro corretto trattamento hanno già dimostrato la antieconomicità e l’inopportunità della presenza di un termovalorizzatore per rifiuti solidi urbani.

L’attività di monitoraggio, che risulta evidentemente strategica nell’ambito dell’attività di pianificazione, costituirà la base per la stesura, in conformità alle disposizioni regionali, del nuovo Piano Provinciale Rifiuti (P.P.G.R.) che definirà le linee di pianificazione provinciale in materia di rifiuti urbani fortemente indirizzate a promuovere la raccolta domiciliare al fine di minimizzare il ricorso all’utilizzo della discarica quale modalità di gestione dei rifiuti. In relazione all’uso frequente di rifiuti organici nell’ambito di impianti per la produzione di energia alimentati a fonti rinnovabili, verranno promosse azioni tese, anche a livello regionale, a definire i criteri per l’individuazione delle aree idonee (e conseguentemente di quelle non idonee) all’installazione di questa tipologia di impianti.

Trasporto pubblico locale. Il TPL in Italia e a Mantova sta vivendo una situazione molto difficile causata dai tagli del Governo contenuti nella manovra economica della primavera scorsa. Questa visione miope nel considerare il TPL come un servizio su cui risparmiare deve essere contrastata con ogni mezzo.

Lo sviluppo e la razionalizzazione del TPL sono tra le poche armi in nostro possesso per combattere concretamente l’inquinamento atmosferico da traffico veicolare e il conseguente decongestionamento delle arterie stradali. Per le stesse ragioni è necessario agire con tutti gli strumenti a disposizione dell’amministrazione provinciale per cercare di portare a livelli accettabili il servizio ferroviario sulla tratta Mantova – Cremona – Milano. La Regione Lombardia ha in corso la modifica della legge regionale con la nascita delle nuove Agenzie per la Mobilità che governeranno il trasporto in bacini molto più grandi (Province di Cremona e Mantova) e, su nostra richiesta, anche Brescia.

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Nel frattempo sarà necessario gestire la fase di transizione al nuovo modello ottimizzando le risorse ulteriormente ridotte e rispondendo meglio alle mutevoli richieste del pendolarismo e degli utenti. L’introduzione di nuovi bus, il miglioramento della comunicazione, l’ulteriore integrazione con il servizio ferroviario, potranno agevolare l’ottimizzazzione del servizio.

Cave. La pianificazione e la regolazione della coltivazione di sostanze minerali di cava dovrà sempre avere presente che il materiale inerte estratto è una risorsa finita e che in modo sempre maggiore dovrà essere implementato il riutilizzo di materiali per gli interventi edili. L’amministrazione provinciale deve operare in questo delicato settore, conciliando le esigenze di sviluppo economico del settore estrattivo con le istanze di sostenibilità ambientale, che sono prioritarie in conseguenza della scarsità ed alla non riproducibilità delle risorse minerali; si dovranno favorire la diffusione di più elevati standards di sicurezza per i lavoratori delle cave; reinvestire con interventi di ripristino ambientale, utilizzando i fondi provenienti dalle attività estrattive. Il nostro impegno andrà nella direzione di non aprire nuove cave, ma di lavorare sull’esistente.

Caccia. L’attività venatoria non può banalmente ridursi a concetto di fauna rapita dall’ambiente. Caccia non significa carniere sempre e comunque. La caccia modernamente intesa è cinofilia e prelievo programmato. L’attività venatoria può avere un futuro solo tramite regole certe e prestabilite, allo stesso modo non può essere distinta dalle attività agricole e dagli investimenti per la riqualificazione ambientale. Fondamentale è la gestione sociale della caccia che vede enti, associazioni venatorie, ambientali, ed agricole unite come un’unica istituzione atta al governo del settore. A tal proposito sarà necessaria la revisione del piano faunistico venatorio recentemente approvato in accordo con le associazioni di categoria agricole e venatorie.

Il Piano Faunistico Venatorio, approvato nel dicembre 2010, è imperniato sul principio della sostenibilità del prelievo venatorio.

Ma è necessario la sua ottimizzazione in modo da fermare:

• raccolta delle le istanze del territorio in merito alla prima attuazione del Piano;

• implementazione delle nuove competenze degli ATC in tema di gestione della fauna e delle attività di miglioramento ambientale;

• implementazione e valorizzazione territoriale delle attività cinofile;

• valorizzazione del ruolo della Consulta;

• valorizzazione del corpo di vigilanza in funzione della gestione faunistica complessiva, in particolare per quanto riguarda il controllo delle specie soprannumerarie.

Pesca. La tutela della fauna ittica e la gestione della pesca nelle acque interne si basano su alcuni principi fondamentali tra i quali i più importanti sono: la conoscenza dell’ambiente e delle popolazioni di pesci che in esso vivono, la qualità e la quantità dell’acqua e non ultima la collaborazione e il coinvolgimento delle Associazioni Piscatorie Provinciali. Conoscere i nostri fiumi è presupposto indispensabile per una corretta programmazione e realizzazione di tutti gli interventi nei campi della conservazione e valorizzazione del patrimonio ittico e della corretta gestione della pesca.

Anche per quanto riguarda la Pesca potrà essere valorizzato il ruolo della Consulta, mediante l’adozione di un regolamento, per favorire l’attivazione di tavoli di concertazione con gli Enti competenti in tema di gestione della pesca e

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di miglioramento della qualità delle acque superficiali. Inoltre sarà indispensabile creare le condizioni per favorire la pesca sportiva come volano di interesse concreto per l’economia turistica locale.

Risorse idriche: La Provincia deve perseguire i seguenti obiettivi: prevenire e ridurre l’inquinamento; attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati;

conseguire il miglioramento dello stato delle acque e degli ambienti fluviali;

sviluppare azioni di regolamentazione e verifica delle derivazioni da falda e da acqua superficiale; salvaguardare il Fiume Po; ricercare le necessarie sinergie per risananare il bacino del Mincio e dei fiumi mantovani. Sviluppare una stretta collaborazione e sinergia con i Consorzi di Bonifica per una efficace ed efficiente gestione del territorio.

Prevenzione e riduzione dell’inquinamento. Proseguirà l’attività di regolamentazione e controllo degli scarichi, sia privati sia pubblici, per i quali saranno ricercate le più ampie sinergie tra gli uffici competenti della Provincia titolari delle funzioni in materia e la futura Azienda Speciale “Ufficio d’Ambito di Mantova”.

Attuazione del risanamento dei corpi idrici inquinati. Si perseguirà l’obiettivo di rendere operativa in tempi brevi la decisione, ratificata con le Province di Verona e di Brescia nonché con il gestore dell’impianto, di deviare lo scarico del depuratore di Peschiera del Garda, e si perseguirà l’obiettivo di medio termine di spostare il 50% del carico inquinante oggi trattato a Peschiera verso un nuovo impianto di depurazione da realizzare nel bresciano, riducendo dunque in misura drastica il carico inquinante sversato nel fiume Mincio. Più complessivamente, attraverso la futura Azienda Speciale “Ufficio d’Ambito di Mantova”, la Provincia ricercherà un forte coordinamento delle politiche territoriali della Provincia e dei Comuni, con particolare riferimento alle politiche di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche.

Miglioramento dello stato delle acque e degli ambienti fluviali. Si valuterà la possibilità di realizzare nuovi sistemi di fitodepurazione, a partire dal bacino del Mincio, realizzando sistemi analoghi a quelli già realizzati nelle Valli del Mincio ed alla foce del Canale Osone. Si porterà avanti un’azione di coordinamento dei Comuni al fine di avviare, laddove non già attuata, la gestione del reticolo idrico superficiale minore, con l’obiettivo di ripristinarne la funzionalità idraulica ed ecosistemica, e conseguentemente di ottenere un forte contributo ai fini del miglioramento della qualità delle acque, del paesaggio e dell’ambiente.

Sviluppo di azioni di regolamentazione e verifica delle derivazioni da falda e da acqua superficiale. Sviluppo di una stretta collaborazione e sinergia con i Consorzi di Bonifica per una efficace ed efficiente gestione del territorio. Proseguirà l’azione di regolamentazione delle derivazioni a cura gli uffici competenti della Provincia titolari delle funzioni in materia, attuando azioni di controllo a contrasto delle derivazioni abusive in sinergia con Comuni Forze dell’Ordine, AIPO e Consorzi di bonifica ed irrigazione. Proseguirà l’azione, coordinata con i Consorzi ed AIPO, di gestione della risorsa idrica e di promozione delle modalità più efficienti di regolazione, con particolare riferimento alla regolazione del Lago di Garda ed alle derivazioni dal fiume Mincio, nell’ottica della ottimizzazione dell’uso della risorsa e della lotta agli sprechi, e si porrà particolare attenzione alle azioni di coordinamento nei periodi di scarsità della risorsa idrica.

Salvaguardia del Fiume Po. La Provincia sosterrà il rilancio dell’azione della Consulta delle Province del Po, con l’obiettivo di continuare il proficuo

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