Lezione n. 3 (2 ore)
Carlo Pagani
Dipartimento di Fisica – Laboratorio LASA Via F.lli Cervi 201, 20090 Segrate (Milano)
web page: http://wwwsrf.mi.infn.it/Members/pagani e-mail: [email protected]
Università degli Studi di Milano
Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
Corsi di Laurea in: Informatica ed Informatica per le Telecomunicazioni Anno accademico 2010/11, Laurea Triennale, Edizione diurna
FISICA
Gianluca Colò
Dipartimento di Fisica – sede Via Celoria 16, 20133 Milano
web page: http://www.mi.infn.it/~colo e-mail: [email protected]
Meccanica
La Meccanica è la branca della Fisica che studia il moto dei corpi in sè
(Cinematica), il moto in relazione alle forze che lo fanno variare (Dinamica), e le condizioni di equilibrio delle forze che mantengono un corpo in quiete (Statica)
– La Cinematica descrive il moto dei corpi senza fare riferimento esplicito alle forze che agiscono su di essi
– La Dinamica è lo studio della relazione esplicita tra le forze ed il loro effetto sul moto
– La Statica studia le condizioni che mantengono un corpo in quiete
Per descrivere un moto è necessario specificare la posizione del corpo in ogni istante. E’ quindi necessario definire un sistema di coordinate (vedi lezione precedente…)
Origine delle Coordinate (posizione dell’osservatore)
O Oggetto
Origine delle Coordinate (posizione dell’osservatore)
O
Oggetto
xog
xog
x
x
xog> 0
xog< 0
Cinematica
Per descrivere il moto di un corpo è necessario fornire, in ogni istante di tempo, la sua posizione, la sua velocità e la sua accelerazione
Per poterlo fare è necessario fissare un sistema di coordinate e un istante di tempo, t
0, da cui facciamo partire la nostra descrizione del moto
Il punto P(x,y,z) si muoverà in funzione del tempo t e sarà quindi più propriamente descritto dalla notazione P(x(t),y(t),z(t))
Così come le coordinate, (x(t), y(t), z(t)), sono misurate rispetto all’origine del sistema di coordinate scelto, anche il tempo t sarà misurato a partire da t
0La velocità e l’accelerazione sono grandezze vettoriali poiché è
necessario conoscerne, oltre al valore, anche la direzione ed il verso I vettori velocità, v , e accelerazione, a , sono applicati nel punto P
Sappiamo inoltre che anche alla posizione del punto possiamo dare
una descrizione vettoriale: r = (r
xi , r
yj , r
zk) = (x i , yj , zk)
Moto di un punto in un piano e traiettoria
i = 0, 1, 2, 3, ….
P = P (x , y , z ) r = r (x i , y j , z k)
x = x (t ) y = y (t ) z = z (t )
P
i= P (x
i, y
i, z
i) r
i= r (x
ii, y
ij , z
ik)
xi = x (ti ) yi= y (ti ) zi= z (ti )
v = v (t ) = v ( P(t) )
v
i= v ( P(t
i) )
a = a (t ) = a ( P(t) )
a
i= a ( P(t
i) )
Traiettoria
a
0P
0y
x P
3P
2P
1r
0r
1r
2r
3v
1v
2v
3v
0a
1a
3a
20
Nota: la direzione di v è sempre tangente alla traiettoria !
Spostamento di un punto e velocità media
Come è naturale fare, si definisce spostamento s di un punto P dalla posizione P
1alla posizione P
2(più propriamente s
12) il vettore che congiunge r
1a r
2, con verso da r
1a r
2Si vede subito che tra i vettori
r
1, r
2e s valgono le relazioni:
r
1+ s
12= r
2s
12= r
2– r
1s
12 ≡r
2– r
1La velocità è definita come lo spostamento eseguito nell’unità
di tempo
La velocità media da P
1a P
2è:
<
v
> = (r
2– r
1) / ( t
2- t
1) = s
12/ ∆ t ed ha la direzione e il verso di s
12La velocità istantanea nel punto P
1, all’istante t
1, si ottiene come caso limite quando lo spostamento tra i punti P
1e P
2tende a zero
y
x P
2P
1r
1r
20
s
12Velocità istantanea
La velocità istantanea di un oggetto, rappresentato dal punto
P (x (t)
,
y (t),
z (t) ), all’istante generico t, è la velocità che il punto ha esattamente all’istante t. Cioè è la velocità media tra due punti infinitamente vicini, o tra due istanti di tempo infinitamente prossimiSe chiamiamo
s
12 lo spostamento tra i puntiP
1 eP
2 si ha:Nota: per P2 che tende a P1 e
s
12 che tende a ds, la direzione di ds tende esattamente alla tangente alla traiettoria nel punto P1ds
ds ds ds ds ds
Spostamento infinitesimo e traiettoria
A mano a mano che si considerano due posizioni sempre più vicine nel tempo il vettore spostamento diventa sempre più simile ad un segmento della traiettoria Portando questo ragionamento al limite è possibile definire il vettore
spostamento infinitesimo
ds
che descrive lo spostamento tra due posizioni infinitamente vicineIl vettore spostamento infinitesimo è quindi un segmentino della traiettoria, che giace sulla tangente alla traiettoria in
P
La traiettoria, che è il percorso del corpo nel piano (2-D) o nello spazio (3-D), risulta essere la somma di tutti i vettori spostamento infinitesimo
ds
,percorsi in intervalli di tempo infinitesimi
Se invece i punti
P
1 ( P1= P) eP
2 non sono infinitamente vicini, lo spostamento∆ s = s
12= ( r
2- r
1)
non giace sulla traiettoria, e non è quindi tangente ad essads
ds ds ds ds ds
Velocità come derivata dello spostamento
La velocità (istantanea) nel punto generico
P
, all’istantet
, è il rapporto finito tra due infinitesimi,ds
edt,
detto derivata dis(t)
rispetto at
Il rapporto incrementale è proprio la velocità media e in quest’esempio si può visualizzare il limite di tale rapporto, che dà la velocità istantanea
Significato geometrico della derivata: coeff. angolare della retta tangente
x
t dx
dt θ
θ
Legge (equazione) oraria
Il disegno appena visto è un esempio NON di traiettoria ma di legge oraria ! Nella traiettoria, t è un parametro e si mostra il moto nello spazio reale
La legge oraria è l’equazione che descrive la posizione del punto
P
in funzione del tempoNel Sistema cartesiano … … o polare:
P = P (x(t) , y(t) , z(t) ) P = P (r(t) , θ (t) , φ (t) ) r = r (x(t) , y(t) , z(t) ) r = r (|r(t)| , θ (t) , φ (t) )
sono esempi di leggi orarie
Ogni moto ha una specifica legge oraria esplicita che lo descrive Esempi monodimensionali:
x(t) = A t
2+C, x(t) = A cos ( ω t+ α ), x(t) = A t + C
Nota: A, C, α e
ω
sono costanti che dipendono sia dai dati del problema, sia dalla posizione e dalla velocità del punto all’istante t = 0Moto Rettilineo (monodimensionale)
I moti rettilinei sono moti monodimensionali esprimibili nella forma
P(t)=x(t) (
ovveroP(t)= y(t),
ovveroP(t)= z(t))
Partendo dalla posizione all’istante t=0, il moto può essere rappresentato graficamente sugli assi cartesiani t [s] e x [m]
Ad ogni istante di tempo t (rappresentato
normalmente sull’asse orizzontale) si associa il valore della posizione del corpo
(rappresentandolo sull’asse verticale) Collegando tra loro i punti in cui abbiamo
effettuato la misurazione, si ottiene l’espressione grafica della legge oraria del moto a partire
dall’istante t=0.
A lato c’è la rappresentazione grafica (diagramma orario) di un armadillo:
– fermo nella posizione x = -2m (figura in alto) – che si muove a partire dalla posizione x = -5m
(figura in basso)
Armadillo fermo: diagramma orario
Armadillo in moto: diagramma orario
Velocità in un moto rettilineo
La velocità è una grandezza vettoriale: oltre al suo valore (medio o istantaneo) si deve conoscerne la direzione e il verso
Ne caso monodimensionale, tuttavia, la velocità (che ha la direzione e il verso dello spostamento) giace sempre sull’asse x
In questo caso la notazione vettoriale è ridondante e si può evitare Il verso della velocità, espressa dal segno + o -, indica se il punto si muove rispettivamente verso le x positive o negative
Anche della velocità si può tracciare il diagramma orario: v = v (t)
Esempio dell’ascensore:
Nell’esempio si nota che:
• dopo la chiusura delle porte, l’ascensore comincia a salire (grafico sopra) e la velocità aumenta
• Arrivata ad una valore massimo, la velocità rimane costante
• All’avvicinarsi del piano la velocità comincia decrescere fino ad annullarsi
t v s
∆
= ∆
〉
〈 dt
v ds vist = =
dt t t ds
v vist t
) ) (
( )
( = =
Accelerazione in un moto rettilineo
Laccelerazione è la variazione della velocità nell’unità di tempo
L’accelerazione è una grandezza vettoriale: oltre al suo valore (medio o istantaneo) si deve conoscerne la direzione e il verso
Ne caso monodimensionale (moto rettilineo) l’accelerazione ha la direzione della velocità e dello spostamento e giace quindi sempre sull’asse x.
In questo caso la notazione vettoriale è ridondante e si può evitare
Il verso dell’accelerazione, espressa dal segno + o -, indica se nel punto la velocità cresce (+) o decresce (-)
Anche dell’accelerazione si può tracciare il diagramma orario: a = a (t)
Esempio dell’ascensore:
Nell’esempio si nota che
• Nel tratto in cui la velocità aumenta, l’accelerazione è diversa da zero e positiva
• Quando la velocità rimane costante l’accelerazione è nulla
• Nel tratto in cui la velocità diminuisce, l’accelerazione è diversa da zero e negativa
) ( )
) ( ( ) (
2
2
dt x d dt
t dx dt
d dt
t t dv
a t
t a
a v ist = = = =
∆
= ∆
Formule riepilogative
Spostamento da
P
1 aP
2P
1= P
Velocità media tra
P
1 aP
2Velocità in P
1= P
Spostamento da P
1 aP
2Accelerazione
media traP
1 aP
2Accelerazione in P
1= P
Velocità da P
1 aP
2Moto rettilineo uniforme
L’accelerazione è nulla. Questa è la definizione !
La velocità è costante. E’ uguale al valore all’istante iniziale t=0 (ovvero v0):
Lo spostamento è dato da una semplice formula, in cui s0 è lo spostamento a t=0:
E’ un caso particolare delle formule precedenti. Disegnare le leggi orarie !
Moto uniformemente accelerato: leggi orarie
L’accelerazione è costante
Velocità:
Spostamento:
Esempio numerico
Una Ferrari arriva da ferma alla velocità di 100 km/ora in 3 secondi.
Supponendo che l’accelerazione sia costante, determinare:
– Il valore dell’accelerazione
– La velocità raggiunta dopo 2 secondi
Svolgimento:
– Se
a = cost = < a > = a
o si ha:– Sappiamo che
v
(3 s) = 100 km/ora = 105 [m] /3600 [s] = 27.8 m/s – Quindia
o = cost =v
(3s)[ms-1] / 3[s] = 27.8/3 = 9.27 [ms-2]– La velocità dopo 2 secondi è:
v(2s) = ao t = cost t = 9.27[ms-2] 2[s] = 18.5 [m/s] = 18.5(3600/103) [km/ora] →
v(2s) 68 km/ora
[ ] [ ]
[ ] [ ] [ ]
[ ] [ ] [ ] [ ]
[ ] [ ]
[ ]
1[ ] [
2] [
2]
2
2 1
2 1
2 1
2
) ) (
) ( ( : verifica
) ) (
) ( (
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
=
⋅
=
=
⋅
=
→
∆ =
= ∆
〉
〈
=
=
ms a t ms s a
dt d s
dt ms t ms dv
t a
t ms a ms
t v ms
s a t ms ms v
s a dt
ms t ms dv
t a
o o
o o
a
o= 9.27 [ms
-2]
v (2s) = 18.5 [ms
-1] = 68 [km/h]
Moto circolare uniforme - 1
Il moto circolare è un modo in due dimensioni che, se trattato in coordinate polari, appare come un moto in una dimensione, θ = θ( t ) ,
poiché l’altra coordinata, r, è costante. E’ detto uniforme se la frequenza angolare d θ (t)/dt = ω (t) = ω
0= costante. ω
0è detta pulsazione
θ = θ(t) = ωo t r = r(t) = ro
In coordinate cartesiane si ha invece:
x = x(t) = ro cos(ωo t) y = y(t) = ro sin(ωo t) Definizioni:
θ(t) = spostamento angolare
ω(t) = dθ(t)/dt = ωo = velocità angolare
ω’(t) = dω(t)/dt = 0 accelerazione angolare
Ma anche, rispetto alla coordinata curvilinea
s
v(t) = ds/dt = ro dθ/dt = ro ωo = velocità tangenziale a(t) = d2s/dt2 = ro d2θ/dt2 = 0 = acc. tangenziale
E rispetto alle coordinate cartesiane x(t) e y(t)
vx(t) = dx(t)/dt = ro d(cos(ωot)/dt = - ro ωosin(ω0 t) ax(t) = dvx(t)/dt = - ro ωo2 cos(ω0 t) vy(t) = dy(t)/dt = ro d(sin(ωot)/dt = ro ωocos(ωot) ay(t) = dvy(t)/dt = - ro ωo2 sin(ω0 t)
x y
r
θ
P(t) v(t)
ac(t) s
accelerazione centripeta
Nota: l’accelerazione a = a = a i + a j è diretta verso il centro ed è detta centripeta
Alcune considerazioni sul moto circolare uniforme
Se lo esprimiamo in coordinate polari (o con la coordinata curvilinea s ) otteniamo una legge del moto, ma in termini scalari e ci manca
l’informazione vettoriale
θ(t) = ωo t r(t) = ro v(t) = ro ωo
at(t) = 0 (accelerazione tangenziale)
Se lo esprimiamo in coordinate cartesiane l’informazione è completa e scopriamo che l’accelerazione c’è, ma è ortogonale a v
r(t) = x(t) i + y(t) j = ro cos(ωot) i + ro sin(ωot) j |r(t)| = x2 + y2 = r0 v(t) = vx(t) i + vy(t) j = - ro ωosin(ωot) i + ro ωocos(ωot) j |v(t)| = vx2 + vy2 = roωo a(t) = ax(t) i + ay(t) j = - ro ω2o cos(ωot) i - ro ω2o sin(ωot) j |a(t)| = ax2 + ay2 = roω2o
|r(t)| = ro = cost
|v(t)| = ro ωo = cost e anche
|a(t)| = |ac(t)| = ro ω2o = cost
Moto circolare uniforme - 2
x y
r
θ P(t) v(t)
ac(t) s
v(t) r(t) v(t) a(t) r(t)
Definizioni importanti ωo = pulsazione ν =ωo/2π = frequenza
T = 1/ν = periodo
Riepilogo della Cinematica
Con la cinematica descriviamo il moto dei corpi attraverso una equazione del moto, detta anche legge, o equazione, oraria
Cartesiano Polare
P = P (x(t) , y(t) , z(t) ) P = P (r(t) , θ (t) , φ (t) ) r = r (x(t) , y(t) , z(t) ) r = r (|r(t)| , θ (t) , φ (t) )
Nota la legge oraria, la matematica ci permette di ricavare la traiettoria del moto e le altre grandezze caratteristiche: velocità e accelerazione
– L’equazione che descrive la traiettoria si ricava, se possibile, dalla legge oraria eliminando, per sostituzione, la variabile t
– La velocità, istantanea, in ogni punto P(t) = r (x(t), y(t), z(t)) = r (t) è data dalla derivata della legge oraria nel punto stesso: v = d/dt r(t) [m s-1]
– L’accelerazione, istantanea, in ogni punto P(t) = r (x(t), y(t), z(t)) = r (t) è data dalla derivata della velocità nel punto stesso: a = d/dt v(t) = d2/dt2 r(t) [m s-2]
Analogamente, attraverso l’integrazione, che è l’operazione inversa della derivazione, note la velocità o l’accelerazione, in funzione del tempo possiamo ricavare la legge oraria, e quindi la traiettoria:
r(t) = ∫ v(t) dt v(t) = ∫ a(t) dt r(t) = ∬ a(t) dt
Nota:
in questo caso è però necessario che venga fornita la posizione del corpo e la sua velocità all’istante iniziale t = 0 (ovvero t = to)Riassunto su derivate e integrali
La derivata di una funzione x =x(t) rispetto alla variabile di cui è funzione è il passaggio al limite del rapporto ∆x/∆t per ∆t che tende a 0
Derivate più comuni
L’integrale, che ne è l’operazione inversa, è la somma finita di quantità
infinitesime. L’integrale tra t=0 e t della funzione v(t) lo possiamo pensate come l’ “area” sottesa dalla funzione v(t) tra t=0 e il punto generico t
Integrali più comuni
Nota: le costanti, dette di integrazione e indicate genericamente tutte con C, sono necessarie perché l’
”area” dipende dal valore della funzione x(t) a t = t0. Questo valore va fornito separatamente, come condizione iniziale, non essendo l’informazione contenuta nella derivata
) lim ( ) lim ( ) ) (
(
) ( lim
)) ( ) ( ( lim
) ( ) ( ) (
' '
' '
' '
' '
t t
∆x t
t
∆x t
dt x d dt
t dx
t t dx
t t t t
x t x dx
t x t x t x
t t x
x
t t x
x
= ∆
= ∆
=
−
=
−
=
∆
−
=
−
=
∆
→
→
→
→
α(t) dt α(t) d α(t)
dtc α(t) d dt α(t) d α(t)
dt d
t C t dt C t d C t dt C C d t dt C C d
dt d
) ( sin ) os(
)
( cos ) ( sin
3 ) ( 2 ) ( ) (
0 2 3 2
−
=
=
=
=
=
=
0 , 0 2 ,
0 2 0
, 0 0
0
, 0
0 0 0
, 0 0
0
, 0 ,
0 0
, 0 0
0 0
0 0
0 0
0 0
2 ) 1 ( anche o 2
) 1 ( ) ( )
(
)
( cos )
( se ) ) ( ( ) ( )
(
) ( cos )
( se ) ( ) ( ) ( ) 0 ( ) ( ) ( )
) ( (
) ( ) ( ) ( ) 0 ( ) ( ) ( )
) ( (
x t v t a t x t
v t a dt v t a dt t a x t x
v t a t v t a t a dt v dt t a dt t v x t x dx
v t a t v t a t a v
dt t a t v v t v v t v t dv dt dt
t dt dv t a
x dt t v t x x t x x t x t dx dt dt
t dt dx t v
x x x
x t
x x t
x
x x x x
x
t t t
x t
x x
x x x x
x x
t x x x x x x t
x t
x t
x
t x t
t t
x
+ +
= +
= +
=
=
⇒ −
⇒ +
⇒ =
=
= +
=
=
−
=
+
=
=
⇒ = +
⇒ =
−
=
−
=
=
=
+
⇒ =
−
=
−
=
=
=
∫
∫
∫ ∫ ∫ ∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫ Nel caso unidimensionale
se a(t) = cost = a v(t) = a t + v0
x(t) = ½ a t2 + vot + x0
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
∫
+
−
= +
=
=
=
=
=
=
−
=
=
−
=
−
=
t
t t
t t
t t
t
t t
t
t t
t t
t
C dt t α dt α
t C α
dt t α dt α
t α
k kt
dt kt t
k dt k t
) -t k(t t k t dt t k dt kt t
t k t k t k dt k
0 0
0 0
0 0
0
) 1 cos(
) sin(
)
1 sin(
) cos(
cost 2
e
: ha si 0 se
2 2) ( 2
) (
2 0
0 0
2 0 2 2 0 2 0
0