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B!Bi_. NAZ. i. Vitt. Emanuele III! f\ fi ce. ^ KflPil Kfi3. etici NAPOL I

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(1)

VITTORIO

(2)

B!Bi_.NAZ. i Vitt.EmanueleIII!

f\fice

^

KflPilKfi3

etici

NAPOLI

(3)

OBI BON DI

DEI

PALAZZO CARIGNANO

PER

F.PETRUCCELLI DELLA GAITIM

MILANO Per Fortunato

Perelli

epresso l’AgenziaGiornalistica,viaS.Paolo N. 8

18G2.

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MORIBONDI

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PALAZZO CAR1GNANO

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I MORIBONDI

>

DEL

PALAZZO CARIGNANO

PER

F. PETRUCCELLI DELLA GATTINA

MILANO

Per Fortunato

Persili

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Proprietàletteraria.

Tip. FratelliBorroni.

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HORS

D’flEUVRE

PER

LE

PERSONE

CHE

NON

SONSERIE.

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I.

Come

bisognasempreascoltare ciòchesidiceinunwagon.

Iomirisveglio,edilgrossouomo parlavaan- cora.

Ioho unvicino,raccontavaeglialsignore sedutoalsuofianco,unvicinoche chiamereiilmio onorevoleamico,seioavessi l’onoredi essere il

signorMassarieseilmiovicinofosseministro.

Ma peritempiche corrono, chelasifiguri! il

mio vicino non èneppure un martire.Egli è benerestatouna dozzinad’anniin esilio,isuoi benifurono sequestrati,isuoiparenti cacciatiin prigione,lasua casaridotta ad albergodi sbirri egendarmi,lasua fortunaminata;eglilottòbene esenzaposadellapennaedellaparola controil

sovrano del suo paese.... mae’non si credette giammai abbastanza martire per domandare un posto nelparadisodelBilancio,quandoi martiri

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invadevano lapatria come gl’insettiinvadono i

cencidelmendicante. Appena selo nominarono deputato.

Cherazzad’uomoèdunquecodesto vostro ricino?domandòunsignoredellacompagnia.

Veramente nonèdella pastacomune, ri-

sponde ilgrosso cicalone. Lo sidirebbefiero

,

maiolocredopiuttostounpo’timido. Nonparla che con lepersone che conosce. Un profondo sentimento delvero e della giustizia lo rende sarcasticoebilioso.Veramenteaffettivo,eperciò soggettoadantipatiesubite, a vive simpatie,al- 1’entusiasmo edalla collera. Eglipreferisceun, paradosso adunatrivialità.

Ama

ilmondoele brigatesolazzevoli, e sirassegnaallasolitudine perl’invincibilenauseacheglidestanogliscioc- chied inojosi.Lanaturalo hafattoinfingardo;

ilbisogno, lavoratoree solerte. Iltedioloinvade facilmente. Lagioja lo inebbria. Siaccendesu- bito, masadominarsi. Alla Camera parlapoco

nellesuediscussionifogosc edrammatiche.È indipendenteeburbero.Infondo,affettuoso,uomo semplice,buonfigliuolo,mache hadell’humour

comeuninglese.

Ellane parladaamico, eh! interruppe un signore.

Puòdarsi,continua ilgrossogalantuomo.

Loconfesso,miamoglieed ioloamiamomolto.

Laseraandiamo aprendere il thèincasasua, ed acantoalfuoco, ipiedi stesialcaminetto

,

cinguettiamo unpo’ ditutto,finoadun’ora del mattino,quandoeglipuòdispensarsi dal lavorare.

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-

Mia moglieloprovoca,loaizzaconlesueindi- screzioni dacomare. Ma che cosavogliono?io nonhopotuto correggerla,lamiapovera moglie, diquestovillanodifetto

chenonèsolo!Essa siriscaldainoltre latestaconlapolitica,coni

romanzi,conigiornali.Leggeperfinola Stampa e l'Armonia. E sa dipolitica ad «insegnarne a settealmenode’ nostriministri.

Miocaro signore,ladi leiÈva,nonèmica solazzevole! gli dicea bruciapeloun commesso perl’Assicurazione Paterna.

L’ èquanto mi dicealtresi ilmiovicino!

Miamoglie farnetica inoltre peri deputati. Ella si èfattadi quegliindividui -e dellaloromissio- neciòcheellachiamauntipo.Ebisognaudirla aparlucchiare su questotemae sula443.® parte dellasovranità nazionale

comeellaaddimanda unonorevoledella CameraBassa.

Vedete, signora, sciama infine una sera

ilmiovicino impazientato, voi m’inasprite. Vi domando scusa,ma voi nonosservate che la superficie. Voi nonvedete in tutto ciòche un signoreilqualerecita,beneo male,undiscorso innanzi a qualche centinajo disuoi colleghi,i

qualiconosconogiàdi lungamanociòcheegli vaadire,edunrispettevole pubblico, ilquale sovente noncapisce cheametà. Ma andateal fondo, cercatenellavitadiquestopovero galeotto dellasovranitànazionale, evi persuadereteche lasua posizionenonèpunto dainvidiare.IIpiù piccolodei minimi giornalisti

nellasferapo- litica

èpiù felicechelui.

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Ah! voi esagerate, risponde mia moglie mandando in aria un globo di fumo dellasua sigaretta.Voi sieteabituatoalleamplificazioni,ed atutti i topidellarettorica. lopersisto nellamia opinione.

Avostropiacere!sciamailmio vicinosor- bendo unsorsodi thè.Quantoame,iononau- guroad uncanedicanonicolepiccolee grandi miseriedella vitadi undeputato.

Afa<jualidunque, Diomio,quali dunque?

domanda mia moglie gittando la sigaretta nel fuoco.Voi andateaiballidicorte;voiandatealle ricezionidel barone Ricasoli; voi partecipatea taluni pranzidiplomatici,acerti banchetti nelle grandi occasioni. Voi siete invitati a tutte le feste. Voi viaggiate gratuitamente. Voinonpagate spesedi posta.Lavostra medagliainoroèun passa-pcrtutto,generalmente rispettato.Voi non potete essere giudicati pertutto il tempo che duralasessione.

Voi potetefaredei debiti,si facreditoaundeputato!Il telegrafotrasportail

vostronomein tutti gliangoli del globo, ove stampisiun giornale.Voiavete un palazzoprin- cipescoper andarvialeggerei giornali,parlare, fumare

senzaparlare dell’acqua zuccherata a discrezionee,durantele sedute, ben anco dei liquori.Voi sietebenriscaldati.Voi aveteunabi- blioteca.Leballerine delTeatroRegio sono ghiotte di deputati,perchè avetelariputazionedigente riccaenon taccagna. Vi domandano a fareil

vostroritratto pernulla.Igiornali non parlano chedivoi,comedel fioredellanazione.Anchela

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il

caricaturavitrattaconriguardi,vedeteRicciardii Sieteindicatia ditoquandopassateperlestrade.

IlvostroPresidentevi regala diraout,donde

,

eglièvero, sonoescluselagajezza,ledonneed

irinfreschi confortevoli

,

madovesono ammessi

ilsigaro,i canoniciedi guantisporchi.Voitro- neggiatenel vostrocircondario elettorale.Visi

dannodei banchetti, trascinanoa bracciolavo- stra vettura,vi fannodei toast.Voi poteteper- fìno*accomodarvi un ricco matrimonio! facendo valerelapossibilitàd’essereungiorno ministro, oilfavoredi un ministro. In una parola,voi sieteunapotenza, unaforza,un favorito,una gloria.

Ah!signora,sciama conunsospiroilmio vicino,voimifaterimpiangeresemprepiùchele

donnesiano esclusedall’onoredirappresentarela nazione.Iovadoadunquearaccontarviuna giornata dellamiavita,perchèvoi venitedi abozzareun quadrosi fresco, siraggiante di felicità. Si di- rebbe chevoileggeteavidamentenelpoemadella vitadi qualche deputato dellamaggioranza. Voi traducete liberamente Poerio, Massari, Caracciolo, ecbisoaltro.Ebbene, signora, obliatel’oasis,e percorreteildeserto.

Ilmiovicino riempilasuatazzadi thèecon- tinuò:

Di ritorno dall’esilio, io mi occupavo a istaurarelamia fortuna intaccataalvivo ead accomodarmi concreditorie debitori.Nel frattem- po,lamia pennaandava,andavasempre, metteva giùditutto, toccavaall’America,all’Inghilterra,

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allaFrancia,allaRussia,all’Italia.La mia penna erailmio feudo ilpiù reale,e mi produceva diecimila lire all’anno, senza pagareunsoldo d’imposte al rapace signor conte Bastogi. Poi indrogavo imieimalati nelleore diozio. Tutto contato,installato oveiomiero,ilmio piccolo cervello mimettevain misuradi rosicarmiquat- tordici o quindicimilafranchi1’anno.

Mica male1 sciamamia moglie sorridendo.

Nonmolto,no! continuailmio vicino,*ma

in fine

,perunuomo cheaveva vissuto Dio sa comenell’esilio per parecchianni,questapiccola renditaerailriposo,l’indipendenza,lacomodità.

Leelezioniarrivano.Icittadinidelmiovillaggio,

i qualipensanocomevoi,signora,sulla vitado- ratadi un deputato,credendo farmi onore,eme nefacevanodifatto, mi nominanolororappre- sentantealprimoParlamento italiano.

Magnifico!l’interrompemiamoglie.

Certo,signora,certo, continuailmiovicino.

a e’bisognava rendersia Torino. Ora, come io non poteva invaligiareetrasportare mecoi

miei malatiaTorino,ecc., inventiquattro ore

,

unterzodelmio redditotagliatovia.

Malavostrapenna?insistevamiamoglie.

Sicuro,lamia pennaerabenenelmiobaule, diceilmio vicino; però essanonaveva piùla

medesimaimportanza.Lamercanzia ch’essapro- duceva nonerapiùdimandata.Là oveio mire- cavoimieicommittentiavevano leloropratiche di già.Ecco dunque, in ventiquattro ore, un secondoterzo dellemie rendite. L’ultimoterzo

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cessavapoianch’esso,perocché iltempoche io occupavoallemiebisognebisognava consacrarlo alla patria.

Edeccomiinviaper Torino.

Enfiti!sciamamiamoglie.

Hélas! soggiunseilmiovicino.Eccomianzi a Torino.Glionesti abitantidiquella cittàave- vanoonestamente quadruplicatoilprezzodelfitto, ebisognavacollocarsicon unacertaconvenienza.

Tuttiglioggetti necessariallavita erano augu- mentati. Edundeputato, perchè deputato,èta- glieggiato conaviditàdovunqueedatutti. Dun- que,non piùrendite,elaspesa spintainnanzi con la forzadicinquecento cavalli.Maun buon cittadinodeveruinarsiper l’amoredelsuo paese

ciòènel Credo.

llum!cominciava aborbottaremadama.

Nondimeno, tuttoquestononènulla,dice

il miovicino.Sivacomesi può.Eccomiquindi installato.Io che amavo tantoavaneggiare,a revernel mio lettoilmattino, alle sette sono orainpiedi.Ilmio portinajo mi porta suuna intimazionedel miouffizioonde mi renda quivi alledieciemezzoperdiscutervi,seilcomunedi Monmilone haildritto di riunirsial comunedi Monmiletto.E poi prendere in considerazione

,

che soio?laleggesullainstituzione dellecolonne Vespasiane a Napoli, che èpiaciutoad unBal- dacchino o adunDeCesarequalunquedi presen- tareall’onorevoleParlamento.La letturadi que- staroba,conditadi sbadiglida scantonare Palazzo vecchio a Firenze,mirubaun’ora.Poimenevo.

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La miaprimavisitaèallaposta. Yi trovo in mediadaquindiciaventi lettereedunadozzina di giornali.Leletterechenoiriceviamononpa- ganonulla: noipaghiamoinvecequelle chespe- diamo,ciòche occasiona una spesadidue otre lire algiorno. Sianoduelire: e cominciamola lettura.

Vediamo!sciamamiamoglie.

Si signora, il conte Coletti, in casa del quale iopassai,dodiciannifa,unanotte,essendo inviaggio,siricordadimeemidomandachegli faccia ottenere unposto di Maggiordomo mag- gioredi S.M. Vittorio Emanuele II,il reripa- ratore.Ilsignor conte occupava lostesso posto allaCorte dell’ex principe!Io rispondo che re Vittorioèun gran borghese,ilqualenon hadi queste funzioni nellasuaCorte.II signor conte replica,cheiosonounignoranteed uningrato.

IIsignorRibaldi,mioelettore

che havotato pelmio competitore!

miscriveper dirmiche l’Italia se ne va,cheil barone Ricasoliè un balordo, che lamaggioranzaèassurda,chela minoranzava atastoni,cheilministro de San- ctis noncapisceniente.Iorispondoche l’Italia non seneva,perchè èstazionaria;che ilsignor Ricasolièungalantuomo,cheladestrafailsuo mestiere elasinistra quelloche può,e volendo esser cortese

,pernonaver1’ariadi contrariare in tuttoilmioelettore

,ammettoche,quanto a DeSanctis,e’potrebbealpostuttoavereuntantin diragione.IIsignorRibaldireplica:che iosono sullachinadi bassare learmialMinistero.

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Il signor curatomi domanda unasovvenzione peril campanile delsuovillaggio,il qualenon gliparecosicompitocomequello dellaCattedrale diMilano.

Ilsignormiocompare mi prega di sollecitare appo i ministri certepetizioni che e’ si dettela

penad’indirizzarloro.Ilmio compare furitenuto per ventiquattro orealcorpodiguardia,nel1848, eda quinciin poi egli si reputa furiosamente martire.E comeegli haogni speciedicapacità, cosi domanda a questo ministro una carica di presidentedellaCorte diCassazione,aquelloun postodiconsigliere di Stato,aRicasoli diesser prefetto, aBastogidiessere direttore,aDeSan-

•ctis infine,nonvolendo gran che onorare cosi piccolo ministro, chiede una cattedra per inse- gnareildialettodelsuo villaggio,cui eglicrede unalingua primitiva.Iorispondoalmio compa- re che lesuedomandesonotuttemodestissime eperfettamentescusate,machenoncisonoposti peril momento. Ilcomparereplica cheio non honèmente nè cuore, che quanto a

me

sono soddisfattoenon micuro piùdei martiri.

Epoilelettereanonimeche c’insultanoagrossi fiotti:lelettere checidannoconsigli: le lettere checiminacciano.Manonve n’èunala quale infinenonc’incarichi didomandarequalche cosa odi farequalche istanzapresso dei ministri! Il deputato èildomestico naturale

laserva ad ognioccorrenzadeisuoi elettori!

Macomefratanteaviditàvièsemprequalche lamento ragionevole,dei tortia farriparare

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l’estenuantebisognanegliufficiterminata

eccomi;

involtaperi ministeri. I colleghi, le persone indifferenticheveggono undeputatoinquelle anti- camereloguardanodiunamanierasignificativa;

e seildeputato siedeallasinistra, unmormorio bisbigliachesignifica: non vel dicevaio? egli emigra!

Ilministro, dalcantosuo,miriceveconunsor- risofino e sarcastico sulle labbra.Egli è cortese

troppo cortese

mifadegli elogichehannol’aria diun rimprovero

perchè ilgiorno innanzi iolo avevaattaccatoafondo.Eglisimostrasol- lecitissimoadarmisoddisfazione.Èimpossibiledi esserepiù amabile, più semplice, più bravouomo, piùinsinuante,più piaggiatore. Eglimidà perfino ragione sullagiustiziadeimieiattacchi!

Unuomofortesirilevacontro queste trappole dicortesiaperfida,enonlasciailsuo andazzo.Ma

gliuominifortisondessinumerosi?Prendete suun buon borghese,il qualepiova drittodal fondo- delia Calabriao dellaSicilia,unbravo diavolo che abbiasempre consideratounministrocome unesseresoprannaturale, mettetemi codesto sere negliartiglidiunministroscaltro,comePeruzzi, per esempio: questo ministrolovolgerà,lorivol- gerà,P ammalierà, quel suo intrattabile deputato dell’estremasinistra,ilqualetorneràvia dallasua visitaalministroabbacinato, cangiato,mistificato, dicendosi nella suacoscienza:«ma nonsonopoi- micasitristiquesti signori!»

Ionondiconullacome maiquestopovero de- putato,questo poveroAdamo sottol’alberodella

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scienza! debbasentirsirimescolatosehailpadre,

ilfratello,unparente qualunque,a cui s’interessi, preso nelvischio delbudget.Ilministro losa:

eglihaanzi perfinolabontà ferocedidomandarne notizia,nonimportache non l’abbiamai veduto, d’informarsisecoluiè contentodelsuodestino.

Il povero deputato dell’opposizione,che smaltisce giusto unprossimo discorso contro una leggedi quelministro, preferirebbeilpostodi S.Lorenzo sullagraticola.Orain tuttalaCamera nonvisono ventideputati i quali nonabbiano, direttamente oindirettamente,permezzodei loroparenti,un puntodi contrattocolbilancio. Unministroabile, chesapesse ilsuo M. Guizota menadito, darebbe all’Europailsingolarespettacolo diun Parlamento senza opposizione, propriocomequello di Parigi, ovvero sgraverebbeilbudgetdiparecchimilioni.

E basterebbedire:«Signor deputato, ellaèuomo indipendentepoiché siedeallasinistra

;ora,come

il pubblico maligno potria sospettardeldisinte- ressedellaS.S., iolevengoinajuto.Ellaè fun- zionario; ilpadredi leièricevitorgenerale, ma- gistrato,il fratellodi leièprefetto: ioli metto in disponibilità!» Eh! credetevoi chegli eroi piovanosui banchidellasinistra

,in presenza di undiscorsocosieloquentedelministro Cordova, per esempio, che èditaglia dafarlo?

Malanno!consideramiamoglie:alpostutto si hauncuore dadisponibilità? Perdere dodici o quindicimilalirel’anno?...

Nonè vero, signora?soggiungeilmiovicino.

Ebbene,nèiparenti,nègli amici,nèglielettori /Mor.

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si curanodi tuttociò.Essi desideranotuttiunde- putato libero, indipendente....chedomandieri- cevadei piccoli servigi daiministri e chefaccia tuttiiloro affari!Edeccosottoqualfuocoincro- ciato mettono ogni mattinail povero deputato quindicioventiletterecheglicapitano datutti gliangoli d’Italia.

Mavoivoletedunque cheundeputatodi- ventiun misantropo? sciama con caloremiamoglie.

Nient’ affatto,signora,riprendeilmiovicino.

Diomene guardi!Ma alloraperchè si fischiaa Napoli ilPisanelli,sidàunaberlina alVaccae sf maklicedel Massari!Ma usciamo dalle residenze deiministri eritorniamoallaCamera.Bisognaleg- gerei giornali.

Ah! nondiretepoiche nonè lusinghiero ditrovare ilsuo nome,isuoidiscorsi,lesueopi- nionilodate o discusse intutti i giornali! dice miamoglie.Non diretechenon siaquesto,poi, unconfortevolecompenso.

Pestee minaaigiornali, signora! grida il

miovicinofurioso.Francamente, secoloro che leggonoilconto-resodellenostre seduteneigior- nali,non.si dicono poiche ilParlamentoitaliano èla*piùcompleta riunioned’idioti,bisognacon- fessarlo, il senso comune nonèpiù di questo mondo.Igiornalicontraricisfregianoadisegno, onde farci sembrare ridicoli: igiornali'amici,

per balordaggine

,per ignoranza. Cisi cacciano in boccadelieenormità,dellestolidezze,deicon- troscnsi adarl’itterizia.Persuadetevene,signora,

il veroquarto d’ora diRabelais,delpovero de-

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putato,èquelloappuntoiocuileggeilconto reso del suodiscorso.Quelloèilsuo Golgotat

Ma! chevoletevoialpostuttocheungior- nalevi diaperunsoldo! domanda miamoglie.

Proprionulla, signora,replicailmiovicino.

Ciòsarebbe piùeconomico!Idispaccitelegrafici bastano. Macontinuiamolanostra giornata. Ed

10vifograziadellavoronegliuffici.Tre oreassiso per udire un notaro cheparlavidi ferrovie, un medicochediscutedi enfiteusi,uncanonico che spippolacannonirigati!Ah! iopreferireiun ma- nigoldochemidescrivesse le gioie ele glorie delparadiso!Maeccomiagittarqualche ap- puntosullacartaperildiscorso che debbo im- provisarenellaseduta.Un uscierearriva.Unsi-

gnore mi domanda.Iointerrompo ilmiolavoroe vofuori. Glièun qualcunoilqualevieneapre- gareumilmentela mia signoria illustrissima di andare a posare da unfotografo.

Maio nonho mica desideriodi farmi ri- tratto,io

dicoio.

Ah! signore,ilpubblicolodesidera!insiste

11qualcuno.

Ilpubblico è ben corteseebencurioso,si- gnore!replico io.

Esso hasete deisuoigrandi uomini,signore.

-EcomelaS. S.111....

Comprendo,caro,dicoiosorridendo, voi voletefarquattrini delmiosgorbio. Siapure.

Quelcotalemi conduce innonso chesito. Il fotografo mi accomodaamodosuo. Mi fermala testain un mezzocerchiodi ferro,onde ionon

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muovami. Mi siprega direstare immobile;e,di botto un grandeocchio nero e lucidosidivarica dinanziame, che divoralamiapersona.Quel- P occhiofascinatore, vampiro,mi dàilbrivido

iorestocomepreso.Tuttoaduntratto,unatesta sbucafuori disotto diun panno verde, all’altra estremità dell’occhio ironico chemiaveva fis- satoperdue minuti,e quella testa soddisfatta sciama:

L’èfatto!grazie, signore.

Io respiro.Iomisentosollevàtodauna inquie- titudine,ed apasso frettolosome ne tornoalla Camera.Qualche giorno dopo,io discernonelle mostrediuncartaioqualchecosa,cui l’etichetta scritta disotto assicura di essere io. In quella cosa iononhoocchi,lamia bocca smorfia di traverso,nonsi distingueilmionasodallemie orecchie....non importa!il.venditore della mia laidissimafiguragiurachel’èpropriolamia.

Corbezzoli!che voletevoidunque per un ritrattogratuito,alla fine?gridamiamoglie.

L’è giusto, signora, replicailmio vicino.

Lavanitàolabonomia consiglianotalvoltadelle ben grosse scioperaggini! Laseduta comincia.Il

miosartomiferma nell’anticamera per doman- darmiunbigliettoperlatribunadeidiplomatici:

quegliperchiedermicontodellasalutedelMini- steroedelGoverno: questiper assicurarmiche fa caldo o freddo.Poichisi raccomanda per essereraccomandatoalministro,ed ha percorse trecentolegheperciò. Altri mipropongono una sottoscrizioneper un’operapia,ilsollievo delle

%

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-

vittimecristianedelGiappone, peresempio! oun incoraggiamentoa darad unsignoreilqualeha inventatoil concime profumato.Unterzo m’im- pegna aprendereunvigliettoperunberrettoda nottelavorato dalla signora duchessa e messo in lotteriaabenefiziodei tisici delBrasile.Un quarto mi passadodicivigliettiperla serata di un’artista.... Diomiperdoni!siè venutiperfino apropormidifarlaconoscenzadiunaballerina, allamodestaragionedidiecinapoleonileventi- quattro ore!Iocacciostorditamente questaistanza nellasaccoccia:miamoglielaritrova....Voi ca- piteil resto.

Nonavevate proprio nullaarimproverar- vi,eh! domanda ridendo la miaincorreggibile moglie. '

Innocentecome GesùCristo,signora!replica ilmiovicino ridendoaneli’esso.Mala sedutaè cominciata.Iohola parola.Ilsubjettoègrave.

Iohobisognodiraccoglierelemieidee, ditenere lamiaattenzioneconcentrata.Unuscierevienea mettermisottoilnasolasuacoppaall’acquazucche- rata,e m’interrompe.Imieiviciniparlanoavoceal- ta.Imieicolleghi, alle spalle,misuggerisconodelle considerazioni,cheio nonsollecito echefrastor- nanol’ordinedeimiei pensieri.Imiei colleghi

,

disotto,vanno,vengono, rimuovonsi, leggonoi

giornaliemi confondono,miforviano.Ilpresi- dentestrimpella colsuo campanello.Gl’intolleranti interrompono.Sirumoreggia,sistrepita, sisba- diglia

ohimè!si sbadiglia

ciòche èlapiù oltraggiosadi tutteleopposizioni. In verità, ionon

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socome un deputato possacombinar dueidee di seguitoin mezzoaquestofrastuono. Iomisieggo allafine,stanco,scontento.Unuscieremi annunzia che qualcuno chiededime.Yo:ilsignore,fastidito diattendere, è itodicendo,che. iomisonounmal creanzato. Rientro,sivota. Unuscieremirimette unvigliettodi visita.Non possouscire.All’indo- mani ricevo una letteradi rimproveri:hoper- dutoun amico! infinesipassaai voti.Nell’emi- ciclogli zelantidellamaggioranza mi camminano sui calli dei piedi,perchèsiha fretta.Sonole sei. Gli onorevoli hannofame.Anche io corro a casa spossato,ansante....miamoglie porta il

broncio,i miei bimbi piangono,lamiafantebor- bottache ilsuo pranzo è itoamalora.... lami- nestraèfredda!

Maperchè arrivatevoi cosi tardi, infine!

dice miamoglieperstuzzicare.Quandosiappa- recchiaperleseie si vuol poi mangiare alle sette!...

PollarIddio!signora,esclamailmiovicino impaziente;ècolpamiase ilsignor Valerio ha cominciatoa parlareallecinque? Perme,neho

lemascelledislogate!Infine, ingollolamiapappa, erespiro.Mi sipresentano,colcaffè,delle lettere arrivatedalla Camera.È ilsignor presidente, il

quale innome di S.M.m’invitaalballoa corte e midomandailnome di nascitadimiamoglie, semipiace condurlameco. Figuratevi un po’, mieicari, l’imbarazzodi unpovero diavoloche abbiauna moglienata,per esempio, Trota,Porcella, VaccaiFiguratevi il dispettodi un uomo che

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abbia sposatolasua cucinieraosi sia semplice- mente maritato alla leggiera,apassodi carica!

Andatepoi apersuadere ad una donna, dopo questo invito,chesi debbarinunziare all’onore di ballare da S. M.!Diqui,dellebaruffe,del dispetto....Epoi,infrattanto cheil signordepu- tatodifende allaCameralacausa dell’istruzione primaria,l’amicodi famigliaoilcuginodi sua mogliepuòdareincasaaquesta onestacreatura, comeallamogliediognialtrosemplice mortale, uncorso pratico d’istruzione superiore

difisica per esempio

insegnandole la misura della superficie con quel metodo chesi puòleggere in uncanto diVoltaire, macheionon oso ri- cordarqui.

Voi calunniateledonne,signore,gridamia moglie.

-

Egliamicidicasasopratutto. Perdono

,

signora

replica ilmiovicino.MapoichéS.M.

vuol bene ammettere in casasuauna Troiao una Vacca,prendiamoil nostro coraggioa due manierassegniamoci.Mapensiamoinnanzitutto allatoelettadi madama. Unflagello

,parolad’o- nore! Essa neebbedigiàunaperil ballo della Città;poiun’altraperilballo delpresidentedel Consiglio;laterzaperilballo della Filarmonica....

Può dessa,lapoveradonna,presentarsiaCorte con unatoelettamostratain cosi bassiluoghi?Le moinedimadamaraddoppiano:e lapioggiadelle notedeimercanti diventaundiluvio.No,ilpo- sto dideputatononètenibile....

Quiiltreno siarresta. Si annuncia che noi

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— di-

siamoaVercelli. Il miogrosso compare saluta lacompagnia, pigiailpiedein passandoaisuoi vicini,e discende.

Lesueparolemi avevanocolpito....

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HORS D’CEUVRE

PER LE

PERSONE

SERIE

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!!.

tJomemidecisia scrivere,apubblicare

*eda ripubblicareiprofilide’mieicolleghi.

'Questibranidella conversazione del ciarliero viaggiatore della ferrovia provano ad evidenza chelaposizionedi undeputatononè constellata dirose.Egliurtasiadogni specie di grosse e piccolemiserie,cheloturbano, chelostizzano.

Iosonodunqueben dispostoinsuofavore,eda perdonargli sepecca

,perocché dessoèmira di lunghe ed aspre tentazioni. Perciòmi son mo- strato, ingenerale,benevolo. Seioavessivoluto rimuovere la belletta e squarciareiveli, avrei forsemessopiùbrioevarietàinquestagalleria, avrei avuto più venaefattopiù scandalo. Ho

preferitoscriveremettendomiinguantidi velluto!

Ionon sonodi que’tristiaugellicheinfettanoil

proprio nido. La moderazioneela temperanza sono laforzalapiùreale diquestomondoID’al- tronde,ioscrissiquestelettereperlaPresse di

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Parigi, afiordipennaesenza pretensione. Io non mi ammantodiinfallibilità.Riproducoun'im- pressione personale.

Quest’annoio mi sono uno dei girandoloni della Camera.L’annoscorso era uno dei suoi membri ipiùassidui.Arrivatoilprimo, me ne vaquando non virestavapiù su i banchicheil

signorRanieriaddormentato. battendoladiana.

Ioprovavo una speciedifascino nellostudio dique- stariunionediquattrocento’ltaliani,mossidatutti gliangoli della Penisola. Iomisentivoimpregnato di unmagnetismoabbarbagliante. Ora,comegli objettichesidiscutonoallaCamera nonsonopoi semprenè solazzevoli, nèinteressanti, ioripor- tavo le forzedel mio spirito sull’analisi degli uomini.Iononconoscevoquasialcuno; ero ad un dipresso isolato.E mi bisognò dunque da primatutto indovinare,leggereatraversolefronti discretee fredde, pensieriardenti,desiderii aspri ediversi.Ogni parolache cadeva da un labbro aveva per meilvaloredi una rivelazione. Per unlavoropsicologicoassiduoefisso,io arrivai avedere lerelazionidiquesta parolaconlostato reale del cervello.Edeisarebbedavverouno strano studiochepresentereialpubblico,semilasciassi sedurre emettessialnudoloslatosecreto del- 1’animadi ogni deputato.Ionon parlo già delle ignobiliavidità,nèdella massa ordinaria degli Onorevoli.Manonsarebb’ egli straordinariamente curiosodiprenderesul fatto la fisionomia del- l’anima di certi uomini

qual Ferrara, per esempio, Guerrazzi, Pcpoli,Brofferio, Dopretis,

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Lanza, Conforti, Ratazzi, Tecchio ed altri, al

momentoproprio ineui essi parlano,emetter facciaafaccia ilpensiero espressoel’ideacon- cepita? Nonsarebbeeglisingolare di segnalare ladoppia correntedi concettiedidesiderii che partono dalbanco dei ministrieda quelli dei deputati,es’incrociano,s’urtano,s’intendono, si respingono, sirapprossimano,siattirano,sirom- pono? Curiosa sopra tutto era questa osserva- zionequandoilcontedi Cavoursedevaalposto

miradi tutti,segno adodii,adaffetti,ava- ghezzadistima odi ambizioni

edall’altezza di tutto! Ora,il barone Ricasolied il signor Ratazzinonsonogiuntiancoraadare alle loro

•eminenti persone questa natura magnetica che coagulatantepassioni etantevolontàdiverse,le gruppa,lemaneggia,ledomina, lefoggiaasuo modo,sene impadronisceeletrasmette.Cavour morto,lastoriasegretadelleanime non avrebbe oggimai altra importanza che il valore di uno studio psicologico. La forza politica di questa rivelazionesarebbeminimaoggidì.Ilnuovo Me- smerdelbancodei ministrinonèancora apparso.

lolasciodunquenelmioportafoglio questi studi congetturali:l’oraloroforseverrà. Emilimito adessoaquesti schizziavoid’uccellochecolpi- scono chiunque e soddisfano ilpiùgrannumero digusti.

LafisionomiacollettivadellaCamera,chenel- l’anno scorsoeranellospiritomiostesso unpo’

confusa,si rischiaraesi svelaquest’anno. Ecco perchèhoritoccatoqualcheritratto,ho aggiunto

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quilaruga,hofattoliscomparirelapiega.Do-

dici mesi dellavita politicasono unsecolo.

E

che chesenesiadettoincontrario,nonviènulla dicosimobileedicosicangevole che la figura degli uomini di Stato.Esaminate, per esempio,il

signor Minghetti dell’anno scorsoal banco dei ministri,ed ilsignor Minghettidiquest’anno al suobancodi deputato. Egli è irriconoscibile:è unaltrouomo. Lastessafigura dilegnodelbarone Rieasolihasubitoqueste stimmate. Lafotografia del Parlamentoitaliano,cosi ritoccata, èpiùfinita.

Io avevaesitatoapubblicare in un volume le letteremandateallaPresse. Io credeva da pri-

ma che questo primo Parlamentoitalianofosse un Parlamento di occasione,il quale avrebbe compiuta la sua missione di proclamare l’Ita- lia una,spedita la bisogna la più urgente,e sarebbe poi ritornato aritemperarsi al contatto dei suoielettori. Maquesto Parlamento miraal- l’immortalità. Iomidecidodunquea rivedereil

mio lavoro,tradurlo,epresentarloalpubblicoa nuovo ecompleto. Dico completo

,perchè nelle mie lettereallaPresseionon avevo parlato del centrodellaCamera, ene parlo oggidì.

Ma,direte voi, voispingetealloscioglimento dellaCamera; lasaràsciolta;ilvostro librodi- ventainutile.Sero venientibus ossa!

Nienteaffatto. Questo libro resta,da prima,

comelavoro storicoper quantominimasialasua importanza.Iopoihoavutocura,principalmente tratteggiandoquesti abbozzi, dimirareaduescopi.

Indicare,cioè,coloroclic possono essere elimi-

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natidallenovelleassembleed’Italia,senzail mi- nimoinconveniente,anzi,forse,con unainconte- stabileutilità:

Poi horivelali coloroi quali,inognitempo, faranno partedellarappresentanza italiana,di cui sono l’onore, lagloria,l’ingegno.

La prima pubblicazione era indirizzata princi- palmenteall’Europa, ondeinsegnarle che,nel pri-

mo

Parlamento italianoeranvi degli uomini al- l’altezzadi tuttiglialtri Parlamenti.Con questa secondapubblicazione, iovoglio segnalare all’I- talialaportatadei rappresentanti, affinchè essa possa,nelleelezioniposteriori,avereun criterio allasuascelta.Perl’Europa,ioscrissidaItaliano:

perl’Italia,scrivodapatriota.

Impresi ilmio lavoro per distrarmidalle noje delle sedute, ovenon sitrattano che affari di campanile. Ilmestiere di deputato,a farlo con coscienza, èunmestiere a rendere ebete l’uo-

mo

lo piùsvegliato,acapodi treanni! Lopub- blicai,perchè mi sembròutilealla causaitaliana.

Loripubblico, perchèparmi una buona azione, inquestitempi nebulosi edincerti, diconcorrere, secondolemieforzeed imiei mezzi, aspandere un po’di luce.Ionon honè amore, nè odio perchicchessia.Avevodei dubbiedellepreven- zioni;mahosaputodominarmi.Misono astenuto, quando non ero convinto. Dilexi justitiam!

Ora,che mi sia permessodi aggiungere qui l'avant-propos con cui M. A.Peyratvolle an- nunziarela pubblicazione delle mielettere nella Presse, affine di attestarglilamiariconoscenza.Gli dovevo un ringraziamentopubblico:glielofo.

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<Noi segnaliamoall’attenzione deinostri let- tori lalettera seguente indirizzataci da Torino.

Questa èlaprimadi unaseriedi lettere,in cui

il signorPetruccellidellaGattina, uno dei

mem-

brii piùdistintidelParlamento italiano,si pro- ponedi tratteggiare a grandi linee la fisiono- mia dei suoicolleglli ipiù rinomatied i più influenti,e noimettiamoassaivolentieri asua dis- posizione le colonne della Presse. Si leggono pocoinFrancia ilibri ed i giornali italiani,e nonsi samica abbastanzaquanto l’Italia in sé rinchiudediuomini rimarchevoli inogni genere, ditesteveramentepolitiche,di scienziati, dipub- blicistiedioratori,chenon temonoalcunpara- gone. L’occasione si presentadi farconoscere ungiornalista,noilacogliamo con piacere.

Arriverà probabilissimamentealsignor Petruc- cellidellaGattinadiesprimeredelleopinioniche nonsaranno interamente conformialle nostre,di portardeigiudizi dicui noipotremmocontestare larigorosaesattezza, d’indirizzareadegliuomini che hannola nostra simpatia, ilnostro rispetto cla nostra ammirazione, degli epigrammi che noi saremmo tentati di cancellare: noi faremo punto.Noiconosciamoilsuospiritoelarettitu- dine dei suoisentimenti; noi siamo d’accordo con luisuiprincipiiessenziali:ciòè l’importante.

Quantoallavarietà delletinteed aidettaglisugli uominiesullecose, noi glilasciamolapiùcom- pletalibertà.

Noi nonvogliamodirnulla delloingegno del signorPetruccelli,inostri lettoriloapprezzeranno;

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egli cièimpossibile nondimenodinonesprimere lo stupore che noiproviamo sempre, vedendo unostranieroscriverelanostralinguaconquella naturalezza,quella chiarezza e facilità,si rara anchefranoi.Sottoquestorapporto ancoragl’i- talianisono eccezionalmenteemaravigliosamente dotati.Basta, per convincersene,dileggerelelettere dell’abateGaliani,idispaccidelconte diCavour, le ultime operedelFerrari,numerosi lavoridi Mazzini, e parecchiscrittidelnostroamicoBian- chi-Giovini,questo pubblicista eminente che la malattiahadisgraziatissimamenteforzato disospen- dere la pubblicazionedelsuo giornale,oveegli ha cosìvalorosamentecombattutoeresodei cosi grandi servigi allacausa d’Italiaedella libertà religiosa.»

A.Peyrat.

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I

MORIBONDI

DEL

PALAZZO CARIO NANO.

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I.

liParlamentoriepilogalanazione.

Lodipiugo alpuotodivista francese.

Sonoimparzialeperché repubblicano.

Statistica

dellaCamera.

Suadivisione.

Lefarfalle.

Ipretendenti della destra.

Gliagentiprovocatori.

Gl’invalididel centro.

GliuominidiStato abbozzati della sinistra,edilferzopar- tilo.

Garibalditentenna.

Guazzabugliodellaestremasi- nistra.

Gruppiper provincia, e loro carattere distintivo.

1 fabbricantieditraffichinidegliordini delgiorno.

L'addor- mentato.

Lostanco.

L’indiscreto.

Ilegislatori.

1

GrandidiSpagna.

L’amicoditutti.

Crispie lasuaposa.

L’ex-Mirabelli.

Isuccessori diTurati e di Proto.

Fisio- nomiadegli oratori.

1lettoridigiornaliedilsignor Boggio.

Torino, 15 aprile 1861efebbraioIWfci.

Io credo

fatuità d’italianismo a parte

che unabbozzoagrandi lineedellafisionomiadel Parlamento italiano potesse interessare ilettóri francesi

e,soggiungo, tanto piùgl’italiani.Una nazione chesiattestacosialtamente,chesialloga cosifrancamenteinmezzoalle nazioni,rovesciando trattati,dinastie,vecchiodrittointernazionale,bra- vandominaccie econvenienzepolitiche....non può essereunanazionevolgare e senzaportata.Vi è in essaqualche cosadi grande edi vivace chic*

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-

agisceeche crea. Oraunapartediquesti ele- menti debbonsi naturalmente concentrarsiinquesto focodell’energia nazionale, cheaddimandasi Par- lamento. Sidevetrovar quiviilpensierodiquesta nazione,ilsegretodelsuomovimento, ilmecca- nismodellasuavita.Ebbene, osservare questa na- zioneall’opera,prendere quasiilavoratori sul fatto, esaminarelemolleinterioricheli muovono,spe- cificare,classificare, disegnare idifferenti centri,

idifferenti elementi di questaforza; vi sembra dessounpropositoanegligere?

Io tratteggeròquesti schizzi alpuntodivista extra-nazionale, valeadire, senzadettagli inutili, sènza simpatiedi campanile.Tutti i miei onore- voli collegllisonodegliuomini, relativamente, rag- guardevolissimi: maessi nonlo sonomicatutti allo stesso grado aldi delle alpi ed al di dei mari.Cheioscrivaduecolonnesulsignor Dorella,sulsignorBonghi,sulsignorCaponee che soaltriancora,l’Europanon ne sapràaffatto piùsull’Italiachela nonne sapevaieri,che non ne saprà domani.

D’unaltrolato,io credo poter giudicare gli nomini ed ipartiticonimparzialità. Avendoabi- tatoper dodici annilaFranciae l’Inghilterra, io sono stranieroamolte passionieda tutteleri- valità.Essendo quasi il solo repubblicanodella Càmera chenonha idolo

nè Mazzini, nè Ca- vour,nè Garibaldi

chenon ha alcun partito preso,comeilmio amicoFerrari; non vedendo alcunaprobabilitàprossimaalsuccessodellemie idee,ioriguardo lalotta dei partiti conla più

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grandecalma,e giudicoilcontediCavour, Maz- zini, Garibaldi, RatazzieperfinoAntonelli,come seessinon appartenessero piùa questomondo, comelaposterità.Questapiccoladichiarazionefatta, alziamoilsipario.

K daprima due paroledi statistica. La stati- sticanon èmica solazzevole, maessaèl’osteo- logiadellasocietà.Su questa ossaturasi fabbrica semprecon solidità,con sicurezza.

IlParlamentoitalianocomponesidi443 membri;

ciòche surunapopolazionedi circa ventitré milioni di abitantidà quasiun deputatoper sessantamila anime.LaCamera havalidate438elezioni. Siè inviadi rifarelealtre. Suquesti438deputativi sono:2principi;3 duchi; 29conti;23marchesi;

26baroni;30 commendatoriograncroci;117ca- valieri, di cui3dellaLegiond’onore;133avvocati;

23medici; 10preti

fraiqualiApollo Sangui- netti, unodeglistuzzicatocidel Ministero,Ippolito Amiearelli,eFlaminio Valente

sacerdotisilen- ziosi;21 ingegneri;4 ammiragli;23generali;.un prelato;13 magistrati;32professori,ex-professori, odantisi cometali; 8commercianti oindustriali:

13colonnelli;19ex-ministri;3consiglieri di Stato;

4 letterati; unBeynell’Impero ottomano

ilsi-;

gnor Paternostro; 2 prodittatori;2dittatori;7di- missionar^ 6 o 7milionari;5 mortiche noncon-

*

tanopiù,ben inteso; 69impiegati,sopra88che sonoammessidalloStatuto;3banchieri; 6mag- giori;23nobilisenzaspecifica di titolo;altrisenza alcuna disegnativa diprofessione

e Verdi!il

maestro Verdi. .

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-

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-

Non sidiraper certogiammaicheilnostro è un Parlamentodemocratico!

Vi èditutto

ilpopoloeccetto.Nonvisono neppure artisti,se ne togli Verdi

eVerdi stessodarebbebene ilsuo Trovatore perfareil piùpovero e piccolodiscorso,chefarebbelostesso Baldacchini.Ilpiù vecchiotra i deputatièil si- gnor Zanolini,unavvocato distintissimo,che è stato presidentedietàe che riempi questa fun- zionecon moltissimacapacità. Iocredonondimeno che ilconte Sanseverino, il signorAbatemarco, Avezzana, Gustavo di Cavour, Vegezzi.... siano cosivecchi perlomenoche il signor Zanolini.

Il più giovine è un siciliano, untal Bruno, il qualesiede....alladestra! D’ordinario,iohove- dutoinFrancia,inInghilterra,inAmerica, igio- vani

iqualisentonopiuttostochenoncalco- lano

sedereallasinistra.In Italiaservirebberodi tabouretaipiedidi unministro!Giovanicomeil

Bruno,ma piùmodestiepiù degni,seggonoal- tresi alladestraodalcentro,isignoridi Sierra, Campagna,Barraceo, Serra, Mureddu...Noiabbiamo inoltreseibalbuzienti,cinquesordi, trezoppi,un gobbo,degliuominiadocchiali,un grannumero dicalvi

quasi tutti.Non unsolmuto!ciòche

èuna sventura. Imperocché parlando tutti, cia- scunodimandal’ora sua perfarsi udice

non fossecheperfarsileggere daisuoi elettori.

Noi abbiamo,come intuttiiParlamenti,ladi- stinzionedidestra, dicentro,di sinistra.Maquesta distinzionenonèassoluta. Vi sonoparecchi de- putatiche seggonoallasinistra evotano costan-

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temente con ladestra:altriche,anche sedendo alladestra,votanotalvoltaconlasinistra.

Verdi, peresempio, Gallenga. Poi visonole farfalline.

Sfidochipossa assicurareaqualnuancedellade- straappartengonoBroglio,Alfieri.Seialoraed oggi Mjnghetti

edaltriparecchi.Nelleprime setti-

manevidesianche qualche cosa di più corioso.

Undeputatosiciliano,ilsignor Paternostro, andar- senealla destraper attaccare qualche deputato dell’estremasinistra,ondeesser sostenutoesedere nondimeno alla sinistra,a latodi Lafarina, suo capo di fila. Queste due altre farfalle si sono orafissate?

nonèduopodirdove. Unbeydel- l’Imperoottomanoedun consiglierediStatodel Regnod’Italianon poteronoincanagliarsitra gli onorevolidellasinistra.

Ladestra nonhatintebenrecise;senonche seggonosu isuoi banchi parecchi pretendenti

,

parecchirivali più o menomascheratidel conte diCavour

odiqualunquealtroministro

cui cercano rimpiazzare.Ricasoli,Mamiani,Buoncom- pagni,Farini, Lanza....sonolà.spiando l’ora,l’oc- casione,ilpretestosiaper dare addossoalGabi- netto chenaufraga, sia per essere chiamati a farne parte.Essihanno un occhioal banco dei ministri,unaltro alla sinistradoveaccampailterzo partito.Essi attendonounsegnale.La massadella destra votacome unsoluomocolMinistero.Su questi banchi sonovialtresigliagenti provocatori, gliabbaiatori delconte Cavour.Trattasi di offen- dere qualchemembrodellasinistra, di gittareuna parolamalevola controGaribaldi, di accusareil

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— w —

partitodi azione?un uomo ù presto trovato: unsiciliano

oSpaventa

scattasuda questi banchi,emugge,emorde, ebava.Masu questi banchi siedonoaltresìdegli uomini convinti,di una grandeconsiderazione,diun’onoranza atutta pruova, diunaprobitàirreprovevole,iquali vo- tanocol Ministero,non perchè esso èilMinistero, maperchèlalorocoscienzacomandaloro diso- stenerlo.IononvoglionominarecheilsignorGu- stavodi CavoureMenotti.

La mortedelcontediCavour non hafattocan- giarelatattica.Glistessiuomini, edaltriancora, seguonolestesseevoluzionid’incontroalbarone Ricasoli.Chequesticadadomani, elastessama- novra cominciacol suo successore.La strategia deiParlamentièinvariabile.

11centro è leradeaudelaMéduse.Làsonosi aggruppatituttiinaufraghi.Tuttiifrantumi, èpaves, del partitodelcontediCavour, chesiruppenel- VItalia meridionale,sono venuti a posarsi su questibanchi. Questa consorteriapuòessere de- nominata il partito delle pretensioni impotenti, degliambiziosifulminati.

Icaridi cartoneim- brattato. Ilcentroèl’albergo degli Invalidi del presidentedelConsiglio. Nonviè quivi un sol

uomoche nonsiasfregiato, éclopé,politicamente, ochenon losarebbeprestissimose losimettesse all’opera: imperciocchéessisonofusi quasinello stessostampo, moule. Gliuominidel centronon hannopiù forza,maessinonmancano perciòdi speranza.Al centrosiedono LiborioRomano, De- Vincenzi, Poerio,Piria,Conforti,Cicconi, Senegli,

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Scialoia,Pisanelli 1’èil quartier generale dei deputati napoletani, dicui Poeriosicredeilcapo

ilcapo putativo

ma che non ha capo.

Pnlcisetumbra!Essinon hannocheun voto, cuicorcanoutilizzare.

Se il centro è l’accampamento degli uomini politicistorpiati,lasinistraèlasededegliuomini diStatoin isbozzo,perilmomento.Iodico peril

momento,perocché èche si carica la mina, la quale deve fare saltare il Gabinetto attuale

l'attualeèditutti i tempi

è che si formano, chesiaggruppano, chesi concentrano, diesidistribuisconole parti coloro i quali

non passagiorno

simostranosulla arena per darbattagliaa qualunque presidentedelConsiglio.

Ilcapo naturaledellasinistra ovetiensiil terzo partitoèilsignor Ratazzi. Egli è l’ammiraglio di questo naviglio minaccioso, caricodi cifre,di lirismo,di libertà,di risparmi,d’entusiasmo ita- liano,di armi e soldati a metter su, cui ve- desispuntareaH’orizzonte,e di cui capitano è Deprelis,e secondoilmarchese Pepoli,il quale aprirà probabilmenteil fuoco.È ilterzo partito cherappresentaveramentelostato, nonnaturale

ma

amministrativo, fattizio,oflicialedell’Italia di oggidì.Sequestopartitoarriva a costituirsi,se arrivasopratutto ad intendersi con le grandi individualità

tal che Garibaldi, Ricasoli

esso avrà con lui il paese tutto intero,al di fuoridella Camera, ed al di dentro, il centro, ilqualenonsa a qual santo o a qual diavolo votarsi, onde rivenire a galla

egualmente

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chelamaggiorparte dicolorostessi iqualiseg- gono all’estrema sinistra. Garibaldi è per due

terzicon essi

forse eglinonèconnoi,demo-

cratici,che perunavagaaspirazione.

Dopol’avvenimentodel barone Ricasoli agli affari,dopoilritorno del Ratazzi da Parigi, la situazioneha subito qualche cangiamento

e ne subirà ancoradeinuovi

manon radicali edinevitabili.IlParlamento èuncorpovivo,ani- matodapassioniforticmobili,d’ambizioni su- bitee calcolate, lungamentemeditate, nascoste, carezzate.Le esplosioniarrivano inattese.Cosi i

calcolisono avventurosi c nonsi può, tutto al più,che riprodurre lasituazionedelgiorno.Spiri ilvento,equestefoglie chechiamansi deputati sirimescolanoinunsensodiverso.

L’estremasinistra componesi di individui iso- lati,i quali hanno quasi tutti un passato, un nome, unapersonalitàmorale,netta, recisa.Tutti questielementi nonsiaccordanotraloro. Ve ne sonoanzi cherisaltano, edi molto, sul colore deU’insieme.Amari,Ondes-Reggio, Ugdolena, per esempio,sonocattolicieduntantino autonomisti, edessiseggonoafianco diFerrari, diBixio,di Crispi,diBrofferio,di Mellana, di Musolino, di Ricciardi

miovicino

di Tecchio, diMor- dini,diGuerrazzi,di Sirtori, di Garibaldi, che ha presoposto inmezzo di noi, accanto aMac- chi,setuttaviaDepretisnon riescirà, quandoil generaleritorni,adallogarloafianco suo.Tutti questisignori,ed altri, rispondono sia al nome

diMazzini,sia aquellodiGaribaldi,ovveromuo-

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.

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-

vonsi nella loropropriaorbita,unpo’ scoraggiati, unpo’ stanchi.

Ma ioritorneròsu ciascunpartito esu ciascun lato dellaCamera.Chevibasti, perilmomento, questo colpo d’occhiosintetico dato rapidissima- inente.

Egliè adosservarealtresicheideputatid’una stessaprovincia d’Italia tendono a ravvicinarsi, a grupparsifra loro.Essiprediliggonocertiposti particolari. Peresempio, non vi è quasi alcun toscanoalcentro eall’estrema sinistra

Mor- timitranne.Questi banchi brulicanodiNapoletani e Siciliani. INapoletani affezionano il centro:i

Piemontesiedi Lombardi ladestra oil centro sinistro.

I deputati delle differenti provincie possono classificarsi altresì, per caratteri generali, salvo numeroseeccezioni, in un’altracategoria

quella

«leisentimenti. ISicilianisono ambiziosi e lottano perproprio conto. INapoletani si mostranopiù flessibiliinfacciaaiministri. Essisi onoranodi unastrettadi mano,di una parola lusinghiera, diunsorriso,delle moinedi un ministro;essi volteggiano,comefarfalle,sempreintornoaiban- chideimembri delGabinetto. IToscani pajono indecisi;essiportanoscrittosullalorobandiera:

Nequid nimis!ILombardi sonoipiùcaldipar- tigianidelcontediCavour

oggi del barone Ricasoli

manonsitenerichei Toscani

e convedute amministrative più larghe.Ideputati dell’Italia delcentrosonoministeriali ingenere.

IPiemontesi,o funzionari odelterzopartito

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ma conservatori sempre

anche sedendoalia sinistra. In generale il Ministero recinta i suoi uominipiù tragliaspirantiagl’impieghiambiziosi chetra gl’impiegatie tra gl’inquilini delbilancio.

E

nondimeno, gl’impiegaticonosciutie sconosciuti,i

funzionariedipensionati,sommanoalmenoa 120

franoi.Ne hovedutiperò votare con lasinistra ed altriallasinistrasedere.

Tocchiamooralespecialità.

Non si agiterà mai una quistionesenza che nonavessimoa sorbireunordine delgiornodi Ricciardi,odiLanza, odiBuoncompagni.Carac- ciolo porta attorno degli ordini del giorno in eommandita,acui nonmancanomai nè Lacarta, nèBonghi, nè Massari, nè Baldacchino

enon hobisognodidirvidiqualetinta.Ildormiglione

ilpiùassiduo,ilpiùintrepidodel Parlamento,è

ilsignorRanieri.Bisognadomandarlachiusura?

il lasso delladiscussione èbelloctrovato

è

il signor Callenga

il quale troppo sovente, ahimè!nonha che ragione. DeBlasiisèsempre prontoachiamarsisoddisfatto.Ilsignor Castellano protesta sempre. L’annoscorso, quando sedeva alladestra, avevaaltresilaspecialitàdellepropo- sizioni indiscrete.Domandava, per esempio, un appellonominalequando i membridellasinistra credevano opportunodi andarsene pernonvotare, ovvero gridava:Nonsiamo più innumero. Ora èRicciardi che prende questo vezzo

ma in senso più liberale

egli dicelegale. Coluicho parlailpiù fuori,ilmeno dentrodella Camera, èilsignor Ninco. Ilpasseggiatoreil piùdispia-

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eevole,il rotizatoreil più antipatico checrispa

inervi, è Lacarta, San-l)onato parlasempre o frizza

quei delladestra ben inteso. Plutino halopiùd’enfasi provinciale.Lopiùirritatoed irritante è ilsignor Paternostro. Lopiù scipito o vuoto è Bruno.

Vièunacategoriadi deputati clicha lama- lattia di proporredelle leggiper averel’occasione di recitareun piccolodiscorso meditato,mandato amemoriaperseisettimane.

Unsoldeputalo siedealla Cameralatestaco- vertadiunberrettino

ilmio eccellenteamico signorRcndina.

M

ordiniprovò unmomentod’i- mitare questoGrande di Spagnadella Sovranità nazionale;mailsuofez di vellutohasoccombuto alla finesottol’indignazionedi unacoppiadibegli occhidielofulminavanodalla tribunadelledame, edèscomparso. Massarièl’amicodi tuttoilmondo

che nonsiaperòunsemplice mortale!Crispi hal’attitudinelapiùaggressiva nellaCamera

quando s’indignac rompelamonotonia. Allor- quandoeglisialzaperparlare,sidirebbechesia pertirarfuòriditascaunpaio di revolvers. Io houditoil ministro Minghetti adirgli, ch’egli neaveva paura. Macchi nonmancamaidi par- lare,quandositratti diuna protestagenerosa.

L’ èx-Mirabelli,giudice mascherato d’avvocato, era tuttosorrisoquandosi protendevain avanti per parlare.Ilsuo naso terribilmente rosso

di- ventavaun carbone infiammatoper beatitudine.

Nonparlavamai,beninteso

che per cantare

illaudammo,pucri dominilin. Illettore didiscorsi

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poeta, tutte l’ altre cofe dal tempo fiuperate fono ,.. Titolo fecondo, ^ x Piatone S criffc in tutte co/è da effcr pen fate ir dette douer fbnpre ef.. fer pigliato il principio

Commissioni di incentivo (o di performance): Commissioni riconosciute al gestore del fondo/comparto per aver raggiunto determinati obiettivi di rendimento in un certo periodo