BIBLIOTECA NAZ.
VittorioEmanueleIII
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LE CENERI
DELL'
iìOLIMPO
VENTILATE DA PAOLO CASA
P
IA C E N T
IN
Della Compagnia
DI G I E
Si di/corrc
i
Se
ilMonte Olimpo
èia
pioggie
,eda
aventi.IN PARMA
> PerGaleazzo
Rofati.Con
licenzade’Superiori* 1077*\
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,
ALL* ILLVSTRISSIMA
A CAD E M
IA
De
gliSCELTI
NelCollegio dè Nobiliin Tarma.
* •'
% *
L’
A V T O R
E.C
ileioV
imiti,Illufìriffìmsigtt<hn
j#falirecon lamente sula ci-m
Monte Olimpo,nonriufci- j"4granealta/ubhmità de* vo/ìri ingegni) 7ieflimareteindecente alla nobiltàde'\o- firi/piritil>abbaffarui à rime/colare quelle
cotantocelebìate ceneriperricono/cere ,fe nesfamilialcunafcintilla diverità-
No»
giudicate temeritàil voler e/aminareciò$ chefingacontrouerfia
fiammette;poiché fen^aderogar lafedeàgli antichi Scrit- tori circailfattodiqUe'tempiSolamente ficerca,a qualc agione douejje attribuirfi; eben(apete cjTernecejjanofciegliertlvero dalfintole fall'apparente>pernonfoggia-.
f?radinganno nel confiderare
V
opere del- la Natura•Voiprofetate particolarmen- te cnditiane, e Filofofia; a voidunque
tohtitolo /peci alepare douutoquefì’Opti-
/colo,in cuificercaleilraccontodelle ceneridell'Olimpointatte dalle pioggie,
e
daiventi pregiudichiall’ordinarioopera- redella-Naturafenga cagionefondata nel- la Natura medefima. Gradite l*affetto, concuivi prefinto quefto feorfo dellamia
pennadepderofod'ognivojìroauan^atnen- to nellebuone lettere,&
animateuiàfar (hola/dentainvoi campeggivgualmente conlaNobiltàdel/angue,con lafelicità dell*ingegno,coni1innocenza de'cojlumi; afinocheque' pregi,cheall*Olimpofiattri- buisconocomeadombrati,invoicon veri- tà maggiorefi riconofcano,efiammirine»\
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'
LE GENERI
DELL* OLIMPO VENTILATE.
On
hà dubbio che l’Italia^•t deue Japarte
maggiore
del- lafua erudì tione allaGre-
cia :
ma
l’vfotroppofre- quente delleforme
iperboliche nel dire,ela facilitàdel fauoleggiare-»familiari à gli antichi fcrittori di quella natione,fonodi
non
pìccolo pregiudicioalcredito,che pretendo-no
leMorie
de*Greci;mentre fidu- bita,fenuda
efchietcafi rapprefen-ti,òpure
compariscatraueftitacon inuentioniPoetichelaverità.Quin-
di febenetaluolta
come
veri fifup-pongono
iloro racconti,
quando
al- tronon
fi ricercachefarpompa
d*erudì tione,
ò
prenderne qualcheor*namento
perildifcorfo,cernedalle fauòle mànifefte;non
èperòthènon
fipoffalodeuplmcnteiqueftigare,dl
che
pefo riefcaho sùlebilànciedel- laFilosofia quellecofe,checóme
ef- fettimirabili dellanaturafidiuoiga-A t
no;no:gìache pochifiritrouano,?quali, fenza efaminare la qualitàdell*
oro
capitato perauuenturanelle Tue
ma-
ni,voglianolufingarfi
con
lafolaap- parenzad*vn
incerto teforo.Di
talforte parraichefiailfamofo
rac- contodelMonte Olimpo
,ilquale-»palla
comraunemente con
riputatio- nedigoderenellacima
vna pacein-*alterabile,
non
foggetta al tumulto de’Venti,neefpoftaall*ingiuriedel- la Pioggia:onde
da vn*anno
all'al- tro vi fi conferuaflero le Ceneriri- mafte de'fagrifici nealterate dall*vmidità , ne agitate dal foffio de’
venti.
Mà non
sò, fevntale,che an- noiato dalla flagione piouofa, che correua,difievnavoltadibramar vn
calino su làfommità
delMonte-»
Olimpo
per goderuivna
perpetua ferenità, volelfe facilmente impe- gnarli al confronto divn buon
Ft- lofofo in foftenerecon
ragionina- turaliquellaimmunità
dell'Olimpo dalle pioggie,edai venti. Perche fefidellead
intendere,ò
prctendefle di perfuaderad
altri, cfferepartico- larenaturalezzae proprietà dellzuparte
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parte fuperiore diqtael
monte
di Sì- paredi talmanierai vaporifolleua-,ti in alto, che
non
fi pollano con- gregarinnuuola,ne
condenfarin pioggia,eche
luifi arrediil corfo de'venti,comel'arenedellidorintuz-zano
ilfuroredell*onde marine
;non
fembrarebbeciòvn manifedo
fano- leggiare , ricouerandofi nel folito afilo,cheall’ignoranza,&
allaliber-tàdiopinare,fpalancatofitiene dal- leocculte qualità?
Conuien dunque
èchidefiderainqualchemaniera
ac- cordare quell’iftorico raccontocon
v
ì dettati dellapiù lineerà Filofofia.»
per
fodisfaralla curiofità dicoloro,i quali
danno
dubbiofi della verità, rintracciarne nella natura delle-»pioggie,e
de*venti,inrifguardo diquedo monte
,qualche probabilear-gomento, da
cui fiano particolar-mente
determinatiad
affermarlo,oda
negarlo.Draio
douendo
impiegarlamia penna
percompiacereà chi vorfta intende- reciò,che fopraquedo
particolarehabbiaà
tenerli,non
fapreiche ap- portare di vantaggiooltrequello*A i che
6
che vna
volta',annifono,fiandò
dis- correndo datréCaualieriperfangue
Illuftrilfimi,epereruditionc,e
bontà
dicoftumiriguardeuolisfimi,cioèil
Signor
Marc’ Antonio
Morofini,Si-f
nor
Gafparo Dandolo
ilgiouine,e ignorGirolamo Gradenigo
, iquali inVenetia frequentementemi ono- rauano
della fua gentilisfimacon-
uerfatione .Onde bafterammi
,ad
efempiodi Cicerone nellamaggior
partede*Cuoi TrattatiFilofofici,an-
dar efponendo ciò, eh’esfidisputa-rono
,conquelpoco
,cheiotal’oraaggiongeuo
,come
portaualaliber- tà del difeorfo.Diede
occafione alladifputa il SignorGradenigo
col farmentione
dello- deuole reggimento fattoinvnaPrin- cipal Cittadi quei Serenifs.Domi-
nio davn
Caualiere ripatriato di frefco,à cui perlatranquillitàdell’animo
fuperiore à tuttele vicende, equietonella turbolenta moltitudi- ne de gli affaridiflie poterli giufta-mente
applicare ciò, checon
ele-ganza
cantòil Poeta Claudiano (de Conj.Manie
ri»205.)applaudendo
al*
. ;
A Confo-
‘*•»—— * -0 .
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7
>:Confolato dì
Manlio, &
allafuaJ giuftitia...„.*vtaltus Olympi Fertexjqui[patiovetos byemefprelinquit,"Perpetuumnulla temeratusnube ferenum
C
elfior exurgitpluuijs,auditque ruentcs ' Su!?pedibusnibosy&raucatonitrua calcati Sicpatiens animusper tanta negotialiber Emergit,ftmilijquejui;iuftiquetenorem Flettere non-odiumcogitinotigrafia fuadet.Fu
da tuttiriceuutacon
plaufolacoir- tele&
erudita efpresfione delmerito di quel Caualiere fatta dalSignorGradenigo
, e confeflarono eflerlimolto
ben douuta: anziaggionfeilSignorMorofini conuenirfelianche, perche, oltrel'hauer deliramente»*
co mpofte
alcune diflenfioni,hauea con
lamoderatione delfuogouerno
conferuata gran pacete tranquillità intutti quei cittadini. Pofcia con-,modella
gratiaSorridendofoggion- fe,ch’eiperò conofcea qualc'vnojchenon
inuidiaua àManlio
lode cosi elegante, erinonciauaal Poeta co- tal ingrandimento,non
curandoli puntod’eiferportato tant* alto sùlacima
dell’Olimpo
perdfer mefloin veduta,come
quello,che
fiftimareb-A 4 >
'*
beburlato
con vna
lode dì pocafof- fiftenza,e/fendo fondata fopravna
fomiglianza,ch’ei ftinoaua
poco men
che
fauolofa.Non ammetterà dunque
quel fuoami- co (
difleall’orail SignorDandolo
)T
etimologia,che communemente
fifuppone
delnome
d*Olimpo
,quafi òlos lampròs totusfulgcns peria_»perpetua ferenità,che flimosfi
go-
dere nellafuaforamità nonoffufca- tadanuuole;laquale perciò daivi- cini habitatori era onorata colno-me
di Cielo,come
raccontaSolino (cap.14.) excelienti verticetantusau
*tollituryvt
fumma
eius catlumaccolse vocent,elecafedelliDei
credeuanfi fabricate foprai gioghi dell*Olira-pOjCome
càtòOmero(
7/i«d.1 1.w.77.)£
che? replicòilSignor Morofini; riaper auuentura mettere temera- riamente la bocca inCielo, fe noi andassimo fiuzzicandoquellefamo*
fe ceneridell*
Olimpo
conferuatein- tattevn*annoiutiero,pervedere,fe nesfauiili alcunaScintilla di verità?
Io per
me
,fe così lorpiace,mi
ve- llicòpervn poco
de* fencimentidiDigitizedbyGoogl
quel
mio amico,
e volontariimpa-
reròciòyche potràdir/]periftabiiir il credito à quella diuoìgatisiima«j^
Illoria.
Piacque
àtutti la propolladiventilarecon
amicheuole diTputa quelle ce- neri> che fonoilfondamento
dell' opinionecollante,che lacima
dell’Olimpo
fia Tempre ferena, efami-nando
fe,&
inqual manierapotefle auuenire chele ceneriiuirimallede*fagrifici
non
folleròpunto
turbate^dallepioggie,edaiventi.Iopoine fentij
fommo
piacere, poichéidif- corli di quellitré Caualieri eranoTempre
pienid'ingegnoaccompa-
gnato davna lomma
moderatione fenza contefa,feguitandofemplice-mente
l’orme,cheliTcorgeuanodel- laverità.Mà
perefporreil tenore di quel difcorfo,fperoriufcirà piùgra- to alLettore, feintrodurrò quegli ileslià parlare,appunto come
prat-icò
Cicerone, ilqualenellaprima
Tufculanafcrifle,quocommodiusdtf-
’putationes noflr* explicentur,ftceas exponam, quafi agaturres,nonqua/i
|wrretur: fi ciòforti perla ragione
A X
a«een:IO
accennatadal
medefimo
nel princi- pio del libro de Amicitia ,quando
difle,Eiusdifputatìonis fententias
me-
moria mandaui,quasinhoc libroex*
pofui
meo
arbitratu. JQua/iemm
ipfos induxi loquentes, neINQfAM
,&
INQTIT
fapius interponenti^: atq;
ideò feci tanquamà prafentibusha- berifermo videretnr.
E
perchenon
erafacilecheio
mi
rimanesfimuto-
io,doue
mi
occorreràriferir alcuna cofa dame
foggerita,Padditarò colmio
femplicenome
diPaolo.DISCORSO PRIMO*
Se la
Cima
dell*Olimpo
fia efentedalla pioggia.
SignorMorofini, Signor Dandolo9 Signor Gradenigo,Taolo*.
•» '. t t T
!
Sìg.Morof
T O
fono,à dirvero,alquan-X
todifficileacrederei
tan-topiii,quanto
maggior
apparenza di llraordinario,e di marauigliofohanno
i raccontij,perchefebene-»moderna
èP
inuentionee laprattica delliMicroscopi/,chem vna.forms
-.
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1 1
ca diftinguonole più minute parti- celle, portandoneall’occhio
con
1*inclinationede*raggi vifualiingran- dital’imagine,ond’ellapar
vn gran moftro
dell’Africa; antichisfimo pe- ròèilcoftumedi efaggerare ampli- ficandolecofe piccolecon aggion-
ger ad vnpoco
divero veduto,mol-
todiverifimile imaginato, pernon
direfinto*Di
quefta fattaha
(lima- to potefie efiere ciò,chedell’Olim-
.
po
efente dallepioggieeda
i venti,fiè
tramandato
alla credenza de*pofieri.Saràper auuentura(diceuo iotra
me
fteflòJ
farà,dico,corfovn anno fenzanembidi
pioggie,efen- zaprocellediventi impetuofi,onde
siil’altare rimaferole ceneri,
come
vifuronolafciate
doppo
TvltimoSa- crificio: ìfche ofieruatoda alcuno de’più fuperftitiofifaràfubitoftato raccontatocome vn
prodigiodegno
dimarauiglia: indi TeneSparfela-»
fama
ridicendo,che leceneri intatte, vi fi confcruauano
da vn anno
all*altro;
&à pocoà poco
ciò, chefucafuale
vn anno
, cominciòà diuol-garficome
cofaordinaria-Per altrQA $ P
ot^
1
1
potea darcredito
ad vna
talvoce,che
correua,ilvederli,chelenuuole,quando
minacciauano pioggia,to- glieuanoagli habitaroridelpianoin que*contornila villa deliafommità
dell»
Olimpo
;coinèpureappretto dì noifuoleffere contcafegnodipiog- giailveder copertacon
nuuolelaci-ma
diqualcheparticolarmontagna, quando
(come
parlanoi contadini,) ellalimetteilcapello:E
perciò len-za
eccettione li animileil celebre-»NubcsexccdttOlympus
.
Sig,
Band
.Anch’
io perpoco mi
farei condottoànumeraretralefauolevn
tal racconto,
& ha
urei /limato dì* crederetroppo leggiermente,fe
non mi
fotteflatoinoltratoiltettoefpref- fo delgranDottore
dejjaChiefa S.Agoftinonellafpiegationedella
Ge-
nelicontroiManichei;^lìb.i.deCen• cont.7ttan.cap.ii, )douedichiarando' perqualcagione daprincipiolipro- ducefferogli vccellidall*acque, dop-
po
hauerdetto,chea parered*huo- mini
dottislimiconl’acquainlieme11annoueraquell’aria inferiore ingrof- fata,
&
inumidita da’vapori,laqua-le dibattuta
con
1*alifoflieneàvoi»glivccelli,ne portain
confermano-
ne chefopralacima
dell’Olimpo non
fi
vedeuano
volarvccelli à cagione dellafottigliezzadell'ariafenza va- pori,ond’ancheglihuomini
,chevi ialiuano, trouandolapoco
conface- uolealla refpirationel'ingroffauan®applicandoallenarici fpugne inumi- dite;effendochequellaforamità,co-
me
firiferifce,foprauanzaquell'ariavmida
,eperciòfuinefifenteilven- to,nefiraccolgonolenuuole;comefu olferuato da coloro, che ognianno
vifaliuano perfacrificare,
&
hauea-do
fegnati nella poluere alcunica*ratteri,1*
anno
feguentelirìconofce-uano
intieri.Sedunque
advn
sigra-ue
eSantoDottore non
parueleg-gerezza
di cuore il confentireche non
cadefferopioggiesblacima
deli*Olimpo
, ionon
ardireidinegar il~
fatto fenza gagliardeproue,che
mi
firapprefentafleroincontrario.
Sig*Gra,SeilSig.March*
Antonio
volefle metterlialfcrte,enegarciò all’Olim- pobifognarebbepoi,che parimente negaflealMoijte Atho,
dettocòma*
fremente-
*--
»4
,
nemente Mote
Saco,dicuifileggonolecotemedefime:ondefenile
Pompo-
nioMeh,(//b.z.defituOrbiscap.z.ad fin,)Athos monsefladeaelatut,vtere- daturaltiks,quartivndèimbres cadunty furgere. Captiopimofidem
,quoniam dearti
,quasinvertice fujiinet,non ab- luitur cinti;fedquorelmquitur aggere*
manet.
E
quali conleparolemedefi-y
me
PatteftaSoVmo(cap.iy.fint)riqua- le perargomento
dellaTua altezza-*marauigliofa apporta> che eflendo quello in
Macedonia
vicinoal mare,,didantedall’Ifoladi
Lemno
ottanta.feimilapalfi,gictaua1*
ombra
inMi-
riiia(che oggifi
chiama
colnome
dr tutta PIfola,Lemno
) e veniuaPom-
,hradel
monte
à caderenellaflatuad*vna
giouencadi bronzopollanella,*piazzadiquella Città, conforme al
• volgatiifimo
Iambico, Athos obum-
bratlateraLemma
^o«/j,regidratoda
Plutarconellibro de macultiìnfacia Luna».Sig.Morof.Noncredereimicadi far
gran
torto all*autoritàdìSolino,fe dicefiì efler imperfetto il fuoargomento
,
mentre
non
accennaxinche giorno^«U
DigitizedbyCoogl
f
f.
&
àqual orafuccedeffe quellotermi- narlidell’ombra nella tal parte de- terminatadellapiazza;poiché quan- to piu vicino èilSoleal tramontare»tanto maggiorififanno 1*
ombre
an- che damonti
affai più baffi deli*Atho; come
manifèftamente vedia-'
mo
indue OrologiSolari,che loIti- lepiù piccolo farà1*ombra
piùgran- dealle ventitréore, chenon
favna
Itile
maggiore
alle venti* Siche farà tutta cortefiail paffareper credibili taliracconti del?Atho
,edell*Olim-
po,e delle loraltezze*Sig.Dand.Auuerta V.S-chequellagrand*
altezza
non
deueattribuirlià tuttoil.
monte Atho,ma
àquella fola parte, chepiùs’inoltranelmare» &
èlapiù. Orientale*effendochetuttoil
monte
_è
come
vn Cherfonefo,ò
Penifola, congjonto aliaMacedonia
convn Ifhnotrà
lidueSeni,oGolfi,Strimo-; nico,e Singicico:
&
èappunto, quiui nell*!fimo,chefiriferìfce effereItaca tagliatoilMonte Atho
da Serfejfeben
a giorni nofiri di quello taglia niunvestigio ne apparile».,ma
five-.
de
congiunta alla terra ferma,come
fenile
J
6
fcriflcPietro Bellont/.I.o»35*fin.
E
chi dalungi riguarda tutto que- llomonte dando
nellafommità
de’più altimonti
dellaMacedonia, con
ladiuerdtàde*Tuoialzamentine*gioghi,
&
abbaflamenti nelle valli pareappunto
vn grà Colofib dihuo-
modiftefofuimare,
e riuoltato all*insù,cheritirate à fe le
gambe
folleui in altoleginocchia;e tenga i piedi appoggiatiallariua.onde quellapar- te cherifpondealcapo
,e tondeggì- andófi folleua in alto, è quellache
gittal’ombra
nell*IfoJa diLemno.
Quindi
non
fu difficileà Stadcrate->(
mi
ricordohauer ietto,non
sòdo-ue,che Amiano
ilchiama Chinoc-
rate,StraboneChiromocrate,Plinio
Dinochare
,altriDenocare
f,pro- métter/i di poter formarnevna
(ìa- tua ad Aleflandrofcome
nell*orat.z»de Fortuna JLlexandrine fà
men-
rionePlutarco)invnadellecui
mani
fodevna
città capace di diecimila
perfone,nell’altravna
tazza,da
cui icorreffevn
fiume perenneneimare;
giàchedallanatura
mededma
èda-
to qualiabbozzato vn
Umilecoloflo*Ora
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«7 Ora
féanche
nellacima delPAthoH
conferuauanoleceneri cosìammon-
ticellate,
come
vi filafciauano,pareficonfermila veritàdiguanto dicefi dell*
Olimpo.
Sig*Moro/. Ioperò
mi
Tento dall* ifteflomonte Atho
confermarildubbiocir- ca1*Olimpo:
perche so chechihà viaggiatoinquelle parti,econCom-
ma
curiofità Calialla piu altacima
dell*
Atho,
la quale eflendorotonda è finendo in punta,come
vn pero, fui fofiiene vna piccola Capelìetta, trouò efleruicosìgranfreddo nelbelmezzo dìd*vno
de*piu caldi giorni dell*efiate,chegliconuenne benpre- tto partirfene,cosidiCefiefioraccon- tail Bellonil.i.c.4^ Dal
cherac- colgo cheiui,doue fhTemprevn
ef-tremo
freddo,fiala fecondaregionedell’aria,in cui Tonole nuuole,efi
fannoleimpreflioniMeteorologiche cagionateda'vapori:
E
quello èma-
nifefto
,perche inquella
fommita
ilconferuanole neui,che durano fin all*ellate,masfimedallaparte,cheri-
guarda
Tramontana
.Or
ionon
veg-go
perchenon
fiapioggia,doue TonoiS -
leneui?eflendo chequegli ftesfi
va-
pori,checon
lamefcolanzadìfpiri- tifalnitrali,&
aluminofifiraccolgo-no
eftringonoinfaldedineue,man- cando
ditali /piritinon
piuinneue,ma
infempliceacquafipuonnocon-
denfare.E mi
pare chefoloquellafommitàdi monte
polla e/ferefente dalle pioggìe e dalle neui,la qualeconia
fua altezza agguagli tuttala prima,etutta la fecondaregione^
dell’aria,inoltrando/inellaterza,do- ue regnanoleefalationifeccheecal- de,che fono materiadellepiù princi- pali impresfionimeteorologiche in- fuocate,emasfimedelle
Comete
ge- nerateCottolaLuna
. Quindi argo-mento
chelacima
dell’Olimponon
folkuandòfi fopra tutta la feconda regionedell*ariapuò
efferattorniata da*vapori,cherifoluendofi inacqua vi facciano pioggia.Certoèche lafua altezza
non
partan- ta,che badià renderlo efentedalle pioggie.*e/Tendo cheilMonte
Pelio da Dicearcofutrouatoil più altode’monti
della Teffaglia,ch’eimi
furò d’ordine regio,come
riferifcePlinio‘
lib.‘
DigitizedbyGoogl
t
19
lib.z»c.6f»efidetermìnò.dal
mede-
fimoGeometra,non
hauered’altezza perpendicolare più dimilledugento
cinquantapasfi;Onde
effendoilPeli©poco
lontanodall’Olimpo
,conuiene dire,cheanche
quellonon
ila piùal-.
to
dellaflettamifura d'vn miglio,&
vn
quarto.Et non habbiamo
noial- .tremontagne
affaipiùalteìcpme
fo-no
leAlpi,che feparanol’Italiadalla Francia,allacima
dellequalinon
fi fale d’ordinario dachi viene in Ita- lia,checolviaggiodicinque giorna- tejdoue cheinvn giornofiardua
al- lafommità
delRodope
,dell*Olim- po,delPeiio,dell’Emo
,come
lafciò notato Stabonelib.4
.e1*haueaoffer- uato Polibiolib.paragonando
le fodetteAlpico’piùalcimontidella»*Grecia, e dellaTracia.
E
contutto ciònon vediam
noileAlpi coperte dineui,&
infettate dalie pioggie,e daiventi?Non
fipuò
giànegare che l’Atlante nellaMauritaniacosì alto, che puote daràPoetifondamento
di fingere,chefotteneffeil Cielo, edaMartiano
Capella(lib.6vbi de jìfn- ca.)fidiceiperboleggiando v/queinconfi-
xo
confata lunarie circuii eue&us vltra nubiumpoteflatem,fuveduto da Sue- tonioPaulino(ilqualfupoi Confole al
tempo
diPlinio,eh*ilriferiTcc lib.5.e.i.fa.) haueril
capo
nelJ*eftate->mede/ima
copertod’ alteneuì:neef- fendouiarriuatocoll*efercitoalla ci-ma
che in diecimarchie
,pareche^>h
abbiad'altezzaalmeno
cinquemi*
glia,falendo
mezzo
miglio pergior- no.Ma
Ziano
foldue migliaemezzo,
ela /alita foffevn
quartodi miglio per giorno; egliè purpiu alto dell*Olimpo
?Come
dunqueall'altezza di quefìo tanto più baffo douràattri- buirli,chenon
vicadano
pioggie-* £ felipiùaltiZicaricanodineue.E che]*
Olimpo non
Zìatant'alto,cheentri nella terza regionedell*aria, affai chiaramenteZiraccoglie dalla mifu- rae/atta,che nelafciòSenagora
ap- preffo Plutarco nella vita di Paol*Emiliopag*2,52,. poiché
hauendolo
inrTurato daltempiodiApollinePi- thiocon moltadiligenza,(come
no- tò Plutarco dicendo,Xenagoram non obiti r,ftd via,&
ratione,atqfafiru^mentisinijffe menfuratn apparti,)tro-
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«oliodaquelluógod'altezJjaperpen- dicolaredieci ftadi;
&
vnfello,meno
quattropiedi,come
apparifcedall*Epigramma
delmedefimo
inquellofenfo • >
xA.fattoTythij vertex [ublìmisOlympi
Men/uram
(ìadijdeciesfujìollitin altu,&•Scxtantìs\perpendiculoiptdimefiofattaeji ,
%At pedibns quatuoYefltamen illaminor.
Filius
E
urneli menfuramprodiditiflam Xenagoras:at tu, ficxbone,fauftusades»E
percheiltempioPithionon
eramol-
tolontano dal Delfico,e cosi1*vno come
l’altronon
erasinotabilmente diftante dalmare
verfoilSeno
diCo-
rinto,chevi.potetteefièrvna grand*
altezzadiquelluogo foprala fuper*
fide dell’acqua;fivede chetuttal’al-
tezza alfolutadell*
Olimpi
{opra il .mare non
palfauagli vndici fta di/, cioèvn
miglioe tré ottanid*altez-za^
per confeguenzanon
efiendole dueinferioriregioni dell'arialimita- teà così piccolo /patio, appariteci*chiaroenei*
Olimpo non
fi folleua fopralaregione de*vapori.Sig.Band.Quello
mi
parcerto:poiché laprima
regionedell*ariacommune*
mence
mente
fi firma chefuihafcbiai Tuoi virimi confini,douegiongouo
irag-
giriflesfidelSole giàridottiàul
dcb-
boleintenfionedicalore,chtiaggiun-
ti all!raggi diretti più
non
facciano accrefcimento nota&ledi caldo:ef- fendocheivapori,iquali fofiantial-mente
fonoacqua
,rarefatti perfor-za
delcalor internodella terra,ò
dell’efterno del Sole,
ò
dagl’ influsfid’ al- treStelle,diuenutiin fpecie più leg- gieri di quell* ariabadar,fifpiccano dallaterra,edall*acque,efpontanea-mente
falgonoinalto(
nellamaniera
chetuttelecofe,lequalifi trouano invn mezzo
dimaggiore
fpecifica grauitàvanno
all*insù,fenza chefia-no
tiratelecontinuanoà falire,finche fomentatidai calore dell'ambiente cftrinfecoconferuano,od
accrefco-nola
rarità,eperconfeguenzalaJ
fpecificaleggerezza maggiore
del- laleggerezzadell’aria,percuipada- no.Quando
poiceflaogniefficacia dell*ambientecaldo,all'orailvapore perdendoàpoco
àpoco
il caloreri- ceuutodall*eftrinfeco,fivà riducendo allafua naturalefredezza>e riflrin-gea-
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gendofinellaTua
mole
, fivàabbaf- fando per trouar luogo nell»ariadiminor
leggerezza,come
quellache piùfiauuicinaallaterra ,&
alcentro• dellecofégrauie delle leggieri.Cosi
vengono
aformarli lenuuole,quan-
do
li vapori prima a flottigliati e diafanicome
l’aria,polcracondenfa-ti
come fumo,
e radunatili infieme, con la moltitudine delle loro fuper- ficiecomincianoà perderelatrafpa- renza,&
adefleropachi.Etàquella• condenfationedel vaporeaiuta
non
folamentelavicinanza d’altrifomi-- glianti vaporifreddi,
ma
anchela-*compreslìone cagionata dal moui-
mento
dell’aria,ò
d*altrivapori,ne*qualis’incontra,
ò
chel’vrtano:ab-- braccandolifacilmentedallanatura
1*opportunitàd’ogni ancorché pic- colo vantaggio per liberarli dallo flato,incui violentementefitroua.
Sig'Graden.
Non
hàdubbio chelacom-
presone
aiuta grandementeàcon- denfare più prettoivapori,ond*an- chenafeeilcaderdellepioggieinpiù grotte gocciole: Cosivediamo
for- marfitaloranembi
moltoimpetuofi.^4
quando
inalto contra (landòventi gagliardipremono
lenuuok
,eleco*denfano$
onde
le goccie fuperiori piùgrofle,eperciò più pefanti, arrì- ua ndonelcaderead vnirficon lein- ferioritantopiùs*ingroffano,econ maggior
impetoprecipitanoàbaffo.Quindi,maflìme
inefiate,in certe vali,ò
doueil vento portaivapori contro qualchemontagna, ò
qualchefolta felua,offeruiamocader pioggie più gagliarde,perche
davna
parte refiftendo ilmonte
òla felua,e dall*altra
premendo
ilvento,forzaèche
molti vaporicondenfati prettoritor- ninoalla primiera grauità diacqua.E
perla fteffa cagionequando
neimezzo
della pioggiafiode qualche grantuono,indiàpochifilinotempo,
e quali Cubito lapioggia rinforza:perche1*efalatione rarefatta dentro
lanuuola
occupando
fpatiomaggio-
re,ecorrendo per elfaàfine ditro- uarne Pvfcita fquardandola,
necef- fariamentecomprime
ivapori,eque*ilicondenfatirendonopiùcopfofa 6c abbondantela pioggia.Quindi
pure
filmanoalcunidebbaprenderlilaca*gionet ’ *
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.
M:
#gione>percheliventi Auliràliporti- no pioggia:etfendo che,diconoeffi>
andando
ilvento Aultrale caldo ver- ro Settentrione incontroal freddo,
dal contrario fi ripercuote,e ridette all’indietro,ecosiraduna, econdenfa
ivaporiinnuuole,chepoifirifoluo*»
no
in pioggie.Ma
ionon
apporta*reiciò in confermationedi quanto
andiamo
dicendo:perchenon
credo facilmente,cheilventoAuilrale,il qualeà noi portapioggia,arriui tan- toinlà,chegìonga
fininGermania, onde
habbiaà tornar indietroper or- roredel freddo.A
noi ballailfape- re,chelivaporicom
predificonden- fano,efifanno piògraui,doue cherimanendo
rarefattireflanoleggieri, efifermano
inaria inluogopiù alto.Sig»Dand.
Accade
peròper lopiù,chelivapori
non
fonofchietti e foli,ma
mefcolaticonefalationi(lequalifo-
no
difuanatura,ò
perlararitàcona- municataloro dal calor eftraneo,più leggieriaffai dell’aria
) fanno
vna mole
dimaggiore
fpecifica legge- rezza,limilea quelladell’aria,incui <fi
fermano
più lontani dalla terra,r
‘*’ ' ''
B
che1 6
cheTe fofiero Teparatidalle Toelette efalationi. Perciò è manifefto
non
poterli in tuttiiluoghi, ne Tempre, determinar
vna medefima
altezza dellenuuole, ede’vapori; perche ilriTcaldamento fatto dalia rifleflìone de* raggiTolari è diuerfo
conforme
allavaria politurade*luoghiinterra*
&
àragionede*paralleli diuerfi ,periqualiinCielo
camina
ilSole:Onde cadendo
iraggi foprala terracon^
varia inclinatone, perneceffitàfon anchediuerfe,e diTugualile rifldfioni;
aHequali parimente concorrela po- litura delle
montagne,
edellaTuper- fidede*laghi è fiumi.Paolo. Così
vediamo
cheTe lungovn
fiume, ilquale feorra per qualche trattoda LeuanteàPonente,fiavna
collina riuolta àmezzodi
,iui le vi- -gne
megliomaturano
levue,anche
ne*pàefiperaltro freddi,
( come
lun-go
l’Elbatrà ftieiffeneDreTdainSaf- fonia)effóndocheoltreiraggidi ret- tidelSole riceuonanchequelli,che
dall*
acqua
vifiriflettono.Sig.Dandk ^Perciònell*Inuernoofieruil-
mo
lenuuoiceffer affaipiùbaffe>che
'
l*Ef-
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1*Ettate
,perchel'obliquità de*raggi è cagionecheà
minor
altezzagióga
ilcaldo,chefifà dallaloro riflefiìo- ne;
onde
più prettofirimettonoiva- pori nella Tua naturaifreddezza,eficondenfano. Aggiongcfi che nell' Ettate
maggior
quantitàd’efalationilieauadaliaterra;e queftemefcolace
-co*ivaporili
tengono
affaipiùfolle- uati.Or
quellochefidiced’vnmede-limo
paefeinrifguardoà diuerfeCa- gionidell*anno
,con
la douutaprò*portionedeueapplicarfialla diuerfi- tàde*climi,e de* paefi per
4
diuerfaobliquità de’raggifolari,chericeuo*
no,
eper la varietàdeli*efalationi, deliequalimancano
,ò
abondano.Taolo
.
Per
quetta cagione alcuni fti-mano
,chel’Atmosfera
,dacuivien attorniatalaterra,non
debba pren- derlicome
Sferica,ma come
Ouaie;poichéfottoiPoliperla freddezza delpaeferimiratoobliquamentedai Sole
poco puonno
folleuarfii vapori,doue che molto
s’inalzano fotto laZona
Torrida àcagionedel caldo,che
vifiproduca*da* raggifolari, I qualicon
piccola obliquità cadea»£ z do
zS
- ^_
do
eriflettendoti, più facilmente-»s’vnifcono.
Ma
ionon
fapreicome
fottofcriuermiad vntal Sentimento*
perche nellaguifache allarotondi- tà della terra nulla pregiudica 1*al- tezzaedifuguaglianza ditante
mò*
cagne,ancorché habbianodiperpen- dicolo alcune miglia*
non
pofiò per-vadermi,come
tanta differenzad'al- tezzafitrouitralivaporidell’Atmo- sfera,chelafaccia fenfibilmentede- generaredalla figurasferica.Perche fenoiprédeflìmovnoSferoide Ellip- tico,dicuiil diametro minore folle dieci piedi,&iimaggiore
crefceilenó
più chela grolfezzad’vn
grano
d'orzo
per parte, certo ècheriusci- rebbeinfenfibile la differenza,dal globo veramente sferico* mentreP
eccello del femidiamecro
maggio-
re al Semidiametrominore
faria in proportionediià510
(poichécin- quepiedifonòla grolfezzadi grani 32,0)e
fi prenderebbe Tificamente pervna
sfera; Per qual cagione 1*Atmosfera,quand’anche portaHe la differenzadi diecimigliad'altezza^,
maggiore
de* vapori,non
douradirlitìfica-
. —
DigitizedbyGooglt 4
ip
fiocamente sferica ? eflendocheco^me
ià$zo
, così migliaioà 5100
miglia, mifuraaffai minore del fe-midiametro
deliaTerra,cdella Aia Atmosfera:Onde
faria quell' altez-za
rifpetto della Terra,edell'Atmo-
sfera in
minor proportene
diquella, chehaueffevn granod’orzoallo Sfe- roide Ellipcico di dieci piedi;Sig>Dand,Così /limo anch’iochel’At- mosfera
non
debba riputarlimeno
rotonda chelaterra.Ma
perritor- nare,onde mi
diparti;,quantunque fecondola diuerfità de*luoghi, ela
mutatione
delleftagioni, variada
1*altezzade' vapori,
non
però pare probabile,chelacima
dell’Olimpo
ilafopra tuttelenuuole;altrimenti
« Jafeconda regione pofleduta da i
vapori faria
molto
riftretta,e così vicina àterra*cheinaltezzadidue
miglia giàA
farebbe nellaterza re- gionedell’aria:ilchenon
corrifpon- deall*altreifperienze,chehabbia-
mo.
Sig.Morof.
Anzi
il (itomedesimo
dell'
Olimpo
cipuò
darà conofcere,cheivapori
non
Afermano
tantobaili,B
3 che$3
che
non
fi folleuino punto fopralacima
diquelmonte
; poichélaTef-
figliaèdiariatanto temperata,che
in etta fi celebra in particolare 1*
amenità diquella famofa valle tri l’Ofla,e1*
Olimpo
largadoue vn
Ple- thro,cioècentopiedi,doue alquanto più,come
(criueEliano,l,^»ya.Hifl.cap.i.elungacinque migliarchia-
mata Tempe
vicinoal fiume Peneo,ilquale vfcito dalPindo fcorre alle radicidell’Olimpo.Al cheféaggion-
gelfi,chequefto
monte non
hà dila- titudine Geografica piu di40
gra-di,benfivede,che niun
argomento può
pervaderci , che iui il caldo deliaprima
regionedell*ariaman-»chi cosi pretto, cheTempre molto battehabbianoàrimanerelenuuole.
E
chequiuiilpaefenon
habbiapun- to del freddo,ficonferma dall’efiere frequentato da'leonine'qualifcriflePauTanialib.z.Eliac»pag. 181.Gr<ec.
pag.1Ródati».Erranthiplerunque per (ubiacentemOlympo monti agrumieius enimmontislatus alter
um
inMacedo- niam,inT
heffaliamalterum
,&
adVe
-nenmamnem
connerfus e{l*Sig.
DigitizedbyGoogle
%'
1
Stg.Graden. Per auuentura la figuraJ dellaTenaglia circondata
da monti può
concorrereàfar chelivaporial- zati,erarefatti,predo
infiemefirif- tringano; eforfianchelamoltitudine de*vapori fomminidrati dalla terra faràcagione,chelenuuolepiùàbaf- fodifceodano;effendoche ioleggoappredò Erodoto,
cheraccontauafi dellaTeffagliaeffer elladataantica-.
mente
vn lago attorniato da altif- fimimonti
,cioè àletantedal Pelio e dall'Offa,aTramontana
dall’Olim-po
,a PonentedalPindo,& ad Odro
dall’Otri. lib.j,Tolymma.pag.qii
jn
8.Narraturautem Tbejfalia.,dic’cglr,quondam
Incusfuijfe,,w
potèconcbufctirndiquèpraaltismontibus
;nam
quod TbejfaliaadAuroram
fpettatjd Telion&OJfa
iunftis interfe radicibuspra- cludunt;quodad ventum Aquilonem
, idOlimpus;quod ad Hejperum>idTin- dus;quod ad Meridiem,& Auflrum
,
id Otbrys.Certoèche quefta coro-
na
dimonti,come
altempo
diDeu-
calione cagionò quella celebratif-fima
inondatane
(chepoifommini-
ftròsìabondante materiaallefauoleB q Gre-
Greche) tramandando
à torrenti le acque cadute innembi
dalCielo, echiudendo
Jorilpallósi,chenon po-
tendo liberamente/correrefialzaro-no
à difmifurajcosid’ogn* intornocom manicando
alle foggettecam- pagne
1*acqua,che vààTuoitempi
riceuendodallenuuole,rendelapia- nuraabondante d'humore
, ilquale fatto poiraro per forza delcaldolialzainvapori.
Può dunque
auueni- re,chelivaporinon
diifìpatidalven- to,dacuifan loro riparolecircoftà- timontagne,
edallemedefimé impe-
ditiche
maggiormente non
fidilati-no
,ritornandoin fefie/fi,epremuti daaltrivapori,chefimuouono,
pre- ttofiriftringino,onde
ce/fino di fa-lirepiualto,
come
fòrfifarebbonofe ilpaefefolleaperco>edi talmaniera
tanto badefirimangano
lenuuole, cheloro fourafti1*Olimpo.
SigMoro].
Non
difapprouo ciò, che-*V.S. ingegnofamente
mi
foggerifce:Ma
fel’Olimpo dalla parte Setten- trionalechiudelaTeflaglia,eladi- fende dall’Aquilone, per neceflità quellaco,.che lariguarda,ftaefpofioDigitizedbyGoogle
al
mezzodì
,onde
riceucoltreiraggi diretti delSoleanche
irifleflidalia fottopofta pianuraje perciò ne fe- guita chela rifleflionedeiraggifof- ficienti à riscaldarl*aria molto più altodebbafalire,chedalla parteche riguardalaMacedonia.
:Sig.Graden.Io credereichefenza dipar- tirlidalledottrine propoftedal Sig.
Gafparo
nonriufcilfedifficilela fo- lutionediquella controuerlia fenza pregiudicio delPIlloricaverità. Poi- chéle nuuolenon
fonoquellaCola__,parte,chenoidiquagiùrimiriamo,
ma hàno
lafua altezza,ò
diciamola cosi,grofiezzamoltevoltealiaino- ta bile;peròo
(Temiamoin ellevna
differenza;che douenoi,fopra de*
. qualiellefiilendono,ne
vediamo
ca- derlepioggieingoccie oramaggio-
ri, ora minori,quellichenella ci-
ma
dell'Apenninoiumezzo
allenu- uole 6 trouanocircondaticome da
nebbiamolto
denfa,allevoltenon veggono
cadérlegoccie,maattacca*doti alle velli il vaporeli trouano
non meno
bagnaci, cheda
vna piò largapioggia,enerimane inzuppa-li
j
taiaterra•Cosìnell* Ifola diS.
To- ma
fofotto!•Equinozialeleggiamo
J{amustorri*l*pag>uy.trouarfivna montagna
altisfimadimoltemiglia, lacuifommicà
è ingombrata davna
perpetuanebbia,cheattaccatali alle foglie degli Alberi,iqualifoltisfimi vifono,ficondenfaingoccie,eque-llecadendo interra fcorrono poiin copiofirufcclJi*
Sig'Dand*
Che
lenuuolehabbiano que- llagrolfczaa,manifelloargomento
cene fomminiftrail vedereche mol- te voltein diuerfa maniera firifol-uono
nellaparteinferiore ingoccie dipioggia ,eneilafuperiorefi rap-prendono
infiocchi,e faldedineue;ij
che
fpefiòofleruiaraonellepiùal- temontagne anche
d’ellate,
quando
finita qualche pioggiapiulunga li ..riafrefca notabilmentel’aria, e
da
.. lungi
vediamo
lacimad*effemonta- gne
copertadineue„mentrea ballo fon cadutelepioggie»fiquello ènon
ofcuroindiciochelivapori, de’quali vienformatalanuuola,occupano
in.altezzamolto
grande
(patio,econ
qualchediuerfità li condenfano lipiùalti,elipiùbasii, *
'
DigitizedbyGoogl
JJ
Sig.Graden. Quindilenzachela iom-
njitàdell*
Olimpo
formontitutta Ja feconda regionedell'aria,
può
auue- nire chel'eftremicà inferiore deJJa nuuolafia più balia,onde
livapori nel difendere vnendoficadono
inPoggia
,efcorrono,mentretratan- tolacima
delmonte
inuoita nella nuuolapuò
inzupparlidi vapore;e
cosileceneri
mi
lattiate co'icaratte- rialtamenteimprelfi(
come
accade- rebbeinvn.vafodicenere efpoffoal- lanebbia)poteano imbeuerfi diac- qua tenza perderelaprimierafigura, perche iuil'acquanon
feorreua;ra-< feiugatepoile ceneri dalSolerima-
.
neuano come prima
.Sichepuò am-
. metterliche ne l'Olimpofialzi affat- to fopratutte lenuuole,neìafuacc-
'
ma
fìalauatadapioggie,chevifeor-. rana.
Onde
caffigatamcace parlò Solino cap. 17.quando
delmonte-#«Athofcriffeefferecosi folleuato,yg alitarcefiimetur
,
quàm
meteimùres ca*parlandodelleceneri,chevi
rimaneuano
de’fagrificijnon
dille-*'
che mai
fib^gnaffero,ma
chel'alta- crenon
eralauato dalleceneri,mn~
\>
. fì ' guata.
,
quarncinerueluuntur >nec
qmcqudm
exaggeribus^ fuisperdunt. Delta
me-
defima maniera parlapure deHiftef- fo
Àtho Pomponio Mela
lib.x.cap-z*fin.cheè piu alto,
ìWe
imbres cadunt,e delleceneriUmilmente
dice,' ho»abluìturcinis:ilchetutto
può
ve-‘ rifica r(I,fébenle ceneri s’inutiidi f- fero,e
bagna
fiero dallenuuole,epoi(1rafciugafierodal Sole. Confeffo però
non
(odisfarlicon
ciò piena- raetate alSignorMarc* Antonio
,ef- fendo che quelle cofenon puonno
' verificarli, fe
non
in quantofi confi- deranolepioggie cagionatedalliva- pori, che efconodalla terra,e dall*" acquedellaTeffaglia:poiché rimane ancoraladifficolta dellepioggie,che
cadono
dalle nuuole portate dilon-tano^
Palide* vepri.Ne
fipuò
direafi'olinamente,e
coq
generalità,che
tuttelenuuole grauide di acqualia-
na
piùbaffedell*Olimpo
,mentretal efentione dallepioggienon
fiattri- buifceadaltremontagne
affaipiù.alce;
Onde
fequellenuuole,chealtro- uefariano pioggia,folleròdalvento portatefoprarOlimpo,
chi fipù&
pcrfua-
.
DlgitizedbyGoogle
persuadere,che
anche mi non
fifci#- glieffero ingoccie, e fcorreffero dailacima
in rufcelli fin alia radice delmonte
?Ma
percheciòdipendedall*altrapartedellapropoftacoritrouer- fia,fesiila
cima
dell*Olimpo
foffi/no liventi,el’oraè tarda,farà megli®chenerimettiamoàdimaniildecor- rerne
con
piùcommodità.
*Sig-TttoYof.Cosìappunto ftimo anch’
b
fiapiuopportuno;Solamente1?pre-
go
ficontentino,cheioaccenni pa- fermi neceffarioàfaluarildettode!Sig.Giroiàmo,
chele nùuolenon*
fiatidi quelle,che
abondano
affaldi vaporipiùched'efalationi,epoi an- chenon
durino molti giorni.‘altri-mentil'vmidità fariatanta,
chein^
zuppateleceneri finalmente l*acqtià feorrerebbe: Etildirechefempre'Ier nuuoJefull’Olimpofia
no
di talcon- dicione3non
pare che habbiagran fondamento
:pure facciam peradef- fo quella corcefiaà gliantichi><$£ammettiamolo. Aggiongo
foloper quelchefidicedella fottigliezsadtfl*aria
non
atta à refpirarifondefiado4
peraltro lefpugnebagnate periqJ
g
rof3groflarla,che,fi
come
noi permiti- garelamoleflia,chenelrefpirareca- gionanell* eftatelagranpoluere del-• Jefirade,
ò
nell’inuernoilfumo
della fianca,ò
altr*odore ingrato,appli-.
cando
lafommità
delledita allenari-, ci procuriamo che
non
entrila pol- uere,o
’1fumo
,ò
1*odore con tanta furia,come
nelle nariciaffattoaper-f te,cosipuoteauuenire,chenella ci-
ma
dell'Olimpo abondaflero alcuni /piriti nella refpiratione molefti alpulmone,econ
applicarele fodette /pugne inumidite (1 mitigafle lalor acrimonia:eperche gli vccellinon poteano
vfare di fomigliante rime- dio,nevitrouauano
allettamentodi. acqua
òdi
cibo, perciònon
vifive-deano
volarecome
nemeno
volano fopra illagoAuerno,non
perche1*ariavifialenza vapori,
ma
caccia- tine dal fetore*Ma
quelle cofefiati dette per canferuarin qualchema-
niera ilcredito alracconto degl*ifi>
• tori ci,rendendoloin qualcheparte.
Ycrifimile*
r Hr .
DISCORSO SECONDO.
.
* - * V
Senellafommìtà dell’Olimpi
fojfiinoi
yentw
Stg.Graden*
\Jf
Irìufcbhieri inqu$- IVjL
che maniera raggi- rarmi tantocirca ienuuole,che mi
sforzaidiriparar dallepioggielece*
neridell’Olimpo;
ma hauendo
ripeti- fatofopralanaturade’venti,citrouo affaipiùdi difficoltà.E'ilventovn*
anima
cosimobile,vno
fpiritocosìfuggitiuo,che
non
fipuò
facilmenteraggiungere perricono*, fcerlo.Non
fisadouefiala culla,ouc nato bamboleggi,ncqualfialatom-
ba,incuivada
àfepelirfi;effendonaf- coftocofi ilprincipiodoue
cornine eia,come
ilterminedoue
finifee*Se
de’ fiumirealiammiriamo
il corib veloce, e1*abbondanza
dell*acque,nc rinueniamo leprime
forgenci fu’Imonte,
enevediamo
lefocialmare
:Ma
delvento,qualunqueegli fia,al- tronon Tappiamo
fcnon
verfoqua!partedcU’Qrizoqjtcdirizzili corfo,