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Prima di iniziare. 4 A ogni tappa della guida (o davanti a un opera che ti interessa), usa l origami per scoprire una domanda!

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Academic year: 2022

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Prima di iniziare…

1 Stacca il quadratino di carta alla fine dell’opuscolo e piegalo per fare un origami.

2

Raggiungi le collezioni del museo seguendo il lungo percorso chiamato

«La Rivière»

(il fiume), dove un flusso di parole scorre come l’acqua sul terreno.

Questo percorso si articola attorno a una lunga colonna di vetro:

la riserva degli strumenti musicali.

3

Sei arrivato(a)?

Scopri il tuo itinerario nelle prossime pagine.

4

A ogni tappa

della guida

(o davanti a

un’opera che

ti interessa),

usa l’origami

per scoprire

una domanda!

(3)

1

«L’abito non fa il monaco»

Conosci questo detto? Sei d’accordo con quello che dice?

I vestiti e gli accessori presenti nel tuo guardaroba dicono tante cose di te: gusti, attività, ambiente in cui vivi...

Parka e guanti? Berretto e occhiali?

Stivali e ombrello? I tuoi vestiti devono innanzitutto proteggere il tuo corpo, dal sole o dalla pioggia per esempio. Jeans o gonna? Tuta o costume? Tutto dipende anche dalle attività che fai e dalla situazione. Ogni epoca, paese e popolazione ha le proprie tradizioni, le proprie mode e le proprie regole che uomini e donne accettano (o meno!) di seguire.

Molto più che un semplice

accessorio per proteggersi

o farsi belli, i vestiti riflettono

la società in cui viviamo. Che

ne dici di scoprire cosa succede

in altre parti del mondo?

(4)

Il tuo itinerario

Francia Papua Nuova Guinea

Indonesia Nuova Zelanda

IndiaLaos

Afghanistan Tunisia

Territori palestinesi Senegal Sierra Leone Camerun

Alaska Stati Uniti Perù

13 10 11 14

9

876 54 3 1 2

(5)

Mappa del piano

121314123

O ce an ia

456

A sia

7891011

A fr ica

8 Mappa tattile

Tavola di orientamento generale Bagni

Torre degli strumenti musicali Inizio del percorso 3

A m er ich e

12

13 11

14 10 9 8

1 7 6 5

43

2

(6)

Questo copricapo ambusap viene portato soprattutto dalle ragazze durante la cerimonia di fidanzamento o durante i balli pubblici poiché mette in risalto la loro bellezza. Richiede l’utilizzo di materiali preziosi e lunghe ore di lavoro.

E oggi? Le donne continuano a fabbricare questi copricapo e a indossarli nelle suddette occasioni.

Oceania

Dente di maiale Il maiale non si mangia ogni giorno ma viene ucciso solo nelle grandi occasioni come un fidanzamento o un funerale.

I maiali sono associati agli antenati più illustri e vengono sacrificati soltanto in loro onore.

I denti sono quindi dei prestigiosi ornamenti.

Conchiglie Conus Si usa solo la parte superiore della conchiglia;

i coni sono delle conchiglie molto velenose.

Reggiseno in bilum, fatto di spaghi annodati insieme.

Macramè di corteccia Le donne raccolgono l’interno delle cortecce e lo lasciano immerso nell’acqua finché le fibre non diventano morbide. Queste fibre sono utilizzate per ottenere degli spaghi. Le donne passano in seguito lunghe settimane a intrecciare e annodare gli spaghi per realizzare il copricapo e attaccarvi le conchiglie.

In Papua Nuova Guinea, nella valle del fiume Sepik Metà del XX secolo

1

Conchiglie Nassa Sono preziose perché vengono da lontano. Gli abitanti della valle le scambiano con altre popolazioni, utilizzando come moneta alimenti o oggetti.

(7)

5

Questo ciondolo (hei tiki) veniva portato dalle

donne e dagli uomini maori. Esso mostrava la loro appartenenza alla comunità e aveva una funzione protettiva. Era una preziosa parure che si trasmetteva di generazione in generazione e che proteggeva la persona che la indossava. Quando non veniva utilizzata, la si poteva conservare in uno scrigno.

E oggi? Lo hei tiki resta un simbolo forte dell’identità maori, oltre a essere una fonte di ispirazione per gli artisti contemporanei.

Oceania

Un personaggio di nome tiki Rappresenta a volte un antenato del quale porta il nome ma, attraverso di lui, lo hei tiki racconta soprattutto la genealogia* di colui o colei che indossa questo gioiello.

*Genealogia: storia degli antenati di una famiglia.

Pietra verde (pounamu) I Maori la considerano una pietra sacra.

È nefrite, simile alla giada. Questa pietra racchiude il mana, ossia la forza, di colui o colei che la porta.

Tradizionale mantella korowai Orecchino in dente di squalo

Gli occhi sono cerchiati di ceralacca di origine europea.

Piume di huia (un uccello oggi scomparso e un tempo considerato tapu ossia sacro).

Questa parure indica che la donna fa parte di una stirpe di capi, è un segno di prestigio e autorità.

Tatuaggio mokokauae, mostra il rango e il ruolo all’interno della comunità.

Guarda in basso nella vetrina e vedrai uno di quegli scrigni in legno scolpito!

In Nuova Zelanda, tra i Maori Inizio del XIX secolo

2

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In Indonesia, tra i Nage XX secolo

È fissata a un foulard annodato attorno alla testa.

Oro!

Questa è una parure molto prestigiosa. Oltre a sfoggiare la ricchezza, serviva a proteggere dalle malattie, dalle aggressioni e dagli spiriti maligni.

5 lunghe frecce rappresentano delle piume: questa parure si ispira in realtà a un modello più antico fatto di piume e conchiglie.

È una barca o sono le corna di un bufalo?

Non si sa! Solo le persone più ricche possedevano dei bufali. Di certo, si sa che, durante la fabbricazione di questa parure, il suo futuro proprietario doveva sacrificare un bufalo per onorare gli antenati e assicurarsi la loro protezione.

Oceania

3

In Indonesia, sia gli uomini che le donne portavano numerose parure per mostrare il loro rango all’interno della famiglia. Questo gioiello (lado) veniva indossato solo dagli uomini importanti, guerrieri o capi-villaggio, nelle occasioni speciali. Si trasmetteva di padre in figlio insieme al tesoro di famiglia.

E oggi? Queste parure non si portano più.

Che siano ori o conchiglie, pietre o denti di maiale, questi materiali sono difficili da trovare.

La loro rarità contribuisce a impreziosire le

parure. È per questo che sono spesso utilizzate

come moneta di scambio oppure trasmesse da

una generazione all’altra. Magari anche i tuoi

genitori hanno ricevuto dei gioielli in eredità

dalla loro famiglia? A te piacerebbe trasmettere

un oggetto importante ai tuoi figli in futuro?

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7

Si dice che più pieghe ha, più la gonna è preziosa.

Le ragazze imparano a farsi le gonne da sole e devono dimostrare abilità, creatività e molta pazienza. I decori che ornano i tessuti variano da un villaggio all’altro.

E oggi? Le ragazze indossano ancora queste gonne nelle occasioni speciali.

Cintura con tessuti ricamati, perline e monete.

Tunica con polsini foderati in tessuto.

In Laos, tra i Hmong

Seconda metà del XX secolo

Indaco

Asia

Grembiule nero Borsa

Torque (collana) d’argento con motivi dalla funzione protettiva.

Pettorina di tessuti applicati sulla tunica.

Copricapo

Ricami 4

Striscia decorata con motivi in batik*

* Tecnica di decorazione dei tessuti.

Dopo aver ricoperto con della cera calda i motivi disegnati sulla gonna, si immerge il tessuto in una tintura blu (ottenuta da una pianta chiamata indaco). Poi si fa bollire il tessuto colorato e a quel punto la cera fonde e i motivi ricoperti dalla cera riappaiono in bianco!

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Il sari è un vestito tradizionale antichissimo, risalirebbe a 3.000 anni prima della nostra era! Le donne possono portarlo tutti i giorni. Per le grandi occasioni come i matrimoni, indossano dei sari più lussuosi, in seta per esempio, con decori impressi a mano con timbri di legno o ricamati con filo d’oro.

I colori, i motivi e i modi di indossarlo variano a seconda delle regioni, dell’attività prevista e della posizione della persona all’interno della comunità.

E oggi?

Oggi il sari resta un capo tradizionale che le donne ancora indossano, soprattutto nelle grandi occasioni come i matrimoni. Accanto ai sari di cotone e di seta, si trovano oggi tessuti sintetici stampati a macchina e quindi più economici.

In India

Il sari non è cucito (a differenza delle gonne e degli abiti). È una semplice striscia di tessuto avvolta attorno al corpo.

In origine, cucire il tessuto bucandolo con l’ago era considerato un atto sacrilego.

Misura in genere 5/6 metri di lunghezza ma alcuni modelli possono misurare fino a 9 metri.

Blusa (choli) In origine il sari si indossava da solo.

Poi, con l’arrivo dei musulmani in India a partire dall’VIII secolo, la moda è cambiata e le donne hanno iniziato a portare una gonna e una blusa sotto il sari.

Tanti gioielli!

Che siano ricche o povere, che sia a casa, al lavoro o nelle occasioni speciali, le donne portano dei bracciali che tintinnano attorno ai polsi e alle caviglie, collane, copricapo e anelli. Questi gioielli sono stati a lungo i loro unici beni personali e avevano spesso una funzione protettiva.

Tika o terzo occhio, quello che vede oltre le apparenze.

Metà del XX secolo Asia

5

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9

Le donne portavano questo genere

di mantella nera, verde o blu scuro sopra la loro tenuta quando uscivano di casa. Le ragazze e le donne ricamavano i propri vestiti e quelli della loro famiglia, ma anche le tende e i cuscini per decorare la casa.

E oggi? Le donne nomadi continuano a portare queste mantelle. Si tratta di un artigianato che mette in risalto le loro abilità e la loro posizione all’interno della comunità.

In Afghanistan, tra i Pashtun, un popolo nomade Metà del XX secolo Decoro ricamato

con fili di seta.

Ogni regione ha i suoi motivi ma ogni donna aggiunge la propria fantasia ai motivi tradizionali.

Alcuni motivi, simbolo di protezione, formano come una colonna vertebrale sulla schiena; i triangoli sono un simbolo di fertilità*

e di felicità.

* Fertilità: la capacità delle persone, degli animali e delle piante di generare una discendenza, e cioè dei figli o dei raccolti abbondanti.

Asia

Che il tessuto sia avvolto, cucito, plissettato o ricamato, è evidente come queste tenute richiedano una grande abilità tecnica per essere realizzate e decorate. E a te hanno insegnato delle tecniche per creare o decorare i vestiti?

Nella tua famiglia c’è qualcuno che sa cucire, ricamare, tessere o lavorare a maglia?

Ti piacerebbe imparare?

6

Bottoni in madreperla e specchi per tenere lontano il malocchio*

* Malocchio: quando una persona è invidiosa o gelosa si dice che getta il malocchio e attira sventure e catastrofi.

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Le ragazze portavano questo copricapo unicamente il giorno del loro matrimonio. Lo ricevevano dalle loro madri che lo avevano a loro volta ereditato dalle proprie madri. Se una famiglia non possedeva il copricapo, poteva farselo prestare in cambio di poche monete e restituirlo pieno di dolciumi.

E oggi?

Le donne della regione di Hebron hanno smesso di portare questo copricapo dagli anni Cinquanta.

Perle di vetro blu, di corallo*

e ciondoli a forma di mano per proteggere la giovane sposa dal malocchio (vedi p. 9).

* Corallo: un animale marino che vive in colonie. Il calcare che produce lo protegge e lo lega ad altri coralli.

Un decoro ricamato!

La regione di Hebron era famosa per i ricami a punto croce.

I motivi, spesso ispirati alla natura, si tramandano di madre in figlia e indicano da quale villaggio o regione provengono.

Nord Africa Medio Oriente

Nei Territori palestinesi, a Hebron Intorno al 1840

Corallo

7

Monete per mostrare la ricchezza e il prestigio della famiglia.

Le parure erano uno dei pochi beni personali delle donne e costituivano una riserva di denaro.

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11 In Tunisia, a Gerba XX secolo

Le donne dell’isola di Gerba portavano numerosi

gioielli, in oro o in argento dorato. Come la maggior parte dei gioielli nordafricani, queste parure servono ad adornare le donne, a mostrare la loro ricchezza e il loro gusto personale, ma avevano anche una funzione protettiva.

E oggi? Oggi queste parure si indossano ancora nelle occasioni speciali.

Fermagli per fissare la parure.

La mano

«khamsa»

e i due pesci proteggono dal malocchio (vedi p. 9).

Le perle di corallo sono delle materie preziose che hanno anche una funzione protettiva (vedi p. 10).

Lunghe catene in argento dorato.

Fiori in filigrana*

* La filigrana è una tecnica di decorazione tipica della città di Gerba che consiste nell’intrecciare lunghi fili metallici per formare dei motivi.

Gilè rosso Tunica-camicia

Velo di seta Diadema

Nord Africa Medio Oriente

Tu hai un gioiello o un accessorio che ami portare perché hai l’impressione che ti protegga? Ti piacerebbe averne uno? Da cosa ti proteggerebbe?

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Non sappiamo a cosa servisse questa statuetta ma, con il suo corpo, le sue parure e la sua acconciatura, questa figura femminile presenta dei criteri di bellezza molto ricercati all’epoca.

E oggi?

I capelli crespi permettono di fare delle incredibili acconciature:

treccine, chignon voluminosi, trecce a twist, dreadlocks... I capelli possono essere stirati, allungati con delle extension o restare al naturale. Vengono continuamente inventati nuovi tagli e acconciature in base alla moda del momento.

Come in ogni luogo della Terra, i capelli sono un mezzo per esprimere chi siamo.

Le pieghe del collo indicano che il cibo non le manca e che gode quindi di buona salute.

Viene sicuramente da una famiglia agiata e non ha bisogno di lavorare.

In Sierra Leone Fine del XIX secolo

L’ombelico sporge all’infuori perché si usava tagliare il cordone ombelicale dei neonati a una certa distanza dalla pancia per evitare le infezioni.

Ci vogliono 4/5 ore di lavoro per realizzare questa acconciatura!

Le piccole conchiglie cauri danno un aspetto lussuoso alla sua acconciatura, sono preziose perché vengono da molto lontano.

Le scarificazioni*

indicano da quale famiglia proviene, se è sposata e se ha figli. Una specie di carta d’identità incisa sulla pelle.

* Scarificazioni: cicatrici disegnate di proposito sulla pelle per formare dei motivi simbolici in rilievo. I ragazzi e le ragazze si fanno scarificare durante alcuni rituali che segnano il passaggio all’età adulta o la loro appartenenza a un particolare gruppo.

La collana con due corna porta fortuna!

Le corna contengono delle sostanze magiche che la proteggono.

Bracciale Africa

Gira intono alla vetrina per vedere le scarificazioni che ha alla base della schiena!

9

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13

Il pagne tinto con indaco è un tessuto tradizionale che

può essere cucito a mo’ di vestito o semplicemente avvolto o annodato in vita. I motivi decorativi appaiono grazie a una particolare tecnica di colorazione.

E oggi?

Numerosi stilisti africani rivisitano lo stile e i motivi dei pagne, rivalorizzando stoffe tradizionali come il kente (un tessuto di seta e cotone), il tapa (un tessuto di corteccia), il bogolan (un tessuto tinto col fango) e la rafia (un tessuto ottenuto con le fibre delle foglie di palma).

In Senegal Prima del 1984

Questo colore blu viene da una pianta chiamata

«indaco»

(vedi p. 7).

Gli artigiani raccolgono le foglie di indaco, le fanno essiccare e poi ne fanno dei mucchietti che lasciano fermentare. Nelle famiglie di tintori, questa abilità si trasmette di generazione in generazione da secoli.

Motivi

«tie and dye»!

Per ottenerli, si annodano, si piegano o si cuciono insieme piccole parti di tessuto. Queste parti protette sono dette «riservate».

Poi si immerge il tessuto nella tintura per colorarlo.

Quando lo si estrae, si sciolgono le parti «riservate».

Nei punti in cui il tessuto era riservato, i disegni appaiono di colore azzurro o bianco mentre il resto è blu scuro!

Africa

Attenzione, i tessuti che vedi al museo non sono mai gli stessi. Difatti, essendo fragili, non possono essere esposti alla luce troppo a lungo.

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Questa statua veniva usata durante le cerimonie di investitura, cioè quando un nuovo capo saliva al potere. Numerosi accessori, parure e attributi fisici indicano che si tratta di una regina.

In questa coppa si potevano depositare gli oggetti del re (la cintura o il copricapo per esempio) oppure della frutta.

Il corpo è colorato di rosso. Ancora oggi i membri della famiglia reale si cospargono il corpo di olio di palma misto a polvere di legno rosso.

Questo olio rosso abbellisce, nutre e protegge la pelle dal sole e dagli insetti, soprattutto quando si resta all’aperto durante le cerimonie.

Il rosso ha anche un valore simbolico: è il colore del sangue e dell’energia vitale.

Cavigliere di perle blu.

Cintura di perle blu.

Bracciali di perle bianche simili all’avorio.

Scarificazioni (vedi p. 12) o dipinti.

Collana di perle di Venezia.

Autentiche conchiglie cauri

La pantera, che forma il piede dello sgabello, è un animale potente associato al re.

Denti di perle bianche, mostrano che gode di buona salute.

In Camerun, nel capitanato di Bansoa tra i Bamiléké XIX secolo Africa

Delle perle di origine europea sono cucite su un tessuto fissato alla statua di legno.

Puoi intravedere questo tessuto ai piedi della statua.

Pelle abbronzata o pallida? Corpo rotondo o magro? Capelli lunghi o corti, crespi o lisci?

Capelli neri, biondi, rossi o rosa? Sono spesso il luogo e l’epoca in cui viviamo a stabilire i criteri della cosiddetta «bellezza ideale».

In realtà non esiste una bellezza unica.

Sei bello/a così come sei.

11

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15

Lo sapevi che la parola «anorak» viene dalla parola

inuit annuraaq e significa «vestito»? Tra gli Inuit sia gli uomini che le donne potevano indossare un anorak sopra i loro vestiti per proteggersi dalla pioggia. Tuttavia lo usavano soprattutto i cacciatori e i pescatori. All’epoca, la caccia e la pesca erano delle attività indispensabili per nutrirsi, vestirsi e fabbricare gli strumenti e gli oggetti della vita quotidiana.

E oggi?

La maggior parte degli Inuit indossa vestiti fatti di materiali sintetici, più facili da trovare, ma continua a portare indumenti in pelle e pelliccia di animale in alcune occasioni, per esempio durante la caccia.

Negli Stati Uniti, in Alaska tra gli Inuit

Fine del XIX secolo Guanti in

pelliccia di foca, un materiale impermeabile e molto resistente.

Un galleggiante realizzato con una vescica di foca veniva agganciato alla punta della fiocina per impedire all’animale pescato, foca, narvalo o beluga che fosse, di affondare.

Porta-fune per arrotolare il filo agganciato alla punta della fiocina, una specie di grande freccia.

Lancia Collana

per proteggere chi la indossa dai tanti pericoli della pesca.

Kayak

Pagaia

Americhe

Strisce di intestino di foca!

Sono le donne che preparano e cuciono questo materiale particolare, un lavoro che dura quasi un intero mese! Totalmente impermeabile, questo materiale è allo stesso tempo duttile e leggero.

12

L’anorak veniva fissato ermeticamente attorno al foro in cui era seduto l’uomo. Se il kayak si rovesciava, questo impediva all’acqua di penetrare nella barca! In un’acqua sotto 0°, l’essere umano può sopravvivere non più di 10 minuti.

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Cappotto in pelle di bisonte I cacciatori uccidono solo gli animali di cui hanno bisogno.

Usano la carne per cibarsi, la pelle per fare vestiti e coperte, i tendini per costruire gli archi, il grasso e gli zoccoli bolliti per ottenere la colla e persino i loro escrementi essiccati per accendere il fuoco!

Una collana di artigli d’orso!

Solo un grande cacciatore poteva prendere così tanti artigli di grizzly.

Le parure non mostrano per forza la ricchezza di una persona ma piuttosto i suoi valori e il suo coraggio. Tra gli Indiani d’America, un uomo ricco non è colui che possiede di più ma colui che offre più regali.

Mocassini in pelle di daino o di bisonte.

Americhe

Se guardi nella vetrina davanti ai quadri, potrai ammirare un’autentica collana fatta di artigli d’orso e perle blu e rosa.

Negli Stati Uniti, tra i Sioux

1846

Questo quadro non è un’opera amerindiana ma è stato realizzato dal pittore americano Georges Catlin nel XIX secolo. Egli era convinto che i progetti degli Europei e degli Americani avrebbero provocato un disastro per gli Indiani d’America. Decise così di fondare una galleria di dipinti per conservare alcune immagini del loro stile di vita tradizionale.

E oggi?

Oggi gli abiti tradizionali vengono indossati principalmente nelle occasioni speciali, soprattutto nei cosiddetti powwow. Questi raduni sono stati per molto tempo vietati ma oggi sono possibili e permettono alle comunità di riconnettersi con la propria cultura. Durante un powwow ciascun ballerino realizza un costume che racconterà la sua storia personale.

13

Un copricapo unico! Il numero di piume d’aquila e il modo in cui sono tagliate e colorate rappresentano le prodezze compiute dal guerriero che porta questo copricapo.

Gambiere in pelle di cervo.

Tunica ornata da ricami di aculei di porcospino.

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17

Gli artigiani mochica hanno realizzato numerose

ceramiche a forma di animali, vegetali o esseri umani.

Queste bottiglie non erano usate per trasportare bevande ma per compiere dei riti. Venivano per esempio messe in alcune tombe. I loro decori raccontano dettagliatamente la vita quotidiana.

Questa rappresenta un guerriero, metà uomo/

metà volpe del deserto, che doveva partecipare a una battaglia rituale per scegliere la vittima di un sacrificio umano.

E oggi?

La cultura mochica è scomparsa intorno all’anno 800.

Tutte le testimonianze legate a questa civiltà sono state scoperte grazie a degli scavi archeologici condotti a partire dall’inizio del XX secolo.

14

Esistono vestiti più tecnici che permettono di proteggersi, dagli elementi della natura o dagli esseri umani. Vestiti che non tutti possono portare.

E tu possiedi dei vestiti specifici per proteggerti dalla pioggia, dalla neve, dal sole? Dei vestiti che indossi solo per praticare un’attività sportiva per esempio? Oppure un accessorio che può portare solo chi se l’è meritato, come una cintura di arti marziali?

Elmo simile agli elmi metallici portati dai guerrieri.

Tunica sfrangiata in fondo e ornata da dischi metallici.

Scudo con motivo a scala che ricorda la forma delle piramidi.

Tatuaggi

Volpe del deserto Piramide mochica

Americhe

Costa settentrionale del Perù, tra i Mochica (0-800) tra il 600 e il 750

(20)
(21)

Adesso tocca a te!

A ogni tappa del percorso:

1

Dì un numero e un colore alla persona che ha l’origami.

2

Rispondi alla domanda che ti viene posta.

Per complicare le cose!

1 Scegli un oggetto ma non dire quale (oggetto segreto).

2

Dì un numero e un colore alla persona che ha l’origami.

3

Rispondi alla domanda che ti viene posta.

4 Gli altri giocatori devono cercare di indovinare l’oggetto segreto.

Scegli un secondo oggetto

e immagina un dialogo tra i due.

Sen za pa rla re, u sa

il t uo c orp o per t ra sfo rm art i

nell

’og get to in q ues tio ne:

mima ne la f orma ,

dis egn alo i n ari a, i mit an e

l’e sp res sio ne s e ne h a un a..

. Che cosa provi davanti a quest’oggetto? Come ti sentiresti con quest’oggetto?

Ti piacerebbe possedere o utilizzare questo oggetto?

Se sì, che cosa ci faresti?

Se no, perché?

(22)

INFORMAZIONI

+33 (0)1 56 61 70 00 [email protected] Accesso pedoni:

218, rue de l’Université 37, quai Branly, 7 5007 Paris

Accesso visitatori portatori di handicap:

222, rue de l’Université, 75 007 Paris

PRENOTAZIONI

+33 (0)1 56 61 71 72 www.quaibranly.fr

SEGUICI ORARI DI APERTURA

Martedì, mercoledì, venerdì, sabato domenica: 10.30 - 19.00

Giovedì: 10.30 - 22.00 Chiusura settimanale il lunedì (apertura straordinaria durante le vacanze scolastiche brevi) Ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese

Ingresso riservato ai soci

a partire dalle 9.30 (tranne la domenica)

Illustrazioni di Judith Gueyfier. Grafica © g6 design.

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