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1 SETTEMBRE Dio si interessa delle donne?

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Academic year: 2022

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34567

1° SETTEMBRE 2012

Dio si interessa

delle donne?

(2)

LO SCOPO DI QUESTA RIVISTA, La Torre di Guardia, `

e quello di onorare Geova Dio, il Supremo Sovrano dell’universo. Come le torri di guardia dell’antichita permettevano di scrutare in lontananza, questa rivista indica` il significato degli avvenimenti mondiali alla luce delle profezie bibliche. Reca conforto con la buona notizia che presto il Regno di Dio, un vero e proprio governo in cielo, eliminer`

a tutta la malvagit`

a e trasformer`

a la terra in un paradiso. Incoraggia a riporre fede in Gesu Cristo, che mor` ı affinch` e potessimo ottenere la vita eterna e che ora´ governa come Re del Regno di Dio. Questa rivista viene pubblicata dai Testimoni di Geova ininterrottamente dal 1879 e non ha carattere politico. Si attiene strettamente alla Bibbia.

Questa pubblicazione none in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie. Salvo diversa` indicazione, la versione biblica usatae la` Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti.

34567

Tiratura di ciascun numero:

42.182.000 IN 195 LINGUE

1° SET TEMBRE 2012

ARTICOLI DI COPERTINA

3 Donne che soffrono

4 Dio si interessa davvero delle donne?

8 Dio conferisce dignit a alle donne `

RUBRICHE

16 Impariamo dalla Parola di Dio:

Cosa accadr`

a nel Giorno del Giudizio?

21 Accostiamoci a Dio:

“Le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova”

22 Lo sapevate?

23 I lettori chiedono . . .

Tra i testimoni di Geova ci sono ministri donne?

&

24 Una lettera dalla Grecia

30 Insegnatelo ai bambini:

L’avidit` a rovin`

o Gheazi

IN QUESTO STESSO NUMERO

12 Finalmente conosco l’Iddio che adoro 18 La benignit`

a: essenziale agli occhi di Dio

&

26 Si fa conoscere il nome di Dio in swahili

(3)

L

E PAROLE di Zahra rivelano una triste realt` a: in tutto il mondo molte donne, nel corso della loro vita, devono fare i conti con violenza e di- scriminazione. Considerate quanto segue:

˘Discriminazione di sesso. In Asia la maggio- ranza dei genitori preferisce i figli maschi alle femmine. Un rapporto dell’ONU stilato nel 2011 rivela che in quella parte del mondo, secondo le stime, mancano all’appello quasi 134 milioni di donne a causa di aborti, infanticidi e negligenza.

˘Istruzione. A livello mondiale due terzi di colo- ro che non sono mai andati a scuola o che l’han- no frequentata per meno di quattro anni sono donne e bambine.

˘Molestie e abusi sessuali. Oltre 2,6 miliardi di donne vivono in paesi in cui lo stupro coniugale none ancora considerato un reato.`

˘Salute. Nei paesi in via di sviluppo, all’incirca ogni due minuti muore una donna a motivo di complicanze legate alla gravidanza o al parto dato che manca l’assistenza sanitaria di base.

˘Diritto di proprieta. Anche se sono le donne a` coltivare piu della met` a dei prodotti agricoli del` mondo, in molti paesi la legge non riconosce loro il diritto di possedere beni o ereditare terreni.

Perch´

e alle donne vengono negati tali diritti fondamentali? In alcune culture si seguono cre- denze e pratiche religiose che alimentano o addi- rittura giustificano abusi e violenze sulle donne.

Un quotidiano francese riportava le seguenti pa- role dell’avvocato indiano Chandra Rami Cho- pra: “L’elemento che accomuna tutti i codici reli- giosi `

e la discriminazione della donna”.

Condividete questa opinione? Secondo voi, la Bibbia sminuisce le donne, come fanno molti al- tri testi religiosi? Alcuni ritengono che certi ver- setti biblici diano quest’impressione. Ma qual `

e in effetti secondo la Bibbia il pensiero di Dio sul- le donne? Per quanto si tratti di un argomento delicato, un attento e onesto esame di ci`

o che la

Donne

che soffrono

“Quando vedo come sono trattate le donne, non ho nessuna voglia di diventare una di loro”.

— ZAHRA, 15 ANNI, dalla rivistaGEO, edizione francese.

.M.B.Akash/PanosPictures

(4)

Q

UESTE antiche dichiarazioni, che non sono tratte dalla Bibbia, sono state usate nel corso dei secoli per giustificare le discri- minazioni nei confronti delle donne. Ancora oggi, nel tentativo di legittimare l’egemonia sulla donna, alcuni estremisti citano testi reli- giosi e asseriscono che a lei siano da attribuire i mali dell’umanit`

a. Dio si proponeva veramen- te che le donne fossero denigrate e maltratta- te dagli uomini? Vediamo cosa dice la Bib- bia.

˛Le donne sono state maledette da Dio?i12 No. Fu “l’originale serpente, colui che `

e chia- mato Diavolo”, a essere “maledetto” da Dio.

(Rivelazione [Apocalisse] 12:9; Genesi 3:14) Di- cendo che Adamo avrebbe ‘dominato’ sua mo- glie, Dio non stava indicando che approvava l’asservimento della donna all’uomo. (Genesi 3:16) Stava semplicemente predicendo le tristi conseguenze che il peccato avrebbe avuto sulla prima coppia umana.

1 Siracide (Ecclesiastico) 25:24, CEI.

2 L’eleganza delle donne, I, I, 2, a cura di S. Isetta, Nardi- ni Editore, Firenze, 1986.

Il maltrattamento delle donnee quindi da ri-` condursi alla natura peccaminosa degli esseri umani, non alla volont`

a di Dio. La Bibbia non sostiene l’idea che la donna debba essere asser- vita all’uomo per espiare il peccato originale.

— Romani 5:12.

˛Dio ha creato la donna inferiore all’uomo?

No. Genesi 1:27 dice: “Dio creava l’uomo a sua immagine, lo cre`

o a immagine di Dio; li cre`

o maschio e femmina”. Quindi sin dal prin- cipio gli esseri umani — sia di sesso maschile che femminile — furono creati con la capacita` di riflettere le qualit`

a di Dio. Anche se avevano caratteristiche fisiche ed emotive diverse, Ada- mo ed Eva ricevettero entrambi lo stesso incari- co; inoltre godevano degli stessi diritti dinanzi al Creatore. — Genesi 1:28-31.

Prima di creare Eva, Dio dichiar`

o: “Non ` e bene che l’uomo stia solo. Gli far`

o un aiuto, come suo complemento”. (Genesi 2:18) La paro- la “complemento” sottintende forse che la donna fosse inferiore all’uomo? No, perch´

e il termine ebraico qui usato pu`

o essere reso an- che “uno che gli stia di fronte” o “un aiuto che

Dio si interessa davvero delle

donne?

“Dalla donna ha inizio il peccato e per causa sua tutti moriamo”.

— SIRACIDE, II SECOLO A.E.V.1

“Sei tu la porta del diavolo, sei tu che hai spezzato il sigillo dell’Albero, sei tu la prima che ha trasgredito la legge divina, . . . hai annientato l’uomo, immagine di Dio”.

— TERTULLIANO, II SECOLO E.V.2

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La Torre di Guardiae un periodico quindicinale edito in` Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Via della Bufalotta 1281, Roma. Direttore responsabile:

Romolo Dell’Elice. Reg. Trib. Roma n. 14289 - 10/1/1972.

Stampata in Germania da: Wachtturm Bibel- und Traktat-Ge- sellschaft der Zeugen Jehovas, e. V., Selters/Taunus Druck und Verlag: Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Verantwortliche Redaktion: Ramon Templeton, Selters/Taunus.

5 2012 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania.

Tutti i diritti sono riservati. Printed in Germany.

Vol. 133, n. 17 Semimonthly ITALIAN

4

(5)

gli corrisponda”. Pensate ai ruoli complemen- tari ricoperti da un chirurgo e un anestesista durante un intervento chirurgico. L’uno pu`

o fare a meno dell’altro? Difficilmente. Si pu`

o dire che il chirurgo sia pi`

u importante perch´ e `

e lui ad eseguire materialmente l’intervento?

Non sarebbe corretto. Allo stesso modo Dio cre`

o l’uomo e la donna perch´

e collaborassero strettamente e non perch´

e fossero in competi- zione. — Genesi 2:24.

˛Cosa dimostra che Dio si preoccupa delle donne?

Prevedendo ci`

o che gli esseri umani peccato- ri avrebbero fatto, Dio espresse prontamente la sua intenzione di proteggere le donne. Riferen- dosi alla Legge mosaica, promulgata nel XVI se- colo a.E.V. (ovvero a.C.), la scrittrice Laure Aynard osserva in un suo libro: “In genere quando la Legge del Patto menziona la donna

`e per difenderla”. — La Bible au f´ eminin.

La Legge comandava ad esempio di onorare e rispettare sia il padre che la madre. (Esodo

20:12; 21:15, 17) Richiedeva inoltre che si mo- strasse la dovuta considerazione alle donne in- cinte. (Esodo 21:22) Ancora oggi `

e evidente il contrasto tra la tutela garantita da quelle leggi di Dio e il mancato riconoscimento giuridico dei diritti della donna in molte parti del mon- do. Ma il fatto che Dio si interessi delle donne si comprende anche da qualcos’altro.

Una Legge che riflette il pensiero di Dio sulla donna La Legge che Geova Dio diede alla nazione di Israele rec`

o enormi benef`

ıci dal punto di vista fisico, morale e spirituale sia agli uomini che alle donne. Quando il popolo ascoltava e ubbi- diva, la nazione veniva a trovarsi “al di sopra di tutte le altre nazioni della terra”. (Deuterono- mio 28:1, 2) Qual era la posizione della donna sotto la Legge? Notate quello che le veniva ga- rantito:

1. Libert`

a individuale.A differenza delle don- ne di molte altre nazioni antiche, la donna israelita godeva di una notevole liberta. Anche` Eva fu creata come aiuto e complemento di Adamo

SI PUBBLICA ORA IN 195 LINGUE:acholi, afri- kaans, albanese, amarico, arabo, armeno, armeno occi- dentale, aymar´

a,7 azerbaigiano, azerbaigiano (caratteri cirillici), baul`

e, bengali, bicolano, birmano, bislama, bul- garo, cambogiano, cebuano, ceco,7 chichewa, chitonga, chuukese, cibemba, cinese (semplificato), cinese (tradi- zionale)7 (audio solo in mandarino), coreano,67 creolo delle Seicelle, creolo di Haiti, creolo di Maurizio, croa- to, danese,7 ebraico, efik, estone, ewe, figiano, finlan- dese,7 francese,687 ga, georgiano, giapponese,67 gilber- tese, greco, groenlandese, guaranı,´68 gujarati, gun,

kazaco, kikaonde, kikongo, kikuyu, kiluba, kimbundu, ki- nyarwanda, kirghiso, kirundi, kongo, kwangali, kwanya- ma, lettone, lingala, lituano, luganda, lunda, luo, luva- le, macedone, malagasy, malayalam, maltese, marathi, marshallese, maya, mixe, mizo, more, ndebele, ndonga,´ nepalese, ngabere, niueano, norvegese,7 nyaneka, nze-¨ ma, olandese,67 oromo, otetela, palauano, pangasi- nan, papiamento (Cura ¸cao), persiano, pidgin delle Sa- lomone, polacco,67 ponapese, portoghese,2687 punjabi, quechua (Ancash), quechua (Ayacucho), quechua (Boli- via),7 quechua (Cuzco), quichua, rarotongano, romeno,

no, spagnolo,267 sranantongo, svedese,7 swahili, swati, tagalog,7 tahitiano, tamil, tataro, tedesco,267 telugu, te- tum, thai, tigrino, tiv, tok pisin, tongano, totonaco, tshilu- ba, tshwa, tsonga, tswana, turco, tuvaluano, twi, tzotzil, ucraino, umbundu, ungherese,67 urdu, uruund, venda, vietnamita, wallisiano, waray-waray, wolaita, xhosa, ya- pese, yoruba, zande, zapoteco (Istmo), zul`

u 2 Disponibile anche in braille.

6 Disponibile anche su CD.

8 Disponibile anche su CD-ROM in formato MP3.

(6)

6 L A TORRE DI GUARDIA ˙ 1° SETTEMBRE 2012

se il marito aveva il ruolo di capofamiglia, la moglie, con il suo pieno appoggio, poteva

‘considerare un campo e ottenerlo’ e ‘piantare una vigna’. Se sapeva filare e tessere, poteva an- che gestire un’attivit`

a. (Proverbi 31:11, 16-19) Sotto la Legge mosaica la donna era vista come un individuo con i propri diritti e non come una semplice appendice dell’uomo.

Nell’antico Israele la donna era anche libera di stringere una relazione personale con Dio.

La Bibbia parla di Anna, che in preghiera espo- se a Dio un suo problema e gli fece un voto.

(1 Samuele 1:11, 24-28) Una donna della citt` a di Sunem era solita consultare di sabato il pro- feta Eliseo. (2 Re 4:22-25) Donne come Debora e Ulda furono impiegate da Dio come sue rap- presentanti. `

E degno di nota che uomini pre- minenti e sacerdoti non esitassero a chiedere consiglio a queste donne. — Giudici 4:4-8; 2 Re 22:14-16, 20.

2. Accesso all’istruzione.Essendo incluse nel patto della Legge, le donne erano invitate ad

ascoltare la lettura di quella Legge, il che dava loro l’opportunit`

a di imparare. (Deuteronomio 31:12; Neemia 8:2, 8) Potevano anche ricevere addestramento per partecipare a certi aspetti dell’adorazione pubblica. Ad esempio, alcune donne probabilmente svolgevano un “servizio organizzato” presso il tabernacolo, mentre al- tre cantavano in un coro misto. — Esodo 38:8;

1 Cronache 25:5, 6.

Molte donne avevano le cognizioni e le capa- cit`

a necessarie per gestire una fiorente attivit` a.

(Proverbi 31:24) A differenza di altre nazioni di quel tempo, nelle quali solo il padre insegnava ai figli maschi, la madre israelita aveva il suo ruolo nell’educazione dei figli maschi finch´

e questi non raggiungevano l’et`

a adulta. (Prover- bi 31:1) `

E evidente quindi che le donne israelite erano tutt’altro che ignoranti.

3. Onore e rispetto.I Dieci Comandamenti di- cevano chiaramente: “Onora tuo padre e tua madre”. (Esodo 20:12) Nei proverbi del saggio re Salomone leggiamo: “Ascolta, figlio mio, la Nell’antico Israele le donne prendevano parte alle attivit`

a commerciali

(7)

disciplina di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre”. — Proverbi 1:8.

La Legge conteneva norme dettagliate che regolavano i rapporti fra persone di sesso oppo- sto, norme che rivelano un certo riguardo nei confronti della donna. (Levitico 18:6, 9; Deute- ronomio 22:25, 26) Un bravo marito doveva te- nere conto dei limiti della moglie dovuti a fat- tori fisici e biologici. — Levitico 18:19.

4. Tutela.Nella sua Parola, Geova si descrive come “padre di orfani di padre e giudice di ve- dove”. In altri termini era Colui che tutelava i diritti di chi non poteva essere difeso da un pa- dre o da un marito. (Salmo 68:5; Deuterono- mio 10:17, 18) In un’occasione Geova interven- ne con un miracolo a favore della vedova di un profeta vessata da un creditore; questo le per- mise di sopravvivere e conservare la sua digni- ta. — 2 Re 4:1-7.`

Prima che gli israeliti entrassero nella Terra Promessa, un capofamiglia di nome Zelofead mor`

ı senza avere avuto figli maschi. Le sue cin- que figlie chiesero allora a Mos`

e di dar loro “un possedimento” nella Terra Promessa. Le istru- zioni di Geova superarono di gran lunga le loro aspettative. Geova disse a Mos`

e: “Devi dare loro il possedimento di un’eredita in mezzo ai fra-` telli del loro padre, e devi fare in modo che l’e- redit`

a del loro padre passi a loro”. Da allora in poi le donne in Israele poterono ricevere un’e- redit`

a dal proprio padre e trasmetterla ai figli.

— Numeri 27:1-8.

Travisato il punto di vista di Dio sulla donna Sotto la Legge mosaica la donna aveva una posizione dignitosa nella societa e i suoi dirit-` ti venivano rispettati. A partire dal IV seco- lo a.E.V., per`

o, il giudaismo inizi`

o a risentire dell’influsso della cultura greca, che considera- va le donne esseri inferiori. — Vedi il riquadro

“La discriminazione della donna nei testi anti- chi”.

Ad esempio il poeta greco Esiodo (VIII seco- lo a.E.V.) imputava alle donne tutti i mali dell’umanit`

a. Ne parl`

o come di una “genia

funesta” e di un “grande flagello per i morta- li”.4 Questa idea prese piede nel giudaismo agli inizi del II secolo a.E.V. Il Talmud, redatto a par- tire dal II secolo E.V. (ovvero d.C.), avvertiva gli uomini di “non fare molte chiacchiere con le donne” per non essere indotti a peccare.5i12345 Nel corso dei secoli questa diffidenza nei confronti delle donne ha avuto un profondo

1 La creazione del mondo, LX, 167, trad. di C. K. Reggiani, in Tutti i trattati del commentario allegorico alla Bibbia, a cura di R. Radice, Bompiani, Milano, 2005.

2 Commento alla Genesi (Bereˇ

sit Rabba), a cura di T. Fe-ˆ derici, UTET, Torino, 1978, p. 138.

3 L’eleganza delle donne, cit., I, I, 1.

4 Teogonia, 591-592, a cura di E. Vasta, Mondadori, Mila- no, 2011.

5 A. Cohen, Il Talmud, trad. dall’inglese di A. Toaff, 3a ed. anastatica, Laterza, Bari, 1986, p. 133.

La discriminazione della donna nei testi antichi

Dal I secolo E.V. in poi, scrittori quali Filone di Alessandria iniziarono a reinterpretare la Genesi con l’aiuto della filosofia greca. Stando a Filone, la donna ha commesso un peccato di natura sessuale ed `

e stata quindi condan- nata a subire “la perdita della libert`

a e la ti- rannia dell’uomo che le vive accanto”.1 Questo disprezzo per le donne si insinu`

o nel giudaismo, nonch´

e negli scritti dei Padri della Chiesa.

NelMidr `

ash Rabba, un testo ebraico del II secolo, un rabbi spieg`

o perch´

e secondo lui la donna doveva coprirsi il capo: “`

E simile ad un uomo che abbia commesso un fallo e si vergogni davanti agli uomini”.2 Il teologo Ter- tulliano, i cui scritti esercitavano una certa in- fluenza gi`

a nel II secolo E.V., insegnava che la donna avrebbe dovuto andare in giro

“come un’Eva afflitta e in penitenza”.3 Questi insegnamenti, spesso erroneamente ritenuti di origine biblica, hanno contribuito grande- mente alla discriminazione della donna.

(8)

Q

UANDO era sulla terra Gesu riflett` e perfet-´ tamente la personalit`

a e il modo di agire del suo Padre celeste. Disse: “Non faccio nulla di mia propria iniziativa; ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. . . . Faccio sem- pre le cose che gli piacciono”. (Giovanni 8:

28, 29; Colossesi 1:15) Analizzando il modo in cui Gesu interag` ı con le donne e il suo atteggia-` mento nei loro confronti, possiamo farci un’i- dea di come Dio considera le donne e di ci`

o che vuole per loro.

Vari studiosi, analizzando i Vangeli, hanno osservato che la visione che Ges`

u aveva delle donne era a dir poco rivoluzionaria. In che sen- so? E, soprattutto, i suoi insegnamenti possono significare libert`

a anche per le donne di oggi?

Come Gesu trattava le donne`

˛Ges`

u non le considerava oggetti sessuali.

Secondo alcuni capi religiosi ebrei, i contatti con persone del sesso opposto potevano solo condurre alla lussuria. Poiche le donne erano´ temute in quanto considerate fonte di tentazio- ne, non era loro permesso parlare con gli uo- mini in pubblico o uscire con il capo scoperto.

Dio conferisce dignit ` a

alle donne

effetto sul loro ruolo nella societ`

a ebraica. Gi` a al tempo di Ges`

u le donne che si recavano nel- l’area del tempio non potevano andare oltre il Cortile delle donne. L’educazione religiosa era riservata agli uomini e probabilmente nel- le sinagoghe donne e uomini erano separati.

Il Talmud cita un rabbi che afferma: “Chiun- que insegna a sua figlia la Torah [la Legge] `

e come se le insegnasse delle oscenit`

a”.1 Travi-

1 Ibid., p. 221.

sando il pensiero di Dio, i capi religiosi ebrei instillarono in molti uomini il disprezzo per le donne.

Quando era sulla terra Gesu not` o tali pre-` giudizi, che affondavano le loro radici nella tradizione. (Matteo 15:6, 9; 26:7-11) Si lasci`

o influenzare da essi? Cosa possiamo imparare dal suo atteggiamento verso le donne? Il vero cristianesimo ha nobilitato la donna? Il pros- simo articolo risponder`

a a queste domande.

(9)

Ges`

u invece disse agli uomini di dominare i loro desideri carnali e di trattare le donne in modo da rispettarne la dignit`

a anzich´

e emargi- narle. — Matteo 5:28.

Ges`

u disse inoltre: “Chiunque divorzia da sua moglie e ne sposa un’altra commette adul- terio contro di lei”. (Marco 10:11, 12) Con queste parole Ges`

u respingeva l’insegnamento rabbinico che permetteva agli uomini di divor- ziare “per ogni sorta di motivo”. (Matteo 19:

3, 9) L’idea di commettere adulterio contro la propria moglie era sconosciuta a molti ebrei.

I rabbi insegnavano che il marito non avrebbe mai potuto commettere adulterio contro la moglie: solo la donna poteva essere considera- ta infedele! Un commentario biblico osserva:

“Ges`

u, rendendo il marito soggetto agli stessi obblighi morali della moglie, elev`

o la condi- zione della donna conferendole dignita”.` Gli effetti dei suoi insegnamenti oggi. Nella congregazione cristiana dei testimoni di Geova le donne assistono alle riunioni insieme agli uomini. Tuttavia non hanno motivo di temere sguardi inopportuni o eccessiva confidenza, perch´

e gli uomini cristiani stanno attenti a trat- tare “le donne anziane come madri, le giovani come sorelle con ogni castit`

a”. — 1 Timoteo 5:2.

˛Ges`

u si prese del tempo per insegnare alle donne. In contrasto con la concezione rabbini- ca, che teneva le donne nell’ignoranza, Ges`

u insegn`

o loro e le incoraggi`

o a esprimersi. Non privando Maria della gioia di ascoltarlo, mo- str`

o che il posto della donna non era solo in cu- cina. (Luca 10:38-42) Anche Marta, sorella di Maria, trasse beneficio da cio che Ges` u inse-` gnava, come indicano le pertinenti risposte che gli diede dopo la morte di Lazzaro. — Gio- vanni 11:21-27.

Quello che le donne pensavano era impor- tante per Ges`

u. A quel tempo la maggioranza delle donne ebree credeva che la felicit`

a stesse nell’avere un bravo figlio, possibilmente un profeta. Quando una donna grid`

o a Ges` u “feli- ce il seno che ti ha portato!”, lui colse l’occasio-

ne per indicarle qualcosa di meglio. (Luca 11:

27, 28) Affermando che la spiritualit`

a era pi` u importante, Gesu port` o alla sua attenzione` qualcosa che andava oltre il ruolo tradizionale imposto alla donna. — Giovanni 8:32.

Gli effetti dei suoi insegnamenti oggi. Coloro che insegnano nella congregazione apprezza- no il contributo dato dalle donne durante le riunioni cristiane. Rispettano le donne mature per il fatto che sono “maestre di ci`

o che ` e bene”, sia in privato che, con il buon esempio, in pubblico. (Tito 2:3) Fanno anche affidamen- to su di loro per la proclamazione della buona notizia del Regno di Dio. — Salmo 68:11; vedi il riquadro “L’apostolo Paolo proib`

ı alle donne di parlare?”

“Le donnestiano in silenzio nelle congre- gazioni”, scrisse l’apostolo Paolo. (1 Corin- ti 14:34) Che cosa intendeva? Stava smi- nuendo la loro intelligenza? No. Spesso infatti fece riferimento a donne che impar- tirono saggi insegnamenti. (2 Timoteo 1:5;

Tito 2:3-5) Nella sua lettera ai Corinti, Pao- lo non esort`

o solo le donne a stare in silen- zio, ma invit`

o anche altri che avevano il dono di parlare in lingue e di profetizzare a

‘tacere’ mentre un altro credente parlava.1 (1 Corinti 14:26-30, 33) Probabilmente al- cune donne cristiane erano cos`

ı entusiaste della loro nuova fede che interrompevano chi parlava per fare domande, come si usa- va in quella parte del mondo. Per evitare confusione, Paolo le incoraggi`

o a ‘interro- gare a casa i loro mariti’. — 1 Corinti 14:35.

1 Per ulteriori informazioni sul ruolo della donna nella con- gregazione, vedi l’articolo “Tra i testimoni di Geova ci sono ministri donne?”, a pagina 23.

L’apostolo Paolo proib `

ı

alle donne di parlare?

(10)

˛Ges`

u si interessava delle donne. Nei tempi biblici, una figlia non era apprezzata quanto un figlio. Riprendendo questo pensiero, il Talmud dice: “Felice colui i cui figli sono maschi e guai a colui i cui figli sono femmine”.1 Alcuni geni- tori consideravano una figlia femmina come un grosso onere. Avrebbero infatti dovuto tro- varle un marito e procurarle una dote, e non avrebbero potuto contare su di lei durante la vecchiaia.

Ges` u mostr`

o che la vita di una ragazzina era importante quanto quella di un ragazzo: come aveva risuscitato il figlio della vedova di Nain, risuscit`

o anche la figlia di Iairo. (Marco 5:35, 41, 42; Luca 7:11-15) Dopo aver guarito una donna che “da diciotto anni aveva uno spirito di debolezza”, Ges`

u la chiam`

o “figlia di Abraa- mo”, espressione praticamente estranea ai testi giudaici. (Luca 13:10-16) Usando queste parole rispettose e gentili, non solo dimostr`

o di consi- derare quella donna parte integrante della so- ciet`

a ma riconobbe anche la sua grande fede.

— Luca 19:9; Galati 3:7.

Gli effetti dei suoi insegnamenti oggi. Un pro- verbio asiatico dice: “Crescere una figlia `

e come innaffiare l’orto del vicino”. Invece di farsi in- fluenzare da questa mentalit`

a, i padri cristiani

1 A. Cohen, op. cit., p. 213.

si prendono la debita cura di tutti i loro figli, sia maschi che femmine. I genitori cristiani si assi- curano che tutti i figli ricevano istruzione e cure mediche adeguate.

˛Ges`

u aveva fiducia nelle donne. Nei tribuna- li ebraici la testimonianza di una donna era considerata pari a quella di uno schiavo. Giu- seppe Flavio, storico del I secolo, raccomand`

o:

“Non vi sia testimonianza di donne, per la leg- gerezza e temerariet`

a della loro natura”.1 In netto contrasto, Ges`

u scelse di affidare la testimonianza della sua risurrezione a delle donne. (Matteo 28:1, 8-10) Per quanto quelle donne fedeli fossero state testimoni dell’esecu- zione e della sepoltura di Ges`

u, gli apostoli tro- varono difficile credere alle loro parole. (Mat- teo 27:55, 56, 61; Luca 24:10, 11) Apparendo prima a delle donne, per`

o, il Cristo risorto di- mostro di ritenerle degne quanto gli altri disce-` poli di portare quella testimonianza. — Atti 1:

8, 14.

Gli effetti dei suoi insegnamenti oggi. Nelle congregazioni dei testimoni di Geova, gli uo- mini che hanno responsabilit`

a direttive mo- strano considerazione per le donne tenendo conto delle loro osservazioni. Da parte loro, i

1 Antichit`

a giudaiche, IV, 219, a cura di L. Moraldi, UTET, Torino, 2006.

Gesu diede` a Maria Maddalena l’onore di annunciare agli apostoli la sua risurrezione

(11)

mariti cristiani ‘assegnano onore’ alla moglie ascoltandola con attenzione. — 1 Pietro 3:7; Ge- nesi 21:12.

I princıpi biblici contribuiscono` alla felicita delle donne`

Quando gli uomini seguono l’esempio di Cristo, le donne godono del rispetto e della li- bert`

a che Dio si era proposto in origine per loro. (Genesi 1:27, 28) Invece di essere maschi- listi, i mariti cristiani si lasciano guidare dai princ`

ıpi biblici, che contribuiscono alla felicit` a della moglie. — Efesini 5:28, 29.

Quando cominci`

o a studiare la Bibbia, Elena soffriva a causa dei maltrattamenti del marito.

Lui era cresciuto in un ambiente violento in cui rapire una donna per sposarla e maltrattare la moglie erano cose comuni. “Ci`

o che appresi dalla Bibbia mi diede forza”, racconta Elena.

“Capii che c’era qualcuno che mi voleva molto bene, mi apprezzava e si interessava di me.

Compresi anche che, se mio marito avesse stu- diato la Bibbia, forse avrebbe cambiato atteg- giamento nei miei confronti”. Il sogno di Elena si realizz`

o quando suo marito accett`

o di studia-

re la Bibbia e poi si battezzo, diventando testi-` mone di Geova. “Ora mio maritoe un esempio` di autocontrollo e moderazione”, dice Elena.

“Abbiamo imparato a perdonarci di cuore”. Ele- na conclude dicendo: “I princıpi biblici hanno` avuto un ottimo effetto sul mio matrimonio:

ora mi sento davvero apprezzata e protetta”.

— Colossesi 3:13, 18, 19.

Elena non `

e l’unica ad aver avuto un’espe- rienza del genere. Milioni di donne cristiane sono felici perch´

e insieme al marito cercano di mettere in pratica i princ`

ıpi biblici nel loro ma- trimonio. Inoltre, stando insieme ai compagni di fede, trovano rispetto, conforto e libert`

a.

— Giovanni 13:34, 35.

I cristiani, sia uomini che donne, riconosco- no che come esseri umani imperfetti e peccato- ri fanno parte della creazione di Dio chee stata`

“sottoposta alla futilit`

a”. Tuttavia, avvicinan- dosi al loro amorevole Dio e Padre, Geova, hanno la speranza di essere ‘resi liberi dalla schiavitu della corruzione’ e di godere della`

“gloriosa libert`

a dei figli di Dio”. Che prospet- tiva meravigliosa per tutti gli uomini e le don- ne che servono Dio! — Romani 8:20, 21.

Chi segue i princ`

ıpi biblici rispetta le donne e conferisce loro dignit`

a

(12)

12 L A TORRE DI GUARDIA ˙ 1° SETTEMBRE 2012

S

ONO nata il 10 dicembre 1968 nella pro- vincia di Ilocos Norte, nelle Filippine, set- tima di dieci figli. Come la maggioranza dei filippini, io e i miei fratelli abbiamo ricevu- to un’educazione cattolica. Mi diplomai alla scuola superiore nel 1986 e volevo diventare infermiera. Purtroppo, pero, quel sogno non` si realizz`

o perch´

e contrassi una grave malat- tia. Pensavo addirittura che sarei morta. Di- sperata, implorai Dio di aiutarmi e gli dissi che, se fossi guarita, lo avrei servito per tutta la vita.

Dopo una lunga convalescenza, mi ricordai della promessa che avevo fatto a Dio. Cos`

ı, nel giugno del 1991, mi iscrissi a una scuo- la biblica pentecostale. Il programma della scuola aveva anche l’obiettivo di metterci in condizione di ricevere “il gratuito dono dello spirito santo”. Volevo ottenere il potere di compiere guarigioni. A scuola ci veniva inse- gnato che avremmo potuto ottenere questo potere digiunando e pregando. Una volta, du- rante il periodo dedicato alla preghiera, vo- lendo dare l’impressione che avevo ricevuto il “dono”, ascoltai di nascosto la preghiera che una mia compagna di classe stava pro- nunciando a voce alta in un angolo. Prima

che finisse, tornai velocemente a inginoc- chiarmi al mio posto. Poi, le dissi esattamente quello che aveva chiesto in preghiera, e lei credette che avevo ormai ricevuto il “gratuito dono”!

Mentre continuavo i miei studi, avevo mol- te domande. Per esempio, Matteo 6:9 parla del “Padre” e del suo “nome”. Chiesi: “Chi `

e il Padre di cui parlava Ges`

u?” e “Il nome di chi deve essere santificato?” I miei insegnanti davano spesso risposte piuttosto vaghe e poco convincenti. Parlavano della Trinit`

a e diceva- no che si trattava di un mistero. Tutto questo mi sembrava molto confuso. Ci`

o nonostante, continuai il mio percorso per diventare pa- stora.

Contatti con i testimoni di Geova Nella scuola biblica ci veniva insegnato che i testimoni di Geova diffondevano la forma peggiore di falsa religione. Venivano anche definiti l’anticristo. Cominciai ad avere una repulsione per questa religione.

Durante il secondo anno di scuola, tornai a casa dai miei genitori per le vacanze. Sapendo che ero l`

ı, venne anche una delle mie sorelle maggiori, Carmen, che nel frattempo si era battezzata come testimone di Geova ed era di-

FINALMENTE CONOSCO L’IDDIO CHE ADORO

NARRATO DA MARIETA MANUEL BACUDIO

Un predicatore evangelico pentecostale, che si diceva avesse il potere di compiere guarigioni, venne a farci visita. Non appena mi tocc`

o, persi i sensi e caddi, “gettata a terra dallo spirito”. Quando ripresi conoscenza, mi sembr`

o di aver ottenuto quello che volevo: il potere di compiere guarigioni.

Come arrivai a fare questa esperienza, e che effetto ebbe tale avvenimento sulla mia vita? Prima di rispondere, vorrei raccontarvi qualcosa di me.

(13)

ventata un ministro a tempo pieno. Quando cerc`

o di parlarmi di Dio, le risposi furiosa:

“Conosco gi`

a l’Iddio che servo!” Dopo averla insultata con veemenza, la respinsi e non le diedi pi`

u modo di parlarmi.

Dopo che avevo fatto ritorno alla scuola bi- blica, Carmen mi sped`

ı una copia dell’opu- scolo Dovreste credere nella Trinit`

a?1 Imme- diatamente lo appallottolai e lo gettai nel fuoco: ero ancora arrabbiata con mia sorella.

Faccio progressi come pastora Mentre continuavo gli studi nella scuola bi- blica, riuscii a fare proseliti. Provai un partico- lare senso di orgoglio quando mia madre e mio fratello abbracciarono la religione pente- costale.

Nel marzo del 1994 mi diplomai alla scuo- la biblica pentecostale. Come ho spiega- to all’inizio, in quell’occasione era presente un predicatore evangelico. Tutti noi studenti volevamo stare in sua compagnia, perch´

e cre- devamo che avesse il dono delle guarigioni.

Salimmo sul palco insieme al predicatore, sal- tando e battendo le mani con lui a ritmo di musica. Poi ogni studente che lui toccava ca- deva, “gettato a terra dallo spirito”.2 Quando

1 Edito dai Testimoni di Geova ma ora non pi `u in ri- stampa.

2 Essere “gettati a terra dallo spirito” si riferisce a un fe- nomeno tipico di alcune religioni. Si crede che lo “spirito”

venga sui credenti con una tale forza che questi cadono al suolo.

mi tocc`

o, anch’io caddi a terra perdendo i sensi. Dopo aver ripreso conoscenza, ero im- paurita, ma sentivo di avere il potere di com- piere guarigioni. Ero felice.

Subito dopo usai questo potere per guarire una bambina che era molto malata e aveva la

febbre alta. Non appena iniziai a pregare, la bambina incominci`

o a sudare e la feb- bre scomparve. Finalmente sentii che potevo mantenere la promessa che avevo fatto a Dio.

Eppure provavo un vuoto interiore. Credevo in un solo Dio, ma in realt`

a non sapevo chi fosse. Ed ero assillata da dubbi a proposito di molte dottrine della mia chiesa.

Cose che mi fecero cambiare idea Dopo quegli episodi divenni ancora pi`

u ostile nei confronti dei testimoni di Geova.

Ogni volta che trovavo pubblicazioni dei Te- stimoni le bruciavo. Poi accadde qualcosa di inaspettato. Rimasi di stucco venendo a sape- re che mia madre voleva abbandonare la reli- gione pentecostale: Carmen aveva studiato la Bibbia con lei! Ero arrabbiatissima con mia sorella.

In seguito, a casa di mia madre, trovai una rivista Svegliatevi! Di norma l’avrei bruciata ma, curiosa di sapere cosa leggeva mia madre, la sfogliai. Mi cadde l’occhio su un articolo che raccontava l’esperienza di un uomo che credeva fermamente negli insegnamenti del- la chiesa. Quando, per`

o, aveva iniziato a leggere le pubblicazioni dei Testimoni con- sultando la Bibbia, si era convinto che le dot- trine della Trinit`

a, dell’inferno e dell’immor- talit`

a dell’anima non erano in armonia con le Scritture. Questo mi colp`

ı. Erano proprio quelle le cose che volevo capire. Da quel

Usai questo potere per guarire una bambina che era molto malata e aveva la febbre alta

Quando mi diplomai come pastora

(14)

14 L A TORRE DI GUARDIA ˙ 1° SETTEMBRE 2012

momento in poi provai il for- te desiderio di capire le verit`

a della Bibbia.

Lessi un’altra biografia nel- la rivista Svegliatevi! Era la storia di un uomo, alcolista e tossicodipendente, che aveva fatto grandi cambiamenti e migliorato la sua vita grazie allo studio della Bibbia. Cos`

ı iniziai a leggere altre pubbli- cazioni dei Testimoni. Trovai l’opuscolo Il nome divino che durer`

a per sempre.1 Lo lessi e imparai che il nome di Dio `

e Geova. Ero felicissima di co- noscere la verit`

a riguardo al solo vero Dio.

— Deuteronomio 4:39; Geremia 10:10.

Di nascosto continuai a leggere le pubblica- zioni dei Testimoni e cos`

ı imparai molte altre verit`

a bibliche. Per esempio, alla scuola pen- tecostale ci era stato insegnato che Ges`

u ` e Dio; ma dalla Bibbia appresi che egli `

e “il Fi- glio dell’Iddio vivente”. — Matteo 16:15, 16.

La svolta

Quando incontrai di nuovo Carmen, lei ri- mase sorpresa perch´

e le chiesi una copia dell’opuscolo Il nome divino che durer`

a per sempre e altre pubblicazioni. Avevo trascorso molti anni in quella scuola biblica, ma non avevo imparato la verit`

a; ero spiritualmente cieca. Ora che stavo imparando le verit`

a della Bibbia il mio cuore traboccava di gioia. Provai di persona quanto sono vere le parole di Ges`

u: “Conoscerete la verit`

a, e la verit` a vi ren- der`

a liberi”. (Giovanni 8:32) Queste verit` a stavano cambiando la mia vita.

Per un certo periodo di tempo pensai che potevo adorare Geova Dio di nascosto e conti- nuare a essere pastora della mia chiesa. Ben presto per`

o mi resi conto che non potevo pi` u insegnare molte dottrine. Avevo comunque

1 Edito dai Testimoni di Geova.

timore. Come mi sarei mantenuta se avessi smesso di essere pastora? Che figura avrebbe fatto la chiesa se uno dei suoi pastori fosse di- ventato testimone di Geova? Per questi moti- vi continuai a insegnare nella chiesa, ma evi- tavo di diffondere false dottrine.

Quando rividi mia sorella Carmen, lei mi sugger`

ı di andare a un’adunanza dei testimo- ni di Geova. Dato che di solito mi recavo a Laoag per fare rapporto alla chiesa penteco- stale principale, in quella citt`

a cercai di nasco- sto il luogo in cui si riunivano i Testimoni, la

Sala del Regno. L`

ı conobbi Alma Preciosa Vil- larin, soprannominata “Precious”, che svol- geva il ministero a tempo pieno. Nutrivo an- cora sentimenti negativi verso i Testimoni, ma accettai di studiare la Bibbia con lei.

Nel farmi conoscere le verit`

a della Bibbia mia sorella aveva usato grande pazienza. No- tai questa stessa qualit`

a in Precious. Anche se io mi irritavo, cercavo di discutere e qualche volta alzavo la voce, insistendo su alcuni pun-

Queste verit`

a stavano cambiando la mia vita

Durante lo studio biblico con Precious

(15)

ti che avevo imparato fino ad allora, lei mi aiut`

o veramente tanto a capire la Bibbia. La premura, l’umilt`

a e la mitezza manifestate da Precious e da altri Testimoni mi toccarono profondamente e mi spinsero a voler adorare Geova.

Nel luglio del 1995 capii che se volevo pia- cere a Dio non avevo altra scelta: dovevo ab- bandonare il mio posto di pastora. Perch´

e?

Rivelazione 18:4, parlando simbolicamente della falsa religione, dice: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricevere parte delle sue piaghe”. Come mi sarei guadagnata da vivere? Da Ebrei 13:5 appresi che, quando si fa la volont`

a di Dio, egli ci promette: “Non ti lascer`

o affatto n´

e in alcun modo ti abban- doner`

o”.

Nonostante la forte opposizione di mio pa- dre e mio fratello, due settimane prima di battezzarmi come Testimone trovai il corag- gio di andare a casa mia e bruciare tutti gli og- getti che utilizzavo nella mia precedente atti- vita di pastora. Non appena lo feci, mi resi` conto di non avere pi`

u poteri speciali. In pre- cedenza, quando dormivo, sentivo costante- mente che c’era qualcosa che mi opprimeva;

anche quella sensazione scomparve. Le om-

bre che vedevo alla finestra della mia camera non si presentarono mai pi`

u. Dallo studio della Bibbia avevo imparato che nei nostri giorni i cosiddetti doni, come il potere di compiere guarigioni, non hanno origine da Dio ma dagli spiriti malvagi. Proprio come la servitrice che Paolo liber`

o dal “demonio di divinazione”, anch’io mi sono liberata dalla loro influenza e sono molto felice. — Atti 16:

16-18.

Che gioia stare al fianco di mia madre quando ci battezzammo insieme come testi-

moni di Geova! Era il settembre 1996. Dopo il battesimo mi sono impegnata per molti anni nel ministero a tempo pieno.

Ora sono sposata e insieme a mio marito Silver ci diamo da fare per crescere nostra fi- glia secondo le verit`

a della Bibbia. Anche al- cune mie sorelle servono Geova insieme a noi. Pur rimpiangendo di non aver conosciu- to davvero Dio per molti anni, oggi sono feli- cissima di conoscere l’Iddio che adoro.

Ero felicissima di conoscere la verit`

a riguardo al solo vero Dio

Quando io e mia madre ci battezzammo

Come ministro a tempo pieno dei testimoni di Geova

Insieme a mio marito, nostra figlia e a molti miei parenti che si sono uniti a noi nella vera adorazione

(16)

1. Cos’`

e il Giorno del Giudizio?

Molti immaginano, come raffigurato qui a de- stra, che nel Giorno del Giudizio miliardi di anime saranno condotte davanti al trono di Dio per essere prima giudicate in base alle azioni che hanno com- piuto in passato e poi ricompensate con la vita in cielo oppure condannate ai tormenti dell’inferno.

La Bibbia, pero, mostra che lo scopo del Giorno` del Giudizio e liberare l’umanit` a dall’ingiustizia.` (Salmo 96:13) Ges`

u `

e il giudice nominato da Dio che ristabilir`

a la giustizia a favore dell’umanit` a.

—Leggi Isaia 11:1-5; Atti 17:31.

2. In che modo il Giorno del Giudizio ristabilir`

a la giustizia?

Quando il primo uomo, Adamo, si ribello voluta-` mente a Dio, assoggetto tutti i suoi discendenti al` peccato, alla sofferenza e alla morte. (Romani 5:12) Per correggere quell’ingiustizia Ges`

u Cristo riporte- ra in vita, o risusciter` a, miliardi di morti. Il libro di` Rivelazione, o Apocalisse, mostra che questo avver- ra durante il suo dominio millenario. —` Leggi Rivela- zione 20:4, 11, 12.

I risuscitati verranno giudicati non in base alle azioni compiute prima di morire, ma in base a quel- lo che faranno quando saranno rivelate le istruzioni contenute nei “rotoli” menzionati nel capitolo 20 di Rivelazione. (Romani 6:7) Tra coloro che torneran- no in vita e avranno l’opportunita di conoscere la` personalit`

a e la volont`

a di Dio ci saranno, come dice l’apostolo Paolo, sia i “giusti” che gli “ingiu- sti”. —Leggi Atti 24:15.

IMPARIAMO DALLA PAROLA DI DIO

Cosa accadr `

a nel Giorno del Giudizio?

Questo articolo affronta delle domande che forse vi siete posti anche voi e mostra in quali punti della Bibbia potete trovare le risposte. I testimoni di Geova saranno felici di considerare queste risposte con voi.

“IL D`

I DEL GIUDIZIO”, DI GUSTAVE DOR´

E, 1832-1883

Incisione del Dore´

(17)

3. Quali risultati avr `

a il Giorno del Giudizio?

Coloro che sono morti senza aver mai conosciuto e servito Geova Dio avranno la possibilita di cam-` biare condotta e fare il bene. Se lo faranno, la loro si rivelera “una risurrezione di vita”. Alcuni risuscitati,` per`

o, non vorranno conoscere la volont`

a di Geova.

La loro si riveler`

a “una risurrezione di giudizio”.

—Leggi Giovanni 5:28, 29; Isaia 26:10; 65:20.

Alla fine del millenario Giorno del Giudizio, Geo- va avra riportato l’umanit` a ubbidiente alla perfe-` zione che aveva in origine. (1 Corinti 15:24-28) Che meravigliosa prospettiva per tutti coloro che gli ub- bidiscono! Dio liberera poi Satana il Diavolo dall’a-` bisso, dove sara rimasto confinato per mille anni, e` avra luogo una prova finale. Satana cercher` a ancora` una volta di allontanare gli esseri umani da Geova, ma coloro che lo respingeranno potranno vivere sulla terra per sempre. —Leggi Isaia 25:8; Rivelazio- ne 20:7-9.

4. Quale altro giorno del giudizio si riveler`

a un bene per l’umanit ` a?

La Bibbia usa l’espressione “giorno del giudizio”

anche per indicare l’avvenimento che porra fine al` sistema di cose attuale. Questo giorno del giudizio verra all’improvviso come il diluvio dei giorni di` Noe, che spazz` o via un’intera generazione malva-` gia. L’imminente “distruzione degli uomini empi”

spianera la strada a una nuova societ` a umana in cui`

“dimorera la giustizia”. —` Leggi 2 Pietro 3:6, 7, 13.

Per ulteriori informazioni, vedi le pagine 213-215 COSA INSEGNA 17

(18)

18 L A TORRE DI GUARDIA ˙ 1° SETTEMBRE 2012

U

N RAGAZZO in Giappone fu colpito dalla benignita di un uomo anziano. L’uomo,` un missionario, viveva in quel paese asiatico da pochi anni e si esprimeva ancora in un giapponese incerto. Eppure ogni settimana andava a casa del ragazzo per parlare della Bib- bia. Con sorrisi amichevoli e maniere gentili rispondeva con pazienza alle molte domande che il giovane studente, spinto dalla curiosit`

a, gli rivolgeva.

Le maniere gentili dell’anziano missio- nario lasciarono un’impronta indelebile in quel ragazzo. ‘Se la Bibbia rende un uomo cos`

ı buono e amorevole’, pens`

o, ‘allora devo assolutamente conoscerla’. Questo gli diede l’incentivo necessario per studiare qualcosa a lui totalmente estraneo. La benignit`

a tocca davvero l’animo umano e parla al cuore, spes- so in modo pi`

u potente delle parole.

Un riflesso della personalita di Dio`

`E naturale manifestare benignit`

a alle perso- ne che ci stanno a cuore. La benignit`

a, co- munque, `

e innanzi tutto una qualit`

a divina.

Ges`

u disse che il suo Padre celeste `

e benigno non solo verso coloro che Lo amano ma an- che “verso gli ingrati”. Esort`

o i suoi seguaci a imitare Dio sotto questo aspetto: “Voi dovete . . . essere perfetti, come `

e perfetto il vostro Pa- dre celeste”. — Luca 6:35; Matteo 5:48; Esodo 34:6.

Essendo creati a immagine di Dio, gli esseri umani sono in grado di rispecchiare e manife- stare la qualit`

a della benignit`

a. (Genesi 1:27) Possiamo quindi imitare Dio ed estendere la nostra benignit`

a alle persone con cui non ab- biamo un legame affettivo. La Bibbia spiega che la benignita fa parte del meraviglioso frut-`

to dello spirito santo, o forza attiva, di Dio.

(Galati 5:22) Percio se vogliamo sviluppare e` coltivare questa qualit`

a dobbiamo conoscere sempre meglio Dio, il nostro Creatore, e avvi- cinarci a lui.

Dal momento che la benignit`

a non solo ` e connaturata all’uomo ma `

e anche preziosa agli occhi di Dio, `

e ragionevole che il nostro Padre celeste ci rivolga la seguente esortazio- ne: “Divenite benigni gli uni verso gli altri”.

(Efesini 4:32) Ci viene anche rammentato:

“Non dimenticate l’ospitalita”, cio` e la “beni-` gnit`

a verso gli estranei”. — Ebrei 13:2; nota in calce.

In un mondo come quello odierno, in cui regnano scortesia e ingratitudine, possiamo essere benigni verso gli altri, estranei compre- si? Cosa pu`

o aiutarci a manifestare questa qualit`

a? E perch´

e la benignit` a `

e cos`

ı impor- tante?

Essenziale agli occhi di Dio

`E degno di nota che l’apostolo Paolo, dopo aver parlato della benignit`

a verso gli estranei, prosegua dicendo: “Per mezzo d’essa alcuni, senza saperlo, ospitarono angeli”. Come vi sentireste se aveste l’occasione di ospitare de- gli angeli? Paolo per`

o fece precedere questo pensiero dalla premessa “senza saperlo”. In altri termini, l’apostolo voleva dire che se ab- biamo l’abitudine di mostrare benignit`

a agli altri, compresi gli estranei, o le persone che non conosciamo a fondo, potremmo ricevere ricompense inaspettate.

La maggior parte delle traduzioni bibli- che con riferimenti collegano le parole di Paolo agli episodi narrati in Genesi capitoli 18 e 19 che videro protagonisti Abraamo e Lot.

La benignit ` a

Essenziale agli occhi di Dio

(19)

In entrambi i racconti si legge che gli angeli si presentarono come estranei, latori di im- portanti messaggi. Nel caso di Abraamo il messaggio ri- guardava l’adempimento del- la promessa di Dio riguardo al figlio che avrebbe avuto; nel caso di Lot riguardava la li- berazione dall’imminente di- struzione delle citt`

a di Sodo- ma e Gomorra. — Genesi 18:

1-10; 19:1-3, 15-17.

Se leggete i brani summenzionati noterete che Abraamo e Lot mostrarono benignit`

a ver- so dei visitatori che non avevano mai visto prima. Ovviamente, nei tempi biblici l’ospita- lit`

a verso viaggiatori e viandanti, che si trattas- se di amici, parenti o perfetti sconosciuti, era sia un’abitudine che un dovere. La Legge mo- saica richiedeva che gli israeliti non trascu- rassero i bisogni dei non israeliti che viveva- no nel loro paese. (Deuteronomio 10:17-19) Eppure `

e chiaro che Abraamo e Lot andarono ben oltre cio che in seguito avrebbe richiesto` la Legge. Si prodigarono per mostrare benigni- ta a degli estranei, e furono benedetti per que-` sto.

Gli atti di benignit`

a di Abraamo significaro- no benedizioni non solo per lui, dal momen- to che infine ebbe un figlio, ma anche per noi.

In che senso? Abraamo e suo figlio Isacco ebbero un ruolo fondamentale nell’adempi- mento del proposito di Dio. Diventarono per- sonaggi chiave nella discendenza che avrebbe portato al Messia, Ges`

u. La loro condotta fede- le prefigur`

o poi come Dio avrebbe provveduto la base per la salvezza dell’uomo mediante il suo amore e la sua amorevole benignit`

a. — Ge- nesi 22:1-18; Matteo 1:1, 2; Giovanni 3:16.

Questi episodi mostrano chiaramente cosa Dio si aspetta da coloro che ama e quanto va- lore attribuisce alla benignit`

a. Questa qualit` a non `

e facoltativa ma essenziale agli occhi di Dio.

La benignita ci aiuta` a conoscere meglio Dio

La Bibbia dice che nei nostri giorni molti sa- rebbero stati “ingrati, sleali, senza affezione naturale”. (2 Timoteo 3:1-3) Probabilmente ogni giorno vi capita di avere a che fare con persone del genere. Questo, per`

o, non ` e un motivo per soffocare i sentimenti di benignit`

a nei confronti degli altri. Ai cristiani e ram-` mentato: “Non rendete a nessuno male per male. Provvedete cose eccellenti davanti a tut- ti gli uomini”. — Romani 12:17.

Possiamo prodigarci ed essere generosi nel mostrare benignit`

a. La Bibbia dice: “Chiun- que ama . . . acquista la conoscenza di Dio”, e un modo per manifestare amore `

e quello di essere benigni verso gli altri. (1 Giovanni 4:7;

1 Corinti 13:4) Essendo benigni verso i nostri simili impariamo a conoscere meglio Dio, e questo ci rende pi`

u felici. Nel Sermone del Monte Gesu disse: ‘Continuate a fare il bene; e` Abraamo fu riccamente

ricompensato per la sua benignit `

a

(20)

la vostra ricompensa sar`

a grande, e sarete figli dell’Altissimo, perch´

e egli `

e benigno verso gli ingrati e i malvagi’. — Luca 6:35.

Prendiamo l’esempio di Aki, una giova- ne madre giapponese con due figli. Dopo l’improvvisa morte della madre, cadde in una profonda depressione. A volte si senti- va cos`

ı gi`

u che doveva ricorrere all’aiuto di un medico. In seguito nel vicinato si trasfer`

ı una fa- miglia, formata da madre e cinque figli minorenni.

Il capofamiglia era decedu- to da poco in un inciden- te. Aki era molto dispiaciu- ta per quella famiglia e si diede da fare per stringere un’amicizia con la madre e i figli. Facendo del suo me- glio per aiutarli, — dando loro cibo, indumen- ti e altro — Aki ritrov`

o la stabilit`

a emotiva.

Prov`

o quanto siano vere queste parole della Bibbia: “C’`

e pi` u felicit`

a nel dare che nel rice- vere”. (Atti 20:35) Questo conferma che mo- strare benignit`

a ad altri pu`

o essere il modo migliore per aiutare se stessi quando ci si sente gi`

u.

‘Prestare a Geova’

Non `

e detto che per mostrare benignit` a oc- corra spendere molto denaro. La benignit`

a non dipende neppure dalle capacit`

a dell’indi- viduo o dalla sua forza fisica. Un sorriso, una parola compassionevole, un aiuto, un piccolo dono o semplicemente dare la precedenza agli altri quando si fa la fila sono tutti gesti che possono spesso significare molto. Quando non sapete qual `

e la cosa giusta da dire o da fare in una determinata situazione, scegliete la cosa che vi permetter`

a di mostrare benignit` a.

Il ragazzo citato all’inizio di questo articolo fu pi`

u colpito dalla benignit`

a dell’anziano mis- sionario che dalle sue parole. Non `

e strano che una delle cose che Dio richiede dai suoi servi- tori sia “amare la benignit`

a”. — Michea 6:8.

“Una parola gentile pu`

o scaldare tre mesi invernali”: questo detto orientale ci ricorda cosa pu`

o fare un piccolo gesto di benignit` a.

Quando viene fatto con il motivo giusto, e in particolare quando `

e associato all’amore per Dio, un gesto di questo tipo pu`

o scaldare il cuore. Anche se non viene apprezzata, la beni- gnit`

a non `

e vana: Dio la considera preziosa. La Bibbia ci garantisce che chi `

e benigno verso gli altri in effetti “presta a Geova”. (Proverbi 19:17) Perch´

e dunque non cercate le occasioni per esprimere benignit`

a a chi vi circonda?

Quando non sapete cosa dire o fare, scegliete di mostrare benignita`

Mostrare benignita ad` altri `

e come ‘prestare a Geova’

(21)

C

OME vi sentireste se vi accusassero di un reato che non avete commesso? E che dire se quel reato avesse causato tanta sofferenza ad altri, inclusi molti innocenti? Vorreste senz’altro riabilitare il vostro nome. Sapevate che Geova sta affrontando una situazione analoga? Oggi molti danno erroneamente a Dio la colpa delle ingiustizie e delle sofferenze che ci sono nel mondo. Geova ritiene molto importante riabili- tare il suo nome. Prendiamo in esame ci`

o che dice il libro di Ezechiele. —Leggi Ezechiele 39:7.

“Non lascer` o pi`

u profanare il mio santo nome”, dice Geova. Quando gli esseri umani lo incolpano delle ingiustizie, in effetti profanano il suo nome. In che modo? Nella Bibbia il termi- ne “nome” spesso significa reputazione. Se- condo un’opera di consultazione, il nome di Dio “rappresenta ci`

o che si sa di lui, quello che rivela di s´

e; rappresenta anche la sua fama, e quindi il suo onore”. Il nome di Geova include pertanto la sua reputazione. Cosa si sa del modo in cui Geova considera l’ingiustizia? La odia, e prova compassione per chi ne `

e vitti- ma.1 (Esodo 22:22-24) Quando affermano che Dio sia responsabile proprio delle cose che de- testa, gli uomini macchiano la sua reputazione.

In tal modo ‘mancano di rispetto al suo nome’.

— Salmo 74:10.

Si noti che Geova usa due volte l’espressione

“il mio santo nome”. (Versetto 7) Nella Bibbia il nome di Geova viene messo molte volte in rela- zione con i termini “santo” e “santit`

a”. L’agget- tivo “santo” trasmette l’idea di qualcosa di se-

1 Vedi l’articolo “Accostiamoci a Dio: Colui che ama la giustizia”, nel numero dellaTorre di Guardia del 1° novem- bre 2008.

parato e denota purezza. Il nome di Geova ` e santo perch´

e il Dio che lo porta `

e santo, com- pletamente separato da qualsiasi cosa pecca- minosa e impura. Capite perch´

e coloro che danno a Geova la colpa della malvagit`

a recano il massimo disonore sul suo “santo nome”?

Il proposito di Geova di riabilitare il suo nome per mezzo del suo Regno `

e il tema princi- pale della Bibbia. Questo tema viene messo in risalto nel libro di Ezechiele, dove pi`

u volte si legge: “Le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova”. (Ezechiele 36:23; 37:28; 38:23;

39:7) Si noti che le nazioni“dovranno conosce- re” chi `

e Geova: non lo faranno per libera scel- ta. In altre parole, Geova intende agire in modo tale che le nazioni della terra saranno costrette a riconoscere che egli `

e colui che dice di essere:

Geova, il Sovrano Signore il cui nome rappre- senta tutto ci`

o che c’`

e di santo e puro.

La promessa spesso ripetuta che le nazioni dovranno conoscere chi `

e Geova `

e una buona notizia per coloro che attendono con ansia la fine delle ingiustizie e delle sofferenze. Presto Geova adempir`

a questa promessa e toglier` a ogni disonore dal suo nome. Eliminer`

a la mal- vagit`

a e coloro che la causano, ma manterr` a in vita coloro che riconoscono e rispettano il suo nome e ci`

o che esso rappresenta. (Proverbi 18:10) Questo non suscita in voi il desiderio di sapere come avvicinarvi di pi`

u a Geova, il Dio che `

e santo e “ama la giustizia”? — Salmo 37:

9-11, 28.

ACCOSTIAMOCI A DIO

“Le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova”

LETTURA BIBLICA SUGGERITA PER SETTEMBRE:

˛Ezechiele 39–Daniele 3

(22)

22 L A TORRE DI GUARDIA ˙ 1° SETTEMBRE 2012

ˇL’economia della nazione si basava principalmente su agricoltura, alleva- mento e baratto. La Bibbia parla di mer- cati alle porte della citt`

a: la “Porta delle Pecore”, la “Porta dei Pesci” e la “Porta dei Cocci”. (Neemia 3:1, 3; Geremia 19:2) A quanto pare, questi nomi si rife- rivano al tipo di merce venduta in cia- scun luogo. Le Scritture menzionano anche la “via dei fornai” di Gerusalem- me, nonch´

e diversi prodotti di scambio.

— Geremia 37:21.

Che dire dei prezzi? Un commentario biblico afferma: “Nel corso dei secoli i prezzi hanno sub`

ıto delle naturali varia- zioni ed `

e difficile stabilire con certezza a quanto un particolare prodotto venis- se venduto in un determinato luogo e

periodo”. Ad ogni modo fonti antiche, inclusa la Bibbia, indicano che anche molti secoli fa i prezzi risentivano dell’in- flazione. Ne `

e un esempio il commercio degli schiavi, che in passato era una pra- tica comune. Giuseppe fu venduto per 20 pezzi d’argento e sembra si trattas- se di sicli. Quello era probabilmente il prezzo medio di uno schiavo nel XVIII secolo a.E.V. (a.C.). (Genesi 37:28) Trecento anni pi`

u tardi il prezzo am- montava a 30 sicli. (Esodo 21:32) Intor- no all’VIII secolo a.E.V. il prezzo era sali- to a 50 sicli. (2 Re 15:20) Due secoli dopo, durante il periodo persiano, si era arrivati a 90 sicli o pi`

u. Evidentemente, quindi, l’aumento dei prezzi non `

e solo un problema del nostro tempo.

Come venivano effettuate le operazioni di acquisto e vendita nell’antico Israele?

RILIEVO RAFFIGURANTE UN MERCATO DELLA FRUTTA

˘ DeA Picture Library / Art Resource, NY

ˇI dispacci del governo persiano aven- ti interesse nazionale venivano affidati a un servizio postale statale. Il libro bibli- co di Ester descrive il funzionamento del sistema persiano: “[Mardocheo]

scriveva in nome del re Assuero e sigil- lava mediante l’anello con sigillo del re e mandava documenti scritti per mano dei corrieri a cavallo, che cavalcavano cavalli di posta impiegati nel servizio reale, figli di cavalle veloci”. (Ester 8:10) Nell’impero romano esisteva un servi- zio analogo per i dispacci di carattere amministrativo e militare.

La corrispondenza privata, come le lettere scritte dall’apostolo Paolo o da altri, non aveva titolo per essere recapi-

tata con tali mezzi. Chi era benestante poteva mandare uno schiavo a conse- gnare una lettera. Di solito, per`

o, la gente affidava le lettere a conoscenti, o perfino a estranei, che andavano nella direzione voluta. Familiari, amici, solda- ti o mercanti erano tutti potenziali cor- rieri. Naturalmente ci si preoccupava che il latore della lettera fosse una per- sona fidata e che il messaggio giunges- se integro a destinazione. La Bibbia fa pensare che Paolo abbia affidato alme- no alcune delle sue lettere a compagni di fede che si mettevano in viaggio.

— Efesini 6:21, 22; Colossesi 4:7.

LO SAPEVATE?

Come veniva inviata la corrispondenza nei tempi biblici?

CORRIERE PERSIANO

(23)

ˇSı, tra i testimoni di Geova di tutto il mondo ci` sono diversi milioni di ministri donne. Si tratta di una folta schiera di predicatrici della buona notizia del Regno di Dio. Salmo 68:11 dice profeticamente di loro: “Geova stesso d`

a la parola; le donne che annunciano la buona notizia sono un grande eser- cito”.

Tuttavia il ministero delle donne testimoni di Geova non va confuso con il sacerdozio femminile di altre religioni. Effettivamente c’e un’enorme dif-` ferenza. In che senso?

`E diverso innanzitutto il pubblico a cui `

e rivolto il ministero. Le donne sacerdote, in particolare nella cristianita, svolgono ruoli direttivi` all’interno della comunita dei fedeli e il loro ministero` e rivolto prin-` cipalmente ai componenti del gregge. Per quanto riguarda invece i ministri donne dei testimoni di Geova, le persone a cui `

e principalmente rivolto il loro ministero sonoall’esterno della comunit`

a dei fe- deli; si tratta cio`

e del pubblico in generale, di coloro che queste predicatrici incontrano nel ministero di casa in casa e altrove.

I ministri donne dei testimoni di Geova differisco- no da quelli di altre confessioni anche per l’attivit`

a che svolgono nella comunit`

a dei fedeli. Le donne sa- cerdote della cristianita e di altre religioni guidano il` gregge e ne istruiscono i componenti nei dogmi di fede. I ministri donna dei testimoni di Geova, inve- ce, non insegnano nella congregazione se sono pre- senti uomini battezzati. Solo uomini appositamente nominati hanno il compito di insegnare. — 1 Timo- teo 3:2; Giacomo 3:1.

Quando parla di coloro che hanno l’incarico di sorveglianti nella congregazione, la Bibbia fa riferi- mento solo a uomini. Notate ci`

o che disse l’apostolo Paolo nella lettera che scrisse a Tito, un altro sorve- gliante: “Per questa ragione ti ho lasciato a Creta, af- finche tu . . . faccia nomine di anziani di citt´ a in cit-` ta”. Paolo aggiunse che ogni uomo che riceveva` questa nomina doveva essere “libero da accusa, ma-

rito di una sola moglie”. (Tito 1:5, 6) Nella sua lette- ra pastorale a Timoteo, Paolo diede istruzioni simili:

“Se un uomo aspira all’incarico di sorvegliante, desi- dera un’opera eccellente. Il sorvegliante deve perci`

o essere irreprensibile, marito di una sola moglie, . . . qualificato per insegnare”. — 1 Timoteo 3:1, 2.

Perch´

e l’incarico di guidare la comunit`

a dei fedeli

`e affidato solo agli uomini? Paolo disse: “Non per- metto alla donna di insegnare n´

e di esercitare auto- rit`

a sull’uomo, ma stia in silenzio. Poich´

e Adamo fu formato per primo, poi Eva”. (1 Timoteo 2:12, 13) Pertanto, l’ordine in cui Dio creo Adamo ed Eva in-` dica perche egli ha delegato agli uomini la respon-´ sabilita di essere insegnanti e sorveglianti nella con-` gregazione.

I ministri di Geova seguono l’esempio del loro Capo, Ges`

u Cristo. In merito a Ges`

u e al suo ministe- ro, il discepolo Luca scrisse: “Viaggiava di citt`

a in cit- ta e di villaggio in villaggio, predicando e di-` chiarando la buona notizia del regno di Dio”.

Successivamente Gesu incaric` o i suoi seguaci di` compiere la stessa opera: “Andarono attraverso il territorio di villaggio in villaggio, dichiarando la buona notizia”. — Luca 8:1; 9:2-6.

Oggi i ministri di Geova, uomini e donne, si dan- no molto da fare per compiere l’opera che Gesu pre-` disse con le parole: “Questa buona notizia del regno sara predicata in tutta la terra abitata, in testimo-` nianza a tutte le nazioni; e allora verra la fine”.`

— Matteo 24:14.

I LETTORI CHIEDONO . . .

Tra i testimoni di Geova ci sono ministri donne?

(24)

L’

IMPONENTE monte L´

efka, nell’isola di Creta, svanisce lentamente sullo sfondo man mano che la nostra motonave si dirige verso una piccola isola che si eleva dalle pro- fondita del Mediterraneo. Ci siamo imbarcati` in 13 per andare a predicare nella minuscola isola di G´

avdos (Ga´

udos o Gozzo), che costitui- sce il punto pi`

u meridionale dell’Europa.

`E una calda giornata estiva e il viaggio si preannuncia tranquillo. Presto per`

o si alza il vento che agita violentemente il mare e fa bal- lonzolare la motonave come se fosse un tappo di sughero. Il mal di mare mi fa pensare all’epi- sodio biblico in cui, proprio nelle acque di G´

avdos (allora nota come Cauda), l’apostolo Paolo dovette fare i conti con il mare in tempe- sta. (Atti 27:13-17) Spero solo che riusciremo ad arrivarci sani e salvi.

Finalmente avvistiamo la nostra meta, un’i- sola rocciosa con le scogliere a picco sul mare.

Ha un’altitudine di circa 300 metri e una super- ficie relativamente piatta, senza vette degne di

nota. Fitte macchie di pini e arbusti ricoprono la maggior parte di quest’isola che si estende per una trentina di chilometri quadrati. In al- cune zone i ginepri si spingono fin sulla riva.

Un tempo sull’isola vivevano circa 8.000 per- sone, ma oggi il numero degli abitanti non ar- riva a 40. G´

avdos sembra non essere stata tocca- ta dalla civilt`

a moderna. Anche se dalle sue coste non `

e raro veder passare mercantili e petroliere, non `

e sempre facile raggiungere Gavdos perch´ e i collegamenti marittimi con´ Creta subiscono spesso ritardi o cancellazioni a causa del maltempo.

Siamo venuti a G´

avdos per portare un mes- saggio gioioso e positivo, la sicura speranza di un futuro migliore e la prospettiva della vita eterna e di una salute perfetta. Ora che la moto- nave si prepara ad attraccare non vediamo l’ora di sbarcare e di portare questa buona notizia.

Siamo stati sballottati per quattro ore e mezza e il pallore dei nostri visi rivela che si `

e trattato di un viaggio tutt’altro che rilassante. Comun- que, un bel sonnellino e una tazza di caff`

e ci rimettono al mondo.

Dopo un breve ripasso del raccon- to biblico del viaggio dell’apostolo Paolo e una sentita preghiera siamo pronti per metterci all’opera.

UNA LETTERA DALLA

GRECIA

Predicazione nel punto pi ` Predicazione nel punto pi u ` u meridionale dell’Europa meridionale dell’Europa

Capo Tripiti, il punto piu meridionale dell’Europa`

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