• Non ci sono risultati.

Lo studio della società

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Lo studio della società"

Copied!
9
0
0

Testo completo

(1)

Il positivismo

Avrà uno sviluppo davvero esplosivo nella seconda metà dell'Ottocento . Per positivismo si intende un orientamento filosofico che nasce in Francia alla fine del settecento e si diffonde nel secondo ottocento privilegiando le classi dirigenti delle società avanzate, arrivando a permeare di se tutti i campi. Il positivismo si traduce in una mentalità. Questo termine designa l'espressione culturale più immediata dell'industrializzazione. Sarà in questa realtà che il positivismo coglie l'aspetto progressivo del mondo industriale. Diventa la cifra della mentalità borghese di una borghesia assolutamente vittoriosa del tardo settecento che si è imposta nell'Europa più avanzata. Il positivismo ha un rapporto di continuità con molti aspetti della tradizione illuminista settecentesca, riconoscendo un grande valore alla scienza, alla tecnica e alla razionalità, rifiutando la metafisica e l'astrazione. Su queste basi il positivismo si proporrà non solo come filosofia ma anche come piattaforma teorica per una pratica sociale capace di garantire una gestione efficace della politica e della società.

Principi fondamentali:

1. Presa di distanza nei confronti della metafisica e ogni forma di dogmatismo

2. Fiducia nei confronti della scienza e della tecnica ,esagerato a volte e condotta agli eccessi

3. Fiducia acritica nel progresso dell'umanità, che avrebbe dovuto realizzarsi in virtù dell'adozione di un nuovo ordine sociale in cui avrebbero dovuto trovare soluzione tutti i problemi umani.

4. Affidamento alla filosofia del compito di unificazione dei metodi e risultati scientifici.

Il termine positivo assume il significato di reale, utile, certo, preciso. Si associa questo termine al metodo sperimentale e ai progressi della scienza . Il primo asd utilizzare questo termine è un nobile francese di ideali liberali dal nome Saint Simon. Conia il termine positivismo e lo adopera per indicare il carattere proprio del sapere scientifico. Vi è una critica verso la cultura romantica e le sue evanescenti immagini del sentimento. È August Comte che stende il testo del positivismo, con 6 testi di filosofia positiva. L'orientamento positivista viene sistematizzato , ponendo le basi ad un intera scuola che si diffonderà in tutta Europa e in America.

Il positivismo assume i tratti di una concezione generale del mondo, della realtà e del suo rapporto con l'uomo . Avrà un influenza vastissima, assumendo particolarità a seconda dei protagonisti e dei contesti nazionali. È corretto individuare comunque dei caratteri fondamentali comuni alle filosofie che ricadono sotto il nome di positivismo . Si possono distinguere tre aspetti: l'epistemologia , il rapporto tra scienza e società, la concezione della storia

(2)

Epistemologia

Dal punti di vista epistemologico ,del metodo, il positivismo scinde in modo rigidissimo ciò che è scientifico da ciò che non lo è. Sono scientifici tutti quei procedimenti alla base della conoscenza sperimentale stabiliti da Galileo e Newton. Ogni altra affermazione che non passi attraverso su questi metodi non è scientifico e non porta effettiva e utile conoscenza.

Quindi per il positivismo la metafisica non è in grado di produrre conoscenza perché vuole indagare senza prova le cause prime delle cose. Il positivismo sostiene l'unitarietà del metodo scientifico , ritenendo possibile assoggettare alle stesse regole tutti i fenomeni, siano essi di natura fisica, storica, sociale, psicologica,… in sostanza, esiste per il positivismo un modello di razionalità unitario che vale sia per le scienze della natura che per le scienze umane.

Rapporto tra scienza e società

Sulla base della possibilità di distinguere ciò che è scientifico da ciò che non lo è, il positivismo afferma con forza il tema illuminista della finalità sociale del sapere stesso. Il sapere non può valere se rimane fine a se stesso, ma solo se assolve ad un compito sociale. Allora diventa centrale la capacità della scienza di produrre strumenti in grado di indirizzare i processi sociali. La società deve seguire un andamento sottratto ad influenze di tipo metafisico e religioso, per seguire un percorso razionale e scientifico. Bisogna gestire la società secondo criteri di utilità, e non secondo assunti che rispondono a Dio, al Re ecc.

Questa visione laica e pragmatica della cultura e del ruolo degli intellettuali eserciterà non a caso un influenza fortissima su quelle che sono l'espressione delle professioni intellettuali.

Quindi gli scienziati, i medici, i giuristi e gli ingegneri. Il fare propria da parte di queste élite intellettuali e professionali contribuirà allo sviluppo concreto della scienza, della tecnica.

Coinvolgerà una serie di iniziative economiche e sociali che porteranno all'edificazione della società di massa.

La concezione della storia

Ha una fiducia acritica verso il progresso. Occorre istituire una distinzione tra la metodologia storiografica e quelle che sono le teorie circa lo sviluppo storico. Secondo questo ultimo punto di vista il positivismo elaborerà attraverso il suo padre fondatore la legge dei tre stadi. È fondata sull'idea del progresso basata sulle capacità intellettuali dell'umanità . Comte si fermerà qui, mentre altri andranno oltre fondando una vera propria teoria evoluzionistica della storia e della società. Quando il positivismo viene messo in discussione il crollo del ideale di progresso porterà alle tensioni novecentesche che hanno portato ai totalitarismi.

La filosofia non viene esclusa dal positivismo, ma Rende un grande servizio se si fa carico di un nuovo compito. La filosofia non si dedica più alla conoscenza diretta dei fenomeni naturali o sociale, ma si deve dedicare al fondamentale compito di unificare i metodi e i

(3)

risultati della ricerca scientifica. Deve definire i principi generali delle scienze e organizzare i risultati di queste per produrre una visione generale dell'uomo e della natura. Molto spesso un interpretazione meccanica, volgare, rozza di questo assunto ha prodotto esiti negativi.

Molto spesso il chiodo fisso dell'.unitarietà del metodo scientifico si è ridotto in uno squallido riduzionismo. Molti critici diranno: con il positivismo l'uomo può dirsi felice? Ha risolto i suoi problemi?

Comte

Vive tra il 1798 e 1857. Appartiene alla piccola borghesia di provincia. È nato a Montpellier.

Nato da una famiglia realista, da parte della monarchia e cattolicissima. Comte non riceve stimoli molto forti in casa, ma è molto dotato dal punto di vista intellettuale. Frequenta il liceo imperiale di Montpellier, fondato dall'impero napoleonico. Viene data un'educazione di ottimo livello, ma certamente funzionale alla creazione di consenso. È conseguentemente una scuola organizzata come una caserma. Nelle carte biografiche, Comte parlerà di clausura scolastica. Qualche anno dopo viene ammesso ad un'altra istruzione eccellente, il politecnico di Parigi. È un luogo di studi dove l'alto profilo degli intellettuali, degli insegnanti e scienziati che operavano in questo contesto fa si che si tollerano di loro anche idee tutt'altro che rispondenti al regime napoleonico. Gli uomini del politecnico sono di idee prevalentemente rivoluzionarie e democratiche. Si iscrive nel 1814 , quando Napoleone è stato sconfitto. Comte è brillante e molto attivo politicamente, esprimendo idee democratiche ed ideali ateistici. Viene espulso dalla scuola. È un lettore avido sia di illuministi francesi, sia Hume, Adam Smith, scienze naturali ,scienze sociali e matematica.

Nel 1817 fa un incontro con Saint Simon, nobile francese con idee liberal-democratiche. Egli lo assume come segretario, riconoscendo il suo potenziale, sperando di asservirlo ai suoi scopi. Finanzia la pubblicazione di un primo importante saggio di Comte, che contiene già le linee generali della sua filosofia sociale. Subito dopo la pubblicazione emergano le intenzioni di Saint Simon, e si arriva alla rottura. Dal 1826 inizia a tenere cicli di lezioni di filosofia positiva, trovando espressione il termine positivismo e prende forma la sua opera principale: il corso di filosofia positiva. Ha molte difficoltà economiche, lotta per ottenere una cattedra senza successo. Va incontro a crisi depressive. Riesce ad avere un incarico marginale al politecnico. Si espone troppo dal punto di vista ideologico, perdendo anche quel posto di lavoro. Vivrà solo dell'aiuto di amici ed estimatori. Pubblica altre cose e nel 1845 la sua vita viene sconvolta dall'avvio di un apporto amoroso unilaterale con una signorina che morirà poco dopo, rimanendo una sorta di icona per il filosofo. La morte coincide con una svolta mistico religiosa, scrivendo nel 1851 un catechismo positivista. In una condizione da una parte a cura di amici ma dall'altra di distacco dalla cultura tradizionale, quando indulge in ambito religioso la cultura non lo segue, quindi muore solo nel 1857.

Il pensiero

(4)

Il pensiero di Comte deve essere compreso a partire dalla consapevolezza che egli aveva di appartenere ad un epoca di passaggio. Già Saint Simon, che aveva copiato idee di un oscuro filosofo napoletano del tardo seicento Vico -l'idea della ciclicità della storia- aveva compreso che l'epoca in cui viveva era una fase di transizione. Comte ritiene che la sua sia un età di passaggio da un modello di società organica, unitaria quale è quella medievale e un altro modello organico, la società industriale basata sulla produzione anziché sulla conquista. Questa nuova società industriale che si sta preannunciando prevede una decisiva trasformazione. Il potere militare feudale verrà sostituito dalle capacità industriali degli imprenditori. Il potere spirituale teologico sarà invece sostituito dai detentori della capacità scientifica positiva. Dalle sue indagini storiche Comte ricava la convinzione che ogni regime sociale sia conseguenza di un modello filosofico. Perciò è impossibile imporre un nuovo regime senza prima costruire un sistema filosofico a cui ispirarsi. Comte per questo motivo si allontana da Saint Simon.

L'idea di una società governata da uno spirito scientifico è giusto, ma è fallimentare pretendere prima di realizzarla sul piano politico e poi sul piano culturale. I due piani vanno rovesciati . Va portato avanti prima lo sforzo pedagogico di diffondere la mentalità scientifica. Essa è in grado di diffondere un sistema efficace per poter diffondere il progresso. La mentalità scientifica diventa il necessario trampolino di lancio per una nuova organizzazione sociale, e la sua diffusione è il compito della sua più grande opera. Proprio nell'introdurre il primo volume del Corso di Filosofia Positiva Comte spiega che essa abbraccia lo studio dei fenomeni sociali e dei fenomeni di qualsiasi altro tipo. Studia inoltre le generalità delle diverse scienze, percepite come unificate da un solo metodo e quindi costitutive delle parti di un piano generale di ricerche. Il corso di filosofia positiva intende presentarsi come enciclopedia del sapere, ma a differenza di quella illuminista questa ha come obbiettivo quello di fornire non una raccolta, uno strumento di diffusione delle conoscenze, bensì un quadro unitario del sapere in cui ogni scienza fondamentale venga considerata all'interno dell'intero sistema positivo.

La legge dei tre stadi

All'interno dell'accelerata divisione dei campi scientifici Comte mette in guardia dall'impoverimento intellettuale che la specializzazione può portare. La specializzazione va benissimo per il progresso scientifico ma bisogna evitare che essa faccia perdere di vista la visione generale e sistematica del sapere. Il quadro unitario prevede allora una struttura gerarchica delle scienze fondata su un criterio: quella della crescente complessità, o della decrescente generalità. Vanno da quelle scienze più semplici e generali a quelle più complesse e particolari. Tutte le scienze devono rispondere ad una legge che risponde della loro evoluzione storica: la legge dei tre stadi. Essa sostiene che ogni scienza debba percorrere tra diversi stadi: quello teologico, quello metafisico e quello positivo.

1. Nel primo si danno spiegazioni mitologiche. L'umanità si interroga sulle cose che ha di fronte ma non riesce a produrre con suoi strumenti un significato, e per questo pensa che i fenomeni siano prodotti da fenomeni extra-storici, gli dei.

(5)

2. Nella seconda dalla fantasia dello stadio teologico si passa allo sviluppo della riflessione e analisi di tipo razionale, con l'obbiettivo di spiegare i fenomeni dall'individuazione della causa prima. Ha due strumenti: l'esperienza e la logica, che permette di ordinare quanto ricavato dall'esperienza

3. Nello stadio positivo questa pretesa viene abbandonata. Non si cercano le cause intrinseche alle cose, ma viceversa le leggi, le relazioni quantitativi tra fenomeni avvalendosi del metodo scientifico basato su osservazione, ragionamento, verifica.

La legge dei tre stadi spiega l'avanzamento delle scienze e della civiltà. Nello stadio positivo non si ricercano più le cause extra storiche né le cause prime, bensì leggi di tipo quantitativo in grado di spiegare le relazioni tra i fenomeni. Utilizza il metodo scientifico basato su osservazione e la traduzione delle osservazioni in ipotesi e schemi ipotetico-deduttivi.

Comte è un filosofo che viene dopo un ciclo rivoluzionario, e crede che la scienza debba permettere alla società di superare i problemi, garantendo all'umanità il massimo della sua espressione. La ricerca una nella sua evoluzione ha dato via ad una serie di scienze che Comte sintetizza in 6: matematica, astronomia, fisica, chimica, biologia, sociologia (fisica sociale). Si parte dalla più generale, la prima che è arrivata allo stadio positivo, quindi la matematica, e poi vi è stata via via una perdita di generalità e in parallelo acquisizione di complessità. L'astronomia riguarda un ambito più ristretto, la fisica ancora di più riguardando solo la terra. La chimica da una sola prospettiva riguardo alla materia. La biologia è meno generale della chimica, in quanto si ritaglia solo lambito dei viventi. La meno generale di tutti e la più complessa è la sociologia, in quanto seleziona solo l'uomo e lo considera nel suo organizzarsi socialmente. È la più complessa perché la sociologia ha a che fare con variabili, mentre la matematica con le costanti. Egli interpreta le altre scienze rispetto a queste sei come specializzazione di ciascuna.

L'elemento comune nelle scienze positive deve essere ricercato nell'unità del metodo, la necessaria subordinazione dell'osservatore all'osservazione. L'osservazione si articola in tre momenti:

1. Osservazione del fenomeno

2. Esperimento in cui i fenomeni vengono osservati in modo artificiale sperimentale 3. Confronto tra i diversi fenomeni per ricavarne delle leggi generali.

L'osservazione comtiana è un'osservazione indirizzata a ricavare la legge esplicativa di un fenomeno, ed è sintesi di un'osservazione e di ragionamento. Va assolutamente tenuta distinta la posizione dello scienziato, di chi interroga i fenomeni per ricavarne delle leggi esplicative all'osservazione comune.

Lo studio della società

L'obbiettivo di Comte è di arrivare ad inquadrare anche la società umana cercando di individuare perché si fa questo o quello nella misura in cui risponde al criterio di massima efficacia ed utilità. Viene utilizzato il metodo comparativo unitamente al metodo storico,

(6)

tenendo conto dell'evoluzione e organizzazione della società in rapporto a modelli riscontrabili in altri ambiti. Il metodo comparativo sarà quello che confronta la società umana alle società animali. Il metodo storico riguarda il confronto con altri modelli sociali riscontrabili nel passato.

Sulla base di queste scelte metodologiche ,Comte intraprende lo studio della società, introducendo una distinzione tra statica e dinamica sociale. La statica sociale indicherà le leggi organizzative della società, mentre la dinamica indicherà le leggi dello sviluppo della società. La statica dà le leggi dell'ordine espresso da una società umana in un certo luogo e tempo, mentre la dinamica offre le leggi del progresso, dell'insieme della società umana. Al centro della statica sociale ci sta il concetto di consenso , perché ogni società anche nel momento in cui sembra massimamente attraversata da crisi e contrapposizione , sembra essere costituita da parti solidali che cooperano e convergono per la realizzazione di un determinato ordine. D'altra parte la tendenza ad associarsi e vivere in collettività è considerato da Comte come un dato originario dell'uomo, non come una scelta calcolata guardando utilità maggiori o minori. Lo stato sociale non ha niente a che vedere con Hobbes o Locke. Non è il risultato tutto artificiale di un patto o contratto, ma è un elemento organizzativo invariante in ogni società umana. Riconoscere in questo modo la necessità di un ordine, non significa però accettare un sistema politico a priori ma significa capire che un progetto politico può avere come obbiettivo il perfezionamento di quell'ordine ,non certo la creazione dello stesso. Se per stare meglio insieme ci diamo un assetto ,ci imponiamo delle regole allora questo ordinamento non è che un prolungamento dell'ordine naturale. Gli uomini non stanno da soli ma stanno in società. Solo la coscienza chiara di questa legge secondo Comte insegna davvero a rendere relativi e quindi più facilmente affrontabili i problemi politici, senza cadere nella fantasia secondo la quale potrebbe presentarsi un fantomatico organizzatore che possa dare un ordine giusto. Solo i rivoluzionari o metafisici si aspettano una soluzione meravigliosa ai problemi umani, tutti gli altri devono dare un contributo perché la società sia il più possibile simile a quanto previsto dalla ragione umana.

Per quanto riguarda la sociologia, quando Comte ne parla si dedica alla dimostrazione di come ancora una volta la fondamentale dei tre stadi guidi lo sviluppo progressivo dell'umanità. Solo questa dimostrazione permetterà a Comte di usare la legge dei tre stadi, sottoponendo il percorso a regole costanti .Quindi Comte non fa nient'altro che affermare una filosofia della storia intrecciando valori di diversa origine in uno scenario che mostri come ciascuna fase ,dopo aver svolto una funzione costruttiva, sia inevitabilmente protagonista di un decadimento. Ogni fase è destinata ad essere superata perché ad un certo punto smette ad essere sostegno al progresso per diventare conferma di ciò che c'è.

Diventa quindi un ostacolo storico. Un simile giudizio lo abbiamo già visto con Marx. Il progresso per Comte si traduce in una serie di successivi adeguamenti a livello sempre più alto che può essere guidato solo dalla scienza.

(7)

Ordine e progresso

La scienza ha il compito di realizzare un bilanciamento tra conoscenza, morale, economia, politica, cultura. L'umanità si trova finalmente nella condizione di conciliare due termini che apparentemente sembrano opposti e inconciliabili: ordine e progresso. Nessun ordine reale può essere stabilito ne può durare nel tempo se non è completamente compatibile con il progresso. E nessun progresso può effettuarsi se non tende ad un ordine superiore e definitivo dove sono stati eliminati gli aspetti critici. La società industriale secondo Comte è l'unica che può essere definita positiva in quanto ha separazione tra potere spirituale e potere temporale. Alla classe speculativa di filosofi artisti intellettuali spetta il potere di indirizzare e regolare le opinioni, il costume e il modo di valutare. Alla classe attiva spetta il compito di guidare la vita economica e politica. La società si costruisce a partire da un organizzazione spirituale, mantenendosi attraverso un educazione positiva. Comte vagheggia una grande pedagogia universale della moralità che finalmente sostituisca in forma laica alla teologia medievale. I diritti dell'uomo, la libertà ,l'uguaglianza, la sovranità popolare, tutto ciò che l'illuminismo ci ha dato e che ha a trovato espressione nella costituzione americana sono per Comte i dogmi dell'epoca metafisico-critica. Questi dogmi ora però vanno presi con le pinze, se fossero assolutizzati renderebbero impossibile recuperare un nuovo ordine. Il problema della società positiva è quello di realizzare, una vota previsti, vincoli e legami gerarchici di subordinazione non improntati all'arbitrio ma improntati alla razionalità. Non vi è un imposizione in virtù della forza, ma in base a un razionale criterio di razionalizzazione progressiva. La differenza tra chi comanda e chi no è giustificata dalla gerarchia tra le scienze. La giustificazione della gerarchia è che se la parte si subordina al tutto, in ossequio a competenze superiori non potrà che venirne l'effettivo progresso di tutti. Richiama quindi la Repubblica di Platone. La gerarchia prosegue poi all'interno dei rappresentanti della cosiddetta classe attiva, cioè quella che produce ricchezza come i banchieri, industriali, commercianti, agricoltori secondo un grado di generalità decrescente delle relative attività. Lo stesso principio giustifica la subordinazione della donna all'uomo. È un detrattore dell'uguaglianza dei sessi, distinguendo una diversità di funzioni e ruolo. Nasce dalla evidente inferiorità della donna molto meno adatta dell'uomo all'indispensabile continuità del lavoro mentale. Sia in virtù della minor forza che della della sua intelligenza che la sua maggiore fragilità fisica e morale. Le donne sono per Comte incapaci di astrazione e incapaci di applicazione scientifica.

L'obbiettivo di Comte è di condurre allo stadio positivo la scienza della società, la sociologia.

La legge dei tre stadi stabiliva che ciascun sapere è stata scandito da una fase teologica, una fase metafisica e una positiva.

John Stuart Mill

Egli assume un atteggiamento critico nei confronti di Comte. È un personaggio fuori dalle righe. Non ha una formazione tradizionale, viene formato principalmente dal padre. Il padre

(8)

è un economista utilitarista inglese. Utilitarismo parte dal radicarsi nel sistema economico inglese del capitalismo. Ha una serie di esperienze nella compagnia delle indie. Sarà un politico che siede alla camera dei comuni e come deputato farà una serie di battaglie per la definitiva affermazione del pensiero liberale e l'inserimento delle donne con la concessione del diritto di voto. Ha una personalità eclettica e interessante, inseribile solo nel quadro dell'Inghilterra che avendo vissuto la rivoluzione industriale per prima è andata confermando e precisando i tratti caratteristici di una civiltà industriale.

Gnoseologia

Elabora la teoria della conoscenza. Come Comte, che egli legge con estremo interesse da ragazzo, crede nella scienza e nella razionalità ma esclude da subito che il metodo sperimentale fondato su fatti e teorie verificabili consenta ad arrivare a conoscenze definitive. Infatti arrivare a conoscenze definitive attraverso il metodo sperimentale riduce il metodo stesso ad una serie di dogmi e quindi lo svilisce. Secondo Mill i risultati della scienza devono certamente essere sottoposti a verifica ma bisogna essere assolutamente consapevoli che nessuna teoria può avere un valore universale che si mantiene nello spazio e nel tempo. Secondo mill Comte non ha tenuto conto dell'elementare principio positivista, ovvero che l'esperienza è imprescindibile ma che i risultati ottenuti vanno ricontrollati.

Comte ha innalzato i risultati della scienza al ruolo di architravi metafisici della realtà approdando ad una visione assolutamente dogmatica del sapere, della società e della politica.

Ogni conoscenza si fonda sull'esperienza, ogni verità per essere scientifica deve basarsi sui fatti, il materiale per qualsiasi nuova teoria deve essere basata su esperienza diretta o indiretta (la memoria). Poiché i contenuti che esulano dall'esperienza non sono passibili di verifica sperimentale bisogna concludere che contenuti di tipo metafisico non hanno alcun valore conoscitivo e scientifico. Persino i principi generali di ogni conoscenza sono verità fattuali, verità empiriche. Prendiamo quello più generale ed utilizzato nella tradizione culturale nella logica, il principio di non contraddizione: esso è indimostrabile secondo Aristotele. Mill sfata il mito di essere principio indimostrabile, perché è una generalizzazione di un esperienza. Per analogia estendiamo le osservazioni ad altre situazioni e ricaviamo il principio generale.

Superamento dello scetticismo

La rivendicazione dell'origine empirica di ogni verità può portare però allo scetticismo:

non sarà mai possibile arrivare ad un risultato definitivo. Gli scettici antichi facevano solitamente ovvero opposizione di giudizio. Mill non approda a posizioni scettiche né a posizioni relativistiche. Egli afferma che la conoscenza ha la validità che gli è consentita dai limiti della ragione umana, che può basarsi solo sull'esperienza e i dati ricavabili da questa.

La validità dell'esperienza è garantita dalle leggi immutabili della nostra mente, ovvero le forme a priori e categorie secondo Kant. Allora è su queste leggi, come aveva detto Kant, che occorre indagare ed è su di esse che serve fondare una gnoseologia concretamente

(9)

legata alle reali possibilità conoscitive dell'uomo. Forse dietro Mill più che Kant ci sono Locke e Hume. Mill crede che la psicologia sia la prima delle scienze e sia imprescindibile perché e la conoscenza della mente.

La logica

La logica deriva dalla psicologia, per un corretto efficace svolgimento dei ragionamenti.

La logica indica come si ragiona correttamente relativamente a tutti i temi sui quali tendiamo appunto a ragionare. Nella sua opera maggiore, un opera del 43 nel “sistema di logica” indicandoci sulla scia degli empiristi inglesi il funzionamento della mente umana.

Esso viene ricostruito indicando nella logica induttiva la forma privilegiata della razionalità umana. Mill argomenta: poiché la base di ogni verità risiede nell'esperienza noi, come già ci ha detto Kant, non conosciamo la realtà in sé ma ciò che ci appare, quindi il fenomeno. Cioè le cose sono ciò che appare ai nostri sensi. Ne deriva che noi conosciamo solo sempre fenomeni particolari, situazioni precise ed individuali, e quindi qualsiasi conoscenza è una generalizzazione di fatti particolari .Si perviene quindi ad una definizione di un oggetto che consente di parlare di un oggetto a prescindere dal fatto che ci sia. Il processo logico che ci consente la generalizzazione è l'inferenza.

La logica classica, di Aristotele e gli scolastici, a cui fanno riferimento i razionalisti seicenteschi, contemplava due diversi modelli di inferenza: l'induzione e la deduzione. Cosa prevede l'induzione? Prevede l'inferenza dal particolare all'universale. La deduzione dall'universale al particolare. Mill contesta la deduzione, perché in realtà non esiste alcunché che abbia le caratteristiche dell'universalità. Ciò che definiamo universale è una generalizzazione di esperienze di casi particolari. Per esempio affermare che tutti gli uomini sono mortali non significa che la mortalità sia un attributo universale dell'umanità. Ma significa che noi abbiamo sempre visto morire e quindi è probabile che tutti moriremo. La deduzione è quindi impossibile in quanto la preposizione di una generalizzazione però induttiva operata precedentemente da un altro particolare. Quindi conosciamo solo per induzione .

Dal momento che noi non possiamo osservare tutti i fatti possibili ed immaginabili riguardo un fenomeno, come possiamo arrivare alla generalità? Mill sostiene che non sarebbe possibile alcun ragionamento induttivo efficace senza dare per scontato il principio dell'uniformità della natura. Sulla base di questo principio è possibile estendere per analogia un inferenza ricavato da un casso particolare anche a casi particolari successivi.

Newton nei suoi principia che la natura è semplice e che però lui non costruisce ipotesi ma usa solo esperienza. Mill fa proprio il principio di origine empirista di convalida newtoniana di uniformità della natura che consente che ciò che è accaduto una volta è probabile che accada anche altre volte con condizioni identiche. Mill non lo vuole considerare un principio metafisico ma come il frutto di un frutto ,un risultato di una lunghissima serie di generalizzazione di osservazioni fatte nel tempo e nello spazio. La validità è quindi sempre a posteriori, scaturita dall'esperienza.

Riferimenti

Documenti correlati

Essi credono che ogni passo del progresso significhi che una parte sempre più grande della popolazione del globo sia costretta a una lotta più dura per l’esistenza […] Per

In realtá San Gerolamo, che tradusse dal greco al latino il testo, interpretó la parola "kamelos" come "cammello", mentre l'esatto significato é "grossa fune

DEL PROGETTO La mostra è promossa da Roche, azienda farmaceutica da oltre 50 anni impegnata nella ricerca oncologica con l’obiettivo di ridefinire i paradigmi di cura delle

Le sopraddette considerazioni possono portare ad una gran generalità, e semplicizzare l’idea che abbiamo del sistema delle cose umane, o la teoria dell’uomo, facendo conoscere

Tutte le dosi hanno determinato un aumento di TST, senza modificare le proporzioni REM/NREM nei soggetti sani, in modo simile agli effetti osservati con DORA nei

Nella Palazzina ''Gambrinus'' sede dell'Ufficio Informazioni Turistiche di Seravezza, della Associazione Turistica Pro Loco e dell'Ufficio per il coordinamento del Servizio Civile

In questa tesi analizzeremo in profondità la natura dei muscoli extraoculari e i loro movimenti, associandoli anche ai problemi di visione binoculare, in modo da capire come, dove

Particolare attenzione meritano le tempistiche della diagnosi, in quanto non deve mai essere sottovalutato il “moving target” (bersaglio mobile), ovvero il fatto che i bambini sono