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Messaggio di posta certificata

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Oggetto: POSTA CERTIFICATA: TRASMISSIONE PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO (TRS) - IMPIANTO AGROFOTOVOLTAICO ?MAZARA?

AUTORIZZATO CON D.A. N. 69/GAB DEL 03 MARZO 2020 ? SOCIETA' FW TURNA S.R.L. [iride]

10639[/iride] [prot]2021/3923[/prot]

Protocollo n. 3923 del 10/05/2021 Oggetto: TRASMISSIONE PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO (TRS) - IMPIANTO AGROFOTOVOLTAICO ?MAZARA? AUTORIZZATO CON D.A. N.

69/GAB DEL 03 MARZO 2020 ? SOCIETA' FW TURNA S.R.L. Origine: ARRIVO Mittenti,FW TURNA S.R.L.

Messaggio di posta certificata

Il giorno 14/05/2021 alle ore 11:10:29 (+0200) il messaggio

"TRASMISSIONE PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO (TRS) - IMPIANTO AGROFOTOVOLTAICO ?MAZARA? AUTORIZZATO CON D.A. N. 69/GAB DEL 03 MARZO 2020 ? SOCIETA' FW TURNA S.R.L. [iride]10639[/iride] [prot]2021/3923[/prot]" è stato inviato da

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Identificativo messaggio: [email protected]

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Data: Fri, 14 May 2021 11:10:34 +0200

Da: [email protected]

Oggetto: TRASMISSIONE PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO (TRS) - IMPIANTO AGROFOTOVOLTAICO ?MAZARA? AUTORIZZATO CON D.A.

N. 69/GAB DEL 03 MARZO 2020 ? SOCIETA' FW TURNA S.R.L. [iride]10639[/iride]

[prot]2021/3923[/prot]

A: [email protected]

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Allegato 6: FW TURNA - Trasmissione piano TRS - Mazara-signed.pdf (324KB) Cancella WebDisk 0-0-2-0-2 a Tipo: application/pdf

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Allegato 7: Piano esecutivo gestione TRS.pdf (2.7MB) Cancella WebDisk 0-0-2-0-3 a Tipo: application/pdf

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Allegato 8: daticert.xml (1239Byte) Cancella WebDisk 0-0-2-0-4 a Tipo: text/xml

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(2)

Regione Siciliana

Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità

Servizio 3 - Autorizzazioni e Concessioni Viale Campania, 36

90144 Palermo

Email: [email protected] PEC:

[email protected] Regione Siciliana

Assessorato del Territorio e dell'Ambiente

Servizio 1 – “Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali”

Dipartimento Regionale dell'Ambiente Via Ugo La Malfa, 169 - 90146 Palermo

E-mail: [email protected] PEC: [email protected] ARPA

Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Via S. Lorenzo 312/G - 90146 Palermo

Email:[email protected] PEC:[email protected] ARPA Trapani

Struttura Tecnica Territoriale UOS Unità Controlli Ambientali Viale della Provincia

91016 Casa Santa Erice (TP) [email protected]

PEC: [email protected]

Rif: Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (P.A.U.R) rilasciato con decreto D.A. n. 69/GAB del 03 marzo 2020, per la realizzazione e l’esercizio del progetto denominato “Realizzazione di un impianto agro-fotovoltaico da 66.073,6 kWp (50.000 kW in immissione) e delle relative opere connesse, da realizzarsi nei Comuni di Mazara del Vallo (TP) e Marsala (TP) della società FW Turna s.r.l..

OGGETTO: Trasmissione del Piano esecutivo di gestione delle terre e rocce da scavo (TRS) dell’Impianto agrofotovoltaico richiamato nel riferimento, denominato Impianto “Mazara del Vallo” da

FW Turna S.r.l.

Via Chiese, 72 20126 Milano – Italia

Tel. +39 02 329031 – Fax +39 02 32903200

Capitale sociale 10.000,00 euro i.v. – Codice Fiscale e Partita IVA n° 08225740961 Iscriz. Reg. Imprese di Milano n° 2010946

Società con Socio Unico soggetta ad attività di direzione e coordinamento di ENGIE Italia S.p.A.

(3)

66.073,6 kWp (50.000 kW in immissione) e delle relative opere connesse, redatto in conformità alle indicazioni dell’art. 24 comma 4 del DPR 120/2017 - FW Turna Srl

premesso che

l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente Regione Siciliana, ha rilasciato il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (P.A.U.R) per la realizzazione e l’esercizio dell’impianto in oggetto (qui di seguito

“l’Impianto”) con decreto D.A. n. 69/GAB del 03 marzo 2020;

in ottemperanza a quanto prescritto dal Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale dell’Impianto, emesso con D.A. n. 359/GAB del 14.10.2019, in data 01/03/2021 la Società ha trasmesso all’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, il progetto per ottemperanza dell’Impianto in oggetto;

la scrivente Società ha inviato la Dichiarazione di Inizio Lavori Asseverata (D.I.L.A.) in data 18/03/2021 con la quale ha dichiarato l’inizio dei lavori a partire dal giorno 19/03/2021.

Tutto ciò premesso, la scrivente Società, ai sensi dell’art. 24 comma 5 del DPR 120/2017 trasmette

il Piano esecutivo di gestione delle terre e rocce da scavo (TRS) redatto ai sensi dell’ art. 24 comma 4 DPR 120/2017, e relativi allegati di seguito elencati:

- Allegato 1 Relazione sulle indagini ambientali effettuate

- Allegato 2 Mappa contenente l’identificazione delle aree di deposito delle terre e rocce da scavo per l’impianto agro-fotovoltaico e relative opere di connessione alla RTN

- Allegato 3 Mappe contenenti l’identificazione delle aree di collocazione definitiva delle terre e rocce da scavo per l’impianto agro-fotovoltaico e relative opere di connessione alla RTN

Si resta a vostra disposizione e, con l’occasione, si porgono cordiali saluti.

FW Turna S.r.l.

___________________

Legale Rappresentante

Firmato digitalmente da andrea fiocchi

CN = fiocchi andrea

SerialNumber = TINIT-FCCNDR66L27F205U Data e ora della firma: 06/05/2021 20:21:29

(4)

ICARO Srl: Piazza Duomo, 1 - 52044 Cortona (AR) - Tel. +39.0575.6383.11 - Fax +39.0575.6383.79 www.icarocortona.it - [email protected]

Impianto agro-fotovoltaico da 66.073,6 kWp (50.000 kW in immissione) e relative opere connesse

Comune di Mazara del Vallo (TP) - Località Carcitella

Piano esecutivo di gestione delle terre e rocce da scavo ex. art. 24 c. 4 DPR 120/2017

Progetto n. 20590I Revisione: 00

Data: Febbraio 2021

Nome File: 20590I_Piano esecutivo gestione TRS_rev02 Firmato digitalmente da: fiocchi andrea

Data: 24/02/2021 19:40:35

(5)

INDICE

PREMESSA ... 3

1. BREVE DESCRIZIONE DEL PROGETTO ... 4

2. INDAGINI DI CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE ... 11

2.1 Ubicazione dei sondaggi ... 11

2.2 Modalità di formazione dei campioni ... 13

2.3 Parametri di riferimento per la verifica dei requisiti di qualità ambientale ... 15

3. VOLUMETRIE DI SCAVO ... 16

4. MODALITA’ DI RIUTILIZZO IN SITU E COLLOCAZIONE DEFINITIVA DELLE TERRE ... 19

5. AREE DI DEPOSITO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO ... 20

5.1 Identificazione delle aree di deposito delle TRS... 20

5.2 Modalità di gestione dei cumuli ... 20

5.2 Caratterizzazione dei cumuli ... 21

5.2.1 Caratterizzazione ambientale in corso d’opera ... 22

5.2.3 Gestione del materiale come rifiuto ... 23

6. CONCLUSIONI ... 24

INDICE ALLEGATI

Allegato 1 Relazione sulle indagini ambientali effettuate

Allegato 2 Mappa contenente l’identificazione delle aree di deposito delle terre e rocce da scavo per l’impianto agro-fotovoltaico e relative opere di connessione alla RTN

Allegato 3 Mappe contenenti l’identificazione delle aree di collocazione definitiva delle terre e rocce da scavo per l’impianto agro-fotovoltaico e relative opere di connessione alla RTN

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PREMESSA

Con D.A. n. 359/GAB – Regione Siciliana del 14/10/2019 e D.A. n. 69/GAB – Regione Siciliana del 03 Marzo 2020, la Società FW Turna S.r.l. ha ottenuto, rispettivamente, parere di compatibilità ambientale e Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (P.A.U.R.) ai sensi dell’art. 27-bis del D.Lgs. n. 152/2006 per un’iniziativa inerente la realizzazione e l’esercizio di un impianto agro-fotovoltaico da 66.073,6 kWp (50.000 kW in immissione) e delle relative opere connesse da realizzarsi nei Comuni di Mazara del Vallo, loc.

“Carcitella”, e Marsala (TP).

Nel luglio 2020 la Società FW Turna S.r.l. è stata acquisita da Engie.

Per tale progetto era stato presentato, in sede di istanza di VIA, specifico “Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti”, redatto ai sensi dell’art. 24 comma 3 del DPR 120/2017, contenente la proposta di piano di caratterizzazione delle terre e rocce da scavo finalizzate alla verifica del rispetto dei requisiti di qualità ambientale di cui all’Allegato 4 dello stesso DPR120/2017.

Il presente documento costituisce il Piano esecutivo di gestione delle terre e rocce da scavo (TRS) del parco agro-fotovoltaico sopra richiamato, e relative opere connesse, redatto in conformità alle indicazioni dell’art.

24 comma 4 del DPR 120/2017 e contenente i seguenti elementi:

1. risultati delle indagini di caratterizzazione ambientale eseguite da Geocima S.A.S. in accordo al “Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti” sopra richiamato;

2. volumetrie definitive di scavo delle terre e rocce, come da Progetto esecutivo dell’opera;

3. la quantità complessiva delle terre destinate a riutilizzo;

4. la collocazione e durata dei depositi delle terre e rocce da scavo;

5. la collocazione definitiva delle terre e rocce da scavo.

(7)

1. BREVE DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto autorizzato consiste nella realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica con tecnologia fotovoltaica, ad inseguimento monoassiale, combinato con l’attività di coltivazione agricola.

L’impianto avrà una potenza complessiva installata di 66.073,6 kWp (50.000 kW in immissione) e l’energia prodotta sarà immessa nella Rete di Trasmissione Nazionale (RTN).

L’area in cui è prevista la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico è ubicata interamente nel Comune di Mazara del Vallo (provincia di Trapani), in località Carcitella, in un’area pianeggiante avente una quota media di circa 130 m s.l.m., che si sviluppa a sud-ovest dell’intersezione tra la Strada Statale N. 188 Occidentale Sicula e la Strada Provinciale N. 40.

In figura seguente viene riportata una mappa con l’inquadramento generale dell’area di intervento.

Figura 1-Area di inserimento dell’impianto autorizzato

L’impianto agro-fotovoltaico si svilupperà su una superficie complessiva di circa 114 Ha; i terreni attualmente sono parzialmente coltivati a vigneto, uliveto e seminativo, ma per circa 25 Ha sono ad incolto ed in stato di abbandono. Prima dell’avvio dei lavori di realizzazione dell’Impianto, i proprietari dei terreni espianteranno i vigneti presenti nell’area e li reimpianteranno in altri terreni di loro proprietà, adiacenti al sito oggetto

(8)

dell’iniziativa, mentre gli ulivi presenti in buona condizione (circa 80) saranno reimpiantati lungo il perimetro dell’area, nella fascia arborea.

La Società proponente, nell’ottica di cercare di riqualificare le aree da un punto di vista agronomico e di produttività dei suoli, ha scelto di adottare la soluzione impiantistica con tracker monoassiale, in quanto permette di mantenere una distanza significativa tra le strutture di supporto dei moduli fotovoltaici (area libera minima 6,40 m), consentendo la coltivazione tra le strutture di piante aromatiche/officinali e colture da erbaio/foraggio, con l’impiego di mezzi meccanici.

Dall’impianto agro fotovoltaico partiranno 2 dorsali in cavo interrato a 30 kV per il vettoriamento dell’energia elettrica prodotta dall’impianto alla stazione elettrica di trasformazione 220/30 kV, ubicata nel Comune di Marsala (TP), circa 3 km in linea d’aria a nord rispetto al sito dell’impianto.

Il percorso dei cavi interrati, che seguirà la viabilità esistente, si svilupperà per una lunghezza di circa 4 km.

In figura seguente si riporta la mappa complessiva degli interventi in progetto, comprensiva delle opere di connessione alla RTN.

Figura 2- Lay out complessivo degli interventi in progetto

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L’impianto fotovoltaico in progetto è sostanzialmente costituito dai seguenti componenti:

▪ n. 10 unità di generazione da circa 6,6 MWp costituite da moduli fotovoltaici. La potenza totale installata è pari a 66073,6 kWp, per un totale di 165184 moduli fotovoltaici. I moduli fotovoltaici saranno montati su strutture di sostegno costituite essenzialmente da tre componenti:

- i pali in acciaio zincato, direttamente infissi nel terreno (nessuna fondazione prevista);

- la struttura porta moduli girevole montata sulla testa dei pali, composta da profilati in alluminio, sulla quale vengono posate due file parallele di moduli fotovoltaici (in totale 58 moduli disposti su due file in verticale);

- l’inseguitore solare monoassiale, necessario per la rotazione della struttura porta moduli.

L’inseguitore è costituito essenzialmente da un motore elettrico (controllato da un software), che tramite un’asta collegata al profilato centrale della struttura di supporto, permette di ruotare la struttura durante la giornata, posizionando i pannelli nella perfetta angolazione per minimizzare la deviazione dall’ortogonalità dei raggi solari incidenti, ed ottenere per ogni cella un surplus di energia fotovoltaica generata;

▪ n. 10 unità di conversione (Power Station), con potenza nominale di circa 5,5 MW, dove avviene la conversione DC/AC e l’elevazione a 30 kV;

▪ n. 10 cabine per servizi ausiliari;

▪ n. 1 Edificio Magazzino/Sala Controllo;

▪ Impianto elettrico costituito da:

- una rete di distribuzione dell’energia elettrica in MT in elettrodotto interrato costituito da cavi a 30 kV per la connessione delle unità di conversione (Power Station) alla Stazione di Trasformazione MT/AT;

- una rete telematica interna di monitoraggio per il controllo dell’impianto fotovoltaico (parametri elettrici relativi alla generazione di energia e controllo delle strutture tracker) e trasmissione dati via modem o via satellite;

- una rete elettrica interna a bassa tensione per l’alimentazione dei servizi ausiliari di centrale (controllo, sicurezza, illuminazione, TVCC, forza motrice ecc.) e dei tracker (motore di azionamento).

▪ Opere civili di servizio, costituite principalmente da basamenti cabine/power station, edifici prefabbricati, opere di viabilità, posa cavi, recinzione.

Per quanto concerne la parte agronomica dell’impianto, in sede di progettazione dell’impianto è stato definito uno specifico Piano colturale che prevede sia la realizzazione di colture tra le strutture di sostegno (interfile) dell’impianto fotovoltaico che la realizzazione di una fascia arborea perimetrale, della larghezza di 10 m, destinata alla coltivazione dei un mandorleto nonché al recupero delle piante di ulivo pre-esistenti nell’area destinata all’impianto.

In tale ambito sono previste le seguenti attività:

(10)

▪ esecuzione di specifiche attività preparatorie del sito, al fine di agevolare l’attività di coltivazione;

▪ realizzazione all’interno dell’area dell’impianto fotovoltaico un edificio per il ricovero dei mezzi agricoli, delle dimensioni di 10,8 x 24,4 m;

▪ acquisto dei mezzi agricoli per lo svolgimento delle attività di coltivazione.

Figura 3- Tipico struttura di sostegno

Figura 4- Vista frontale e sezione trasversale della recinzione, sistema TVCC e fascia arborea perimetrale

(11)

Opere di collegamento alla rete di trasmissione elettrica nazionale Le opere di collegamento alla RTN includono:

Impianto di Utenza, costituito da:

- Futura stazione elettrica di trasformazione 220/30 kV, di proprietà della Società, da realizzarsi nel Comune di Marsala (TP);

- Elettrodotto aereo a 220 kV di collegamento tra la futura stazione elettrica di trasformazione 220/30 kV e la nuova Stazione Elettrica RTN “PARTANNA 2”, avente una lunghezza di circa 95 m;

Impianto di Rete, costituito dalla Nuova Stazione Elettrica RTN 220 kV denominata “PARTANNA 2” e dal nuovo raccordo in entra – esci a 220 kV all’attuale elettrodotto 220 kV della RTN denominato

“Fulgatore – Partanna”, previsti nel comune di Marsala (TP) e di proprietà del gestore di rete.

La stazione elettrica di utenza è finalizzata ad elevare la tensione da 30 kV a 220 kV, per convogliare la potenza generata dall’impianto agro-fotovoltaico verso la Rete di Trasmissione Nazionale (RTN).

Essa sarà principalmente costituita da:

▪ N. 1 montante 220 kV di arrivo linea;

▪ N. 1 sistema di sbarre;

▪ N. 1 montante 220 kV di collegamento trasformatore elevatore;

▪ N. 1 trasformatore elevatore 220/30 kV;

▪ Componenti in media e bassa tensione, ubicati all’interno di un edificio in muratura:

- N. 1 quadro elettrico 30 kV, a cui sono collegate le dorsali dell’impianto agro-fotovoltaico;

- N. 1 trasformatore 30/0.42 kV, isolato in resina, per l’alimentazione dei servizi ausiliari di impianto;

- Sistemi di alimentazione di bassa tensione dei servizi ausiliari di impianto, in corrente alternata (c.a.) ed in corrente continua (c.c.);

- Sistema di protezione della stazione;

- Sistema di monitoraggio e controllo dell’intera sottostazione 220/30 kV (SCADA);

▪ Un generatore diesel (potenza nominale 15 kVA), per installazione esterna, completo di pannello di protezione e controllo e di serbatoio gasolio incorporato su basamento (capacità 120 l).

La connessione della stazione elettrica di utenza con la stazione elettrica “PARTANNA 2”, nello stallo assegnato alla società proponente, avverrà in linea aerea; il collegamento avrà una lunghezza totale di circa 95 m e sarà esercito alla tensione di 220 kV. Questo sarà realizzato in particolare mediante l’uso di conduttori in alluminio-acciaio, del tutto simili a quelli utilizzati per gli elettrodotti, in modo da avere un’ altezza da terra mai inferiore a 10 m.

L’impianto di rete sarà costituito da:

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▪ Stazione “Partanna 2”

▪ Raccordo aereo RTN a 220 kV di collegamento tra la nuova stazione elettrica RTN e l’attuale elettrodotto 220 kV denominato Fulgatore-Partanna.

Il progetto prevede la realizzazione di una nuova stazione elettrica 220 kV del tipo unificato TERNA con isolamento in aria costituita da:

▪ N. 1 sistema a doppi sbarra;

▪ N. 4 stalli linea completamente attrezzati;

▪ N. 1 stallo parallelo sbarre.

I principali fabbricati previsti sono costituiti da:

▪ Edificio Integrato Comandi;

▪ Edificio Magazzino;

▪ Edificio per punti di consegna MT e TLC;

▪ Chioschi per apparecchiature elettriche.

Nell’ambito del progetto è prevista la realizzazione di un raccordo aereo RTN a 220 kV per il collegamento con l’elettrodotto esistente Fulgatore-Partanna.

Il tracciato di progetto prevede di intercettare l’esistente linea aerea a 220 kV in semplice terna “Fulgatore – Partanna”, in corrispondenza della campata antistante la nuova stazione tra i sostegni 21 e 22, mediante la costruzione di 2 nuovi sostegni, posti praticamente in asse alla linea intercettata.

Questi due nuovi sostegni avranno la funzione di indirizzare le due tratte della linea intercettata, provenienti dagli esistenti sostegni, verso i portali dei rispettivi stalli nella sezione a 220 kV della futura stazione di Marsala.

In figura seguente si riporta il layout generale delle opere di connessione alla RTN.

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Figura 5- Lay out generale Impianto di Utenza e Impianto di Rete

(14)

2. INDAGINI DI CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE

Come indicato dall’art.24 c.4 del DPR 120/2017:

“[…] il proponente o l'esecutore effettua il campionamento dei terreni, nell'area interessata dai lavori, per la loro caratterizzazione al fine di accertarne la non contaminazione ai fini dell'utilizzo allo stato naturale, in conformità con quanto pianificato in fase di autorizzazione.”

Le indagini di caratterizzazione sono state condotte in accordo al “Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti” predisposto ai sensi dell’art. 24 c. 3 del DPR 120/2017, nell’ambito dell’istanza di VIA per il progetto in esame.

Tali indagini sono state effettuate dalla società incaricata Geocima S.A.S. nei mesi di ottobre e novembre 2020.

Si riportano di seguito i dettagli esecutivi relativi alla parte di caratterizzazione ambientale dei terreni.

2.1 Ubicazione dei sondaggi

La caratterizzazione ambientale dell’area di inserimento dell’impianto agro-fotovoltaico e relative opere connesse, è stata ottenuta mediante l’esecuzione di indagini geognostiche a carotaggio continuo.

▪ n. 13 sondaggi a carotaggio continuo denominati SA1, SA2, SA3, SA4, SA5, SA6, SA7, SA8, SA9, SA10, SA11, SA12, SA13 e ubicati in corrispondenza delle aree interessate dall’installazione delle power station e cabine edifici ausiliari. In relazione alle contenute tipologie di operazioni di scavo necessarie per la realizzazione dell’opera, i sondaggi sono stati spinti ad una profondità massima di 1,5 m da p.c.

▪ n. 3 sondaggi a carotaggio continuo, denominati SA14, SA15 e SA16, spinti anch’essi alla profondità massima di 1,5 m da p.c., ad eccezione del sondaggio SA16, spinto ad una profondità massima di 5,0 m da p.c. in quanto ubicato in prossimità del limite NE del sito, interessato dalle operazioni di scavo per livellamento terreno di maggiore profondità

L’ubicazione di tali sondaggi è mostrata nelle figure seguenti.

(15)

Figura 6-Planimetria con ubicazione dei punti di sondaggio ambientale- area impianto fotovoltaico

Figura 7- Planimetria con ubicazione dei punti di sondaggio- area Impianto di Utenza

(16)

I sondaggi da SA1 a SA13 sono stati effettuati mediante l’impiego di una perforatrice Perforatrice idraulica MAIT, modello GEA, disposta di centralina integrata, ed una perforatrice idraulica F.lli Mori, modello M21, disposta di centralina separata, operante a rotazione ed avanzamento oleodinamico

La perforazione è stata realizzata adottando la tecnica della “conservazione del nucleo” (carotaggio continuo), con carotiere semplice a “mezzaluna”, aventi diametro esterno pari 101,6 mm e diametro interno pari a 88,8 mm con lunghezza di 1,5/3,0 metri; tutte le manovre sono state eseguite a secco, con l’ausilio di aste di perforazione di diametro 76 mm, lunghezza di 1,5 metri.

Nei tratti superficiali dove erano presenti depositi alluvionali costituiti da ciottoli e blocchi arenitici, a causa della loro tenacità, è stata utilizzata un’asta elicoidale avente diametro esterno pari a 150 mm.

Per i sondaggi relativi all’area dell’Impianto di Utenza, la stabilizzazione delle pareti del foro è stata ottenuta mediante l’uso di tubazione di rivestimento di acciaio di spessore standard, diametro 127 mm.

La trivellazione è stata effettuata a rotazione con avanzamento in foro a “secco”. Il taglio dei terrei è avvenuto munendo il carotiere alla punta di una carota alla punta di una corona dentata con n. 14 punte “widia”

ottagonali del tipo TC5 e/o TC7 e con picchi in “widia” per l’asta elicoidale.

Le aste prolungo sono della lunghezza di 1,5 m e sono provviste di filettatura tronco-conica alle estremità con attacco maschio – femmina del diametro del 76 mm.

Per maggiori dettagli si rimanda alla Relazione sulle indagini ambientali effettuate a cura della Società incaricata, riportata in Allegato 1 al presente documento.

2.2 Modalità di formazione dei campioni

Durante la perforazione, le carote o il “cutting” estratto è stato riposto e quotato in apposite cassette catalogatrici in PVC scompartate.

Per ogni sondaggio sono stati prelevati i seguenti campioni:

▪ per i sondaggi dell’area dell’impianto fotovoltaico, spinti fino a 1,5 m di profondità, sono stati prelevati n. 2 campioni rappresentativi di ciascun metro di profondità e di ciascun orizzonte stratigrafico identificato (v. Allegato 1);

▪ per i sondaggi dell’area dell’Impianto di Utenza, sono stati prelevati n. 2 campioni rappresentativi di ciascun metro di profondità per ciascuno dei sondaggi spinti fino a 1,5m di profondità e sono stati prelevati n. 3 campioni dal sondaggio SA16 (spinto fino a 5 me di profondità) rispettivamente alle seguenti quote: da metri 0,00 a metri 1,00 da p.c., da metri 2,00 a metri 3,00 da p.c. e da metri 4,00 a metri 5,00 da p.c.. Per ogni campione da sottoporre ad analisi chimica sono state prelevate due aliquote, al fine di fornire una rappresentatività media dell’orizzonte individuato.

Durante la perforazione del sondaggio ambientale SA16 è stato inoltre prelevato n.1 campione indisturbato (denominato C1) alla profondità di 2,0 m da p.c.

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In accordo alle disposizioni di cui all’Allegato 4 del DPR 120/2017, i campioni da sottoporre alle analisi chimiche sono stati ottenuti privando il campione stesso della frazione maggiore di 2 cm (scartata in campo).

Come si evince dalle stratigrafie riportate in Allegato 1 al presente documento, i terreni investigati non risultano caratterizzati dalla presenza di materiali di riporto.

(18)

2.3 Parametri di riferimento per la verifica dei requisiti di qualità ambientale

In accordo alle disposizioni di cui all’Allegato 4 del DPR 120/2017, le determinazioni analitiche sono state condotte sull’aliquota di granulometria inferiore a 2 mm. La concentrazione del campione è stata determinata riferendosi alla totalità dei materiali secchi, comprensiva anche dello scheletro campionato (frazione compresa tra 2 cm e 2 mm).

Le analisi sono state effettuate sul set minimo di controllo previsto dallo stesso Allegato 4 al DPR 120/17 (Procedure di caratterizzazione chimico-fisiche e accertamento delle qualità ambientali), riportato di seguito:

▪ Arsenico

▪ Cadmio

▪ Cobalto

▪ Nichel

▪ Piombo

▪ Rame

▪ Zinco

▪ Mercurio

▪ Idrocarburi C>12

▪ Cromo totale

▪ Cromo VI

▪ Amianto

Si riportano in Allegato 1 i rapporti di prova contenenti i risultati delle indagini effettuate.

Per tutti i punti di indagine i parametri analitici ricercati risultano non superare i valori soglia relativamente, sia alla colonna A che alla colonna B della tabella 1 all.5 parte IV del D.Lgs. 152/2006.

I terreni analizzati risultano pertanto idonei al riutilizzo in sito, allo stato naturale, in accordo all’art. 23 comma 1 del DPR 120/2017.

(19)

3. VOLUMETRIE DI SCAVO

A seguire si riporta la sintesi delle volumetrie definitive delle terre e rocce da scavo per l’impianto agro- fotovoltaico in progetto e relative opere connesse.

IMPIANTO AGROFOTOVOLTAICO

DESCRIZIONE VOLUMI (m3)

1 SCOTICO

1.1 Scotico per strade e piazzole 10.555

1.2 Scotico per aree da livellare 12.000

1.3 Scotico per cunette-setti drenanti strade 1.462,5

1.4 Scotico per fondazioni power stations e edifici 204

1.5 Scotico per risagomatura canali nuovi ed esistenti 1.152

1.6 Scotico per posa cavi

Cavi MT dorsali all’interno dell’impianto fotovoltaico 395

Cavi BT 1.856,61

Cavi antintrusione/TVCC 702,54

TOTALE SCOTICO 28.327,65

2 SCAVI

2.1 Scavo per strade, piazzole e aree da livellare e canali 11.034,5

2.2 Scavi per cunette cunette-setti drenanti strade 975

2.3 Scavi per fondazioni power stations e edifici 340

2.4 Scavi per risagomatura canali nuovi ed esistenti 2.013,5

2.5 Scavi per posa cavi

Cavi MT dorsali all’esterno dell’impianto fotovoltaico 1.740

Cavi MT dorsali all’interno dell’impianto fotovoltaico 1.184

Cavi BT 3.403,785

Cavi antintrusione/TVCC 1.170,9

TOTALE SCAVI 21.861,69

3 RIPORTI E RINTERRI

3.1 Materiale scavato proveniente da cabine, aree da livellare, drenaggi e cunette e rilevati

strade 14.940

3.2 Materiale scavato da cavidotti utilizzato per rinterri 3.178,02

3.3 Materiale scavato per il rinterro dei cavi

Cavi MT dorsali all’esterno dell’impianto fotovoltaico 508

Cavi MT dorsali all’interno dell’impianto fotovoltaico 724

Cavi BT 928,305

Cavi antintrusione/TVCC 351,27

TOTALE RINTERRI 20.629,6

4 MATERIALI ACQUISTATI

(20)

4.1 Materiale portante (misto frantumato/stabilizzato, ecc.) per pavimentazione strade e

piazzole 20.614

4.2 Materiale portante (misto frantumato/stabilizzato, ecc.) per sottopavimentazione power

stations e edifici 680

4.3 Materiale portante (misto frantumato/stabilizzato, ecc.) per fondazione strade asfaltate

cavidotto MT esterno 725

4.4 Sabbia per posa cavi

Cavi MT dorsali all’esterno dell’impianto fotovoltaico 508

Cavi MT dorsali all’interno dell’impianto fotovoltaico 461

Cavi BT 2.475,48

Cavi antiintrusione/TVCC 936,72

4.5 Materiale arido (pietrisco e ghiaia) per drenaggi/setti drenanti 2.437,5

4.6 Asfalto 348

TOTALE MATERIALI ACQUISTATI 19.387

5 RIPRISTINI

5.1 Terreno Vegetale per ripristini 28.327,65

TOTALE RIPRISTINI 28.327,65

6 MATERIALI A RECUPERO/SMALTIMENTO

6.1 Materiale scavato per cavidotto esterno MT in esubero 1.232

6.2 Asfalto 348

TOTALE MATERIALI A RECUPERO/SMALTIMENTO 1.580

IMPIANTO DI UTENZA

ATTIVITÀ VOLUMI (m3)

1 SCOTICO E SCAVI

1.1 Scotico terreno vegetale per preparazione area (sia area stazione che area cantiere),

temporaneamente stoccato in sito per ripristini 2.122

1.2 Scavo per la messa in piano SSE 3.671

1.3 Scavi per fondazioni 601

1.4 Scavi per fossa imhoff, impianto trattamento acque di prima pioggia, sistema raccolta acque

meteoriche 40

1.5 Scavi per cavi MT 30

TOTALE VOLUMI SCAVO 6.464

2 RIPORTI

2.1 Materiale scavato per il rinterro dei cavi 12,5

TOTALE VOLUMI RIPORTI 12,5

3 MATERIALI DA ACQUISTARE

3.1 Materiale di cava per riporti 1.393

3.2 Materiale portante (misto frantumato/stabilizzato, ecc.) per sottopavimentazione SSE e

pavimentazione area temporanea 1.809

3.3 Sabbia per posa cavi MT 17,5

TOTALE VOLUMI MATERIALI DA ACQUISTARE 3.219,5

(21)

4 RIPRISTINI

4.1 Terreno vegetale per ripristino scarpate e aree a verde 500

4.2 Terreno vegetale in eccesso da riutilizzare nell'area dell'impianto agro-fotovoltaico per

regolarizzazione terreno 1.622

TOTALE VOLUMI RIPRISTINI 2.122

5 MATERIALI DA RIUTILIZZARE TAL QUALI NEL CAMPO FOTOVOLTAICO

5.1 Materiale scavato per regolarizzazione piano SSE 3671

5.2 Materiale scavato per fondazioni 601

5.3 Materiale scavato per fossa imhoff impianto trattamento acque di prima pioggia, sistema

raccolta acque meteoriche 40

5.4 Materiale scavato per posa cavi, in esubero 17,5

TOTALE VOLUMI DA RIUTILIZZARE TAL QUALI 4329,5

Tabella 1

(22)

4. MODALITA’ DI RIUTILIZZO IN SITU E COLLOCAZIONE DEFINITIVA DELLE TERRE

Come si evince dal bilancio riportato al precedente paragrafo, il quantitativo complessivo di terre e rocce da scavo che sarà riutilizzato in sito, tal quale, è costituito da:

▪ Volumetrie necessarie per le operazioni di riporti/rinterri, pari complessivamente a 24.971,60 mc e relativi all’area dell’impianto agro-fotovoltaico, in quanto per le operazioni di riprofilatura del terreno nell’area della stazione di Rete e dell’impianto di Utenza verrà utilizzato materiali stabilizzato A1 approvvigionato dall’esterno;

▪ Volumetrie necessarie per i ripristini superficiali e le sistemazioni finali dell’area, effettuati mediante utilizzo del terreno proveniente sia dallo scotico superficiale (per un quantitativo complessivo pari a 30.449,65 mc) sia da utilizzo di terreni relativi all’impianto agro-fotovoltaico precedentemente scavati.

Per l’ubicazione planimetrica di tali aree si rimanda agli Allegato 3A e 3B del presente documento, relativi, rispettivamente, all’area dell’impianto agro-fotovoltaico e dell’Impianto di Utenza.

(23)

5. AREE DI DEPOSITO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO 5.1 Identificazione delle aree di deposito delle TRS

Le significative volumetrie di materiale da movimentare per la realizzazione dell’opera hanno richiesto un’attenta valutazione nella ricerca di aree opportunamente allestite per poter accumulare temporaneamente il materiale di scavo.

L’identificazione di tali aree è stata effettuata in primo luogo tenendo conto delle specifiche esigenze operative e logistiche del cantiere, senza trascurare tuttavia, altri fattori quali:

▪ Matrice orografica del suolo: si è cercato di privilegiare, per quanto possibile, aree semi pianeggianti in modo che l’accumulo del materiale non possa interferire con il normale deflusso delle acque meteoriche;

▪ Aree di superficie e volumetria sufficienti a garantire il tempo di permanenza necessario per l’effettuazione di campionamento e analisi delle terre e rocce da scavo ivi depositate.

Tali criteri hanno portato a identificare l’area di deposito terre, nella porzione di terreno adiacente all’Impianto di Utenza, come mostrato nella tavola riportata in Allegato 2 al presente documento.

Il materiale stoccato nelle aree di deposito preliminare alla raccolta permarrà nello stato di accumulo temporaneo il tempo strettamente necessario ai fini dell’esecuzione dei rinterri previsti; per le terre e rocce da scavo classificate come rifiuto le modalità di stoccaggio delle stesse avverrà in accordo alle disposizioni dell’art. 23 del DPR 120/2017 prevedendo una delle seguenti modalità alternative:

▪ Raccolta ed avvio a operazioni di recupero/smaltimento con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito;

▪ Raccolta ed avvio a operazioni di recupero/smaltimento quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 4.000 m3 di cui al massimo 800 m3 di rifiuti pericolosi e in ogni caso per una durata non superiore ad un anno.

5.2 Modalità di gestione dei cumuli

I materiali saranno stoccati creando due tipologie di cumuli differenti, uno costituito dal primo strato di suolo (materiale terrigeno), da utilizzare per i ripristini finali, l’altro dal substrato da utilizzare per i riporti.

I cumuli saranno opportunamente separati e segnalati con nastro monitore. Ogni cumulo sarà individuato con apposito cartello con le seguenti indicazioni:

▪ identificativo del cumulo;

▪ periodo di escavazione/formazione;

▪ area di provenienza (es. identificato scavo);

▪ quantità (stima volume).

In funzione della diversa tipologia e degli esiti delle attività di caratterizzazione, ciascun cumulo sarà inoltre contrassegnato come:

(24)

▪ “materiale in attesa di caratterizzazione”, qualora sia necessario effettuare una caratterizzazione in corso d’opera delle terre e rocce da scavo per la verifica dei requisiti di qualità ambientale (v.

successivo paragrafo 5.2);

▪ “terreno idoneo per riporti/rinterri” o “terreno idoneo per ripristini finali”, qualora le TRS rispondano ai requisiti di qualità ambientale, ad esito dell’indagine di caratterizzazione effettuata in sede progettuale ai sensi dell’Allegato 4 del DPR 120/2017 o della caratterizzazione in corso d’opera ai sensi dell’Allegato 9 dello stesso;

▪ “rifiuto”, qualora le terre e rocce da scavo non soddisfino i requisiti di qualità ambientale o qualora esse siano ascrivibili a “surplus” non riutilizzabile in sito.

I cumuli costituiti da materiale terrigeno (primo strato di suolo) saranno utilizzati per i ripristini, in corrispondenza delle aree dove sono stati effettivamente scavati; i cumuli costituiti da materiale incoerente (substrato), saranno utilizzati in minima parte per realizzare i reinterri, mentre il materiale in esubero sarà conferito ad operazioni di recupero/smaltimento presso impianti esterni autorizzati.

Le aree di stoccaggio saranno organizzate in modo tale da tenere distinte le due tipologie di cumuli individuate (primo strato di suolo/substrato), con altezza massima derivante dall’angolo di riposo del materiale in condizioni sature, tenendo conto degli spazi necessari per operare in sicurezza nelle attività di deposito e prelievo del materiale.

A completamento dei cumuli o in caso di eventuale interruzione prolungata dei lavori, i cumuli saranno coperti mediante teli in LDPE per impedire l’infiltrazione delle acque meteoriche ed il sollevamento di polveri da parte del vento.

5.2 Caratterizzazione dei cumuli

Le indagini di caratterizzazione ambientale eseguite hanno consentito di identificare, in fase di progettazione, come conformi, tutti i terreni derivanti dall’area di pertinenza dell’impianto agro-fotovoltaico interessate dalle operazioni di scavo più rilevanti (in corrispondenza delle power station), nonché dell’Impianto di Utenza.

Per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo derivanti dalla posa in opera dei cavidotti, si procederà mediante caratterizzazione in corso d’opera, in accordo all’Allegato 9 del DPR 120/2017, come specificato al successivo paragrafo 5.2.1.

Nel caso invece di materiale gestito come rifiuto, si procederà alla caratterizzazione dello stesso secondo quanto indicato al successivo paragrafo 5.2.3.

(25)

5.2.1 Caratterizzazione ambientale in corso d’opera

Numerosità dei campioni

Le terre e rocce da scavo per le quali si rende necessaria una caratterizzazione ambientale in corso d’opera, saranno disposte in cumuli nelle aree di deposito in quantità massima fissata non superiore a 1.000 mc1 e, comunque, tenuto in debito conto dell’eterogeneità del materiale e dei risultati della caratterizzazione in fase progettuale.

Considerando il numero totale di cumuli realizzabili dall'intera massa da verificare, in funzione della quantità massima sopra indicata e del volume complessivo dello scavo, il numero (m) dei cumuli da campionare sarà dato dalla seguente formula: m = k n1/3, con k=5 e n = numero totale di cumuli.

I singoli m cumuli da campionare saranno scelti in modo casuale. Il campo di validità della formula è n≥m; al di fuori di detto campo (per n<m) si procederà alla caratterizzazione di tutto il materiale.

Modalità di formazione dei campioni

Il campionamento su cumuli sarà essere effettuato sul materiale “tal quale” in modo da ottenere un campione rappresentativo secondo la norma UNI 10802.

Salvo evidenze organolettiche per le quali si può disporre un campionamento puntuale, ogni singolo cumulo sarà caratterizzato in modo da prelevare almeno 8 campioni elementari, di cui 4 in profondità e 4 in superficie, al fine di ottenere un campione composito che, per quartatura, rappresenterà il campione finale da sottoporre ad analisi chimica.

Oltre ai cumuli individuati con il metodo sopra riportato, dovranno essere sottoposti a caratterizzazione il primo cumulo prodotto e i cumuli successivi qualora si verifichino variazioni della litologia dei materiali e, comunque, nei casi in cui si riscontrino evidenze di potenziale contaminazione.

Altri criteri potranno essere adottati in considerazione delle specifiche esigenze operative e logistiche della cantierizzazione, a condizione che il livello di caratterizzazione delle terre e rocce da scavo sia almeno pari a quello che si otterrebbe con l'applicazione del criterio sopra esposto.

I campioni così ottenuti, prima della fase di analisi dovranno essere adeguatamente preparati secondo quanto riportata nella norma UNI 10802 - Rifiuti – Rifiuti liquidi, granulari, pastosi e fanghi – Campionamento manuale, preparazione ed analisi degli eluati).

Analisi e parametri di riferimento

Le analisi dei campioni delle terre e rocce da scavo in corso d’opera dovranno sempre rispettare il set analitico minimo di cui all’Allegato 4 del DPR 120/2017; i limiti di riferimento da considerare sono quelli riportati in Tabella 1, Colonna A dell’Allegato 5, Titolo V, parte IV del D.Lgs. 152/2006.

Nei casi in cui le terre e rocce da scavo contengano materiali di riporto, la componente di materiali di origine antropica, frammisti ai materiali di origine naturale, non potrà superare la quantità massima del 20% in peso,

1 In accordo all’allegato 9 DPR 120/2017 che prevede che le terre e rocce da scavo siano disposte in cumuli nelle piazzole di caratterizzazione in quantità comprese tra 3000 e 5000 mc, in funzione dell’eterogeneità del materiale e dei risultati della caratterizzazione in fase progettuale

(26)

da riferirsi all’orizzonte che contiene i materiali di riporto, da quantificarsi secondo la metodologia dell’Allegato 10 del DPR n.120 di giugno 2017. Il Laboratorio dovrà quindi valutare la quantità in percentuale dei materiali da riporto e nel caso in cui il materiale da riporto superi limite del 20%, le TRS saranno identificate come “Rifiuto”.

Nel caso in cui i materiali di riporto risultassero inferiori al 20%, il laboratorio dovrà sottoporre le TRS a test di cessione per i parametri pertinenti (composti inorganici), ad esclusione del parametro amianto, al fine di accertare il rispetto delle concentrazioni soglia di contaminazione delle acque sotterranee, di cui alla Tabella 2, Allegato 5, al Titolo 5, della parte IV, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 .In caso di superamento dei limiti, le TRS saranno identificate come “Rifiuto”.

5.2.3 Gestione del materiale come rifiuto

Le terre e rocce da scavo non conformi ai requisiti di qualità ambientale e quelle non riutilizzabili in quanto eccedenti, saranno opportunamente identificate all’interno delle aree di stoccaggio del materiale scavato allestite e dotate di apposita cartellonistica: “DEPOSITO PRELIMINARE ALLA RACCOLTA – CODICE CER XXXXXX”.

Tali terre saranno oggetto di campionamento e analisi in accordo ai criteri di cui al DM 05/02/98 e al D.Lgs.

121/2020 allo scopo di verificarne l’idoneità ad operazioni di smaltimento/recupero presso impianti esterni autorizzati.

Le tipologie di rifiuto prodotte saranno indicativamente riconducibili alle seguenti:

Codice CER Denominazione rifiuto

170503* Terre e rocce contenenti sostanze pericolose 170504 Terre e rocce diverse da quelle di cui alla voce 170503*

170301* Miscele bituminose contenenti catrame e carbone 170302 Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 170301*

Tabella 2 - Codici CER di riferimento

I rifiuti saranno gestiti in accordo alla normativa vigente, mediante compilazione degli adempimenti documentali necessari (Formulario identificativo dei rifiuti, Registro di Carico Scarico etc.).

(27)

6. CONCLUSIONI

Il presente documento costituisce il Piano esecutivo di gestione delle terre e rocce da scavo di un impianto agro-fotovoltaico e relative opere connesse da realizzarsi nei Comuni di Mazara del Vallo, Loc. “Carcitella”, e Marsala (TP).

Il bilancio definitivo di progetto dei volumi di scavo/riporto dei materiali, mostra che una percentuale significativa delle terre e rocce da scavo sarà recuperata nell’ambito delle operazioni di reinterro e di sistemazione della viabilità di progetto, nonché nelle operazioni di ripristino superficiale e sistemazione finale dell’area di pertinenza dell’impianto agro-fotovoltaico e relative opere di connessione alla RTN e solo una parte di entità limitata sarà destinata ad operazioni di recupero/smaltimento come rifiuto presso impianti esterni autorizzati.

In accordo all’art. 24 comma 4 del DPR 120/2017 il presente Piano contiene i risultati delle indagini di caratterizzazione ambientali effettuate in sede di progettazione, dalle quali si evince l’idoneità del materiale investigato a riutilizzo in sito, allo stato naturale, ai sensi dell’art. 24 comma 1 del DPR 120/2017.

(28)

Allegato 1

Relazione sulle indagini ambientali effettuate

(29)

Allegato 2

Mappa contenente l’identificazione delle aree di deposito delle terre e rocce da scavo per l’impianto agro-fotovoltaico e relative opere di

connessione alla RTN

(30)

Allegato 3

Mappe contenenti l’identificazione delle aree di collocazione definitiva delle terre e rocce da scavo per l’impianto agro-fotovoltaico e relative

opere di connessione alla RTN

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