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Il progetto per la Civica Galleria d'Arte Moderna di Torino

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Academic year: 2022

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Se del caso, p o t r à a n c h e prevedersi u n a rete pri- maria p e r distribuzione di v a p o r e a p i ù sottocentra- line secondarie, ubicate ad es. nel b a r i c e n t r o ter- mico di ogni singolo a g g l o m e r a t o : in queste sotto- centraline saranno installati dei complessi scambia- t o r i / p o m p e che riscalderanno il liquido (in genere acqua) e ne effettueranno la distribuzione diretta alle singole u t e n z e .

Ripartizione degli oneri gestionali fra i singoli utenti della C.U.

Tali oneri sono, come s e m p r e , costituiti da u n a quota di a m m o r t a m e n t o ed interesse e da u n a q u o t a di costo vivo di esercizio : p e r la p r i m a quota vale q u a n t o più sopra è stato detto esplicitamente in p r o - posito.

P e r la determinazione della seconda quota si de- vono anzitutto distinguere i seguenti due casi:

— La C.U. è concepita e realizzata in m o d o u n i t a r i o , cioè con un unico indirizzo tecnico p e r q u a n t o r i g u a r d a gli i m p i a n t i u t e n t i che, sia p e r sin- gola prestazione quantitativa che p e r « t i p o » di utenza sono t u t t i t e r m i c a m e n t e analoghi : cioè in pratica i singoli fabbricati h a n n o t u t t i al'incìrca lo stesso d i s p e r d i m e n t o termico medio specifico ( = p e r mc m e d i o di a m b i e n t e riscaldato) e le stesse esigenze funzionali ( = p e r orario e p e r t e m p e r a t u r a a m b i e n t e richiesti). In questo caso, che è il p i ù c o m u n e ed il p i ù semplice, l ' i m p i a n t o distributore farà circolare d i r e t t a m e n t e nei corpi riscaldanti il fluido (in ge- n e r e acqua p i ù o m e n o calda) nella q u a n t i t à e qua- lità richieste dagli u t e n t i , e gli a d d e b i t i si effettue- r a n n o d i r e t t a m e n t e in p r o p o r z i o n e della c u b a t u r a riscaldata (previa t a r a t u r a di collaudo delle singole utenze, da effettuarsi una tantum).

— La C. U. non è realizzata u n i t a r i a m e n t e nel senso suindicato, in q u a n t o i vari fabbricati (o me- glio le varie utenze) sono caratterizzati da disperdi- m e n t i termici m e d i specifici o da esigenze funzionali reciprocamente molto differenti.

In questo caso occorrerà o p r o c e d e r e a valutazio- ni preventive delle suddette differenze, o m i s u r a r e l'effettivo consumo di calore delle singole u t e n z e . La p r i m a soluzione è relativamente facile da realiz- zare in moltissimi casi, ma è s e m p r e suscettibile di contestazioni : p e r t a n t o r i t e n i a m o che sia in genere da preferire la seconda soluzione. Questa u l t i m a p e r ò presenta in pratica difficoltà non sempre fa- cilmente s u p e r a b i l i , in p a r t i c o l a r e se si esige u n a determinazione r e a l m e n t e assoluta ed incontrover- tibile.

R i t e n i a m o anzi che, alla resa dei conti, l'unico sostanziale svantaggio che presenta la C.U. rispetto ai singoli i m p i a n t i C.R. consista p r o p r i o in questa difficoltà di esatta determinazione del calore real- m e n t e consumato dalle singole utenze.

Le possibilità p r a t i c h e di soddisfacente soluzione esistono però sempre e possono essere le seguenti:

a) Gli i m p i a n t i u t e n t i richiedono t u t t i fabbi- sogni minimi di calore c o m u n q u e m a i inferiori a circa 50.000 C a l / h . In questo caso è consigliabile a d o t t a r e distribuzione di v a p o r e a m e d i a pressione, e m i s u r a r e d i r e t t a m e n t e la condensa p r o d o t t a ricor- r e n d o a v e n t u r i m e t r i con registratore mensile.

T e n u t o conto delle particolari semplicità di in- stallazione e sicurezza di esercizio ( a n c h e nei con- fronti della massima riduzione di possibilità di furti di calore) che ne r i s u l t a n o , si ritiene consigliabile realizzare questa soluzione in t u t t i i casi che lo con- sentano. P e r esempio, r i c o r r e n d o anche alla instal- lazione in ogni fabbricato di u n a c o r r i s p o n d e n t e a p - posita sottocentralina con scambiatore di calore da vapore ad a c q u a .

Questa soluzione ha p e r ò l'inconveniente (vedi Capitolo IV) di non consentire l'utilizzazione della stessa rete generale di distribuzione anche p e r altre utilizzazioni di utenza estiva.

b) Gli i m p i a n t i u t e n t i h a n n o fabbisogni singoli minimi di calore inferiori alle suddette 50.000 C a l / h , ovvero p e r motivi particolari si ritiene o p p o r t u n o o preferibile ricorrere a distribuzione di acqua o li- q u i d i caldi in luogo di v a p o r e .

In questo caso r i t e n i a m o possibili le seguenti so- luzioni specifiche:

1) installare p e r ciascuna utenza un vero e p r o - prio contatore di t u t t o il calore assorbito. È questa u n a soluzione costosa e che i n o l t r e , a nostro p a r e r e , n o n dà p e r ora sufficente garanzia di lunga durata e di m a n u t e n z i o n e n o n t r o p p o onerosa;

2) installare ( p e r ciascuna utenza) un conta- tore di calore « parziale », disposto in parallelo ad u n a strozzatura t a r a t a , inserita nella derivazione dal- la rete generale a l l ' u t e n z a , in m o d o che risulti mi- surata u n a frazione costante e nota d e l l ' i n t e r a porta- ta di liquido circolante n e l l ' u t e n z a c o r r i s p o n d e n t e : frazione dalla q u a l e , come ovvio, risulta i m m e d i a - t a m e n t e e p r a t i c a m e n t e possibile risalire con soddi- sfacente esattezza al complesso del calore r e a l m e n t e assorbito. Questa soluzione è molto p i ù economica della p r e c e d e n t e ma conserva ancora (sia p u r e in grado minore) gli altri inconvenienti specifici indi- cati p e r 1);

3) installare ( p e r ciascuna utenza) sulla tuba- zione d e l l ' a c q u a di r i t o r n o un semplice contatore d ' a c q u a , di t i p o totale o parziale analogamente a q u a n t o indicato in 1) e 2) p e r il contatore di calore, e m a n t e n e n d o termostaticamente l'acqua che a t t r a - versa il contatore ad u n a t e m p e r a t u r a costante a mezzo di miscela con acqua calda prelevata sull'an- data.

In questo caso è possibile regolare il complesso della C.U. così da assicurare in m o d o p r a t i c a m e n t e soddisfacente la reale m i s u r a dei singoli quantita- tivi di calore assorbito;

4) in caso di u t e n z e a prelievo di calore varia- bile in entità ma non q u a n t o a t e m p e r a t u r a , basterà installare dei semplici contatori senza correzione di t e m p e r a t u r a , o del t i p o totale o parziale.

I V . - Possibilità di utilizzare gli stessi impianti di centralizzazione urbanistica per riscaldamen- to di abitazioni, od impianti centralizzati analoghi, per altre utenze termiche dome- stiche (acqua calda, condizionamento, frigo- riferi) .

Se le reti di distribuzione sono percorse da li- q u i d o , oltre al riscaldamento invernale esse possono anche essere agevolmente utilizzate ( p u r c h è adegua-

tamente previste p e r tale servizio) p e r la veicolazio- ne estiva di acqua fredda ad uso condizionamento (a 2° ÷ 6° C).

Come ovvio in tal caso occorre che i corpi ri- scaldanti esistenti nei singoli a m b i e n t i siano adatti per il duplice funzionamento invernale/estivo.

Questa soluzione è e s t r e m a m e n t e interessante p e r c h è consentirebbe di ottenere c e n t r a l m e n t e a n c h e la p r o d u z i o n e e distribuzione del freddo, realizzan- do u n a frigogenazione centrale di cospicua resa quantitativa che come tale p o t r e b b e p e r t a n t o essere ottenuta a condizioni di costo di esercizio v e r a m e n t e convenienti, cioè ben p i ù vantaggiose di quelle ot- tenibili con i consueti i m p i a n t i singoli o del t i p o C.R.

Risulterebbe spesso assai conveniente in questo caso fare ricorso p e r la p r o d u z i o n e del freddo ad impianti funzionanti p e r assorbimento, che p o t r e b - bero utilizzare gli stessi generatori invernali di ca- lore.

R i t e n i a m o che la previsione di u n a tale p r o d u - zione e distribuzione centralizzata di acqua fredda non sia p i ù oggi da considerarsi come remota possi- bilità futura : t e n u t o conto della sensibilissima eco- nomia di acqua p e r la condensazione che con im- pianti centralizzati del genere si p o t r e b b e realiz- zare, ne deriverebbe anche u n a razionalizzazione nei corrispondenti consumi che negli i m p i a n t i C.R. si verificano di solito con grandissimo spreco.

Osserviamo ancora che a stretto rigore la stessa acqua a +2° C, oltre al condizionamento estivo po- t r e b b e anche consentire l'economico funzionamento di cabine frigorifere p e r la conservazione (estiva) degli alimenti : r i t e n i a m o p e r ò che questa partico- lare utenza dovrebbe preferibilmente essere affidata a d u n ' a l t r a rete i n d i p e n d e n t e , che p o t r e b b e quindi avere funzionamento p e r m a n e n t e sia estivo che in- vernale. Tale rete p o t r e b b e anche far circolare li- quidi incongelabili a t e m p e r a t u r a inferiore a 0° p e r

qualche ora del giorno, ed a t e m p e r a t u r a di 2 ÷ 3°

sopra 0° p e r il restante t e m p o , allo scopo di consen- tire la p r o d u z i o n e domestica di ghiaccio, p u r limi- t a n d o sensibilmente il costo complessivo di esercizio.

Gli addebiti p o t r e b b e r o essere agevolmente ef- fettuati utilizzando i semplici contatori di p o r t a t a indicati p i ù sopra al p u n t o 4).

Facciamo infine presente che la stessa rete di di- stribuzione di acqua calda p e r riscaldamento di abi- tazioni p u ò a l i m e n t a r e d'estate e d ' i n v e r n o u n o scambiatore di calore in ciascun singolo fabbricato, destinato a p r o d u r r e il corrispondente fabbisogno di acqua calda p e r i servizi sanitari: l ' a d d e b i t o cor- r i s p o n d e n t e si effettuerebbe utilizzando i consueti contatori di acqua calda già n o r m a l m e n t e impiegati negli i m p i a n t i del genere a C.R.

In conclusione r i t e n i a m o di p o t e r affermare con piena convinzione che anche nel c a m p o della pro- duzione e distribuzione del caldo e del freddo p e r tutte le consuete utenze domestiche e semiindu- striali, sono oggi tecnicamente possibili delle solu- zioni centralizzate a largo respiro, effettuabili in senso u r b a n i s t i c o .

Tali soluzioni p o t r e b b e r o essere convenientemen- te realizzate ed esercite con un elevatissimo grado di razionalità ed un m i n i m o costo di gestione, così da risultare r e a l m e n t e convenienti ed accessibili ai ceti a n c h e di modesta capacità economica.

Ne d e r i v e r e b b e r o in definitiva risultati auspica- bili sotto più aspetti anche non strettamente econo- mici ( q u a l e l ' a n n u l l a m e n t o degli attuali gravi inqui- n a m e n t i dell'atmosfera) ed u n a ben maggiore diffu- sione delle più desiderabili comodità domestiche ; ri- sultati che è p e r t a n t o lecito c h i a m a r e sociali nel senso p i ù lato del t e r m i n e .

Aurelio Vaccaneo Relazione presentata al III Congresso Nazionale degli Inge-

gneri in Torino, maggio 1953.

Il progetto per la Civica Galleria d'Arte Moderna di Torino

Il doti. Vittorio Viale, direttore dei Musei Civici di Torino, dà notizia del progetto degli architetti Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, che ha vinto il concorso bandito dal Comune di Torino per la ricostruzione della civica galleria d'arte moderna, e ne illustra il valore architettonico e le caratteristiche funzionali,

che doteranno la città del museo più moderno e più attrezzato che esista in Europa.

L'edificio che costruito su progetto dell'archi- tetto Guglielmo Calderini per l'esposizione d ' a r t e del 1880 nel rettangolo fra Corso Galileo F e r r a r i s , Via F a n t i , Via Magenta e Via Vela, era dal 1895 sede della civica galleria d ' a r t e m o d e r n a di To- rino, andò quasi t o t a l m e n t e distrutto la notte del 21 n o v e m b r e 1942 sotto le b o m b e e gli spezzoni in- cendiari. E bisogna dire che fu caso v e r a m e n t e provvidenziale, perchè quella costruzione innalzata p e r albergarvi u n a mostra di pochi mesi era restata in piedi p e r ben s e t t a n t a d u e a n n i , e forse vi sarebbe rimasta p e r altrettanti e p i ù , anche se n o n lasciava p r o p r i o t r a n q u i l l i p e r la sua stabilità, costava un oc- chio per la m a n u t e n z i o n e , e quel che è peggio, n o n conveniva alla conservazione e all'esposizione delle

opere e agli scopi che deve p r o p o r s i ai nostri t e m p i u n a galleria d i arte m o d e r n a . P r o p r i o p e r queste deficienze u n a delle p i ù preziose ed a m m i r a t e gem- me della galleria, « l ' A p r i l e » di Antonio F o n t a n e s i , aveva subito nel 1921 così gravi danni da farlo di- chiarare « un q u a d r o m o r t o ». E, sotto un altro aspetto, come si poteva considerare « museo » u n a costruzione che fuor dei quattordici saloni di espo- sizione, n o n disponeva di un solo locale, non dico p e r la direzione o p e r mostre e manifestazioni, ma n e p p u r e p e r la sosta dei custodi, p e r i depositi ed altri indispensabili servizi? Fu fortuna q u i n d i che le b o m b e a b b i a n o a b b a t t u t o il vecchio b a r a c c o n e ; ma q u a n d o , d o p o la guerra, il p r o b l e m a della ri- costruzione della galleria fu p r o s p e t t a t o , poco m a n -

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1953

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Fig. 1. - Arch. C. Bassi e G. Boschetti. Progetto per la galleria d'arte moderna di Torino. Vista dall'alto del complesso.

cò che il baraccone venisse, a t e n o r e di legge, rico- struito così come e r a ; e ci volle del bello e del b u o n o p e r far c o m p r e n d e r e che i 150 e p i ù milioni, che si sarebbero spesi, sarebbero stati dei soldi but- tati via.

T o r n a ad alto onore della civica a m m i n i s t r a z i o n e del t e m p o l'aver invece, su proposta dell'assessore Elvira P a j e t t a , presa nel 1949 l'iniziativa di ban- dire un a p p o s i t o concorso fra gli architetti e gli ingegneri italiani p e r il progetto di costruzione di u n a nuova galleria; del genio civile e del provvedi- torato dei 11. p p . , l'aver a p p r o v a t a ed appoggiata l'iniziativa; degli a t t u a l i a m m i n i s t r a t o r i del comu- n e , sindaco l'avv. A m e d e o P e y r o n , l'aver condotto a conclusione il concorso (16 luglio 1952) e l'aver, con recente p r o v v e d i m e n t o , predisposti i mezzi oc- correnti p e r la realizzazione del progetto vincitore, a p p e n a si saranno ottenute le superiori approva- zioni.

Si p u ò aggiungere che accogliendo le idee e le proposte dei comitati direttivi del museo e dei tec- nici che p e r molti mesi attesero allo studio ed alla redazione del b a n d o di concorso, la civica a m m i n i - strazione, con visione larga ed aggiornata degli scopi a cui deve i n t e n d e r e u n a galleria d ' a r t e mo- d e r n a , deliberò che quella nostra, risorgendo, do- veva risorgere n o n solo come luogo di decorosa esposizione delle collezioni, ma con locali p e r mo- stre t e m p o r a n e e , p e r conferenze, p e r u n a biblioteca, p e r attrezzati depositi e gabinetto di restauro in m o d o da farne, p i ù c h e un museo, un organismo vivo di c u l t u r a , di studio e di p r o p a g a n d a artistica.

E r a la p r i m a volta che veniva p r o p o s t o p e r p u b - blico concorso ad a r c h i t e t t i e ad ingegneri italiani il tema « museo », e un museo di concezione e di forma così nuove e m o d e r n e ; e con t u t t o ciò, p u r trattandosi i n d u b b i a m e n t e di un t e m a molto a r d u o p e r i p r o b l e m i p a r t i c o l a r i che p r o p o n e , p e r gli studi e le conoscenze specializzate che richiede, p e r la mancanza di u n a casistica recente a cui riferirsi, si p u ò dire che il concorso è p i e n a m e n t e riuscito, se si pensa che vi p a r t e c i p a r o n o q u a r a n t a concorrenti con 42 progetti, gran p a r t e dei quali denotanti un apprezzabile i m p e g n o ed u n o studio accurato del- l'assunto p r o p o s t o .

T r e furono i progetti che vennero ammessi alla gara di secondo grado, prevista dal b a n d o , e fra essi la commissione giudicatrice a l l ' u n a n i m i t à dichiarò vincitore del concorso quello contrassegnato dal motto « Continuità 72 » che risultò opera degli ar- chitetti Carlo Bassi e Goffredo Boschetti di Milano.

Classificati secondi a p a r i m e r i t o furono gli altri d u e p r o g e t t i : « Toro Museo 9967 » degli a r c h i t e t t i Romolo Donatelli, I p p o l i t o Malaguzzi Valeri e Ezio Sgrelli di R o m a ; e « Antigone 51 » degli architetti Mario F. Roggero e R o b e r t o Gabetti di T o r i n o .

A commento del giudizio è sufficiente, credo, ri- ferirci al testo della relazione ufficiale, nella quale si legge che « la commissione giudicatrice, d o p o aver dettagliatamente vagliate e raffrontate qualità e de- ficienze dei singoli progetti, ha riconosciuto ad u n a - n i m i t à (13 voti su 13) che la soluzione p i ù a p p r o - fondita e meritevole fosse quella del progetto « Con- tinuità 72 », nel quale le esigenze della tecnica e

della statica, della circolazione, d e l l ' i l l u m i n a z i o n e , del riscaldamento e c o n d i z i o n a m e n t o , dell'isola- m e n t o , ed ancora quelle della distribuzione dei ser- vizi sono state p i ù a c c u r a t a m e n t e affrontate e stu- diate, e meglio risolte, e che presenta u n ' a p p r e z z a - bile originalità sia n e l l ' a s p e t t o estetico, sia nella ri- soluzione p l a n i m e t r i c a . . .

Come direttore della galleria posso aggiungere che il progetto Bassi-Boschetti m e r i t a il favorevole giudizio che ne ha dato la commissione; e così come ora lo si presenta qui nel progetto quasi ese- cutivo con le modifiche e i ritocchi a p p o r t a t i dai progettisti in accordo con l'assessore ai 11. p p . ar- chitetto Reviglio, i servizi tecnici del C o m u n e e la direzione dei m u s e i , soddisfa ed assicura che To- rino avrà u n a galleria d ' a r t e m o d e r n a degna di tal n o m e .

Me ne h a n n o dato conferma, p r o p r i o in questi giorni, l'interesse che un grande plastico del pro- getto ha suscitato presso direttori e tecnici museali di t u t t o il m o n d o riuniti a Genova alla conferenza d e l l ' I C O M (Commissione I n t e r n a z i o n a l e p e r l'Or- ganizzazione dei Musei), e l ' a p p r e z z a m e n t o , che è stato fatto sia sul p r o g e t t o , sia nei riguardi della città che ha affrontato in forma così completa e m o - derna il p r o b l e m a del suo m u s e o .

P e r b e n giudicare del p r o g e t t o , converrà rife- rirci alle condizioni e ai p u n t i essenziali prescritti dal b a n d o , che p u r lasciando, e di proposito, la massima libertà ai c o n c o r r e n t i , aveva p r e v i s t o :

1) la ricostruzione dell'edificio sulla stessa area fra corso Galileo F e r r a r i s e Via F a n t i , Via Ma- genta e Via Vela, che consta di circa 7700 m q . ma

che era da coprirsi con la nuova costruzione p e r soli 3500 m q . ;

2) un edificio con un seminterrato molto spa- zioso p e r i depositi, gli i m p i a n t i ed i servizi, ed u n a elevazione non oltre i t r e piani fuori t e r r a , nei q u a l i oltre agli a m b i e n t i p e r gli uffici di direzione, ai servizi e ai disimpegni, si avessero c i n q u a n t a a m - bienti p e r l'esposizione delle collezioni con u n o sviluppo di circa m. 1400-1500 m e t r i l i n e a r i ; a l t r i a m b i e n t i p e r mostre t e m p o r a n e e , u n a sala di con- ferenze p e r 400 u d i t o r i ; u n a biblioteca con atti- n e n t e sala di s t u d i o ; un gabinetto di restauro e c c , t u t t i ben collegati e r i s p o n d e n t i , secondo i loro scopi, alle p i ù m o d e r n e esigenze museografiche nei r i g u a r d i della sicurezza, della circolazione del p u b - blico, d e l l ' i l l u m i n a z i o n e , degli i m p i a n t i di aera- zione e di r i s c a l d a m e n t o .

È facile c o m p r e n d e r e che l i m i t a n d o a soli m q . 3500 l ' a r e a da c o p r i r e , e prescrivendo u n o sviluppo lineare di p a r e t i p e r le mostre p e r m a n e n t i di 1400- 1500 metri ed inoltre locali appositi di notevole a m p i e z z a p e r le mostre t e m p o r a n e e , p e r gli uffici, p e r la sala di conferenza, p e r la biblioteca, p e r i depositi e altri servizi, derivava p e r i concorrenti la quasi necessità di ricorrere a costruzioni di p i ù p i a n i , che se risolvevano i p r o b l e m i di sviluppo li- n e a r e , n o n facilitavano la risoluzione di altri pro- blemi essenziali p e r un museo, quali quelli della circolazione e s o p r a t u t t o d e l l ' i l l u m i n a z i o n e .

Bisogna convenire con la commissione che il p r o - getto Bassi-Boschetti ha risolto i p r o b l e m i proposti dal b a n d o in m o d o , oltre che originale, v e r a m e n t e p r a t i c o . Lo dimostra a n z i t u t t o la disposizione pla- Fig. 2. - Pianta del pianterreno. A sinistra, nel corpo lungo il corso G. Ferraris, la sala delle conferenze; nel corpo centrale, in alto gli uffici di

direzione e la casa dei custodi, in basso, l'atrio del museo; a destra il locale per le mostre temporanee.

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Fig. 3. - Pianta del primo piano. - Nel corpo minore a sinistra la biblioteca, negli altri due corpi i locali di esposizione permanente.

nimetrica, che i progettisti h a n n o ideato obliqua al- l'asse stradale, n o n t a n t o p e r u n a netta c o n t r a p p o - sizione alla n o r m a costante dell'urbanistica torinese (come con baldanza un p o ' giovanile essi h a n n o di- chiarato nella loro relazione al concorso), q u a n t o p e r orientare l'edificio all'incirca lungo l'asse elio- t e r m i c o , e p e r ottenere u n a migliore utilizzazione d e l l ' a r e a , sì da lasciare t u t t o a t t o r n o vaste zone di verde e d e t e r m i n a r e , sempre secondo i progettisti, la « sonora clausura » ritenuta o p p o r t u n a p e r un museo.

La disposizione p l a n i m e t r i c a a d o t t a t a ha consen- tito di dare alla fabbrica u n a ben articolata forma aperta a t r e c o r p i : u n o centrale p i ù g r a n d e , a t r e piani fuori t e r r a , destinato agli uffici ed alle mostre p e r m a n e n t i (edificio A ) ; gli a l t r i due dipartentisi dalle opposte estremità del corpo centrale, p i ù pic- coli e a due soli p i a n i , destinati quello a destra lungo la via F a n t i alle mostre t e m p o r a n e e (edi- ficio B), il secondo sul filo del Corso Galileo Fer- raris a sala p e r conferenze e a biblioteca (edifi- cio C). Nell'insieme i t r e corpi disarticolati come sono, ed in certo senso funzionalmente indipen- denti, costituiscono un blocco unico n o n solo ben collegato ed u n i t o , ma le cui p a r t i si compene- t r a n o e si c o m p l e t a n o , realizzando nell'edificio le condizioni p e r l'organismo vivo che deve essere un museo, specie di arte m o d e r n a .

Nel corpo centrale grande (A) ed in misura mi- n o r e in quello piccolo ( B ) , i locali destinati alle mostre sono su due p i a n i sovrapposti. P e r il p i a n o superiore ovvia era l'adozione di u n ' i l l u m i n a z i o n e a luce zenitale, ma p e r i due p i a n i sottostanti quale soluzione è stata prevista? Con i n d u b b i a originalità

i progettisti, attraverso accorgimenti s t r u t t u r a l i , h a n n o a p p l i c a t o l'illumuiazione zenitale a n c h e p e r i p i a n i sottostanti. Vi pervengono s e p a r a n d o anzi- t u t t o le gallerie superiori, p e r quasi t u t t a la loro lunghezza, con u n a larga i n t e r c a p e d i n e che deter- m i n a , al centro, dei grandi pozzi di l u c e ; e q u i n d i d a n d o al p i a n o sottostante verso l'esterno u n ' a m - piezza maggiore di 1,50 ed a u m e n t a n d o infine que- sta superficie coperta a vetri con la rientranza delle p a r e t i esterne dei piani superiori.

Si t r a t t a di u n a concezione t u t t a nuova, che, nella casistica museografica a me nota, non ha dei precedenti n e p p u r e teorici; ed è n a t u r a l e che da principio abbia dato a me direttore della galleria u n a certa preoccupazione. Le accurate esperienze condotte lo scorso dicembre al Politecnico di Mi- lano con u n a fotocellula al selenio su un modello della Galleria ad 1/20 fatto costruire espressamente, h a n n o dato dei risultati soddisfacenti e l'illumina- zione è a p p a r s a buona anche nei p u n t i del p r i m o p i a n o più discosti dalle sorgenti luminose. Le espe- rienze saranno p e r altro continuate e a p p r o f o n d i t e , estendendole anche ai tipi di vetro di copertura e di diffusione che converrà adottare p e r avere il mi- gliore r e n d i m e n t o di luce.

In t u t t e le gallerie di mostra è prevista l'illumi- nazione artificiale sia p e r la n o t t e , sia ad integra- zione, q u a n d o occorra, della luce d i u r n a , a mezzo di a p p a r e c c h i disposti nei p u n t i p i ù convenienti fra c o p e r t u r a e velario. Sono ancora in studio e in prova t a n t o cotesta disposizione, q u a n t o i tipi di l a m p a d e , p r o b a b i l m e n t e fluorescenti, la colorazione e l'intensità che debbono avere.

Fig. 4. - Pianta del secondo piano. - Nel corpo minore a sinistra, scaffalature della biblioteca; nel corpo centrale locali di esposizione permanente.

Si è accennato all'inclinazione verso l ' i n t e r n o che a v r a n n o le p a r e t i d e l l ' u l t i m o p i a n o del corpo centrale (A). A contrasto, gli architetti h a n n o in- clinato verso l'esterno le pareti del p i a n o sotto- stante, e poichè, come si d i r à , questo p i a n o , soste- n u t o da affusolati travi, sarà, a sua volta, completa- m e n t e staccato dal p i a n t e r r e n o , p e r l'aspetto com- plessivo della costruzione ne deriva un effetto di viva ricerca plastica, che il forte ed a r d i t o stacco delle intersezioni i n t e r m e d i e a u m e n t a e rinforza.

Q u a n d o si passi a considerare il progetto nei ri- guardi della funzionalità e della circolazione, bi- sogna convenire che l'articolazione in t r e c o r p i , strettamente collegati, ma che possono essere indi- p e n d e n t i l ' u n o d a l l ' a l t r o , ben risponde alle neces- sità ed alle esigenze.

L ' a r e a è stata o p p o r t u n a m e n t e t u t t a recinta, ma t r a t t i a m u r o si a l t e r n a n o a larghe cancellate, che lasciano spaziare l'occhio del passante sulle vaste zone a verde e a a l b e r i che ricingono le costruzioni.

L'ingresso p r i n c i p a l e è stato p o r t a t o all'inizio della Via Magenta, d o n d e , fra il verde delle aiuole, una pensilina di cemento sottile, di singolare forma ondulata, conduce al Museo, e, c o n t i n u a n d o a sinistra, porta anche agli uffici di direzione, siti al p i a n t e r r e n o del corpo centrale, e poi alla sala di conferenza ed alla biblioteca. Ma queste u l t i m e h a n n o anche un loro particolare ingresso sul Corso Galileo F e r r a r i s , così come u n ' e n t r a t a sua l ' h a l'e- dificio delle mostre t e m p o r a n e e da Via F a n t i . Da Via Fanti si d i p a r t e inoltre la r a m p a percorribile con automezzi che scende ai seminterrati a disim-

pegnare trasporti e servizi di qualsiasi mole e na- t u r a .

Chi e n t r a n d o da Via Magenta e percorsa la pen- silina si avvii all'ingresso del museo, si troverà dap- p r i m a in un grande portico a p e r t o , v a r i a m e n t e ar- ticolato, che occupa b u o n a p a r t e del p i a n t e r r e n o dell'edificio centrale ( q u o t a 0,10) congiungendo, anzi raccogliendo in u n i t à le zone ad alberi e a verde che si stendono davanti, a lato e dietro le costruzioni.

P e r u n ' a m p i a gradinata a destra si sale q u i n d i a l l ' a t r i o del museo ( q u o t a + 1 , 5 0 ) dove si trovano i servizi di controllo, di g u a r d a r o b a e la vendita di pubblicazioni, ed inoltre l'ascensore e la scala a due r a m p e incrociate che p o r t a n o ai due p i a n i superiori riservati all'esposizione p e r m a n e n t i delle raccolte del m u s e o . D a l l ' a t r i o si p u ò d i r e t t a m e n t e accedere attraverso u n ' a m p i a p o r t a vetrata anche alle mostre t e m p o r a n e e .

La superficie del p r i m o p i a n o p e r la p a r t e ri- servata a mostra tocca nel corpo centrale m q . 1800 circa, ma aggiungendovi i m q . 700 del corpo m i n o r e assomma a m q . 2500; quella del secondo p i a n o raggiunge i m q . 1200: con un totale di m q . 3700 che corrisponde a oltre il d o p p i o della vecchia galleria ( m q . 1780). La suddivisione in 44 sale che si è abbozzata in relazione al p i a n o di massima p e r la sistemazione, ha p e r ora solo valore indicativo e p o t r à ancora essere modificata; si p u ò tuttavia dire che si avrà all'incirca u n o sviluppo di p a r e t i di oltre m e t r i lineari 1500, che si ritiene largamente sufficiente p e r i d i p i n t i , le sculture ed il bianco e nero che si i n t e n d o n o di esporre e p e r gli incre-

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m e n t i di un b u o n n u m e r o di a n n i (1), anche se è prevedibile, che q u a n d o la galleria p o t r à svolgere nel nuovo edificio l'intensa attività che la dire- zione si p r o p o n e , acquisti e doni d i v e r r a n n o p i ù frequenti e forse anche p i ù i m p o r t a n t i .

P e r u n a galleria d ' a r t e m o d e r n a , le mostre tem- p o r a n e e costituiscono u n c o m p l e m e n t o necessario, indispensabile p e r gli scopi che la galleria si p r o - p o n e specie nei r i g u a r d i della p r o p a g a n d a arti- stica; e p e r p o t e r n e t e n e r e di continuo, e m a g a r i parecchie c o n t e m p o r a n e a m e n t e , è stato riservato tutto il p i a n t e r r e n o ed il seminterrato del corpo mi- n o r e a n o r d p e r u n a superficie totale di m q . 900.

P e r meglio utilizzare lo spazio e p e r variare di con- tinuo la presentazione, come si conviene a mostre t e m p o r a n e e , la suddivisione degli a m b i e n t i è pre- vista a mezzo di p a r e t i m o b i l i fissate al p a v i m e n t o secondo un disegno che consente le p i ù varie com- binazioni.

Nel seminterrato p a r t e d e l l ' a m b i e n t e sarà oc- c u p a t o invece da l u n g h e vetrine fisse a d o p p i a fac- ciata p e r l'esposizione di raccolte e di oggetti.

P e r questo p i a n o seminterrato si dovrà n a t u r a l - mente ricorrere alla illuminazione artificiale; al p i a n t e r r e n o invece le mostre p o t r a n n o giovarsi della luce del giorno in p a r t e zenitale che scende da un grande pozzo luminoso al centro e, in p a r t e , la- terale da a m p i e vetrate che d a n n o sui giardini. La comunicazione fra i due p i a n i sarà assicurata da (1) Negli ultimi venti anni (1932-1951), che comprendono i cinque di guerra nei quali gli incrementi furono pochis- simi, la galleria si è arricchita di 320 dipinti, 70 sculture e 160 fra disegni ed incisioni.

u n a comoda scala, che si p r o l u n g a anche fino al p r i m o p i a n o . Nel caso infatti che si rendesse neces- sario un maggior n u m e r o di sale, anche il p r i m o p i a n o p u ò venire utilizzato p e r mostre. E p o i c h è allora si avrebbe u n o sviluppo di p a r e t i di poco inferiore a quello del palazzo della società p r o m o - trice di belle a r t i al V a l e n t i n o , si p u ò i m m a g i n a r e le grandi possibilità che si a p r i r a n n o alla direzione del museo p e r u n ' a v v e d u t a e continua azione nel- l'interesse del m u s e o , e a favore d e l l ' a r t e e della cultura.

Nell'ala m e r i d i o n a l e del corpo maggiore, al p i a n t e r r e n o sono situati la direzione e gli uffici. P u r distinti s t r u t t u r a l m e n t e c o m e sono dai vari com- plessi, ne costituiscono, a n c h e p e r la posizione per- fettamente centrata, il l e g a m e n t o , il centro mo- tore e il cuore. E p e r altro u n a scala ed un ascen- sore consentono u n ' i m m e d i a t a comunicazione con i superiori p i a n i di mostre p e r m a n e n t i e con i de- positi del s e m i - i n t e r r a t o ; m e n t r e un originale p o n t e sospeso sul porticato c o p e r t o , dà la comunicazione diretta fra i locali della direzione e l ' a t r i o d'ingresso del museo. Attraverso un passaggio i n t e r n o la di- rezione ha anche diretto accesso al corpo contiguo della sala p e r conferenze e della biblioteca, che come si è detto, si affaccia sul corso Galileo Fer- r a r i s .

In questo c o r p o , di p i a n t a all'incirca t r i a n g o l a r e , con m o v i m e n t a t e p a r e t i esterne a risega si trova, al p i a n t e r r e n o , l'amplissima sala p e r le conferenze, che p r e c e d u t a di un a m p i o atrio di sosta p e r il p u b - blico, e m u n i t a di cabina p e r cinematografo e proie- zioni, ha posto p e r 400 u d i t o r i . G r a n d i vetrate verso

Fig. 5. - Pianta del seminterrato. - Nelle parti tratteggiate sono previsti impianti di riscaldamento, refrigerazione, elettrici, ecc. Le altre parti sono destinate a depositi. Anche nel corpo minore a destra, il progetto esecutivo prevede un locale sussidiario per mostre.

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Fig. 6. - Particolari costruttivi dell'edificio principale per i due piani d'esposizione permanente, per la direzione e per il seminterrato.

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Fronte sul Corso G. Ferrarls.

Sezione con la fronte del fabbricato, biblioteca e sala conferenze prospicienti il giardino

Sezione con l'edificio delle Mostre.

Sezione e facciata sul piazzale di servizio.

Sezione e facciata del corpo Mostre temporanee.

Sezione e fianco dell'edifìcio Mostre permanenti e abitazione custodi.

Fig. 7

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il corso e verso il giardino assicurano alla sala, quan- do si voglia, aria e luce. Al p i a n o superiore è posta la biblioteca di storia d e l l ' a r t e del museo, ricca di oltre dodicimila volumi e di un centinaio circa di riviste e con un non trascurabile archivio fotogra- fico specie sull'arte piemontese e sulle arti m i n o r i . La sistemazione è quella p r o p r i a alle biblioteche specializzate: u n ' a m p i a sala di studio, ad imme- diato contatto dei 150 scaffali disposti su due p i a n i , in m o d o da consentire allo studioso la diretta con- sultazione dei libri desiderati. Un terrazzo ad aiuole p o t r e b b e , volendo, p e r m e t t e r e la lettura a l l ' a p e r t o . Situato all'estremità del corpo centrale, verso Via Vincenzo Vela, è un piccolo edificio ad un p i a n o con sei camere destinate alle abitazioni dei due custodi di stanza al museo, ciascuno con pic- colo giardinetto e e n t r a t a particolare da Via F a n t i , ma con accesso di servizio a n c h e alla galleria.

P e r l ' o r d i n a t o svolgersi della vita di un museo h a n n o a n c h e u n a funzione di somma i m p o r t a n z a i depositi. Molti direttori sanno in quali condizioni spesso esasperanti, talora persino t r a g i c h e , si viene a t r o v a r e u n a direzione, che disponga di magazzini insufficienti. E poiché questo p r o b l e m a ha angu- stiato anche la m i a esistenza, ha intralciato ed ap- pesantito il m i o lavoro, e resi a r d u i i controlli e la t e n u t a degli inventari, era ben n a t u r a l e che t a n t o nel b a n d o di concorso q u a n t o nello studio del p r o - getto esecutivo, vi si sia dedicata particolare at- tenzione attrezzando convenientemente a tale scopo il p i a n o seminterrato, che oltre ad essere stato te- n u t o di considerevole altezza (da m. 4,30 a 5,30), di facile accesso a mezzo di una grande r a m p a ca- m i o n a b i l e , è a n c h e amplissimo, bene aerato e illu- m i n a t o . In questo s e m i n t e r r a t o i depositi, che si estendono sotto gran p a r t e del corpo centrale e di quello p e r la biblioteca p e r m q . 1900 raggiunge il 40 % della superficie dei piani delle mostre, e si avvicina a l l ' o p t i m u m indicato dal Coleman nel suo t r a t t a t o di museogratìa. A questi depositi si accede oltre che per la r a m p a e lo spiazzo camionabile, anche dalla direzione a mezzo di u n a scala e di un ascensore. I t r a s p o r t i verticali ai e dai piani supe- riori vengono inoltre assicurati da un capace monta- carico situato all'ingresso dei depositi, in posizione baricentrica p e r il museo. È intenzione mia che per q u a n t o riguarda l ' o r d i n a m e n t o e la sistemazione, i depositi a p p a i a n o come delle vere e p r o p r i e se- zioni della galleria, con tutti i m a t e r i a l i , costituiti da d i p i n t i , sculture, gessi ed oggetti, ecc. esposti e consultabili.

La p a r t e del seminterrato che dà sulla r a m p a di discesa, e che gode q u i n d i di piena aria e di luce a d a t t a , è stata riservata al gabinetto di r e s t a u r o , che sarebbe bene venisse istituito e corredato dei più m o d e r n i a p p a r e c c h i p e r l'esame ed il r e s t a u r o .

Nel s e m i n t e r r a t o , in posizione conveniente, e cioè sotto l'atrio del museo, sono r a d u n a t i t u t t i gli i m p i a n t i , di riscaldamento e di condizionamento e quelli di elettricità. P e r evidenti ragioni di costo di esercizio, il riscaldamento sarà suddiviso in sezioni : uffici, custodi, gabinetto di r e s t a u r o , biblioteca; gal- lerie di esposizioni p e r m a n e n t i ; mostre t e m p o r a n e e ; d e p o s i t i ; a t t r i b u e n d o a ciascuna il p i ù conveniente

sistèma: o a piastre r a d i a n t i ; o ad aria calda; o con u n a combinazione dei d u e . P e r il condizionamento, il cui esercizio si spera non t r o p p o costoso, l'im- p i a n t o dovrebbe conferire agli ambienti u n a tem- p e r a t u r a costante di 19° centigradi, ed u n a u m i - dità sul 55 %.

P e r q u a n t o r i g u a r d a le s t r u t t u r e basterà qui no- tare che sono in cemento a r m a t o con un reticolato a maglia n o r m a l e di 6; ma talora anche di 5 o di 7 m e t r i , con q u a t t r o giunti di dilatazione all'incon- tro dei due corpi delle mostre. P a r t i c o l a r e struttivo di rilevante originalità sia sotto il r i g u a r d o tecnico, come p e r gli effetti architettonici e decorativi che ne derivano, sono le travi sagomate p o r t a n t i che a guisa di grandi mensole sostengono nei due corpi delle mostre la p a r t e superiore dell'edificio, la- sciando fra p i a n t e r r e n o e p r i m o , p i a n o un largo vuoto. Alla stessa a r d i t a originalità si ispirano le strutture a portali p o r t a n t i nel corpo della sala delle conferenze.

Un p r o b l e m a tecnico che ha molto p r e o c c u p a t o i tecnici della commissione giudicatrice e del co- m u n e , e di riflesso anche la direzione del museo è quello dell'isolamento t e r m i c o e della i m p e r m e a - bilizzazione delle pareti inclinate dei corpi delle mostre, soggette, specie quelle sporgenti del p r i m o p i a n o , ad un forte dilavamento. Se ne sono fatto carico a n c h e i progettisti, che nella relazione an- nessa al progetto esecutivo indicano il t i p o di co- struzione e i m a t e r i a l i esperimentati p e r ottenere l'isolamento e l'impermeabilizzazione necessari.

Essi pensano di costituire la p a r e t e con un d o p p i o tavolato di elementi in cotto t i p o S a p , 8 disposti verticalmente, legati da un conglomerato cementizio alla vermiculite e alla perlite e coperti all'esterno di un intonaco alla perlite, e a l l ' i n t e r n o con u n o alla vermiculite, il tutto rivestito esternamente di blocchetti di m a r m o e ricoperto d e l l ' i d r o r e p e l l e n t e L . W . P . che ha dato in condizioni analoghe ottimi risultati.

La c o p e r t u r a , dove non è a l u c e r n a r i , è prevista in lastre di a l l u m i n i o . Essa è quasi d o v u n q u e a due falde n o r m a l i e lo scarico delle acque si ha a mezzo di c o n d u t t u r e poste entro i pilastri ( a p p o s i t a m e n t e sagomati ad X) della maglia in cemento a r m a t o .

La costruzione ha una c u b a t u r a di circa 35.000 m3 fuori t e r r a , e il costo previsto con gli i m p i a n t i è di L. 520.000.000.

Nel suo insieme il progetto Bassi e Boschetti oltre a costituire u n a reale u n i t à architettonica che risolve con personale accento e con originalissime concezioni il t e m a « museo », a p p a r e r i s p o n d e r e p i e n a m e n t e alle esigenze e alle necessità funzionali della nostra galleria, e c'è da a u g u r a r e c h e , con- clusa la lunga e lenta fase burocratica, si possa dare inizio alla sua costruzione, d o t a n d o T o r i n o della galleria p i ù m o d e r n a e funzionalmente p i ù attrez- zata che si abbia in E u r o p a . A costruzione avve- n u t a , toccherà alla civica amministrazione e alla di- rezione di approfittare delle grandi possibilità of- ferte dal nuovo edificio p e r a m p l i a r e e potenziare al massimo l'attività dell'organismo museo, nell'in- teresse d e l l ' a r t e e di Torino.

Vittorio Viale

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