GEOEX s.a.s.
Consulenze Ambientali
Presenta:
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Presentazione a cura di
Membro Esperto dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura
Membro della American
Association of Radon Scientists and Technologists
Dr. Massimo Moroni
Geofisico – Consulente Ambientale
Tecniche di Misura e risanamento
Il Radon
Brevi note introduttive sul Radon
Il Radon e' un gas radioattivo inodore ed incolore che e' stato rinvenuto in molte abitazioni in numerose regioni d'Italia. Esso proviene dal decadimento radioattivo dell'uranio presente nel suolo e nell'acqua ed attraverso l'aria che respiriamo si fissa nei polmoni.
Tipicamente il Radon esala dal suolo e penetra nelle abitazioni attraverso le microfratture presenti nelle murature e nelle fondazioni. Ogni abitazione puo' avere problemi di Radon. Tutte le maggiori organizzazioni di salute
pubblica ad iniziare dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, auspicano un controllo del livello di Radon in ciascuna abitazione dal momento che indagini su larga scala, se anche consentono di individuare un trend, non forniscono indicazioni di dettaglio necessarie a programmare interventi strutturali di riduzione della
concentrazione.
Alcuni studi nell’ultimo decennio hanno dimostrato che l’inalazione di radon ad alte concentrazioni aumenta di molto il rischio di tumore polmonare. I risultati di tali studi supportano la tesi scientifica che il radon e’ la
seconda causa, in ordine di importanza dopo il fumo, del cancro ai polmoni.
Allo stato attuale di conoscenza si posseggono gli strumenti ed i mezzi per contrastare il Rischio Radon. Le autorita’ locali possono e devono ricoprire un ruolo essenziale. In questa sede si possono indicare tre approcci fondamentali:
1) Migliorare la conoscenza della situazione del luogo riguardo i rischi legati alla presenza di radon attraverso la predisposizione di mappe di rischio;
2) fornire informazioni alla gente, scientificamente corrette e prive di slogan allarmistici;
3) incentivare economicamente le azioni di mitigazione, non appena il rischio sia stato identificato.
Serie dell’Uranio 238
Isotopo Radiazione Emivita
Uranio 238 alfa 4.5x109anni
Torio 234 Beta 24.1 giorni
Protoattinio 234 Beta 1.2 minuti
Uranio 234 alfa 2.5x105anni
Torio 230 alfa 7.5x104anni
Radio 226 alfa 1600 anni
Radon 222 alfa 3.8 giorni
Polonio 218 alfa 3 minuti
Piombo 214 beta 27 minuti
Bismuto 214 alfa e beta 20 minuti
Polonio 214 alfa 1.5x10-4secondi
Piombo 210 beta 25 anni
Bismuto 210 beta 5 giorni
Polonio 210 alfa 136 giorni
Piombo 206 --- Stabile
Emivita
Legge Generale del Decadimento
L'Emivita indica il tempo necessario perche' la meta'
degli atomi decadano Non e' il tempo perche' tutti gli
atomi siano decaduti
Unità di Misura del Radon
L'unita' di misura del Radon e' il Bequerel al metro cubo (Bq/m3).
Il Bq/m3 corrisponde ad una disintegrazione al secondo in un metro cubo d'aria.
Nei Paesi Anglosassoni e' in uso una diversa unita' di misura: il PicoCurie al litro pCi/L.
1 pCi/L = 37 Bq/m3
Nel suolo si parlera’ di Bq/Kg Nell’acqua di Bq/l
I Prodotti di Decadimento RDP
Sorgenti di danno polmonare
Metalli pesanti Particelle solide
Chimicamente reagenti Dotati di carica elettrostatica Piu' attivi quelli ad emivita breve
Metodo di Induzione
La respirazione introduce nei
polmoni il Radon ed i RDP associati I RDP si fissano ai
polmoni Le particelle Alpha irradiano le cellule
causando danni fisici e/o chimici al
DNA
Il Rapporto di Equilibrio: ER
Il Rapporto di Equilibrio ER descrive la frazione dei prodotti di
decadimento RDP che sono sospesi in aria e quindi misurabili,
rispetto al totale dei RDP creati.
Fattori che Incidono su ER
Ambienti Polverosi e fumosi
Incrementano gli agganci per i RDP e quindi meno RDP fissi
Bassa Ventilazione
Inadeguatezza della
ventilazione rispetto ai RDP formatisi in quel tempo.
Ventilazione
La circolazione dell'aria aumenta l’adsorbimento (fissazione) di RDP e
decresce l'ER.
I Filtri di Aerazione
I Filtri diminuiscono la
polvere e i RDP a loro fissati diminuendo l'ER.
ER varia tra 0,3 e 0,7
Fasi del Radon Indoor
Fonti di Radiazioni Ionizzanti
Il RADON e' la maggior causa di esposizione naturale alle radiazioni
ionizzanti Stima UNSCEAR-IPSN – 1993.
ICRP
International Commission on Radiological Protection
La Commissione Internazionale per la Protezione
Radiologica (ICRP) sottolineò la vastità del problema per la salute pubblica e formulò specifiche raccomandazioni sulla pubblicazione numero 65 del 1993.
L’ipotesi di un legame tra alte concentrazioni di radon e cancro ai polmoni fu messa in primo piano molto presto nel ventesimo secolo. La dimostrazione scientifica di questo legame è molto recente ma definitiva. Gran parte delle risultanze sono state utilizzate per la scrittura della Direttiva UE 29/96 recepita in italia dal Dlgs 241/2000.
Il Radon ed i Luoghi di Lavoro
Il decreto legislativo n. 241 del 26 maggio 2000, attua la direttiva comunitaria 96/29 Euratom, relativa alla protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti.
Tra le novita’ e’ interessante sottolineare l’introduzione del Capo III- Bis che tratta l’esposizione dei lavoratori a sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti. Tale disposizione significa in termini pratici il controllo del livello di Gas RADON.
Le attivita’ lavorative oggetto della norma sono tutte quelle svolte in luoghi interrati e seminterrati come ben specificato dalle Linee Guida recentemente pubblicate a cura della Conferenza delle Regioni nonche’ tutti i luoghi inseriti nelle aree perimetrate a rischio dalle Autorita’ Regionali.
Finanziare la Prevenzione
Soltanto negli ultimi 10 anno abbiamo potuto affermare che il radon può essere alla base dei più grandi problemi di salute pubblica.
Le autorità locali, sostenute dalle autorità responsabili della salute pubblica, devono valutare l’entità del problema alla luce dell’architettura locale e delle condizioni geologiche e aiutare con finanziamenti pubblici a realizzare misure preventive volte alla mitigazione del rischio .
Tutto cio’ e’ auspicato dalla Raccomandazione della Unione Europea Euratom 143/90 che inoltre prevede due differenti soglie per le nuove costruzioni (valore di progetto) e per le costruzioni esistenti: essi sono rispettivamente di 200 e 400 Bq/mc
LA DOSE
H = CRn * t * F * D
dove:
H = Dose in Sievert
CRn = Concentrazione di Radon Bqm3 F = Fattore di Equilibrio
T = Tempo di esposizione D = Coefficiente di dose
La valutazione di Dose è competenza esclusiva degli Esperti Qualificati . L’attuale normativa impedisce ai geologi di accedere all’elenco degli E.Q.
Cosa Dice lo IARC
(International Agency for Research on Cancer )
La maggioranza dei tumori nell’uomo è considerata attribuibile a fattori ambientali definiti in senso ampio, quali il fumo di tabacco, le esposizioni occupazionali, le radiazioni, la dieta, altre abitudini voluttuarie e i virus.
Per tale motivo, almeno in teoria, una frazione considerevole di tumori è prevenibile attraverso l’identificazione ed il controllo dei fattori eziologici. L’identificazione di tali specifici agenti dipende dalla disponibilità di due forme di evidenza: da una parte l’apporto derivante dagli studi epidemiologici e dall’altra il contributo degli studi sperimentali.
Un ruolo di primaria importanza nella valutazione qualitativa del rischio cancerogeno è rappresentato dall’attività svolta da alcune istituzioni, in primo luogo dall’Agenzia di Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (I A R C), dalla Commissione della Comunità Europea (C E E) e dalla Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale del Centro Studi del Ministero della Salute Italiano (C C T N).
Questi organismi, che operano a livello internazionale (come la IARC e la Commissione della CEE) o nazionale (come la CCTN) hanno tra l’altro il compito specifico di valutare i rischi per l’uomo e per l’ambiente derivanti dall’esposizione a sostanze chimiche ed altri agenti, classificando tali agenti secondo criteri specifici, in base ai risultati di studi epidemiologici e di studi sperimentali su animali.
I principi che sottostanno ai criteri di valutazione delle varie Agenzie sono simili
Categorie di cancerogenicità secondo IARC
IA R C D e s c riz io n e D e s c riz io n e C C T N
1 C a n c e ro g e n o p e r l’u o m o E ffe tti c a n c e ro g e n i p e r l’u o m o 1 2 ° C a n c e ro g e n o p ro b a b ile D a c o n s id e ra re c a n c e ro g e n o p e r l’u o m o 2
2 B C a n c e ro g e n o p o s s ib ile D a c o n s id e ra re c o n a tte n z io n e p e r i p o s s ib ili e ffe tti c a n c e ro g e n i p e r l’u o m o
3 A 3 B
3 N o n c la s s ific a b ile p e r la c a n c e ro g e n ic ità p e r l’u o m o
S o s ta n z e n o n v a lu ta b ili p e r la c a n c e ro g e n ic ità
4 A 4 B 4 P ro b a b ile n o n c a n c e ro g e n o
p e r l’u o m o
S o s ta n z e p ro b a b ilm e n te n o n c a n c e ro g e n e
p e r l’u o m o 5
L’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro di Lione, nel programma di identificazione e riconoscimento delle sostanze cancerogene fino al 2002 ha valutato ben 885 agenti (sostanze chimiche, esposizioni, agenti biologici e fisici) nelle 82 monografie ad oggi pubblicate, riconoscendo 88 cancerogeni di Gruppo 1, 64 agenti o misture o circostanze di esposizione di Gruppo 2A, 236 agenti o misture o circostanze di esposizione di Gruppo 2B, 496 agenti o misture o circostanze di esposizione di Gruppo 3, 1 solo agente di Gruppo 4.
Probabilità di cancerogenicità delle classi della IARC
Gruppo Probabilità di cancerogenicità
1 P = 100%
2A P = 75%
2B P = 50%
3 P = 25%
4 P = 0%
L’esempio più banale che viene alla mente è la classificazione in Gruppo 2B dei campi
elettromagnetici e di alcuni generi di consumo (il caffè), effettuato per dimostrare che nell’ambito di questa categoria sono compresi anche alimenti la cui potenzialità oncogena è
fortunatamente lungi dall’essere riconosciuta.
Per quanto riguarda le
radiazioni ionizzanti (radon e radiazioni) la IARC si è
pronunciata in modo definitivo con le monografie n. 75 e 76 collocandole nel gruppo 1.
Va ricordato che la caratteristica della cancerogenicità delle radiazioni risale a
Alcune Sostanze del Gruppo 1 dello IARC
Sostanza Gruppo secondo IARC
Acido Arsenico 1 Acido Arsenico Sali 1 Asbesto (amianto) 1
Benzene 1 Cromo Triossido 1
Etere Diclorometilico 1
Radon 1 Vinile Cloruro 1
Zinco cromato 1
Perché il problema Radon si pone per i luoghi chiusi?
•In Aria libera da 8 a 50 Bq/mc
•Ad 1 metro dalla superficie nel suolo da 10000 e oltre
•In ambienti indoor e sotterranei in aree a rischio si raggiungono facilmente concentrazioni di 500-1000 Bq/mc fino a 5000 ed oltre
La media indoor nazionale e’ di 75 Bq/mc
In quali luoghi è richiesto il controllo della concentrazione del Radon
nell’aria?
Il D. Lgs. 241/2000, che recepisce la Direttiva 96/29/ Euratom, richiede il controllo ed il contenimento della concentrazione di attività del Radon nell'aria nei luoghi nei quali si svolgono attività lavorative che possono esporre i lavoratori o le persone del pubblico a sorgenti naturali, quali il Radon, e comprendono Art. 10 Bis:
A) tunnel, sottovie, catacombe, grotte, locali sotterranei o interrati;
B) ogni altro ambiente di lavoro situato in zone individuate dalle regioni e province autonome come esposte ad alta attività di Radon;
E) stabilimenti termali, con riferimento per questi ai soli lavoratori addetti
Quali sono i limiti di concentrazione del Radon nell’aria nei luoghi di lavoro?
I limiti di concentrazione di attività del Radon nell'aria nei luoghi specificati alle lettere A e B sono costituiti da:
• 500 Bq/m3 medi in un anno,
• ovvero, nel caso di luoghi solo parzialmente occupati e non costituenti asili nido o scuole materne e dell'obbligo, valori tali che la somma dei prodotti delle concentrazioni per le ore di occupazione dia luogo a valutazione della dose efficace da Radon contenuta entro 3 mSv/anno. Per la conversione Attivita’ / Dose si utilizza il fattore convenzionale di 3x10-9 Sv di dose efficae per unita’ di esposizione espresso in Bq*h*m3 (Allegato 1-Bis Dlgs 241/2000).
Per i luoghi C (stabilimenti termali) il limite è posto direttamente in 1 mSv/anno di dose efficace.
I limiti suddetti costituiscono 'livelli di azione' per eventuali successivi interventi e provvedimenti.
Cosa bisogna fare quando i valori misurati di concentrazione del Radon sono prossimi o
superiori a quelli limite o ‘di azione’?
• se i valori misurati di concentrazione di attività del Radon nell'aria risultano superiori all'80% del valore del pertinente 'livello di azione', il luogo deve essere tenuto in osservazione con l'effettuazione di nuove misurazioni annualmente,
• se i valori misurati sono superiori al valore del 'livello di azione',
l'esercente, avvalendosi dell‘Esperto Qualificato, deve porre in essere, entro 3 anni, azioni di rimedio e procedere a nuove misurazioni per verificarne l'efficacia;
• se le nuove misurazioni, dopo l'adozione delle azioni di rimedio, forniscono valori della concentrazione di attività del Radon ancora
superiori al valore del 'livello di azione', l'esercente è tenuto ad adottare le misure di protezione sanitaria dei lavoratori, con sorveglianza fisica e
medica, analogamente a quanto previsto per le esposizioni alle radiazioni ionizzanti normalmente utilizzate in talune attività lavorative (raggi X,
radioisotopi).
Entro quali tempi e con quali modalità devono essere assolti gli adempimenti
legislativi?
Per i luoghi A le misurazioni devono essere effettuate per mezzo di organismi 'riconosciuti', entro 24 mesi dall'inizio dell'attività secondo linee guida emanate a cura di una Commissione Interministeriale entro un anno dal suo insediamento, mentre per le attività già esistenti al 31 agosto 2000, avrebbero dovuto essere effettuate entro 24 mesi a partire dal 1° marzo 2002 ( 1^ Marzo 2004). In carenza di quanto sopra e degli appositi organismi 'riconosciuti', la Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome ha emesso delle linee guida per le misure delle concentrazioni di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei.
Luoghi “A”: tunnel, sottovie, catacombe, grotte, locali sotterranei o interrati;
Entro quali tempi e con quali modalità devono essere assolti gli adempimenti
legislativi?
Per i luoghi B le regioni e le province autonome devono individuare entro il 31 agosto 2005 le zone esposte ad alta attività di Radon, dopo di che le misurazioni devono essere effettuate entro 24 mesi dalla data della detta individuazione e, successivamente, entro 24 mesi dall'inizio dell'attività.
Luoghi “B”: ogni altro ambiente di lavoro situato in zone individuate dalle regioni e province autonome come
esposte ad alta attività di Radon;
Entro quali tempi e con quali modalità devono essere assolti gli adempimenti
legislativi?
Per gli stabilimenti termali le misurazioni devono essere effettuate dall'Organismo Riconosciuto entro 24 mesi dall'inizio dell'attività e, per gli stabilimenti già in esercizio al 31 agosto 2000, entro 24 mesi a partire dal 1° settembre 2003 (1^ Settembre 2005).
Luoghi “E”: stabilimenti termali, con riferimento per questi ai soli lavoratori addetti
Linee guida per la misura del Radon nei luoghi di lavoro – Numero di
misure raccomandato
Categoria Numero di misure raccomandato
A: Locali separati di piccole dimensioni (inferiori a 50 m2)
Una misura in ciascun locale (2 dosimetri)
B: Ambienti di medie e grandi dimensioni
Una misura ogni 100 m2 di superficie. (2 dosimetri)
Leggi il testo delle Linee Guida
Linee guida per la misura del Radon nei luoghi di lavoro – Definizione di
locale sotterraneo
Locale o ambiente con almeno tre pareti interamente sotto il piano di campagna, indipendentemente dal fatto che queste siano a diretto contatto con il terreno circostante o meno.
Tale definizione include fra i locali sotterranei nei quali effettuare le misure anche tutti quelli che hanno una apertura verso l’esterno (per esempio i locali pubblici che hanno di norma un ingresso sulla
strada) ed i locali che sono circondati da una intercapedine aerata.
Leggi il testo delle Linee Guida
Linee guida per la misura del Radon nei luoghi di lavoro – Ed i locali non
luoghi di lavoro continuativo
Altri ambienti come i magazzini, i bunker delle banche e locali di utilizzo simile, nei quali il personale entra senza occupare una vera e propria postazione di lavoro, ma che rimangono chiusi a lungo, non dovranno essere sottoposti a misura a meno che il personale nel suo complesso non vi trascorra una frazione di tempo significativa, che viene indicativamente fissata in 10 ore al mese.
Leggi il testo delle Linee Guida
Linee guida per la misura del Radon nei luoghi di lavoro Qualificazione dell’Organismo Riconosciuto
Le caratteristiche degli organismi di misura dovrebbero essere le seguenti:
1. Responsabile tecnico con formazione professionale adeguata ed esperienza documentata in materia
2. Individuazione delle persone abilitate ad eseguire le misure e ad attestarne la validità
3. Utilizzo di una tecnica di misura idonea.
4. Periodica taratura della tecnica di misura e controllo del funzionamento delle apparecchiature prima di ogni serie di misure
5. Periodico controllo di qualità dei dati
6. Utilizzo di procedure e istruzioni scritte per le misure, comprese le tarature e il controllo di qualità
7. Rilascio del resoconto delle misure firmato dal responsabile tecnico,
Nel caso di Cantieri Temporanei
Nè il Dlgs 241/2000 nè le Linee guida affrontano il modo di comportarsi di fronte a cantieri dove i lavoratori sono occupati per periodi limitati ed
inferiori all’annualita’.
A parere dello scrivente in questi casi essendo impossibile l’esecuzione di misure con integrazione annuale si potrebbe richiedere un controllo su 48 ore con dosimetria attiva in accordo al Protocollo EPA 402-R-92-004 per il rilascio di un nullaosta provvisorio e la contemporanea esposizione di dosimetri passivi per la valutazione dell’esposizione a medio termine e complessivo relativamente alla durata del cantiere.
Nel caso di luoghi di lavoro obbligati e con termine scaduto
Nei luogi di lavoro di cui alla lettera A del dlgs 241/2000 il termine per la presentazione dei risultati di indagine scadeva il 1^ Marzo 2004. Nei casi ove l’obbligo è scaduto si ritiene di dovere richiedere un monitoraggio continuo per 48 ore in accordo al Protocollo EPA 402-R-92-004 e la
contestuale esposizione dei dosimetri secondo il protocollo previsto dalle linee guida. Con il rilievo a 48 ore si otterra’ una indicazione del livello di rischio e se questo non eccede l’80% del valore di soglia si procede con l’integrazione annuale mediante dosimetria passiva
La Legge Regionale del Lazio n. 14 del 31/3/2005
Prevede che nelle more di definizione delle aree a rischio i Comuni possano presentare piani stralcio di perimetrazione
Finanzia Le rilevazioni
Finanzia le opere di mitigazione
Richiede la predisposizione di Regolamenti Edilizi ad Hoc per le aree a rischio
Sessione II
Meccanismi di
Ingresso e Diffusione
Fattori che influiscono sul Radon indoor
1. La concentrazione di uranio nelle rocce di fondazione
2. La permeabilita' dei suoli di fondazione 3. la tipologia edilizia
4. La ventilazione dei locali. La ventilazione influisce nel senso che una scarsa ventilazione trattiene il radon all'interno e man mano ne favorisce la concentrazione.
Vie di Ingresso
Il Radon entra
prevalentemente dalle micro-fessure esistenti nelle fondazioni. Ogni fabbricato ha pero' alcune peculiarita'. E' necessario quindi
riferirsi ad un Tecnico per gli opportuni
rilievi.
La diffusione attraverso i materiali
L'ngresso per diffusione del radon avviene per diversita' di gradiente di concentrazione tra
La Depressione sostiene l’ingresso del Radon
La costruzione si
comporta in modo da creare una depressione che induce l'ingresso del gas all'interno.
Tale depressione e' minima e misurata in mm di colonna d’acqua mm H2O
Diffusione Interna
Le aperture attraverso i piani favoriscono la
distribuzione del gas ad opera delle correnti d'aria calda che, piu' leggera
tende a risalire verso l'alto.
Effetto Camino o Stack Effect
Le Vie di Ingresso
1. Vuoti tra i granuli del suolo
2. Permeabilita' del suolo
3. Fratture e Faglie 4. discontinuita' laterali
di facies
1. Materiali costituenti i vespai di fondazione
2. Trincee per i sottoservizi 3. Drenaggi e
canalizzazioni
NATURALI ANTROPICHE
Variabilita’ areale
Il Radon in Europa
Bqm3
< 25 25 – 50 30 – 40 40 – 60 60 – 100 100 – 180
> 180
Le Concentrazioni Medie
Nazione Abitanti Numero Media Milioni Misure Bq/m3
Austria 8 3.499 75
Francia 56.9 6.878 68
Rep. Ceca 15.6 75.000 140
Germania 85 7.500 50
Svezia 8.4 350.000 108
Inghilterra 57 270.000 20
Italia 56.8 4.800 77
Il Radon in Italia
Sebbene dalla cartina risultino fortemente contaminate le Regioni Lazio e
Lombardia, cio’ e’ dovuto al maggior
numero di rilievi effettuati. Per Calabria e Sicilia non esistono poi dati. In definitiva una campagna nazionale seria ed estesa sarebbe urgente come anche richiamato dalle “Linee guida per la tutela della salute negli ambienti confinati” in S.O.
252 GU n. 276 del 27/11/2001 – Vedere anche:
1) Campagna ISS - Enea 1991
2) Studio di 13 paesi europei – Dic. 2004
Effetti della Ventilazione
Studi su gruppi di abitazioni hanno mostrato che la ventilazione influisce non poco sulle concentrazioni interne di Radon.
La variabile significativa e' rappresentata comunque dalla presenza piu' o meno elevata di minerali
uraniferi.
La filtrazione dell’aria, riducendo il rapporto di equilibrio diminuisce la dose a parita’ di
concentrazione di gas
La maggiore concentrazione è nelle cantine
Qualora si riscontri una concentrazione di gas
radon maggiore nei piani alti va ricercata la causa che determina l'anomalo meccanismo di ingresso.
Il Radon ed i Materiali da Costruzione
La componente della concentrazioni indoor
complessiva nelle case italiane, relativa ai materiali da costruzione, e’ piu’ rilevante che in altre nazioni. In
molte regioni infatti costruire in tufo e’ una prassi secolare motivata da indubbi vantaggi di
coibentazione. Senza le necessarie accortezze pero’ il tufo puo’ rappresentare una componente consistente dell’inquinamento da Radon.
Vedi: Tassi di esalazione da alcuni materiali da costruzione
Effetto del Tempo
L'ingresso di Radon varia col tempo perche' variano le condizioni che ne
accentuano o frenano l'ingresso
La pressione atmosferica puo' variare rapidamente 1. La temperatura cambia
2. Gli occupanti possono usare o meno ventilatori e/o cappe aspiranti
Il tempo di integrazione minimo
Effetto della Copertura
Nella stagione invernale il ghiaccio
impedisce la
fuoriscita del gas dal terreno che si
indirizza verso l'abitazione per
effetto della
depressione creata dal fabbricato.
L'effetto dell'asfalto e/o del cemento e'
naturalmente
Effetto della Pioggia
La pioggia occlude il suolo e forza il gas
verso l'abitazione.
Effetto del Vento
Il lato del
fabbricato con il segno meno e' in depressione Il lato del fabbricato con il
segno piu' e' in pressione. Gli effetti sono evidenti sia sul
fabbricato che sul suolo.
Tecniche di Rilevamento
Sessione III
DOSIMETRI PASSIVI
Tra i dosimetri passivi maggiormante utilizzati,
figurano quelli a tracce basati su due diversi tipi di elementi sensibili; l’LR115 ed il
Columbia Resins 39 meglio noto come CR-39. Entrambi hanno vantaggi e svantaggi e vengono scelti sulla bae di molteplici considerazioni.
I laboratori adottano un
Sistema Certificato sulla base di Interconfronti .
Radonalpha
scheda tecnica Radonalpha
Radonalpha-C
I DOSIMETRI SSNTD
SOLID STATE NUCLEAR TRACK DETECTORS
Un Laboratorio moderno con
rilevamento ottico computerizzato delle tracce alfa
Come appaiono le tracce alfa dopo il bagno di enhancement dei dosimetri Radonalpha-C
RILEVATORI IN CONTINUO
I rilevatori Radon in continuo
consentono di giungere a due diversi tipi di risultati:
1) Eseguire un test breve ad
esempio utilizzando la metodica Epa a 48 ore – Protocollo Edificio chiuso
2) Approfondire la conoscenza della miscela gassosa in termini di isotopi e quindi discriminare il Thoron dal Radon s.s.
Per il primo obiettivo sono sufficienti Monitor anche poco costosi come il CRM-41.027. Al contrario per il secondo e’ necessario utilizzare monitor ad impiantazione ionica che oltre ad essere costosi
necessitano di personale
Monitor Radon Continuo CRM – 41-027
Depliant e scheda tecnica
Sessione IV
I Sistemi di Mitigazione:
Progettazione/Installazione
Strategie di Mitigazione
1. attraverso metodi di raccolta e scarico prima dell'ingresso nella abitazione
2. modificando la pressione differenziale interno/esterno
1. attraverso la diluizione per mezzo della
ventilazione
2. attraverso la filtrazione dell'aria
Riduzione della quantita’ in ingresso di
Radon
Riduzione della concentrazione dopo
l'ingresso
Un esempio di Regolamento edilizio
Riduzione della quantita’ in ingresso di Radon
Tecniche PASSIVE Tecniche ATTIVE
Vespai Areati
Cupolex
ASD
Active Soil Depressurization
Tecniche Passive
Tra le tecniche di mitigazione passive i Vespai Areati sono
senza’altro i piu’ noti e diffusi.
Piccoli accorgimenti consentono un miglioramento della funzionalita’. In questo caso l’apertura sul lato Nord sara’
posizionata ad una quota inferiore rispetto a quella a Sud. Si evitano in questo modo ristagni d’aria.
Vespai Aerati
In commercio esistono vespai areati costituiti da "cupole" in plastica rigenerata di
dimensioni in pianta di circa 50 di lato e di varie altezze, che collegate compongono una struttura autoportante, atta a ricevere il getto in calcestruzzo per formare una soletta di
spessore variabile, in funzione dei sovraccarichi, poggiante sui pilastrini ad interasse di cm 56 e con un intercapedine
sottostante libera.
Tecnica Passiva
i tubi drenanti perforati
Interessanti si presentano anche i tubi drenanti perforati la cui funzionalita’ va comunque verificata ad abitazione ultimata
Tubi Dreno Perforati
I Tubi dreno perforati del diametro di 80 e/o 100
mm vanno posizionati all’interno di un medium di elevata permeabilita’ in modo da creare le
condizioni per una
ottimale estensione del campo di depressione se necessario.
Le Guaine AntiRadon
Tra i sistemi di
mitigazione passiva figurano anche le Guaine AntiRadon.
Tali ausili sono
efficienti se disposti con cura o in modo tale da non lasciare soluzioni di
continuità.
Da Passivo ad Attivo
Un vespaio areato o la rete di tubi drenanti, qualora non soddisfi le aspettative di riduzione della concentrazione e’
facilmente trasformabile in un sistema a
depressurizzazione
La Depressurizzazione del suolo
Active Soil Depressurization - ASD
1. L' ASD riduce l'ingresso del Radon per la suzione meccanica dell'aria negli strati di sottofondazione.
2. L' ASD raccoglie il Gas entro apposite tubazioni e lo scarica al di fuori dell'edificio
3. L'applicazione di questo metodo e' funzione del tipo di fondazione e della tipologia dell'edificio.
Esistono diverse varianti dell'ASD.
4. Adatto ai suoli di media permeabilita’ o a vespai in aggregato controllato
ASD – Variante SSD
Sub Slab Depressurization
La depressione indotta dal ventilatore negli strati di
sottofondazione aspira il gas prima
dell'ingresso
nell'edificio. Quindi viene scaricato
all'esterno.
ASD – Variante SMD
Sub Membrane Depressurization
La depressione indotta dall'aspiratore al di sotto di una guaina convoglia il gas
all'esterno attraverso una apposita
tubazione.
Dimensionamento Impianto di
ASD
Il Campo di Depressione
Estensione
L’estensione del campo di depressione sara’
sufficiente a contenere l’impronta del
fabbricato con valori di depressione giudicati adatti all’area ed alle condizioni meteo peggiori.
Collocazione dei punti di scarico
1. Almeno a 3 metri dal suolo
2. Almeno a 3 metri da qualsiasi apertura porte, finestre etc
3. Almeno a 3 metri da ogni accesso
4. Almeno a 3 metri da costruzioni adiacenti NO
NO
SI
SI
Backdrafting
un pericolo in agguato
Nel caso di crepe nella
soletta o di una non perfetta sigillatura del punto di
suzione, la depressione
indotta dall’impianto ASD crea una depressione anche nel vano caldaia. Il risultato sara’ che i fumi si
allontaneranno con
difficolta’ saturando il locale di Ossido di Carbonio.
La sigillatura e un dispositivo di allarme
Completano la realizzazione di un buon impianto ASD 1. la sigillatura con malte antiritiro di tutti i possibili
ingressi
2. La predisposizione di un sistema automatico di allarme se l’ìimpianto di aspirazione dovesse malfunzionare o rompersi.
13. Le abitazioni residenziali?
L'attuale legislazione italiana non contempla le esposizioni al Radon nelle abitazioni. La Raccomandazione CE 143/1990, mai recepita a livello legislativo in Italia, raccomanda valori di riferimento per la
concentrazione di attività del Radon pari a 400 Bq*m-3 negli edifici già esistenti ed a 200 Bq*m-3 in quelli nuovi.
Per i materiali da costruzione il D.P.R. 246/1993 del 21/4/1993 in GU 22/7/1993, a recepimento della Direttiva CEE 106/1989, richiede che i materiali da costruzione non debbano emettere gas e sostanze
pericolose, tra le quali è anche compreso il Radon.
Senza l'indicazione di limiti numerici, risulta, di fatto, inapplicabile.
Nuove costruzioni
Ristrutturazioni
Sessione V
La Pianificazione
Territoriale
La Pianificazione Territoriale La Pianificazione Territoriale
L’Esperienza della BRE-CRC
Building Research Establishment Ltd - Construction Research Communication
1. La creazione di un GIS per la corretta localizzazione della struttura ed il rimando alle corrispondenti
prescrizioni edilizie previste per l’area
2. La redazione di appropriati regolamenti edilizi con prescrizioni differenziate a seconda della gravita’ del
rischio
Le Indicazioni dello SRPI
Swedish Radiation Protection Institute
Rocce e suoli con Radio
< 25 Bq/Kg – rocce ignee basiche, argille
Aree a Basso rischio Nessuna Protezione
Rocce e suoli con Radio compreso tra 50 e 25
Bq/Kg – Gneiss, Argilloscisti Aree a rischio –
Protezione Basic
Rocce e suoli ricchi di Radio >50 Bq/Kg (graniti) Suoli ad alta emanazione e permeabilita’Ghiaie-sabbie Aree ad Alto Rischio –
Protezione Full
Tipi di Rocce e suoli Classificazione Regionale
in relazione alle rocce e suoli
Le Indicazioni dello SRPI
Swedish Radiation Protection Institute
Area di sedime Concentrazione Bq/m3
Tipo di Protezione
Aree ad Alta
Concentrazione >50.000 Protezione Full
Aree a Normale
Concentrazione 10.000 – 49.999 Protezione Basic
Aree a Bassa
Concentrazione < 9.999 Nessuna Protezione in relazione alla concentrazione di Radon nell’aria del
suolo
La misura del Radon nei Gas del Suolo
Attraverso l’uso di una sonda e’ possibile
aspirare, direttamente in strumenti predisposti,
l’aria del suolo per analizzare la
pericolosita’ di un sito e determinare quindi gli
accorgimenti piu’
opportuni da adottare alla interfaccia terreno -
struttura.
Un esempio di pianificazione
Il Radon e l’Acqua
Anche il Radon disciolto
nell’acqua puo’ essere pericoloso per la ns. salute. Recentemente la Unione Europea ha emanato la Raccomandazione 928/2001 che fornisce precisi limiti per la presenza di Radon nell’acqua destinata al consumo umano.
Per la misura si adottano add-on speciali combinati con monitor Radon continui
Normativa
la presente raccolta e’ a solo titolo divulgativo si declina ogni responsabilita’ per errori e omissioni.
1. Il Decreto Legislativo 241/2000 2. La Raccomandazione UE 143/90 3. La Raccomandazione UE 928/2001
4. LineeGuida per la misura del Radon nei luoghi di lavoro a cura della Conferenza delle Regioni
5. Linee Guida per la tutela della salute negli ambienti confinati
6. Campagna di Misura del Radon degli anni ’90
7. Indagine europea epidemiologica su 13 paesi membri – 2004
8. Esalazione da materiali da costruzione 9. WHO Radon Handbook - 2010
Grazie per l’Attenzione
PER INFORMAZIONI
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