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Il Radon

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Academic year: 2021

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(1)

GEOEX s.a.s.

Consulenze Ambientali

Presenta:

Corso Matteotti 44 - 00041 Albano Laziale Roma Tel. 06.93 26 2008 – fax 06.23313306 - info@radon.it

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Nessuna parte di questo documento puo’ essere duplicata senza la autorizzazione scritta della GEOEX sas

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(2)

Presentazione a cura di

Membro Esperto dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura

Membro della American

Association of Radon Scientists and Technologists

Dr. Massimo Moroni

Geofisico – Consulente Ambientale

Tecniche di Misura e risanamento

Il Radon

(3)

Brevi note introduttive sul Radon

Il Radon e' un gas radioattivo inodore ed incolore che e' stato rinvenuto in molte abitazioni in numerose regioni d'Italia. Esso proviene dal decadimento radioattivo dell'uranio presente nel suolo e nell'acqua ed attraverso l'aria che respiriamo si fissa nei polmoni.

Tipicamente il Radon esala dal suolo e penetra nelle abitazioni attraverso le microfratture presenti nelle murature e nelle fondazioni. Ogni abitazione puo' avere problemi di Radon. Tutte le maggiori organizzazioni di salute

pubblica ad iniziare dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, auspicano un controllo del livello di Radon in ciascuna abitazione dal momento che indagini su larga scala, se anche consentono di individuare un trend, non forniscono indicazioni di dettaglio necessarie a programmare interventi strutturali di riduzione della

concentrazione.

Alcuni studi nell’ultimo decennio hanno dimostrato che l’inalazione di radon ad alte concentrazioni aumenta di molto il rischio di tumore polmonare. I risultati di tali studi supportano la tesi scientifica che il radon e’ la

seconda causa, in ordine di importanza dopo il fumo, del cancro ai polmoni.

Allo stato attuale di conoscenza si posseggono gli strumenti ed i mezzi per contrastare il Rischio Radon. Le autorita’ locali possono e devono ricoprire un ruolo essenziale. In questa sede si possono indicare tre approcci fondamentali:

1) Migliorare la conoscenza della situazione del luogo riguardo i rischi legati alla presenza di radon attraverso la predisposizione di mappe di rischio;

2) fornire informazioni alla gente, scientificamente corrette e prive di slogan allarmistici;

3) incentivare economicamente le azioni di mitigazione, non appena il rischio sia stato identificato.

(4)

Serie dell’Uranio 238

Isotopo Radiazione Emivita

Uranio 238 alfa 4.5x109anni

Torio 234 Beta 24.1 giorni

Protoattinio 234 Beta 1.2 minuti

Uranio 234 alfa 2.5x105anni

Torio 230 alfa 7.5x104anni

Radio 226 alfa 1600 anni

Radon 222 alfa 3.8 giorni

Polonio 218 alfa 3 minuti

Piombo 214 beta 27 minuti

Bismuto 214 alfa e beta 20 minuti

Polonio 214 alfa 1.5x10-4secondi

Piombo 210 beta 25 anni

Bismuto 210 beta 5 giorni

Polonio 210 alfa 136 giorni

Piombo 206 --- Stabile

(5)

Emivita

Legge Generale del Decadimento

L'Emivita indica il tempo necessario perche' la meta'

degli atomi decadano Non e' il tempo perche' tutti gli

atomi siano decaduti

(6)

Unità di Misura del Radon

L'unita' di misura del Radon e' il Bequerel al metro cubo (Bq/m3).

Il Bq/m3 corrisponde ad una disintegrazione al secondo in un metro cubo d'aria.

Nei Paesi Anglosassoni e' in uso una diversa unita' di misura: il PicoCurie al litro pCi/L.

1 pCi/L = 37 Bq/m3

Nel suolo si parlera’ di Bq/Kg Nell’acqua di Bq/l

(7)

I Prodotti di Decadimento RDP

Sorgenti di danno polmonare

Metalli pesanti Particelle solide

Chimicamente reagenti Dotati di carica elettrostatica Piu' attivi quelli ad emivita breve

(8)

Metodo di Induzione

La respirazione introduce nei

polmoni il Radon ed i RDP associati I RDP si fissano ai

polmoni Le particelle Alpha irradiano le cellule

causando danni fisici e/o chimici al

DNA

(9)

Il Rapporto di Equilibrio: ER

Il Rapporto di Equilibrio ER descrive la frazione dei prodotti di

decadimento RDP che sono sospesi in aria e quindi misurabili,

rispetto al totale dei RDP creati.

(10)

Fattori che Incidono su ER

Ambienti Polverosi e fumosi

Incrementano gli agganci per i RDP e quindi meno RDP fissi

Bassa Ventilazione

Inadeguatezza della

ventilazione rispetto ai RDP formatisi in quel tempo.

Ventilazione

La circolazione dell'aria aumenta l’adsorbimento (fissazione) di RDP e

decresce l'ER.

I Filtri di Aerazione

I Filtri diminuiscono la

polvere e i RDP a loro fissati diminuendo l'ER.

ER varia tra 0,3 e 0,7

(11)

Fasi del Radon Indoor

(12)

Fonti di Radiazioni Ionizzanti

Il RADON e' la maggior causa di esposizione naturale alle radiazioni

ionizzanti Stima UNSCEAR-IPSN – 1993.

(13)

ICRP

International Commission on Radiological Protection

La Commissione Internazionale per la Protezione

Radiologica (ICRP) sottolineò la vastità del problema per la salute pubblica e formulò specifiche raccomandazioni sulla pubblicazione numero 65 del 1993.

L’ipotesi di un legame tra alte concentrazioni di radon e cancro ai polmoni fu messa in primo piano molto presto nel ventesimo secolo. La dimostrazione scientifica di questo legame è molto recente ma definitiva. Gran parte delle risultanze sono state utilizzate per la scrittura della Direttiva UE 29/96 recepita in italia dal Dlgs 241/2000.

(14)

Il Radon ed i Luoghi di Lavoro

Il decreto legislativo n. 241 del 26 maggio 2000, attua la direttiva comunitaria 96/29 Euratom, relativa alla protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti.

Tra le novita’ e’ interessante sottolineare l’introduzione del Capo III- Bis che tratta l’esposizione dei lavoratori a sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti. Tale disposizione significa in termini pratici il controllo del livello di Gas RADON.

Le attivita’ lavorative oggetto della norma sono tutte quelle svolte in luoghi interrati e seminterrati come ben specificato dalle Linee Guida recentemente pubblicate a cura della Conferenza delle Regioni nonche’ tutti i luoghi inseriti nelle aree perimetrate a rischio dalle Autorita’ Regionali.

(15)

Finanziare la Prevenzione

Soltanto negli ultimi 10 anno abbiamo potuto affermare che il radon può essere alla base dei più grandi problemi di salute pubblica.

Le autorità locali, sostenute dalle autorità responsabili della salute pubblica, devono valutare l’entità del problema alla luce dell’architettura locale e delle condizioni geologiche e aiutare con finanziamenti pubblici a realizzare misure preventive volte alla mitigazione del rischio .

Tutto cio’ e’ auspicato dalla Raccomandazione della Unione Europea Euratom 143/90 che inoltre prevede due differenti soglie per le nuove costruzioni (valore di progetto) e per le costruzioni esistenti: essi sono rispettivamente di 200 e 400 Bq/mc

(16)

LA DOSE

H = CRn * t * F * D

dove:

H = Dose in Sievert

CRn = Concentrazione di Radon Bqm3 F = Fattore di Equilibrio

T = Tempo di esposizione D = Coefficiente di dose

La valutazione di Dose è competenza esclusiva degli Esperti Qualificati . L’attuale normativa impedisce ai geologi di accedere all’elenco degli E.Q.

(17)

Cosa Dice lo IARC

(International Agency for Research on Cancer )

La maggioranza dei tumori nell’uomo è considerata attribuibile a fattori ambientali definiti in senso ampio, quali il fumo di tabacco, le esposizioni occupazionali, le radiazioni, la dieta, altre abitudini voluttuarie e i virus.

Per tale motivo, almeno in teoria, una frazione considerevole di tumori è prevenibile attraverso l’identificazione ed il controllo dei fattori eziologici. L’identificazione di tali specifici agenti dipende dalla disponibilità di due forme di evidenza: da una parte l’apporto derivante dagli studi epidemiologici e dall’altra il contributo degli studi sperimentali.

Un ruolo di primaria importanza nella valutazione qualitativa del rischio cancerogeno è rappresentato dall’attività svolta da alcune istituzioni, in primo luogo dall’Agenzia di Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (I A R C), dalla Commissione della Comunità Europea (C E E) e dalla Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale del Centro Studi del Ministero della Salute Italiano (C C T N).

Questi organismi, che operano a livello internazionale (come la IARC e la Commissione della CEE) o nazionale (come la CCTN) hanno tra l’altro il compito specifico di valutare i rischi per l’uomo e per l’ambiente derivanti dall’esposizione a sostanze chimiche ed altri agenti, classificando tali agenti secondo criteri specifici, in base ai risultati di studi epidemiologici e di studi sperimentali su animali.

I principi che sottostanno ai criteri di valutazione delle varie Agenzie sono simili

(18)

Categorie di cancerogenicità secondo IARC

IA R C D e s c riz io n e D e s c riz io n e C C T N

1 C a n c e ro g e n o p e r l’u o m o E ffe tti c a n c e ro g e n i p e r l’u o m o 1 2 ° C a n c e ro g e n o p ro b a b ile D a c o n s id e ra re c a n c e ro g e n o p e r l’u o m o 2

2 B C a n c e ro g e n o p o s s ib ile D a c o n s id e ra re c o n a tte n z io n e p e r i p o s s ib ili e ffe tti c a n c e ro g e n i p e r l’u o m o

3 A 3 B

3 N o n c la s s ific a b ile p e r la c a n c e ro g e n ic ità p e r l’u o m o

S o s ta n z e n o n v a lu ta b ili p e r la c a n c e ro g e n ic ità

4 A 4 B 4 P ro b a b ile n o n c a n c e ro g e n o

p e r l’u o m o

S o s ta n z e p ro b a b ilm e n te n o n c a n c e ro g e n e

p e r l’u o m o 5

L’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro di Lione, nel programma di identificazione e riconoscimento delle sostanze cancerogene fino al 2002 ha valutato ben 885 agenti (sostanze chimiche, esposizioni, agenti biologici e fisici) nelle 82 monografie ad oggi pubblicate, riconoscendo 88 cancerogeni di Gruppo 1, 64 agenti o misture o circostanze di esposizione di Gruppo 2A, 236 agenti o misture o circostanze di esposizione di Gruppo 2B, 496 agenti o misture o circostanze di esposizione di Gruppo 3, 1 solo agente di Gruppo 4.

(19)

Probabilità di cancerogenicità delle classi della IARC

Gruppo Probabilità di cancerogenicità

1 P = 100%

2A P = 75%

2B P = 50%

3 P = 25%

4 P = 0%

L’esempio più banale che viene alla mente è la classificazione in Gruppo 2B dei campi

elettromagnetici e di alcuni generi di consumo (il caffè), effettuato per dimostrare che nell’ambito di questa categoria sono compresi anche alimenti la cui potenzialità oncogena è

fortunatamente lungi dall’essere riconosciuta.

Per quanto riguarda le

radiazioni ionizzanti (radon e radiazioni) la IARC si è

pronunciata in modo definitivo con le monografie n. 75 e 76 collocandole nel gruppo 1.

Va ricordato che la caratteristica della cancerogenicità delle radiazioni risale a

(20)

Alcune Sostanze del Gruppo 1 dello IARC

Sostanza Gruppo secondo IARC

Acido Arsenico 1 Acido Arsenico Sali 1 Asbesto (amianto) 1

Benzene 1 Cromo Triossido 1

Etere Diclorometilico 1

Radon 1 Vinile Cloruro 1

Zinco cromato 1

(21)

Perché il problema Radon si pone per i luoghi chiusi?

•In Aria libera da 8 a 50 Bq/mc

•Ad 1 metro dalla superficie nel suolo da 10000 e oltre

•In ambienti indoor e sotterranei in aree a rischio si raggiungono facilmente concentrazioni di 500-1000 Bq/mc fino a 5000 ed oltre

La media indoor nazionale e’ di 75 Bq/mc

(22)

In quali luoghi è richiesto il controllo della concentrazione del Radon

nell’aria?

Il D. Lgs. 241/2000, che recepisce la Direttiva 96/29/ Euratom, richiede il controllo ed il contenimento della concentrazione di attività del Radon nell'aria nei luoghi nei quali si svolgono attività lavorative che possono esporre i lavoratori o le persone del pubblico a sorgenti naturali, quali il Radon, e comprendono Art. 10 Bis:

A) tunnel, sottovie, catacombe, grotte, locali sotterranei o interrati;

B) ogni altro ambiente di lavoro situato in zone individuate dalle regioni e province autonome come esposte ad alta attività di Radon;

E) stabilimenti termali, con riferimento per questi ai soli lavoratori addetti

(23)

Quali sono i limiti di concentrazione del Radon nell’aria nei luoghi di lavoro?

I limiti di concentrazione di attività del Radon nell'aria nei luoghi specificati alle lettere A e B sono costituiti da:

• 500 Bq/m3 medi in un anno,

• ovvero, nel caso di luoghi solo parzialmente occupati e non costituenti asili nido o scuole materne e dell'obbligo, valori tali che la somma dei prodotti delle concentrazioni per le ore di occupazione dia luogo a valutazione della dose efficace da Radon contenuta entro 3 mSv/anno. Per la conversione Attivita’ / Dose si utilizza il fattore convenzionale di 3x10-9 Sv di dose efficae per unita’ di esposizione espresso in Bq*h*m3 (Allegato 1-Bis Dlgs 241/2000).

Per i luoghi C (stabilimenti termali) il limite è posto direttamente in 1 mSv/anno di dose efficace.

I limiti suddetti costituiscono 'livelli di azione' per eventuali successivi interventi e provvedimenti.

(24)

Cosa bisogna fare quando i valori misurati di concentrazione del Radon sono prossimi o

superiori a quelli limite o ‘di azione’?

• se i valori misurati di concentrazione di attività del Radon nell'aria risultano superiori all'80% del valore del pertinente 'livello di azione', il luogo deve essere tenuto in osservazione con l'effettuazione di nuove misurazioni annualmente,

• se i valori misurati sono superiori al valore del 'livello di azione',

l'esercente, avvalendosi dell‘Esperto Qualificato, deve porre in essere, entro 3 anni, azioni di rimedio e procedere a nuove misurazioni per verificarne l'efficacia;

• se le nuove misurazioni, dopo l'adozione delle azioni di rimedio, forniscono valori della concentrazione di attività del Radon ancora

superiori al valore del 'livello di azione', l'esercente è tenuto ad adottare le misure di protezione sanitaria dei lavoratori, con sorveglianza fisica e

medica, analogamente a quanto previsto per le esposizioni alle radiazioni ionizzanti normalmente utilizzate in talune attività lavorative (raggi X,

radioisotopi).

(25)

Entro quali tempi e con quali modalità devono essere assolti gli adempimenti

legislativi?

Per i luoghi A le misurazioni devono essere effettuate per mezzo di organismi 'riconosciuti', entro 24 mesi dall'inizio dell'attività secondo linee guida emanate a cura di una Commissione Interministeriale entro un anno dal suo insediamento, mentre per le attività già esistenti al 31 agosto 2000, avrebbero dovuto essere effettuate entro 24 mesi a partire dal 1° marzo 2002 ( 1^ Marzo 2004). In carenza di quanto sopra e degli appositi organismi 'riconosciuti', la Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome ha emesso delle linee guida per le misure delle concentrazioni di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei.

Luoghi “A”: tunnel, sottovie, catacombe, grotte, locali sotterranei o interrati;

(26)

Entro quali tempi e con quali modalità devono essere assolti gli adempimenti

legislativi?

Per i luoghi B le regioni e le province autonome devono individuare entro il 31 agosto 2005 le zone esposte ad alta attività di Radon, dopo di che le misurazioni devono essere effettuate entro 24 mesi dalla data della detta individuazione e, successivamente, entro 24 mesi dall'inizio dell'attività.

Luoghi “B”: ogni altro ambiente di lavoro situato in zone individuate dalle regioni e province autonome come

esposte ad alta attività di Radon;

(27)

Entro quali tempi e con quali modalità devono essere assolti gli adempimenti

legislativi?

Per gli stabilimenti termali le misurazioni devono essere effettuate dall'Organismo Riconosciuto entro 24 mesi dall'inizio dell'attività e, per gli stabilimenti già in esercizio al 31 agosto 2000, entro 24 mesi a partire dal 1° settembre 2003 (1^ Settembre 2005).

Luoghi “E”: stabilimenti termali, con riferimento per questi ai soli lavoratori addetti

(28)

Linee guida per la misura del Radon nei luoghi di lavoro – Numero di

misure raccomandato

Categoria Numero di misure raccomandato

A: Locali separati di piccole dimensioni (inferiori a 50 m2)

Una misura in ciascun locale (2 dosimetri)

B: Ambienti di medie e grandi dimensioni

Una misura ogni 100 m2 di superficie. (2 dosimetri)

Leggi il testo delle Linee Guida

(29)

Linee guida per la misura del Radon nei luoghi di lavoro – Definizione di

locale sotterraneo

Locale o ambiente con almeno tre pareti interamente sotto il piano di campagna, indipendentemente dal fatto che queste siano a diretto contatto con il terreno circostante o meno.

Tale definizione include fra i locali sotterranei nei quali effettuare le misure anche tutti quelli che hanno una apertura verso l’esterno (per esempio i locali pubblici che hanno di norma un ingresso sulla

strada) ed i locali che sono circondati da una intercapedine aerata.

Leggi il testo delle Linee Guida

(30)

Linee guida per la misura del Radon nei luoghi di lavoro – Ed i locali non

luoghi di lavoro continuativo

Altri ambienti come i magazzini, i bunker delle banche e locali di utilizzo simile, nei quali il personale entra senza occupare una vera e propria postazione di lavoro, ma che rimangono chiusi a lungo, non dovranno essere sottoposti a misura a meno che il personale nel suo complesso non vi trascorra una frazione di tempo significativa, che viene indicativamente fissata in 10 ore al mese.

Leggi il testo delle Linee Guida

(31)

Linee guida per la misura del Radon nei luoghi di lavoro Qualificazione dell’Organismo Riconosciuto

Le caratteristiche degli organismi di misura dovrebbero essere le seguenti:

1. Responsabile tecnico con formazione professionale adeguata ed esperienza documentata in materia

2. Individuazione delle persone abilitate ad eseguire le misure e ad attestarne la validità

3. Utilizzo di una tecnica di misura idonea.

4. Periodica taratura della tecnica di misura e controllo del funzionamento delle apparecchiature prima di ogni serie di misure

5. Periodico controllo di qualità dei dati

6. Utilizzo di procedure e istruzioni scritte per le misure, comprese le tarature e il controllo di qualità

7. Rilascio del resoconto delle misure firmato dal responsabile tecnico,

(32)

Nel caso di Cantieri Temporanei

Nè il Dlgs 241/2000 nè le Linee guida affrontano il modo di comportarsi di fronte a cantieri dove i lavoratori sono occupati per periodi limitati ed

inferiori all’annualita’.

A parere dello scrivente in questi casi essendo impossibile l’esecuzione di misure con integrazione annuale si potrebbe richiedere un controllo su 48 ore con dosimetria attiva in accordo al Protocollo EPA 402-R-92-004 per il rilascio di un nullaosta provvisorio e la contemporanea esposizione di dosimetri passivi per la valutazione dell’esposizione a medio termine e complessivo relativamente alla durata del cantiere.

(33)

Nel caso di luoghi di lavoro obbligati e con termine scaduto

Nei luogi di lavoro di cui alla lettera A del dlgs 241/2000 il termine per la presentazione dei risultati di indagine scadeva il 1^ Marzo 2004. Nei casi ove l’obbligo è scaduto si ritiene di dovere richiedere un monitoraggio continuo per 48 ore in accordo al Protocollo EPA 402-R-92-004 e la

contestuale esposizione dei dosimetri secondo il protocollo previsto dalle linee guida. Con il rilievo a 48 ore si otterra’ una indicazione del livello di rischio e se questo non eccede l’80% del valore di soglia si procede con l’integrazione annuale mediante dosimetria passiva

(34)

La Legge Regionale del Lazio n. 14 del 31/3/2005

Prevede che nelle more di definizione delle aree a rischio i Comuni possano presentare piani stralcio di perimetrazione

Finanzia Le rilevazioni

Finanzia le opere di mitigazione

Richiede la predisposizione di Regolamenti Edilizi ad Hoc per le aree a rischio

(35)

Sessione II

Meccanismi di

Ingresso e Diffusione

(36)

Fattori che influiscono sul Radon indoor

1. La concentrazione di uranio nelle rocce di fondazione

2. La permeabilita' dei suoli di fondazione 3. la tipologia edilizia

4. La ventilazione dei locali. La ventilazione influisce nel senso che una scarsa ventilazione trattiene il radon all'interno e man mano ne favorisce la concentrazione.

(37)

Vie di Ingresso

Il Radon entra

prevalentemente dalle micro-fessure esistenti nelle fondazioni. Ogni fabbricato ha pero' alcune peculiarita'. E' necessario quindi

riferirsi ad un Tecnico per gli opportuni

rilievi.

(38)

La diffusione attraverso i materiali

L'ngresso per diffusione del radon avviene per diversita' di gradiente di concentrazione tra

(39)

La Depressione sostiene l’ingresso del Radon

La costruzione si

comporta in modo da creare una depressione che induce l'ingresso del gas all'interno.

Tale depressione e' minima e misurata in mm di colonna d’acqua mm H2O

(40)

Diffusione Interna

Le aperture attraverso i piani favoriscono la

distribuzione del gas ad opera delle correnti d'aria calda che, piu' leggera

tende a risalire verso l'alto.

Effetto Camino o Stack Effect

(41)

Le Vie di Ingresso

1. Vuoti tra i granuli del suolo

2. Permeabilita' del suolo

3. Fratture e Faglie 4. discontinuita' laterali

di facies

1. Materiali costituenti i vespai di fondazione

2. Trincee per i sottoservizi 3. Drenaggi e

canalizzazioni

NATURALI ANTROPICHE

(42)

Variabilita’ areale

(43)

Il Radon in Europa

Bqm3

< 25 25 – 50 30 – 40 40 – 60 60 – 100 100 – 180

> 180

(44)

Le Concentrazioni Medie

Nazione Abitanti Numero Media Milioni Misure Bq/m3

Austria 8 3.499 75

Francia 56.9 6.878 68

Rep. Ceca 15.6 75.000 140

Germania 85 7.500 50

Svezia 8.4 350.000 108

Inghilterra 57 270.000 20

Italia 56.8 4.800 77

(45)

Il Radon in Italia

Sebbene dalla cartina risultino fortemente contaminate le Regioni Lazio e

Lombardia, cio’ e’ dovuto al maggior

numero di rilievi effettuati. Per Calabria e Sicilia non esistono poi dati. In definitiva una campagna nazionale seria ed estesa sarebbe urgente come anche richiamato dalle “Linee guida per la tutela della salute negli ambienti confinati” in S.O.

252 GU n. 276 del 27/11/2001 – Vedere anche:

1) Campagna ISS - Enea 1991

2) Studio di 13 paesi europei – Dic. 2004

(46)

Effetti della Ventilazione

Studi su gruppi di abitazioni hanno mostrato che la ventilazione influisce non poco sulle concentrazioni interne di Radon.

La variabile significativa e' rappresentata comunque dalla presenza piu' o meno elevata di minerali

uraniferi.

La filtrazione dell’aria, riducendo il rapporto di equilibrio diminuisce la dose a parita’ di

concentrazione di gas

(47)

La maggiore concentrazione è nelle cantine

Qualora si riscontri una concentrazione di gas

radon maggiore nei piani alti va ricercata la causa che determina l'anomalo meccanismo di ingresso.

(48)

Il Radon ed i Materiali da Costruzione

La componente della concentrazioni indoor

complessiva nelle case italiane, relativa ai materiali da costruzione, e’ piu’ rilevante che in altre nazioni. In

molte regioni infatti costruire in tufo e’ una prassi secolare motivata da indubbi vantaggi di

coibentazione. Senza le necessarie accortezze pero’ il tufo puo’ rappresentare una componente consistente dell’inquinamento da Radon.

Vedi: Tassi di esalazione da alcuni materiali da costruzione

(49)

Effetto del Tempo

L'ingresso di Radon varia col tempo perche' variano le condizioni che ne

accentuano o frenano l'ingresso

La pressione atmosferica puo' variare rapidamente 1. La temperatura cambia

2. Gli occupanti possono usare o meno ventilatori e/o cappe aspiranti

Il tempo di integrazione minimo

(50)

Effetto della Copertura

Nella stagione invernale il ghiaccio

impedisce la

fuoriscita del gas dal terreno che si

indirizza verso l'abitazione per

effetto della

depressione creata dal fabbricato.

L'effetto dell'asfalto e/o del cemento e'

naturalmente

(51)

Effetto della Pioggia

La pioggia occlude il suolo e forza il gas

verso l'abitazione.

(52)

Effetto del Vento

Il lato del

fabbricato con il segno meno e' in depressione Il lato del fabbricato con il

segno piu' e' in pressione. Gli effetti sono evidenti sia sul

fabbricato che sul suolo.

(53)

Tecniche di Rilevamento

Sessione III

(54)

DOSIMETRI PASSIVI

Tra i dosimetri passivi maggiormante utilizzati,

figurano quelli a tracce basati su due diversi tipi di elementi sensibili; l’LR115 ed il

Columbia Resins 39 meglio noto come CR-39. Entrambi hanno vantaggi e svantaggi e vengono scelti sulla bae di molteplici considerazioni.

I laboratori adottano un

Sistema Certificato sulla base di Interconfronti .

Radonalpha

scheda tecnica Radonalpha

Radonalpha-C

(55)

I DOSIMETRI SSNTD

SOLID STATE NUCLEAR TRACK DETECTORS

Un Laboratorio moderno con

rilevamento ottico computerizzato delle tracce alfa

Come appaiono le tracce alfa dopo il bagno di enhancement dei dosimetri Radonalpha-C

(56)

RILEVATORI IN CONTINUO

I rilevatori Radon in continuo

consentono di giungere a due diversi tipi di risultati:

1) Eseguire un test breve ad

esempio utilizzando la metodica Epa a 48 ore – Protocollo Edificio chiuso

2) Approfondire la conoscenza della miscela gassosa in termini di isotopi e quindi discriminare il Thoron dal Radon s.s.

Per il primo obiettivo sono sufficienti Monitor anche poco costosi come il CRM-41.027. Al contrario per il secondo e’ necessario utilizzare monitor ad impiantazione ionica che oltre ad essere costosi

necessitano di personale

Monitor Radon Continuo CRM – 41-027

Depliant e scheda tecnica

(57)

Sessione IV

I Sistemi di Mitigazione:

Progettazione/Installazione

(58)

Strategie di Mitigazione

1. attraverso metodi di raccolta e scarico prima dell'ingresso nella abitazione

2. modificando la pressione differenziale interno/esterno

1. attraverso la diluizione per mezzo della

ventilazione

2. attraverso la filtrazione dell'aria

Riduzione della quantita’ in ingresso di

Radon

Riduzione della concentrazione dopo

l'ingresso

Un esempio di Regolamento edilizio

(59)

Riduzione della quantita’ in ingresso di Radon

Tecniche PASSIVE Tecniche ATTIVE

Vespai Areati

Cupolex

ASD

Active Soil Depressurization

(60)

Tecniche Passive

Tra le tecniche di mitigazione passive i Vespai Areati sono

senza’altro i piu’ noti e diffusi.

Piccoli accorgimenti consentono un miglioramento della funzionalita’. In questo caso l’apertura sul lato Nord sara’

posizionata ad una quota inferiore rispetto a quella a Sud. Si evitano in questo modo ristagni d’aria.

(61)

Vespai Aerati

In commercio esistono vespai areati costituiti da "cupole" in plastica rigenerata di

dimensioni in pianta di circa 50 di lato e di varie altezze, che collegate compongono una struttura autoportante, atta a ricevere il getto in calcestruzzo per formare una soletta di

spessore variabile, in funzione dei sovraccarichi, poggiante sui pilastrini ad interasse di cm 56 e con un intercapedine

sottostante libera.

(62)

Tecnica Passiva

i tubi drenanti perforati

Interessanti si presentano anche i tubi drenanti perforati la cui funzionalita’ va comunque verificata ad abitazione ultimata

(63)

Tubi Dreno Perforati

I Tubi dreno perforati del diametro di 80 e/o 100

mm vanno posizionati all’interno di un medium di elevata permeabilita’ in modo da creare le

condizioni per una

ottimale estensione del campo di depressione se necessario.

(64)

Le Guaine AntiRadon

Tra i sistemi di

mitigazione passiva figurano anche le Guaine AntiRadon.

Tali ausili sono

efficienti se disposti con cura o in modo tale da non lasciare soluzioni di

continuità.

(65)

Da Passivo ad Attivo

Un vespaio areato o la rete di tubi drenanti, qualora non soddisfi le aspettative di riduzione della concentrazione e’

facilmente trasformabile in un sistema a

depressurizzazione

(66)

La Depressurizzazione del suolo

Active Soil Depressurization - ASD

1. L' ASD riduce l'ingresso del Radon per la suzione meccanica dell'aria negli strati di sottofondazione.

2. L' ASD raccoglie il Gas entro apposite tubazioni e lo scarica al di fuori dell'edificio

3. L'applicazione di questo metodo e' funzione del tipo di fondazione e della tipologia dell'edificio.

Esistono diverse varianti dell'ASD.

4. Adatto ai suoli di media permeabilita’ o a vespai in aggregato controllato

(67)

ASD – Variante SSD

Sub Slab Depressurization

La depressione indotta dal ventilatore negli strati di

sottofondazione aspira il gas prima

dell'ingresso

nell'edificio. Quindi viene scaricato

all'esterno.

(68)

ASD – Variante SMD

Sub Membrane Depressurization

La depressione indotta dall'aspiratore al di sotto di una guaina convoglia il gas

all'esterno attraverso una apposita

tubazione.

(69)

Dimensionamento Impianto di

ASD

(70)

Il Campo di Depressione

Estensione

L’estensione del campo di depressione sara’

sufficiente a contenere l’impronta del

fabbricato con valori di depressione giudicati adatti all’area ed alle condizioni meteo peggiori.

(71)

Collocazione dei punti di scarico

1. Almeno a 3 metri dal suolo

2. Almeno a 3 metri da qualsiasi apertura porte, finestre etc

3. Almeno a 3 metri da ogni accesso

4. Almeno a 3 metri da costruzioni adiacenti NO

NO

SI

SI

(72)

Backdrafting

un pericolo in agguato

Nel caso di crepe nella

soletta o di una non perfetta sigillatura del punto di

suzione, la depressione

indotta dall’impianto ASD crea una depressione anche nel vano caldaia. Il risultato sara’ che i fumi si

allontaneranno con

difficolta’ saturando il locale di Ossido di Carbonio.

(73)

La sigillatura e un dispositivo di allarme

Completano la realizzazione di un buon impianto ASD 1. la sigillatura con malte antiritiro di tutti i possibili

ingressi

2. La predisposizione di un sistema automatico di allarme se l’ìimpianto di aspirazione dovesse malfunzionare o rompersi.

(74)

13. Le abitazioni residenziali?

L'attuale legislazione italiana non contempla le esposizioni al Radon nelle abitazioni. La Raccomandazione CE 143/1990, mai recepita a livello legislativo in Italia, raccomanda valori di riferimento per la

concentrazione di attività del Radon pari a 400 Bq*m-3 negli edifici già esistenti ed a 200 Bq*m-3 in quelli nuovi.

Per i materiali da costruzione il D.P.R. 246/1993 del 21/4/1993 in GU 22/7/1993, a recepimento della Direttiva CEE 106/1989, richiede che i materiali da costruzione non debbano emettere gas e sostanze

pericolose, tra le quali è anche compreso il Radon.

Senza l'indicazione di limiti numerici, risulta, di fatto, inapplicabile.

(75)

Nuove costruzioni

(76)

Ristrutturazioni

(77)

Sessione V

La Pianificazione

Territoriale

(78)

La Pianificazione Territoriale La Pianificazione Territoriale

L’Esperienza della BRE-CRC

Building Research Establishment Ltd - Construction Research Communication

1. La creazione di un GIS per la corretta localizzazione della struttura ed il rimando alle corrispondenti

prescrizioni edilizie previste per l’area

2. La redazione di appropriati regolamenti edilizi con prescrizioni differenziate a seconda della gravita’ del

rischio

(79)

Le Indicazioni dello SRPI

Swedish Radiation Protection Institute

Rocce e suoli con Radio

< 25 Bq/Kg – rocce ignee basiche, argille

Aree a Basso rischio Nessuna Protezione

Rocce e suoli con Radio compreso tra 50 e 25

Bq/Kg – Gneiss, Argilloscisti Aree a rischio –

Protezione Basic

Rocce e suoli ricchi di Radio >50 Bq/Kg (graniti) Suoli ad alta emanazione e permeabilita’Ghiaie-sabbie Aree ad Alto Rischio –

Protezione Full

Tipi di Rocce e suoli Classificazione Regionale

in relazione alle rocce e suoli

(80)

Le Indicazioni dello SRPI

Swedish Radiation Protection Institute

Area di sedime Concentrazione Bq/m3

Tipo di Protezione

Aree ad Alta

Concentrazione >50.000 Protezione Full

Aree a Normale

Concentrazione 10.000 – 49.999 Protezione Basic

Aree a Bassa

Concentrazione < 9.999 Nessuna Protezione in relazione alla concentrazione di Radon nell’aria del

suolo

(81)

La misura del Radon nei Gas del Suolo

Attraverso l’uso di una sonda e’ possibile

aspirare, direttamente in strumenti predisposti,

l’aria del suolo per analizzare la

pericolosita’ di un sito e determinare quindi gli

accorgimenti piu’

opportuni da adottare alla interfaccia terreno -

struttura.

(82)

Un esempio di pianificazione

(83)

Il Radon e l’Acqua

Anche il Radon disciolto

nell’acqua puo’ essere pericoloso per la ns. salute. Recentemente la Unione Europea ha emanato la Raccomandazione 928/2001 che fornisce precisi limiti per la presenza di Radon nell’acqua destinata al consumo umano.

Per la misura si adottano add-on speciali combinati con monitor Radon continui

(84)

Normativa

la presente raccolta e’ a solo titolo divulgativo si declina ogni responsabilita’ per errori e omissioni.

1. Il Decreto Legislativo 241/2000 2. La Raccomandazione UE 143/90 3. La Raccomandazione UE 928/2001

4. LineeGuida per la misura del Radon nei luoghi di lavoro a cura della Conferenza delle Regioni

5. Linee Guida per la tutela della salute negli ambienti confinati

6. Campagna di Misura del Radon degli anni ’90

7. Indagine europea epidemiologica su 13 paesi membri – 2004

8. Esalazione da materiali da costruzione 9. WHO Radon Handbook - 2010

(85)

Grazie per l’Attenzione

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