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Aggiornamento sulle performance di viti Pinot grigio e Traminer affette dalla fitopatologia correlata al Trichovirus GPGV

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Aggiornamento sulle performance di viti Pinot grigio e Traminer affette dalla fitopatologia correlata al Trichovirus GPGV

Umberto Malossini1a, Pierluigi Bianchedi1, Tomás Román Villegas1, Mauro Varner2, Valeria Gualandri1 e Giorgio Nicolini1

1 FEM Fondazione Edmund Mach, via E. Mach 1, 38010 San Michele all’Adige, TN, Italy

2 Mezzacorona sca, via del Teroldego 1, 38016 Mezzocorona, TN, Italy

Sintesi. Si aggiornano le osservazioni pluriennali effettuate in Trentino (Italia nord-orientale) su viti di Pinot grigio e Traminer aromatico affette o meno da una fitopatologia provvisoriamente associata al Trichovirus Grapevine Pinot gris Virus GPGV (Giampetruzzi et al. 2012) scoperto nel 2011. La sintomatologia ha tratti comuni alle manifestazioni dell’acariosi o ai danni da tripidi. I sintomi della malattia si evidenziano in primavera fin dal germogliamento, caratterizzandosi con deformazioni e picchiettature clorotiche fogliari, crescita stentata di germogli ed infiorescenze. Si riportano i dati relativi alla carica di gemme, fertilità e resa in uva per pianta, peso del grappolo, dell'acino, del raspo e del legno di potatura. Le piante sintomatiche mostrano una significativa perdita di produzione per riduzione del numero e del peso dei grappoli e degli acini. Si osserva una riduzione del numero di vinaccioli prodotti. La perdita di vigore può compromettere la scelta dei tralci di potatura per il rinnovo e portare anche alla morte della pianta nei casi più gravi. Si riportano inoltre i dati dei principali parametri di composizione chimica delle uve.

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é stata dapprima segnalata (2003) e poi confermata (2011) in Provincia di Trento e in Friuli Venezia-Giulia la presenza di una nuova malattia infettiva della

vite, denominata

provvisoriamente

“malattia degenerativa del Pinot grigio” per via

delle prime

individuazioni e

descrizioni dei sintomi in vigneti commerciali di tale varietà. A partire dal 2006 in Trentino sono

state condotte

approfondite indagini virologiche che hanno escluso la presenza delle più comuni e conosciute malattie infettive sulle singole viti sintomatiche.

Dal 2011 tale

fitopatologia è stata riscontrata e segnalata - a seguito di controlli di campo anche su altri vitigni - nelle Regioni Veneto, Emilia Romagna, Puglia e nella Provincia autonoma di Bolzano [1- 6, 14].

A livello mondiale analoga sintomatologia, pur con delle varianti anche in relazione ai vitigni assoggettati, è stata descritta in Giappone (dal 1980), Korea e Slovenia (dal 2001) su numerose altre varietà di viti ad uve da vino e da tavola, anche da incroci interspecifici [6- 9].

1.1 Grapevine Pinot gris Virus (GPGV) Studi recenti, applicando le più moderne tecniche di deep sequencing in viti di Pinot grigio e altre varietà [1, 6, 9], hanno condotto

all’identificazione di vari virus e viroidi noti e di un

(Grapevine Pinot gris Virus). Tale virus è risultato presente nei campioni saggiati con

percentuali di

associazione alla sintomatologia descritta più avanti pari al 77% dei casi, ma si ritrova anche nelle piante asintomatiche [1, 3].

Tale virus è tassonomicamente correlato al Trichovirus Grapevine berry inner necrosis virus (GINV), descritto nel passato unicamente in Giappone [6]. Secondo la letteratura, e per analogia, la malattia riferita a GINV si manifesta solamente su cv sensibili con una sintomatologia paragonabile a quella

osservata sulla

vegetazione e sulla produzione delle viti di Pinot grigio e Traminer;

in Giappone e Korea, in aggiunta, si manifesta anche con la tipica

“necrosi” delle bacche, in cultivar suscettibili di uve da tavola da incrocio e ibridazione con V.

labrusca quali Early Campbell, Kyoho e Tamnara. La caratteristica

“necrosi” della bacca correlata a GINV finora non è stata segnalata su vitigni europei e nei casi da noi osservati. GINV, riscontrato anche in cv di vite asintomatiche, è trasmesso per innesto ed è stato accertato il ruolo dell’acaro eriofide Colomerus vitis, responsabile dell’erinosi, quale vettore [6].

GPGV è stato identificato anche in Korea [7], Slovenia [8], Repubblica Ceca e Slovacchia; in questi

ultimi due casi

l’associazione di GPGV

riscontrate divergenze genetiche del 4,5% per gli isolati descritti [9]

rispetto a quelli di riferimento [1] del nuovo Trichovirus.

La sintomatologia correlata a GPGV è sicuramente riproducibile per innesto impiegando Traminer ar. e Pinot grigio come piante indicatrici. Al contrario, Cabernet franc e V.

rupestris, nelle stesse condizioni, risultano asintomatiche [2]. GPGV risulta trasmesso per innesto, ma non risulta al momento trasmesso efficacemente su ospite erbaceo.

Il Servizio

Fitosanitario Nazionale

ha inserito la

“problematica GPGV”

nella lista delle emergenze fitosanitarie individuate in Italia per il 2014.

1.2 Sintomatologia Il complesso dei sintomi più o meno evidenti di tale nuova fitopatologia degenerativa è riscontrabile soprattutto in primavera al momento dell’allungamento del

germoglio e

specificamente entro la fine del mese di giugno.

Le piante interessate presentano uno o più germogli meno sviluppati rispetto agli altri della stessa pianta: a volte, particolarmente su Traminer, si riscontra l’arresto della crescita per necrosi dell’apice vegetativo. Gli internodi sono raccorciati, le foglie sono di dimensione ridotta, di forma irregolare perché

deformate, con

decolorazioni punteggiate

puntiformi ed erosioni che richiamano e si possono confondere con danni da tripidi o acari o danni da diserbo o sintomi da carenza di microelementi. Il grappolo va soggetto ad una acinellatura più o meno severa che comporta una riduzione della produzione di uva.

Nei casi più gravi, il vigore è compromesso.

Durante la stagione vegetativa i germogli non sintomatici della pianta si accrescono e sovrastano quelli sintomatici rendendo meno visibili i sintomi che, tuttavia, non

scompaiono e

permangono per tutta la stagione vegetativa. In alcune situazioni i germogli sintomatici riprendono, nella parte

superiore, un

accrescimento normale, pur conservando le malformazioni descritte in quella inferiore. I sintomi non appaiono reversibili: ne è stata suggerita la valutazione su una “scala di gravità”

con almeno 3 livelli crescenti, a seconda della presenza % dei sintomi rispetto all’intera pianta ed alla “normalità” di sviluppo e crescita di foglie e germogli. Le piante sintomatiche ripresentano comunque lo stesso “habitus” negli anni, tendenzialmente in peggioramento nel corso del tempo e nelle situazioni più gravi.

Nel vigneto le piante colpite sono presenti in modo casuale sull'intera superficie oppure localizzate in alcune aree.

Non si conoscono, allo stato attuale, eventuali vettori della malattia. In analogia con quanto

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37th OIV Congress, Argentina 2014

descritto per GINV, il possibile ruolo ricoperto da acari eriofidi nell’acquisizione e trasmissione del virus GPGV provvisoriamente associato a tale sindrome è in corso di verifica sperimentale [10]. In aggiunta, in alcuni vigneti dove è segnalata la fitopatologia è stato ipotizzato e monitorato [11-12] un possibile ruolo svolto da vettori di virus eventualmente presenti nella pedofauna (es.

Xiphinema spp.) o da altri nematodi fitoparassiti: le verifiche sono tuttora in corso. Si ritrovano piante sintomatiche sia in vigneti di pochi anni, sia in vigneti adulti. Il fatto che piante sintomatiche siano presenti in vigneti molto giovani porta a supporre che ci possa essere una trasmissione attraverso il materiale vivaistico e una diffusione per mezzo di vettori sconosciuti, che riguarda particolarmente i sintomi di viti in vigneti adulti.

2 Materiali e metodi

La caratterizzazione sanitaria, agronomica ed enologica, dettagliata alla singola pianta di Pinot grigio e Traminer, ha riguardato il confronto fra il comportamento di viti sintomatiche (A) e non sintomatiche (N) rispetto alla fitopatologia qui descritta. Le viti, considerate singolarmente seguendo l’approccio specifico risultante dal programma di selezione clonale sanitaria della vite, sono state scelte in due vigneti preferenziali situati in zone con diversa giacitura (pianura e collina) in Trentino, nord-

est Italia. Il vigneto commerciale di Pinot grigio, di ca 1,3 ha con giacitura in piano a Mezzocorona, è allevato a filare con potatura Guyot ed è stato allestito negli anni 2003-2005 con materiale clonale innestato su S.O.4. Il vigneto commerciale di Traminer, in collina su una superficie di ca. 0,5 ha, è allevato a pergola trentina semplice a San Michele all’Adige ed è stato realizzato nel 2003 con varie combinazioni d’innesto di materiali di origine clonale e standard. Precisamente sono state scelte e considerate nel corso di diverse annate in totale n°

20 viti di Pinot grigio e n°

17 viti di Traminer aromatico,

rispettivamente 10 e 8 viti per le tesi A, 10 e 9 viti per la tesi N.

2.1 Caratterizzazione sanitaria

2.1.1 Osservazioni visive e test di inoculo (indexing) in campo Il rilievo in campo dei sintomi visivi ascrivibili alla nuova virosi, dettagliati

nell’introduzione, ha riguardato anche il monitoraggio dell’intero vigneto (1106 viti di Traminer) o di parte di esso (1053 viti di Pinot grigio). I rilievi sulle stesse piante, quindi, sono stati effettuati durante le

fasi fenologiche

primaverili (da aprile a giugno) e nel periodo vendemmiale (agosto- settembre),

rispettivamente dal 2009 al 2013 per Pinot grigio e nel triennio 2011-2013 per Traminer aromatico.

Il rilievo dei sintomi è

stato valutato secondo una “scala di gravità” con 3 livelli crescenti a seconda della presenza, su parte o su tutta la vegetazione, di quanto variamente descritto per

questa complessa

fitopatologia rispetto alla

“normalità” di sviluppo e crescita varietale dell’intera pianta.

Considerando che

l’assenza di sintomi

rappresenta la

“normalità” (livello 0), ma che nella coltivazione in pieno campo e per le

cause richiamate

(possibile compresenza di tripidi o acari o di danni da diserbo o da carenze

nutrizionali di

microelementi) possono comunque sussistere dubbi interpretativi visivi sulle scolorazioni e/o

ingiallimenti o

malformazioni causate da tali fisio-fitopatie, il livello 1 (sintomi incerti o poco presenti o in forma lieve) rappresenta il primo livello di “rischio”

potenziale o di possibile latenza anche in vitigni sensibili quali Pinot o Traminer. Sulle sole 37 viti singolarmente prescelte e qui descritte e valutate in tabelle e figure, i suddetti rilievi hanno considerato anche la posizione dei singoli germogli sviluppati lungo il/i capo/i a frutto, per una quantificazione numerica media del rilievo a seconda della gravità del sintomo osservato.

Altre attività

diagnostiche e relativi rilievi sono stati derivati dai programmi e protocolli di selezione clonale sanitaria della vite, in particolare per la conservazione in vaso e la propagazione di talee legnose di alcune delle 37 viti individuate [3, 6, 13].

I tradizionali saggi

arborei, di durata triennale su viti indicatrici sensibili, hanno consentito di verificare

sperimentalmente sia la trasmissione di sintomi per innesto sia la sensibilità varietale delle specie utilizzate come indicatrici. Le accessioni - conservate in screen- house e in campo -

impiegate come

indicatrici di riferimento sono state: V. rupestris, V. riparia, V. vinifera cv Cabernet franc, Pinot grigio e Traminer aromatico. Nel biennio 2010-2011 sono state saggiate 9 viti A e 10 N, i cui materiali sono stati innestati per un totale di 52 combinazioni con le indicatrici, valutando visivamente le piante test nel periodo successivo.

2.1.2 Test di inoculo in laboratorio sulla

presenza e

trasmissione di GPGV e di altri virus noti per la vite

Tutte le 37 piante A ed N di Pinot grigio e Traminer, così come i materiali delle varietà e cloni utilizzati quali viti indicatrici (esenti dalla malattia e dai virus qui

descritti, GPGV

compreso), sono state oggetto di una serie ripetuta di controlli diagnostici di laboratorio utilizzando metodiche sierologiche (DAS-

ELISA con kit

commerciali, Agritest srl) e molecolari (RT-PCR multiplex e single RT- PCR) standardizzate secondo quanto riportato in letteratura per i virus contemplati dalle normative fitosanitarie [13]. Per il controllo del GPGV, in particolare, sono stati impiegati i

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metodi ed i primer descritti in letteratura [1, 14]; su alcuni campioni, per confrontare i risultati, i test sono stati effettuati in tre differenti laboratori.

2.2 Caratterizzazione

agronomica ed

enologica

Le caratteristiche

agronomiche ed

enologiche analizzate (fertilità e numero delle gemme, produzione di grappoli ed uva per pianta, peso medio del grappolo e dell’acino, peso del legno di risulta alla potatura, indice di Ravaz nonché i principali parametri analitici dei mosti ottenuti) per singola vite A e N sono quelle considerate nel programma di selezione clonale-sanitaria della vite attualmente in corso.

Per la sola vendemmia 2011, in aggiunta, la caratterizzazione fisico- chimica dei grappoli ha previsto la valutazione dei vinaccioli prodotti. La numerosità ed il peso degli stessi sono stati valutati circa 1 mese dopo raccolta, previa separazione meccanica manuale da residui di polpa e mucillagini,

asciugatura e

conservazione a

temperatura controllata (4-10°C).

In relazione alla relativamente limitata e

non omogenea

numerosità campionaria tra gli anni e tra le tesi (sintomatico=A, non sintomatico=N) si è

optato per una

elaborazione statistica dei dati che prevedesse sia un approccio classico parametrico univariato con test di Tukey per numerosità campionarie diseguali (Unequal N.

HSD Tukey's test) che

per meno consueti approcci non parametrici quali il test U di Mann- Whitney e quello di Kolmogorov-Smirnov. I tre test hanno fornito risultati pressoché identici (dati non presentati), per cui la significatività del confronto tra le medie per i vari parametri riportati in tabelle e grafici viene qui presentata in base al test di Tukey.

3 Risultati e discussione

3.1 Valutazione sanitaria

Per quanto riguarda la

valutazione del

complesso dei rilievi visivi in campo, in tabella 1 vengono presentati alcuni indicatori numerici relativi, in dettaglio, a: il totale delle viti classificate A ed N per

singolo vigneto

monitorato al 1° ed all’ultimo anno di controllo; il valore medio ponderato di intensità dei sintomi valutati - secondo la scala sintomatologica numerica proposta - sui

singoli germogli

sviluppati dalle 37 singole viti di Pinot grigio e Traminer.

Tabella 1. Controlli effettuati sulle stesse viti A (=sintomatiche) ed N (=non sintomatiche) di Pinot grigio

e Traminer aromatico individuate, rispettivamente

dal 2009 e 2011, in 2 vigneti commerciali del Trentino; aggiornamento

2013.

Pinot grigio

(2009-2013) (2011-2013)

N° viti A 140 – 356

N° viti N 913 – 697 1064 – 1046

Intensità media ponderata dei sintomi rilevati su

singole viti A

2.0 – 1.9 Intensità media ponderata

dei sintomi rilevati su

singole viti N 0.1 – 0.2

Si evidenzia come la presenza di viti sintomatiche in vigneti adulti, dal 1° anno di controllo fino al 2013, aumenti dal 13 al 30 % durante 5 anni su Pinot grigio e dal 3 al 6% nei 3 anni di osservazioni su Traminer. Inoltre, i rilievi sulle singole viti hanno, rispettivamente, sempre confermato (viti A) o escluso (viti N) la sintomatologia descritta per tutto il periodo di riferimento (Tabella 1).

Due casi su Pinot grigio fanno eccezione: il primo è la perdita (morte) di una vite A, a causa di progressivo deperimento e mancanza di materiali per il rinnovo dei tralci di potatura. Il secondo riguarda una vite valutata come non sintomatica al 1° e 2° anno che ha dimostrato sintomi certi per il triennio successivo.

Ciò sembrerebbe

suffragare l'ipotesi, peraltro da confermare sperimentalmente, dell'intervento di vettori esterni. Anche i test di inoculo per innesto (indexing) in campo, confermano gli esiti già riportati, cioè la riproducibilità dei sintomi da viti A (e non da viti N) sulle indicatrici sensibili di V. vinifera, ma non su indicatrici aspecifiche.

Relativamente all’attività diagnostica di laboratorio su vari virus e viroidi putativamente coinvolti

nella complessa

fitopatologia descritta, i risultati preliminari già ottenuti sono in corso di approfondimento e dettaglio.

3.2. Caratterizzazione

agronomica ed

enologica

Le elaborazioni

statistiche dei rilievi agronomici ed enologici per il confronto tra le viti A e N di Pinot grigio sono riportate in Tabella 2 e Figura 1.

Tabella 2. Dati medi + dev.std e significatività statistica (p, Unequal N.

HSD Tukey's test) per il confronto tra alcune caratteristiche di viti A e N di Pinot grigio, annate 2009-

2013. [n.s.= non significativo].

Viti A Viti N p

grappoli/ceppo 13.0 ± 5.2 18.5 ±

6.0 0.001

Peso uva/ceppo 1.329 ± 0.7 2.680 ±

1.3 0.001

Indice di Ravaz

[uva / legno] 3.6 ± 2.6 4.4 ± 2.4 n.s.

Zuccheri mosto 21.85 ± 1.6 22.22 ± 1.6 n.s.

Acidità totale 6.36 ± 0.7 6.28 ± 1.0 n.s.

Acido tartarico 6.67 ± 0.8 6.41 ± 1.0 n.s.

Acido malico 3.42 ± 0.4 3.52 ± 0.5 n.s.

3.34 ± 0.1 3.33 ± 0.1 n.s.

assimilabile 215 ± 66 219 ± 53 n.s.

vinaccioli/ceppo 600 ± 372 1761 ± 647 0.001

I riscontri presentati hanno evidenziato una penalizzazione notevole e statisticamente

significativa per la produttività delle viti A;

in particolare la perdita di vigore, riscontrata dal peso del legno alla potatura, è risultata del 30% mentre la perdita di prodotto addirittura del 50%. La quantificazione cumulativa del danno produttivo dovrebbe considerare, in aggiunta,

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37th OIV Congress, Argentina 2014

anche la perdita di una vite (10% sul totale investigato).

Le cause di tale importante decremento produttivo rispetto alle performances di viti N sono imputabili alla diminuzione nella fertilità delle gemme (dati non

mostrati), alla

diminuzione del numero (-30%) e del peso medio (-30%) dei grappoli.

Quelli di viti A, inoltre, presentano acini (-8%) e

rachide (-27%)

significativamente meno pesanti. Un dato aggiuntivo, rilevato solamente a vendemmia 2011 dal totale dei grappoli ammostati, ha riguardato il numero medio di vinaccioli per vite che è risultato significativamente inferiore (-66%) nelle viti sintomatiche.

Nessuno dei parametri del mosto analizzati, al contrario, è risultato statisticamente differente tra viti A e N, così come il rapporto tra uva e legno prodotti (Indice di Ravaz).

Figura 1. Box plots relativi ad ulteriori caratteristiche risultate significativamente differenti (p<0.001) tra viti A e N in Pinot grigio.

Per il confronto relativo a viti A e N di Traminer aromatico, effettuato nel triennio 2011-2013, in Tabella 3 si riportano i

valori medi ottenuti ed i risultati delle elaborazioni statistiche.

Tabella 3. Dati medi + dev.std e significatività statistica (p, Unequal N.

HSD Tukey's test) per il confronto tra alcune caratteristiche di viti A e N

di Traminer, annate 2011- 2013. [n.s.= non

significativo].

Viti A Viti N

grappoli/ceppo 16.7 ± 10.2 29.9 ± 9.2 Peso uva/ ceppo 1.840 ± 1.1 4.260 ±

1.5 Peso medio

grappolo [g] 126 ± 58 158 ± 44 Peso medio 1.38 ± 0.4 1.62 ± 0.1 Peso legno/

ceppo [Kg] 0.720 ± 0.3 1.260 ± 0.3 Indice di Ravaz

[uva / legno] 2.3 ± 2.1 3.4 ± 1.5 Zuccheri mosto 22.82 ± 1.4 22.91 ± 0.7 Acidità totale 4.3 ± 0.6 4.4 ± 0.8 Acido tartarico 5.73 ± 0.9 5.79 ± 0.9

Acido malico 2.25 ± 0.4 2.34 ± 0.3

3.57 ± 0.3 3.56 ± 0.3

assimilabile 133 ± 45 150 ± 44

vinaccioli/ceppo 551 ± 528 1295 ± 324

Le significative perdite produttive delle viti della tesi A rispetto ad N presentano differenziali ancora maggiori di quelli sopra discussi per il Pinot grigio. Il vigore, dal peso del legno di risulta alla potatura delle viti A, si è quasi dimezzato (-43%) rispetto a quello delle viti asintomatiche (N); la produzione media di uva è risultata inferiore di ca.

60%, causa minor numero (-44%) e peso (- 20%) dei grappoli e degli acini (-15%). Anche in Traminer il numero

medio di vinaccioli per

vite è risultato

significativamente inferiore (-57%) nelle viti sintomatiche. I parametri del mosto analizzati, come nel caso del Pinot grigio, non sono risultati statisticamente differenti tra le viti A e N.

Contrariamente a quanto in Tabella 2, l'Indice di Ravaz è risultato significativamente influenzato dallo stato sanitario delle viti.

4 Conclusioni

In conclusione, la malattia infettiva descritta induce significative perdite di vigore e di produzione sia nelle viti di Pinot grigio ed ancor più in quelle di Traminer aromatico.

I dati presentati mettono in evidenza, per le piante sintomatiche, la significativa perdita di produzione per riduzione del numero e del peso dei grappoli, del peso degli acini e del numero di vinaccioli prodotti, nonché il notevole deperimento vegetativo.

La perdita di vigore delle viti ammalate è ben evidente nel caso del Pinot grigio, ma lo è ancor di più per il Traminer aromatico.

Viceversa, non sembrano essere significativamente influenzati i principali parametri enologici considerati. Viene ribadito il ruolo fondamentale svolto dal programma di selezione clonale sanitaria della vite, e da eventuali controlli aggiuntivi proposti rispetto a quanto finora normato e previsto

dal processo di

certificazione vivaistica nazionale e comunitario, nel prevenire questa

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problematica fitopatologica.

Ringraziamenti

Per la

partecipazione in attività di ricerca o collaborazioni

scientifiche si

ringraziano i colleghi

coinvolti presso

FEM: P. Bragagna;

presso IVV-CNR e Università di Bari:

G.P. Martelli, P.

Saldarelli, E. deLillo, V. Savino e coll.;

presso DipSA-

Università di

Bologna: R. Credi, F.

Terlizzi, R. Beber;

presso l’Università di Napoli: F.P.

D’Errico; presso

CRA-ABP di Firenze:

P.F. Roversi e S.

Simoni.

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