DIARIO DELLE LEZIONI DEL CORSO DI ANALISI MATEMATICA II 2015-2016
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA GESTIONALE
DANIELE ANDREUCCI
DIP. SCIENZE DI BASE E APPLICATE PER L’INGEGNERIA UNIVERSITÀ LA SAPIENZA
VIA A.SCARPA 16, 00161 ROMA, ITALY
Le dimostrazioni fanno parte del programma, salvo quando viene esplicitamente indicato il contrario con il simbolo (s.d.).
I paragrafi indicati con AM sono riferiti alla seconda edizione di M.Bertsch, R.Dal Passo, L.Giacomelli, Analisi Matematica
mentre quelli indicati con EDO (o non altrimenti segnalati) sono riferiti alla versione del 2015-09-10 delle Note su Equazioni Differenziali Ordinarie presente sul sito del corso.
Gli esercizi indicati nella forma n/m (esercizio n del gruppo m) sono riferiti alla versione del 2015-09-10 degli Esercizi d’esame e di controllo reperibili sul sito del corso, mentre quelli indicati con AB sono riferiti al testo
D.Andreucci, A.M. Bersani, Risoluzioni di problemi d’esame di Analisi Matematica II
Le lezioni quando non indicato altrimenti sono state svolte dal docente responsabile del corso, prof. Daniele Andreucci. Il dott. Francesco Sisti è codocente del corso.
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1. Lunedì 21/9/2015
Presentazione del corso.
Equazioni e sistemi di equazioni differenziali ordinarie (e.d.o.).
Soluzioni locali di e.d.o..
Esempio 1.1. Il problema
y0= f (y) , y(0) = 0 , con
f (y) =
− 1 , y ≥ 0 , 1 , y < 0 ,
non ha soluzioni.
Definizione di soluzione locale del problema di Cauchy y0 = F (t, y) , y(α) = β , con F ∈ C (K), K = Ih× Bk.
Esempio 1.2. Risoluzione per separazione di variabili del problema y0= y2+ 1 , y(0) = 0 .
Discussione dell’intervallo di definizione per Ih= [−90, 110], Bk = [−19, 21]. Per casa 1.3. Trovare tutte le soluzioni delle e.d.o.
y0= t
yey+ ey , y0= ey2.
Per casa 1.4. Trovare tutte le soluzioni dei sistemi
x˙1= −x2, x˙2= x1;
x˙1= x2, x˙2= −x1;
x˙1= x2, x˙2= x1.
Per casa 1.5. 1/270.
Paragrafi di riferimento sul testo: EDO 1.1; AM 17.0.
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2. Mercoledì 23/9/2015
Lemma 2.1. (Disuguaglianza di Gronwall) Sia y ∈ C1([α1, α2]).
Se vale
|y0| ≤ λ(|y| + σ) , in [α1, α2], con λ ≥ 0, σ ≥ 0 costanti, allora
|y(t)| + σ ≤ eλ|t−a|(|y(a)| + σ) , per ogni α1≤ a, t ≤ α2. (2.1) Definizione di funzione lipschitziana in una variabile (vettoriale).
Teorema 2.2. Siano y(·; a, b) e y(·; α, β) due soluzioni locali dei corrispondenti problemi di Cauchy. Allora, se tali soluzioni sono definite entrambe (almeno) su un intervallo J , a, α ∈ J , si ha
|y(t; a, b) − y(t; α, β)| ≤ eL|t−a| |b − β| + M |a − α| , ∀t ∈ J . Qui L è la costante di Lipschitz e M è il maggiorante di F .
Corollario 2.3. (Unicità) Siano u e v due soluzioni locali dello stesso problema di Cauchy. Valga la condizione di Lipschitz per F . Allora u ≡ v nell’intervallo intersezione dei domini di definizione di u e v.
Esercizio 2.4. Risoluzione delle equazioni y0= t
yey+ ey, y0= t
yey+ y, y0 = ey2, e del sistema
x˙1= −x2,
˙
x2= x1;
Per casa 2.5. AB 4.11, 4.17.
Paragrafi di riferimento sul testo: EDO 1.2, 1.3; AM 17.2.
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3. Venerdì 25/9/2015
Funzioni vettoriali: limiti, continuità, derivabilità e integrabilità definiti per componenti.
Teorema 3.1. Valgono:
t→tlim0y(t) = y0 ⇔ lim
t→t0|y(t) − y0| = 0 ; d
dt[y(t) · z(t)] = y0(t) · z(t) + y(t) · z0(t) ; y ∈ C (J ) con J compatto ⇒ |y(t)| ≤ M , t ∈ J .
Successioni di Cauchy in RN; una successione di punti di RN converge se e solo se è di Cauchy.
Esempio 3.2. La curva
y(t) =( (t2, 0) , − 1 < t ≤ 0 , (0, t2) , 0 < t < 1 ,
ha un punto angoloso nell’origine nonostante che y ∈ C1((−1, 1)). Esercizio 3.3. AB 4.11,
1/270.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 12.1, 17.1.
4. Lunedì 28/9/2015
(dott. Francesco Sisti) Richiami su funzioni di più variabili.
Generalità: Funzioni di più variabili, Insiemi di Livello . Definizione in R2: Data f : R2→ R
Ic(f ) = {(x, y) ∈ R2| f (x, y) = c } con c ∈ R, Esempi in R2.
Curve in R2, Rappresentazione Parametrica, Rappresentazione Cartesiana. Esem- pi. Vettore tangente ad una curva.
Ricavare il vettore normale a partire dal vettore tangente, Esempi.
Insiemi di livello in Rn , Data f : Rn → R
Ic(f ) = {x ∈ Rn | f (x) = c}
con c ∈ R. Insiemi di livello Ic(f ) al variare di c.
Restrizione di una funzione di 2 variabili f (x, y) su di una curva γ.
Semplici esempi iniziali: Andamento della restrizione f (γ(t)) con γ(t) = (t, 0), γ(t) = (t, −t).
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5. Mercoledì 30/9/2015
Formulazione del problema con ritardo r > 0
z0(t) = F (t, z(t − r)) , z(t) = b , a − r ≤ t ≤ a .
Lemma 5.1. Il problema con ritardo ha un’unica soluzione in [a, a + δ], ove
δ = min h, k
M
. Dimostrazione e commenti sulla disuguaglianza
b
Z
a
F (t) dt
≤
b
Z
a
|F (t)| dt ,
per F integrabile, F : [a, b] → RN.
Esercizio 5.2. 1/620, 8/480.
Paragrafi di riferimento sul testo: 1.2.
6. Venerdì 2/10/2015
(dott. Francesco Sisti) Limiti, Continuità.
Confronto tra Limiti in R e Limiti in R2. Definizione di limite in Rn.
Definizione di continuità in Rn.
Limite per f (x, y) ristretta ad una curva,
condizioni per dimostrare la non esistenza del limite.
Coordinate circolari.
Teorema del confronto per limiti in Rn. Esempio f (x, y) = 2x2+2yx2+y2−3xy2 .
Maggiorazioni di funzioni in R2 tramite l’uso di coordinate circolari.
Esempi.
Condizione dell’esistenza di limite. Esempi.
7. Lunedì 5/10/2015
(dott. Francesco Sisti) Teorema su esistenza del Limite*
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 10.3.
Richiamo retta tangente, derivate in R1. Derivate Parziali in R2; Rn.
Richiamo differenziabilità in R1. Inizio Differenziabilità in R2. Esempi.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 11.1.
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8. Mercoledì 7/10/2015
Teorema 8.1. Il problema di Cauchy
y0 = F (t, y) , y(a) = b , ha soluzione in [a − δ, a + δ], ove
δ = min h, k
M
.
Esercizio 8.2. 18/650.
Equazioni del tipo
y0= fy x
, x 6= 0 . Cambiamento di variabile
u = y x,
e riduzione dell’equazione al tipo a variabili separabili.
Per casa 8.3. 4, 10/260, 3/280, 25/650.
Paragrafi di riferimento sul testo: 1.3; AM 17.2, 17.3.
9. Venerdì 9/10/2015
Problemi di Cauchy per F : Ω → RN, con Ω ⊂ RN +1 aperto. Funzioni localmente lipschitziane.
Definizione di soluzione massimale del problema di Cauchy.
Lemma 9.1. Due soluzioni dello stesso problema di Cauchy coincidono nell’intervallo comune di definizione.
Lemma 9.2. Se z è soluzione dell’e.d.o., definita in (t0, t1], t1< ∞, allora esiste una soluzione ˜z definita in (t0, t1+ σ) per un σ > 0 opportuno tale che z ≡ ˜z in (t0, t1].
Teorema 9.3. (s.d.) Esiste unica soluzione massimale del problema di Cauchy; il suo intervallo di definizione è aperto.
Esercizio 9.4. AB 4.43.
Per casa 9.5. AB 4.21, 4.34, 4.51.
Paragrafi di riferimento sul testo: 1.3, 1.4; AM 17.2.
10. Lunedì 12/10/2015
(dott. Francesco Sisti) Differenziabilità di funzioni con due variabili.
Teorema 10.1. Una fuzione differenziabile ammette derivate parziali prime.
Piano tangente.
Esercizio sul piano tangente.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 11.2.
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11. Mercoledì 14/10/2015
Teorema 11.1. Una soluzione massimale definita in (σ, Σ) esce definitivamente da qualunque compatto per t → Σ−.
Corollario 11.2. 1) (Ω limitato) Se Σ < +∞, per t → Σ− vale dist (t, y(t)), ∂Ω → 0 .
2) (Ω = (r, s) × RN) Se Σ < s allora |y(t)| diviene illimitato per t → Σ−.
Teorema 11.3. Se |F (t, y)| ≤ K|y| allora la soluzione massimale è limitata in ogni intervallo finito in cui è definita.
Esercizio 11.4. 1/400, 1/430.
Per casa 11.5. 2/200, 2/430, 3/440.
Paragrafi di riferimento sul testo: 1.4.
12. Venerdì 16/10/2015
(dott. Francesco Sisti) Derivate seconde di f : RN → R.
Richiamo teorema di Schwartz.
Esempio.
Estremi locali, Estremi globali, Punti Critici: Teorema di Fermat; dimostrazione del teorema in R2.
Esempio svolto.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 11.6.
13. Lunedì 19/10/2015
(dott. Francesco Sisti) Funzioni composte di più variabili.
Derivata totale di funzione composta in più variabili.
Curve e superfici in forma implicita.
Il gradiente in un punto di una curva F (x, y) = 0 è normale alla curva stessa in quel punto; dimostrazione.
Normale ad una superficie F (x, y, z) = 0, senza dimostrazione.
Funzione di due variabili z = f (x, y) come caso particolare di F (x, y, z) = 0 e sua normale.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 11.1-12.5.
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14. Mercoledì 21/10/2015
Sistemi lineari di e.d.o..
Le soluzioni sono definite globalmente (ossia nell’intervallo J ove sono definiti e continui i coefficienti).
C1(J ) come spazio vettoriale.
Teorema 14.1. Combinazioni lineari di soluzioni sono ancora soluzioni.
Corollario 14.2. L’insieme S delle soluzioni è un sottospazio vettoriale di C1(J ).
Concetto di lineare indipendenza in S.
Teorema 14.3. {yi} ⊂ S è linearmente indipendente in S se e solo se {yi(t0)} ⊂ RN è linearmente indipendente come sottoinsieme di RN.
Esercizio 14.4. Studio delle orbite del sistema x01= tx2, x02= −tx1.
Esercizio 14.5. 1/350.
Per casa 14.6. 2/350; 1/360.
Risoluzione del sistema
x01= tx2, x02= −tx1.
Paragrafi di riferimento sul testo: 2.1, AM 17.6.
15. Venerdì 23/10/2015
(dott. Francesco Sisti) Sviluppo di Taylor al II ordine con resto di Lagrange.
Dimostrazione dello sviluppo con resto di Lagrange.
Sviluppo al II Ordine con resto di Peano, motivazione senza dimostrazione.
Matrice Hessiana
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 11.4.
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16. Lunedì 26/10/2015
Teorema 16.1. Le N soluzioni corrispondenti agli N problemi di Cauchy con dati iniziali assegnati come una base di RN sono una base di S.
Corollario 16.2. dim S = N .
Integrale generale del sistema differenziale lineare.
Definizione di matrice risolvente.
Lemma 16.3. Il prodotto di una matrice risolvente per una matrice quadrata non singolare è ancora una matrice risolvente.
Teorema 16.4. Se Y(t) è una matrice risolvente allora Φ(t, t0) = Y(t)Y(t0)−1 ha la proprietà che Φ(t, t0)u0 risolve il problema di Cauchy con dato u0.
Definizione di matrice risolvente canonica (o di transizione).
Esercizio 16.5. Risoluzione del sistema
x01= tx2, x02= −tx1, e calcolo della matrice di transizione in t = 0.
2/430.
Per casa 16.6. 4/430.
Paragrafi di riferimento sul testo: 2.2, AM 17.6.
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17. Mercoledì 28 ottobre
Sistemi di e.d.o. lineari a coefficienti costanti y0= Ay.
Proposizione 17.1. Se Av = λv allora eλtv è soluzione.
Corollario 17.2. Se A ha una base di autovettori vi di autovalori λi, allora la matrice che ha per colonne eλitvi è risolvente.
La matrice esponenziale etA. Teorema 17.3. (s.d.) La matrice
etA=
∞
X
i=0
(tA)i i!
è definita per ogni A e t. Inoltre d
dtetA= AetA.
Giustificazione formale della formula di derivazione (derivazione per serie).
Se v è un autovettore di autovalore λ si ha etAv = eλtv.
Teorema 17.4. etA è la matrice di transizione in t = 0.
La matrice di transizione in t = t0 è e(t−t0)A.
Esercizio 17.5. 2/550; 2/360.
Per casa 17.6. 3/360.
AB 4.13, 4.39, 4.51.
Trovare l’integrale generale di y0 = Ay, ove
A =
1 −1 4
3 2 −1
2 1 −1
.
Paragrafi di riferimento sul testo: 2.3, AM 17.6.
18. Venerdì 30/10/2015
(dott. Francesco Sisti) Sviluppo intorno ai punti critici per loro classificazione.
Forme quadratiche, classificazione forme quadratiche.
Diagonalizazione delle forme quadratiche per la loro classificazione.
Teorema 18.1. Se la forma quadratica associata alla matrice Hessiana nel punto critico x0 è definita positiva (negativa) allora x0 è di minimo (massimo) locale forte; se è indefinita è punto di Sella.
Cenni della dimostrazione.
Paragrafi di riferimento sul testo: 11.6.
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19. Lunedì 2/11/2015
(dott. Francesco Sisti) Forme quadratiche semidefinite.
Autovalori nulli della forma quadratica.
Modo per classificare un punto critico direttamente.
Restrizioni per individuare un punto di sella.
Ricapitolazione e notazione per funzioni in 3 o più variabili: f : Rn→ R.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 11.6.
20. Mercoledì 4/11/2015
Definizione di autovettore generalizzato di ordine m > 1.
Metodo di ricerca di un integrale generale del sistema del primo ordine lineare a coefficienti costanti mediante una base di autovettori e autovettori generalizzati.
Struttura delle soluzioni linearmente indipendenti trovate come combinazioni di esponenziali polinomi e funzioni trigonometriche.
Esercizio 20.1. 1/550, 9/440.
Per casa 20.2. 10/440.
Paragrafi di riferimento sul testo: 2.3, AM 17.6.
21. Lunedì 9/11/2015
(dott. Francesco Sisti) Estremi vincolati.
Metodo diretto di sostituzione.
Linee di livello tangenti al vincolo.
Gradiente del vincolo parallelo al gradiente della funzione.
Sistema di Lagrange in due dimensioni.
Lagrangiana, condizione di estremi vincolati.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 13.2.
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22. Mercoledì 11/11/2015
Definizione di dipendenza continua.
Definizione di sistema autonomo.
Definizione di eqilibrio stabile, asintoticamente stabile, instabile.
Caso del punto di equilibrio 0 ∈ RN per il sistema lineare a coefficienti costanti y0= Ay .
Dall’integrale generale ottenuto con il metodo degli autovalori e autovettori generalizzati si ha:
• Se Re λ < 0 per ogni autovalore, 0 è asintoticamente stabile.
• Se Re λ > 0 per almeno un autovalore, 0 è instabile.
• Se Re λ ≤ 0 per ogni autovalore, e non occorre introdurre gli autovettori generalizzati per gli autovalori con Re λ = 0, allora 0 è stabile.
Esercizio 22.1. AB 4.53.
Per casa 22.2. AB 4.23.
Studiare la stabilità di (0, 0) per il sistema x01= x1− bx2, x02= x1− 2x2.
Esercizi nel sito del corso sui sistemi lineari, con data di oggi.
Paragrafi di riferimento sul testo: 1.1, 1.3, 2.3.
23. Venerdì 13/11/2015
(dott. Francesco Sisti)
Funzione f : CI(R2) → R vincolata ad insieme chiuso e limitato.
Richiamo sul teorema di Weierstrass.
Ricerca di minimo e massimo assoluti per funzione continua su insieme chiuso e limitato.
Punto singolare x∗per il vincolo g(x, y) = 0: ∇g(x∗) = 0.
Esempio risolto parallelamento tramite sostituzione diretta e tramite Lagrangiana.
Bordo ∂E ∈ R2 di un insieme chiuso e limitato E ∈ R2e sua parametrizzazione.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 13.2.
24. Lunedì 16/11/2015
(dott. Francesco Sisti)
Esempio di punto singolare per vincolo g(x, y) = 0: ∇g(x∗) = 0.
Relazione tra metodo di sostituzione diretta e metodo di Lagrange.
Esercizio risolto in dettaglio: Massimi e minimi assoluti della funzione f (x, y) = x2y + 2 vincolata alla frontiera dell’insieme
E =(x, y) ∈ R2: x2+ y2< 16, x > 0 .
Svolgimento completo tramite sostituzione diretta e tramite Lagrangiana.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 13.2.
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25. Mercoledì 18/11/2015
Metodo per ottenere l’integrale generale di e.d.o. lineari a coefficienti costanti omogenee.
Equazioni del tipo di Eulero:
y(n)+a1
xy(n−1)+ · · · + an
xny = 0 ; metodo per ottenere l’integrale generale.
Esercizio 25.1.
y00+ 1 xy0+ 1
x2y = 0 .
Caso delle equazioni lineari non omogenee.
Teorema 25.2. Se y e w sono soluzioni dell’equazione non omogenea allora y − w risolve l’equazione omogenea associata.
Corollario 25.3. L’integrale generale dell’equazione non omogenea è dato dal- l’integrale generale dell’equazione omogenea associata sommato a una soluzione particolare dell’equazione non omogenea.
Metodo della variazione delle costanti per trovare la soluzione particolare dell’equazione non omogenea.
Metodo ad hoc per trovare la soluzione particolare dell’equazione non omogenea qualore il termine noto abbia la forma
eαxQ(x)(c1cos(γx) + c2sin(γx)) , con Q(x) polinomio.
Esercizio 25.4. AB 4.13, 4.45.
Paragrafi di riferimento sul testo: 2.4, AM 17.4.
26. Venerdì 20/11/2015
(dott. Francesco Sisti)
Punti critici di funzione a tre variabili: f : CI(R3) → R vincolata a g(x, y, z) = 0, g : CI(R3) → R.
Sistema di Lagrange in tre dimensioni, Lagrangiana in tre dimensioni.
Esercizio risolto in dettaglio:
Massimi e minimi assoluti della funzione f (x, y) = x + y − z vincolata all’insieme E =(x, y) ∈ R2: x2+ y2+ z2= 1 .
Estremi assoluti di funzioni continue su insiemi chiusi e limitati con parte interna non vuota (insiemi chiusi e limitati “pieni”).
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 13.3.
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27. Lunedì 23/11/2015
(dott. Francesco Sisti) Richiami: Serie Numeriche.
Carattere della Serie: Convergente, Divergente o Irregolare, Esempi.
Serie di Riferimento: Serie Geometrica, Serie Armonica.
Condizione Necessaria per la convergenza della serieP∞
k=0ak è che limk→∞ak = 0, e dimostrazione. Controesempio.
Criterio del confronto per serie a termini non negativi, Esempio.
Definizione di convergenza assoluta per le serie. La convergenza assoluta implica la convergenza semplice.
Criterio del Rapporto per la convergenza di una serie a termini positivi.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 4.6; 4.7; 4.8.
28. Mercoledì 25/11/2015
Equazioni di Bernoulli.
Esercizio 28.1. 1/280.
Equazioni lineari del primo ordine; struttura dell’integrale generale; integrale ge- nerale dell’omogenea associata ottenuto per separazione delle variabili e integrale particolare della non omogenea per variazione delle costanti.
La traslata nel tempo della soluzione di un sistema autonomo è ancora una soluzione.
Teorema 28.2. Se y è la soluzione di un sistema autonomo e per t2 > t1 vale y(t1) = y(t2), allora y è periodica di periodo t2− t1.
Riduzione dell’ordine dell’equazione scalare y00= f (y0, x) , mediante la sostituzione v = y0.
Riduzione di ordine dell’equazione scalare y00= f (y0, y) . I metodo: cambiamento di variabili y = y(p), p = y0. II metodo: cambiamento di variabili y0= y0(y).
Esercizio 28.3. 1/360.
Esercizio 28.4. 9/650.
Per casa 28.5. 11/480.
Paragrafi di riferimento sul testo: 17.2.1, 17.5.3.
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29. Venerdì 27/11/2015
(dott. Francesco Sisti) Teorema 29.1. (Criterio del confronto) Sia P∞
k=0ak una serie tale che
∃N ≥ 0 : ak > 0 ∀k ≥ N ; se esiste finito il limite lim
k→∞
ak+1
ak = l
e l > 1 la serie diverge, se l < 1 la serie converge, se l = 1 non si può concludere nulla.
Criterio della radice*, enunciato, Esempio.
Serie di Potenze.
Teorema 29.2. (Raggio di convergenza per le serie di potenze) Sia
∞
X
k=0
bk(x − x0)k; se esiste finito il limite
lim
k→∞
|bk+1|
|bk| = L, si ponga R =
1/L se L 6= 0, ∞ +∞ se L = 0 , 0 se L = ∞ . Allora:
se |x − x0| < R la serie converge assolutamente, e quindi semplicemente;
se |x − x0| > R la serie non converge.
Criterio della radice per determinare il raggio di convergenza delle serie di potenze*.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 4.8, 9.3.
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30. Lunedì 30/11/2015
(dott. Francesco Sisti)
Esempio 30.1. 1) Criterio rapporto con Serie di potenze lacunari:
∞
X
k=0
k(−4)k(x − 1)2k.
2) Funzioni somma di serie di potenze a partire dalla serie geometrica tramite sostituzioni, Esempi: x = −t2,
∞
X
k=0
(−1)kt2k= 1 1 + t2
Teorema 30.2. (Proprietà delle serie di Potenze) Sia data la serie
∞
X
k=0
bk(x − x0)k. Se ha raggio di convergenza R > 0 allora
(1) La somma della serie è una funzione derivabile (e quindi continua) in (x0− R, x0+ R) e vale:
d dx
∞
X
k=0
bk(x − x0)k
!
=
∞
X
k=0
bk d
dx (x − x0)k =
∞
X
k=1
k bk(x − x0)k−1 La serie derivata ha lo stesso raggio di convergenza R.
(2) Come conseguenza di 1. si ha che f ∈ C∞(x0− R, x0+ R)
(3) La somma della serie ammette primitiva nell’intervallo (x0− R, x0+ R) e vale:
Z ∞
X
k=0
bk(x − x0)k
! dx =
∞
X
k=0
bk
Z
(x − x0)kdx =
∞
X
k=0
bk
k + 1(x − x0)k+1. Applicazione di (3.): Sviluppo in serie della funzione arctan(x) e calcolo di π.
Definizione di funzione analitica.
Applicazione di (1.) e (2.) nel seguente
Teorema 30.3. Una funzione analitica ha lo sviluppo in serie che coincide con lo sviluppo di Taylor.
Una funzione f ∈ C∞(x0− R, x0+ R) non è detto che sia analitica.
Esempio 30.4. La funzione:
f (x) =
(e−x21 x 6= 0 , 0 x = 0 ,
è f ∈ C∞(R) ma non è analitica.
Paragrafi di riferimento sul testo: AM 9.3; 9.4.
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31. Mercoledì 9/12/2015
Riepilogo.
Esercizio 31.1. AB 4.33, 4.39, 4.51.
1/200, 1, 2/220.
32. Lunedì 14/12/2015
Risoluzione degli esercizi su sistemi di e.d.o. assegnati l’11 novembre 2015.
FINE DEL CORSO
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