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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.22 (1895) n.1118, 6 ottobre

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(1)

L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, F I N A N Z A , COMMERCIO, B A N C H I , F E R R O V I E , I N T E R E S S I P R I V A T I

Anno

XXII

- Voi. XXV!

Domenica 6 Ottobre 1895

N. 1118

I TRIBUTI LOCALI

S e c o n d o le a f f e r m a z i o n i dei periodici m e g l i o i n f o r -mati il M i n i s t e r o starebbe studiando una r i f o r m a dei tributi locali ; sventuratamente le i n f o r m a z i o n i n o n a g g i u n g o n o su quali basi, con quali criteri, con quali intendimenti ; e quindi non è possibile c h e p r e n d e r atto della notizia e d attendere c h e il risultato degli studi assuma la f o r m a di un p r o g e t t o . d i

S i a m o convinti c h e se il Ministero ha v e r o p r o posilo di r i f o r m a r e i tributi locali, i i m o d o c h e r i -spondano il più possibile alle esigenze dei tempi m o d e r n i , non potrà a m e n o di tener presente c h e i comuni italiani, e spinti dalle leggi c h e fino a d ora v e n n e r o poste in v i g o r e , e tratti a n c h e dalla i m i t a -zione di quanto per proprio conto fa lo Stato, hanno trasportato nel sistema tributario locale q u e l l o stesso e m p i r i s m o , c h e f u il solo criterio dei G o v e r n i e d e i

Parlamenti della nuova Italia.

Si è trovato m o d o , anche p e r e v i t a r e o g n i sin dacato, di s o p p r i m e r e l e statistiche c h e r i v e l a v a n o il disordine tributario dei c o m u n i italiani, ma è noto però fino a qual punto la s p e r e q u a z i o n e e la i g n o -ranza di ogni principio scientifico abbiano presieduto a l l ' i n a s p r i m e n t o delle g r a v e z z e . P a r t e n d o dalla s o vrimposta fondiaria e t e r m i n a n d o col dazio di c o n -sumo si può dire c h e sia una lunga serie di abusi, coi quali si attenta, n o n solo alla pazienza dei c o n t r i -buenti, m a anche alla e c o n o m i a dei centri di l a v o r o .

Ci p r o p o n i a m o q u a l c h e studio su tale materia ardua e complessa, m a fino da ora v o g l i a m o a c c e n nare a d un p r i n c i p i o f o n d a m e n t a l e sul q u a l e v o r -r e m m o foggiata una -rifo-rma d e l sistema t-ributa-rio locale.

Si può a f f e r m a r e c h e molti c o m u n i italiani s p e -cialmente le città, e quelli c h e si d a n n o il tono di città, hanno voluto a p r i r e la porta al progresso, m i -g l i o r a n d o , r i f o r m a n d o alcuni servizi e istituendone di n u o v i . N o n si può a f f e r m a r e in pari t e m p o elio questi m i g l i o r a m e n t i , queste r i f o r m e e le n u o v e isti-tuzioni abbiano seguito un concetto razionale, o d almeno abbiano c o m i n c i a t o dal necessario p e r p a s -sare g r a d o g r a d o all' utile. Si sono allargate piazze ed abbellite strade prima di a v e r e l ' a c q u a potabile; si sono costruite case c o m u n a l i prima d e l l e f o g n a -ture, si sono impiantate illuminazioni a g a s o d a luce elettrica prima di a v e r e locali adatti p e r le s c u o l e ; si è stipendiato il capo banda p r i m a d e l maestro. N e s s u n criterio, nessun o r d i n e , nessuna d i -sciplina e p e r c i ò i c o m u n i nella m a g g i o r parte d e i casi hanno seguito la via c h e al S i n d a c o , alla Giunta, al partito d o m i n a n t e p r o c u r a v a m a g g i o r e popolarità

e quindi m a g g i o r e sicurezza di mantenersi al pote-re ; q u a l c h e caso di fornicazione con imppote-resari o co-struttori noti è mancato, q u a l c h e dispersione di fondi fu anche q u a e là segnalata.

M i se le statistiche eolle c i f r e delle spese cosi f o r t e m e n t e a u m e n t a t e sul c o m p l e s s o dei c o m u n i de-notano c h e i tentativi di m i g l i o r a r e i servizi si sono l'alti, lutto lascia v e d e r e c h e da u n a parte non si e b b e alcuna n o r m a nell' o r d i n e con cui l e m a g g i o r i spese si distribuirono, dall' altra la p i ù parte d e i c o m u n i n o n tenne conto della relazione tra la entità della spese e la potenza contributiva d e i cittadini, già oppressi e tormentati dal fisco G o v e r n a t i v o .

Q u i n d i non s o l a m e n t e a l l ' a u m e n t o n o t e v o l i s s i m o d e l l e spese fa riscontro l'aumento del debito c o m u -nale, ma, c i ò c h e è g r a v i s s i m o , non pochi c o m u n i hanno potuto v e n i r m e n o ai loro i m p e g n i senza che i creditori a v e s s e r o nella l e g g e i mezzi per ottenere q u e l l o c h e a loro e r a d o v u t o . E per conseguenza il creili lo c o m u n a l e in g e n e r e è cosi scosso, che d i f f i c i l m e n t e o r a si t r o v a n o capitali disposti a d a c c e t -tare la garanzia di un c o m u n e , n e m m e n o eolla dele-g a z i o n e sulla s o v r i m p o s t a , anche questa ormai poco c r e d u t a .

I tentativi fatti p e r r i m e d i a r e questo stato di cose così disordinato m e d i a n t e l ' i n t e r v e n t o della Cassa dei depositi e prestiti andò in gran parte fallito, sia p e r c h è la Cassa non a v e v a , r e l a t i v a m e n t e al bisogno, mezzi sufficienti p e r c o n v e r t i r e i debiti comunali a più miti saggi di interessi e d a più lunga rateazione, sia perchè lo Stato ebbe bisogno di sequestrare a p r o p r i o profitto le disponibilità della Gassa stessa.

D u p l i c e , q u i n d i , d e v e essere la mira di una ri-forma : quella di r e g o l a r e i tributi ; e quella d i a v e r e il m e z z o p e r sistemare il debito dei c o m u n i . L* un concetto p e r ò è strettamente legato all' altro p e r c h è il c r e d i t o dei C o m u n i non si potrà rialzare e f f e t t i v a m e n t e se essi non a v r a n n o bene disciplinate le finanze. L e statistiche pubblicate q u a l c h e anno fa hanno dimostrato c h e v i f u r o n o dei C o m u n i c h e contrassero debiti p e r p i ù d i e c i n e di milioni per r i -scuotere alla m a n o s o m m e di gran lunga inferiori. Il che v u o l dire c h e l ' u s u r a d o m i n a v a , c o m e d o m i n a s e m p r e q u a n d o colui c h e c h i e d e d a n a r o non o f f r e solida garanzia, u è materiale, n è m o r a l e .

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630 L ' E C O N O M I S T A 6 ottobre 1895 Ma n o i c r e d i a m o clic prima necessità di una r i

-forma d e i tributi c o m u n a l i sia quella di distinguere le spese, iu necessarie: le quali stiano a carico di tutti; e d in utili : che stieno a carico degli abbienti o degli utenti. Questa lotta quasi f e r o c e colla q u a l e le m a g g i o r i entrate si palleggiano tra oneri alla pro-prietà i m m o b i l i a r e rustica e d urbana, e d aggravi n e l dazio c o n s u m o , secondo p r e d o m i n a n o nel consiglio o no i proprietari' ha da cessare.

T u l l i i cittadini contribuiscono alle spese strettam e n t e necessarie p e r l ' a n d a strettam e n t o dei servizi i strettam -prescindibili ; per g l i altri servizi c h e non s e r v o n o se non ad alcuni cittadini o d alle classi abbienti dei cittadini, rispondono o g l i utenti o le classe abbienti. S a p p i a m o tutte le difficoltà c h e si o p p o n g o n o a questa specie di riforma, m a le c r e d i a m o supera-bili e perciò appunto intendiamo di o c c u p a r c e n e c o n qualche ampiezza.

Il saggio dello sconto

V e d i a m o da più parti accennato alla opportunità di ribassare il saggio dello sconto a l m e n o al 4 '/a» ed è v e r a m e n t e a r g o m e n t o d e g n o d i considerazione ; se non che nulla di n u o v o c i pare insegni la esperienza di questo t e m p o ; le leggi e c o n o m i c h e i m p e -rano con tutta la loro forza e costanza, e gli orrori che si c o m m e t t o n o e si m a n t e n g o n o portano le loro inesorabili c o n s e g u e n z e .

N e l l ' u l t i m o fascicolo dell 'Industria l ' o n . Luzzatti ha trattato a m p i a m e n t e questo tema e se non in m o d o esplicito, tuttavia sembra che egli ammetta la « uti-lità di fare questo passo avanti ». P e r ò le ragioni ed i motivi c h e I' on. Luzzatti e d altri c o n lui hanno esposto prò e contro il ribasso del saggio dello sconto ufficiale ci s e m b r a n o e g u a l m e n t e convincenti, il che v u o l dire, a nostro avviso, c h e la questione, p e r l'Italia a l m e n o , v a posta d i v e r s a m e n t e da quello c h e non facciano coloro c h e v e n g o n o poi a così opposte conclusioni.

R i c o r d i a m o di a v e r e esaminata tale questione inel t e m p o nel quale si discuteva di ribassare il s a g g i o dello sconto delle B a n c h e di emissione dal 6 al 5 ' / , e poi al 5 p e r cento.

Allora a b b i a m o sostenuta questa tesi : — o il saggio dello scoDto delle banche di emissione d e v e essere

in relazione alla loro condizione, c i o è al costo p e r il quale esse, quali sono oggi, possono dare il d e -naro p e r f a r fronte ai loro i m p e g n i ; — o v v e r o il saggio dello sconto d e v e essere indipendente dalle esigenze degli Istituti di emissione, e d allora bisogna che si uniformi alle condizioni del mercato libero, col quale g l i Istituti di emissione d e b b o n o lottare di c o n c o r r e n z a .

T e n e n d o conto della prima ipotesi noi a b b i a m o combattuto la d i m i n u z i o n e del saggio dello sconto dal 6 al 5 ' / , e d al 5 p e r cento, e d a b b i a m o anzi sostenuto che se variazioni d o v e v a n o farsi, o c c o r r e v a portarlo all' 8 ed anche al 1 0 p e r cento. A c o l o r o c h e a f f e r m a v a n o c h e il paese a v e v a abbondanza di danaro e c h e le Casse di risparmio sarebbero state costrette a d i m i n u i r e il saggio dell'interesse, f a c e v a m o osservare c h e l'abbondanza di capitali nelle Casse di risparmio non vuol dire s e m p r e c h e il denaro da impiegarsi nelle industrie sia a buon m e r c a t o ; e c h e

anzi, a chi bene o s s e r v a v a la condizione delle cose e c o n o m i c h e in Italia, d o v e v a apparire che il capitale da più anni si ritirava da ogni i m p i e g o industriale ed, anche iu questo più recente periodo di staziona-rietà della crise, si mostrava ostentatamente schifiltoso a ritornare negli antichi impieghi dai quali era uscito così falcidiato e ferito.

Infatti nel caso attuale, l'abbondanza di capitali, dei quali dispongono le Casse di risparmio e gli Istituti di credito in g e n e r e , rappresenta appunto l'effetto di quel panico che cominciato nella specu-lazione, a poco a poco è sceso in tulle le sfere della attività e c o n o m i c a del peese ; panico elio con-siglia di e v i t a r e il più possibile ogni avventura ed ogni r i s c h i o ; panico, che, c o m e si sa, spinge il ca-pitalista ad accontentarsi di un m o d i c o e d anche di un irrisorio interesse per a v e r e la m a g g i o r e possibile sicurezza. E c o m e da noi durò molto la crisi discen-dente, così anche il periodo stazioniario — che ordina-riamente suol essere di b r e v e durata — accenna a mantenersi e la paura dei capitalisti non si mostra ancora disposta a diventare n e m m e n o prudenza.

D ' altra parte, se osserviamo la situazione delle Banche di emissione, v e d i a m o che gli oneri da cui esse sono g r a v a t e sono tali e tanti da non poter dare il capitale ad un basso saggio di sconto senza fare a fidanza su altri cespiti di entrata, cioè senza venir m e n o al canone fondamentale del loro ufficio, che è q u e l l o di a v e r e nello sconto la principale, anzi quasi

l'unica sorgente d e i loro benefizi.

È inutile c h e riportiamo qui le cifre p e r d i m o -strare c h e le Banche di emissione, portando dal 6 al 5 p e r cento il saggio dello sconto, non hanno au-mentalo, ma anzi diminuito il loro portafoglio ; e non a b b i a m o n e m m e n o bisogno di d i m o s t r a r e che coi soli utili del portafoglio — anche a parte gli a g g r a v i delle immobilizzazioni — gli Istituti di emissione non chiu-d e r e b b e r o il loro bilancio in p a r e g g i o . D e r i v a n o chiu-da ciò, a l m e n o in parte, gli espedienti loro accordati dal legislatore p e r c h è trovino altri utili ; m a sono espedienti che denaturano — p e r necessità di cose, lo riconosciamo — la funzione di q u e g l i stabilimenti.

Q u a n d o si c o m i n c i ò a discutere — pressati dalla urgenza degli s c a n d a l i — intorno alle Banche di emis-sione, il saggio dello sconto era al 6 per cento"; noi d i c e v a m o che si portasse all'8 per cento almeno, che m i n o r e non poteva essere p e r le Banche stesse il costo del denaro che davano al c o m m e r c i o , data la altezza delle spese di amministrazione, data la enor-mità delle imposte e tasse, data la quantità delle sofferenze annuali; e tralasciamo gli oneri delle i m m o -bilizzazioni.

(3)

minori utili, e nessun vantaggio n e è derivato alla economia del paese.

Oggi si torna a ripetere le stesse c o s e ; perchè il

s a< " o o dell'interesse sul mercato libero è sceso al 3

per cento, si v o r r e b b e c h e le Banche di emissione portassero il saggio ufficiale dal 5 al 4 ' / , o d al 4 per cento. E noi d o b b i a m o ripetere che non si mu-terebbe gran fatto lo stato delle cose e si continuerebbe a mantenere le Banche di emissione iu una condizione affatto a n o r m a l e , eliminandole quasi dal c a m p o nel

quale d o v r e b b e r o esercitare il loro ufficio principale. 0 noi v o g l i a m o che le B a n c h e di emissione rac-colgano il buono ed il m e g l i o della carta del paese, ed allora portino il saggio dello sconto al 2 ' / , o lutto al più al 3 per c e n t o ; quanto o c c o r r e cioè per far concorrenza al mercato libero ed attirare a sè la clientela di p r i m ' o r d i n e , ed il risconto dei banchieri e delle banche m a g g i o r i ; o non a b b i a m o il c o r a g g i o di questa logica risoluzione ed allora lasciamo c h e gli Istituti di emissione regolino il saggio dello sconto secondo il loro interesse.

Il concetto di v i v i f i c a r e , stimolare ed ingagliar-dire l'economia del paese mediante le Banche di emissione è un concetto che v a perdendo di v a l o r e . In quasi tutti i paesi si manifesta una tendenza nuova nel compito delle Banche di emissione ; a poco a poco si trasformano in stabilimenti di d e -posito della moneta metallica contro biglietti di banca. Ciascun paese nei rapporti e c o n o m i c i internazionali fa sentire p i ù presto e più gagliardamente q u a n d o a v v e n g o n o le oscillazioni dei traffici, la funzione del proprio stock metallico, quanto più largamente esso è raccolto i n un Istituto di emissione, il quale può da un m o m e n t o all'altro rovesciare le correnti metalliche con abbondanti spedizioni di monete o v e r g h e , e può quindi r e n d e r e il c a m b i o da f a v o r e v o l e a sfa-vorevole, e limitare od accrescere il p r e m i o dell'oro sui biglietti. E in questi ultimi mesi persino la Banca di Frància, c h e pure è il più colossale e m p o r i o di monete metalliche, ha dovuto sostenere delle v i o -lenti c o n c o r r e n z e cogli Istituti liberi e privati per il portafoglio. L a funzione dello sconto illanguidisce nelle Banche di emissione e i n v e c e si rinforza quella del deposito della moneta metallica.

Il c o m m e r c i o cioè ha trovato m o d o di sostenere da sè stesso delle grandi banche senza privilegi, che esercitano lo sconto a condizioni milissime.

A noi par chiaro che poca influenza potrebbe eser-citare sul mercato del paese il fatto c h e i 3 0 0 mi-lioni circa di portafoglio c h e hanno le nostre banche di emissione costino il 4 1jt invece c h e il 5 p e r

c e n t o ; la differenza è di circa u n milione e mezzo, e non è i n questo milione e mezzo c h e il paese può trovare una g r a n d e risorsa. P e r contro se si potesse f a r e ' n o n un passo avanti, ma un salto sino al punto da rimettere g l i Istituti nella loro funzione di essere i raccoglitori della parte m i g l i o r e della carta del paese adunata dai banchieri e dalle m a g g i o r i banche intermediarie, c r e d i a m o che si potrebbe più facilmente vincere il panico da cui è preso ancora il capitale, che sta rifugiato nelle casse di r i s p a r m i o libere o postali, che assorbe il debito pubblico che l'estero ci r i m a n d a , che sta inoperoso tesaurizzato nei cassetti dei ricchi. C o n c l u d e n d o : — il ribasso del saggio ufficiale dello sconto p e r o r a n o n s e r v i r e b b e ad altro c h e a rendere più difficile il bilancio degli Istituti di emissione.

L'ASSICURAZIONE OPERI E L'ASSISTENZA PILO

I N G E R M A N I A1 )

11.

A n c h e a Metz non si è constatato u n v e r o m i -g l i o r a m e n t o dopo I' applicazione delle t r e le-g-gi di assicurazione, e lo stesso è a dirsi di S c h w e r i n , di W u r t z b o u r g e di Ziltau. P u ò dirsi, quindi, c h e le informazioni negative p r o v e n g o n o da tutte lo parti della Germania dal nord e dal centro n o n m e n o che dall'ovest. A Essen non si è notata una modi-ficazione sostanziale e c i ò p e r la r a g i o n e c h e la m a g g i o r parto dei benefici risultanti dalla nuova legislazione erano ottenuti per m e z z o della iniziativa privata e quindi p e r opera dei capi d ' i n d u s t r i a e

degli stessi operai.

S e ci prendiamo la pena di esaminare le dichia-razioni delle piccolo città v e d i a m o c h e da questo lato la maggioranza non nota modificazioni nelle condizioni in unificazione l'assistenza pubblica.

Il F r e u n d ha riassunto iu alcune pagine l'impressione che gli Ita lasciato l'esame delle opinioni m o -tivate inviate in risposta al s u o questionario. Egli ne ricava, e c i ò n o n p u ò sorprendere, I' afferma-zione c h e m a l g r a d o la brevità d e l t e m p o durante il quale la nuova legislazione sociale funziona, l ' i n -fluenza ch'essa ha esercitato è assai potente.

L'assistenza pubblica è slata liberata da un grati n u m e r o di casi n e i quali d o v e v a intervenire, casi dei quali ora incarica l'assicurazione o p e r a i a , e g l i operai, grazie ad essa, sono preservati dalla neces-sità di r i c o r r e r e alla pubblica assistenza. U n effetto indiretto si ha in c i ò che, grazie alla diffusione del-l' assicurazione obbligatoria, il livello generale lo

standard of life delie classi inferiori è stato

ele-vato così che l'amministrazione dell' assistenza pub-blica ha d o v u t o tener conto che le e c o n o m i e rea-lizzate, g l i s g r a v i ottenuti non solo sono stati assor-biti, ma si sono v e r i f i c a t e n u o v e spese, allo scopo di r e n d e r e l'assistenza più efficace, poiché così veniva ripartita sopra un n u m e r o p i ù ristretto di persone.

Il prospetto che abbiamo già dato nel precedente articolo conferma a m p i a m e n t e c i ò c h e il F r e u n d asserisce e il R a f f a l o v i c h dice di a v e r e raccolto egli stesso dal direttore dell'assistenza pubblica di Fran-coforte sul M e n o , cioè una analoga affermazione sul rincaro del costo dell' assistenza da qualche anno a questa parte. Così la promessa più volte fatta c h e l'assicurazione a v r e b b e avuto effetti benefici pei bi-lanci comunali è stata smentita dagli a v v e n i m e n t i .

Questo risultato non è certo tale da f a r piacere ai contribuenti. E una inchiesta g o v e r n a t i v a fatta nel Granducato di Baden conferma c h e i bilanci comunali hanno la tendenza ad aumentare, m a l g r a d o l'assicurazione obbligatoria e attribuisce una parte preponderante a l l ' e l e v a m e n t o dello standard of life presso g l ' indigenti. Il F r e u n d ha una g r a n d e fiducia nell' a v v e n i r e . L e n u o v e generazioni, la cui entrata nella vita industriale sarà posteriore all' entrata in v i g o r e delle leggi di assicurazione, saranno più forti, più robuste, più" resistenti d i quelle che le hanno precedute. L ' igiene, la salubrità n o n cessano di esercitare una crescente influenza, le abitudini d e l

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632 L ' E C O N O M I S T A l'operaio si m o d i f i c a n o , è m e n t r e un tempo si d e

-cideva spesso malvolentieri a c h i a m a r e il m e d i c o , lo fa oggi fin dai primi sintomi del m a l e ; e lo stesso fa sui m e m b r i della sua famiglia e (|uesto porta u n a u m e n t o di spesa pel bilancio dell' assistenza pub-blica p e r c h è l'operaio fuori del lavoro non rinuncia alle abitudini c h e ha contratto.

P e r quanto sia b e n organizzata I* assicurazione contro la malattia, essa non dispensa l'assistenza pub-blica d a l l ' i n t e r v e n i r e , sopratutto q u a n d o il capo di

famiglia d e v e farsi c u r a r o all'ospedale.

L'assicurazione contro gl'infortuni farebbe sentire i suoi effetti, dal punto eli vista d e i soccorsi, p e r gli orfani e p e r le spese di seppellimento.

Il B l o c k nel rapporto già citato dice che la G e r mania è sotto il r e g i m e dell'assistenza pubblica o b -bligatoria; i c o m u n i sono obbligati di portare aiuto ai poveri e o c c o r r e n d o lo Stato p u ò forzarveli. 1 c o m u n i soddisfano coscienziosamente ai loro obblighi e secondo i casi accordano delle pensioni ai p o -veri. O r a c i ò che la l e g g e del 1 8 8 9 o f f r e alla vec-chiaia non è quasi c h e una pensione della stessa entità che impedisce di m o r i r e di f a m e senza p r o -curare l ' o m b r a d e l conforto. L a l e g g e non fa c h e c a m b i a r e il n o m e del beneficio. P e r l'assistenza pubblica si chiama soccorso, elemosina, p e r 1' assi-curazione ha n o m e di rendita, di pensione, ma i n a m b o i casi sono 1 4 0 a 1 S 0 marchi l'anno.

Il B l o c k a g g i u n g e che l ' a s s i c u r a z i o n e d i m i n u i r à gli oneri comunali, ma i fatti finora sembrano in-dicare e h ' egli è stato troppo ottimista.

L'inchiesta iniziata dalla Società p e r I' assistenza pubblica di Berlino è stala ripresa p e r conto d e l G o v e r n o tedesco e q u a n d o i resultati v e r r a n n o p u b -blicati non sarà senza interesse di seguire le v i c e n d e di una legislazione che, a l m e n o sopra u n punto, ha c o m p l e t a m e n t e fallito al suo scopo cioè al punto di vista della c o n v e r s i o n e dei socialisti rivoluzionari. Ma era da temersi c h e si dovesse constatare anche l'insuccesso delle assicurazioni operaie r i g u a r d o alla diminuzione delle spese p e r l'assistenza pubblica.

SULLE SOCIETÀ COMMERCIALI

V i l i .

(La cauzione degli Amministratori)

L ' a r t i c o l o 1 2 3 d e l C o d i c e di C o m m e r c i o è così c o n c e p i t o : « Ogni amministratore d e v e dar cauzione « per la sua gestione sino alla concorrenza della c i n « quantesima parte del capitale sociale. P e r ò n e l -« l'atto costitutivo può stabilirsi c h e la cauzione non « ecceda la s o m m a di lire cinquantamila di capitale « o di v a l o r e n o m i n a l e delle azioni.

« L a cauzione d e v e darsi col deposito delle azioni « nelle casse della Società, se dall'atto costitutivo o o dall'assemblea g e n e r a l e non è designato u n altro « luogo.

« S e l e azioni depositate sono al portatore, d e v o n o « convertirsi in n o m i n a t i v e e in ogni caso il v i n c o l o « d e v e essere inscritto nel libro delle azioni.

« S e il capitale n o n è diviso i n azioni e se il « m o d o di d a r cauzione non è determinato nell'atto « costitutivo, p r o v v e d e il tribunale civile. »

Il lettore ricorda ' ) che la C o m m i s s i o n e propono che allo slesso m o d o degli A m m i n i s t r a t o r i prestino la cauzione anche i Sindaci e su tale proposta a b -b i a m o negli articoli precedenti fatta qualche consi-derazione ; però abbiamo riservata la questione della

forma della cauzione perchè, a nostro avviso, sono

in essa c o m p r e s i molti punti degni di discussione. L a C o m m i s s i o n e dopo lunga discussione ha con-cordato ( v e d i processi verbali pag. 2 0 2 ) nei seguenti punti :

1.° « di n o n p r e s c r i v e r e che i Sindaci debbano essere eletti tra i soci ;

2 . ° di stabilire c h e « se il sindaco non deposita le azioni p e r la cauzione entro 3 0 giorni dalla n o -mina è decaduto » ;

3 . ° d o v e è detto che « il tribunale determina il m o d o c o n cui d e v e prestarsi la cauzione » sieno sostituite le p a r o l e : « l a cauzione sarà fornita in titoli equivalenti del debito pubhlico. »

P r i m a di esaminare questi punti ci piaee analiz-zare l'articolo 1 2 3 del C o d i c e di C o m m e r c i o per

rispondere ad u n quesito importantissimo, che è il s e g u e n t e : — l'art. 1 2 3 obbliga gli Amministratori a dare la cauzione in azioni o n e dà solo la facoltà ? N o i a b b i a m o s e m p r e ritenuto c h e si trattasse di una facoltà e ci c o n f e r m a v a m i nostro concetto an-che il v e r b a l e della C o m m i s s i o n e ( p a g . 116), nel quale, spiegando la proposta di obbligare gli A m m i -nistratori a dare in cauzione un titolo nominativo del debito pubblico dello Stato, è detto che il prof. Vivante a g g i u n g e v a : si toglierebbe quindi la F A C O L T À di

costi-tuire la cauzione mediante azioni della Società, perchè queste al momento della responsabilità e del pericolo hanno perduto ogni valore e non offrono pià alcuna garanzia, onde apparisce Utile che que-sta garanzia sia costituita da titoli sottratti alle vicende della Società.

N o i pensavamo che se p r o p o n e n d o obbligatoria la cauzione in titoli di debito pubblico dello Stato si intendeva di togliere la facoltà di costituire la cau

zione in azioni, volev a dire che il proponente

rite-neva n o n essere c o l codice attuale obbligatorio, ma solo facoltativo il dare la cauzione in azioni. — N è p o t e v a m o ritenere che il concetto del proponente si riferisse al caso in cui la Società avesse il suo capitale non diviso in azioni p e r c h è allora, eviden-temente, l'amministratore non a v r e b b e n è obbligo nè facoltà di dare cauzione in azioni, c h e non esi-stessero.

P e r ò sappiamo che alcuni sostengono che l'art. 123 obbliga la cauzione i n azioni, stantechè il secondo c o m m a dell'articolo stesso dice chiaramente la

cau-zione deve darsi col deposito delle azioni nelle casse della Società.

N o n n e g h i a m o c h e la dizione dell'art. 1 2 3 sia più c h e non occorra infelice, c o m e , del resto, altre parti del Codice 1 8 8 2 , ma c r e d i a m o c h e sia necessario distinguere la parte sostanziale della disposizione, da q u e l l e che n e sono i corollari.

E nei due primi periodi dell'art. 1 2 3 il Codice, prima afferma l'obbligo della cauzione sino al limite della cinquantesima parte del capitale s o c i a l e ; poi permette c h e coll'alto costitutivo si stabilisca che la cauzione non ecceda la somma di lire

cinquanta-mila di capitale o di valore nominale delle azioni.

(5)

E d o m a n d i a m o che altro significato possono a v e r e le parole di capitale o di valor nominale se non quello di lasciare la scelta, o di dare in cauzione 50 mila lire di capitale, p e r esempio denaro, o 5 0 mila in v a l o r nominale di azioni. P e r quanto si a m -metta clte il legislatore sia poco pratico dei termini di finanza, egli non a v r e b b e potuto mettere v i c i n o le due espressioni di capitale o di valor nominale se non v o l e n d o distinguere due cose diverse, le quali non potevano e non possono essere se non « una somma di capitale o d una equivalente somma in azioni calcolate al v a ' o r nominale. »

E ci conferma in questa interpretazione anche l'ul-timo capoverso dello stesso articolo 1 2 3 c h e dice « se il capitale non è diviso in azioni e se il modo

di dar cauzione non è determinato dall'atto costi

-tutivo p r o v v e d e il tribunale. »

D u n q u e l'atto costitutivo può d e t e r m i n a r e non solo il limite della cauzione al di sotto del 5 0m o del c a

-pitale, ma anche il modo di dare tale cauzione, cioè una s o m m a di capitale o azioni al v a l o r n o m i n a l e .

La C o m m i s s i o n e ha, sebbene p e r incidenza, a v -vertito il caso in cui « non sia possibile fornire la cauzione in azioni della Società. » E v i d e n t e m e n t e questo caso non p u ò essere quello c h e la Società non abbia il capitale d i v i s o in azioni, perchè m a n -cherebbe l'oggetto, cioè le azioni della Società; ma la C o m m i s s i o n e pare abbia voluto accennare al caso in cui l'amministratore eletto non trovi sul mercato le azioni di cui abbisognasse p e r costituire la c a u -zione. Noi però temiamo che la C o m m i s s i o n e non abbia notalo abbastanza in quale difficile ginepraio andava a cadere. L e azioni di una Società si possono non trovare un dato m o m e n t o sul mercato e d essere ab-bondantissime poco d o p o ; in tal caso v i sarà l'ob-bligo di cambiare la cauzione prestata altrimenti c h e in azioni della Società ? — Ma più ancora è da os-servarsi che il trovare o non trovare sul m e r c a t o azioni di una società, dipende dal prezzo che si o f f r e in cambio delle azioni stesse, e siccome questo prezzo non ha limite, — è e v i d e n t e che si mette l ' a m m i -nistratore o nella necessità di rinunciare al posto a cui f u chiamato, o di offrire p e r le azioni

qualunque prezzo, sino a c h e le trova. Infatti c o m e p r o

-verebbe che non le ha trovate ?

V i sono azioni di Società che non si quotano i n borsa, che non si fanno sul mercato, e quindi il prezzo n e è assolutamente i g n o t o ; in qual m o d o si comporterà l'eletto p e r fornire la cauzione ?

Noi rileniamo che, se non esplicitamente le p a -role certo il senso o la intenzione del legislatore siano tali da lasciar libero alle Società di stabilire nell'atto costitutivo che l'amministratore possa dare in cauzione o 5 0 mila lire di capitale o 5 0 mila lire in azioni al valor n o m i n a l e . C h e se non si c r e d e di poter interpretare così l'articolo 123 bisogna m o d i -ficarlo perchè si possa interpretarlo così.

La C o m m i s s i o n e la quale con spirito v e r a m e n t e largo ha risolta la questione della cauzione data

proprio o solo con vincolo a favore dell'Ammi-nistrazione, questione c h e , interpretata da molti in

modo da obbligare l'amministratore ad essere o a d apparire proprietario delle azioni, tendeva a restringere il n u m e r o degli eligendi, e quindi a m o n o p o -lizzare l ' A m m i n i s t r a z i o n e , la C o m m i s s i o n e , d i c i a m o , che ha avuto il c o r a g g i o di dichiarare che non o c corre che la cauzione sia di proprietà d e l l ' A m m i n i -stratore, d o v e v a c o m p r e n d e r e anche che specialmente

in alcune società, delle quali è difficile t r o v a r e s u l m e r c a t o le azioni, costituiva una disposizione v e r a -m e n t e liberale il per-mettere la cauzione anche in

altri titoli.

E u n altro m o t i v o , a nostro avviso, consiglia la interpretazione da noi data all'art. 123 c h e cioè non renila obbligatorio di dare la cauzione in azioni della Società, ed è il terzo capoverso che v u o l e convertito in nominative le azioni, se furono depositate al por-tatore. Il legislatore non poteva ignorare che, sta-bilendo l'obbligo di c o n v e r t i r e le azioni in nominative metteva le società in imbarazzi tecnici e finanziari di qualche importanza. Infatti è raro il caso che nel consiglio di A m m i n i s t r a z i o n e n o n a v v e n g a n o ogni anno d e i mutamenti di persone e quindi ogni anno sarebbe necessario annullare azioni al portatore p e r dare certificati nominativi, e d'altra parte annullare titoli nominativi p e r creare in sostituzione n u o v e azioni al portatore ; le società d o v r e b b e r o tenere s e m p r e i clichets delle loro azioni, d o v r e b b e r o ogni anno procedere alla stampa di due o trecento azioni, d o v r e b b e r o infine mantenere continuamente un mo-v i m e n t o nei titoli, c h e n o n solo costituirebbe u n disturbo, ma anche una imprudenza. C r e d i a m o c h e poche società abbiano seguito letteralmente le dispo-sizioni del C o d i c e così interpretata, ma, c o m e sempre, quando non sono razionali, i più abbiano cercato di eluderle con diversi espedienti p i ù o m e n o efficaci. Ma appunto per questo e m e r g e la necessità di inter-pretare largamente il significato dell'articolo 1 2 3 e di ritenero non più c h e facoltativo fare il deposito in azioni sociali.

Infine osserviamo che diventerebbe tanto più ne-cessaria questa più larga interpretazione dell'art. 123 se venisse adottata la seconda proposta della C o m -missione « di d i c h i a r a r e scaduto il Sindaco, che entro trenta giorni dalla nomina non avesse fatto il depo-sito. » Già prima di tutto bisognerebbe chiarire se colle parole dalla nomina si intenda la data della Assemblea nella quale la nomina è avvenuta ( e d iu tal caso notiamo c h e l'eletto potrebbe non essere presente) o se si intende dalla comunicazione della n o m i n a , e in tal caso, p e r n o n lasciarla iu balìa degli A m m i n i s t r a t o r i , bisognerebbe fissare u n t e r -m i n e p e r la c o -m u n i c a z i o n e della elezione. Iu qua-l u n q u e caso però iqua-l termine di trenta giorni è di per sè stesso ristretto e lo d i v e n t e r e b b e ancora più se si voglia farlo d e c o r r e r e dalla data della A s s e m b l e a . In non pochi casi acquistare 5 0 mila lire in azioni in d u e o t r e settimane p u ò essere cosa difficile e

costosa ; lo può essere ancora di più se a v v i e n e una n o m i n a di n u o v e persone per tutta l'Amministrazione e per il Sindacato e quindi si trattasse di acquisto in quindici o venti giorni di un mezzo milione e più in azioni di una società ; v i è il caso di v e d e r e aumentare le azioni di prezzo, non soltanto per la ricerca delie azioni, ma anche perchè sarebbe a tutti notorio c h e l'acquisto d e v e essere c o m p i u t o in un termine molto ristretto.

(6)

L ' E C O N O M I S T A

LA SITUAZIONE DEL TESORO

al 81 Agosto 1895 G l i i n c a s s i p e r c o n t o d e l b i l a n c i o , c h e a b b i a m o v i s t o a m m o n t a r e a L . 1 6 0 , 8 8 5 , 5 4 5 . 1 7 , si d i v i d o n o n e l s e g u e n t e m o d o : D i a m o i l s o l i t o r i a s s u n t o d e l l a s i t u a z i o n e d u r a n t e i p r i m i d u e m e s i d e l l ' e s e r e z i a r i o 1 8 9 5 - 9 6 . Il c o n t o d i C a s s a a l 3 1 a g o s t o g u e n t i r i s u l t a l i :

D a r e

Fondo di Cassa alla chiusura

del-l'esercizio 1894-95 L. Incassi di Tesoreria per entrate

in bilancio » Incassi per conto debiti e crediti »

d e l T e s o r o , i z i o finan1 8 9 5 d a v a i s e -349,439,477. 95 278, 384, 807,440. 60 414,128. 52 T o t a l e . . . . L. 1,012,661,053. 58 A v e r e

Pagamenti per speso di bilancio. L. 182,405, 105. 53 Id. per debiti e crediti

di Tesoreria . . . » 579, Fondo di cassa al 31 agosto 1895 » 250, 582, 708. 08 673,239. 97

T o t a l e . . . . L. 1 , 0 1 2 , 6 6 1 , 0 5 3 . 5 8 L a s i t u a z i o n e d e i d e b i t i e c r e d i t i d i T e s o r e r i a a l 3 1 a g o s t o 1 8 9 5 r i s u l t a d a l s e g u e n t e s p e c c h i o :

I>eTbi ti

Buoni del Tesoro L. Vaglia del Tesoro » Anticipazioni alle Banche » Amministrazione del Debito pubb. »

Id. del Fondo Culto. » Altre amministraz. conto fruttifero »

Id. id. infruttif. » C. C. per l'emissione Buoni cassa . »

Incassi da regolare » Totale dei debiti L.

O r e d i t i

Valuta presso la Cassa Depositi e Prest. art. 21 legge 8 agosto 1895 L. Amministrazione del debito pub. » Id. del fondo per il Culto »

Altre amministrazioni » Obbligaz. dell'Asse Ecclesiastico . »

Deficienze a carico dei contabili . »

Diversi » 264,948, 18,920, 50,000, 172,963, 14,043, 12,122, 35,850, 100,000, 9, 256, 500. 00 434. 92 0 )0. 00 876. 89 016. 37 443. 13 508. 38 0 0 0 . 0 0 752.15 688,105, 531.84 8 0 , 0 0 0 , 0 0 0 . 0 0 158,159, 254. 25 13,040,587. 87 55,945,453. 73 78, 700. 00 2,132,031. 95 8,870, 925.15 Totale dei crediti L . 318,226,952. 95 Confrontando col 30 giugno 1 8 9 5 si h a :

80 giugno 1895 31 agosto 1895

Debiti milioni 666. 7 Crediti » 101.6

668.1 318.2 Eccedenza dei d e b i t i . . . milioni 565.1 349. 9

L a s i t u a z i o n e d e l T e s o r o , q u i n d i , si r i e p i l o g a c o s i :

30 giugno 1895 31 agosto 1895 Differenze Fondo di oassaL. 349,439,484.46 250, 678, 239.97 — 98,766,244.49

Crediti di

Teso-101, 682, 895. 98 318,226,952.96 +216,544,056. 97

Tot, dell'attivo 1. 451,122,380.44 568,900,192.92 +117,777,812.48 Debiti di Tesoro» 666,730,054.43 688,105,531.84 — 21,375,477.41 Debiti del Tesoro

dedotto il totale dell'attivo. . L . Debiti del Tesoro

dedotto il totale

dell'attivo. . L . 215,607,673.99 119,205,838. 92 + 96.402,385.07

Entrata ordinaria

Umiditi patrimon. dello Stato L . [inposta sul fondi rustici e sui

fabbricati . .

Imposta sui redd. di riech. mobile Tasse in amministrazione del

Ministero delle Finanze Tasse sul prodotto del movimento

a grande e piccola velocità sulle ferrovie

Diritti delle Legaz. e dei Con-solati all'estero

Tassa sulla fabbricazione degli spiriti, birra, ecc

Dogane e diritti marittimi Dazi interni di consumo, esclusi

quelli dello città di Napoli e di lloma

Dazio consumo di Napoli Dazio consumo di Roma Tabacchi . . . . Sali Lotto Poste Telegrafi Servizi diversi

Rimborsi e concorsi nelle spese Entrate diverse

Totale delle Entrate ordinarie L . Partite di giro

Entrata straordinaria

Entrate effettive Movimento di capitali Costruzione di strade ferrate... Capitoli aggiunti per resti attivi.

Totale Entrata straordinaria. 1..

Totale generale incassi .. .. L .

Incassi del mese di agosto 1895 0,406,312.62 32,790,633.23 27,781,856.88 13,751,943.23 1,576,770.97 50,799.63 2,653,049.42 19,553,498.47 4,506,735,03 1,067,046.23 1,101,642.32 15,968,688.52 6,059,808.78 3,333,714.99 4,16-2,918.55 1,105,178.81 1,283,446.47 4,389,746.15 350,064.72 150,893.905.02 5.309,265.35 410,828.59 4,263.175.09 1,793. 12 4,578.00 4,680,374.80 160,883,545.17 Differenza fra gì' incassi dell'agosto 1895 e quelli dell'agosto 1894 2,881,607.29 • 305,847.29 + 2,052,499.35 - 1,070,974.28 + 147,639.22 + 50,658.57 + 482,800.62 4- 1,071,491.90 + 91,401.90 21,982.73 - 15,991.07 - 49,463.36 -I- -148,099.36 - 968,445.34 + 149,673.55 - 177,128.41 + 279,899 76 + 2,516,692.01 + 164,249.49 -p 2.629,636.92 -P 5,306,537.66 11,758.85 838,132.82 6,056,040.79 6,182.935.05 -12,412,619.87 4,476,445.29 I p a g a m e n t i p o i , e f f e t t u a t i d a l T e s o r o p e r s p e s e di b i l a n c i o n e l l ' a g o s t o 1 8 9 3 , r i s u l t a n o d a l s e g u e n t e p r o s p e t t o , c h e i n d i c a a n c h e l e d i f f e r e n z e s u l c o r r i s p o n -d e n t e m e s e -d e l I 8 9 4 - . Pagamenti

Ministero del Tesoro L. Id. delle finanze

Id. di grazia e giustizia . Id. degli affari esteri Id. dell'istruzione pubb.. Id. dell'interno Id. dei lavori pubblici . . . Id. delle poste e telegrafi. Id. della guerra Id. della marina Td. della agric. ind. ecom. Totale dei pagamenti di bilancio

(7)

A g l i incassi il M i n i s t e r o fa s e g u i r e l e s e g u e n t i annotazioni s u l l e d i f f e r e n z e , c h e presenta 1' e s e r c i z i o del m e s e d i a g o s t o 1 8 9 5 con q u e l l o d e l l ' a g o s t o 1 8 9 4 . L a d i m i n u z i o n e d i quasi 3 m i l i o n i n e i r e d d i t i pat r i m o n i a l i d e l l o S pat a pat o d e r i v a d a l v e r s a m e n pat o a n pat i c i -palo della c o m p a r t e c i p a z i o n e d e l l o S t a t o u e i p r o d o t t i delle linee f e r r o v i a r i o p r i n c i p a l i . L ' a u m e n t o d i 2 m i l i o n i n e l l ' i m p o s t a dei r e d d i t i di ricchezza m o b i l e è da a t t r i b u i r e p r i n c i p a l m e n t e alla v a r i a z i o n e d e l l ' a l i q u o t a portata dalla l e g g e 2 2 l u g l i o 1 8 9 4 , n . 3 3 9 . Il m i n o r i n t r o i t o di u n m i l i o n e n e l l e tasse di a m -m i n i s t r a z i o n e d e l M i n i s t e r o d e l l e f i n a n z e d i p e n d e dal m i n o r g i t t o della lassa s u i b i g l i e t t i d e g l i istituti di e m i s s i o n e e d e l l e tasse d i s u c c e s s i o n e .

L ' a u m e n t o d i q u a s i m e z z o m i l i o n e nella tassa sulla f a b b r i c a z i o n e d e g l i spiriti, b i r r a , e c c . , è d o v u t o alla lassa s u i fiammiferi. L ' a u m e n t o di circa u n m i l i o n e n e l l e d o g a n e e d i -ritti m a r i t t i m i è d o v u t o a m a g g i o r e i m p o r t a z i o n e d i g r a n o e di prodotti i n d u s t r i a l i . L a d i m i n u z i o n e d i u n m i l i o n e n e l lotto è d o v u t a a ritardata r e g o l a z i o n e d i v i n c i t e . L a m a g g i o r e entrata di 2 ' / , m i l i o n i n e i r i m b o r s i e c o n c o r s i n e l l e s p e s e è d o v u t a alla r e i n t e g r a z i o n e di fondi n e l b i l a n c i o passivo. Essa d i p e n d e d a l l e s o m m e v e r s a t e a G e n o v a dalla ditta A n s a l d o e C . per la v e n d i t a di u n l e g n o fgià c o s t r u i t o p e r la r e g i a m a r i n a . Q u e s t e s o m m e v a n n o a r e i n t e g r a r e il capitolo 1 0 0 d e l b i l a n c i o della spesa di q u e l M i n i -stero, d o v e n d o s i p o i p r o v v e d e r e alla c o s t r u z i o n e di n u o v e n a v i .

L a m i n o r entrata d i o l t r e 6 m i l i o n i n e i capitoli a g g i u n t i p e r resti attivi d i p e n d e d a l l ' a b o l i z i o n e della contabilità d e i t e l e g r a m m i g o v e r n a t i v i ( B o l l e t t i n o d e l M i n i s t e r o d e l l e poste e d e i t e l e g r a f i 1 6 l u g l i o 1 8 9 5 , n. X I V , p a g . 5 2 2 , § 4 0 5 ) . B i s o g n a i n o l t r e n o t a r e c h e la Cassa depositi e p r e -stiti, n e l l ' a g o s t o 1 8 9 4 ha v e r s a t o L . 5 , 6 9 0 , 3 3 3 . 3 4 pel s e r v i z i o d e l l e p e n s i o n i ; n e s s u n i n t r o i t o della s p e c i e f u fatto n e l l ' a g o s t o 1 8 9 5 . C i r c a la c o s t r u z i o n e d e l l e S t r a d e f e r r a t e si noti c h e n e l l ' a g o s t o 1 8 9 4 f u r o n o alienati titoli p e r c o -struzioni f e r r o v i a r i e a c a r i c o d e l l o S t a t o ; altrettanto non è a v v e n u t o n e l l ' a g o s t o 1 8 9 5 . In q u a n t o alla r i s c o s s i o n e d i c r e d i t i n e l m o v i -m e n t o di capitali I' A -m -m i n i s t r a z i o n e d e l F o n d o p e r il c u l t o v e r s ò in a g o s t o u n a c c o n t o della p a r t e s p e t tante allo S t a t o del p a t r i m o n i o d e l i e c o r p o r a z i o n i r e -ligiose s o p p r e s s e .

' N e l l ' a g o s t o 1 8 9 5 m a n c a l ' i n t r o i t o p e r m o n e t e di n i c h e l i o , e s s e n d o n e cessata la c o n i a z i o n e .

L a s o m m a d o v u t a d a l l ' A m m i n i s t r a z i o n e della m a -rina a r i m b o r s o d e l f o n d o di scorta p e r l e r e g i e navi a r m a l e nel 1 8 9 4 f u versata i n s e t t e m b r e , n e l 1 8 9 5 in a g o s t o .

L ' a u m e n t o d i o l t r e 5 m i l i o n i n e l l e p a r t i t e d i g i r o r i g u a r d a la s o m m i n i s t r a z i o n e fatta dalla Cassa s u d detta d e l l e s o m m e o c c o r r e n t i p e r il s e r v i z i o dei d e -biti r e d i m i b i l i ( T a b e l l a A d e l l ' a l l e g a l o M, a p p r o v a t o coll'art. 1 3 della l e g g e 2 2 l u g l i o 1 8 9 4 , n . 3 3 9 ) .

Rivista Economica

L'uva e le frutta agli Stati Uniti - Il commercio della Germania - La Banca Imperiale germanica e le So-cietà cooperative.

L'uva e le frutta agli Stati Uniti — Il s i g n o r

Mossati, e n o t e c n i c o i t a l i a n o a N u o v a Y o r k , ha i n v i a t o un s u o r a p p o r t o a l M i n i s t e r o di a g r i c o l t u r a sul c o m -m e r c i o d e l l ' u v a f r e s c a da t a v o l a . E g l i d i c e c h e i n n e s s u n altro p a e s e il c o n s u m o della frutta è così g r a n d e c o m e a g l i Stati U n i t i . M e n t r e di a l c u n e v a r i e t à di f r u i t a , c o m e n e l l e p e s c h e e c . , g l i Stati U n i t i p r o d u c o n o o l t r e il b i s o -g n o , e s p o r t a n d o l ' e c c e d e n z a p r i n c i p a l m e n t e v e r s o i' I n g h i l t e r r a , d i altre i n v e c e , c o m e a g r u m i , u v a , e c . , p r o d u c o n o i n q u a n t i t à n o n a n c o r a s u f f i c i e n t e a s o d -d i s f a r e il l o r o c o n s u m o , e s o n o p e r c i ò costretti a -d i m p o r t a r e d a l l ' e s t e r o n e l l e p r o p o r z i o n i c h e l o r o a b -b i s o g n a n o e c h e v a r i a n o a n o r m a d e l l ' e s i t o del r a c c o l t o . Q u e s t ' a n n o v i è stata u n ' i m p o r t a z i o n e d i a r a n c i e i t a l i a n e m a g g i o r e d e l solito, p e r c h è 1' u l t i m o r a c -c o l t o nella F l o r i d a f u r o v i n a t o d a i g e l i .

1 paesi c h e s o m m i n i s t r a n o ! ' uva f r e s c a da tavola agli Stati U n i t i s o n o , i n o r d i n e d i i m p o r t a n z a , la C a l i f o r n i a , l e r e g i o n i v i t i c o l e d e l l o S t a t o d i N u o v a Y o r k e la S p a g n a .

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636 L ' E C O N O M I S T A 6 ottobre 1895 Il segreto d e l c o m m e r c i o d' esportazione dell' uva

fresca sta nel sapere s c e g l i e r e anzitutto la qualità d' uva resistente, e poi nel saperla c o g l i e r e al giusto m o m e n t o . S e I' uva è colta a maturnnza completa, non si c o n s e r v a ; bisogna quindi coglierla un po'im-matura.

L ' uva da tavola, sia indigena c h e estera, v i e n e venduta a N u o v a Y o r k p e r asta pubblica, e v i e n e perciò affidata a Fase commissionario. I prezzi del-l' uva d ' A i m e r i a oscillarono lo scorso anno fra 4 e 16 dollari per barile, a norma della qualità. Il prezzo m e d i o p e r uva di bella qualità in buono stato, si aggira intorno agli 8 dollari, il che e q u i v a l e a ita-liane lire 4 0 p e r c h i l o g r a m m i 25, ossia a itaita-liane lire 1 . 6 0 il c h i l o g r a m m a .

Naturalmente, questo è il r i c a v o lordo, dal quale bisogna d e d u r r e il costo d e l barile, il dazio del 2 0 per cento, il nolo, la spesa d ' i m b a l l a g g i o , la c o m -missione di vendita, e le altre spese eventuali p e r a v e r e il reddito netto, c h e è n o t e v o l m e n t e i n f e r i o r e alla cifra sopra indicata, ma s e m p r e un prezzo molto r i m u n e r a t i v o . I n nessun altro m e r c a t o I' uva da ta-vola r a g g i u n g e i prezzi c h e essa ottiene a N u o v a Y o r k . L ' uva estera paga un dazio d ' entrata del 2 0 per cento d e l suo v a l o r e di fattura, e d il nolo c o i vapori ò i n media di 5 5 centesimi di dollaro (ita-liane lire 1 . 7 5 ) p e r barile.

Il commercio della Germania. — L e cifre d e

-finitive d e l c o m m e r c i o della G e r m a n i a c o n l ' e s t e r o nel 1 8 9 4 danno p e r le importazioni un v a l o r e di L . 4 , 2 8 5 , 5 0 0 , 0 0 0 marchi e di 3 , 0 5 1 , 4 0 0 , 0 0 0 marchi per l'esportazioni. Questa valutazione definitiva ha portato una diminuzione d i 3 0 8 milioni circa a l -l ' i m p o r t a z i o n e e 2 1 6 ' / » mi-lioni a-l-l'esportazione in c o n f r o n t o ai valori p r o v v i s o r i della statistica d o g a -nale. P e r tal m o d o il c o m m e r c i o della Germania nel 1 8 9 4 è rimasto al disotto p e r v a l o r e a quello del 1893, quantunque la quantità delle merci sia cresciuta ; il che dipende naturalmente dal g e n e r a l e ribasso d e i prezzi.

S u d d i v i s o p e r provenienza e destinazione il m o -v i m e n t o c o m m e r c i a l e nel 1 8 9 4 è rappresentato dalle cifre s e g u e n t i : Importazioni Esportazioni (milioni di marchi) Europa 2 , 9 0 4 . 4 2 , 4 4 3 . 5 A f r i c a 7 2 . 1 3 8 . 7 Asia 251 8 9 9 . 3 A m e r i c a 9 5 1 . 9 4 4 7 . 8 Australia 9 8 . 9 2 1 . 2 Diversi 1 . 4 0 . 9 4 , 2 8 5 . 5 3 , 0 5 1 . 4 C o m e si v e d e la importazione supera p e r ogni parte d e l m o n d o la esportazione g e r m a n i c a . M a la stampa tedesca, d e c o m p o n e n d o I' insieme del m o v i -m e n t o c o -m -m e r c i a l e , f a r i l e v a r e c h e il « Z o l l v e r e i n » g e r m a n i c o importa solamente il 2 4 . 7 °/0 dei p r o

-dotti fabbricati e n e esporta il 7 4 . 1 °/0, ciò che gli

assicura uno d e i primi posti fra i paesi manifattu-rieri d e l m o n d o .

La Banca Imperiale germanica e le Società cooperative. — È interessante l'organizzazione v i

-gente presso la Banca i m p e r i a l e g e r m a n i c a , p e r quanto riguarda il c r e d i l o che il g r a u d e Istituto ac-corda alle Società cooperative.

L a Banca I m p e r i a l e consente a d o g n i ordinato

u o m o di affari — e d anche alle Società cooperative registrate — il credito secondo l e disposizioni le-gislative in due f o r m e :

a ) A c q u i s t o o sconto di cambiali di affari con a l m e n o due firme riconosciute s o l v i b i l i ;

b) Anticipazioni a tre mesi al più, per una s o m -ma n o n m i n o r e di -marchi 5 0 0 , sopra pegno di ti-toli d e l debito dell' I m p e r o o di uno Stato tedesco o di M u n i c i p i nazionali, c o m e pure sopra priorità di strade ferrate tedesche garantite, o di cartelle fondiarie, ecc., p e r t r e quarti al massimo del valore di Borsa, e d inoltre sopra titoli di debili stranieri e priorità sino al 5 0 "/„, e sopra cambiali riconosciute solide obbligazioni sino a 9 5 % al massimo.

La' Società cooperativa registrata d e v e , p e r m e t -tersi in relazione con la Banca I m p e r i a l e , dimostrare di possedere un proprio patrimonio (erediti e riserve) di a l m e n o marchi 1 5 , 0 0 0 . Chi non possiede nè cam-biali bancabili da scontare, nè oggetti sufficienti per darli i n pegno di anticipazione, non può entrare in relazione diretta c o n la Banca I m p e r i a l e , ancorché possedesse un patrimonio superiore a marchi 15,000, per e s e m p i o , q u a n d o il suo patrimonio fosse impie-gato in i m m o b i l i , ipoteche, obbligazioni, titoli indu-striali.

Gli uffici della Banca di regola a m m e t t o n o c o m e limite della capacità di credito delle Società coope-rative la metà d e l loro patrimonio.

S e una Banca p o p o l a r e entra nel g i r o di affari di u n ufficio della Banca I m p e r i a l e , trasmette il suo statuto, il bilancio e d il rendiconto dell'ultimo anno. P e r stabilire la capacità di credito, il Gomitato del-l'ufficio della Banca non tiene conto soltanto del patrimonio della Società cooperativa, ma esamina ancora c o m e questa si regola c o l capitale di e s e r -cizio, a quanto a m m o n t a ispetto al denaro dei terzi il carico d e i consoci p e r testa ( l a solvibilità d e i quali si può v a l u t a r e p e r mezzo della lista dei soci), quali limiti sono stabiliti dall'adunanza generale per la concessione del credito ai soci ( § 4 7 della legge sulle Società c o o p e r a t i v e ) , se la Società tiene i suoi mezzi liquidi, se essa con la concessione di un troppo alto credito a grandi industriali sorpassa quei limiti, che sono imposti ad una Società fondata sulla r e -sponsabilità solidale.

Il Comitato d e v e infine, col raffronto dei r e n d i -conti precedenti, esaminare s e la Società procura di ottemperare, c o n l'aumento del patrimonio proprio in e r e ' i t i e r i s e r v e , « all'esigenza fondamentale per il solido esercizio degli affari » c o m e la chiama S c h n l z e - D e l i t z s c h , o v v e r o se col trascurarla peggiora la sua b a s e . S e quindi non vi sono difficoltà, il credito della Società è stimato per la metà del suo p a -trimonio.

L a regola fondamentale di Sehulze-Delitzsch con-siste nel considerare c o m e solida base delle Società cooperative di credilo, la f o r m a z i o n e di u n patri-m o n i o proprio sino a d u n terzo del capitale di eser-cizio.

Così, supposte d u e di tali Società con un capitale di esercizio di M . 9 0 0 , 0 0 0 , di cui l'una ne possiede, c o n f o r m e la dottrina dello S e h u l z e , c o m e patrimonio proprio (credili e r i s e r v e ) il 3 3 '/s Pe r c e n t 0 c'o è'

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LA SOSTITUZIONE DEI TITOLI DEL CONSOLIDATO 5°/

0

in titoli (lei Consolidato 4 % esente da ritenuta

per qualsiasi imposta presente o futura

(Articolo 8 dell'allegato L approvato coll'artleolo 12 della 22 luglio 1S94, N. 339, sui provvedimenti finanziari).

La Direzione Generale del Debito pubblico, pubblica : Col giorno 1° del mese di ottobre 1895, la Direzione Generale del Debito Pubblico in Roma, in adempi-mento di q u a n t o prescrive l'articolo 8 dell'allegato L, approvato coll'articolo 12 della l e g g e 22 luglio 1894, N. 339, sui provvedimenti finanziari, darà principio alle operazioni di sostituzione dei titoli al portatore, nominativi e misti del Consolidato 5 % in altri simili del Consolidato 4 % esente da ritenuta per q u a l -siasi imposta presente e futura, sopra le domande che le verranno da quel giorno presentate, la sostituzione essendo facoltativa.

Ai termini del citato articolo 8 dell'allegato L, della legge 2 2 luglio 1894, N. 339, la sostituzione sarà fatta a parità di rendita netta e f f e t t i v a ; cioè, sarà data in titoli del Consolidato 4 % netto tanta rendita quanta ne danno i titoli del Consolidato 5 % , depurati dalla tassa di ricchezza mobile al 2 0 % .

Per la produzione alla Direzione Generale del Debito pubblico delle relative domande coi titoli del Consoli-dato 5 °/0 da sostituirsi e per il ritiro dei nuovi titoli

del Consolidato 4 % netto emessi in sostituzione dei primi, si terranno presenti le seguenti a v v e r t e n z e :

a) L e domande debbono essere fatte sopra appositi

stampati che verranno distribuiti in Roma dalla D i r e -zione generale del Debito Pubblico, e nei capoluoghi delle altre provincie dalle Intendenze di Finanza

b) L e domande saranno corredate dei relativi titoli di cui si chiede la sostituzione, i quali debbono a v e r e la decorrenza del semestre in corso.

c) L e domande per sostituzione di cartelle al portatore saranno firmate dal presentaportatore di esse, in c o r r i -spondenza della firma che il medesimo d e v e apporre sulle cartelle stesse, all'atto della presentazione, colla indicazione del suo domicilio (art. 235 regolamento sul Debito Pubblico, modificalo col R e g i o Decreto 7 m a g -gio 1891, N. 233).

L e domande per sostituzione di certificati di rendita nominativa e di rendita mista debbono essere firmate dal titolare quando questo ne ha la libera disponibilità; per le rendite nominative intestate a minori, i n -terdetti, o d inabilitati, o ad Enti morali sottoposti a tutela, le domande di sostituzione debbono essere firmate dal genitore esercente la patria potestà, dal t u -tore, dal curatore ed amministratore o rappresentante, senza che costoro siano tenuti a dar prova alcuna di speciale autorizzazione o ad adempiere qualunque f o r -malità giudiziaria ; per la sostituzione ilei certificati intestati a donne maritate le domande debbono essere firmate dalle litolari c o l i ' i n t e r v e n t o del marito per la sua autorizzazione.

La firma e qualità dei richiedenti sulle domande per sostituzione di cerficati nominativi intestati a persone incapace sarà autenticata da agente di cambio accreditato da notaio, la cui firma, se non è accredi-tato, sarà legalizzata dal presidente del Tribunale della relativa giurisdizione.

La firma degli amministratori degli Enti morali sulle domande di sostituzione sarà riconosciuta dall'autorità competente (art. 2, allegato M, alla l e g g e 8 agosto 1895, N . 486).

Nella domanda potrà delegarsi una terza persona per ritirare i nuovi titoli del consolidato 4 % netto a s o stituzione compiuta, la quale sarà designata per c o -gnome, nome e paternità.

d) L a sostituzione dei certificati nominativi annotati di vincolo d'usufrutto, di ipoteca, o d i altra natura, può esser chiesto dai titolari senza che occorra il consenso delle persone, delle Amministrazioni, o degli Enti, a favore dei quali i detti vincoli sono costituiti (art. 3, allegato M suddetto).

e) Con la dumanda di sostituzione delle cartelle al

portatore p u ò chiedersi l'emissione di un numero di cartelle del consolidato 4 % netto, maggiore o m i -nore di quello delle cartelle del consolidato 5 % ' c h e si esibiscono, purché rappresentino la stessa rendita e siano delle serie da lire 4,8, 20, 40, 80, 160, 400 e 800; cosi per i certificati di rendita mista, conservandosi però nei nuovi certificali del consolidato 4 •/, netto la medesima intestazione dei certificati del consolidato 5 % Salvo dichiarazione in contrario, la Direzione g e n e -rale del Debito Pubblico riunirà in una sola iscrizione le rendite nominative intestate ad una slessa persona o ad un medesimo Ente o C o r p o morale che non siano g r a v a t e da vincoli o da ipoteche diverse (art. 4, a l -legato M suddetto).

Non è ammessa l'emissione di certificati nominativi in un numero maggiore di quelli prodotti.

f) I tramutamenti o le traslazioni che venissero

chie-ste insieme alla sostituzione dall'uno all'altro dei conso-lidati sono considerate come operazioni ordinarie e quindi ad esse sono applicabili in l u t t o le disposizioni legislative e regolamentari organiche in materia di Debito Pubblico e quelle relative alle tasse di r e -gistro e bollo e di concessioni g o v e r n a t i v e , in quanto non ne siano esenti per l e eccezioni fatte dall'art. 21, lettera d) della l e g g e 14 luglio 1887, N. 4702 (Serie 3").

gì Per ricevuta delle domande e ilei titoli di rendita

che verranno presentati alla sostituzione sarà rilascialo uno scontrino da staccarsi dalle stesse domando, c o m pilalo e firmato dagli esibì tori, munito della firma d e l -l' impiegato della Intendenza ricevente, della controfir-ma dell' intendente di finanza, o di un suo delegato, e del -bullo d'ufficio.

h) La consegna dei nuovi titoli sarà falla dalle S e

-zioni di R . Tesoreria provinciale, verso restituzione dello scontrino di ricevuta di cui alla precedente lettera g), all'esibitole che ha firmata la domanda di s o -stituzione o al d e l e g a l o a ritirare i nuovi titoli. La firma del delegato per quietanza sugli ordini ili con-segna sarà autenticata da agente ili cambio accreditato o da notaio nelle f o r m e volute dalle vigenti leggi.

i) Sui nuovi titoli d e l consolidato 4 % netto, che

v e n g o n o emessi per la sostituzione semplice o anche in un numero di cartelle al portatore o di certificati di rendita mista diverso da quelli del consolidato 5 % esibiti le cui domande verranno presentate anterior-mente al 1° luglio 1896, non è richiesto ii pagamento dei diritti di bollo, i quali sono posti a carico del T e -soro dello Stato ( A r t . 43, l e g g e 8 agosto 1895, N . 486, e R e g i o Decreto 12 agosto 1895, N . 552).

Roma, dalla Direzione Generale del Debito Pubblico, addì 20 settembre 1895.

Il nuovo consolidato 4.50

La stessa Direzione generale del Debito, con avviso, partecipa p u r e che l e domande p e r conversione in

titoli consolidati fruttanti l'interesse annuo del 4,30 per cento, esente da ritenuta per qualsiasi imposta presente o futura dei titoli di debiti indicati in calce,

saranno accettate, dal giorno 1° dell'ottobre prossimo, presso la Direzione generale stessa e presso tutte le Intendenze di finanza del Regno.

L e domande di conversione sono esenti dalle tasso di bollo e dalle tasse per concessioni g o v e r n a t i v e .

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638 6 ottobre 1895 L ' i m p o r l o (Iella rendita 4,50 per cento da darsi in

cambio non d e v e superare quello della rendita alla quale viene sostituita, al netto dalla tassa di r i c -chezza mobile non computando quella di circolazione per I titoli di debiti speciali, che v i sono soggetti.

Quindi trattasi di titoli redimibili e per una partita

non inferiore alle centomila lire di rendita annua netta, la conversione può essere stabilita a condizioni

speciali dal ministro del Tesoro.

Sono ammessi alla conversione i seguenti titoli : Cartelle e certificati nominativi e misti del Conso-lidato 5 e 3 % ;

Certificati 5 % del debito pubblico dei Comuni e dei Corpi morali in Sicilia ;

Certificati di rendita nominativa 3 % emessi a ter-mine dell'art. 4 della l e g g e 26 marzo 1885 ;

Titoli di rendita 3 % dei creditori legali dello Pro-vincie napoletane ;

Obbligazioni 5 % ferrovia Cuneo (1* e 2» emessione); Obbligazioni 5 °/0 ferrovia Y . E m a n u e l e ;

Id. 5 % . ferrovia T o r i n o - S a v o n a - A c q u i ;

hi. 5 °/o ferrovie Livornesi, serie A , 15, C, D, e D 2 ; Id. 5 % ferrovia Lucca-Pistoia. Emissioni 1856, 1858, 1861 ;

Id. 5 % comuni ferrovie Itomane;

Id. 5 o/o ferrovia Cavallermaggiore-Alessandria ; Id. 5 % lavori del T e v e r e ;

Id. 5 % lavori di risanamento di Napoli ; Id. 5 % prestito Sardo 185! ( H a m b r o ) ; Id. 5 °/o ferrovia Maremmana-Toscana 1861 ; Id. 5 % Prestito Rolhschild, 1857 ;

ld. 5 "/„ Prestili Cattolici 1861-64; Id. 5 % ferrovia di Novara ; Id. 5 o/o ferrovia G e n o v a - V o l i c i ; ld. 5 o/o Prestito Blounl, 1866; Id. 5 % ferrovia Udine-Pontebba ;

Id. 5 o/o ferrovia Centrale Toscana, serie A , 15, C ; Id. 5 °/o opere edilizie di R o m a ;

Id. 5 o/o T i r r e n o serie A , R, C, D ; Id. 5 o/o Asse ecclesiastico (stampigliale); Cartelle e certificali 5 % debito P a r m e n s e ; Buoni 5 % dei danneggiati dalle truppe borboniche di Sicilia.

Le industrie e il commercio nella Provincia di Udine

L a Camera di commercio di Udine ha pubblicato la sua relazione s u l l ' a n d a m e n t o delle industrie e. del c o m m e r c i o nel s u o distretto c a m e r a l e durante il 1 8 9 4 - 9 5 .

Una delle principali industrie della provincia Udi-nese è la serica. Nella campagna 1 8 9 3 - 9 4 i filan-dieri friulani soffrirono perdite p i ù o m e n o g r a v i per la ragione c h e la seta, che si e r a cominciato a v e n d e r e da L . 5 5 a 58, andò a finire a 42, 4 0 ed anche 3 9 . Nella campagna serica 1 8 9 4 - 9 5 le cose non andarono m e g l i o , nonostante c h e i prezzi (lei bozzoli sieno stati alquanto bassi e che le sete sieuo state v e n d u t e da L . 39, 4 0 e 4 1 e c i ò è a v v e n u t o per la eccezionale esiguità di rendita dei bozzoli ed anche p e r l ' e n o r m e ribasso dei cascami. Alla fine del 1 8 9 4 nelle filande friulane l a v o r a v a n o 2 9 4 8 ba-cinelle a v a p o r e , 1 5 4 a fuoco o 5 4 7 7 operai c o n una produzione media di circa 2 5 0 mila ehilogr. di seta.

U n ' a l t r a industria, che ha progredito n o t e v o l m e n t e nel F r i u l i , è quella del cotone. Alla fine del 1 8 9 5 si calcolava c h e v i fossero 1 1 0 0 telai m e c c a n i c i , 7 0 0 a mano e 1 2 Jacquard i n c o m p l e s s o 1 8 1 2 telai, e fino da allora si i m p o r t a v a n o nella provincia da

4 , 6 8 0 , 0 0 0 ehilogr. di cotone che, impiegati in 6 4 mila fusi allora esistenti, davano annualmente un prodotto di 4 milioni di e h i l o g r . di filati. I principali opifici per la lavorazione del cotone sono quelli di Porde-none e di F i u m e . Il p r i m o ha una forza motrice di 6 2 4 cavalli con 1 7 0 0 0 fusi selfacting p e r la fila-tura ; 5 5 0 0 p e r la torcifila-tura e 2 0 0 telai p e r la tes-situra e il secondo 3 2 0 cavalli di forza motrice, 8 2 8 8 fusi p e r la filatura, 2 6 4 0 p e r la torcitura e 1 6 5 telai p e r la tessitura.

Molto diffusa nel Friuli è l'industria dei laterizi, della calcina, delle terraglie ordinarie e delle stovi-glie c o m u n i . L a p i ù importante fabbrica di laterizi una volta f u quella di C o m i z i o esercitata dalla so-cietà Veneta di costruzioni, c h e produceva oltre 15 milioni di pezzi, e c h e tuttora mantiene "una co-spicua esportazione di tegole scanalate in Oriente, e in A u s t r i a - U n g h e r i a .

A n c h e la lavorazione del legno è industria fiorente, e conta molti opifici. Il principale è quello eserci-tato dalla ditta V o l p e Antonio di U d i n e , che f u la prima ad attivare in Italia la fabbricazione dei m o -bili di legno curvato a vapore uso V i e n n a . Questo opificio impiega da 5 0 0 operai fra maschi e f e m -mine, e produce annualmente 1 2 0 mila pezzi dei quali 8 0 mila (sedie, poltrone, c a n a p è ) comuni e torniti, impagliati e 4 0 mila mobili curvati a v a p o r e (sedie, poltrone, canapè, attaccapanni, paraventi, pliants) ed anche cerchioni p e r velocipedi e altri oggetti.

L a lavorazione d e l ferro tiene essa pure un posto distinto. V i sono fabbriche di coltelli e forbici, di velocipedi e di mobili di ferro vuoto. V i sono che fonderie di ghisa, di rame e del bronzo, e d an-che di campane.

F r a le industrie alimentari quelle che hanno preso un g r a n d e sviluppo sono le latterie sociali, che da 3 0 c h e ' erano nel 1 8 8 9 , sono salite a 8 5 non comprese le turnario.

V i sono poi opifici di prodotti chimici, di fiam-m i f e r i , di carta, per la conciatura delle pelli, per la costruzione di organi da chiesa, p e r la fabbrica di bottoni e d altre le quali tutte attestano c h e la pro-vincia Udinese è uno dei paesi più industriali della Penisola.

R e l a t i v a m e n t e al c o m m e r c i o , quello delle uova è uno dei più importanti del F r i u l i . S i calcola che in tempi normali esso Ita inviato all'estero e segnata-m e n t e a L o n d r a 5 0 segnata-milioni di ova aventi u n valore di circa 5 , 5 0 0 , 0 0 0 lire. A n c h e 1' esportazione del pollame è importante a r r i v a n d o a d un valore di un m i l i o n e e mezzo di lire, e le piazze di consumo di esso variano a seconda delle stagioni dall' In-ghilterra al B e l g i o , dalla Svizzera alla Germania. A n c h e il c o m m e r c i o d e l bestiame b o v i n o è alquanto attivo segnatamente p e r la T o s c a n a .

L ' i m p o r t a z i o u e del l e g n a m e si accentra special mente a U d i n e , da d o v e la m e r c e v i e n e rispedita nelle v a r i e regioni italiane. Quanto al l e g n a m e delle Alpi friulane, la Camera di c o m m e r c i o fa voti c h e per accrescerne il c o m m e r c i o v e n g a concesso un abbuono delle tariffe f e r r o v i a r i e tale, da porle in g r a d o di resistere sui mercati italiani alla concor-renza d e l legnarne austriaco.

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La produzione dello zucchero in Francia nel 1894-95

Dal Journal Officiel sono stati pubblicati diversi prospetti contenenti le quantità di barbabietole ado-perate e la loro produzione in zucchero, siroppo o melassi. Da questi prospetti r i l e v i a m o prima di tutto che il n u m e r o delle fabbriche nelle quali sono state consumate le barbabietole p e r la produzione dello zucchero e accessori è stato nel 1894 di 5 6 7 contro 3 7 0 nella campagna precedente.

L e giornate di l a v o r o sono salite da 2 3 , 2 7 1 a 2 8 , 9 8 2 cioè a dire aumentarono nell'ultima campagna di 5,711 tonnellate.

Nel 1 8 9 3 - 9 4 il peso delle barbabietole consumate per la lavorazione dello zucchero era stato di t o n -nellate 5 , 2 5 0 , 1 9 2 contro 5 , 4 6 7 , 8 9 2 nel 1 8 9 2 - 9 3 . Nell'ultima campagna cioè in quella del 1 8 9 4 - 9 5 la cifra è salita a tonn. 7 , 1 5 7 , 7 3 6 . L e quantità di zucchero estratto ascesero p e r l ' i n s i e m e delle f a b -briche a 7 1 2 , 5 6 8 , 1 1 2 chilogr. contro 5 2 0 , 1 1 7 , 5 5 1 ehilogr. nel 1 8 9 3 - 9 4 . Espresse in z u c c h e r o raffinato queste quantità sono respetlivamente di 6 6 8 , 1 2 5 , 0 4 8 chilogr. nel 1 8 9 4 - 9 5 contro 4 8 6 , 8 9 4 , 2 9 6 nel 1 8 9 3 - 9 4 .

La resa della campagna 1 8 9 4 9 5 è stata la s e -g u e n t e :

Resa della campagna 1894-95

Differenza con la campagna 1893-94 1°

getto getto 2° altri j getti 1»

getto getto 2" altri getti In zucchero greggio

per ettol. di

mate-ria cotta 76,03 48,20 27,89 - 0 , 4 9 + 2,01 + 3,40 In zucchero raffinato

per 100 chilogr. di barbabietole

adope-rate 6,91 1,77 0,68 + 0,3 + 0,1 + 0,4

Queste c i f r e sono sodisfacienti perchè c o m e )si v e d e , l ' a u m e n t o è stato generale.

1 dipartimenti produttori v e n g o n o per importanza nel seguente ordine : Aisne, N o r d , S o m m e , Pas de Ca-lais, Oise, S e i » e - e t - M a r n e , S p i n e - e t - O i s e , A r d e n n e s etc. P e r la produzione d e l glucosio vi erano nel 1 8 9 4 - 9 5 19 fabbriche contro 2 0 nella campagna precedente e la loro produzione ascese a c h i l o g r . 3 3 , 1 5 7 , 8 0 3 contro 3 5 , 2 4 5 , 5 8 5 . L e quantità esportate nel 1 8 9 4 - 9 5 ascesero a chilogr. 1 , 2 7 2 , 1 8 8 contro 1 , 2 1 2 , 6 2 9 nella campagna p r e c e d e n t e , e l e quantità consumate a chilogr. 2 4 , 2 2 0 , 0 7 0 contro 2 3 , 7 8 9 , 3 7 7 .

E s a m i n a n d o la produzione d e l glucosio negli u l timi 1 2 anni si trova c h e esso è in sensibile d i m i -nuzione, giacché nella campagna 1 8 8 9 - 9 0 era stata di oltre 4 1 milioni d i chilogr. nel 1 8 9 0 - 9 1 d i circa 4 0 e nelle c a m p a g n e 1 8 9 1 - 9 2 e 9 2 - 9 5 di oltre 3 8 milioni.

De Casse postali di risparmio nella Svezia

La Cassa di risparmio postale svedese coli' anno 1 8 9 5 ha compiuto il d e c i m o anno di sua esistenza. Alla fine di detto anno o p e r a v a n o 2 1 3 8 uffici po-stali ( 9 7 , 7 1 °/0 del n u m e r o totale degli uffici postali)

per il servizio d e l risparmio, contro 2 0 3 8 alla fine dell'anno precedente. In media si e b b e u n ufficio per ogni 2 0 0 , 5 3 chilometri quadrati e 2 2 5 6 abitanti.

Il numero dei depositanti f u nel 1 8 9 3 di 3 3 3 , 1 0 9 , e nel 1 8 0 2 di 3 1 6 . 9 7 2 .

L ' a m m o n t a r e dei depositi risultò noi 1 8 9 3 di 8 , 4 6 5 , 9 5 2 corone contro 7 , 7 1 2 , 7 7 8 nell' anno p r e -cedente.

i primi versamenti nell'anno 1893 furono 4 3 , 2 1 8 per la somma di 2 , 8 2 0 , 2 5 9 corone, contro 4 5 , 1 6 9 per la s o m m a di 2 , 8 3 5 , 6 5 7 corone nell'anno p r e -cedente. L a s o m m a media per deposito nell'anno 1 8 9 3 fu di 25,41 corone, e nel 1892 era stata ili 2 4 . 3 5 corone. Il n u m e r o d e i rimborsi nell'anno 1895 f u di 7 4 , 8 3 9 , e n e l l ' a n n o 1802 era stato di 7 2 , 6 6 2 ; la somma di essi ascese nel 1 8 9 3 a 5 , 2 8 9 , 6 0 2 c o -rone contro 5 , 0 7 3 , 8 4 6 dell'anno precedente.

Il n u m e r o dei libretti esistenti alla fine d e l l ' a n n o 1 8 9 2 era di 3 0 0 , 2 9 9 ; nel 1 8 9 3 n e furono emessi 4 3 , 2 1 8 , saldati 1 8 , 0 1 9 , quindi un alimento di 2 5 , 1 9 9 . Il n u m e r o c o m p l e s s i v o dei libretti di deposito esistenti alla fine d e l l ' a n n o 1 8 9 3 fu di 5 2 5 , 4 9 8 ; sicché su 1 0 0 0 abitanti si a v e v a n o in media 6 7 d e -positanti contro 6 2 alla fino d e l l ' a n n o precedente.

Il credito netto, aumentato dell'interesse capitalizzalo in 7 1 2 , 3 1 9 . 9 8 corone, ascese alla fine d e l -l'anno 1 8 9 3 a 28,417,474.72 corone, contro 19,508,440.21 corone dell'anno precedente.

P e r conto dei depositanti erano custoditi ed am-ministrati dalla Cassa di risparmio postale titoli di Stato p e r u n valore complessivo di 2 2 0 , 6 9 7 . 2 4 corone.

Il credito m e d i o per depositante fu n e l l ' a n n o 1 8 9 3 di 7 1 . 9 4 corone, e nell'anno 1 8 9 2 di 6 4 . 9 4 corone. N e l l ' a n n o 1 8 9 3 fu depositata i n francobolli la somma di 8 5 , 2 5 6 . 4 0 , e nell'anno 1 8 9 2 la somma di 9 0 , 1 5 9 . 5 0 corone.

L e spese di amministrazione a m m o n t a r o n o n e l -l'anno 1 8 9 3 a 1 0 8 , 7 7 6 . 7 1 corone, contro 1 0 3 , 6 4 4 . 4 4 nell'anno precedente.

Il costo di una transazione ( v e r s a m e n t o e r i m -borso) si ragguagliò nell'anno 1 8 9 3 a 2 6 2/, o r e ,

contro 2 6 o r e dell'anno precedente.

Da produzione mineraria nella Gran Brettagna

È stato pubblicalo a L o n d r a il Libro Bleu annuale, che contiene la produzione mineraria della Gran Bret-tagna nel 1 8 9 4 confrontata con quella del 1 8 9 3 .

1 resultati in v a l o r e sono stati nel 1 8 9 4 di sterline 7 7 , 8 9 8 , 9 3 8 , contro 70, 7 6 7 , 6 5 1 nell'anno p r e -cederne.

L a lista dei minerali che si estraggono nella Gran Brettagna essendo molto lunga ci l i m i t e r e m o a s e -gnalare i più importanti.

1994 1893 Quantità Valore Quantità Valore

Tonn. L i r e st. Tonn- L i r e st. Carboni minerali 188,277,525 62,730,179 164,325,795 55,809,808 Minerale di ferro 12,367,308 3,190,647 11,203,476 2,827,947 Sale 2,235,912 763,329 1,924,029 735,222 Stagno 12,910 487,523 13,689 637,053 Olio minerale... 1,986,385 496,598 1 956,520 489,130 Zinco 21,821 67,311 23,754 81,270

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