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View of Chlamydia psittaci E LINFOMI DEGLI ANNESSI OCULARI: IMPLICAZIONI TERAPEUTICHE

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volume 20, numero 3, 2005 RELAZIONI

Microbiologia Medica 111

S5.4

Chlamydia psittaci E LINFOMI DEGLI ANNESSI OCULARI:

IMPLICAZIONI TERAPEUTICHE Andrés J. M. Ferreri

U. O. di Oncologia Medica, Dipartimento di Oncologia; IRCCS Ospedale San Raffaele; Milano

La patogenesi di alcuni linfomi non Hodgkin (NHL) è strettamente correlata all’interazione con alcuni fattori ambientali, talora coinvolgenti il sistema immunitario. Negli ultimi due decenni, è diventato di particolare importanza lo studio di alcuni agenti infettivi nella patogenesi dei linfomi tipo MALT (mucosa-associated lymphoid tissue).

Alcuni esempi sono le associazioni fra Helicobacter

pylori, Borrelia burgdorferi and Campylobacter jejuni

e i linfomi tipo MALT insorti, rispettivamente, nello stomaco, cute e piccolo intestino.

Lo studio delle associazioni fra batteri e NHL ha importanti connotazioni terapeutiche. In fatti, è ben noto che l’eradicazione dell’H. pylori mediante terapia antibiotica si associa ad una regressione tumorale in circa il 60-70% dei pazienti affetti da linfoma gastrico tipo MALT. Sulla scorta della nostra recente dimostra-zione dell’esistenza di un’associadimostra-zione fra l’infedimostra-zione da Chlamydia psittaci (Cps) e lo sviluppo dei linfomi tipo MALT degli annessi oculari (OAL), abbiamo svi-luppato uno studio pilota al fine di valutare se una tera-pia antibiotica eradicante l’infezione da Cps possa essere in grado di indurre una regressione clinica dei OAL.

A tal fine, 9 pazienti affetti da OAL associato a Cps sono stati trattati, alla diagnosi o recidiva, con doxici-clina 100 mg, ogni 12 ore, per 3 settimane. In 7 di que-sti pazienti, la presenza del DNA della Cps è stata valu-tata nelle cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC), prelevate prima e dopo la terapia. Quattro di questi pazienti erano portatori del DNA della Cps nei PBMC. La risposta antitumorale è stata valutata a 1, 3 e 6 mesi dalla terapia.

Tutti i pazienti hanno completato la terapia con doxici-clina con ottima tolleranza. Ad un mese dalla terapia, la ricerca del DNA della Cps nei PBMC è risultata negativa nei 4 pazienti valutabili. La risposta obiettiva del linfoma è stata completa in 2 pazienti, parziale (>50%) in 2 e minima (<50%) in 3; con una durata di 12+, 29+, 31+, 8+, 7+, 2+ e 1+ mese, rispettivamente. Questi risultati preliminari supportano l’ipotesi che la persistenza dell’infezione da Cps sia necessaria per il mantenimento dell’OAL, e che la doxiciclina possa essere efficace in una rilevante percentuale di casi, comprendenti i pazienti con plurime recidive. E’ attualmente in corso uno studio di fase II allo lo scopo di confermare che questa terapia, rapida, facile, econo-mica e innocua, possa sostituire altre strategie più aggressive nel trattamento dei OAL. L’identificazione di parametri predittivi della risposta rimane un aspetto cruciale.

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