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View of L’INFEZIONE DA CITOMEGALOVIRUS UMANO NEI PAZIENTI TRAPIANTATI DI CUORE: MONITORAGGIO VIROLOGICO ED IMMUNOLOGICO

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Academic year: 2021

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L’INFEZIONE DA CITOMEGALOVIRUS UMANO NEI PAZIENTI TRAPIANTATI DI CUORE: MONITORAGGIO VIROLOGICO ED IMMUNOLOGICO

Gabrielli L.1, Chiereghin A.1, Lazzarotto T.1, Potena L.2,

Magelli C.2, Piccirilli G.1, Monari P.1, Pop S.1, Grandi C.1,

Landini M.P.1

1U.O. di Microbiologia,

2Istituto di Cardiologia, Policlinico S. Orsola Malpighi,

Università di Bologna, Bologna

Introduzione. La quasi totalità dei pazienti trapiantati di cuore sviluppa un’infezione da CMV che nel 9-35% dei casi, in assenza di strategie di profilassi o di terapia pre-sintomatica, ha ripercussione clinica di varia entità. Questo studio ha valutato il valore diagnostico e prognostico della quantificazione di CMV in campioni di sangue di pazienti trapiantati di cuore nel monitoraggio della fase post tra-pianto e studiato l’andamento della risposta immunitaria cellulo T-mediata CMV-specifica durante la sorveglianza virologica.

Metodi. Sono stati monitorati 30 pazienti trapiantati di cuore di cui 3 R-/D+. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a profilassi con valganciclovir per 40 giorni post-trapian-to. Il monitoraggio della fase viremica di CMV è stato con-dotto con il test dell’antigenemia e con la PCR-Real Time. Il monitoraggio immunologico è stato eseguito in 12 pazienti. Le sospensioni di linfociti T ottenuti dai pazienti sono stati processati con la tecnica ELISPOT. 402 sono il numero di campioni di sangue processati con i test virolo-gici molecolari e non e 40 quelli sottoposti ad ELISPOT. Risultati. Nonostante l’intervento di profilassi la preva-lenza dell’infezione da CMV documentata dagli esami virologici è risultata pari al 70% (21/30) e dei 21 pazienti infetti, 4 hanno presentato una lieve-moderata infezione sintomatica (leucopenia e febbre). I tempi di insorgenza dell’infezione attiva da CMV sono stati in media pari a circa 75 giorni dal momento del trapianto. Dei 17 pazienti asintomatici l’intervento con terapia pre-sintomatica è stato eseguito in 6 casi (35%). I pazienti (9/12), con una precoce ricostituzione o sviluppo (entro i 30 giorni post-trapianto) della risposta immune linfocita T CMV-specifi-ca hanno presentato una minor durata dell’infezione e pic-chi di carico virale ematico inferiore rispetto ai pazienti con una tardiva risposta CMV specifica.

Conclusioni. Nei trapiantati di cuore il monitoraggio immunologico, combinato con quello virologico, può ulte-riormente essere di ausilio nel riconoscere i pazienti a rischio di insorgenza di infezioni recidive da CMV che, come riportato recentemente in letteratura, favoriscono gli eventi di vasculopatia coronaria del graft trapiantato e di rigetto cardiaco acuto/cronico.

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CONFRONTO TRA DUE DOSAGGI

IN REAL-TIME PER LA DETERMINAZIONE DI HBV-DNA

Galli S.1, Meliconi M.G.1,Vannini R.1, Comastri G.2,

Pulvirenti F.R.2, Furlini G.1

1UO di Microbiologia, Az. Ospedaliera di Bologna,

Policlinico S. Orsola-Malpighi.

2Abbott Molecular, Roma

Introduzione. I dosaggi per la quantificazione di HBV-DNA si sono dimostrati utili nella valutazione pre-tratta-mento, nella stadiazione clinica e nel monitoraggio della terapia antivirale per l’epatite cronica B. La capacità di rilevare minime concentrazioni è utile al clinico per valu-tare la risposta terapeutica e attuare gli idonei interventi. Una ricaduta successiva alla cessazione della terapia anti-virale, l’emergenza di mutazioni nel genoma virale asso-ciate a resistenza, o la mancanza di aderenza alla terapia, sono tutte condizioni che possono essere rilevate immedia-tamente se si impiegano dosaggi ad elevata sensibilità. I progressi compiuti dalle tecnologie molecolari, ed in par-ticolare l’introduzione della real-time PCR, sembrano finalmente realizzare la promessa iniziale di una accurata quantificazione di HBV-DNA. Abbiamo confrontato le prestazioni del nuovo dosaggio Abbott RealTime HBV (Abbott Molecular) con il test Affigene HBV Trender (SangTec).

Metodi. Sono stati analizzati con entrambi i metodi 87 campioni da pazienti con infezione da HBV. Per la valuta-zione della riproducibilità, un pannello di 5 membri, alle-stito mediante diluizioni scalari, è stato analizzato con il test Abbott in repliche di 3, in 4 differenti sedute. Risultati. Dei 38 campioni negativi con il test Affigene, 24 erano negativi e 15 positivi con Abbott. Di questi ultimi, 8 avevano valore al di sotto del limite di rilevazione, ma con target rilevato e 7 erano quantificabili (range: 19 –722.815 UI/mL). Dei 49 campioni positivi con Affigene, 46 erano quantificabili, 2 (30 e 150 UI/mL) rilevati ma minori di 10 UI/mL, ed uno (80 UI/mL) negativo, con il test Abbott. L’analisi di regressione lineare dei 46 campioni quantifica-bili con entrambi i test, mostrava un coefficiente di correla-zione r di 0,984; pendenza e intercetta della retta di regres-sione erano 0,914 e 0,343 log UI/mL, rispettivamente. Per l’82,6% dei campioni la differenza dei valori ottenuti con le due metodiche era inferiore a 0,5 log UI/mL, mentre nessu-no differiva per più di 1 log UI/mL. (differenza+DS Abbott–Affigene = 0,01+0,36 log UI/mL). Il CV totale del dosaggio Abbott era del 18,0% 18,4% 6,8%,11,7%,26,4% sui 5 membri del pannello con valore medio di 5,18 , 4,16, 3,25, 1,49 log UI/mL rispettivamente.

Conclusioni. Il dosaggio Abbott Real-Time HBV ha mostrato un’eccellente correlazione quantitativa con il test Affigene Trender HBV, con valori in UI/mL intercambia-bili. Fatta salva la specificità del metodo, il test Abbott è apparso più sensibile, avendo fornito risultato positivo su circa il 30% dei campioni negativi con Affigene. La ripro-ducibilità del metodo è apparsa eccellente. Il dosaggio Abbott Real-Time è utile nel monitoraggio dei pazienti con epatite cronica B in terapia antivirale.

volume 22, numero 3, 2007 POSTER

Microbiologia

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