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Biologia 15 – Biochimica strutturale – Lipidi I lipidi sono una classe di molecole molto eterogenee, accomunate dalla caratteristica di essere totalmente (o quasi) insolubili in acqua. Di seguito, le famiglie più importanti.

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Biologia 15 – Biochimica strutturale – Lipidi

1 Biologia 15 – Biochimica strutturale – Lipidi

I lipidi sono una classe di molecole molto eterogenee, accomunate dalla caratteristica di essere totalmente (o quasi) insolubili in acqua.

Di seguito, le famiglie più importanti.

Acidi grassi (Fatty Acids = FA)

Si tratta di acidi carbossilici con un numero elevato di atomi di carbonio (fino

a 36). Sono molecole molto energetiche: infatti, le catene di carbonio presentano un alto numero di legami, che liberano una gran quantità di energia in seguito alla loro rottura.

Possono essere:

Saturi (= assenza di doppi legami). Esempi sono l’acido palmitico (16C) e l’acido stearico (18C).

Solitamente, sono solidi a temperatura ambiente, in virtù della loro linearità, che consente loro di allinearsi e impacchettarsi intimamente.

Monoinsaturi (= un doppio legame). Esempi sono l’acido palmitoleico (16:1)1 e l’acido oleico (18:1).

Entrambi hanno un doppio legame tra il carbonio 9 e 10 (si scrive Δ9). A temperatura ambiente sono liquidi, in quanto i doppi legami “piegano” le catene, impedendone l’impacchettamento.

Polinsaturi (= più doppi legami). Sono anche detti PUFA (Poli Unsatured Fatty Acids).

A temperatura ambiente sono anch’essi liquidi, come i monoinsaturi.

Esempi sono l’acido linoleico (18:2) e l’acido arachidonico (20:4). Quest’ultimo è il capostipite di un gruppo di composti detti eicosanoidi che svolgono un ruolo chiave nel processo infiammatorio.

L’acido arachidonico, solitamente, è integrato nei fosfolipidi di membrana. In seguito a un danno cellulare, si ha l’aumento di Ca2+ all’interno del citoplasma. Questo causa l’attivazione di una fosfolipasi2 che stacca l’acido arachidonico dalla membrana e lo libera nel citosol.

Qui l’acido arachidonico può incontrare vari enzimi e trasformarsi in molecole pro-infiammatorie (come le prostaglandine) o anti-infiammatorie (come le lipossine) a seconda del momento della risposta infiammatoria. In particolare, nella formazione delle prostaglandine intervengono le ciclossigenasi (COX): questi enzimi, sotto azione dell’acido acetilsalicilico, vengono inibiti e iniziano essi stessi a sintetizzare mediatori anti-infiammatori.

Si può applicare anche una nomenclatura alternativa ai PUFA, in cui il carbonio più lontano dal gruppo carbossilico viene chiamato “ω” (omega) e si contano i carboni andando verso il gruppo carbossilico. La lettera ω viene seguita dal numero del carbonio che presenta il primo doppio legame.

Questo permette di distinguere due importanti classi di PUFA: gli ω3 e gli ω6. I primi sono contenuti molto nei cibi mediterranei, mentre i secondi sono tipici delle diete nordamericane. In condizioni fisiologiche, ω6 e ω3 sono presenti in quantità pressocchè uguali nell’organismo. Nei nordamericani, questo rapporto si sbilancia a favore degli ω6, con gravi conseguenze a livello cardiaco (come l’infarto).

Un esempio di ω3 è l’acido eicosapentaenoico (EPA); un esempio di ω6 è lo stesso acido arachidonico.

1 Questa scrittura serve a indicare il numero di doppi legami presenti nella molecola; 16:1 significa che ci sono 16 atomi di carbonio e un solo doppio legame.

2La fosfolipasi coinvolta è la fosfolipasi A2, che viene inibita dal cortisone.

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Biologia 15 – Biochimica strutturale – Lipidi

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GliceroLipidi (GL)

In questa famiglia, i più importanti sono i triacilgliceroli (o trigliceridi). Si tratta di molecole formate da 1 molecola di glicerolo (anche detto propantriolo) con tre acidi grassi. Il legame avviene grazie a una reazione di esterificazione.

Sono ideali per avere una riserva energetica in quanto:

 Hanno un maggior numero di legami rispetto ai polisaccaridi. Per riduzione si intende che ogni carbonio forma un legame (quindi energia) con almeno un idrogeno.

 Essendo idrofobi, non necessitano di acqua in cui essere solubilizzati (come avviene per i composti saccaridici, che sono polari). Quindi, il nostro corpo può immagazzinarli senza acqua, evitando all’organismo un peso – extra.

GliceroPhosfolipidi (GP)

Si tratta di molecole derivate dall’acido fosfatidico, una molecola complessa formata da un glicerolo che lega due acidi grassi (uno saturo e uno insaturo) + 1 gruppo fosfato; a seconda del gruppo legato al fosfato, i GP assumono nomi diversi. I più importanti:

Fosfatidil-serina, in cui l’amminoacido serina si lega al fosfato;

Cardiolipina, in cui un fosfatidil-glicerolo si lega al fosfato.

Lipidi STerolici (ST)

La loro struttura di base è il ciclopentanoperidrofenantrene, una molecola formata da 4 anelli fusi, 3 a sei atomi di carbonio e 1 a cinque.

Il più comune è il colesterolo che ha diversi ruoli:

 Fa da componente strutturale delle membrane

 Permette la sintesi degli acidi biliari, fondamentali per il processo digestivo

 È alla base della sintesi degli ormoni steroidei.

Lipidi PRenolici (PR)

Si tratta di molecole derivate dall’isoprene. In questa famiglia, rientrano numerose vitamine liposolubili, tra cui:

 Vitamina A, importante per le funzioni visive

 Vitamina E, un antiossidante

 Ubichinone, un trasportatore mitocondriale basilare nella fosforilazione ossidativa

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