I 2 Keck (D=10 m) 1990 ottiche attive &
adattive
Subaru 8.3 m
CFHT 3.6 m
Gemini North 10 m
Il CFHT un telescopio antico (1979)
NGC 7469
Esercizio11
Il FOV della camera del CFHT (adaptive optics) è pari a 10'' x 10''. Sapendo che NGC 7469 ha una velocità radiale di 4950 km/s, determinare le
dimensioni della regione osservata col CFHT
I maggiori telescopi esistenti
2 specchi da 8.4 m ciascuno
equivalenti a 1 specchio da 11.8
LBT, Large binocular Telescope (2004)
USA, Italia, Germania
GTC, Gran Telescopio Canarias (2007) Spagna
I 2 Keck (1993, 1996) USA
10 m (36 segmenti)
11 x 9.8 m , 9.2 m (91
SALT (South African Large Telescope 2005)
CCAS (center of curvature Alignment sensor)
HET (Hobby-Eterly Telescope)
Large Telescope 1997. Mc
Donald Obs. Texas) USA
11 x 9.8 m , 9.2 m (91 segmenti)
Scala di un telescopio
Esprime la corrispondenza fra la separazione lineare
(cm, mm) sul piano focale del telescopio e la separazione angolare (gradi, primi, secondi) in cielo
Normalmente si esprime in secondi d'arco su millimetri, es. 17”/mm, 50”/mm ecc.
F Θ s
s
F =tgΘ s ≃Θ
Θ è in radianti
θ
s = 1 F
Se esprimo in secondi d'arco e F in mm ho la scala in arc sec/mm
è in radianti
θ 206264.81
s =206264.81 F
Θ
Al crescere di F
Aumenta la risoluzione
Diminuisce il FOV
Esercizio12
Determinare la scala di due telescopi aventi F=8 m e F=15 m . Se entrambi hanno un campo “corretto”
al piano focale pari a 20 cm. Qual è il loro FOV ? Se al piano focale collochiamo un CCD 2048 x 2048 Con un pixel size di 15 micron.
Qual'e' la scala sul CCD. E il FOV?
Quanti CCD dobbiamo mettere a mosaico per coprire la totalita' del campo corretto?
CCD
Abell 2218
CCD
Il CCD è costituito da una serie di elementi indipendenti (i pixel, picture element)
I pixel hanno dimensioni fra i 10 e i 30 μ
Le dimensioni dei CCD sono dell'ordine di alcuni cm.
L'output dei CCD è una matrice di numeri (uno per pixel) che hanno
valore proporzionale alla “quantità” di radiazione incidente.
Ogni pixel è in grado di “trattenere” gli elettroni prodotti per effetto fotoelettrico dalla radiazione incidente.
Il numero di elettroni è proporzionale al numero di fotoni e alla loro energia.
Nei semiconduttori ci sono due bande, la banda di valenza e la banda di conduzione.
Un fotone di energia maggiore o uguale a quella che separa le 2 bande può portare un elettrone dalla banda di valenza a quella di conduzione.
Nel silicio la separazione fra le bande corrisponde ad un energia di 1.14 eV.
I fotoni di energia inferiore (corrispondente a ? )
attraversano indisturbati il silicio
λ
−27 10 −1
λ
Un fotone di energia fra 1.14 e 5 eV produce una coppia elettrone lacuna.
Un fotone con energia maggiore di 5 eV produce più di una coppia .
Gli elettroni si ricombinano (con le lacune) in un tempo brevissimo (100 micro secondi).
La relazione fotone elettrone non è 1 a 1 Q.E.= Ne
Nph
I valori che “leggiamo” sul CCD non sono il numero di elettroni ma una quantità ad esso legata, le ADU (analogic to digital units) dette anche “conteggi”.
Il guadagno (gain) del CCD stabilisce il legame fra elettroni ed ADU
gain= Ne
La capacità di raccolta dei pixel non è illimitata.
Full well capacity (dipende dal CCD) tipicamente fra 100 000 e 600 000 el.
Superato questo valore il pixel è detto saturo
Allo stesso modo il numero di ADU non è illimitato ma dipende dalla precisione del sistema di acquisizione dati.
Generalmente i numeri interi sono
registrati su 2 byte (16 bit). Pertanto si hanno a disposizione ossia
65536 valori, ossia valori fra 0 e 65535 216
Un rivelatore perfetto Q.E. 100 %
Risposta uniforme
linearità
Rumore nullo
Caratteristiche fisiche note
Range dinamico illimitato
Q.E. di un CCD:
2000 x 4000 15 μ
La linearità di un CCD:
In ascissa i conteggi, in ordinata la percentuale di non linearità (+/ 10%)
Esercizio13
Esponiamo il CCD ad una sorgente luminosa (per es. una stella, non variabile) per 1,2,4,8 secondi.
Otteniamo i seguenti conteggi (somma e/o integrale su tutta la stella, cielo sottratto):
10431, 20221,40143 e 81204.
Determiniamo la linearità del CCD.
Esercizio14
L'intervallo di conteggi di un CCD varia fra 0 e 65535.
Calcolare il corrispondente range dinamico in magnitudini.
Esercizio15
L' esposizione di un CCD ad una sorgente di luce uniforme (Flat Field) produce (una media) di 1800 conteggi.
Le variazioni di risposta strumentali (pixel to pixel variation) sono pari all' 1%.
Sono maggiori o minori della fluttuazione statistica associata al segnale?
Che valore devono avere i conteggi per consentire la rilevazione della pixel to pixel variation?
Esercizio16
Se abbiamo a disposizione 65535 ADU e un CCD con una full well capacity di 200 000 elettroni, qual è il valore del guadagno che ci consenta il massimo range dinamico?
Se il valore del RON (read out noise, il rumore di lettura del CCD legato al processo di amplificazione e conversione del segnale) è pari a 5 elettroni/pixel Il valore che abbiamo determinato per il gain è una buona scelta?
BIAS
È una posa non esposta (otturatore chiuso e tempo di posa 0).
Serve per determinare Il rumore strumentale del fondo)
DARK È un bias lungo (tempo di posa pari a quello delle acquisizioni scientifiche).
Segnala la presenza di eventuale rumore
Flat Field
Permette di correggere le non
uniformità di risposta (pixel to pixel variations).
Può essere effettuato sul cielo (notturno privo di stelle o ad
alba/tramonto o utilizzando una lampada che illumina
una zona uniforme della cupola (telone).
Riduzione standard immagini CCD
Ad ogni immagine acquisita (scientifica, flat field e dark) deve essere sottratto il bias che costituisce una sorta di offset strumentale.
Questo comporta una sottrazione fra immagini (pixel per pixel).
Se il dark (sottratto del bias) non presenta alcun residuo l'immagine scientifica può essere divisa per il flat field, in caso contrario deve prima essere
sottratta del residuo dark e poi divisa.
RIASSUMENDO
ReducedIma= Ima−bias flat field−bias
Il flat field deve essere acquisito nella stessa banda dell'immagine scientifica.
Dalla formula si vede che l'immagine ridotta avrebbe un valore di ADU più basso di quello
dell'immagine non ridotta. In particolare se il flat field ha un valore medio pari a 8000 ADU e
l'immagine pari a 500 600 (ADU) le ADU
sull'immagine ridotta potrebbero attestarsi attorno a 0.06 0.08
ReducedIma= Ima−bias
flat field−bias⋅avecountsff −bias
Pertanto, per evitare problemi legati alla precisone numerica il risultato della divisione per il flat field viene moltiplicato per il valore medio dei conteggi dell'immagine flatbias
In alternativa si può normalizzare l'immagine flat field – bias a se stessa (è la stessa cosa)
Conviene acquisire N flat field e bias e farne la media (l'errore sul valore medio cala come la )√N
Pertanto la “formula” finale per la riduzione standard risulta
ReducedIma= Ima−avebias
aveflatfield−avebias⋅avecountsff −bias