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Il Ministro della Difesa

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Academic year: 2022

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Il Ministro della Difesa

SALUTO DEL MINISTRO DELLA DIFESA, ON. PROF. ANTONIO MARTINO,

IN OCCASIONE DEL GIURAMENTO E BATTESIMO DEL CORSO DRAGO V

PRESSO L’ACCADEMIA AERONAUTICA Pozzuoli, 8 aprile 2004

Ammiraglio Di Paola, Generale Ferracuti, Autorità, Signore e Signori,

in occasione del giuramento e battesimo del Corso

<<Drago V>> dell’Accademia Aeronautica, desidero innanzitutto porgervi il saluto del Governo, delle Forze Armate e mio personale.

Ringrazio i rappresentanti delle comunità locali, i quali, presenziando alla cerimonia, testimoniano lo stretto legame fra Pozzuoli e l’Accademia, parte integrante della vita della città e della regione.

Rivolgo un cordiale benvenuto alle numerose rappresentanze estere, di Paesi amici ed alleati, con i quali intendiamo consolidare la collaborazione nel campo della sicurezza anche attraverso un diretto scambio di esperienze professionali e formative.

Al Comandante dell’Accademia, al quadro permanente, al corpo insegnante ed al personale tutto dell’Istituto, rinnovo poi il plauso per le capacità e la dedizione profuse incessantemente nel loro lavoro.

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Desidero esprimere nella circostanza apprezzamento e gratitudine agli uomini ed alle donne

dell’Arma Azzurra, piloti, specialisti di volo e di terra, ed elogiarli per l’impegno generoso dimostrato in ogni occasione nello svolgimento dei compiti loro affidati.

Ma è ai ragazzi ed alle ragazze del corso <<Drago V>> che ora voglio direttamente rivolgermi.

Cari allievi,

siete giunti ad un momento importante della vostra vita. Dopo aver affrontato e superato le prime, gravose difficoltà dell’Accademia, con il giuramento avete acquisito lo status di militari.

E’ piena in voi, ne sono certo, la consapevolezza delle vostre responsabilità: verso la Patria, verso la Forza Armata, verso le persone che dovrete comandare, verso voi stessi. Confido non solo nella vostra preparazione ma anche sui motivi profondi della scelta di servire in armi l’Italia.

E’ necessario accennare alle sfide che dovrete affrontare ed alle prospettive dell’Aeronautica Militare, alla quale da oggi appartenete a pieno titolo.

La difesa della libertà e della democrazia dal terrorismo e la salvaguardia della convivenza civile costituiscono le priorità politiche dell’Italia, dell’Unione Europea, dell’Alleanza Atlantica. Difendere la Patria oggi

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significa combattere fanatici assassini anche lontano dai nostri confini; significa soccorrere popolazioni piegate e piagate da guerre e governi aggressivi e oppressivi;

significa partecipare alla ricostruzione di interi Paesi, nello sforzo di ampliare l’area dei sistemi politici aperti, tolleranti, pluralistici.

Dopo gli assassinii di massa perpetrati a New York e, da ultimo, a Madrid nessuno può più sensatamente negare che la rete del terrore degli estremisti islamici ha lanciato un’offensiva strategica contro il mondo libero.

Di fronte alla minaccia globale, multiforme, mortale, imprevedibile, del terrorismo, la difesa militare costituisce una risposta obbligata, necessaria sebbene non sufficiente. Occorre però anche la politica, la diplomazia, la cultura. Ma quotidianamente è indispensabile la collaborazione internazionale tra forze di polizia e apparati d’intelligence.

Può darsi che il terrorismo non si sconfigga solo con le forze militari. Però senza le Forze Armate il terrorismo avrebbe più possibilità di farsi Stato: ciò a cui realmente aspira. Sono state le forze militari a sconfiggere i regimi simbiotici con i terroristi, che organizzano la rete criminale nel mondo.

L’Italia ha partecipato e partecipa a tali operazioni internazionali e, grazie alle proprie Forze Armate, agisce con coerenza e determinazione, dimostrandosi seria e credibile al cospetto delle nazioni amiche ed alleate.

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E’ doveroso ricordare qui quanto l’Aeronautica Militare si sia prodigata per le numerose missioni all’estero. Il ricordo di Kindu echeggia sempre nella vostra storia. Questo integro impegno ininterrotto da anni, è stato essenziale anche nello spostare rapidamente forze in Kosovo, travagliato da nuove tensioni etniche. Si è trattato di una pratica applicazione di quei concetti di flessibilità operativa e rapidità d’impiego, oggi essenziali per qualunque moderno strumento militare.

Ovviamente il ruolo delle forze aeree non si esaurisce nel trasporto tattico o strategico. Le esperienze degli ultimi lustri, infatti, hanno dimostrato che il controllo dello spazio aereo, delle comunicazioni, delle rilevazioni aeree, della rete satellitare, è un fattore fondamentale delle operazioni militari, in patria e all’estero.

La superiorità assoluta delle aviazioni americana ed europee ha determinato il successo in tutte le recenti missioni. L’utilizzo delle moderne tecnologie moltiplica il valore strategico della superiorità aerea consentendo la massima efficacia operativa in un contesto di crescente attenzione alla vita dei combattenti e dei civili.

Perciò è decisivo, per l’Italia, partecipare alla ricerca più avanzata in campo aeronautico ed ai programmi di sviluppo di nuovi mezzi e sistemi d’arma. Dobbiamo poter partecipare, da protagonisti, al sistema integrato di forze aeree, che stiamo continuamente perfezionando in

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sede europea ed atlantica.

Cari allievi,

nel campo delle forze aeree, l’Italia tende a conseguire gli obiettivi essenziali di operatività impiegando al meglio le risorse finanziarie disponibili.

Costituiscono un buon risultato gli accordi con la Slovenia, appena entrata nella NATO, per la temporanea difesa del suo spazio aereo, in attesa del potenziamento della sua aviazione militare.

L’acquisizione in leasing degli F16 ci ha fatto fare un vero e proprio “salto in avanti”, che ora prosegue attraverso l’entrata in servizio dell’EFA, il potenziamento del trasporto di breve e medio raggio, il rafforzamento delle capacità di rifornimento in volo e dei sistemi di armamento e puntamento: tutti aspetti di un processo di ammodernamento, coordinato in sede atlantica ed europea.

Mi piace notare che il rafforzamento dell’Arma azzurra continuerà, grazie alla nostra partecipazione al programma Joint Strike Fighter (JSF) che coinvolge numerosi Paesi: Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Olanda, Turchia e Danimarca.

Il programma JSF è complementare all’EFA, coprendo le esigenze di attacco al suolo, dell’aviazione imbarcata e della bassa osservabilità ai radar: tutti elementi che – per precisa scelta – non caratterizzano

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un mezzo rivolto invece alla superiorità aerea, com’è, appunto, il tanto atteso caccia europeo.

Siate allora certi, cari ragazzi e care ragazze del corso “Drago V”, che la Forza Armata ove siete appena entrati è oggetto delle dovute attenzioni del Parlamento e del Governo che, ad ottantuno anni dalla fondazione, continuano ad apprezzarne tutte le qualità, generali e specifiche.

Ammiraglio Di Paola, Generale Ferracuti, Autorità, Signore e Signori,

nel confermare ai giovani allievi dell’Accademia la fiducia e la stima degli Italiani, rivolgiamo loro corali e fervidi auguri di buona fortuna.

Viva l’Arma Azzurra!

Viva le Forze Armate!

Viva l’Italia!

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