A
TTIA
CCADEMIAN
AZIONALE DEIL
INCEIC
LASSES
CIENZEF
ISICHEM
ATEMATICHEN
ATURALIR ENDICONTI
Riccardo Ferro, Renzo Capelli, Aldo Borsese, Gabriele Centineo
Ricerche sulle leghe dei metalli nobili con gli elementi più elettropositivi. XIII. - Calori di formazione delle leghe alluminio-platino
Atti della Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze Fisiche,
Matematiche e Naturali. Rendiconti, Serie 8, Vol. 45 (1968), n.1-2, p. 54–59.
Accademia Nazionale dei Lincei
<http://www.bdim.eu/item?id=RLINA_1968_8_45_1-2_54_0>
L’utilizzo e la stampa di questo documento digitale è consentito liberamente per motivi di ricerca e studio. Non è consentito l’utilizzo dello stesso per motivi commerciali. Tutte le copie di questo documento devono riportare questo avvertimento.
Articolo digitalizzato nel quadro del programma bdim (Biblioteca Digitale Italiana di Matematica)
SIMAI & UMI http://www.bdim.eu/
Chimica inorganica. — Ricerche sulle leghe dei m etalli nobili con g li elementi p iù elettropositivi. XI I I . - Calori d i formazione delle leghe allum inio-platino (*\ N o ta (**} di Ri c c a r d o Fe r r o, Renzo
Ca p e l l i, Al d o Bo r s e s e
e
Ga b r i e l e Ce n t i n e o,presentata dal Socio
G. B. Bo n i n o.SUMMARY. — T he heats of form ation of the a lu m in iu m -p la tin u m alloys have been m easured w ith a sm all-furnace calorim eter. T he plot of — AH versus the atom ic com position results in a m ax im u m (at a b o u t 25 K cal/g.at.) for the A l3Pt2 and A lP t com pounds. T he results have been o b tain ed b y p re p a rin g a b o u t 20 sam ples w hich w ere then checked b y the m ethods of chem ical analysis, m icrographie an d X - r a y exam ination.
Sono m olto scarsi in le tte ra tu ra i d ati disponibili relativi a p ro p rie tà term ochim iche di leghe dei m etalli nobili. I sistem i di leghe di tali elem enti (specie ta n to più q u an to m aggiore è il ca rattere elettropositivo del secondo m etallo) appaiono p eraltro interessanti, oltre che per le caratteristiche s tru ttu rali delle fasi interm edie, anche per la notevole stab ilità di queste, i loro legam i chim ici p artico larm en te intensi ed i conseguenti elevati calori di form azione.
N el q u ad ro di ricerche sistem atiche sull’argom ento, in precedenti lavori sono stati rip o rta ti i risu lta ti otten u ti nella m isu ra dei calori di form azione nei sistem i allu m in io -o ro [1] ed allum inio-palladio [2]. N el corso di questa nota vengono rip o rta ti risu ltati relativi al sistem a allu m in io -p latin o .
Il sistem a A l— P t è caratterizzato d a ll’esistenza delle seguenti fasi [3].
corrispondenti idealm ente alle seguenti com posizioni: Al2iPt5, A b iP ts, A b P t, AIsPta, A h P t, A bPtß, AtaPtö, A lPts, AI3PH3 e soluz. sol. P t. P er qu an to è noto sono com posti a fusione congruente AI3PU, A lP t ed AlPt3, m entre p er le altre fasi sono in teressati num erosi equilibri peritettici.
P er q u a n ta rig u a rd a la m isura dei calori di form azione di sostanze di questo tipo è in tan to da p rem ettere che sono necessari in generale dispositivi a ppositam ente costruiti tenendo conto delle particolari p ro p rie tà delle leghe in esam e. Si può ritenere che i vari m etodi di m isu ra a d a tti al caso si possano sostanzialm ente rid u rre a due tipi:
a) M isura, a te m p e ra tu ra sufficientem ente elevata, del calore di solu
zione, risp ettiv am en te dei m etalli puri e delle leghe, in u n solvente costituito d a u n opp o rtu n o m etallo liquido (scelto in m odo d a g aran tire, oltre ad u n a reazione di soluzione com pleta e ben definita, anche uno sviluppo di calore
(*) L avoro eseguito n ell’Istitu to di C him ica G enerale ed In o rg an ica dell’U n iv ersità di C a ta n ia .
(**) P e rv en u ta a ll’A ccadem ia il 20 luglio 1968.
[ I I ] R. F e r r o ed ALTRI, Ricerche sulle leghe dei m etalli nobili, ecc.
55
di soluzione dello stesso ordine di g randezza di quello di reazione: condizione, q u e st’u ltim a difficile ad ottenersi con altri più convenzionali solventi).
b) M isu ra d ire tta del calore di reazione facendo av v en ire la reazione stessa tra i m etalli n ell’interno del calorim etro. A questo scopo, specie per reazioni esoterm iche, in diversi casi può essere usato u n calorim etro che con
tenga, nel suo interno, u n piccolo forno elettrico che consenta di p o rtare il cam pione alla te m p e ra tu ra di innesco della reazione.
Fig. i. - C alori di form azione delle leghe Al— Pt. In ord in ate sono rip o rta ti i valori, negativi, del AH. Le dim ensioni dei singoli segni indicano app ro ssim ativ am en te l ’errore.
I segni con u n tra ttin o orizzontale sono relativi a leghe non p erfettam en te in equili
brio: hanno perciò solo valore indicativo di lim ite. L a linea tra tte g g ia ta è sta ta tracciata tenendo conto anche del d iag ram m a di stato: in generale in fatti le m aggiori discontinuità n e ll’an d am en to dei calori di reazione corrispondono a com posti a fusione congruente.
In p ratica, so p ra ttu tto p er il fatto che in ogni caso è necessario operare a tem p eratu re elevate, ognuno dei due m etodi è soggetto a varie, se p u r diverse cause di errore ed ap p are conveniente confrontare i risu ltati o tten u ti con am bedue i m etodi. P er questo, m entre da u n a p arte si sta ap p ro n ta n d o u n calorim etro a soluzione che consenta di lavo rare alm eno a 7-800° e con il quale v erran n o rim isu rati in dipendentem ente i calori di soluzione delle varie leghe, si è riten u to utile, d ’altra parte, effettuare le m isure col m etodo diretto
su accennato, anche p er le leghe A l— Pt, non ostante che in questo caso le difficoltà in co n tra te siano state veram ente notevoli.
Il tipo di calorim etro im piegato è già stato descritto precedentem ente:
in sintesi il suo principio di funzionam ento è il seguente: i due m etalli, fine
m ente suddivisi ed o p p o rtu n am en te m escolati, vengono com pressi in u n certo num ero di pastiglie. Q ueste vengono in tro d o tte nel centro del calorim etro, costituito d a u n blocco di allum inio, sospeso al centro di un recipiente, in cui è m an ten u to u n vuoto di circa i o -5 m m e che, a sua volta, è im m erso in u n u ltraterm o stato . N el centro del calorim etro è contenuto inoltre il fornetto (circa 100 W ) che viene usato p er p o rtare (per m ezzo di u n a energia elettrica m isu rata) il cam pione alla te m p e ra tu ra di innesco della reazione. Il calore dissipato (calore di reazione più energia elettrica di riscaldam ento) riscalda il blocco calorim etrico la cui te m p e ra tu ra è seguita nel tem po p er m ezzo di u n a b a tte ria di term ocoppie. L a cu rv a te m p e ra tu ra /tem po del blocco viene quin d i co n fro n tata con* u n a serie di altre curve analoghe o tten u te inviando (dopo che tu tto è rito rn ato in equilibrio term ico coll’u ltraterm o stato ) o p p o r
tu n e q u a n tità di energia elettrica.
L ’unica m odificazione ap p o rta ta, in questo caso, al dispositivo calori
m etrico, è consentita nell’aver fatto ricorso ad u n a disposizione differenziale, disponendo in opposizione le b atterie di term ocoppie di due calorim etri uguali (di cui uno solo in corso di funzionam ento): questo h a consentito di ottenere u n più stabile valore dello zero anche p er lunghi tem pi ed u n a m igliore rip ro ducibilità delle curve tem p eratu ra/tem p o .
C om e si è accennato, in questo caso partico lare le p ro p rie tà generali delle leghe h an n o reso particolarm ente difficile l ’esecuzione delle m isure ed h an n o costretto a sca rtare parecchi risu ltati spuri. N ella p a rte del diagram m a, infatti, ricca in A l si h a u n a successione di trasform azioni peritettiche: conse
guen tem en te può cap itare che le leghe, che all’atto della reazione fondono p er l’im provviso sviluppo di calore e poi si raffred d an o ra p id a m en te, non riescano a m ettersi in equilibrio n ell’a ttra v e rsa re i v ari equilibri peritettici.
L e leghe ricche in P t, peraltro, caratterizzate da alti valori dei p u n ti di fusione e re la tiv a m e n te bassi valori del calore di reazione, n o n sem pre sono riuscite a fondere a ll’atto della reazione: questo h a consentito solo ra ram en te di disporre di cam pioni utilizzabili ed effettivam ente co rrispondenti ad u n a reazione com pleta. Inconvenienti di altro genere si sono infine av u ti p er le leghe av en ti com posizioni prossim e alla equiatom ica: l’elevato calore di re a zione p o rta in fatti in questo caso ad u n fortissim o aum ento locale di tem p e
ra tu ra (fin verso 20000): questo spesse volte h a p rovocato schizzi di m etallo fuso e, p u rtro p p o , reazioni dello stesso coi m ateriali co stru ttiv i del calorim etro.
P er i m otivi suddetti, dopo la m isura del calore svolto e dopo u n prim o esam e dello stato del calorim etro e del lingotto m etallico, q u e st’ultim o veniva sottoposto ad u n a serie di esam i e controlli. In generale ogni lingotto veniva diviso in tre porzioni (per po ter avere u n m igliore controllo e dell’u n iform ità di com posizione e dello stato di equilibrio) e ciascuna porzione sottoposta ad analisi chim ica, m etallografica e coi raggi X.
[
13]
R. F e r r o ed ALTRI, Ricerche sulle leghe dei m etalli nobili, ecc. 57 L ’an a lisi chimica è s ta ta effettuata, dopo dissoluzione con acq u a regia, determ in an d o il P t p e r via elettrolitica e FA I ponderalm ente precipitandolo con idrossichinolina.U esam e metallografico è stato eseguito, su superfici più g ra n d i possibili dei diversi cam pioni, attaccando, dopo a v e r usato le consuete tecniche di politura, elettrolicam ente o con acqua regia. (Nelle figg. 2-3 sono rip o rtati alcuni esem pi di tipiche m icrografìe).
____________________________ ;
Fig. 3. - M icrofotografia della lega al 50,2 at. % P t - 200 X (A IPt quasi puro).
L 'esame coi raggi X è stato eseguito con la tecnica delle polveri (rad ia
zione K aCu) ed i vari fotogram m i sono stati confrontati (sia visualm ente che| m isurandoli) con quelli ottenuti da cam pioni stan d ard , di com posizione e s tru ttu ra controllate, delle varie fasi interm edie del sistem a, p re p ara te per fusione sotto argon in forno ad induzione e quindi ricotte in m odo d a averle in equilibrio.
T a b e l l a I.
D a ti term ochim ici sulle leghe A l— Pt.
P t at. % — AH (K cal/g.at.) i 0,5 Os s e r v a z i o n i
I
7
,7 ± ° , 5
12,0 A °>319,8 A 0 ,2
13,7
di 0 ,426,5 ± 1 ,0 17,0 A i>o
3 7 ,4 ± 0 ,2 2 4 ,0 A l o
4 1 ,0 =t 0 ,5 22,7 di 0 ,3 E rip o rtata la m icrografia
42 > 21 ,)
> Q ueste due leghe non erano in equi-
~ 42 > 22 ) librio
4 8 ,7 ± 0 ,3
24,3
d i 0 ,550,2 ± 0 ,3 2 4 ,0 di 0 ,5 È rip o rtata la m icrografia
—
5
°>5
> 2 2 ,6 Lega quasi (non perfett.) in equilibrio58,5 di 0 ,2 22,2 di 0 ,5
6 3 ,8 di 0 ,3 2 1 ,0 di 0 ,5 6 7 ,8 di 0 ,5 21,1 ± 0 ,7
74
, o d i 0 ,517,0
di 0 ,674,7
di 0 ,3 16,7 di 0 ,594,2
di 0 ,5 4 ,4 ± 0 ,5I vari d a ti o tten u ti sono rip o rta ti nella T ab ella I ù), in cui sono elencati tu tti i cam pioni o tten u ti in equilibrio ed in assenza di apprezzabili reazioni secondarie; sono stati aggiunti anche alcuni d ati relativ i a leghe non in equilibrio, in q u an to possono servire come indicatori di valori lim ite inferiori p er i calori di reazione. L e com posizioni indicate sono quelle analitiche, per ciascuna è sta ta stim a ta la possibile incertezza tenendo conto dei d ati analitici relativ i ad A l e a P t o tten u ti p er ciascun cam pione e degli scarti di com posi
zione osservati tr a i diversi cam pioni p relevati d a ciascuna lega e tra questi e la com posizione di p artenza. P er ogni lega è rip o rta ta il valore del AH con Terrore v alu tato ten en d o conto sia delT andam ento della m isu ra calorim etrica sia dell’incertezza di com posizione (e conseguentem ente del valore del gram m o atom o m edio). Gli errori sistem atici sono n atu ra lm e n te più difficili d a v alu tarsi ( A 0,5 K cal/g.at. ?) ed in p arte possono ricondursi so p ra ttu tto a pro-
(1) I m etalli im p ieg ati erano di p urezza superiore al 9 9 ,9 9 % .
R. F e r r o ed ALTRI, Ricerche sulle leghe dei m etalli nobili, ecc. 59
[
15]
cessi di degassaggio del cam pione q uando reagendo giunge ad alta tem p era
tu ra , a reazioni secondarie ed a ll’ev en tu alità che lo stato osservato a tem p era
tu r a am biente corisponda in re altà ad equilibri congelati d a più elevate tem p eratu re.
N ella fig. i è rip o rtato l’an dam ento dei calori di form azione in funzione della com posizione; si osserva, p u r nei lim iti di errore descritti, la form a tip ic a del grafico con il m assim o in corrispondenza ad AbPtQ o A IP t, sim ilm ente a q u an to fu osservato p er le leghe A l— Pd. A nche i valori del AH m isurati, appaiono, come era prevedibile dello stesso ordine di gran d ezza (piuttosto alto tr a le fasi interm etalliche) di quello osservato n ell’altro analogo sistem a.
Q uesto lavoro è stato eseguito usufruendo di u n co n tratto di ricerca del Consiglio N azionale delle R icerche, che qui si ringrazia (contratto N 115/
7 8 6 /4 6 7 ).
Bi b l i o g r a f i a.
[1] R. Ferro, R. Capelli e R. Marazza, « R en d . A cad. N az. Lincei», ser. V i l i 41 85 (1966).
[2] R. Ferro e R. Capelli, « R end. A cad. Naz. Lincei », ser. V i l i , 3 4 , 659 (1963).
[3] R- Huch e W . Klemm, «Z. A norg. Chem. », 329, 123(1964); L. E. Edshammar, « A cta C hem . S can d in av ica », 2 0 , 2683 (1966).