Estratto da Congresso chimica 2016 Pisa
Paola Burani
La chimica pratica
• In ospedale anestetici cocaina ecc.
• disinfettanti 1864 Pasteur bollitura
• 1878 Lister Ac Carbolico, da rifiuti di catrame e carbone (scarti lampade a olio per distillazione ottiene una polvere bianca SOLUBILE in acqua che cos’era? Il fenolo da cui composti
policlorurati e polinitrati che con una variante
diventano Vanillina e Marijuana
Dal cinema alle palle da biliardo
• 1850 nitrocellulosa (molto infiammabile)
– Baekeland spalma la gommalacca su carta fotografica
– 1907 prova fenolo e formaldeide materiale
insolubile e poco flessibile e fragile, ma era liquido e induriva su stampo, conservando la forma
Bachelite
Macintosh
• 1823 prova a mescolare la gomma con la nafta
• Ottiene una pasta morbida da spalmare sulla
stoffa impermeabile
La gomma
• 1732 viene portata in europa , non sapevano cosa farci, nel 1770 Priestley la chiama Rubber e la usa per cancellare
• Ma nel 1834 Goodyear la mescola con lo zolfo
vulcanizzazione pneumatici
• Fine 700 in Turchia un albero Liquidambar
orientalis produce un balsamo che diventa
gelatina lo stirene polistirolo
Il the nei bicchieri di plastica
una proposta di attività laboratoriale che spiega struttura-proprietà nei materiali polimerici termoplastici
Francesca Signori1, Luca Mori2
2 Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Università di Pisa, via Pasquale Paoli 15, 56126 Pisa
1 INSTM@Dipartimento di Ingegneria Civile ed Industriale, Università di Pisa, Largo Lucio Lazzarino 2, 56126 Pisa ITI Leonardo da Vinci, via Contessa Matilde 74, 56123 Pisa
fra.signori@gmail.com
Contenuti e competenze complesse:
I materiali polimerici sono generalmente bifasici (fase cristallina e fase amorfa); caratteristiche strutturali dello stato solido ordinato (fase cristallina) e dello stato solido disordinato (fase amorfa)
Differenze tra fusione (passaggio di stato dalla fase cristallina solida alla fase cristallina liquido-viscosa) e transizione vetrosa (dall’amorfo solido all’amorfo liquido-viscoso)
Relazione tra caratteristiche di ordine della fase solida e
proprietà meccaniche dei materiali, in funzione della temperatura
di utilizzo.
L’esperienza: preparazione e realizzazione
Bicchieri di “plastica”, apparentemente uguali, ma di materiali diversi (PS, PET, PLA)
teglia di alluminio (o un vassoio con i bordi alti)
bollitore elettrico
termometro
Si fa bollire l’acqua e la si versa nei bicchieri (T = 75-80 °C).
L’esperienza: osservazione, dialogo, confronto
Cosa è successo? I ragazzi osservano, toccano, descrivono:
L’acqua fuma
Non succede niente Il bicchiere si scalda Il bicchiere sta lì
Il bicchiere si rompe Il bicchiere fonde
Il bicchiere si accartoccia Si sfa tutto
L’esperienza: costruzione degli ambiti semantici
Il bicchiere si rompe
Il bicchiere fonde
Il bicchiere si accartoccia
Si sfa tutto
Cedimento meccanico/strutturale
Transizione solido-liquido (fusione)
Cedimento meccanico/strutturale
Cedimento meccanico/strutturale
Lavoro
Lavoro Calore
Lavoro + calore Osservazione Classificazione del fenomeno Energia
Proprietà termiche
Proprietà meccaniche
L’esperienza: costruzione degli ambiti semantici
Il bicchiere si accartoccia
Il materiale dovrebbe passare dallo stato solido allo stato liquido, perdere proprietà meccaniche e forma
Il materiale perde forma ma poi ritorna duro e rimane accartocciato
Il bicchiere fonde
Qualcosa tiene insieme il materiale e non lo fa
diventare liquido
Elaborazione dell’esperienza: fase cristallina e fase amorfa
copresenza di due fasi solide, a diverso grado di ordine
ciascuna fase presenta temperature di transizione caratteristiche, già note nel caso del solido cristallino
T
gFase amorfa Fase cristallina
Solida Liquido-viscosa
Solida Liquida-viscosa
• Per T<< Tg il materiale si presenta fragile e dà luogo a snervamento per crazing (formazione di microfessure): modulo e sforzo di rottura elevati e bassa deformazione.
• A T< Tg lo sforzo max si riduce, ma aumenta la deformazione a rottura, che avviene per
scorrimento e si attenua il comportamento fragile.
• Per T > Tg le deformazioni a rotture sono più elevate, la resistenza è modesta.
• Il recupero della deformazione al cessare dello
sforzo è totale solo nel primo caso
Elaborazione dell’esperienza: fase cristallina e fase amorfa
T
gFase amorfa Fase cristallina
Solida Liquido-viscosa
Solida Liquida-viscosa
Rigido e fragile Termoplastico materiale fuso Solida
Liquido-viscosa
Elaborazione dell’esperienza: fase cristallina e fase amorfa
T
g(°C) (°C)
Poli(acido lattico) PLA
Polistirene PS
Polietilene PE
Poli(etile tereftalato) PET
- 100 100
100 - 30
150 60
260 85
Elaborazione dell’esperienza
Perche’ lo stesso materiale plastico puo’ esibire proprieta’ meccaniche diverse se utilizzato in diverse condizioni ambientali?
Di che materiale dovrebbero essere i sacchetti per surgelazione? Perche’?
Perche’ alcune buste di “plastica” fanno rumore ed altre no?
Da cosa dipende il comportamento meccanico del materiale nell’intervallo termoplastico
Perché se presenti entrambe le fasi cristallina e amorfa, Tg < Tm?
alcune buste "scricchiolano”
Per quanto riguarda alcune buste "scricchiolano" (tipo quelle dell'insalata biologica) perchè sono appunto fatte di PLA (poly(lactic acid), un materiale polimerico che ha Tg superiore alle T ambiente (Tg PLA = 60 °C). Questo significa che a T ambiente il materiale si trova sotto Tg , ossia sia la frazione cristallina che quella amorfa sono solide. Il materiale è pertanto rigido e fragile, e piccoli movimenti causano appunto rumore. Le buste "silenziose" sono invece costituite di materiali che a T ambiente sono già sopra Tg, quindi la frazione amorfa è liquido viscosa, e funziona quindi non solo da antiurtizzante (per le sollecitazioni meccaniche) sia da
"insonorizzante".
Per il freezer il ragionamento è analogo: serve un materiale che a bassa temperatura (- 20 °C? -30 °C?) non passi la Tg, ossia non diventi rigido e fragile, ma mantenga la frazione amorfa liquido viscosa. Generalmente i sacchetti sono fatti di polietilene (Tg=-100 °C circa, dipende dalla ramificazione e dal peso molecolare), che appunto può essere raffreddato senza problemi di alterazione delle proprietà meccaniche.
La Fossa dei Serpenti
• Per capire il motivo per cui i polimeri senza alcun ordine sono rigidi e fragili al di sotto di una certa
temperatura e plasmabili e flessibili al di sopra della stessa, può essere utile pensare ad un polimero allo stato amorfo come ad una grande stanza piena di serpenti striscianti. Ogni serpente è una catena
polimerica. Come voi sapete, i serpenti sono animali a sangue freddo. Quando fa caldo i serpenti sono
contenti, ma quando fa freddo, i serpenti non si
muovono molto.
Il buldozzer…
• Ora immaginate di guidare un bulldozer in questa stanza piena di serpenti. Se fa caldo, ed i serpenti si muovono, possono
scappare velocemente per evitarvi, ed il bulldozer si
muoverebbe attraverso la stanza, causando pochi danni ai serpenti. Ma se fa freddo, potrebbero accadere due cose ai serpenti immobili.
• (A) i serpenti potrebbero essere più forti del bulldozer;
dunque il bulldozer non potrebbe passare ed i serpenti rimarrebbero lì.
(B) il bulldozer potrebbe essere più forte dei serpenti ed essi
verrebbero schiacciati senza più potersi muovere.
Polimeri = serpenti
• I polimeri agiscono nello stesso modo. Quando la temperatura è mite, le catene polimeriche si possono muovere facilmente.
Quindi quando prendete un pezzo di polimero e lo piegate, le molecole, essendo già in movimento, non hanno problemi nel muoversi per trovare altre posizioni per diminuire la
sollecitazione che avete trasmesso loro. Al contrario se
cercate di piegare un campione di polimero al di sotto della
sua Tg, le catene polimeriche non sono in grado di spostarsi
per trovare altre posizioni per diminuire la sollecitazione alla
quale sono state sottoposte.
All’aumento di T?
• Così, proprio come nell'esempio della stanza piena di freddi serpenti, possono verificarsi due situazioni.
• (A) le catene sono abbastanza forti per resistere alla forza che viene applicata, ed il campione non si piega;
• (B) la forza applicata è troppo elevata perché le catene polimeriche immobili possano resistere, non potendosi muovere per diminuire la sollecitazione, il campione di polimero si rompe o va in frantumi nelle vostre mani.
• L'esatta temperatura alla quale le catene polimeriche
subiscono questo enorme cambiamento di mobilità dipende
dalla struttura del polimero.
Transizione vetrosa e plasticità
• Il moto che permette ad un polimero di essere flessibile al di sopra della sua temperatura di transizione vetrosa normalmente non è il moto translatorio ma il moto a lungo raggio dei
segmenti di catena. Mentre la catena
polimerica, nella sua globalità, non può andare da nessuna parte, i segmenti della catena
possono muoversi, dondolandosi in qua e in la,
avvitandosi come una grande spirale.
Il fenomeno di adesione è causato dalle interazioni
molecolari tra la superficie del
substrato e l’adesivo. In questo caso, è possibile distinguere tra
interazioni intermolecolari (deboli) e legami chimici (forti)
Nella zona di coesione, l’adesivo
possiede le proprietà che dipendono dalle seguenti forze molecolari
1. i legami molecolari all’interno dei polimeri;
2. i legami chimici derivanti dalla reticolazione del polimero;
3. le interazioni intermolecolari tra molecole nell’adesivo;
4. l’aggrappaggio meccanico tra varie molecole nell’adesivo.
Incollaggio nell’industria agro
alimentare;
etichettaggio bottiglie
Tecnologia medicale
artigianato Uso domestico
Modellismo Produzione industriale
Etichettaggio bottiglie. Colla alla caseina resistente all’acqua
Cerotti e adesivi per pannolini
Incollare tacchi : reattivo cianocrilato
Ganci per salviette:
adesivi a
evaporazione di solvente Trenini:
soluzione di polistirolo
Industria
aeronautica e automobilistica
Sitografia bibliografia
• http://www00.unibg.it/dati/corsi/22037/44626- MATERIALI%20POLIMERICI%20new.pdf
• http://www.pslc.ws/italian/tg.htm
• https://it.wikipedia.org/wiki/Temperatura_di_transizione_vetrosa
• Polymers: Chemistry and Physics of Modern Materials, Third Edition di J.M.G. Cowie,
• http://www00.unibg.it/dati/corsi/22037/44626- MATERIALI%20POLIMERICI%20new.pdf
• http://www.antonio.licciulli.unisalento.it/pdf_2009/polimeri_passaro.pdf
http://www.che.hw.ac.uk/teaching/B11MS1/Material/Week%206/Week6TheConcceptOfF reeVolume.htm
http://dipcia.unica.it/superf/Lauree_Scientifiche/Adesivi.pdf http://pslc.ws/welcome/tour/macrog/italian/tg.htm
http://pslc.ws/welcome/tour/macrog/italian/dsc.htm
http://www.polymertechnology.it/bacheca/NanocompositeForm/page0/files/lab_DSC_dis cuss.pdf
https://moodle2.units.it/pluginfile.php/22650/mod_resource/content/1/Lez%20E1- stato%20cristallino.pptx
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved= 0ahUKEwi51cybxczXA hWHDxoKHcAwBecQFggsMAA&u rl=http%3A%2F%2Fwww.gart-
mp.it%2Fdocumenti%2FFORMULARIO% 2520per%2520lo%2520stampaggio%2520della%2520plastica%2520v.1.1.pdf&usg=AOvVaw1U8mEy 4E5_SYt7DP2Z_gpV