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Lo sviluppo della Crastan attraverso il Catasto Leopoldino e il Catasto Nuovo

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Academic year: 2021

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Lo sviluppo della Crastan attraverso il Catasto Leopoldino e il Catasto Nuovo

Dopo aver descritto lo stabilimento Crastan, è interessante vedere quale sia stato il suo reale sviluppo strutturale attraverso i numerosi disegni recuperati nei catasti consultati per la ricerca: il Catasto Leopoldino e il Catasto Nuovo della Provincia di Pisa.

Nella ricerca fatta al Catasto Leopoldino, insieme ai registri, sono state trovate molte mappe che illustrano i cambiamenti dello stabilimento dalla sua nascita, fino agli anni ’40 del XX sec., quando il catasto è diventato di competenza dell’Ufficio del Territorio ed è stato rinnovato, con nuove piante.

Le immagini catastali sono state molto utili per dare una forma e una collocazione precisa alle particelle nominate nei registri.

E’ inoltre stato possibile, quando la descrizione delle particelle nei registri lo riportava, definire la funzione di ogni parte dello stabilimento nel corso della sua evoluzione. Si può infatti notare come la produzione si sia specializzata da quando, nel 1874, Crastan comprò un semplice fabbricato, per farlo diventare una fabbrica di cicoria, come viene chiamata già dal 18961.

I disegni ritrovati ricoprono tutto l’arco di tempo che va dal 1848, quando la particella n°760 non ospitava alcuna costruzione, fino ai giorni nostri.

Di grande interesse sono i due cartoncini che riportano la pianta dell’edificio nel 1904 e nel 1920. L’edificio che compare nel 1904

1

Archivio di Stato di Pisa (d’ora in poi ASP), Catasto Leopoldino, Catasto Fabbricati, Reg.9

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viene completamente distrutto dall’incendio del 1916; nel cartoncino del 1920 troviamo infatti il nuovo stabilimento, costruito sulle ceneri di quello originale, con una struttura simile, ma diversa nei particolari.

Problemi notevoli ci sono stati per rintracciare la particella su cui si trova una parte dello stabilimento, prima del 1930 facente parte del Comune di Calcinaia. Di questa sono state trovate poche mappe, e in nessuna è riportata la pianta dell’edificio: l’ultimo cartoncino disponibile risale infatti al 1904, venti anni prima del capannone in cui veniva prodotto il melasso.

Come si è visto nel capitolo relativo alla storia dell’azienda, l’edificio si trovava in un terreno posto al confine tra il Comune di Pontedera e il Comune di Calcinaia. L’attuale percorso dei confini amministrativi risale al 1930, perciò la ricerca è stata effettuata principalmente al Catasto Leopoldino, con l’ausilio dei registri e dei cartoncini relativi alla Comunità di Calcinaia.

Prima di analizzare questa situazione particolare osserviamo lo sviluppo dell’edificio principale della Crastan, cuore dell’azienda.

I cartoncini che qui vengono presentati fanno parte del Comune di Pontedera, sezione I.

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Cartoncino n°20, anno 1848.

A questa data il terreno di proprietà di Francesco Barsotti del fu Matteo, che costituisce la particella n°760 del comune

di Pontedera, è adibito al

pascolo del bestiame2.

Cartoncino n°26, anno 1853.

La società Anonima per i Mulini a vapore di Pontedera ha comprato il terreno, sul

quale ha costruito un

fabbricato con annessi3.

Nono sappiamo niente dell’uso particolare che veniva fatto

dell’edificio, Nel Catasto

Terreni queste informazioni non sono riportate, ma possiamo affermare, quasi con sicurezza, che fosse un mulino.

Le particelle n°820 e n°821, circolari, dovrebbero rappresentare dei pozzi, o forse dei silos.

2

ASP, Catasto Leopoldino, Catasto Terreni, Reg.1194, Sez.I, partita 296.

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Cartoncino n°55, anno 1881.

L’appezzamento di terreno è già di proprietà di Luzio Crastan di Niccola (ma più

probabilmente Niccolo,

nome svizzero spesso

sbagliato in Italia) dal 18734.

La denominazione degli edifici riportata nel registro n° 1203 del Catasto Terreni è la stessa degli anni precedenti: stabile e annessi. La particella n°760, che comprende il terreno intorno alla fabbrica, è ancora indicata come “Pastura”.

Cartoncino n°78, anno 1900.

Con il passaggio, nel

1884, dal Catasto Terreni al

Catasto Fabbricati

possiamo trovare più

notizie circa le costruzioni presenti sulla particella. Il registro n°9 del Catasto Fabbricati del Comune di Pontedera vede il passaggio della particella n°814 da “Mulino a vapore per la fabbricazione di Cicoria” a “Fabbrica di Cicoria”. La particella n°1018 da semplice “Seccatoio”

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diviene “Fabbrica d’amido”, mentre la n°1149, prima inesistente, è identificata come “Fabbrica del Caffè Olandese”. La particella n°1019 è ancora la casa del custode, e la n°1148 è una capanna.

Cartoncino n°81, anno 1904.

Nel 1904 la struttura della

fabbrica è cambiata.

E’ scomparsa la particella

n°1149, ma si è ingrandita la n°814.

Dal registro catastale5 si traggono poche notizie al riguardo, ma si può pensare che la produzione

del “Caffè Olandese” sia stata trasferita nell’edificio principale.

Cartoncino n°115, anno 1920.

Nel 1920, dopo l’incendio del 1916, la fabbrica si mostra con una

nuova struttura, anche se la

produzione, e perciò l’utilizzo

dell’edificio, è lo stesso.

Sul registro n° 13 del Catasto Fabbricati che riporta annotazioni dal 1909 al 1921, la particella n°814 è ancora descritta come

5

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“Fabbrica di Cicoria”. La n°1019 rimane utilizzata come “Casa del Custode”. Per questo anno è piuttosto difficile identificare l’uso delle altre particelle, perché nella descrizione delle proprietà della Ditta Figli di Luzio Crastan si parla anche di due capanne e una tettoia, ma senza specificare a quali particelle si riferiscano.

Mappa di impianto dell’Ufficio del Territorio della Provincia di Pisa (Catasto Nuovo), anni ’40-’50 ca. Comune di Pontedera, Foglio n°10, particella n°4 (edificio principale dello stabilimento).

Negli anni ’40 del XX sec. il Catasto Leopoldino è stato rinnovato con l’istituzione del Catasto provinciale. Nella mappa di impianto la Crastan appare ingrandita rispetto all’immagine del 1920. Accanto alla struttura principale si possono notare due magazzini di piccole dimensioni.

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Elemento da notare è la piccola costruzione costruita lungo il muro di cinta che costeggia la strada, vicino alla casa del custode. Da quanto abbiamo appreso dalle interviste6, questa era la cabina in cui si trovavano i finanzieri addetti al controllo dello stabilimento.

Primo aggiornamento della Mappa di Impianto dell’Ufficio del Territorio della Provincia di Pisa (Catasto Nuovo), anni ’60-‘70 ca. Comune di Pontedera, Foglio n°10, particella n°4 (edificio principale dello stabilimento).

L’edificio principale ha subito poche modifiche, ma la novità principale di questa mappa è che alcune particelle, prima inserite nel foglio n°2 del Comune di Pontedera, sono ora parte del foglio n°10. Le particelle interessate da questo cambiamento (n° 229, 269, 270, 300) sono quelle che fino al 1930 facevano parte del Comune di Calcinaia. Finalmente, dopo più di venti anni dalla costruzione del 6

Interviste a Gianfranco Crastan, 13 novembre 2003, Catullo Belli, 5 ottobre 2004, Roberto Cerri 9 dicembre 2003.

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capannone detto “chiesa”7, possiamo vedere lo stabilimento Crastan nella sua interezza, e riunito in un unico foglio catastale.

La particella n°269 rappresenta uno degli edifici comprati dalla azienda Crastan per provvedere all’alloggio dei suoi impiegati.

Mappa Stato Attuale dell’Ufficio del Territorio della Provincia di Pisa (Catasto Nuovo). Comune di Pontedera, Foglio n°10, particella n°4 (edificio principale dello stabilimento).

Questa è l’ultima immagine dello stabilimento depositata al Catasto provinciale. Dalla Visura per Soggetto dell’Ufficio del Territorio, possiamo sapere quali siano le particelle di proprietà della società Crastan s.p.a.. All’edificio principale e ai capannoni laterali, già presenti sulla mappa precedente, si aggiunge il grande magazzino

rappresentato dalla particella n°5 e posto alla destra dello

stabilimento. 7

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Al catasto compare ancora la cabina della finanza (part. n°226), che però è stata tolta già da molti anni.

Prima di concludere può essere interessante dare uno sguardo alla particella entrata nel comune di Pontedera solo nel 1930, dopo esser stata parte del comune di Calcinaia, di cui è già stato fatto un piccolo accenno all’inizio.

Rintracciarla è stato molto importante per lo sviluppo delle ricerche, perché è stato possibile in tal modo dare una spiegazione logica alle iscrizioni sulle confezioni dei prodotti Crastan.

Soprattutto sono state verificate le notizie che descrivevano il tracciato del confine tra il Comune di Calcinaia e il Comune di Pontedera diverso da come è oggi. Non sono state trovate informazioni su libri, nei quali il problema viene ignorato, ma il catasto ci ha dato conferme.

Purtroppo le mappe trovate nel Catasto Leopoldino sono poche e si fermano al 1904, ma dalla metà del XX sec., con l’istituzione del Catasto Nuovo, possiamo rintracciare la particella, finalmente inserita nel comune di Pontedera e arricchita dalla costruzione del capannone.

Tutti i cartoncini elencati qui di seguito fanno parte del Comune di Calcinaia, sezione D .

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Cartoncino n°35, anno 1864.

Questa è la prima

immagine rintracciata dell’appezzamento di terreno, segnato con il n°395, origine delle

particelle su cui

Crastan costruirà parte dello stabilimento.

Cartoncino n°52, anno 1884.

Questo cartoncino mostra la formazione della nuova particella n°835 sulla n° 395. Cartoncino n° 68, anno 1904. Sulla particella n° 395, rimasta dalla suddivisione del 1884, si forma la particella n°947.

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Cartoncino n°70, anno 1904. L’aggiornamento del 1904 interessa le particelle n°947 e 835. La n°835 viene suddivisa in due parti (n°835 e n°951). Dopo aver osservato ed esaminato i vari cartoncini del catasto Leopoldino possiamo affermare che lo

stabilimento Crastan si espanderà sulle due particelle appena formate.

Mappa di impianto dell’Ufficio del Territorio della Provincia di Pisa (Catasto Nuovo), anni ’40-’50 ca. Comune di Pontedera, Foglio n°2, particella n°63.

Al momento dell’istituzione del Catasto Nuovo la particella n° 65, che era parte della fabbrica Crastan, si trovava sul foglio n°2 del Comune

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di Pontedera, invece che nell’adiacente n°10 (è visibile sulla destra dell’immagine), come il resto dello stabilimento.

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