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' CCXXXII. SEDUTA. GSOVEOS 3 OSCEliRE Presidenza del Presidente BONFIGLIO GIULIO. Resoconti Parlamentari 7195 Assemblea Regionale Siciliana

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(1)

Resoconti Parlamentari 7195 Assemblea Regionale Siciliana

II Legislatura CCXXXII SEDUTA . 3 Dicembre 1953

' CCXXXII. SEDUTA

GSOVEOS 3 OSCEl i RE 1 9 5 3

Presidenza del Presidente BONFIGLIO GIULIO

I N D I C E

Alta Corte per la Sicilia (Comunicazione di d e c is io n i)...

Comunicazione del Presidente . . . . Disegno di legge (Annunzio di presenta­

zione e richiesta di procedura d ’ ur­

genza) :

PRESIDENTE ...

ALESSI, Assessore agli enti lo c a li.

Disegno di legge (Richiesta di procedura procedura d’u rgen za):

LA LOGGIA, Vice Presidente della R e­

gione ed A ssessore alle finanze . PR E SID E N TE ...

Pag.

7196 7197

7196 7197

7208 7208

(Votazione n o m in a l e )... 7225

(Risultato della votazione) . . . . 7226

Interrogazioni :

( A n n u n z io )... 7196

(Annunzio di risposte scritte) . . . . 7196 (Svolgim en to):

P R E S ID E N T E ... 7197,7199,7200,7202 DI NAPOLI, A ssessore al lavoro alla p r e ­

videnza ed all’assistenza sociale . . 7197

B A T T A G L IA . 7197

RESTIVO, Presidente della R egione . . 7197, 7199.

O V A Z Z A ... 7198 N A P O L I ... 7200

L A LOGGIA, Vice. Presidente della R e­

gione e Assessore alle finanze . 7200, 7201, 7202 R E C U P E R O ... . 7201,7202 Disegno di legge: «Istituzione presso Io

Istituto regionale per i finanziamenti alle medie e piccole industrie I. R. F. I. S.

di una cassa regionale per il credito alle imprese artigiane » (345) e proposta di legge: « Coordinamento assistenza e svi­

luppo delle attività artigiane in Sicilia » (111) (Rinvio della discussione):

PRESIDENTE . 7213, 7216, 7217, 7219, 7221, 7222, 7223 ' 7224, 7225 N I C A S T R O ... 7213,7222, 7223 D’A N T O N I ... 7216

CRESCIMANNO . . . . . . 7217

PA LOGGIA, V ice Presidente della R egio-

ne ed Assessore alle finanze . . 7217,7223 PO GIUDICE, Presidente della Commis­

sione ... ... 7221, 7223

Na p o l i . . 7224

t o A Z Z U L L O ... 7224 P’A N G E L O ... 7224

^O N TA L B A N O ... 7225

Ordine del giorno (In version e):

L A LOGGIA, Vice Presidente della R e­

gione e Assessore alle finanze . . 7208, 7209, 7210 7211, 7212, 7213 -P R E S ID E N T E ... 7208 D ’ANTONI . ... 7208,7212 LO G I U D I C E ...' . 721.1 N I C A S T R O ... . 7212 M AZZU LLO ... 7213 Proposta di legge (Annunzio di presen­

tazione) ...• 7196 Proposta di legge: «Facilitazioni alle coo­

perative di consumo per le vendite ra­

teali ai dipendenti della Regione sici­

liana e degli enti pubblici regionali » (117) (Discussione):

P R E S ID E N T E ... 7202, 7203, 7205, 7207 RECUPERO . . . . . 7202,7203,7205,7206 SA CCA’ . . . ■ i ... 7202

Resoconti, f. 983

l

(700)

(2)

II Legislatura CC XXXII SED U TA 3 Dicembre 1953 Resoconti Parlamentari — 7196 — Assemblea Regionale Siciliana

DI NAPOLI, Assessore al lavoro alla p r e ­

videnza ed all’assistenza sociale . . 7203 L A LO G G IA, V ice Presidente della R e ­

gione ed A ssessore alle finanze . 7203, 7204, 7206 N A P O L I ... 7204 (V otazione s e g r e t a ) ... 7207 (Risultato della v o ta z io n e )... 7208

ALLE G A TO

Risposte scritte ad interrogazioni:

Risposta dell’Assessore ai lavori pubblici all’interrogazione n. 641 dell’onorevole

S a c c à ... 7228 Risposta dell’Assessore all’agricoltura ed

alle foreste alla interrogazione n. 672

dell’on orevole R e n d a ... 7229 Risposta dell’Assessore ai lavori pubblici

all’interrogazione n. 810 dell’onorevole

F a r a n d a ... 7230 Risposta dèli’Assessore ai lavori pubblici

all’interrogazione n. 866 dell’onorevóle

B r u s c i a ... 7230

La seduta è aperta alle ore 17,35.

LO MAGRO, segretario, dà lettura del pro­

cesso verbale della precedente seduta, che, non sorgendo osservazioni, si intende appro­

vato.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

PRESIDENTE. Comunico che sono perve­

nute, da parte del Governo, le risposte scritte alle interrogazioni numero 641 dell’onorevole Saccà, numero 672 dell’onorevole Renda, nu­

mero 810 dell’onorevole Faranda e numero 866 dell’onorevole Bruscia, e che esse saranno pubblicate in allegato al resoconto della sedu­

ta odierna.

Annunzio di interrogazioni.

PRESIDENTE. Prego il deputato segreta­

rio di dare lettura della interrogazione perve­

nuta alla Presidenza.

LO MAGRO, segretario:

« All’Assessore ai lavori pubblici, per sa­

pere:

1) se è a sua conoscenza che la ditta ap-

paltatrice di uno degli edifici scolastici di Barrafranca, la quale p.er contratto dovrebbe trasportare la sabbia delle fondazioni in un determinato posto distante da quello ove sta sorgendo l’edificio, mentre dovrebbe adopera­

re per la costruzione sabbie da fiume da pre­

levarsi .dal greto del fiume Braemi, adopera invece per la costruzione la stessa sabbia del­

le fondazioni;

2) quali provvedimenti intenda adottare contro tale abuso che arricchisce di molto la ditta e pone in grave pericolo la futura soli­

dità dell’edifìcio;

3) se è a sua conoscenza che la stessa ditta ha. fatto delle fondazioni che hanno superato i sette metri; cosa, questa, che metterà la dit­

ta nelle condizioni di non potere ultimare i lavori con la somma - stabilita nell’appalto e con ingente utile per la stessa in quanto è più redditizio il lavoro di scavo, anche per la sab­

bia che viene estratta in maggiore quantità e adoperata per la costruzione come sopra detto, rispetto a quanto è necessario per la costru­

zione della parte sopraelevata dell’edifìcio. ».

(886)

La n z a.

PRESIDENTE. L’interrogazione, testé let­

ta, sarà iscritta all’ordine del giorno per esse­

re svolta al suo turno.

Comunicazione di decisioni dell’Alta Corte pei la Sicilia.

PRESIDENTE. Comunico che l’Alta Corte per la Sicilia, con decisione del 26 novembre scorso, ha respinto il ricorso del Commissario dello Stato avverso la legge regionale « Istitu­

zione in Roma di un Ufficio della Regione Si­

ciliana », approvata dall’Assemblea nella se­

duta del 2 luglio 1953.

Annunzio di presentazione di proposta di legge PRESIDENTE. Comunico che gli onorevoli Mazzullo, Santagati Antonino, Battaglia Be­

neventano e Andò hanno presentato la propo' sta di legge « Modifiche alla legge regionale 9 marzo 1953, n. 7 » (379), che è stata inviai3 alla 5a Commissione « Lavori pubblici, comu­

nicazioni, trasporti e turismo ».

(3)

li Legislatura CCXXXII SEDUTA 3 Dicembre 1953

Resoconti Parlamentari — 7197 Assemblea Regionale Siciliana

Annunzio di presentazione di disegno di legge e richiesta di procedura d’urgenza.

PRESIDENTE. Comunico che è stato pre­

sentato dal Governo il disegno di legge « Dele­

ga al Governo regionale per il coordinamento in testo unico della legislazione vigente nel territorio della Regione siciliana in materia comunale e provinciale » (380), che è stato in­

viato alla 1“ Commissione « Affari interni e or­

dinamento amministrativo ».

ALESSI, Assessore agli enti locali. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALESSI, Assessore agli enti locali. Signor Presidente, chiedo che sia adottata la proce­

dura d’urgenza con relazione orale per la di­

scussione del disegno di legge, testé annun­

ziato, e che la discussione stessa sia posta al primo numero dell’ordine del giorno della se­

duta successiva.

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, pongo ai voti la richiesta dell’onorevole Alessi.

(E’ approvata)

Comunicazione del Presidente.

PRESIDENTE. Comunico che l’Assessore supplente ai lavori pubblici, onorevole Pivetti, ha fatto conoscere di non potere intervenire alla seduta odierna ed a quella di domani, do­

vendosi recare fuori sede per ragioni inerenti alla sua carica.

Svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. Si proceda allo svolgimento hi interrogazioni. E’ all’ordine del giorno l’in- terrogazione numero 841 dell’onorevole Batta­

glia diretta al Presidente della Regione e allo Assessore al lavóro, alla previdenza ed all’as­

sistenza sociale, « per conoscere se non ravvi-

!< sino l’opportunità e l’urgenza di intervenire

* Presso la Prefettura e l’Ufficiò provinciale

* hel lavoro di Ragusa per l’apertura del can-

" bere-scuola in Scoglitti, disposta da oltre

* duattro mesi dal Ministero del lavoro e per 8 ^spiegabili ragioni ritardata ad opera della

« Amministrazione comunale di Vittoria, men-

« tre un numero non indifferente di disoccupa-

« ti di Scoglitti soffre la fame ».

Ha facoltà di parlare l’Assessore al lavoro, alla previdenza ed all’assistenza sociale, per rispondere a questa interrogazione.

DI NAPOLI, Assessore al lavoro, alla previ­

denza ed all’assistenza sociale. Comunico allo onorevole Battaglia che l’ente gestore ha giu­

stificato il ritardo all’inizio dei lavori del can­

tiere, adducendo che mancavano i fondi di­

sponibili per le spese di trasporto dei mate­

riali ed altro.

Assicuro l’ onorevole interrogante che i lavori hanno avuto inizio il 23 novembre ultimo scorso.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’ono­

revole Bataglia per dichiarare se è soddisfatto.

BATTAGLIA. Prendo atto con soddisfazio­

ne della risposta datami dall’Assessore Di Na­

poli. Proprio la settimana scorsa, finalmente, l’amministrazione comunale di Vittoria si è decisa a dare il via al cantiere di Scoglitti.

PRESIDENTE. Segue l’interrogazione nu­

mero 595 degli onorevoli Ovazza, Nicastro e Golosi diretta al Presidente della Regione,

« per conoscere per quali ragioni non è stato

« ancora approvato, ai sensi dell’ultimo com-

« ma dell’articolo 11 del decreto 2 gennaio

« 1947, istitutivo deU’E.S.E., il programma di

« elettrodotti a 70 chilowatt, già deliberato

« dall’ente fin dall’aprile dello scorso anno, ri-

« tardando in tal modo la esecuzione di opere

« di essenziale importanza per la utilizzazione

« della energia degli impianti di produzione

« dell’ente medesimo che dovranno dare un

« sensibile apporto alle disponibilità di energia

« elettrica della Regione di cui oggi si rileva

« una grave carenza ».

Ha facoltà di parlare il Presidente della Re­

gione per rispondere a questa interrogazione.

RESTIVO, Presidente della Regione. L’Ente siciliano di elettricità, in data 14 giugno 1952, trasmetteva a questa Presidenza, per l’appro­

vazione, il progetto per la costruzione degli elettrodotti Carboi-Platani, Catania-Siracusa, Siracusa-Centrale Anapo, deliberato dal Con­

siglio di amministrazione dell’ente in data 26 aprile 1952. Questa Presidenza in data 23 giu-

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II Legislatura CCXXXII SEDUTA 3 Dicembre 1953 Resoconti Parlamentari — 7198 — Assemblea Regionale Siciliana

gno 1952 inoltrava il predetto progetto allo Assessorato per i lavori pubblici.

L ’Assessorato per i lavori pubblici, a sua volta, trasmetteva in data 4 luglio 1952, il progetto al Consiglio superiore dei lavori pubblici per il prescritto parere, che fu for­

mulato da quel Consesso in data 1" agosto 1952.

Frattanto sorgeva, — in relazione ad analo­

ghe pratiche — la questione, nella quale in­

terveniva anche il Ministero dei lavori pub­

blici, della applicabilità o meno, anche per gli elettrodotti costruiti dall’E.S.E., dell’articolo 108 del testo unico del 1933, numero 1775, sul­

le acque ed impianti elettrici, che prescrive la autorizzazione del Ministero dei lavori pub­

blici.

La questione andava risolta, secondo la Re­

gione, in senso negativo, data la particolare natura dell’E.S.E. e la portata di talune dispo­

sizioni contenute nel decreto 2 gennaio 1947, numero 2, che tale ente istituiva, sicché l’As­

sessorato per i lavori pubblici, si decise ad inoltrare il fascicolo alla Presidenza della Regione con la nota numero 4877 del 10 feb­

braio 1953.

La Presidenza provvide all’emanazione del decreto 24 marzo 1953 e richiese sulla questio­

ne il parere al Consiglio di giustizia ammini­

strativa, il 10 aprile successivo, parere che fu reso il 29 aprile e trasmesso nel luglio suc­

cessivo.

La Presidenza, avendo appreso che l’inter­

pretazione del Consiglio era favorevole alla tesi regionale, che affermava la inapplicabi­

lità del ricordato articolo 108, inoltrò il decre­

to agli organi di riscontro il 19 maggio 1953.

Il decreto è stato successivamente oggetto di rilievi da parte della Corte dei Conti, che ha sostenuto la tesi del Ministero dei lavori pubblici.

La Presidenza ha, quindi, restituito il de­

creto alla Corte dei Conti, inviando, nel con­

tempo, copia del parere del Consiglio di giusti­

zia amministrativa e chiedendo la registrazio­

ne del decreto per le considerazioni esposte nel parere medesimo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’ono­

revole Ovazza, per dichiarare se è soddisfatto.

OVAZZA. L’onorevole Presidente ha rispo­

sto a questa nostra interrogazione con tutta una elencazione di date di trasmissione ai di­

versi uffici. Io non posso, intanto, che ramma­

ricarmi che, in questa fase, si sia impiegato un così lungo tempo provocando, così, ur

obiettivo ritardo. Ma indipendentemente da questo ritardo dovuto al sommarsi di tutte queste difficoltà di interpretazione, la nostra interrogazione è tanto più propria, oggi, in quanto lo stesso indirizzo dell’E.S.E. ci sem­

bra (dalle notizie che abbiamo) che sia per­

fettamente in linea con tutto ciò che obietti­

vamente, o subiettivamente, porta all’arresto dell’attività dell’ente stesso nella costruzione degli elettrodotti. Noi presenteremo un’inter­

pellanza per chiedere al Presidente della Re­

gione di volerci informare in proposito.

Cogliamo l’occasione per denunziare che la attuale situazione interna dell’E.S.E. concorda con l’azione di inframmettenze e di resistenze che operano dall’esterno in contrasto con lo sviluppo dell’attività dell’ente medesimo. Se gli elettrodotti, che sono stati compresi nei programmi dell’E.S.E., oltre un anno fa, non sono allo stato di esecuzione noi obiettiva­

mente dobbiamo in parte addebitarlo a quello iter di cui il Presidente ci ha fatto la storia.

Dobbiamo, anche, rilevare che gli elettro- dotti non si fanno, non solo per le resistenze 0 per difficoltà interpretative e burocratiche, ma perchè tutte le forze che agiscono oggi contro e dentro l’E.S.E. si oppongono a che l’ente realizzi una politica che porti alla inte­

grale attuazione delle sue funzioni.

Credo che il Presidente debba essere infor­

mato dei tentativi che da parte della Presi­

denza dell’E.S.E. si fanno per annullare nella sostanza le stesse decisioni dell’ente sul pro­

gramma di costruzione degli elettrodotti, che è stato approvato dal Governo regionale. Il programma di elettrodotti è stato formulato non per il gusto di stendere alcune linee, ma per dar modo all’ E.S.E. di provvedere alla distribuzione. A noi, oggi risulta invece che la Presidenza dell’E.S.E. svolge una politica rinunciataria al riguardo e tale da svuotare l’Ente dalle sue funzioni.

Questo non è il tema specifico della nostra interrogazione; eppertanto non insisto in que- sta sede, preannunziando da parte nostra una interpellanza ad hoc; ma non posso non se­

gnalare, con estrema preoccupazione, al Presl" ' dente della Regione quello che in seno aH°

E.S.E., da parte della sua Presidenza, sì opera in concomitanza con queste azioni che tendo»0

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Resoconti Parlamentari ay 7199 •— Assemblea Regionale Siciliana

II Legislatura CCXXXII

alla totale cessione dell’energia prodotta dallo E.S.E. alla S.G.E.S.. Mi rendo conto che la mancata costruzione degli elettrodotti non di­

pende ormai soltanto da quelle difficoltà che il Presidente cortesemente ci ha denunziato, ma stà ormai all’interno dell’E.S.E.. Questo coinvolge la responsabilità di tutti e partico­

larmente del Governo, al quale è affidata la tutela e la vigilanza dell’E.S.E.. E’ in questo senso che invito il Presidente, in attesa della nostra interpellanza, ad assumersi in pieno la responsabilità al riguardo per evitare che atti irreparabili possano essere compiuti dalla Presidenza dell’E.S.E., svuotando l’Ente del suo indirizzo e del suo contenuto economico.

RESTIVO, Presidente della Regione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RESTIVO, Presidente della Regione. Vorrei dare un chiarimento. Per quanto concerne questa pratica, il comportamento degli organi dell’E.S.E. in rapporto alle istanze rivolte alla Regione è di rigorosa affermazione della com­

petenza dell’ente contro una tesi che giuridi­

camente ha qualche addentellato. Infatti que­

sta, in gran parte, è stata smantellata proprio attraverso un preciso memoriale dell’E.S.E. e attraverso il parere del Consiglio di giustizia amministrativa. In ordine a questa pratica devo riscontrare, da parte degli organi dello E.S.E., la consapevolezza della loro funzione e dei loro poteri, di cui non posso che pren­

dere atto affermando in pieno la competenza e gli obiettivi dell’ente stesso.

Per quanto riguarda gli altri aspetti della questione, ne discuteremo nella sede più op­

portuna e cioè quando sarà presentata una in­

terpellanza in proposito. Io sono sempre a di­

sposizione.

PRESIDENTE. Segue l’interrogazione nu- fijiero 720 dell’onorevole Napoli al Presidente

eRa Regione, « per sapere :

* 1) quali interventi abbia esercitato e quali

* si propone di espletare per impedire la per-

" Manente violazione da parte dello Stato

* della legge 16 ottobre 1950, numero 835, che

*ha avuto recentemente la sua più grave

«violazione con la decisione del Ministero

"della marina mercantile di assegnare ai

S E D U T A 3 Dicembre 1953

« cantieri di Sestri Ponente la costruzione ,« della nave cisterna di 22mila t. s. 1. con cui

« si è completato il programma dell’imposta-

« zione del naviglio petroliero.

« Si fa rilevare che, in questo settore, la

« legge, che, tassativamente stabilisce doversi

« assegnare alle industrie meridionali ed insu-

« lari un quarto di lavoro, ha conseguito per i

« cantieri di Palermo una assegnazione di sole

« 13mila t.s.l. in rapporto alle 286mila 500 co-

« struite, con l’effetto di sottrarre a circa 800

« lavoratori fra tecnici e maestranze palermi-

« tane una grande quantità di lavoro a cui essi

« avevano diritto per legge.

« 2) se è a sua conoscenza che, per giunta, la

« Società « Argea », per conto della quale si

« costruisce la grande nave cisterna, è una

« società fondata in Sicilia allo scopo di usu-

« fruire dei benefici che la Regione siciliana

« concede agli armatori che esercitano la loro

« attività nell’isola ».

Ha facoltà di parlare il Presidente della Re­

gione per rispondere a questa interrogazione.

RESTIVO, Presidente della Regione. L’in­

terrogazione dell’onorevole Napoli si riferisce ad una fase dell’applicazione della legge sulle commesse navali e, sotto un certo riflesso, la potremmo anche considerare superata alme­

no in alcuni aspetti. In effetti, in ordine alla applicazione di questa legge si è svolta da par­

te della Presidenza della Regione una ferma azione perchè fosse totalmente tutelato, nello ambito del 30 per cento riservato al Mezzo­

giorno, anche l’interesse dei cantieri siciliani e, in modo particolare, del cantiere navale di Palermo, che è uno dei più importanti, unita­

mente al cantiere di Messina. Sembrava che qualche difficoltà sorgesse in ordine alla ap­

plicazione del piano integrativo, per cui si era ad un certo momento dubitato della possibi­

lità che il nostro cantiere si inserisse in questo piano. Ma le ultime notizie, che sono state co­

municate anche, attraverso la stampa, circa la assegnazione di una motonave di 6mila 900 tonnellate al cantiere di Palermo, deve fare considerare superato questo aspetto partico­

larmente grave: Circa le commesse della socie­

tà « Argea » nulla si è potuto fare per evitare questo sviamento di lavoro che si aveva mo­

tivo di vedere assegnato ai nostri cantieri, poiché l’intervento degli organi pubblici si è potuto svolgere nei limiti della legge e, quin­

di, in riferimento alle nuove commesse.

(6)

Resoconti Parlamentari II Legislatura

— 7200 — CCXXXII SEDUTA

Assemblea Regionale Siciliana 3 Dicembre 1953 PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’ono­

revole Napoli per dichiarare se è soddisfatto.

NAPOLI. Signor Presidente, la mia interro­

gazione è del 2 luglio ed essendo, quindi, pre­

cedente al programma integrativo, non sì rife­

riva a questo.

Io lamentavo che nella prima parte del pro­

gramma la legge non è stata rispettata. In questo, come in tanti altri mille campi, « le leggi son ma chi pon mano ad elle? ». E di­

cevo che, difronte alla costruzione di 286mila 500 tonnellate, di cui spettava al meridione un quarto, soltanto 22mila tonnellate sono ve­

nute ai cantieri di Palermo. Questa è una vio­

lazione della legge, di una legge dello Stato che si è conclusa con un bel telegramma dello allora ministro Cappa che, tanto per pareggia­

re, assegnava le ultime 13mila tonnellate del primo programma ad un cantiere di Sestri Po­

nente. Certamente, lavoratori ci son qua e la­

voratori ci son là, ma se le leggi sono fatte, tenendo conto delle esigenze delle varie re­

gioni e dei vari lavoratori, bisogna pretende­

re che esse siano rispettate. In questo campo le leggi che stabiliscono una quota determi­

nata dì lavoro per il Meridione, purtroppo non sono rispettate.

RESTIVO, Presidente della Regione. Non è esatto, c’è una questione di riparto nell’ambi­

to dei cantieri del Mezzogiorno.

NAPOLI. No! Avrei amato, perchè questi elementi io non li ho, che Vossignoria mi aves­

se dimostrato che il quarto...

RESTIVO, Presidente della Regione. Qui la questione dei cantieri siciliani si pone in rap­

porto ai cantieri del napoletano e di Taranto.

NAPOLI. Ella, se crede, potrà rispondere un’altra volta dimostrandomi che un quarto delie 286mila tonnellate è stato assegnato al Mezzogiorno, nel qual caso mi dichiarerò soddisfatto. Per ora siccome sono persuaso e notiziato del contrario, non posso dichiararmi soddisfatto. Peraltro, se fosse come Ella so­

stiene — solo per cortesia — quello che ho detto vale come non detto. Ma, purtroppo, i fatti non stanno come sarebbe nostro desi­

derio che stessero.

L’ultima parte della interrogazione...

RESTIVO, Presidente della Regione. Qui i]

problema è più delicato.

NAPOLI. ...riguarda una questione ancora più delicata. Noi abbiamo elaborato una legge che dava determinate agevolazioni agli arma­

tori e ciò nell’interesse della economia sicilia­

na e non certamente per agevolare il tizio 0 il caio. Viceversa, una società che gode delle agevolazioni della legge siciliana si serve del contributo dello Stato e va a costruire a Sestri Ponente. Ed allora, signor Presidente se que­

sta possibilità è data dalla nostra legge, mo­

difichiamola subito; se la nostra legge, non lo consente, bisogna, allora, impedire fatti del genere.

PRESIDENTE. Segue l’interrogazione nu­

mero 466 dell’onorevole Nicastro all’Assessore alle finanze.

LA LOGGIA, Vice Presidente della. Regio­

ne ed Assessore alle finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne ed Assessore alle finanze. Siamo d’accordo con l’onorevole Nicastro per un ulteriore rin­

vio di questa interrogazione, poiché con essa si chiede che si conducano alcuni accertamenti che non sono ancora ultimati. Siccome l’onore­

vole Nicastro desidera conoscere il risultato concreto degli accertamenti che si stanno com­

piendo, siamo d’accordo di rinviare lo svolgi­

mento dell’interrogazione.

PRESIDENTE. Lo svolgimento dell’interro­

gazione numero 466 è rinviato.

Segue l’ interrogazione numero 840 dello onorevole Recupero al Vice Presidente della Regione ed Assessore alle finanze, « per c0'

« noscere quali progressi ha fatto in circa sei

« mesi l’attuazione della legge sui ruoli or

« ganici del personale dell’Amministrazione

« centrale della Regione e se sia loro preciso .< proposito di portarla a compimento in breve

« termine, in modo:

« a) che vengano a risultarne definite le SI'

« tuazioni giuridiche ed economiche di tutto

« il personale interessato e specialmente

« quello che, proveniente dai ruoli dello Sta ^

« e dell’Africa italiana, avendo optato per

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— 7201 — Assemblea Regionale Siciliana Resoconti Parlamentari

^ Legislatura CCXXXII SEDUTA 3 Dicembre 1953

«ruoli della Regione e non vedendo ancora

«realizzati gli effetti chiari della opzione, si

«trova, singolarmente, difronte ad alternative

« e dubbi di carriera, che ne tormentano l’at-

« tesa e lo inducono a seguire, per via di esa-

« mi e scrutini, il progredimento della carrie-

«ra statale e a non assumere, rispetto alla

« stessa, determinazioni nette nelle particolari

« condizioni in cui, ad esempio, si sono trovati

«i provenienti dell’Africa italiana invitati a

« optare per il collocamento in pensione o per

«il passaggio ad altra amministrazione; non-

« chè a sforzarsi di creare situazioni di salva-

« guardia per un eventuale invalidamento di

«quella stessa opzione che li renderebbe ob-

« bligati sin da ora ad essere e sentirsi funzio-

«nari esclusivi della Regione;

« b) che non sia ulteriormente ritardato il

«fondamentale assetto dell’autonomia regio-

« naie, purtroppo discussa e minata in ambien-

« ti interessati; assetto che è certamente le-

« gato al servizio fedele ed all’abnegazione di

« una burocrazia stabile e sicura del proprio

« avvenire nell’ambito dell’autonomia stessa ».

Ha facoltà di parlare il Vice Presidente del­

la Regione ed Assessore alle finanze, onorevo­

le La Loggia, per rispondere a questa inter­

rogazione.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regione ed Assessore alle finanze. Prima di procedere all'inquadramento del personale in attuazione della legge sui ruoli organici definitivi della amministrazione centrale della Regione, è necessario portare a termine adempimenti preparatori. E’ stato anzitutto affrontato lo esame di alcuni problemi giuridici di carat­

tere preliminare ; problemi che furono da me sottoposti ad una commissione convocata presso la Presidenza della Regione e di cui facevano parte consiglieri di Stato, consiglieri della Corte dei Conti, oltre che funzionari dell’Amministrazione regionale.

Successivamente su questi problemi è stata Presentata una relazione alla Giunta, che ha determinato i criteri generali e ha disposto ehe si facessero opportune richieste alle sin- g°le amministrazioni sia regionali che nazio­

nali per l’acquisizione di tutti i dati necessari a f inquadramento così del personale di ruolo - - del personale della Regione già inqua­

nto nei ruoli transitori.

La Giunta, ha inoltre, disposto che si facesse una istruttoria preliminare su tutte le singole posizioni personali ed all’uopo ha nominato una Commissione istruttoria, presieduta dallo Assessore per le finanze e di cui fanno anche parte l’Assessore segretario della Giunta e lo Assessore del ramo per ognuno dei rami della Amministrazione.

Questa Commissione, che ha iniziato i suoi lavori da qualche tempo, si riunisce giornal­

mente procedendo nei suoi lavori con la mag­

giore sollecitudine consentita dalla delicatezza degli argomenti che vanno naturalmente af­

frontati con ponderazione e serenità. La Com­

missione ha già esaminato le posizioni del personale dell’industria e commercio, dei la­

vori pubblici, della pubblica istruzione, del lavoro e parzialmente quello della sanità e della finanza, consapevole che ogni sua deci­

sione non possa determinare lesioni di diritti, che noi vorremmo nel limite del possibile evitare.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’ono­

revole Recupero per dichiarare se è soddi­

sfatto.

RECUPERO. Onorevole Presidente, onore­

vole Assessore alle finanze, la mia interroga­

zione non voleva e non vuole avere lo spirito di mi richiamo ad una presunta negligenza della Giunta, tanto meno dell’Assessore alle finanze, di cui, per contro, riconosco la fervi­

da intelligenza. Ho voluto solo porre il pro­

blema, poiché mi rendo conto che l’assetto dei funzionari deH’amministrazione centrale della Regione interessa fortemente il rafforzamento dell’autonomia, in quanto è ovvio che un per­

sonale, che conosce la propria situazione e la propria sistemazione economica e giuridica è più affezionato ai propri obblighi e doveri di ufficio da chi attenda di conoscerle.

Mi era peraltro occorso di constatare, fre­

quentando occasionalmente gli uffici e trat­

tando coi funzionari il disbrigo di pratiche che ci vengono segnalate dai nostri lettori, come ci fosse un certo malcontento e una do­

lorosa situazione nello spirito di questi fun­

zionari e specialmente di quelli minori, i quali vivono nell’ansia di conoscere quale sorte toccherà loro. Pur rendendomi conto, per­

tanto delle difficoltà cui la Giunta andava incontro per affrontare tutte le questioni che

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II Legislatura CCXXXII SEDUTA 3 Dicembre 1953 Resoconti Parlamentari — 7202 — Assemblea Regionale Siciliana

necessariamente sarebbero emerse in sede di attuazione dell’ordinamento giuridico, ho creduto di fare alla Giunta, e per la Giunta all’Assessore alle finanze, una doverosa segna­

lazione. Ho constatato con mio grande com­

piacimento che da un mese a questa parte ef­

fettivamente la Giunta e le commissioni pre­

poste all’attuazione della legge lavorano ala­

cremente. Non posso quindi, che dichiararmi soddisfatto ed augurarmi che il lavoro con­

tinui con lo stesso zelo e soddisfi la grande esigenza della Regione di vedere al più presto sistemato il suo personale.

PRESIDENTE. Si passi alla interrogazione numero 857 dell’onorevole Recupero all’Asses­

sore alle finanze, « per conoscere se sia inten-

« zione del Governo di promuovere la proroga

« per almeno due anni degli effetti della leg-

« ge regionale 18 gemiaio 1953, numero 2, in

« vista del fatto che sussistono tuttavia le con-

« dizioni e le ragioni che hanno ispirato la leg-

« ge stessa ».

Ha facoltà di parlare il Vice Presidente del­

la Regione e Assessore alle finanze per rispon­

dere a questa interrogazione.

LA LOGGIA, Vice Presidente duella Regione ed Assessore alle fin a n z e Le agevolazioni fi­

scali per le nuove costruzioni edilizie, previ­

ste dalla legge 18 gennaio 1949, numero 2, avranno termine alla fine di quest’anno. In considerazione dell’approssìmarsi del termine del beneficio, la Commissione per la finanza ha di recente iniziato e conduce celermente Tesarne di un disegno di legge che rielabora interamente la materia, perchè esso possa es­

sere discusso in Assemblea prima della chiu­

sura dell’attuale sessione. Si è creduto di rielaborare interamente la materia per elimi­

nare notevoli divergenze esistenti fra la legge nazionale, anch’essa prossima a scadere, e quella regionale che, sotto certi aspetti, ac­

corda minori agevolazioni, mentre noi inten­

diamo concedere le stesse agevolazioni pre­

viste in campo nazionale.

PRESIDENTE. Ha facoltà dì’ parlare l’ono­

revole Recupero per dichiarare se è soddi­

sfatto.

RECUPERO. Onorevole Presidente, onore­

vole Assessore, era proprio mia intenzione ri­

levare, discutendo questa interrogazione, la necessità di coordinare le disposizioni regio­

nali con quelle dello Stato, al fine di armo­

nizzarle, senza trascurare i particolari aspetti del problema siciliano in questa materia. Le dichiarazioni dell’Assessore pertanto mi sod­

disfano a pieno e non ho altro da aggiungere.

PRESIDENTE. Le interrogazioni numero 770 degli onorevoli Bonfìglio Agatino, Amato e D ’Agata, numero 682 dell’onorevole Bonfì­

glio Agatino e numero 873 dell’onorevole Taormina si intendono ritirate per assenza de­

gli interroganti.

E’ così esaurito lo svolgimento delle inter­

rogazioni all’ordine del giorno.

Seguito della discussione della proposta di legge:

« Facilitazioni alle cooperative di consumo per le vendite rateali ai dipendenti della Regione siciliana e degli enti pubblici regionali » {117), PRESIDENTE . Si proceda al seguito della discussione della proposta di legge « Facilita­

zioni alle cooperative di consumo per le ven­

dite rateali ai dipendenti della Regione sici­

liana e degli enti pubblici regionali », d’inizia­

tiva degli onorevoli Saccà, Di Cara, Franchi- na. Ricordo che la discussione è stata sospesa nella seduta di ieri, su richiesta dell’onorevole Celi, in relazione ad un emendamento pre­

sentato dall’onorevole Recupero.

Dichiaro aperta la discussione generale.

RECUPERO. La Commissione si rimette al­

la relazione scritta.

SACCA’. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SACCA’. Quale proponente del progetto di legge, dichiaro di essere d’accordo con le mo­

difiche proposte dalla Commissione, che sono di carattere essenzialmente formale. Ho no­

tato con piacere che la Commissione nell’esa- minare il disegno di legge, avendo evidente­

mente allargato la discussione, ha rilevato la necessità di ulteriori provvedimenti nel camp0 della cooperazione di consumo, che è molt°

deficitario in Sicilia. Prego gli onorevoli co - leghi della Commissione di voler porre in att0 le conclusioni della loro relazione, presenta11

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Resoconti Parlamentari — 7203 Assemblea Regionale Siciliana

I l Legislatura CCXXXII SEDUTA 3 Dicembre 1953

do delle proposte di legge. Effettivamente, in Sicilia, manca una cooperazione di consumo capace di frenare, come avviene nel resto dì Italia, la speculazione di privati, piccoli e grossi commercianti più o meno seri; specu­

lazione che incide sul mercato e sulla vita del popolo siciliano.

PRESIDENTE. Non avendo altri chiesto di parlare, ne ha facoltà, per il Governo, l’Asses­

sore al lavoro, alla previdenza ed alla assi­

stenza sociale, onorevole Di Napoli.

DI NAPOLI, Assessore al lavoro, alla pre­

videnza ed alla assistenza sociale. Il Governo in via di massima è d’accordo col progetto di legge. Sarebbe, però, di avviso di rinviarlo alla Commissione per un coordinamento con la legge che regola la cessione e la sequestrabi- lità degli stipendi dei dipendenti dello Stato.

Non vorrei che si creassero delle norme che fossero un non senso in riferimento alla leg­

ge da me citata.

Quindi, riterrei più opportuno che, ai finì di una integrale e più pratica applicazione del­

la legge, su cui il Governo, ripeto, è d’accordo in via di massima, si rinviasse il progetto alla Commissione perchè ne possa studiare il coor­

dinamento con la citata legge. In quella sede la competente Commissione potrà chiedere il parere della Commissione per la finanza e di quella per gli affari interni.

PRESIDENTE. Sulla proposta dì rinvio alla

■Commissione, è aperta la discussione.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle -finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne ed Assessore aV.e finanze. Onorevoli colle-

§Li, la proposta che abbiamo in esame o non intende immutare l’ordinamento vigente, ed allora non avrebbe ragione d’essere, o vuole

^multarlo ed allora deve essere con esso coordinata.

Se si trattasse di estendere, senza alcuna Codifica, agli impiegati della Regione la legge che regola la cessione degli stipendi degli impiegati dello Stato, non occorrerebbe alcun Provvedimento legislativo in quanto ciascuno

■Resoconti, f, 981

può cedere parte del proprio stipendio, entro i limiti stabiliti dalla legge, ad un qualsiasi ente, demandando alTAmministrazione regio­

nale l’incarico di pagarne direttamente le re­

lative rateizzazioni.

Il fatto stesso che si vuole emanare una legge in materia fa nascere il dubbio che si vogliano modificare i limiti posti dal vigente ordinamento. In tal caso sarebbe bene che la Commissione competente riesaminasse il pro­

getto e lo coordinasse con le norme vigenti in materia di cessione di stipendi, fissando mi limite di agganciamento.

Vuole la proposta di legge che una parte di quella quota degli stipendi, che può essere ceduta, possa essere destinata ad una parti­

colare finalità? Allora lo dica e precisi i limiti di questa parte.

Queste considerazioni hanno indotto il col­

lega Assessore al lavoro e inducono anche me a richiedere che il progetto di legge sia ri­

mandato alla Commissione competente perchè questa, sentito, ove lo creda, il parere della prima Commissione, lo coordini con le norme che regolano il sequestro e la cessione degli stipendi degli impiegati dello Stato, cioè col testo unico 5 giugno 1941, numero 874. Que­

sto è l’oggetto della richiesta.

RECUPERO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RECUPERO. Onorevole Presidente, a mio avviso — e non è un avviso che nasce dal desiderio di vedere passare una legge presen­

tata dalla sinistra — ...

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regione ed Assessore alle finanze. Non c’entra questo!

RECUPERO. ... la proposta rende possibile, in Sicilia, lo sviluppo di una azione necessaria contro il monopolio del C. I. M., il quale, sin dalla sua istituzione, è disciplinato da norme non coordinate con la legge sulla cessione e la sequestrabilità degli stipendi.

Il problema è semplice; si tratta del caso di un impiegato che debba comprare il pane o i viveri per la sua famiglia e, non trovando credito, voglia stabilire una relazione di ga­

ranzia con il suo creditore, con il suo forni-

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II Legislatura CCXXXII SEDUTA 3 Dicembre 1953 Resoconti Parlamentari 7204 — Assemblea Regionale Siciliana

tore; egli a tal fine invoca un rapporto tra chi paga lo stipendio e chi deve essere pagato del tanto che gli fornisce. Il C. I. M., onorevole Assessore, regolato da una particolare legge sin dalla guerra del 1915-18, non è limitato dalla disciplina sulla sequestrabilità e sulla cessione degli stipendi; il C. I. M. si preoccupa soltanto di essere garantito che il suo credito sia pagato, 'anziché direttamente dall’impie­

gato, dall’amministrazione da cui questo di­

pende.

Abbiamo in effetti, onorevole Assessore, una quantità di impiegati i quali, pur avendo ceduto lo stipendio nella massima misura consentita dalla legge, attingono al C. I. M. e ottengono, con l’assenso del capo deU’ufficio da cui dipendono, quel tanto di credito (pro­

porzionato allo stipendio netto) che a loro necessita per potere soddisfare le esigenze della propria famiglia. L ’onorevole Assessore abbia la compiacenza di consultare la legge del C. I. M. e di tener conto della esperienza che lo stesso ha fornito; e vedrà come è vero che questo ente, che avrebbe dovuto assicu­

rare agli impiegati un certo trattamento di favore, purtroppo non ha realizzato queste finalità, in quanto essendo burocratizzato non rende possibile la flessione dei normali prezzi di mercato, anzi li aggrava; per cui l’impiegato che non può pagare per contanti ed è costretto a far debiti paga presso questo ente sempre di più di quello che pagherebbe presso un negozio qualsiasi.

Io non ritengo che la legge debba tornare alla Commissione per uno studio che è già stato fatto, in quanto è sentita chiaramente la necessità di favorire, in Sicilia, lo svincolo dell’impiegato regionale dal complesso com­

plicato e burocratico del C. I. M.. Pertanto, a nome della Commissione, sottopongo al giu­

dizio dell’onorevole Presidente queste mie osservazioni al fine di evitare che la legge ritorni alla Commissione per ripetere un esa­

me già effettuato.

NAPOLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NAPOLI. Signor Presidente, anch’io credo che l’onorevole Assessore sia in errore, per­

chè questa proposta di legge, non interviene per niente nei limiti di quella parte dello sti­

pendio che è cedibile, e per cui l’Amministra­

zione può essere autorizzata a trattenere il quinto della retribuzione. Questa legge dice soltanto che oltre il C.I.M. riconosciuto con decreto 31 marzo 1931, questa autorizzazione si può fare in favore di cooperative; si capi­

sce, nei limiti e con le garanzie delle leggi in vigore. Vorrei richiamare l’attenzione dello Assessore su questo problema perchè se fosse vera ed esatta la sua opinione non c’è dubbio che il problema dovrebbe essere esaminato in maggior profondità. Ma dato che si tratta di estendere i privilegi del C.I.M. alle cooperati­

ve di consumo, non mi pare ci sia necessità di approfondire alcuna questione.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle -finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Onorevole Presi­

dente, la legge 19 marzo, numero 313 — non 31 marzo Napoli — in tutti i suoi articoli non riguarda per niente la materia che l’ono­

revole Recupero ritiene regolata in quel modo che ha illustrato poc’anzi nel suo intervento.

Se si tratta di un’altra legge, la citi pure;

ma il provvedimento cui si è riferito riguarda esclusivamente agevolazioni a favore del Con­

sorzio industriale manufatti ed alle aperture di credito che gli istituti bancari possono fare a favore del Consorzio.

RECUPERO. E noi questo vogliamo.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Ma io sto cercan­

do la disposizione cui ella si è riferito e che dovrebbe contenere quella autorizzazione che noi, con questa legge, vogliamo consentire.

L’articolo 2 parla del modo come le aperture di credito devono essere fatte; l’articolo 3 sta­

bilisce i privilegi che gli istituti di credito devono accordare; l’articolo 4 si occupa degli amministratori del consorzio e l’articolo 5 delle contravvenzioni, e così via. Non si ri­

scontra nulla in ordine alla disposizione che consenta agli impiegati dello Stato di acqui' stare merci presso il Consorzio manufatti e poi dar mandato all’amministrazione di oA dipendono di pagare per loro conto al C.U

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Assemblea Regionale Siciliana

H Legislatura CCXXXII SEDUTA 3 Dicembre 1953

Resoconti Parlamentari — 7205 —

Questa disposizione, che secondo quanto Ella assume dovrebbe esserci, in questa legge, non esiste, e, quindi, è valida la mia osservazione di poc’anzi. Secondo la proposta di legge l’im­

piegato sarebbe facultato ad autorizzare la amministrazione regionale a trattenere diret­

tamente sugli assegni fìssi le somme da lui dovute a cooperative che esercitano la vendita e credito di prodotti, con particolari agevola­

zioni sui prezzi. Nel testo elaborato dalla Com­

missione non è fissato alcun limite circa lo ammontare della trattenuta, mentre nel suo emendamento, onorevole Recupero, ella pro­

pone un limite del 20 per cento dell’ammon­

tare netto degli assegni fissi.

Si tratta quindi sostanzialmente di una forma di cessione dello stipendio. E quando pensiamo che questa materia è regolata con particolare rigore dal testo unico da me citato a garanzia degli impiegati, garanzia che noi dobbiamo richiedere con maggiore rigidezza nella Regione, perchè già gli stipendi degli impiegati regionali sono gravati dagli oneri derivanti daH’ammortamento dei mutui per l’acquisto delle case, io credo che la proposta debba essere non dico rigettata, ma riveduta dalla Commissione competente,, perchè coor­

dini questo progetto con la legge sulla cessione degli stipendi, tenendo presente che gli im­

piegati regionali sono gravati dalle rate di ammortamento dei mutui edilizi. Questa è la nostra richiesta.

RECUPERO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Non posso consentire che lei parli nuovamente sullo stesso argomento.

RECUPERO. Ma parlo a nome della Com­

missione.

PRESIDENTE. Allora, ne ha facoltà.

RECUPERO. Signor Presidente, l’abile A s­

sessore alle finanze,, alla cui perspicacia rendo omaggio, si è riferito alla prima parte del Esterna C.I.M., vale a dire a quella legge che ottiene alla costituzione del consorzio e alle aPerture di credito che questo può fare. In questa parte, da lui scelta, è logico che non obbia trovato alcun riferimento alla legge sulla sequestrabilità e sulla cessione degli stipendi.

L’Assessore dovrebbe, invece, consultare il regolamento sul funzionamento del C.I.M..

Parlo per personale esperienza; sono stato ca­

po di un importante ufficio ed ho firmato, quando è occorso, l’obbligo di corrispondere al C.I.M. quel tanto di debito che l’impiegato

■doveva; e sapevo bene che, spesse volte, si trattava di impiegati che avevano già ceduto il quinto dello stipendio, non per cinque, ma per dieci anni. Pertanto, se non si vuole la legge lo si dica chiaramente, ma, se sì vuole svincolare l’impiegato regionale dal monopolio del C.I.M., bisogna ammettere che niente ha da vedere la legge citata sulla sequestrabilità e cessione degli stipendi con la legge sul C.I.M. e, di conseguenza, con la legge che noi proponiamo all’Assemblea di approvare.

PRESIDENTE. Pongo ai voti la richiesta di rinvio alla Commissione della proposta di legge in discussione.

(Non è approvata)

Dichiaro chiusa la discussione generale e pongo ai voti il passaggio all’esame degli articoli.

(E’ approvato)

Do lettura dei singoli articoli:

A rt. 1.

L’Assessore al lavoro, alla previdenza ed assistenza sociale, può, con suo decreto, consentire alle cooperative di consumo, co­

stituite ed operanti nelEambito della Regio­

ne e che esercitano le vendite con agevola­

zioni nei prezzi e nei pagamenti agli impie­

gati e salariati stabili dipendenti della Re­

gione e di enti pubblici regionali, di essere pagate secondo le scadenze pattuite, tra­

mite le amministrazioni da cui i suddetti impiegati e salariati dipendono.

Ricordo che l’onorevole Recupero ha pre­

sentato il seguente emendamento, annunciato nella seduta precedente:

sostituire agli articoli 1 e 2 il seguente:

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Resoconti Parlamentari7206 Assemblea Regionale Siciliana

II Legislatura CCXXXII SEDUTA 3 Dicembre 1953

Art. 1.

«L ’Assessore al lavoro, alla previdenza ed all’assistenza sociale può-, con suo decreto, di concerto con l’Assessore alle finanze, con­

sentire alle cooperative di consumo, costi­

tuite ed operanti nell’ambito della Regione e che esercitano le vendite con agevolazioni nei prezzi e nei pagamenti agli impiegati e salariati stabili dipendenti dalla Regione e da enti pubblici regionali, di essere pagate, secondo le scadenze pattuite, tramite le am­

ministrazioni da cui i suddetti impiegati e salariati dipendono, mediante trattenuta sugli assegni fissi con la disciplina prevista per il consorzio industria manufatti di cui al R.D.L. 31-3-1931, numero 313, nei limiti massimi del 20 per cento del loro ammonta­

re netto ».

Poiché l’emendamento Recupero sostituisce anche l’articolo 2, do lettura di questo arti­

colo:

Art. 2.

« Il pagamento suddetto da parte delle amministrazioni ha luogo mediante tratte­

nuta sui salari e stipendi con la disciplina prevista per il Consorzio industrie manu­

fatti di cui al R.D.L. 31 marzo 1931, nume­

ro 313 ».

RECUPERO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RECUPERO. Signor Presidente, la prima modificazione, quella che richiede il concerto con l’Assessore alle finanze, attiene alla natu­

ra giuridico-fìnanziaria del rapporto che si viene a stabilire tra Famministrazione pagan­

te e la cooperativa creditrice.

La seconda e la terza modificazione tendono a chiarire il rapporto di dipendenza tra l’im­

piegato e Famministrazione, onde evitare che si comprendano statali e parastatali, il che,, allo stato del diritto, noi non possiamo fare.

La proposta di riunire i due articoli in uno, attiene all’economia della legge.

La sostituzione delle parole « degli assegni fissi » alle parole « salari e stipendi » e di na­

tura tecnica perchè lo stipendio è parte, qual­

che volta piccola, degli assegni fissi che ri­

scuote l’impiegato.

E, finalmente, il limite assegnato alle rate è prudenziale. Non ho altre osservazioni.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Io richiamo l’at­

tenzione dell’Assemblea sul fatto che in quella legge citata dall’onorevole Recupero non c’è una norma che si riferisca comunque alla cessione degli stipendi o all’autorizzazione che, gli impiegati possano dare all’amministrazio­

ne, da cui dipendono, perchè paghi diretta- mente al C.I.M. con un qualsiasi limite 0 senza limite, parte del loro stipendio per acquisti fatti. Vorrei, quindi, spiegato dalla cortesia del collega che cosa significhino le parole

« con la disciplina... di cui al regio decre­

to... » dato che le modalità riguardano una materia del tutto diversa, di quella di cui ci stiamo occupando.

RECUPERO. Il mio emendamento non fa riferimento alla disciplina di cui al regio decreto legge 31 marzo, che poi sarebbe 19 marzo, ma alla disciplina prevista per il con­

sorzio industria manufatti di cui al regio de­

creto legge citato. La disciplina, è quella pro­

pria del consorzio, stabilita da regolamenti e leggi.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Il C.I.M. è una semplice società anonima e non è creata con legge. La prego di credere a quello che è scrit­

to nella legge da lei citata.

RECUPERO. La legge per le aperture di credito nacque in funzione della creazione dell’ente con una legge.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Il Consorzio indu­

striale manufatti, è una società anonima con sede in Roma, dice la legge citata d a ll’onore­

vole Recupero. E non c’è in questa legge rife' rimento a nessun’altra precedente legge, ohe si sia occupata del C.I.M. e degli impiegati l®

riferimento agli acquisti presso il medesimo- Questa è l’unica legge che riguarda la mate ria. In questa legge si stabiliscono particola11

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Resoconti Parlamentari 7207 — Assemblea Regionale Siciliana

U Legislatura CCXXXII SEDUTA 3 Dicembre 1953

facilitazioni per il finanziamento del Consorzio industriale manufatti, società aanonima resi­

dente a Roma. E’ inutile dire che in questa legge non c’è alcun riferimento alla cessione degli stipendi, nè poteva essercene. Del resto vorrei ricordare che questa è una legge del 1931 e il testo unico sulla cessione degli sti­

pendi degli impiegati dello Stato è del 1941;

il fatto che il testo unico non si occupi della materia significa che non esiste alcuna norma nella legislazione nazionale. Se esistesse desi­

dererei saperlo perchè può darsi che mi sia sfuggita. Se c’è, la Commissione la ricerchi e ce lo dica alla prossima seduta quando avrà esaminato il problema.

RECUPERO. Quindi il C.I.M. è stato creato e poi piantato in aria.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Il C.I.M. è una so­

cietà anonima. Se Lei ha la bontà di leggere la legge che lei stesso ha citato, si accorgerà che è una società anonima.

RECUPERO. Con una determinata fun­

zione di credito agli impiegati, secondo una determinata disciplina.

PRESIDENTE. Non avendo altri chiesto di parlare pongo ai voti l’emendamento Recupe­

ro, sostitutivo degli articoli 1 e 2.

(E’ approvato) Esso diventa articolo 1.

Do lettura degli altri articoli.

Art. 3.

« L’Assessore al lavoro, alla previdenza ed all’assistenza sociale è autorizzato ad emanare le norme regolamentari per l’at­

tuazione della presente legge ».

(E’ approvato) Esso diventa articolo 2.

Art. 4.

« La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti di os­

servarla e di farla osservare come legge della Regione ».

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'tfVSSIiuRSs ■■■ ' . ;■■■_ . . . . . .__ ______,'j

(E’ approvato) Esso diventa articolo 3.

Votazione per scrutinio segreto.

PRESIDENTE. Si proceda alla votazione per scrutinio segreto della proposta di legge testé discussa, nel suo complesso.

Chiarisco il significato del voto: pallina bianca nell’urna bianca, favorevole alla pro­

posta di legge; pallina nera nell’urna bianca, contrario.

Prego il deputato segretario di fare l’ap­

pello.

AUSIELLO, segretario, fa l’appello.

Prendono parte alla votazione: Adamo Do­

menico - Adamo Ignazio - Alessi - Antoci - Ausiello - Battaglia - Beneventano - Bonfì- glio Agatino - Bruscia - Buttafuoco - Cefalù - Celi - Cimino - Cipolla - Colajanni - Colosi - Cortese - Cosentino - Costare! li - Cuffaro - D’Agata - D ’Angelo - D’Antoni - De Grazia - Di Blasi - Di Cara - Di Leo - Di Martino - Di Napoli - Fasino - Fotì - Gentile - Germanà Gioacchino - Grammatico - Guzzardi - La Loggia - Lo Giudice - Lo Magro - Macaiuso - Mangano - Mare Gina - Marnilo - Mazzullo - Montalbano - Morso - Napoli - Nicastro - Ovazza - Petrotta - Pizzo - Purpura - Rami- rez - Recupero - Renda - Restivo - Romano Fedele - Romano Giuseppe - Russo Calogero - Russo Giuseppe - Russo Michele - Saccà - Salamone - Sammarco - Santagati Antonino - Santagati Orazio - Seminara - Taormina - Tocco Verduci Paola - Zizzo.

E’ in congedo: Castiglia.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazio­

ne. Prego i deputati segretari di procedere alla numerazione dei voti.

(I deputati segretari numerano i voti)

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Resoconti Parlamentari — 7208 — Assemblea Regionale Siciliana

II Legislatura CCXXXII SEDUTA 3 Dicembre 1953

Risultato delia votazione.

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per scrutinio segreto:

Presenti e v o ta n ti...70 Voti favorevoli . ...34 Voti c o n t r a r i ...36

(.L’Assemblea non approva)

Richiesta di procedura d’urgenza per l ’esame di un disegno di legge.

LÀ LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Signor Presidente, come l’Assemblea ricorderà, in sede di appro­

vazione della legge di bilàncio, fu stralciato un gruppo di norme, che furono rinviate alla Commissione per la finanza, perchè provve­

desse ad elaborarle, come disegni di legge a parte. Tra queste norme vi erano quelle ri­

guardanti le modalità di pagamento dei con­

tributi per l’organizzazione di fiere e mostre, che stamattina, la Commissione per la finanza ha preso in esame elaborando un progetto di legge per la cui discussione chiedo la pro­

cedura d’urgenza con relazione orale. Questa richiesta era stata da me avanzata nella seduta in cui avvenne lo stralcio, ma non fu sotto­

posta all’approvazione dell’Assemblea.

Chiedo, inoltre, che il progetto sia posto al­

l’ordine del giorno della seduta successiva per la discussione in Assemblea.

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, pongo ai voti la richiesta dell’onorevole La Loggia.

(E’ approvata)

Inversione dell’ordine del giorno.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Vice Presidente della Regio­

ne e Assessore alle finanze. Signor Presidente, come ella ricorderà l’Assemblea ha votato la procedura d’urgenza per il disegno di legge che riguarda la istituzione in Sicilia di una Cassa regionale di credito alle imprese arti­

giane. Vi furono delle osservazioni circa la opportunità che fosse inserita contemporanea­

mente all’ordine del giorno una proposta di legge concernente lo stesso oggetto. Ambedue i progetti di legge sono ora all’ordine del giorno e ne chiedo il prelievo per la discus­

sione in adempimento del voto dell’Assemblea.

PRESIDENTE. La richiesta dell’onorevole La Loggia concerne il disegno di legge « Isti­

tuzione pressp l’Istituto regionale per i finan­

ziamenti alle medie e piccole industrie I.R.F.

I.S. di una cassa regionale per il credito alle imprese artigiane » (345) e la proposta di leg­

ge: « Coordinamento, assistenza e sviluppo delle attività artigiane in Sicilia» (111), di iniziativa dell’onorevole D’Antoni.

Su questa richiesta apro la discussione.

D’ANTONI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

D ’ANTONI. Signor Presidente, signori de­

putati, è mio dovere stasera fare una preci­

sazione, non per giustificare, ma per determi­

nare uno stato d’animo di comprensione delle ragioni del mio intervento, la sera di merco­

ledì scorso, che ebbe il carattere di una vivace reazione, assumendo, talvolta, anche la forma della protesta. La forma avrebbe potuto es­

sere più serena, ma ciò non toglie nulla alla sostanza del rilievo. E’ utile richiamare le ragioni che mi hanno indotto, quella sera, a fare quei rilievi. Ciò giova, soprattutto, ad un coordinato sviluppo del nostro lavoro avvenire. Devo richiamare alla memoria dei colleghi che fin dall’ottobre 1951 sono stati presentati, e dal Governo e da me, due pr0' getti di legge, che hanno come fine la costi­

tuzione di una Cassa per l’artigianato. Sarebbe anche molto opportuno ricordare gli impeSnl assunti, non da questo Governo, ma dal Go­

verno precedente, prima che scadesse la pr’-' ma legislatura, su questo importante proble­

ma, che, ripetutamente, è stato proposto e sollecitato dalle categorie interessate.

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