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Evoluzione dei modelli interpretativi dei disturbi e difficoltà nell apprendimento matematico

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Academic year: 2022

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(1)

Evoluzione dei modelli

interpretativi dei disturbi e difficoltà nell’apprendimento matematico

(2)

DEFINIZIONE

I disturbi nell’ Appr. Mat. sono stati a lungo trascurati

Limitato consenso raggiunto nel definirli, interpretarli e diagnosticarli

Ridotta concordanza di termini

developmental dyscalculia

mathematical difficulties

arithmetical learning disabilities

(3)

DIFFICOLTA’ nella definizione

Complessità dell’area

Diversi strumenti usati- nelle varie ricerche

Nelle ricerche diversi cut-off

deviazioni standard (ad esempio, 2, 2.5 o 3) ritardo temporale (ad esempio, 12 mesi)

Incertezza anche sui dati di incidenza del fenomeno nella popolazione

scolastica

(4)

crescente attenzione della

ricerca cognitiva alle abilità numeriche rara convergenza di evidenze

provenienti dalla psicologia comparata, dalla psicologia dello sviluppo, dalla

neuropsicologia e neuro-immagine

… da tutti queste recenti evidenze deriva

NELL’ULTIMO VENTENNIO

(5)

l’eterogeneità con cui tali disturbi si manifestano nella pratica clinica sia

difficilmente riconducibile ad una singola categoria diagnostica e a una singola

eziopatogenesi

Rubinsten e Henik (2009)

Il termine sviluppo atipico è

introdotto per render conto di tale molteplicità

cambiamenti nel ventennio,

nei modelli interpretativi

UNICA CATEGORIA ??

(6)

RUOLO DEI FATTORI NON COGNITIVI

Livello socio-economico

Didattica inadeguata

Ansia matematica

Stereotipi di genere

Evoluzione dell’approccio

interpretativo

(7)

1990-1995

Modello Modulare di McCloskey

Permette di fare precise predizioni e fa una dettagliata tassonomia

Strumenti diagnostici

Esteso anche all’età evolutiva Temple (metodo della doppia dissociazione)

fasi storiche dal 1990-oggi

(8)

La modularità del modello di McCloskey

viene superata dal modello del triplo codice di Dehane

INNOVAZIONE

1 enfatizzare il ruolo di competenze pre-

verbali innate di quantificazione -già note e poi ampiamente indagate tra gli studiosi di cognizione infantile- alla base competenze formali – senso del numero- modulo

numerico di Butterworth

2 proporre un implementazione neurale Solco Intraparietale

1995-2000

(9)

Discalculia evolutiva

i disturbi che possono emergere nell’apprendimento matematico, definiti col termine discalculia evolutiva

possano derivare da un deficit primario a queste competenze numeriche precoci e, nello specifico

Un alterato senso del numero, nella concezione di Dehaene (1997) rappresentazione approssimata quantità (ANS)

un deficitario modulo numerico, secondo quanto proposto da Butterworth (1999) Rappresentazione esatta quantità

NE DERIVA

(10)

Si vuole domostrare ip. –deficit di natura molto basica modulo numerico

Molti studi di neuroimmagine che sostengono ip. solco intraparietale

Indici comportamentali

2000-2005

(11)

Integrare questi approcci

Vedi critiche Szucz

Fias W, Menon V e Szucz D. (2013), Multiple components of developmental dyscalculia. «Trendsin Neuroscience and

Education»

Diversi profili e cause

2005-ad aggi

(12)

MOLTEPLICITA’ DISTURBO

Rubinsten e Henik (2009) almeno 3 sottocategorie

DE Discalculia evolutiva – molto rara deficit solco intraprietale

MLD Disturbo Apprendimento Matematico - disturbo nelle risorse generali WM, visivo- spaziali inibizione- disturbo eterogeneo

Oltre al solco intraparietale AREE FRONTALI molto importanti nell’età evolutiva

Comorbidità

(13)

Inquadramento diagnostico

(Rubinsten & Henik, 2009)

Modelli esplicativi dell’origine dei disturbi dell’apprendimento matematico e dei relativi deficit neurocognitivi sottostanti.

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Inquadramento diagnostico

(Rubinsten & Henik, 2009)

Modelli esplicativi dell’origine dei disturbi dell’apprendimento matematico e dei relativi deficit neurocognitivi sottostanti.

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Inquadramento diagnostico

(Rubinsten & Henik, 2009)

Modelli esplicativi dell’origine dei disturbi dell’apprendimento matematico e dei relativi deficit neurocognitivi sottostanti.

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Inquadramento diagnostico

(Rubinsten & Henik, 2009)

Modelli esplicativi dell’origine dei disturbi dell’apprendimento matematico e dei relativi deficit neurocognitivi sottostanti.

(17)

Inquadramento diagnostico

(Rubinsten & Henik, 2009)

Tre macrocategorie diagnostiche:

a) discalculia pura (Developmental Dyscalculia, DD)

b) disturbi dell’apprendimento matematico (Mathematical Learning Disabilities, MLD)

c) casi di comorbidità

(18)

Inquadramento diagnostico

(Rubinsten & Henik, 2009)

Discalculia pura (Developmental Dyscalculia, DD)

Disturbo primario del senso del numero e del modulo numerico

(Butterworth, 1999)

Deficit specifico nel solco intraparietale Più recentemente…

Alcuni studiosi andare oltre al concetto stretto del senso del numero: discalculia è caratterizzata da deficit nelle

rappresentazioni di grandezza non solo di tipo numerico ma esteso anche alla durata temporale di eventi

Doppio deficit (De Visscher et al., 2017; Walsh, 2003) compromissione di un sistema di grandezza generalizzato (numerosità, durata

lunghezze…)

in ogni caso discalculia pura Poco frequente

(19)

Inquadramento diagnostico

(Rubinsten & Henik, 2009)

Disturbi dell’apprendimento matematico (Mathematical Learning Disabilities, MLD)

AMPIA CATEGORIA Compromissione di:

abilità dominio-specifiche di tipo numerico

abilità cognitive generali (es. memoria di lavoro, funzioni esecutive, capacità visuo-spaziali)

Deficit a carico di più regioni cerebrali (es. solco

intraparietale, aree frontali, prefrontali, giro angolare e fusiforme)

(20)

Inquadramento diagnostico

(Rubinsten & Henik, 2009)

Casi di comorbidità

Discalculia in associazione con altri disturbi (es. dislessia, ADHD, disturbo dello sviluppo della coordinazione motoria)

(21)

DA teorie che postulano l’esistenza di competenze innate di quantificazione. Ipotesi CORE DEFICIT nel senso del

numero come disturbo primario

ALLA Consapevolezza che l’eterogeneità clinica del disturbo. NO singola categoria diagnostica

ATTUALMENTE  fiorire di studi – integrazione di prospettive

Evoluzione dell’approccio interpretativo

(22)

IMPEGNO RICERCA obiettivi

1. Prevenire lo sviluppo di difficoltà di apprendimento attraverso

l’identificazione di predittori precoci in età prescolare

2. Mettere a punto strumenti sensibili e identificare indici diagnostici

attendibili per valutare le competenze

3. sviluppare programmi

di intervento che consentano di

superare e/o compensare le difficoltà

4 Fattori NON cognitivi (ansia- stereotipi)

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