UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali Corso di Laurea in Architettura
TECNOLOGIE PER LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE (Building Innovation and Eco‐efficiency) a.a. 2012/2013 prof. ing. Silvana Kühtz – Life cycle Assesment in Architettura
prof. arch. Sergio Russo Ermolli – Tecnologie per la progettazione sostenibile
Programma
Lo scenario di riferimento
Il miglioramento della qualità dell’ambiente naturale e culturale rappresenta l’obiettivo centrale dell’iniziativa Smart Cities, promossa dall’Unione Europea nell’ambito del SET‐Plan, lo strumento con cui la UE definisce la propria politica nel settore delle tecnologie per l’energia. L’iniziativa mira a ridurre del 40%
entro il 2020 le emissioni di CO2 delle città europee, ma il suo orizzonte temporale è esteso fino al 2050, data entro cui si propone di ridurre le emissioni di gas serra fino ad un massimo del 90%, sviluppando metodologie e tecnologie innovative per la produzione e l’uso di energia a basse emissioni. In tale scenario il termine Smart City si va a volte a sovrapporre a quello di Creative City e Città della Cultura (Matera 2019).
In tutti e tre i casi si mira infatti alla sostenibilità e ad una alta qualità di vita: reti intelligenti, difesa dell’identità locale, apertura a innovazioni tecnologiche e sociali, educazione, informazione e formazione degli stakeholder, edifici ad elevata efficienza energetica.
Solo un’azione di sistema che coinvolga tutti i portatori di interesse può raggiungere l’obiettivo di fare evolvere gli attuali processi connessi al settore edilizio verso una maggiore sostenibilità. Disporre di sistemi per “misurare” e certificare la sostenibilità degli edifici in modo da determinare un punto di riferimento tecnico comune, è un aspetto imprescindibile per stabilire e monitorare gli obiettivi a cui il sistema deve tendere. Ma se il tema della sostenibilità ambientale è una questione di interesse internazionale, locale deve essere l’approccio operativo. Gli strumenti di misura e analisi del grado di sostenibilità di un edificio devono infatti essere in grado di prendere in esame le peculiarità relative al contesto geografico, culturale e sociale dei singoli ambiti di applicazione.
Non va dimenticato che la tecnica, nell’arco un decennio, ha raggiunto obiettivi impensabili. L’edificio, in alcuni contesti, completamente automatizzato e asettico può però rivelarsi estraneo all’ambiente naturale nel quale l’essere umano ha vissuto e si è adattato nel corso dei secoli. Le nuove tecnologie, correlate agli edifici ad alta efficienza energetica, non possono essere utilizzate tout‐court senza un rigoroso iter di sperimentazione. Ciò avviene sporadicamente; mentre oggi è essenziale il raggiungimento di elevate prestazioni ed efficienze energetiche (eco...) senza trascurare la vita (bio....).
È necessario quindi porsi obiettivi olistici, non settoriali. Questo è attuabile, anche e soprattutto, nella trasformazione che l’uomo impone al territorio, analizzando tutte le possibili variabili connesse alle nuove tecnologie, settore per settore.
Gli obiettivi
I centri di cultura (teatri, musei, università, scuole, beni storici e artistici, ecc.) sono spesso da un punto di vista architettonico ed energetico quelli che richiedono azioni di riqualificazione e retrofit, oltre a processi di rigenerazione urbana a scala più ampia. Ma sono anche centri predisposti per loro natura al contatto col pubblico e alla educazione. Se un centro di cultura si rinnova nella direzione della sostenibilità e riesce a promuove per se stesso comportamenti ed azioni sostenibili (calcolo della carbon footprint, audit energetico, riqualificazione dell’involucro, zero rifiuti, riciclaggio, riuso, ecc.), può diventare quindi in modo diretto e indiretto anche volano di informazione e formazione del cittadino, esempio, riferimento, best practice. Diventa cioè un centro di cultura in senso lato, e peraltro non solo di cultura umanistica, come tradizionalmente è ad esempio un museo, ma fondendo in maniera integrata tecnologia e umanesimo.
All’interno di tale quadro si intendono proporre approfondimenti progettuali sui selezionati centri culturali della Basilicata (e in particolare della città di Matera) finalizzati a:
progettare e valutare le prestazioni di sostenibilità dell’edificio, attraverso l’utilizzo dei più diffusi sistemi di supporto alla progettazione e valutazione della sostenibilità delle scelte (ITACA, LEED, ecc.);
ridurre al massimo grado l’impatto dell’edificio sull’ambiente (riducendo, ad esempio, i consumi di energia per il condizionamento e l’illuminazione degli spazi, e integrando sistemi di produzione energetica basati sull’impiego di fonti rinnovabili;
modificare le abitudini di consumo e gli stili di vita degli stakeholder.
In particolare, un possibile settore di intervento può essere rappresentato dall’edilizia scolastica caratterizzata da elevati livelli di degrado e obsolescenza, sulla quale avviare interventi di retrofit tecnologico e ambientale volti al ripristino delle prestazioni originarie degradate e all’incremento di quelle esistenti. Quest’anno, all’interno di un più vasto programma di laboratori interdisciplinari promossi nel dipartimento DICEM, si intende approfondire la tematica concentrandosi sul quartiere materano di Piccianello, quartiere popolare costruito a partire dagli anni Trenta e collocato nella periferia nord‐est della città. In un anno di studi di ricerca condivisa si darà voce a questa area, attraverso la sua osservazione e la sua sperimentazione diretta.
La metodologia LCA (Life Cycle Assessment) studia gli aspetti ambientali e i potenziali impatti lungo tutta la vita di un prodotto dall’acquisizione delle materie prime fino allo smaltimento. Essa consente una visione sistemica dei processi produttivi e dei prodotti e permette di definire con metodologia scientifica anche l’influenza esercitata su questi da tutti i soggetti coinvolti. Nel caso di un quartiere e quindi di unità abitative, si può procedere ad un’analisi semplificata ma non meno importante, di inventario di tutti i consumi medi delle abitazioni, ad una ipotesi di miglioramento e riduzione degli stessi.
Le attività del modulo dedicato all’LCA si articolano nelle seguenti due fasi:
1. Fase di studio dello stato attuale: studio completo, integrato e approfondito dell’inventario dei consumi. Analisi di abitazioni, attività nel quartiere Piccianello, studio sul campo, interviste ai cittadini.
2. Fase di analisi: calcolo delle emissioni di CO2 equivalente, ie della carbon footprint.
L’articolazione
Il corso prevede un’articolazione didattica finalizzata a verificare le conoscenze acquisite dagli allievi e a valutarne le capacità applicative. Tali conoscenze vengono acquisite tramite un apparato di lezioni frontali pluridisciplinari e un’esercitazione su uno specifico tema progettuale (sulla quale lavoreranno gli studenti suddivisi in piccoli gruppi), con momenti di discussione seminariale. Potranno essere previsti inoltre incontri di informazione tecnica, workshop e attività sul campo.