L'ECONOMISTA
i
GAZZETTA SETTIMANALE
SCIENZA ECONOMICA, F I N A N Z A , COMMERCIO, BANCHI, F E R R O V I E , I N T E R E S S I P R I V A T I
Direttore: M. J. de Johannis.
Anno I U - Voi. XLIX Firenze-Roma, 24 Novembre 1918
1918
Il continuo aumentare il abbonati a questo nostro periodico, sia In Italia che all'Estero, aumento anzi accentuatosi maggiormente nel pe-riodo di guerra, ci permette, non sema qualche sacrifizio, di far fronte alle accresciute spese di stampa, e di mantenere Invariata a L. 20 la quota di sottoscrizione annua per l'Italia e a L. 25 per l'Estero. A dif-ferenza quindi di quelle gazzette che hanno dovuto aumentare ti prezzo di abbonamento e ridurre In modo considerevole la periodicità, ^ ' E C O
-NOMISTA entra nel suo 45010 anno di vita immutato nel suo apprezzato cammino.
DI ciò ringraziamo vivamente i sottoscrittori vecchi e nuovi.
FIRENZE: 31 Via della Pergola «1 n o n e
ROMA: 56 Via Gregoriana '»• C"
11"
1PARTE ECONOMICA
Tornerebbe sommamente gradito alla Direzione dell 'Economista di poter completare ad alcuni vecchi e fedeli abbonati, che ne hanno fatto richiesta le loro collezioni, alle quali non si è potuto provvedere perchè esauriti presso l'Amministrazione i fascicoli mancanti.
Si fa perciò cortese preghiera a coloro che possedessero i fascicoli sotto-segnati, e che non volessero conservare la intera collezione di inviarli a questa Amministrazione: faranno cosi opera gradita agli abbonati predetti
Ecco l'elenco dei fascicoli che si ricercano:
N . 275 del 10 agosto 1879 N . 2 0 7 0 d e l 4 gennaio 1914 » 338 9 26 ottobre 1880 9 2071 > I I 9 9 » 818 1 5 gennaio 1890 9 2072
»
18 » 9 9 822»
2 febbraio » e 2076 9 15 febbraio 9 9 825 e 23 9 9 - » 2079»
8 marzo 9 9 829 9 23 marzo 9»
2080 9 15 9 9 9 860 9 26 ottobre 9»
2083 9 5 aprile»
9 862 9 9 novembre 1 9 2109 - 9 4 ottobre 9 9 864»
23 9 9 9 2110 9 II 9 9 9 869 9 28 dicembre 9 9 2118 9 6 dicemb. ,9 » 883 9 5 aprile 1891»
2227 9 7 gennaio 1 9 1 7 » 835 9 19 9 9 - 9 2228 9 14 9 9 » 915 9 15 novembre 9 1 2234 9 25 f e b b r a i o - 9 9 2 0 4 6 9 20 luglio 1 9 1 3 9 2235 9 4 m a r z o 9 9 2 0 5 8 Jt 12 ottobre 9 9 2238 9 25 9 9 9 2060 9 26 9 9 9 2240 9 8 aprile 9 9 2063 e 11 novem. 1 9 1 3 9 2248 9 3 giugno 9 9 2064»
23 9 9 9 2255 9 22 luglio 9 9 2068 9 21 dicemb. 9 S O M M A R I O : PARTE ECONOMICA. Circolazione cartacea c o m p a r a t a .I provvedimenti economici per il dopo guerra. L a v a l u t a nei territori occupati.
L a politica doganale e il pensiero di W i l s o n .
L'elasticità dei consumi con alcune applicazioni ai consumi attuali e prebellici. — F. Vinci.
NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE.
E a trasformazione delle industrie. — fia Cooperazione a Trieste. — B o l s c e v i c h i e debito d i guerra verso la G e r m a n i a . — P e l p a s s a g g i o dello s t a t o di guerra a quello di pace.
LEGISLAZIONE DI GUERRA.
T r i b u t i d i r e t t i straordinari di guerra.
NOTIZIE — COMUNICATI — INFORMAZIONI.
B u o n i d e l tesoro t r i e n n a l i e quinquennali. — C o m i t a t o par-lamentare interalleato: — E c o n o m i a di guerra in A m e r i c a . — V a l o r i orientali. — Condono di sopratasse e pene pecuniarie e a m n i s t i a per c o n t r a v v e n z i o n i a leggi finanziarie. — Riconosci-m e n t o l e g a l e delle associazioni f r a industriali. — C o n v e g n o na-zionale degli I s t i t u t i delle case p o p o l a r i .
Situazione degli Istituti di Credito mobiliare — Situazione degli Istituti di emis-sione italiani — Situazione degli Istituti Nazionali Esteri.
Quotazioni di valori di Stato Italiani — Valori bancari — Valori industriali — Borsa di Parigi — Borsa di Londra — Borsa di Nuova York — Stanze di compensazione.
Cambi all'Estero — Media ufficiale dei cambi agli eflettl dell'art. 39 del Codice commerciale — Corso medio dei earabi accertato in Roma — Rivista dei eambi di Londra — Rivista dei eambi di Parigi.
Circolazione cartacea comparata.
Allorché si studia la maggiore o minore espansione
che la circolazione cartacea per effetto della guerra, o
nel periodo ante guerra, ha avuto presso le diverse
nazioni, si usano confrontare i dati ufficiali della
circo-lazione di Stato, assommati con quelli della circocirco-lazione
delle Banche di emissione, e da ciò Si induce la misura
comparata delle varie circolazioni.
Vedremo più avanti la misura relativa nella quale
i vari Stati belligeranti hanno ricorso alle anticipazioni
degli Istituti di Emissione ma gioverà intanto
consi-derare nel totale la massa degli impegni che il Tesoro
assume direttamente od indirettamente. Anzitutto non
sempre riesce agevole per non dire possibile di
deter-minare, a un dato momento, l'importo globale dei
bi-glietti che trovansi realmente in circolazione : così per
la Francia si adotta generalmente la cifra registrata nel
bilancio dell'Istituto centrale di emissione; ma essa non
rappresenta tutta la massa cartacea esistente nel paese
ad un dato giorno : v'hanno i buoni di cassa che furono
emessi dalle Camere di Commercio a seguito delle
esi-genze e delle difficoltà originate dalla guerra. Non si
conosce l'ammontare di queste emissioni, ma è certo che
ogni città un po' importante ha la propria, ammessa
nelle contrattazioni entro un raggio assai ristretto, per
modo che il viaggiatore in Francia deve sbarazzarsi ad
ogni t a p p a della valuta cartacea locale, che non avrebbe
corso nei centri vicini.
Ove si volesse istituire un confronto quantitativo tra
Italia e Francia, troveremmo, ad esempio, che la
circo-lazione effettiva totale al 30 settembre u. s. ammontava
da noi fra biglietti di banca, di Stato e buoni di Cassa
a
13.083milioni di hre — cifra la quale non potrebbe
certo essere posta a riscontro coi 30 miliardi di franchi
segnati nel bilancio della Banca di Francia, di pari data,
che dovrebbero essere più o meno sensibilmente
aumen-tati.
Né il raffronto sarebbe esatto se alla somma
del-l'Italia si ponesse vicina quella di Ls. 335
2/s milioni
rap-presentante il complesso dei biglietti fino allora posti
in circolazione dalla Banca d'Inghilterra e dal Tesoro
britannico, giacché trascureremmo, nel paragonare l'Italia
al Regno Unito, oltre a 40 mi], di sterline di biglietti
delle banche d'Irlanda, di Scozia e degli istituti privati
(questi ultimi per una frazione minima), l'importo dei
quali, prima della guerra non raggiungeva i 17 milioni.
Analogamente avviene per quella parte della
circo-lazione che rappresenta un onere dello Stato. Alla data
su accennata dei 13 miliardi di lire e più di biglietti
esi-stenti in Italia le statistiche ci mostrano che 9 miliardi
erano stati emessi dal Tesoro o dalle banche per conto
di esso, ma occorrerebbe conoscere se e quanta parte,
a quella stessa data, della circolazione per il commercio
rappresentasse un impegno dello Stato per l'occasione
che la Banca d'Italia, quale esercente il servizio di
Te-soreria, avesse avuto di consentire temporanee
antici-pazioni al Governo, se si vuole una cifra assolutamente
completa. Per la Banca di Francia troviamo che,
con-temporaneamente le anticipazioni ai guerra allo Stato
ammontavano a Fr. 18 miliardi; ma occorre notare che
altri Pr. 200 milioni di biglietti di Banca circolavano
per conto del Tesoro per effetto delle anticipazioni
or-dinarie, e Fr. 3475 milioni di buoni d^l Tesoro scontati
al Governo, con che si giunge in realtà, a poco meno di
21 s/
4miliardi. Pél Regno Unito v'ha di sicuro, al 30
settem-bre, che l'importo dei biglietti di Stato toccava le £ 275 Ve
milioni ; ma qual parte dei 30
4/a
milioni di cui si era
2
L ' E C O N O M I S T A
24 novembre 1918. — N. 2325
circolazione della Banca d'Inghilterra costituiva un
de-bito del Tesoro, senza parlare delle altre banche
d'emis-sione della Gran Bretagna ? Sappiamo che i titoli dello
Stato in possesso dell'Istituto centrale sono,
parallela-xnen'e, aumentati di 43
l/s milioni, ma è noto altresì
che i depositi privati, cui attinge la Banca per le sue
anticipazioni contro titoli al Tesoro, sono risaliti di
oltre 79 y
2milioni ; così che, in apparenza, non vi
sa-rebbe stato bisogno di ricorrere alla circolazione.
Qualora fosse possibile superare le difficoltà che si
oppongono alla fissazione di dati comparativamente
cor-rispondenti pei vari paesi, più disagevole riescirebbe la
determinazione, anche approssimativa, della misura
re-lativa nella quale ognuno di questi eccedette
nell'au-mento della propria circolazione complessiva. Il rapido
e crescente impulso di tutto il movimento della
pro-duzione e degli scambi dovuto alla guerra, assieme alla
simultanea deviazione dalla normale degli uni e
del-l'altra, ha, non v'ha dubbio, reso necessario in generale
uno sviluppo del medio circolante, ma non esiste una
\ formula atta a indicare se la ragione di siffatto aumento
si mantenne o no, presso i vari paesi belligeranti, entro
appropriati limiti. Il confronto del semplice rapporto
percentuale d'aumento per rispetto all'ultima cifra
pre-bellica non conduce ad alcun dato utile. Nondimeno
può notarsi che alla vigilia del conflitto europeo il
Re-gno Unito si presentava con una circolazione globale
di circa Ls. 46 milioni, la Francia con Fr. 5912 milioni,
l'Italia con L. 2682 milioni : a fine settembre ultimo, come
abbiamo visto, si avevano Ls. 375 milioni, Fr. 30
mi-liardi (senza i buoni di cassa delle Camere di commercio)
e L. 13.083 milioni rispettivamente; così che, prendendo
a base la circolazione inglese, si aveva-nell'anno 1914:
Inghilterra 100 — Italia 230 — Francia 520,
e troviamo adesso :
Inghilterra 100 — Italia 139 — Francia 320,
mentre, cioè, in tempo di pace la nostra circolazione era
più che doppia di quella inglese e circa la metà della
francese, oggi essa è superiore a una volta e mezza quella
inglese, e assai meno che la metà di quella francese.
L'aumento percentuale risulta del 758 per cento per
l'Inghilterra: di non meno del 407 per cento per la
Francia, del 387 per cento per l'Italia. Si può notare,
peraltro, che il nostro paese incorse in una espansione
della circolazione comples'siva sensibilmente minore che
gli altri due Stati, il che è assai degno di nota. Ma v'ha
di più. In tempo di pace si usò, talvolta, quale indice
approssimativo della entità relativa della circolazione
cartacea nei vari paesi.il rapporto tra la media annuale
della circolazione stessa e il movimento commerciale con
l'estero (importazioni + esportazioni), rapporto che, per
il 1913, risultava di 3 per cento per l'Inghilterra, di più
che 30 per cento per la Francia e di oltre 40 per cento*
per l'Italia. Ora mentre era a supporsi che, a parità
di-cause determinanti, la ragione d'aumento della
circola-. zione dovesse risultare direttamente proporzionale a un
simile coefficiente del tempo di pace, non è senza
inte-resse l'osservare come si noti invece che per l ' I t a l i a — p e r
cui il coefficiente era più di 12 volte maggiore che non
pel Regno Unito -—- la ragione d'aumento del periodo
bellico risulta poco superiore alla metà di quella di
quest'ultimo.
I cenni che precedono valgono a dimostrare le
diffi-coltà contro le quali si imbatte un esame comparativo
dell'espansione della valuta cartacea presso i vari
bel-ligeranti, e la scarsa attendibilità delle critiche che,
senza alcun conforto di cifre complete, si compiono sulle
condizioni cui la guerra condusse la nostra circolazione.
I provvedimenti economici
per il dopo guerra.
Il Governo ha ritenuto di poter fronteggiare la
si-tuazione del dopo guerra con tre ordini di
provvedi-menti :
a) con una razionale trasformazione delle industrie
di guerra, per modo che a queste attività economiche
possa essere assicurato un permanente e provvido
fun-zionamento nell'avvenire. A questo scopo si lasciano a
disposizione delle industrie le materie prime ricevute
dallo Stato per la produzione di materiale bellico, perchè
possano valersene per nuove lavorazioni di qualsiasi
specie, purché siano di generale consumo ;
b) con l'autorizzare lavori ed opere pubbliche per
ricostruire ed ampliare tutti gli impianti dei servizi
pubblici del Paese ed in genere per produzioni utili
all'economia nazionale ;
c) un miliardo e ottocento milioni per materiale
ferroviario ed in genere per lavori ferroviari ;
d) un miliardo per bonifiche, porti, ponti, strade
ed in genere per opere pubbliche ;
e) 500 milioni per opere e lavori d'interesse
pub-blico degli altri Ministeli.
Inoltre la Cassa Depositi e Prestiti è autorizzata a
concedere cinquecento milioni per mutui a comuni,
Provincie e consorzi per opere pubbliche ;
/) col garantire alle classi operaie, in questo periodo
di accertamento efficace tutela contro una eventuale
disoccupazione involontaria. A tale effetto si stabilisce
che al fondo già esistente per la disoccupazione
invo-lontaria, che già ammonta a più di 6 milioni di lire
siano aggiunti altri cento milioni di lire. Su questo
fondo saranno prelevati due milioni per la rapida
co-stituzione ed il funzionamento degli uffici di
colloca-mento.
ÌO questa la sintesi dei provvedimenti adottati dallo
Stato. Evidentemente un arresto nella produzione
indu-striale avrebbe creato imbarazzi al paese e sopratutto
avrebbe costituito un grave errore economico, perchè
avrebbe distrutto o messo in pericolo tante attività
manifestatesi durante la guerra, che invece, rapidamente
trasformate nella loro finalità, potranno riuscire di
be-neficio.
Assicurare al paese una larga dotazione di mezzi di
trasporto fu saggio e previdente consiglio, perchè dalla
facilità e rapidità degli scambi l'industria e l'agricoltura
potranno ripetere un grande elemento di sviluppo'.
Na-turalmente la soluzione di questo problema implica
l'uti-lizzazione nel più breve tempo tecnicamente possibile
di tutte le forze idrauliche, sia di quelle attualmente
esistenti, sia di quelle che si possono creare
artificial-mente con sbarramenti artificiali, onde sottrarci in
quanto sia possibile dalla dipendenza economica del
combustibile straniero.
Altrettanto dicasi per la sistemazione dei porti, oggi
che l'Italia diviene la prima potenza mediterranea e
riconquistò sicuramente e gloriosamente il dominio del
suo mare. Se vogliamo trarre a noi la navigazione
inter-nazionale, destinata ad alimentare gran parte dell'Europa
centrale, occorre che i nostri porti siano provvisti di
tutti i mezzi che la tecnica moderna esige. Nei
prov-vedimenti in parola si nota a tale riguardo una grande
lacuna : la soluzione del problema marittimo, che
ri-chiede la ricostituzione a qualunque costo e nel più
breye.termine della marina mercantile, in modo che la
nostra bandiera possa giungere ai mari dello Estremo .
Oriente, sottraendoci per quanto è possibile dalla
dipen-denza di noli stranieri : ma si sa che il Governo studia
questo importante e doppio argomento, onde si ha
ra-gione di ritenere che vorrà farne oggetto di provveuimenti
speciali.
Intanto si provvede alla soluzione di un altro
grande problema : quello delle bonifiche, che implica
naturalmente la costruzione delle strade e di canali per
la disciplina delle acque. È il grande problema che
in-combe su tutta l'economia nazionale, perchè la nostra
agricoltura possa industrializzarsi, in modo rispondente
alle moderne esigenze. Noi dobbiamo cercare di
svilup-pare una multiforme attività agricola perchè la terra
ci dia tutto quanto di meglio può darci. Notava
oppor-tunamente Stefano Iacini che qualora di grano non se
ne producesse abbastanza per il consumo interno, non
v i sarebbe gran male, purché riescissimo ad esportare
quantità ingenti di altri prodotti del nostro suolo, in
contraccambio di un corrispondente valore di grano da
importare.
Nè a questo soltanto può arrestarsi l'opera del
Go-verno. L a questione agraria apre altri e gravi problemi
che occorre risolvere contemporaneamente.
24 novembre 1918 — N. 2325
L ' E C O N O M I S T A
531
si trovano neppure più in grado di far debiti perche
non hanno modo di garantire il pagamento degli
inte-ressi e degli ammortamenti e conseguentemente non
sono in condizione di valersi del provvedimento in
parola.
La valuta nei territori occupati.
Con ordinanza 26 novembre del Comando Supremo,
concordata con la Presidenza del Consiglio dei Ministri
e col Ministro del Tesoro, è disciplinato il regime della
valuta nei territori occupati dal R . Esercito oltre il
confine del Regno.
Tenute presenti le convenzioni internazionali secondo
le quali durante l'occupazione bellica deve possibilmente
conservarsi la legislazione preesistente, s'imponeva di
provvedere alle necessità urgenti della vita nei territori
occupati preservando dall'ini canto le popolazioni e
dall'altro il tesoro dello Stato contro il grave
pregiu-dizio di un mutamento immediato della valuta nella
caotica situazione derivata dalla sconfitta e dalla
disgre-gazione dello Stato nemico.
F u perciò stabilito che nella nostra zona
d'o'ccupa-| zione continui ad aver corso a tutti gli effetti la valuta
' austro-ungarica e nella stessa siano fatti i pagamenti
da parte delle Casse militari e di altre Casse pubbliche
per stipendi, altri assegni e sussidi. Accanto alla valuta
legale obbligatoria avrà corso di tatto, anche la valuta
italiana che sarà naturalmente accettata dalle Casse
pubbliche per pagamenti ad esse dovuti in corone.
Eliminata così la necessità assoluta del cambio per
le esigenze della v i t a entro i territori redenti, è
auto-rizzato col consenso di Governatori, il cambio delle corone
in lire da parte delle casse militari soltamo in casi
me-ritevoli di speciale considerazione. Per questi cambi di
favore e per ogni altro effetto è fissato, sino a nuova
disposizione, il ragguaglio fra le due valute in base a
40 centesimi di lira per una corona, con notevole
bene-ficio Selle popolazioni dei territori occupati sul ben
mag-giore svalutamento della corona nei mercati neutrali.
Fermi i provvedimenti adottati per il controllo delle
Banche prevalentemente straniere che operavano nei
territori di occupazione, e il divieto d'incetta e di ogni
non autorizzato commercio di valute, che possa essere
f a l ò in frode specialmente dei meno abbienti,
l'ordi-nanza, comminando la confisca e la reclusione militare,
vieta l'introduzione della moneta cartacea
austro-unga-rica, facendo eccezione soltanto per il peculio personale
dei prigionieri e degli internati, regnicoli e irredenti,
reduci dai campi di concentramento o dal confino in
Austiia-Ungheria.
Sarà possibile di evitare così o con altri mezzi tecnici
in corso di esame, che la speculazione cerchi di riversare
nei territori occupati dal Regio Esercì , o quantità ingenti
di carta austro-ungarica sia per averne il cambio di
favore già ora stabilito, sia per farle partecipi di quel
trattamento che nell'interesse esclusivo delle popolazioni
redente il Tesoro italiano potrà, al momento
dell'annes-sione, concedere anche in questo campo, avuto riguardo
della sistemazione finanziaria che anche per gli stati
eredi dell'Austria-Ungheria risulterà dagli accordi
inter-nazionali connessi con la conclusione della pace.
Frattanto a lenire per le classi popolari la
ripercus-sione che lo svalutamento della corona pur_ così
miti-gato, potrebbe avere sui prezzi degli articoli di prima
necessità importati dal Regno e pagati in valuta
ita-liana, fu già predisposto con istruzioni ai Governatori
di Trieste, Trento e Zara, previ accordi fra i Ministeri
del Tesoro e degli Approvvigionamenti e Consumi e il
Comando Supremo, che per i generi alimentari tesserati
e solo per i quantitativi razionati i prezzi in corone
siano stabiliti ad un cambio anche più favorevole di
quello suindicato per m o d o da dare ai consumatori non
solo il beneficio derivante dalle condizioni tanto più
vantaggiose del nostro mercato dei consumi, ma anche
quello di una ulteriore notevole riduzione della
diffe-renza delle due valute. L'onere risultante da questo
provvedimento e dalla istituzione di cucine economiche
che i Governatori furono incaricati di promuòvere, andrà
a carico delle spese di guerra.
Sono poi in corso trattative per un'organizzazione
diretta ad alleviare per i territori occupati gli effetti
della situazione finanziaria per l'acquisto e la rivendita
di generi di prima necessità relativi tanto
all'alimenta-zione non razionata quanto a calzature, vestiario ed
altri materiali indispensabili di più urgente bisogno.
Così f u disposta una rapida inchiesta per accertare
la necessità e le modalità di un provvedimento inteso a
differire nei riguardi della valuta, la regolazione dei
rapporti contrattuali fra creditori e debitori, speciab
mente ipotecari, a quando siano superate le difficoltà
ed incertezze della presente situaz
;one.
La politica doganale e il pensiero di Wilson.
Nell'indirizzo dell'otto gennaio 1018 al Congresso, il
Presidente Wilson aveva enunciato quattordici punti
fondamentali come base per le future trattative di pace.
1 1 4 punti di Wilson si prestarono però alle più larghe
interpretazioni; la formula sulla libertà dei mari, quella
relativa alla libertà dei commerci, la definizione dei
principi di nazionalità, ecc., ecc., possono portare alle
più lontane e differenti conclusioni.
Si è, quindi, reso necessario l'intervento del
Presi-dente stesso per mettere in chiaro la giusta
interpre-tazione del tanto discusso indirizzo al Congresso.
Ci limitiamo ad informare i nostri lettori di quanto
possa avere attinenza agli scambi commerciali e ci
rife-riamo solamente alla lettera dal Presidente Wilson
indi-rizzata al senatore Simmons, che spiega il 3°dei 14 punti
del pensiero wilsoniano.
Com'è noto, il 3
0punto proclamava:
« L a abolizione, in quanto è possibile', di tutte le
barriere economiche e l'adozione di un uguale
tratta-mento commerciale fra le nazioni consententi alla pace
e associantisi nel mantenerla ».
Il Presidente, dopo aver ringraziato il senatore
Sim-mons per avergli dato modo di spiegare il tanto discusso
terzo punto, così scrive:
« Io, certo, non intendevo suggerire restrizione alcuna
del diritto di ogni nazione di determinare la propria
politica economica, m a solo che nello stabilimento della
tariffa che una nazione ritiene necessaria, questa tariffa
fosse la stessa per tutte le altre nazioni, e cioè, che non
v i fosse alcuna distinzione fatta per una nazione e non
per un'altra.
« In questo modo ogni nazione sarebbe libera di
determinare le sue politiche interne, e sarebbe limitata
soltanto nel suo diritto di fare distinzioni fra una
na-zione ed un'altra. L ' a r m a di disciplina economica dovrà
essere nelle mani di tutte le nazioni insieme, per la
pu-nizione di quelli che non vorranno sottomettersi a un
programma giusto e equo.
« L e lezioni del passato ci hanno insegnato che quando
una nazione tenta di punire un'altra con distinzioni
commarciali, segue quell'antagonismo che spesso risulta
in guerra, e che se vogliamo avere una pace durabile,
dovranno essere tolti tutti gli ostacoli che prima
esiste-vano, all'amicizia internazionale.
<> E r a con questa idea che ho enunciato quel principio
nel mio indirizzo dell'8 gennaio. Il tentativo di
perver-tirlo nell'interesse di un partito e di introdurre la
que-stione del « free. trade » è un tentativo di togliere
l'atten-zione del pubblico dal giusto principio di una pace
permanente e di •mettere sul tappeto una questione
assolutamente differente.
« I l commercio americano non ha, nel passato, troppo
considerato i principi semplici .della giustizia
interna-zionale, ed è lamentabile che le questioni di un'ora così
solenne siano usate per servire i desideri di un partito.
Ma il motivo è chiaro a quelli che mi conoscono ed
il tentativo non può riuscire ».
L'elasticità dei consumi W
con alcune applicazioni ai consumi attuali e prebellici.
S c r i v e n d o l ' i n d i c e r e l a t i v o a l l ' i p o t e s i A s o p r a q u e l l o r e l a t i v o a l l ' i p o t e s i B , r i p o r t i a m o i r i s u l t a t i d e l c a l c o l o : I n b a s e a i p r e z z i m e d i p o n d e r a t i : _ - — T . 5 2 5 (tra i l i m i t i d e i p r e z z i m e d i r e a l i : L- 2,19-2,66) JV - — 4 . 7 4 3 ( I d . I d . ! . . 2,19-2,35) I n b a s e a i p r e z z i m e d i s e m p l i c i : — 1 , 4 7 7 (tra i l i m i t i d e i p r e z z i m e d i r e a l i : h . 2,52-3,03) y x ~ — 4..430 ( I d . I d . L . 2.52-2.67) I n a m b e d u e i c a s i r i s u l t a n o i n d i c i non e c c e s s i v a m e n t e d i v e r s i f r a l o r o , e s e m p r e n o t e v o l m e n t e m a g g i o r i d e i l i m i t i g i à fissati c o n g l i stessi c r i t e r i p e l c o n s u m o d e l f r u m e n t o in I t a l i a :
°-2ii
— 1.34T e n o r m e m e n t e p i ù e l e v a t i d i q u e l l i r e l a t i v i a l c o n s u m o t o t a l e d i fru-— 0 . 1 3 9 m e n t o e g r a n t u r c o : . — o . 4 r 4532
L'ECONOMISTA
24 novembre 1918. — N. 2325
A t t e n u a u n poco il d i v a r i o la considerazione che, siccome l'au-m e n t o dei r e d d i t i a v v e r a t o s i nel nostro p e r i o d o influì sul consul'au-mo di caffè, non solo per quella parte d i r e d d i t i d i c u i sono v e n u t i a godere i bassi strati sociali, c o m ' è a c c a d u t o pel frumento, m a anche per quella parte maggiore a v u t a n e dalla classe m e d i a , il l i m i t e massimo d i elasticità, calcolato sull'ipotesi d i un incremento nullo di redditi reali, è meno distante d a l l a v e r a misura dell'elasticità del frumento, che d a quella d e l c a f f è ; .ossia che il maggior valore d i quest'ul-t i m a è meno n o quest'ul-t e v o l e d i q u a n quest'ul-t o la posizione rispequest'ul-tquest'ul-tiva delle due classi d ' i n d i c i messe in"confronto lascerebbe supporre.
A l fine di. considerare il consumo c o m b i n a t o d i caffè e cicoria preparata (1), a b b i a m o costruito il seguente specchietto :
Prezzo reale medio
i n L . per kgr. Consumo Prezzo reale
di caffè ponderato e cicoria in I,. per kgr.
preparata (r di caffè e cicoria (i caffè e cicoria kgr, = 2 zucchero)
per abit. 1 zucchero)
Ipotesi A Ipotesi B Ipotesi A Ipotesi B 1901-05. . . . 0,627 2,45 2 , 1 6 2,80 2,46 1906-09. . . . 0,782 2,13 2,08 2,41 2,34 1910-13; . . . 0,934 2,00 2,00 2,28 2,28
In base a i prezzi m e d i p o n d e r a t i , si ottiene :
T _ — 1,509 (tra i prezzi m e d i r e a l i : I,. 2-2,45) Y T ~ — 4,618 ( id. id. L - 2-2,1-6) In base a i p r e z z i m e d i s e m p l i c i :
j _ •—-1,411 (tra i prezzi m e d i r e a l i : L . 2,28-2,80) X T ~ — 4,374 ( id. id. L - 2,28-2,46) Questi risultati rispecchiano, con u n a leggera attenuazione, quelli del c a f f è naturale, c o n f e r m a n d o p i e n a m e n t e le caratteristiche c h e per essi a b b i a m o n o t a t o .
L a maggiore elasticità del caffè rivela i m o l t o m a g g i o r i strati d i consumo, che a d es.. u n a d i m i n u z i o n e d i prezzo del caffè t r o v a da soddisfare, rispetto a quello che a v v i e n e nel prezzo del frumento. Poiché s i a m o d i f r o n t e a v a l o r i m o l t o maggiori d i quello di —0,50, che caratterizza la c u r v a a spesa costante, possiamo ritenere che in complesso la c u r v a d i c o n s u m o d e l caffè, nei l i m i t i d i l u o g o , di t e m p o e d i p r e z z i considerati, è s t a t a a spesa n o t e v o l m e n t e decre-scente ; c i ò c h e , senza bisogno d i ricorrere a interpolazioni d i sorta, c i d à u n c h i a r o c o n c e t t o d e l i a f o r m a d i essa.
§ 31. — P e r u n paese più ricco, e d p v e il consumo d e l caffè rag-giunge nellapopolazione un g r a d o più e l e v a t o d i saturazione,dovrem-m o attenderci risultati n o t e v o l saturazione,dovrem-m e n t e diversi.
A tal u o p o c a l c o l i a m o a n a l o g h i indici p e r la F r a n c i a (2) • — d o v e si c o n s u m a v a n o quasi tre chili l'anno d i caffè, ossia u n a q u a n t i t à p i ù d i q u a t t r o v o l t e m a g g i o r e che in I t a l i a — con u g u a l i criteri e d u r a n t e lo stesso periodo, a v v e r t e n d o che anche per essa il consumo d e l the è in piccolissima proporzione (12.000 q.li annui) a l consumo d e l caffè (1.100.000 q.li), ed il consumo d e l l a c i c o r i a è addirittura trascurabile a cagione della ricchezza del popolo francese.
Come prezzi a b b i a m o assunto quelli q u o t a t i alla Borsa d i Parigi per lo zucchero, e quelli q u o t a t i a l l ' H a y r e , accresciuti d e l dazio, p e l c a f f è ; p r e z z i che, p i ù f e d e l m e n t e d i quelli all'importazione, ri-specchiano l ' a n d a m e n t o d e i prezzi al minuto.
Consumo di caffè
Prezzo reale Prezzo reale ponderato medio semplice in fr. per kgr. in fr. per kgr. Anni kgr. (i di caffè (i di caffè
— 2 zucchero) , = i zucchero)
I-•y x
per abit.
Ipotesi A Ipotesi B Ipotesi A Ipotesi B 1901-05. . . . 2,32 1,62 1,57 1,91 1,85 1906-09. . . . 2,60 1,36 1,31 - 1,68 1,66 1910-13. . . . 2,84 1,29 1,29 1,64 1,64
In base a i prezzi ponderati è risultato :
— 0,508 (tra i p r e z z i % n e d i reali : fr. 1,29-1,62) — 0,540 ( Id. id. : fr. 1,29-1,57) In b a s e a i p r e z z i m e d i s e m p l i c i :
0,825 (tra i p r e z z i m e d i reali : fr. 1,64-1,91) 0,951 ( I d . id. : fr. 1,64-1,85) P e r l a l i e v e d i v e r g e n z a delle serie dei prezzi corrispondenti alle ipotesi A e B i d u e l i m i t i risultano in a m b e d u e i casi m o l t o vicini ; m a essi sono f o r t e m e n t e inferiori a quelli d e l caffè in I t a l i a , ed in complesso n o n m o l t o d i v e r g e n t i d a quelli d e l grano in F r a n c i a : ° '5?5; il che, mentre d a u n c a n t o c o n f e r m e r e b b e il f a t t e , d a — 1 , 5 8 2 '
m o l t o t e m p o sospettato, m a sinora non c o n f e r m a t o d a alcuna os-servazione, c h e le variazioni di prezzo di una merce voluttuaria
sono tanto meno risentite quanto maggiore èia ricchezza dei consumatori,
d ' a l t r a parte v i e n e a m e t t e r e in piena evidenza che l'elasticità di
tali merci voluttuarie può, col crescere della ricchezza, abbassarsi di Iy x —
(1) I dati del consumo della cicoria preparata sono quelli offerti dalla sta-tistica delle imposte di fabbricazione. I prezzi — in mancanza di quelli al mi-nuto — sono desunti dalla statistica doganale, ed accresciuti della imposta di fabbricazione in !.. 0,50.
(2) Cfr., per i dati, l'Annuaire statistique de la Frana, 1914-15.
tanto da raggiungere il livello, per le medesime cagioni accresciuto, dell'elasticità delle merci di prima necessità. (1).
§ 32. •— I n f a t t i d a i nostri risultati emerge u n comportamento singolarissimo, che o v e trovasse a m p i e conferme per altre merci e p a e s i , p o t r e b b e assurgere ad u n a nozione f o n d a m e n t a l e nella teo-ria economica del consumo ; ossia che, Col crescere della ricchezza
entra in azione una tendenza al livellamento nella sensibilità e nel comportamento economico dei consumatori, nel riguardi delle varie merci. Il contrario s e m b r a a v e r luogo in t e m p i d i disagi, e t u t t i
a t t u a l m e n t e ne v e d i a m o e v i v i a m o gli e f f e t t i : per pochi generi, quali le farine (grano,_ granturco, f a v e , ceci, riso), i grassi (olio, l a r d o , burro), il consumo scende al minimo indispensabile, talché i c o n s u m a t o r i — o il governo che ne assume l ' a p p r o v v i g i o n a m e n t o — presentano u n a d o m a n d a ccsl rigida S a essere insensibile a qual-siasi v a r i a z i o n e d i prezzi ; m e n t r e d ' a l t r a p a r t e •— e per quei ceti di popolazione che non g o d o n o della fittizia p r o s p e r i t à d e r i v a n t e d a l consumo d i u n a p a r t e d e l p a t r i m o n i o nazionale nella produzione d i guerra — l ' a u m e n t o dei p r e z z i d i taluni generi meno necessari consiglia a f o r t i e spesso dolorose restrizioni nel consumo, che ne ac-crescono n o t e v o l m e n t e l'elasticità.
H a luogo in tal caso un differenziamento della sensibilità e del
comportamento economico dei consumatori, nei riguardi delle varie merci.
§ 33- — Un fecondissimo c a m p o di osservazioni sarebbe l'attuale periodo d i guerra, o v e un apprezzabile —^sebbene forse eccessivo -— riserbo nella p u b b l i c a z i o n e d i d a t i statistici d a parte dei v a r i paesi non vietasse d i farne largo uso.
I n f a t t i , se d a un c a n t o la guerra ha esercitato uno sconvolgimento n e i p r e z z i , nei gusti, nei r e d d i t i d e i c o n s u m a t o r i , ed inoltre ha fat-t o sorgere i m p r o v v i s a m e n fat-t e u n ' e n o r m e d o m a n d a per consumo d a p a r t e della m a c c h i n a b e l l i c a , è h a d a t o luogo a d u n incessante ed in. tenso spostamento d i masse d i pèrsone d a u n m e r c a t o all'altro d ' I t a -lia; d ' a l t r a p a r t e l'insolita f r e q u e n t a nelle v a r i a z i o n i dei prezzi, ed il v a s t o c a m p o d i v a r i a z i o n i c h ' e s s e p e r m e t t o n o d i esaminare, potrebbe render sempre feconda l'analisi, o v e essa- riguardasse brevissimi p e r i o d i in cui quei m u t a m e n t i d i gusti, redditi, ecc. si siano p o c o 0 p u n t o verificati.
Ciò, i n v e r o , non sempre s a r e b b e possibile, poiché ad es. d a i se-g u e n t i d a t i , che a b b i a m o p o t u t o ricavare d a l bilancio 1915 della Società anonima Ghiaccio, F o r z a e L u c e , s e d e n t e in L o d i , p u ò trarsi bèli poco :
Ghiaccio venduto Prezzo Anni in kgr. T,. per kg. 191 2 1.182.306 0,0251 191 3 I-309-I34 0,0215 191 4 . 1.188.863 0,0215 191 5 I-249-956 0,0224 191 6 1.639.450 0,0232 A n c h e a prescindere dal f a t t o che le v e n d i t e non sono raggua-g l i a t e a l l a popolazione ; e non è quindi possibile eliminare le note-v o l i perturbazioni a note-v note-v e n u t e negli anni seguenti a l 1913, per i forti contingenti d i s o l d a t i e d i c i v i l i trasmigrati d a paese a paese •—nè la m i s u r a d i tali s p o s t a m e n t i ci è n o t a dalle p u b b l i c a z i o n i d i quél C o m u n e — ; s t a sempre il f a t t o c h e ad es, d a l l a p a r i t à a l m e n o ap-p a r e n t e d i ap-prezzo nel 1914 risap-petto all'anno ap-precedente, e dalla con-t e m p o r a n e a d i m i n u z i o n e a v v e r a con-t a s i nelle v e n d i con-t e , nessun concecon-tcon-to p u ò trarsi sull'elasticità della c u r v a d i consumo di-ghiaccio, essendo b e n v e r o s i m i l e c h e , in conseguenza dello scoppio della guerra, tale c u r v a si sia c o n t e m p o r a n e a m e n t e abbassata.
D ' a l t r a parte l ' a u m e n t o d e l l e v e n d i t e negli anni'posteriori, mal-g r a d o l ' a u m e n t o d e i prezzi — e f f e t t i v a m e n t e diverso d a quello nomi-nale — p o t r e b b e dimostrare un innalzamento nella c u r v a d i consumo: p r o b a b i l m e n t e d e r i v a n t e d a c o n s u m o d i ospedali, ecc.
U n altro e s e m p i o :
I bilanci 1915 e 1916 d e l l a Società a n o n i m a d e i c o n s u m a t o r i d i gas-luce •— che è u n a società m u t u a f r a c o n s u m a t o r i , la q u a l e , insieme alla Società I t a l i a n a , fornisce il gas a T o r i n o — p u b b l i c a n o 1 seguenti d a t i , d a noi integrati, riguardo al prezzo d i v e n d i t a , con l ' a m m o n t a r e d e l d a z i o c o m u n a l e e della i m p o s t a g o v e r n a t i v a :
Gas venduto Prezzi Prezzi annui per illuminazione praticati
e riscaldamento per (medie (esclusa la pubblica ognisemestre
illuminazione, (compreso aritmetiche gli usi industriali ti dazio
e la forza motrice) e l'imposta) semplici) in me. in L . per me. in I,. per me. i ° L u g l i o 1914 . . 1 ( 0 , 1 8 3 I 30 G i u g n o 1 9 1 5 . • R L 8' °6 5'4 5 3 Ì 0;2I 3 ( ° '1 9 8 i ° L u g l i o 1915 . . ( l 0 , 2 3 3 I „ 30 Giugno 1 9 1 5 ' . - j I 5'9 I 4'9 M | 0,283 | ° '2 5 8
24 novembre 1918 — N. 2325
L ' E C O N O M I S T A
533
Poiché l'esercizio 1916-17 risente .l'influenza del Decreto luog. dell'aprile 1 9 1 7 , che l i m i t ò a poche ore dal giorno l'uso del g a s , l'ab b i a m o senz'altro escluso.
In m a n c a n z a della ripartizione semestrale del gas v e n d u t o , a b b i a m o assunto, come prezzo annuo, la m e d i a aritmetica semplice dei prezzi semestrali, anziché quella p o n d e r a t a , come sarebbe stato più corretto.
X a d i m i n u z i o n e a v v e r a t a s i nella v e n d i t a del gas a Torino nel secondo periodo, correlativo a l l ' a u m e n t o d i prezzo, c a u s a t o prin-cipalmente d a i p r e z z i vertiginosamente crescenti del carbone, potreb-be f a r pensare che sia possibile trarre d a questi d a t i u n a misura del-l'elasticità del consumo d i gas ; m a — a parte ogni altra considera-zione — o v e si confrontino quei dati col seguente specchietto, d o v e , per il solerte f u n z i o n a m e n t o dell'Ufficio Municipale di statistica, si è potuto calcolare il consumo per testa d i gas a Milano ( i ) , s i v e d e s u b i t o che, come in questa c i t t à il consumo del gas nel 1915 si ridusse, rispetto a quello nel 1914, m a l g r a d o che il prezzo si sia mantenuto a l m e n o nominalmente costante, cosi è d a aspettarsi che sulla diminuzione dello stesso consumo, a v v e r a t a s i a T o r i n o nello stesso torno d i t e m p o , sia intervenuta u n a circostanza analoga, che a b b i a abbassato il consumo al disotto del l i m i t e , a cui l ' a v r e b b e ri-d o t t o la sola azione ri-deprimente ri-d e l l ' a u m e n t o ri-d i prezzo.
1 9 1 4 . 1915-1 9 1915-1 6 .
Consumo dei privati per abitante (esclusa la pubblica illumi nazione, usi industriali e forza motrice) in me. 91,80 89,04 99,06 Prezzi (compreso il dazio e l'imposta)
in Iy. per me, 0 , 1 6 0 , r 6 o ,29 § — M a l g r a d o queste difficoltà, a l c u n i elementi che si pps" seggono per altri c a m p i d e l l ' a t t i v i t à economica nei t e m p i a t t u a l i ' rendono possibile almeno d i iniziare quell'analisi dell'elasticità d e i consumi, che è forse il più f e c o n d o aspetto, dal q u a l e p u ò es-sere considerata la fenomenologia economica d i guerra.
A d interessanti considerazioni, i n f a t t i , si presta l ' a u m e n t o verificatosi nel prezzo dei b i g l i e t t i t r a n v i a r i a 15 m a g g i o 1918.
T a l e a u m e n t o , consentito d a l Decreto luog. 23 aprile, n. 560,-allo scopo d i alleviare alle aziende esercenti il peso d e l l a n u o v a tassa d i bollo sui biglietti e d e l l ' a u m e n t o d e l sussidio per caro-viveri al personale tranviario •— disposti col medesimo d e c r e t o — consistette in molte c i t t à n e l l ' a u m e n t o d a cent. 10 a cent. 15 nel prezzo dei bi-glietti ordinari, e n e l l ' a u m e n t o correlativo di ogni altra sorta d i biglietti e delle tessere d i a b b o n a m e n t o .
Il fascicolo d i giugno 1918 della Rivista dei Trasporti, che è organo autorevolissimo della Federazione d e i Trasporti e d i altre associazioni d e l genere, h a p u b b l i c a t o un'energica protesta, d o v e un tecnico d i alto valore m e t t e in rilievo la contrazione d e l traffico conseguita a quelle m i s u r e ; con trazione che si afferma maggiore di q u a n t o si sarebbe p o t u t o imaginare a priori ; e quindi l a m e n t a il grave danno subitone d a u n ' a z i e n d a s i t u a t a in u n a piccola c i t t à , d i cui si tace il nome.
Premesso c h e i biglietti d i q u e s t ' a z i e n d a sono t u t t i a 10 cent., salvo che per alcune corrispondenze poco u s a t e , e che gli abbo-n a m e abbo-n t i haabbo-nabbo-no uabbo-n'esteabbo-nsioabbo-ne trascurabile, l ' a abbo-n o abbo-n i m o scrittore fa il seguente confronto f r a i d a t i dei trenta giorni precedenti la tassa d i bollo, e quelli d e i trenta giorni successivi :
Numero dei biglietti v e n d u t i d a l 15 al 30 aprile . . . . 130.904 » » » » » i ° al 14 m a g g i o . . . . 107.461
T o t a l e . . . 238.365
Numero dei biglietti v e n d u t i d a l 15 al 31 m a g g i o . » , » » » » r° a l 13 giugno .
T o t a l e
112.748 86.945
199.693
traffico pure diminuito prudentemente del terzo, d a t i che riportiamo qui appresso, accanto a quelli sopra elaborati.
Considerando che il numero delie d o m e n i c h e è uguale nei due pe-riodi, e che, se nel p r i m o c a d d e la f e s t a ' d e l 9 m a g g i o (Ascensione), nel secondo v i f u la d o m e n i c a eccezionale dello S t a t u t o ; ed aggiun-gendo al i° periodo u n numero {li b i g l i e t t i uguale a q u e l l o-d e l 30 aprile per compensare la c o m p l e t a sospensione del servizio a i° maggio, l ' a u t o r e del calcolo porta il t o t a l e del p r i m o p e r i o d o a 245.965 biglietti.
D ' a l t r a p a r t e , poiché il traffico della rete a n d a v a a u m e n t a n d o in m o d o costante e regolare, e nel p e r i o d o corrispondente dell'anno precedente v i f u u n a u m e n t o d i circa mille biglietti per settimana, egli, riducendo prudentemente questa cifra a trecento, toglie al 2° periodo 1250 biglietti.
A l l o scopo d i accertare la generalità di questo fenomeno, a b b i a m o chiesto ed ottenuto d a l Direttore d e l l ' A z i e n d a delle t r a n v i e Muni-cipali di R o m a un calcolo analogo a l precedente e f o n d a t o sugl'i-deutici criteri d i correzione riguardo alle leste ed all'aumento del
Prezzo del biglietto tranviario Azienda di piccola città Azienda municipale di Roma (Numero del biglietti venduti) Iy- 0,10 245.965 2.534.603 . I y . 0 , 1 5 I98-443 2-376-333 D a t a la b r e v i t à degl'intervalli, nessuna apprezzabile influenza potè essere esercitata dalle v a r i a z i o n i d e i prezzi generali,dei r e d d i t i , ecc. ; mentre il càlcolo dell'incremento dei b i g l i e t t i che in questo periodo r i s a r e b b e sempre a v v e r a t o , è i l m e t o d o p i ù corretto pereli-minare l'influenza d e i crescenti bisogni urbani e stagionali, ossia delle v a r i a z i o n i d e i gusti.
A v v e r t i a m o che in questo p e r i o d o non v i è stata nell'azienda municipale d i R o m a una maggior v e n d i t a straordinaria d i tessere o biglietti d ' a l t r o genere, d a t o l ' a u m e n t o correlativo apportato in t u t t e le tariffe.
E c c o i due indici d i elasticità :
Piccola c i t t à : ly x — — 0,386 (tra i prezzi Iy- 0,10-0,15 al bigi.) R o m a : ly x — — 0 , 1 2 4 (tra i prezzi Iy- 0,10-0,15 al bigi.) Come si v e d e , tali indici raggiungono un basso livello, che per R o m a è d i circa u n terzo inferiore a quello della piccola c i t t à ; il che, se dimostra anzitutto — c o m e del resto l'autore dello studio cit. prudentemente sospetta in fine alla sua analisi — che i d a n n i p r o d o t t i d a quel decreto non furono generalmente risentiti nella stessa m i s u r a ; d ' a l t r a parte m e t t e in e v i d e n z a che in materie sif-f a t t e , anziché d e t t a r norme legislative d i p o r t a t a generale, è più opportuno dettar norme speciali secondo l ' a m b i e n t e in t u i l'eser-cizio si svolge (1).
N e i riguardi delle t r a n v i e , le nostre due misure potrebbero es-sere il p r i m o passo verso l'accertamento d i u n ' uniformità, secondo la q u a l e l'uso dei trasporti tranviari sarebbe tanto più rigido quarto
ma-giare è la grandezza della città in cui essi si svolgono. Tale u n i f o r m i t à
non sarebbe che u n a p r i m a approssimazione empirica del rapporto tra la misura dell'elasticità e quella dei redditi e dei bisogni o gusti dei consumatori, poiché a p p u n t o nelle grandi c i t t à sono p i ù alti i r e d d i t i minimi, e la maggiore estensione territoriale, e la mancanza d i u n efficace uso rivale, rendono sempre conveniente l'uso del tra-sporto tranviario (2).
{Continua). F . VINCI.
NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE
La trasformazione delle Industrie. — I delegati delle
assofciazioni aderenti alla Confederazione italiana
del-l'industria si riunirono a Toiino. Erano, tra i presenti
i rappresentanti delle associazioni e dei consorzi
indu-striali di Torino, Milano, Genova, Biella, Val Sesia, Val
Strona, Val Poncione, Vercelli, Prato in Toscana, Casale
Monferrato, Monza, ecc. Le varie organizzazioni
raggrup-pano gli industriali dei principali rami di industria.
L a discussione venne portata principalmente sui
pic-blemi che la conclusione dell'armistizio e la
trasforma-zione delle industrie verso la produtrasforma-zione di pace hanno
reso di immediata urgenza. Ad essa parteciparono l'ing.
comm. Gaddo, il comm. ing. Bonelli.il ccmm. ing.
Fer-raris, il comm. Beglia, l'avv. D. Neil, l'avv. Gino
Oli-vetti ed altre personalità della nostra industria. L a
di-scussione si svolse animata ed esauriente, concludendosi
con la votazione del seguente ordine del giorno :
« Premesso essere necessario :
a) che la trasformazione industriale dalla
econo-mia di guerra a quella di pace avvenga in modo da
evi-tare nei limiti del possibile la disoccupazione, sia degli
attuali operai sia di quelli che ritorneranno
dall'eser-cito quando saranno liberati dai loro vincoli militari,
ed in pari tempo in modo da porre in grado l'industria
italiana di affermarsi al più presto sui mercati liberi ;
b) che, mentre gli industriali hanno già preparato,
almeno nelle sue linee generali, un programma di lavori
per la pace, il Governo adotti subito una politica
ccm-(1) Annuario storico statistico del Comune di Milano, 19x6.
(1) Il Piof. F. Tajani, presidente della Federazione dei Trasporti, al quale ci siamo rivolti per avere più diffusi elementi in proposito, ci scrive che, pur non possedendo alcun dato, nondimeno da un'inchiesta sommaria fatta presso tutte le t tali vi e urbane e interurbane del Regno sa: ebbe risultato che «la con-'trazione del tlaffico è andata dal lo al 30 %, raggiungendo in qualche caso
anche percentuali maggiori », eche « quindi trattasi di fenomeno variabilissimo». È) però da notare ciré per Roma la percentuale di diminuzione sarebbe stata del 6 %.
Il detto Prof, inoltre ci garantisce l'autenticità dei dati riportati, relativi alla piccola città, che è un capoluogo di provincia del nord d'Italia con una popolazione di circa 40.000 abitanti.
534
merciale e industriale che sia sicura nel suo indirizzo e
chiara nella sua visione, che non attenda per essere
at-tuata il passaggio attraverso le varie trafile di
commis-sioni e di cjg.tni burocratici, e non sia intralciata e
dispersa da conflitti e suddivisioni di competenze tra
i vari organi statali ;
c) che il G verno si avvalga della collaborazione
delle associazioni industriali e operaie non solo nel senso
di una consulenza rare volte ascoltata, ma come di
or-gani deliberativi e possibilmente esecutivi.
L'assemblea chiede :
x) che in linea di massima la produzione destinata
a soddisfare ordinazioni governative possa continuare e
venga regolarmente ritirata daU'amministrazione_
mili-tare, salvo quegli adattamenti e modificazioni nei
rap-porti contrattuali che vengano concordate tra lo Stato
e le ditte interessate in quei casi speciali in cui siano
possibili o necessarie per agevolare la trasformazione
dell'industria ;
2) la pronta regolarizzazione dei crediti delle ditte
verso lo Stato, oggi impedita o ritardata dall'imperfetto
funzionamento degli organi burocratici nonostante' che
il ministro del tesoro abbia assicurato ogni suo
perso-nale interessamento al riguardo ;
3) la concessione delle materie prime e del
com-bustibile acquistati attualmente dallo Stato a prezzo di
costo e senza gli aggravi di sopraprezzi speculativi che
lo Stato oggi richiede ;
4) la concessione agli industriali di rifornirsi
di-rettamefrte sui mercati di origine di quanto loro
oc-corre e singolarmente, o per mezzo di consorzi,
prov-vedendo, ove il Governo già non l'abbia fatto, agli
opportuni accordi coi Governi alleati ;
5) la concessione di ogni possibile facilitazione per
i noli e più specialmente perchè la produzione
indu-striale di pace possa fin d'ora esportarsi e riprendere
le sue correnti di traffico con l'estero ».
Quanto alla politica operaia, l'assemblea chiede :
« x) che la materia degli esoneri, dei richiami dai
corpi o dei licenziamenti sia unificata nei Comitati
re-gionali di mobilitazione con l'abolizione di tutte le
at-tuali ingombranti commissioni degli esoneri, in modo
da rendere più facile e rapido il trapasso delle
mae-stranze dalle ditte presso cui sono sovrabbondanti a
quelle che invece ne necessitano per la produzione di
pace ;
2) che siano emanate norme per facilitare il
richia-mo dai corpi delle loro antiche maestranze da parte
delle industrie paralizzate dalla guerra e che debbono
riprendere l a loro attività ;
3) che venga ristabilito gradatamente l'impero
delle leggi sociali precedenti alla guerra;
5) che l'organizzazione industriale e quella operaia
vengano interpellate per consigliare le norme da seguire
nella smobilitazione industriale ».
E si riserva ulteriori comunicazioni sull'indirizzo
concreto da consigliare alle associazioni aderenti nella
soluzione delle questioni operaie del dopo guerra dopo
che la presidenza abbia sentito i rappresentanti delle
organizzazioni operaie italiane.
La Cooperazlone a Trieste. —
L e Cooperative operaie d i Trieste, sorsero circa quindici anni f a , con non m o l t i soci.L e C o o p e r a t i v e operaie costituiscono un Consorzio ed hanno diversi r a m i : generi alimentari, vestiario, oggetti d i uso dome-stico e merci in genere; risparmio, previdenza. L a v e n d i t a è ri-s e r v a t a a i ri-soli ri-soci.
P e r il r i s p a r m i o i soci possono fare versamenti su u n o o p i ù libretti ed il piccolissimo risparmio è f a v o r i t o con .cartoline-ri-sparmio e marchette-ri.cartoline-ri-sparmio. L a Cooperativa p a g a u n interesse d e l 5 per cento.
Il « F o n d o soccorsi» si alimenta con una parte degli utili e con gli e v e n t u a l i introiti e contribuzioni. A i .soci m a l a t i , alle v e d o v e ed a g l i orfani in caso di m o r t e d e l socio, v e n g o n o ero-g a t i sussidi per u n dato numero di settimane ed in proporzione degli a c q u i s t i effettuati nell'anno.
L a guerra n o n ha scosso questa m a g n i f i c a istituzione, m a come in ogni altro paese del m o n d o , ha messo in evidenza la bontà del principio e l a efficacia d e l l ' o p e r a c o o p e r a t i v a . I n questi due ultimi anni c h e hanno segnato certamente il periodo di p i ù duie p r i v a z i o n i p e r le popolazioni soggette a l l ' A u s t r i a , essa h a conti-n u a t o la sua salita. D i a m o poche cifre :
N e l 1 9 1 6 - 1 7 .si distribuirono merci per corone 8.967.505; nel 1 9 1 7 - 1 8 si distribuirono merci per 12.384.571 corone, con un au-m e n t o d i 3:417,066 corone.
L a Sezione risparmio : a l 30 g i u g n o 1 9 1 7 a v e v a corone 9 7 7 , 0 1 7 ; al 30 giugno 1 9 1 8 a v e v a corone 1.524.766, con un a u m e n t o d i corone 548.756.
I soci inscritti al 30 giugno 1 9 1 7 erano 14 247, al 30 giugno 1918, 14.507, con un aumento d i soci 233.
L ' a u m e n t o non è cessato negli u l t i m i mesi del 1918. N e l reparto merci, dal luglio a l l ' o t t o b r e , l'aumento f u di 1.882.358 corone sui q u a t t r o mesi corrispondenti dell'anno pre-c e d e n t e ; nella Sezione risparmio f u di pre-corone 356.477. l i numero dei soci salì à 1-4.527, sebbene negli ultimi mesi, la Cooperativa si vedesse costretta a chiudere l a assunzione o ad a m m e t t e r l a solo in casi eccezionali.
Bolscevichi e debito di guerra verso la Germania. —
L a Germania vittoriosa a v e v a imposto alla R u s s i a due t r a t t a t i leonini; in marzo; a B r e s t - L i t o v s k , a v e v a obbligato i bolscevichi a riconoscere lo smembramento dell'antica R u s s i a ; in agosto, a Berlino, dopo d i avere accettato nei t r a t t a t i complementari qual-che correttivo allo smenib, amento territoriale, essa a v e v a preteso d a l l a R u s s i a i m p o v e r i t a e sfinita il pagamento d i una torte in-d e n n i t à in-d i guerra ascenin-dente a sei miliarin-di in-di marchi.
I b o l s c e v i c h i hauno d i c h i a r a t o non poche v o l t e che essi ave-v a n o firmato i t r a t t a t i complementari troave-vandosi alla mercè del-l'imperialismo tedesco t r i o n f a n t e ; oggi che la disfatta della Ger-mania m i l i t a r e e imperiale è definitiva, i bolscevichi hanno f a t t o il gesto che era atteso : hanno, cioè, denunziato il trattato d i B r e s t -L'-tovsk e, in particolare, l'accordo finanziario russo-tedesco del 27 agosto, cessando contempo raneamente dal pagamento dei mi-liardi imposto d£i vincitori di ieri.
II Berliner Borsen Kurier del 5 corrente, constatava, in effetto, che il terzo versamento in oro ed in b i g l i e t t i di banca russi, che d o v e v a esser f a t t o a Odessa il 31 ottobre, non a v e v a a v u t o luogo.
È interessante, ora, sapere quali sono le somme versate sino al 31 ottobre, e quale sarà l'economia realizzata dal Tesoro bol-scevico, in conseguenza d e l l a denuncia dell'accordo finanziario. U n esame dell'articolo terzo dell'accordo in parola ce ne darà l'esatta valutazione.
Sui sei m i l i a r d i d i marchi reclamati dalla Germania, un mi-liardo e mezzo d o v e v a essere p a g a t o : 245.564 chilogrcmmi di oro, rappresentanti un v a l o r e d i 683 m i l i o n i d i marchi oro, e 545.440.000 r u b l i in carta m o n e t a dello cznrismo al tasso d i un rublo eguale ad u n m a r c o e c i n q u a n t a .
Il pagamento d o v e v a essere effettuato in cinque v o l t e : 42.860 chilogrammi di oro e 50 m i l i o n i 900.000 rubli in biglietti di banca il p r i m o settembre 1 9 1 8 ; e quattro altri v e r s a m e n t i eguali d i 50.676 chilogrammi d i oro e 113.635.000 d i rubli in b i g l i e t t i cia-scuno d o v e v a n o a v e r luogo il 30 settembre, il 31 ottobre, il 30 no-v e m b r e e il 31 dicembre 1918. D a l t e l e g r a m m a del Berliner Borsen
Kurier risulta che i b o l s c e v i c h i non haùno effettuato che i due
v e r s a m e n t i d i settembre cioè a dire un t o t a l e d i 93.536"chilo-"-, g r a m m i d i oro e 204.535.000 r u b l i in b i g l i e t t i ; il Tesolo tedesco v i e n e q u i n d i a perdere i tre q u i n t i circa dell'indennità sulla quale c o n t a v a .
D ' a l t r a parte, la s t i p u l a z i o n e del t r a t t a t o p r e v e d e v a : 1) il p a g a m e n t o d i due miliardi e mezzo, sotto la f o r m a r t i un prestito russo al 6 pei cento sottoscritto a partire dal i ° gennaio 1 9 1 9 ; 2) un m i l i a r d o p a g a t o in m e r c i da consegnarsi dal 15 n o v e m b r e 1918 al 31 m a r z o 1920; 3) u n miliardo p a g a t o d a l l ' U c r a i n a e dalla F i n l a n d i a . A n c o r a non si sa ciò che faranno questi due p a e s i ; m a se la F i n l a n d i a , asservita ad un principe di A s i a , farà forse onore al suo impegno, lo stesso non può dirsi dell'Ucraina, specialmente dopo che il tedescofilo G a b i n e t t o S k o r o p a d s k i è stato cacciato v i a d a l potere.
Pel passaggio dallo stato di guerra a quello di pace.
— . 1 1 Consiglio dei Ministri nella s u a u l t i m a a d u n a n z a ha a p p r o v a t o a l c u n i p r o v v e d i m e n t i proposti dal Ministro del tesoro qn. N i t t i intesi a facilitare il passaggio dallo stato di guerra allo stato d i pace.
S i t r a t t a d i tre D D . L L - f r a loro collegati, che r i g u a r d a n o il riassetto delle industrie m e d i a n t e u n a razionale trasformazione dal l a v o r o d i guerra al l a v o r o d i p a c e , all'economia d i materie prime d i produzione estera ed alla necessaria assistenza sociale.
Col p r i m o d e c r e t o si f a obbligo alle D i t t e , che c o m u n q u e a b -b i a n o r i c e v u t o commesse d i guerra dallo S t a t o , d i farne partico-lare d e n u n z i a al Ministero del Tesoro, i n d i c a n d o l'autorità com-m i t t e n t e , la f o r com-m a del contratto, le q u a n t i t à d i com-materie p r i com-m e r i c e v u t e , a c c o n t i od anticipi r i c e v u t i dallo S t a t o a saldo debitore o creditore del conto al 31 ottobre. Con ciò si tende a fare un i n v e n t a r i o c o m p l e t o d e l l a situazione c o n t r a t t u a l e dello S t a t o , in-v e n t a r i o c h e l a m o l t e p l i c i t à d e g l i organi c o m m i t t e n t i e l'inein-vitabile f r e t t a del l a v o r o .di g u e r r a finora-non r e n d e v a n o possibile.
Col secondo decreto si d a n n o le seguenti n o r m e per regolare il l a v o r o degli s t a b i l i m e n t i industriali in questo periodo transitorio :
i ° P e r l a v o r i , opere e forniture per usi d i guerra è sospesa t e m p o r a n e a m e n t e :
a) q u a l u n q u e n u o v a c o m m e s s a o c o n t r a t t a z i o n e ;
b) l'esecuzione delle c o m m e s s e g i à d a t e , m a non ancora iniziate ;
24 novembre 1918 — N. 2325
L'ECONOMISTA
535
2° Ber le produzioni in corso d i materiale bellico sono so-spesi i termini d i consegna contrattuale senza pregiudizio delle sanzioni per ritardi ed i n a d e m p i m e n t i già verificatisi.
3° G l i stabilimenti ausiliari e quelli con maestranza requi-sita sono autorizzati a d iniziare l a v o r a z i o n i di qualsiasi specie per conto loro o d i terzi.
4° Per l'esecuzione dei n u o v i l a v o r i d i cui al numero pre-cedente le ditte potranno essere autorizzate ad usare le materie prime a d esse affidate o cedute dallo Stato. F'autorizzaZione sarà d a t a anche per telegrafo d a l l ' A m m i n i s t r a z i o n e competente o d a i Suoi delegati, a determinate condizioni (si ila base d i u n n u o v o listino d i prezzi d a pubblicarsi prossimamente).
P e r le altre materie p r i m e d i prò; rietà cjella d i t t a o g i à de-stinate alla produzione di materiale bellico essa ha f a c o l t à di im-piegarle p e r l e sue nuove lavorazioni, salvo il diritto di prelazione per le A m m i n i s t r a z i o n i statali, facendone denunzia al Comitato regionale di mobilitazione industriale.
In ogni caso è proibita la v e n d i t a o la cessione c elle dette materie prime, salvo autorizzazione speciale del Comitato regionale.
Il terzo decreto contiene norme per la produzione industriale e per i l a v o r i p u b b l i c i .
F e amministrazioni m i l i t a r i hanno numerosi c o n t r a t t i in corso d i l a v o r a z i o n e per produzioni di armi, munizioni ed esplosivi. Con-durre a termine questi contratti non é necessario 0 non è nem-meno opportuno, poiché le materie p r i m e ad essi destinate pos-sono ottenere un più proficuo impiego. D ' a l t r a parte importa uti-lizzare i m p i a n t i e materiali a produzioni di pace e specialmente per la ricostituzione industriale ed e c o n o m i c a del paese.
Pertanto il decreto stabilisce che le d i t t e , le quali abbiano c o n t r a t t i d i guerra possono ricevere ordini (li sospensione, ridu-zione, rescissione o trasformazione d e i contratti stessi. Contempo-raneamente sono autorizzati l a v o r i ed opere pubbliche per rico-stituire ed ampliare t u t t i gli i m p i a n t i d e i s e r v i z i pubblici del paese ed in genere p e r produzioni utili all'economia nazionale.
A questo effetto sono autorizzate le seguenti spese : a) u n miliardo e ottocento m i l i o n i per m a t e r i a l e feri oviario ed in genere per lavori ferroviari;
b) un miliardo per bonifiche, porti, p o n t i j strade ed in ge-nere per opere pubbliche;
c) 500 milioni per òpere e l a v o r i d'interesse p u b b l i c o degli
altri- Ministeri. r
Inoltre la Cassa Depositi e Prestiti è autorizzata a conced ere cinquecento m i l i o n i per m u t u i a c o m u n i , province e consorzi per o, ere p u b b l i c h e .
Per facilitare p o i g l i operai nel periodo d i eventu-.le disoc-cupazione involontari :, cui potessero andare incontro, è stabilito che al fondo g i à c sistente per la disoccupazione involontaria, che già a m m o n t a a più di sei milioni d i lire, siano a g g i u n t i altri cento milioni d i lire. S u questo fondo saranno prelevati due mi-lioni per la r a p i d a costituzione ed il funzii. namento degli uffici d i collocamento.
Per l ' a t t u a z i o n e di siffatte m i s u r e è sembrato necessario isti-tuire organi d i collegamento permanente, per evitare l'azio- e dei v a r i Ministeri interessati in questa m a t e r i a poco coordinata e perciò spesso l e n t a .ed incerta.
Si è quindi stabilito che a t u t t o questo lavoro presieda il C o m i t a t o interministeriale presieduto dal Ministro del Tesoro e costituito d a i Ministri della Guerra, d e l l a Marina, delle A r m i e Trasporti, dei F a v o r i P u b b l i c i e dell'Industria.
A l C o m i t a t o saranno c h i a m a t i , per le materie di loro compe-tenza, anche i Commissari Generali delle A r m i e Munizioni, per l ' A e r o n a u t i c a e per i C o m b u s t i b i l i nazionali.
F a preparazione e l'esecuzione delle deliberaziani del Comitato sono affidate a d una G i u n t a esecutiva. L anche prevista la colla-borazione di tecnici ed in genere del personale necessario.
È ammesso infine ricorso a d uno speciale a r b i t r a t o per le con-troversie riguardanti la misura degli eventuali i n d e n n i z z i o com-pensi.
LEGISLAZIONE Dì GUERRA
Allegato B.Tributi diretti straordinari di guerra (1). — Contributo
dei centesimi di guerra sui redditi e sui pagamenti.T E S T O U N I C O .
A r t . 1. —• Sino a t u t t o il 31 dicembre 1919 saranno sottoposti ad un c o n t r i b u t o straordinario d i guerra d i due centesimi per lira i redditi di q u a l u n q u e natura soggetti alle imposte dirette.
Il c o n t r i b u t o , per i redditi di ricchezza mobile di categoria D , la d i c u i imposta è riscossa mediante ritenuta diretta, e per quelli dipendenti d a stipendi, pensioni e assegni p a g a t i d a Provincie e d a Comuni, sarà d i un solo centesimo per lira.
A r t . 2. — Sino a t u t t o il 31 dicembre 1919 saranno sottoposte ad un c o n t r i b u t o straordinario d i guerra a f a v o r e dell'erario dello S t a t o :
(1) Vedi L'Economista del 17 novembri i9»8, n. 2324, pag. 523.
i ° d i tre centesimi per lira le somme che verranno p a g a t e sui bilanci dello S t a t o con m a n d a t i od altri ordini d i pagamento emessi posteriormente al 4 giugno 1918 in corrispettivo d i somministra-zioni ed opere eseguite per le Amministrasomministra-zioni militari ;
20 d i d u e centesimi per lira le altre somme che verranno pa-gate sui bilanci dello S t a t o e delle annesse aziende speciali delle Amministrazioni di Stato, delle Provincie e dei Comuni ;
3° d i u n centesimo per lira le somme c a p i t a l i pagate dall'isti-t u dall'isti-t o nazionale delle assicurazioni agli assicuradall'isti-ti o loro avendall'isti-ti causa.
T a l i contributi sono a carico dei percipienti.
A r t . 3. — Sono esenti d a l contributo stabilito dall'art 1 : а) gli interessi dei debiti p u b b l i c i dello S t a t o e dei buoni del tesoro ;
б) i redditi o proventi esentati per legge dalla imposta d i ricchezza mobile ;
c) le mercedi degli operai non superiori alle F - 3,50 al giorno. A r t . 4. — Sono esenti d a contributo stabilito dall'art. 2 :
a) le quote di ammortamento dei debiti pubblici redimibili
dello S t a t o ;
6) le somme p a g a t e allo S t a t o , alle' Provincie ed ai Comuni per imposte, sovrimposte, tasse e d i r i t t i ;
t) le somme p a g a t e sia all'estero che in I t a l i a per acquisti o per noleggi di n a v i f a t t i direttamente all'estero dallo S t a t o , dalle Provincie e da i Comun i ;
d) le somme p a g a t e dallo S t a t o , dalle Provincie, dai Consorzi provinciali d i approvvigionamento, dai Comuni e dalle Aziende annonarie d a questi esercite p e r . acquisti f a t t i direttamente nel p u b b l i c o interesse di derrate occorrenti all'alimentazióne civile e militare ;
e) le somme p a g a t e a titolo di rimborso d i indebito o d i somme depositate (risparmi, vaglia, cauzioni, ecc), a qualunque titolo, nelle Casse degli enti indicati nell'art. 2 ;
/) le somme p a g a t e per c a n o n i d i affitto ; ^
g) le somme p a g a t e a d ospedali o ad altri Istituti di ricovero
per il .mantenimento d i a m m a l a t i o d i ricoverati ;
b) le somme pagate a titolo d i concorsi o sussidi a d Opere pie o a d altri enti morali per essere erogate a scopi di beneficenza o pel conseguimento dei fini benefici della loro istituzione ;
i) le somme p a g a i e dallo S t a t o , dalla Cassa depositi e prestiti,
dall'Istituto nazionale delle assicurazioni e d a altri enti d i S t a t o per m u t u i d i f a v o r e concessi a Provincie ed a Comuni od a p r i v a t i in v i r t ù d i precetto o di autorizzazione risultante d a leggi generali e speciali ;
l) le somme pagate dallo S t a t o , dalle Provincie e dai Comuni a titolo d i restituzione d i capitali m u t u a t i ;
m) le somme p a g a t e a titolo d i premio d i assicurazione e d i
c o n t r i b u t o per costituzione d i pensioni vitalizie ;
») le somme pagate dallo S t a t o a Provincie, a Comuni ed a Consorzi, o d a tali enti fra d i loro, per la esecuzione o la manuten-zione d i opere p u b b l i c h e ;
0) le somme pagate a Società private per trasporti d i m e r c i o d i persone su linee terrestri, marittime, lacuali, eseguiti in base a tariffe imposte in determinata misura d a l e g g i o d a convenzioni approvate con legge ;
p) i p a g a m e n t i eseguiti a titolo d i preciso rimborso di somme
che i percipienti abbiano anticipate o debbano erogare per incarico, per c o n t o , nello interesse ed in nome dell'ente pagatore ;
q) le somme p a g a t e £er sussidi c a r i t a t i v i concessi a titolo d i
alimenti a persone indigenti, e cioè a quelle p r i v e d i ogni mezzo d i sostentamento e nella impossibilità d i procurarselo, nonché alle famiglie d e i r i c h i a m a t i alle a r m i ed a i profughi ;
r) le somme sulle q u a l i , pel t a t t o d i presentare il carattere
d i reddito, è già trattenuto o d o v r e b b e trattenersi, qualora non ne fossero esenti per legge, a l l ' a t t o del loro p a g a m e n t o , il contributo
stabilito dall'art. 1 del presente testo u n i c o .
L m a n t e n u t o in vigore il decreto 25 marzo 1 9 1 7 , n. 550. A r t . 5. — A g l i effetti dell'applicazione d e l c o n t r i b u t o stabilito d a l l ' a r t . 1, i redditi soggetti alla imposta di ricchezza mobile in categoria B e C saranno calcolati con le detrazioni previste dall'art. 7 del decreto 9 settembre 1 9 1 7 , n. 1546 ; il reddito dei f a b b r i c a t i con quelle d i c u i all'art. 3 della legge 26 gennaio 1865, n. 2136 ; ed il reddito d e i terreni sarà determinato moltiplicando per 10 l'imposta erariale principale inscritta nei ruoli.
A i redditi di ricchezza mobile il contributo sarà applicato sulla loro riduzione a d imponibile a i sensi dell'art. 2 della legge 22 lu-glio 1894, n. 339.
A r t . 6. — I l contributo d i c u i all'art. 1 sarà riscosso insieme alle imposte dirette afferenti i redditi che esso colpisce con la procedura e le norme prescritte dalla legge 24 agosto 1877, n. 4021, e dalla legge 29 g i u g n o 1902, n . 281.
Art-. 7 . — • Il contributo stabilito dall'art. 2 sarà riscosso me-diante ritenuta all'atto del p a g a m e n t o delle somme sulle q u a l i è d o v u t o .