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REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA

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Academic year: 2022

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1 PREMESSA

L’Assessorato Finanze, Innovazione, Opere Pubbliche e Territorio – Dipartimento Programmazione della Regione Autonoma Valle d’Aosta, ha affidato ai sottoscritti Dott. Ing. Davide TOUSCOZ, iscritto all’Albo degli Ingegneri della Valle d’Aosta al n. 403, Dott. Ing. Germain BAL, iscritto all’Albo degli Ingegneri della Valle d’Aosta al n. 675 ed al Dott. Geol. Michele TEDESCO, iscritto all’Albo dei Geologi della Valle d’Aosta al n. 67 l’incarico per la redazione della progettazione di fattibilità tecnico economica, definitiva ed esecutiva relativa ai lavori di sistemazione idraulica del tratto terminale del Torrente Comboé nei comuni di Pollein e Charvensod (CIG 8516703DA3 CUP B29C20000130002).

Nel presente documento a corredo della Progettazione di Fattibilità Tecnico Economica degli interventi proposti, viene effettuata una sintesi degli studi storici sul Bacino del Torrente Comboé effettuati nei precedenti numerosi lavori svolti, in particolare a seguito degli Eventi Frana della Becca di Nona nel 1997 e Alluvione del 2000.

Nei successivi paragrafi verranno sviluppati i seguenti punti, relativamente al Bacino del Torrente Comboé:

- Riepilogo della Documentazione Storica esistente ed Elenco degli eventi di dissesto verificatisi;

- Elenco dei vari Studi Idraulici svolti nel periodo 1997-2003;

- Sintesi delle risultanze degli ultimi due Studi svolti sul bacino negli anni 2004-2008;

- Descrizione degli ultimi eventi di dissesto avvenuti a partire dall’anno 2000 - Obiettivi del presente servizio.

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2 DOCUMENTAZIONE STORICA

In ogni Studio di Bacino è importante partire da un’approfondita indagine della storia dello stesso; la ricerca storica permette, sulla base delle fonti documentali disponibili, di conoscere quali siano stati gli eventi e gli interventi effettuati sul bacino, andando ad individuare le serie temporali, le localizzazioni e, nei limiti delle informazioni desunte dalla documentazione disponibile, le caratteristiche degli eventi individuati.

Per quanto riguarda le fonti documentali si è fatto riferimento alle documentazioni originali citate negli studi e nelle indagini peritali svolte in particolare a seguito dell’Alluvione del 2000.

In tal senso i dati provengono dalle seguenti fonti:

− Archivio storico del Comune di Pollein;

− Archivio storico del Comune di Charvensod;

− Archivio CNR-IRPI Torino;

− Società meteorologica italiana – pubblicazioni NIMBUS;

− Archivio delle aAvità manutentive dell’Assessorato Territorio Ambiente e Opere Pubbliche – Direzione difesa Bacini Montani e difesa Suolo, svolte nel bacino del Comboé;

− RIVOLIN J.G. (1993) – Pollein. Materiali per una storia – Musumeci editore;

− NAVILLOD – tesi di laurea 2001;

− Dainelli G. - Le Alpi ed. UTET.

La maggior parte delle notizie sulle attività di versante provengono dagli archivi storici del Comune di Pollein mentre, per ciò che riguarda l'archivio del Comune di Charvensod, la pressoché totalità dei documenti esaminati fa riferimento ad eventi ed interventi legati alla Dora.

Soffermandosi in particolare sull'analisi degli eventi verificatisi in ambito di bacino ed esaminando i contenuti dei documenti si ottiene una serie temporale costituita, a partire dal 1620, da 21 eventi. Per alcuni di questi sono disponibili dettagliate informazioni anche in relazione alle dinamiche, di altri si ha solo notizia.

Di seguito si riporta l'elenco degli eventi con l'evidenza delle notizie attinenti alla ricerca.

1. 1620 Evento alluvionale in ambito regionale 2. 12-09-1640 Alluvione Comboé e/o Arpisson?

3. 02-11-1711 Straripamento dei torrenti Comboé e Palud (vedi Arpisson) 4. 17-10-1846 Alluvione su Dora Comboé ed Arpisson

5. 11-08-1853 EVENTO straripamento causato da “eboulement” in prossimità di Chenaux, danni alle difese, danni alla strada ed alla cascina del Collegio

6. 4-11-1866 EVENTO

7. 1-08-1906 EVENTO Alluvionamento ciottoloso con espandimento melmoso sabbioso sopra una prossima regione pratense

8. 10-09-1909 EVENTO Alluvione torrente Comboé Debris flow torrente Arpisson 9. 10-09-1910 EVENTO Torrent de Comboé au sujet du debordement

10. 26-06-1916 EVENTO Frana o Debris Flow? non localizzato.

11. 15-05-1926 EVENTO Debris flow torrente Arpisson

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12. 7-07-1943 EVENTO Debris flow torrente Arpisson 13. 13-06-1957 EVENTO Alluvione 13-14-15-16 giugno 1957 14. 1-08-1971 EVENTO colmatura corso del Comboé

15. 8-10-1977 EVENTO asportazione passerella tra Chenaux e Roulaz su torrente Comboé

16. 1-04-1981 EVENTO Il torrente Comboé è straripato, causando gravi danni ai ruscelli irrigui, alle fognature e alla strada comunale che da Chenière porta al Capoluogo

17. 23-09-1993 EVENTO Alluvione in ambito regionale 18. 17-07-1997 EVENTO Debris flow torrente Arpisson 19. 15-10-2000 EVENTO Debris flow torrente Comboé 20. 27-07-2003 EVENTO Debris flow su Moriond Comboé 21. 01-08-2017 EVENTO Debris flow su Moriond Comboé

Trattandosi di una serie temporale della durata di circa 400 anni ed essendo occorsi circa 20 eventi a scala di bacino, ne deriva che mediamente ogni 20 anni si sia verificato un evento alluvionale significativo.

Tale frequenza si è accentuata negli ultimi 30 anni in cui sono avvenuti 5 eventi, quindi uno ogni 6 anni;

particolarmente critico è stato il decennio 1993-2003 con ben 4 episodi. Nell’ultimo ventennio (2001-2021) invece vi sono registrati solo 2 eventi.

Come si può notare la maggior parte degli eventi è avvenuta nei mesi estivi, il che testimonia il fatto che si è trattato di eventi di colata detritica (Debris Flow) legati a fenomeni temporaleschi di breve durata e forte intensità. I restanti episodi (quelli primaverili e autunnali) sono invece conseguenti ad eventi meteorici di durata maggiore, distribuiti anche su più giorni (come il caso dell’Alluvione dell’anno 2000).

Dall'esame dei documenti non risultano vittime o danni alle persone prima dell'evento 2000 a seguito di fenomeni sul bacino del Comboé, anche se si ha notizia che nella zona di Pollein, nel 1916, vi sia stata una vittima per cause non ben precisate. Risulta comunque evidente come le piene del T. Comboé siano caratterizzate da trasporto solido le cui conseguenze sono individuabili in sovralluvionamenti del tratto tra Chenaux e la S.R. 19. Si rileva inoltre un graduale spostamento dell’alveo verso la sinistra idrografica a causa della realizzazione di opere di contenimento che si concentrano prevalentemente in sponda destra.

Si sono comunque verificati eventi di maggiore entità (1846, 1853, 1906) che hanno coinvolto le aree a monte e a valle della strada di Charvensod (zona Cascina del Collegio).

L'unico evento che potrebbe eventualmente avere caratteristiche simili all’evento parossistico dell’ottobre 2000 viene descritto in un rapporto del genio civile datato agosto 1853. In ogni caso, comunque, non emerge traccia di fenomeni impulsivi di trasporto di massa comparabili per intensità, localizzazione e volume trasportato, all’evento dell’ottobre 2000; mentre ricorre frequentemente il termine

“debordement” che fa presumere eventi di alluvionamento legati al trasporto solido del corso d’acqua.

Per quanto riguarda gli interventi effettuati si osserva come la mole di informazioni sulle opere realizzate sul bacino del T. Comboé a partire dal 1773 sia notevole. Fino al 1973 la quasi totalità degli interventi si è concentrata sul conoide, dove la necessità di proteggere le attività agricole e le opere di presa irrigua prima e gli insediamenti residenziali poi, ha reso prioritaria nel tempo la necessità di garantire un’adeguata protezione. Nel periodo successivo, invece, le attività si sono prevalentemente svolte sul bacino.

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3 STUDI SUL BACINO TRA L’EVENTO FRANA DELLA BECCA DI NONA (1997) E POST-ALLUVIONE 2000

I due episodi che hanno maggiormente segnato la storia del Bacino del Torrente Comboé negli ultimi 25 anni sono stati prima l’Evento noto come “Frana della Becca di Nona” avvenuto nel 1997 e poi il tristemente noto Alluvione dell’ottobre 2000 che ha causato purtroppo sette vittime.

Il primo ha dato il via a tutta una serie di iniziative volte a mettere in piedi un Sistema di Monitoraggio efficiente della Frana della Becca di Nona, che fosse strettamente connesso alle attività delle Protezione Civile consistenti nell’organizzazione di Piani di Evacuazione degli abitati di Pollein e Charvensod in caso di eventi parossistici.

Il secondo ha invece portato alla realizzazione di imponenti opere di difesa passive (briglie e cunettone), che hanno interessato per intero l’alveo del Torrente Comboé nel suo tratto terminale compreso tra l’apice del conoide e la sua confluenza nella Dora Baltea.

I documenti maggiormente significativi a livello di Studio di Bacino nel periodo 1997-2003, sono elencati in ordine cronologico nella bibliografia seguente:

• Piano di Emergenza “BECCA DI NONA” – Protezione Civile Valle D’Aosta (1999);

• “Studio del movimento franoso che interessa il versante nord-occidentale della Becca di Nona” – PROG. ISMES –T009, Enel.Hydro (2000);

• “Frana della Becca di Nona- risultati di quattro anni di misure strumentali e attività svolte durante l’alluvione in Valle D’Aosta in ottobre e novembre 2000” - PROG. ISMES - T155.21, Enel.Hydro (2001);

• “Studio generale del bacino del torrente Comboé - relazione”, Pallù e Cerise (2001);

• “Relazione tecnica” – RELAZIONE TECNICA D’UFFICIO, Procedimento Penale 2734/00N-T, Giani, Marchi & Silvano (2001);

• “Approfondimento tecnico conoscitivo per la verifica e la definizione delle soluzioni necessarie a proteggere il torrente Comboé dal rischio di sbarramento da frana: scolmatore in galleria delle acque del torrente Comboé ed opere idrauliche connesse a presidio degli abitati di Charvensod e Pollein” – Studio preliminare – Spea (2002);

• “I fenomeni di dissesto del bacino del Comboé connessi all’evento alluvionale dell’ottobre 2000 – Analisi della natura, meccanismo e comportamenti prima e durante l’evento” – RELAZIONE TECNICA DI PARTE, Proc. Penale 2734/00 RGNR, Venturini, Rosso & al. (2002);

• “Evento alluvionale del 14-15 ottobre 2000 – studio dell’evoluzione del bacino del t. Comboé

” , Relazione geologico – geomorfologica, SEA Consulting s.r.l. (2002);

• “Studio probabilistico della stabilità, considerazioni sulla stabilità, sulla pluviometria-velocità, pertinenza del monitoring effettuato, analisi dei rischi”, Oboni (2002);

• “Relazione tecnica finale” – RELAZIONE TECNICA D’UFFICIO, Procedimento Penale 2734/00 RGNR n°1025/01 RG GIPT, Bottino, Noascono & Odetto (2002)..

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4 RISULTANZE DEGLI STUDI SUL BACINO NEGLI ANNI 2004-2008

Dall’analisi della documentazione esistente, si è rilevato che gli studi eseguiti prima del 2004 nel bacino del T. Comboé hanno avuto quale tema principale le problematiche legate al fenomeno franoso della Becca di Nona, con l’obiettivo di individuare gli scenari di rischio connessi agli sviluppi del fenomeno stesso.

Gli aspetti affrontati sino a quel momento in modo completo, e che dunque non necessitavano di ulteriori approfondimenti, erano la caratterizzazione della frana della Becca di Nona da un punto di vista geologico e geomorfologico, la definizione geometrica e le interpretazioni della rete di monitoraggio; ai fini della definizione di un quadro di conoscenze esaustivo, anche la trattazione e lo studio del fenomeno alluvionale dell’ottobre 2000, la sua evoluzione e le sue conseguenze sul territorio erano stati aspetti ampiamente affrontati.

L’analisi della documentazione pregressa ha consentito di individuare gli aspetti che si erano rivelati carenti ai fini della redazione dei successivi studi e che pertanto dovevano essere approfonditi.

In particolare, si osservava la necessità di definire le problematiche di dissesto nell’intero bacino, in quanto le modalità con cui si era manifestato il dissesto durante l’evento alluvionale dell’ottobre 2000 aveva rilevato che la concomitanza di più fenomeni, la pericolosità di alcuni dei quali era stata ignorata, è stata la causa della gravità degli effetti sul territorio.

Da questa esigenza in particolare, sono derivati due Studi Idraulici le cui risultanze verranno riepilogate in modo sintetico nei successivi paragrafi.

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4.1 STUDIO DI FATTIBILITÀ PER IL RIASSETTO IDRAULICO DEL TRATTO INTERMEDIO DEL TORRENTE COMBOÉ E DEL TORRENTE MORIOND NEI COMUNI DI POLLEIN E CHARVENSOD: INGEGNERIA & TERRITORIO / R & C INGEGNERIA / SEA CONSULTING S.R.L.

La finalità di questo studio, commissionato dalla Regione Valle d’Aosta nel 2003 e svolto nel 2004, è stata quella di fornire un quadro completo del dissesto relativo al tratto intermedio del bacino del T. Comboé e del T. Moriond, individuando le problematiche presenti nell’area indagata e proponendo una linea di intervento che tenesse conto delle priorità e dei benefici apportati da alcune opere proposte, in relazione all’onere economico necessario per la loro realizzazione.

A partire dall’analisi della documentazione pregressa (studi del periodo 1997-2003) è stato composto il quadro conoscitivo delle problematiche riscontrate nel bacino del torrente e che pertanto sono state approfondite. Particolare attenzione è stata posta nella definizione delle problematiche di dissesto nell’intero bacino, in quanto le modalità con cui si è manifestato il dissesto durante l’evento alluvionale dell’ottobre 2000 hanno rilevato che la concomitanza di più fenomeni, la pericolosità di alcuni dei quali era stata ignorata, è stata la causa della gravità degli effetti sul territorio.

Si è proceduto in particolare all’integrazione degli scenari esistenti (focalizzati sul solo fenomeno franoso della Becca di Nona) con un quadro più completo, basato sull’individuazione dei dissesti relativi a tutto il bacino e all’utilizzo di opportuni modelli numerici per le colate di detrito e per gli effetti indotti dalle ipotesi di DamBreak.

L’applicazione delle simulazioni di tipo numerico ha richiesto l’integrazione della topografia esistente, condotta lungo l’asta principale del torrente Comboé e del torrente Moriond, in modo da coprire le parti mancanti e garantire una definizione delle caratteristiche morfologiche del territorio.

L’insieme delle analisi sviluppate per la comprensione quantitativa dei fenomeni di dissesto, ha consentito infine di pervenire ad un modello decisionale con l’obiettivo di fornire uno strumento idoneo per operare le scelte funzionali e di gestione delle problematiche ambientali legate alla sicurezza dei centri abitati in relazione alla salvaguardia delle vite umane e degli insediamenti antropici esistenti sul territorio.

Si sono quindi individuate due linee di intervento.

La prima linea propositiva riguarda la frana della Becca di Nona: in merito a questa problematica, si ritiene opportuna l’applicazione di strumenti operativi per la gestione delle emergenze in relazione alle procedure di allertamento ed evacuazione, a seguito di studi e campagne di indagine volti alla più approfondita conoscenza del fenomeno franoso che ne consentano un migliore controllo.

La seconda linea propositiva affronta i fenomeni di intenso trasporto solido lungo il bacino, che potrebbero interessare nuovamente gli abitati di Pollein e Charvensod: in relazione a tali aspetti è stata effettuata un’approfondita analisi con successiva valutazione tecnica ed economica che ha portato a proporre una serie di interventi strutturali di protezione attiva e passiva.

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Le simulazioni numeriche condotte per i differenti scenari in merito ai fenomeni di colate detritiche hanno permesso di osservare che nella configurazione più catastrofica, e quindi maggiormente cautelativa, il volume della colata che raggiungerebbe l’apice del conoide di Pollein, in corrispondenza degli interventi già realizzati, supererebbe i 70.000 m3.

Lo studio pertanto arriva a proporre, a fronte di una capacità di trattenuta delle briglie poste in apice al conoide pari a 55.000 m3, la realizzazione di ulteriori briglie di trattenuta (1 sola oppure 2 in serie) nel tratto intermedio in modo da favorire la riduzione di energia della colata e una maggiore sicurezza nei confronti dell’arresto del materiale solido nelle briglie di valle ed un possibile controllo dell’evoluzione della colata a quote più elevate rispetto all’apice del conoide.

Vengono proposte tre possibili soluzioni; quella più onerosa consiste nella realizzazione di due briglie, con capacità di stoccaggio di circa 15.000 m3, permettendo così la riduzione dell’apporto volumetrico in apice di conoide a valori pari alla capacità geometrica di progetto delle briglie ivi realizzate.

Sono inoltre indicate una serie di opere accessorie e di complemento alla realizzazione delle briglie suddette. Si tratta di interventi che si possono così riepilogare:

- la stabilizzazione in sponda sinistra delle frane poste nel tratto compreso tra il ponte di Rongachet e la confluenza del Torrente Moriond, che se mobilizzate possono aggravare il carico detritico sull'asta del torrente Comboé

- la creazione di una pista di accesso per gli interventi di manutenzione ed in particolare per lo svuotamento del materiale detritico che si accumula a monte delle briglie;

- la stabilizzazione del fronte roccioso in sponda sinistra nei pressi dell’opera di presa irrigua mediante pannellature e chiodature.

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4.2 “VALUTAZIONE DELLA PROPAGAZIONE DELL’ONDA DI PIENA PER “DAM- BREAK”SUL TORRENTE COMBOÉ E SUL CONOIDE DI POLLEIN E CHARVENSOD TENENDO CONTO DELLE OPERE DI REGIMAZIONE ESISTENTI”: GEODES / R & C INGEGNERIA / DOTT.

GEOL. ANDREA TAMBURINI

Il presente lavoro commissionato dalla Regione Valle d’Aosta nel 2008 era mirato alla definizione degli strumenti tecnici e conoscitivi da fornire alle Autorità competenti ai fini dell’aggiornamento dei Piani di Protezione Civile per quanto riguarda il fenomeno franoso della Becca di Nona, in relazione ad un possibile episodio di “dam-break” con formazione e propagazione dell’onda di piena, nonché agli effetti di esondazione sul conoide di Pollein e Charvensod.

SI è trattato di uno studio di approfondimento geologico, geomorfologico, idrogeologico, geotecnico e di analisi dei dati derivanti dalle indagini geofisiche e dalla rete di monitoraggio del fenomeno franoso della Becca di Nona dall’installazione a quel momento.

L’incarico prevedeva anche una serie di revisioni e considerazioni da effettuare alla luce dei risultati degli approfondimenti suddetti, circa la cartografia morfologica della frana, del volume della stessa e l’aggiornamento degli scenari evolutivi, in particolare riguardo i calcoli di run-out e lateral spreading in caso di collasso della frana e dei tempi di riempimento dell’eventuale sbarramento.

Oltre a ciò, l’incarico conteneva anche il calcolo della propagazione dell’onda di piena per dam-break sul torrente Comboé e sul conoide di Pollein e Charvensod ai fini dell’adeguamento dei piani di protezione civile e, infine, l’analisi critica dei valori di soglia attualmente impiegati per il monitoraggio e per il controllo della frana.

A seguito dell’evento calamitoso del 2000, in apice di conoide ed in conoide sono state realizzate opere di trattenuta e di allargamento della sezione del torrente Comboé, al fine di ridurre il rischio per la popolazione connesso alla formazione di colate di debris flow. Tuttavia, dall’analisi della complessa caratterizzazione geologica della frana della Becca di Nona emerge come essa possa determinare la totale occlusione dell’alveo del torrente Comboé, la formazione di un invaso a tergo e il successivo collasso dello sbarramento, con formazione di un’onda di piena che si propaghi lungo tutta l’asta fino al conoide.

Una tale ipotesi ha comportato la necessità di approfondire le problematiche connesse mediante la redazione di questo studio, in cui sono stati analizzati tre possibili scenari:

- due possibili episodi di dam-break, a seconda della minima o massima altezza di sbarramento;

- uno scenario “classico” relativo ad un evento di colata detritica con tempo di ritorno di 200 anni.

E’ stato quindi determinato un debrisgramma per ciascuno dei tre scenari ipotizzati ed è stata studiata l’interazione con le tre briglie, al fine di determinare i debrisgramma effettivamente destinati al coinvolgimento dell’area di conoide.

La modellazione della dinamica di esondazione delle portate al di fuori del cunettone è stata affrontata utilizzando un software di simulazione bidimensionale, denominato Flow-2D.

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Di seguito si riepilogano sinteticamente i risultati delle modellazioni.

PRIMO SCENARIO (DAM-BREAK 20 METRI)

La simulazione rappresentativa della dinamica di esondazione per le portate che si presentano in corrispondenza di un dam-break di altezza pari a 20 m e tempo di apertura della breccia di 1,5 ore, determina battenti che vengono completamente contenuti all’interno del cunettone, senza che si verifichino fenomeni di esondazione.

SECONDO SCENARIO (DAM-BREAK 20 METRI)

Nel caso dello scenario di dam-break di altezza pari a 40 m, si riscontra come il deflusso non sia contenuto all’interno del cunettone; si ha infatti esondazione a partire da alcuni metri a monte della passerella in legname, per poi procedere con esondazioni più marcate man mano che si procede verso valle e ci si avvicina alla confluenza con la Dora. I battenti massimi che si rilevano raggiungono entità anche di 2,5 m, mentre le velocità della corrente idrica che si rilevano nelle zone di esondazione non raggiungono mai valori superiori ad 1 m/s.

TERZO SCENARIO (DEBRIS-FLOW Tr=200 anni)

La simulazione effettuata per il Tr pari a 200 anni determina una dinamica di esondazione del tutto simile a quella rilevata per la simulazione di dam-break 40 m, ma che produce battenti ed estensione dell’area interessata leggermente superiori. Anche le velocità si mantengono relativamente basse, inferiori a 0.5 m/s.

In conclusione, dalle analisi effettuate emerge come il cunettone si presti bene alla ritenuta ed al collettamento in direzione della Dora Baltea di un evento di colata detritica connesso alla formazione di uno sbarramento naturale prodottosi per effetto del collasso della frana della Becca di Nona e della successivo collasso dello sbarramento di altezza pari a 20 m. In tali condizioni, infatti, le briglie permettono una discreta riduzione del picco di portata solida, mentre il cunettone contiene appieno la colata all’interno del suo alveo.

L’imposizione dello scenario maggiormente cautelativo per il modello di simulazione bidimensionale determina invece la non ritenuta da parte del cunettone dell’intero debrisgramma, determinando esondazione in particolare nella zona di valle. Occorre tuttavia tenere in considerazione come lo scenario dam break 40 m rappresenti la condizione estrema della forchetta statistica dei possibili scenari di formazione del dam break legati al collasso della frana della Becca di Nona; inoltre va evidenziato come il debrisgramma utilizzato per la simulazione bidimensionale sia stato particolarmente cautelativo sulla capacità di trattenuta del solido da parte del sistema di briglie a monte.

Per quanto concerne la dinamica di esondazione per l’evento con tempo di ritorno di 200 anni si rileva una dinamica di esondazione ancora più critica di quanto messo in mostra per lo scenario con altezza di sbarramento di 40 m. La determinazione del debrisgramma di Tr 200 anni è stata effettuata attraverso le formulazioni proposte da D’Agostino.

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5 EVENTI DI DISSESTO A PARTIRE DALL’ANNO 2000

5.1 EVENTO ALLUVIONALE DELL’OTTOBRE 2000

I maggiori fenomeni di dissesto che hanno interessano in passato il bacino del torrente Comboé, in particolare il tratto intermedio da cui hanno avuto origine i processi di versante e di dinamica torrentizia, poi evolutisi in colate di detrito, sono avvenuti principalmente in concomitanza dell’evento alluvionale del 13-15 ottobre 2000. Alcune manifestazioni di dissesto, già avvenute in passato, si sono ripetute nel corso dell’evento con maggiore magnitudo, altri fenomeni si sono verificati “ex novo”, o comunque con sequenze temporali le quali hanno indotto un cumularsi degli effetti, che ha contribuito a determinare le caratteristiche di eccezionalità dell’evento.

L’importanza che riveste l’evento alluvionale dell’ottobre 2000 impone l’esigenza di una chiara definizione nei suoi aspetti peculiari, e la necessità di un approfondimento al fine di ricostruire la sequenza degli eventi;

in tutti gli studi analizzati, in particolare quelli di supporto ai procedimenti penali svoltisi in relazione agli effetti dell’evento 2000, la caratterizzazione di tale evento riveste una notevole importanza.

5.1.1 - ANALISI METEOROLOGICA

La descrizione degli aspetti meteorologici dell’evento 2000 è stata affrontata in particolare dal lavoro dei Consulenti Tecnici di Parte e d’Ufficio (P. Penale 2734/00 RGNR) e nell’ambito della Tesi di Dottorato di Borgarello (2002).

Il fenomeno meteorologico ebbe inizio nella giornata di giovedì 12 ottobre 2000, quando un fronte freddo raggiunse l’arco alpino occidentale e richiamò aria instabile umida; nella giornata successiva la circolazione depressionaria accentuò il flusso di correnti meridionali sulla Valle D’Aosta; le precipitazioni assunsero carattere diffuso e contemporaneamente il promontorio anticiclonico instauratosi sui Balcani contribuì alla formazione di venti di scirocco, determinando un marcato peggioramento delle condizioni meteorologiche sulla Regione ed un innalzamento della quota neve da 2.400 a 3.000 m s.l.m. Dal pomeriggio di venerdì 13 ottobre le precipitazioni hanno iniziato ad interessare tutto il territorio regionale, colpendo inizialmente con intense precipitazioni prima la valle di Champorcher e poi l’area di Cogne. Il giorno seguente le precipitazioni si intensificarono ulteriormente, per subire ancora un accentuarsi del fenomeno nella notte tra sabato e domenica. Nella notte tra domenica e lunedì il minimo si portò verso l’Europa centrale, determinando un aumento di pressione nelle regioni nord occidentali della penisola.

5.1.2 - ANALISI PLUVIOMETRICA

Un’analisi pluviometrica a scala regionale è stata effettuata da Borgarello (2002), mentre le altre analisi sono più specifiche e relative all’area di interesse.

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Le informazioni riportate e ritenute importanti al fine del presente lavoro, sono relative alle stazioni pluviometriche prossime al bacino in studio, o comunque quelle che sono state utilizzate per il tracciamento delle isoiete utilizzate per il calcolo dei volumi di afflusso nel modello idrologico.

Il confronto tra le precipitazioni cumulate registrate dal 13 al 16 ottobre 2000 e quelle registrate nel lungo periodo mostra valori anomali per il mese di ottobre, con precipitazioni cumulate in 86 ore corrispondenti al 55% della precipitazione media annua per la stazione pluviometrica di Aosta, al 54% della precipitazione media annua per la stazione pluviometrica di Champorcher, al 65% della precipitazione media annua per la stazione pluviometrica di Cogne.

Nella successiva tabella si riportano in forma sintetica i valori di precipitazione registrati nel corso dell’evento alluvionale dell’ottobre 2000.

Si osserva che i dati pluviometrici caratterizzanti l’evento, a scala locale, sono stati desunti dalle stazioni esterne al bacino del torrente Comboé; non è stato possibile un confronto con i dati misurati direttamente nel bacino, a causa del fuori-servizio verificatosi al pluviometro del sistema di monitoraggio.

5.1.3 - ANALISI IDROLOGICA

L’analisi dei parametri idrologici relativi all’evento alluvionale dell’ottobre 2000, condotta da Venturini, Rosso & al. (2002), ha evidenziato come tale evento sia stato caratterizzato da valori di precipitazione tutto sommato contenuti, in relazione a precipitazioni di durata inferiore a 24 ore: in particolare, per precipitazioni di durata inferiore a 12 ore, le registrazioni indicano valori inferiori a quelli attesi per un tempo di ritorno di 100 anni, e solo nelle 12 ore le precipitazioni hanno raggiunto il valore atteso per tale tempo di ritorno. L’evento ha assunto carattere eccezionale, registrando precipitazioni superiori a quelle attese per tempi di ritorno di 500 anni, nel medio periodo: durata delle precipitazioni di 2, 3, 4 giorni.

Gli elevati valori di precipitazione cumulata e la conseguente saturazione dei suoli giustificano il fatto che anche se le precipitazioni di durata tra 6 e 24 ore non furono “particolarmente gravose”, l’evento ebbe conseguenze così gravi sui bacini.

5.1.4 - ANALISI DEI DISSESTI

Come emerge in particolare dal lavoro svolto da SEA Consulting (2002) e dai Consulenti Tecnici, i dissesti principali hanno avuto origine nella porzione medio - bassa del bacino del torrente Comboé. Sono stati individuati quattro manifestazioni principali di dissesto in relazione all’innesco di colate detritiche, definite nel modo seguente:

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- fenomeno della Cascata - fenomeno di Ponteille

- fenomeni minori del torrente Moriond

- fenomeno del torrente Moriond – intersezione con torrente Comboé.

Il tentativo di ricostruzione temporale degli eventi si basa sull’unico elemento certo:

erano circa le 8.30 a.m. (ora legale) del giorno 15 ottobre 2000 quando la colata detritica investì il conoide di Pollein, manifestandosi improvvisamente senza segni premonitori particolarmente evidenti. La tabella seguente riassume le fasi dell’evento secondo la ricostruzione di Venturini, Rosso & al. (2002), la quale sostanzialmente non differisce da quella proposta da Bottino, Noascono & Odetto (2002).

Informazioni molto importanti sono fornite nella relazione geologica geomorfologica di SEA Consulting s.r.l.

(2002), in cui è stata proposta una metodologia analitica per i bilanci di massa che hanno interessato i fenomeni legati alle dinamiche del torrente Comboé e dei suoi tributari minori.

Per bilancio di massa si intende il calcolo comparativo di tutti gli apporti per erosione e di tutti i depositi nelle zone di accumulo; la differenza rappresenta il bilancio di massa alla sezione di chiusura considerata. Il valore positivo di un bilancio, come nel caso del torrente Moriond (cfr. tabella), rappresenta la volumetria di materiale solido transitato nel corso di tutto l’evento attraverso la sezione di riferimento.

Tali bilanci di massa sono stati eseguiti partendo dai volumi in erosione e deposito calcolati sul terreno in base alle misurazioni delle sezioni tipo; sono stati individuati tratti d’alveo ritenuti omogenei per caratteristiche morfologiche, geometriche e di tipologia di processo, associando per ciascun tratto un’area di erosione ed un’area di deposito.

I risultati ottenuti, utilizzati anche come contributo specifico da Venturini, Rosso & al. (2002), sono riepilogati in tabella. Essi evidenziano come i fenomeni della parte alta del bacino si esauriscano in tale

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settore e, a conferma di quanto già osservato sul terreno e dalle foto aeree, il contributo solido più cospicuo ha avuto origine nel bacino del torrente Moriond.

Tabella: Bilanci di Massa – Evento Alluvionale 2000

In conclusione, sulla base delle considerazioni esposte in precedenza, si assumerà, a confronto con le magnitudo dei fenomeni occorsi negli anni successivi, come valore di riferimento per l’Evento Alluvione 2000 un volume di materiale solido giunto in conoide pari a 35.000 m3.

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5.2 EVENTO DEL 27 LUGLIO 2003

In data 27 luglio 2003 un evento temporalesco di forte intensità ha determinato nell’alto bacino del Torrente Moriond l'innesco di un debris flow che ha superato la confluenza con il Comboé, arrestandosi poco a valle del ponte di Rongachet (1.113 m slm).

A valle di quota 2120 m slm (punto di innesco della colata) il debris flow è rimasto per tutta la sua estensione contenuto entro i limiti dell'evento dell’anno 2000. Al ponte di Rongachet la colata è transitata senza produrre danni apprezzabili, avendo già perso la quasi totalità del proprio carico solido. Il volume stimato è dell’ordine dei 9.500 m3, paragonabile ai bilanci di massa ottenuti per i debris flow attivatisi nel bacino del Moriond nell’evento 2000.

L’evento di colata è stato originato da un temporale di forte intensità, infatti in una sola ora il pluviometro della Becca di Nona ha registrato 28 mm di precipitazione.

Tale evento si differenzia però in modo sostanziale dalle condizioni che caratterizzarono l’alluvione del 2000, soprattutto per la differente stagione in cui è occorso e per la distribuzione della precipitazione che appare concentrata nella zona di Aosta.

Quello che accomuna i due eventi pluviometrici è invece la riattivazione di colate di detrito lungo il Moriond, che nel luglio 2003 si stima abbia movimentato circa 10.000 m3 di materiale solido.

Le stime idrologiche delle portate entrate in gioco evidenziano come lungo l’impluvio del T. Moriond il deflusso liquido sia stato dell’ordine dei 4 m3/s, paragonabile quindi con il valore defluito durante l’evento del 2000. La sostanziale differenza tra i due eventi consiste nel deflusso liquido proveniente dall’alto Comboé, che nel caso del luglio 2003 ha raggiunto un valore di soli 11 m3/s (molto inferiore a quello del 2000), contributo probabilmente non sufficiente a mobilizzare grandi quantitativi fino a valle.

Per tali motivi il volume di materiale solido mobilitato dalla colata non ha raggiunto il conoide, ma si è fermato poco a valle del Ponte di Rongachet.

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5.3 EVENTO DEL 1 AGOSTO 2017

Si tratta di un evento di natura similare a quello del 2003, ma con magnitudo più importante, in quanto il volume di detriti mobilitati è superiore al precedente, inoltre tale materiale è arrivato sino al conoide andando ad accumularsi nei tre bacini delle briglie in apice ed anche nel cunettone, in particolare nel suo tratto terminale prima della confluenza con la Dora Baltea, dove la pendenza si attenua.

Il fenomeno è consistito in un Debris flow lungo il torrente Comboé, innescatosi a seguito dell'evento temporalesco avvenuto nella serata del 1 agosto 2017 e caratterizzato da una precipitazione molto intensa (registrati 31 mm di pioggia in 10-15 minuti dal sistema di monitoraggio della Becca di Nona).

La colata detritica ha avuto il suo innesco, come nel 2003, nella parte alta del bacino Torrente Moriond, ai piedi della parete della Becca di Nona, con più punti di erosione della falda detritica che hanno determinato il trasporto a valle di materiale detritico che è stato contenuto entro le sponde del corso d'acqua e depositato in parte corrispondenza dei bacini di laminazione delle briglie in località Chenaux e in parte lungo il tratto compreso tra la briglia e la confluenza con la Dora Baltea.

Il Volume di materiale solido mobilitato complessivamente risulta pari a 19.300 mc; sulla base dei rilievi topografici effettuati successivamente all’evento tale volume è andato a depositarsi come risulta dal riepilogo seguente:

1) Bacini superiori della Briglia frangicolata + briglia selettiva 7.837 mc 2) Bacino inferiore della Briglia direzionale 1.094 mc 3) Cunettone nel tratto dal ponte su S.R. alla confluenza 9.072 mc 4) Cunettone nel tratto tra Briglia Direzionale e S.R. 1.297 mc

A seguito dell’evento sono risultati dei danni anche alle opere di presa di captazione delle vasche di irrigazione del Consorzio di Miglioramento Fondiario 'Terreblanche'.

La differenza con l’evento del 2003 consiste probabilmente nella maggiore intensità della precipitazione (31 mm in 15 minuti, a fronte di 28 mm in 1 ora); ciò ha determinato un’onda di piena liquida sul Bacino del Torrente Moriond tale da riuscire a mobilitare sino in conoide il volume di detriti indicato.

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6 OBIETTIVI DEL PRESENTE INCARICO

In conclusione, si può affermare che, a partire da questo quadro conoscitivo storico relativo alle problematiche legate al Bacino del Torrente Comboé, si dovrà partire con il presente incarico ponendosi una serie di obiettivi (condivisi con i Tecnici dell’Amministrazione Regionale) che vengono di seguito riassunti:

1) Aggiornamento dei bilanci di volume di materiale solido mobilitabile, a partire da quelli stimati negli ultimi studi del 2004 e 2008, andando in particolare a tenere conto degli effetti su questi dell’Evento del 1 agosto 2017

2) Effettuare il calcolo idrologico con i dati pluviometrici aggiornati; in particolare la caratterizzazione del regime delle precipitazioni intense dovrà essere condotta con riferimento ai risultati delle analisi già svolte dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, denominate Regionalizzazione delle Precipitazioni Intense

3) Definizione degli scenari di rischio aggiornando criticamente quelli precedenti, facendo riferimento in partenza a quelli definiti nello Studio GEODES del 2008; in particolare verranno implementati gli scenari per Tempi di ritorno 20 e 100 anni per le colate detritiche e 20-100-200 per i fenomeni di Trasporto Solido

4) Modellizzazione bidimensionale sul conoide dei vari scenari di rischio con il Software Weezard 5) Proposta progettuale di interventi di protezione in conoide in funzione dei risultati della

modellizzazione

6) Redazione delle Cartografie con le Nuove perimetrazioni di vincolo sul conoide senza e con le opere proposte

Tali adempimenti costituiscono la struttura portante del presente incarico e troveranno il loro sviluppo a partire dalla presente Progettazione di Fattibilità Tecnico Economica per proseguire, per gli aspetti più prettamente legati alla progettazione delle opere, nelle successive fasi.

Aosta, lì Settembre 2021

I TECNICI INCARICATI

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S OMMARIO

1 PREMESSE ... 1

2 DOCUMENTAZIONE STORICA ... 2

3 STUDI SUL BACINO TRA L’EVENTO FRANA DELLA BECCA DI NONA (1997) E POST-ALLUVIONE 2000 ... 4

4 RISULTANZE DEGLI STUDI SUL BACINO NEGLI ANNI 2004-2008 ... 5

4.1 STUDIO DI FATTIBILITÀ PER IL RIASSETTO IDRAULICO DEL TRATTO INTERMEDIO DEL TORRENTE COMBOÉ E DEL TORRENTE MORIOND NEI COMUNI DI POLLEIN E CHARVENSOD: INGEGNERIA & TERRITORIO / R & C INGEGNERIA / SEA CONSULTING S.R.L. ... 6

4.2 “VALUTAZIONE DELLA PROPAGAZIONE DELL’ONDA DI PIENA PER “DAM-BREAK”SUL TORRENTE COMBOÉ E SUL CONOIDE DI POLLEIN E CHARVENSOD TENENDO CONTO DELLE OPERE DI REGIMAZIONE ESISTENTI”: GEODES / R & C INGEGNERIA / DOTT. GEOL. ANDREA TAMBURINI... 8

5 EVENTI DI DISSESTO A PARTIRE DALL’ANNO 2000 ... 10

5.1 EVENTO ALLUVIONALE DELL’OTTOBRE 2000 ... 10

5.2 EVENTO DEL 27 LUGLIO 2003 ... 14

5.3 EVENTO DEL 1 AGOSTO 2017 ... 15

6 OBIETTIVI DEL PRESENTE INCARICO ... 16

\\SERVER2017\Dati\PUBBLICI\RAVA-Sistemazione Idraulica Torrente Comboé\Progetto Preliminare\Relazione Sintesi Storica.doc

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