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”Supporto all’operatività della riforma in materia di semplificazione” CUP J59J16000760006

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”Supporto all’operatività della riforma in materia di semplificazione”

CUP J59J16000760006

Macro-attività Realizzazione

AZIONE DI SISTEMA -SPERIMENTAZIONE PROTOTIPALE,PROMOZIONE E MESSA IN RETE DI “CENTRI DI

COMPETENZA”,RETI TEMATICHE DI SEMPLIFICATORI

Consolidamento e messa in rete dei centri regionali di competenza per la semplificazione: il ruolo della “messa in rete” nel passaggio

dall’assistenza tecnica all’empowerment

dicembre 2021

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Indice

1. Premessa ...3

2. Il consolidamento dei Centri di competenza: le attività realizzate nel corso del 2020 e nel primo semestre del 2021 ...4

2.1.Il Centro di competenza della Calabria ...5

2.2.Il Centro di competenza della Campania ...8

2.3.Il Centro di competenza del Friuli-Venezia Giulia ... 11

2.4.Il Centro di competenza del Molise ... 14

2.5.Il Centro di competenza della Sardegna ... 15

2.6.Il Centro di competenza della Sicilia ... 16

3. “Modellizzazione” sulla base delle principali attività svolte ... 18

3.1.Il Centro di competenza “Formatore e attuatore”(Sicilia, Sardegna e Molise)... 19

3.2.Il Centro di competenza “Incubatore” ... 20

a) Incubatore a spinta interna (Friuli-Venezia Giulia) ... 21

b) Incubatore a spinta esterna (Campania, Calabria)... 22

4. La “rete” a supporto dei Centri di competenza ... 23

5. Il ruolo dei Centri di competenza nell’ambito del PNRR: quali prospettive per il futuro ... 24

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1. Premessa

Il Progetto “Supporto all’operatività della riforma in materia di semplificazione” dedica una delle proprie azioni di sistema alla “Sperimentazione prototipale, promozione e messa in rete dei «Centri di competenza per la semplificazione»”, ossia strutture organizzative cui affidare la regia delle attività di implementazione delle misure di semplificazione attraverso la valorizzazione e la circolazione delle conoscenze e delle esperienze maturate in tale ambito.

Alla base di questa linea d’intervento c’è l’idea di valorizzare il know how conoscitivo presente nelle amministrazioni regionali, in parte maturate anche grazie alle precedenti attività di assistenza tecnica trasferite dal FormezPA alle Regioni attraverso i progetti attuativi dei fondi europei. Viene così ad essere superata la tesi secondo cui nelle amministrazioni pubbliche manca la “massa critica” di competenze e le risorse professionali in grado di comprendere e far attecchire le misure di semplificazione introdotte a livello nazionale; tali competenze in realtà esistono ma spesso non trovano un’adeguata modalità organizzativa che le raccolga, le indirizzi e le valorizzi per poi trasferirle e condividerle all’interno e/o all’esterno della stessa amministrazione.

Partendo da questo presupposto, il FormezPA ha sostenuto la promozione, dapprima in fase sperimentale e poi a regime, di appositi Centri di competenza che, a livello regionale, fungessero proprio da “cabina di regia” per l’attuazione e la promozione delle misure di semplificazione. Nella prospettiva di valorizzazione del capitale umano, il Centro ottimizza - in larga parte - le professionalità già presenti all’interno dell’amministrazione in modo da garantire che le misure di semplificazione vengano non solo attuate correttamente ma anche nel rispetto dei principi generali di “economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza”.

A oggi sono stati istituiti sei Centri di competenza regionale (Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e Molise) a cui si è aggiunto all’inizio del 2021 il Centro della Basilicata;

quest’ultimo, tuttavia, avendo solo iniziato ad operare redigendo una prima bozza di Regolamento per l’adozione di uno Sportello regionale per le attività produttive (SRAP) non è analizzato nel presente Report. Le attività svolte dai primi sei Centri consentono (e hanno già consentito), invece, di effettuare alcune valutazioni d’insieme contenute nei due precedenti Report di aggiornamento del Progetto (La sperimentazione di centri di competenza per la semplificazione e I Centri regionali di competenza per la semplificazione: elementi per un «modello» di successo e per la costruzione di una rete). Di queste valutazioni se ne riassumono, di seguito, tre in particolare.

La prima è la rilevanza di alcuni fattori facilitanti l’istituzione dei Centri di competenza per la semplificazione. In aggiunta al committment politico, elemento essenziale per sostenere l’istituzione e, soprattutto, la continuità delle azioni svolte dal Centro, si fa riferimento alla presenza di strutture informatiche per la gestione a rete dei servizi erogati su tutto il territorio regionale. Nell’esperienza dei Centri realizzati in Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, tali strutture sono state individuate nello “sportello unico regionale per le attività produttive” (cfr. Report La sperimentazione di centri di competenza per la semplificazione e I Centri regionali di competenza per la semplificazione:

elementi per un «modello» di successo e per la costruzione di una rete), istituito con l’obiettivo di facilitare, coordinare e uniformare su tutto il territorio regionale i procedimenti amministrativi relativi alle attività imprenditoriali affidati solitamente alla competenza comunale.

La seconda valutazione è legata agli aspetti istituzionali e organizzativi dei Centri di competenza fino ad oggi istituiti. Come rilevato nel Report I Centri regionali di competenza per la semplificazione:

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elementi per un «modello» di successo e per la costruzione di una rete, tali aspetti si combinano tra loro in modo differenziato ed eterogeneo in quanto riflettono le caratteristiche e le peculiarità del territorio in cui il Centro viene progettato e adottato. Tale eterogeneità non consente, o almeno non consente ancora sulla base delle sperimentazioni fino ad oggi realizzate, una modellizzazione che faccia leva su quegli aspetti che sono alla base delle articolazioni organizzative.

La terza valutazione è legata, invece, agli elementi che contribuiscono ad alimentare le attività dei Centri di competenza. Proprio nella logica sottesa all’utilizzo di questo nuovo modello organizzativo che è quella di generare, valorizzare e scambiare conoscenza in modo stabile e duraturo, (cfr. Report I Centri regionali di competenza per la semplificazione: elementi per un «modello» di successo e per la costruzione di una rete) si deve far riferimento alle competenze impiegate all’interno dei Centri di competenza che devono (o almeno dovrebbero) essere di tipo «multilivello» e «multidisciplinare». Nel primo senso, sarebbe auspicabile selezionare personale proveniente (o che ha maturato esperienze) da amministrazioni collocate a diversi livello di governo - riflettendo in tal modo - la frammentazione tipica dei procedimenti amministrativi e la necessità di doverla gestire; nel secondo, invece, è utile organizzare un gruppo di lavoro con competenze diversificate in grado di riflettere le diverse leve (normativa, organizzativa, tecnologica ma anche di management e relazioni organizzative) da dover attivare simultaneamente per realizzare, in modo efficace e stabile nel tempo, la politica di semplificazione.

Alla luce di quanto detto, il presente Report fa innanzitutto il punto sull’attività svolta tra il 2020 e il primo semestre del 2021 dai Centri regionali di competenza per la semplificazione fino ad oggi istituiti e poi, anche sulla base di tale aggiornamento, sviluppa ulteriori riflessioni d’insieme su questo nuovo e peculiare modello organizzativo. Particolare attenzione verrà dedicata all’analisi dei due seguenti aspetti:

a) la modellizzazione funzionale, ossia sulla base delle principali attività svolte dai Centri;

b) il contributo della messa in rete nello sviluppo di specifiche azioni realizzate dagli stessi Centri a partire dall’implementazione delle Zone economiche speciali (d’ora in avanti ZES).

2. Il consolidamento dei Centri di competenza: le attività realizzate nel corso del 2020 e nel primo semestre del 2021

Nel corso del 2020 e per tutto il primo semestre del 2021 i Centri di competenza per la semplificazione hanno continuato a operare e programmare le proprie attività. È evidente che nell’ambito di tale programmazione i Centri hanno dovuto tener conto dei rallentamenti prima e delle brusche accelerazioni successive imposte alle amministrazioni, sul piano normativo, procedurale e organizzativo, per contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Con l’adozione dei decreti-legge del 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto Rilancio), del 16 luglio 2020, n. 76 (c.d. decreto Semplificazioni) e del 31 maggio 2021, n. 77 (c.d. Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure), il governo ha adottato un corposo gruppo di disposizioni in materia di organizzazione dei pubblici uffici, flessibilità del lavoro pubblico e semplificazione dei procedimenti amministrativi. Nelle intenzioni del governo, si è trattato di interventi necessari e urgenti, volti a garantire la funzionalità degli uffici, ad assicurare la continuità dell’azione amministrativa e a rimuovere “ogni ostacolo burocratico” nella fase di transizione e graduale superamento dell’emergenza sanitaria da coronavirus.

Tali misure hanno richiesto una immediata risposta da parte delle amministrazioni che si sono

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dovute adattare (o almeno avrebbero dovuto adattarsi) ai cambiamenti imposti, riorganizzando la propria attività in chiave di flessibilità, semplicità e digitalizzazione. In questo passaggio i Centri di competenza hanno svolto un ruolo particolarmente importante in quanto non solo hanno veicolato all’interno del contesto regionale le misure di semplificazione emanate in risposta all’emergenza, ma hanno rappresentato un puntuale interlocutore di riferimento per garantire la continuità delle attività già avviate e che, in alcuni casi, è stato necessario riprogettare.

Da questo punto di vista, dunque, l’emergenza da coronavirus ha fornito un inedito punto di osservazione dei Centri di competenza consentendo di dimostrare appieno le potenzialità che queste articolazioni organizzative possono svolgere per contribuire alla costruzione di un’amministrazione resiliente oltre che efficace ed efficiente.

Di seguito si dà brevemente conto delle attività svolte da ciascun Centro di competenza tra il 2020 e la prima metà del 2021.

2.1. Il Centro di competenza della Calabria

Il Centro di competenza della Calabria ha continuato a svolgere, in modo sistematico e strutturato all’interno della Regione, le attività di accompagnamento, supporto e assistenza alle amministrazioni locali - e in particolare ai SUAP - nella gestione delle procedure che riguardano le attività imprenditoriali. L’esperienza realizzata nel 2020 e fino al 30 giugno 2021, se da un lato, è stata caratterizzata dalla riorganizzazione delle modalità di erogazione dell’attività, in coerenza agli obblighi di distanziamento imposti dalle disposizioni di sicurezza sanitaria; dall’altro, è stata orientata a garantire l’immediata operatività delle misure di semplificazione introdotte, anche solo temporalmente, con i decreti emanati dal Governo per fronteggiare gli effetti della pandemia (in particolare con i decreti “Cura Italia”, “Rilancio” e “Semplificazioni”). Si tratta dunque di una fondamentale attività di filtro che ha assicurato (o almeno ha cercato di assicurare) il tempestivo adempimento a livello regionale delle misure introdotte dal Governo per (ri)attivare le attività economiche e garantire alle imprese la ricezione dei benefici previsti.

In questa direzione vanno certamente ricondotti i seminari di approfondimento e di affiancamento che, in coerenza a quanto svolto negli anni precedenti, hanno supportato il personale delle amministrazioni nel loro aggiornamento costante e nella soluzione di problemi pratici e operativi. Tra questi rileva, in particolar modo il webinar del 28 maggio 2020 avente ad oggetto le misure di semplificazione introdotte dal d.l. 19 maggio 2020, n. 34 (Cura Italia) in particolare agli articoli n. 177, 181 e 264. Il webinar indica al personale SUAP come gestire, in modo pratico-operativo, la fase di ripresa delle attività imprenditoriali (ovvero la loro chiusura definitiva) dopo la sospensione obbligatoria imposta dalle misure di sicurezza prescritte per fare fronte all'emergenza sanitaria da COVID-19. È inoltre specificato in che modo le imprese possono avvalersi delle misure di semplificazioni, velocemente recepite a livello regionale anche grazie al sostegno del Centro, per assicurare, anche tramite interventi edilizi in deroga, il distanziamento sociale e rilanciare l’attività economica.

Rileva poi l’attività di accompagnamento svolta tramite la redazione di commenti o chiarimenti della disciplina nazionale per attuare correttamente e tempestivamente a livello locale le misure di semplificazione introdotte a livello statale; ne rappresenta un esempio il documento di chiarimento che ha avuto ad oggetto le Linee Guida del MiSE adottate per il rinnovo delle concessioni di aree pubbliche, in scadenza il 31 dicembre 2020, ai sensi dell'art. 181, comma 4-bis, del decreto-legge n.

34/2020 convertito dalla legge n. 77/2020. Nella stessa direzione vanno ricondotte le linee guida sui

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Centri Estivi e la redazione del relativo modulo per la SCIA adottate dalla Regione con il supporto del Centro in coerenza alle indicazioni fornite dal DPCM 11/06/2020. Il documento è stato allegato alla delibera di Giunta regionale n. 243/2021. Sempre nell’ambito di quest’attività di accompagnamento rileva anche la predisposizione delle schede degli endoprocedimenti necessari per l’adeguamento transitorio dei portali CalabriaSUE e CalabriaSUAP alla legge regionale 16/2020 di adeguamento al d.l. 32/2019 (c.d. Sblocca cantieri), convertito con legge 55/2019. Le schede sono relative al deposito di opere di minore rilevanza sismica e a quelle prive di rilevanza con le relative varianti;

nonché la scheda procedimento da utilizzare come procedura di emergenza nei casi in cui non sia disponibile la piattaforma e la dichiarazione sostitutiva per la categoria sismica dell’intervento.

Tra il 2020 e il primo semestre del 2021 è proseguita anche l’attività di sostegno del Centro di competenza alle specifiche politiche regionali rispetto alle quali la semplificazione riveste un ruolo strategico; si fa in particolare riferimento alle aree ZES (zone economiche speciali) la cui realizzazione presuppone l’adozione di misure di semplificazione di tipo organizzativo e procedimentale, nonché il rilancio o l’istituzione dello Sportello unico amministrativo (SUA) cui è stato affidato il compito di gestire in modo accentrato tutti i procedimenti amministrativi e autorizzativi concernenti le attività economiche da avviare presso ciascuna autorità portuale.

Per realizzare efficacemente tali attività, la Regione Calabria ha individuato nel Centro di competenza l’interlocutore necessario per mettere a sistema la pluriennale esperienza maturata sulle procedure complesse, sulla loro gestione unitaria all’interno del SUAP e attraverso il portale CalabriaSUAP e, più in generale, sulla comprensione del tessuto imprenditoriale ed economico delle aree ZES della Regione (Gioia Tauro, Rosarno, San Ferdinando, Villa San Giovanni, Crotone, Vibo Valentia, Corigliano, Lamezia Terme). È evidente che questa esperienza ha fornito un contributo fondamentale per avviare le attività necessarie alla realizzazione delle aree ZES e sostenere le autorità portuali, di fatto impreparate a gestire procedimenti autorizzativi concernenti attività economiche e produttive di tipo non commerciale. In questa direzione e in considerazione del ritardo accumulato nell’istituzione del SUA (rilanciato con il d.lgs. 4 agosto 2016, n. 169), il Centro di competenza - in accordo con il Comitato di indirizzo regionale della ZES - ha assistito gli uffici regionali competenti nello svolgimento di diverse attività, tra cui la sperimentazione di appositi percorsi di semplificazione amministrativa per le suddette aree. Nel dettaglio, si è trattato di:

- individuare i procedimenti di interesse per l’area ZES da inserire nella sezione appositamente creata nella piattaforma regionale Calabria SUAP per facilitare la fase informativa delle aziende che si andranno ad insediare nell’area. A tal fine è stato necessario predisporre delle schede degli endoprocedimenti di interesse del settore ZES indicando l’autorità competente, i termini di conclusione nelle procedure normali e quelli, ridotti, per le zone ZES, etc.

- implementare nel portale dello sportello unico per le attività produttive (CalabriaSUAP) le “aree ZES” tra le opzioni da inserire per indicare le aree dove l’impresa richiedente intende realizzare le attività o gli interventi economico-produttivi;

- costituire un SUAP associato tra i Comuni (Rosarno, San Ferdinando e Gioia Tauro) sul cui territorio è presente l’agglomerato industriale (cd. retro-porto) del porto di Gioia Tauro per assicurare “l’unicità di conduzione e la semplificazione di tutte le procedure inerenti gli impianti produttivi di beni e servizi, quali azioni di localizzazione, realizzazione, trasformazione, ristrutturazione o riconversione, ampliamento o trasferimento, cessazione o riattivazione delle suddette attività, nonché il necessario impulso per lo sviluppo economico dell’intero territorio”;

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- supportare l’Assessorato allo sviluppo economico e promozione delle attività produttive della Regione, il Consorzio regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive (CORAP) e alla Città Metropolitana di Reggio Calabria (con il Servizio SAPP - Sportello Attività Produttive Provinciale) nella sottoscrizione di un’apposita Convenzione per disciplinare le modalità gestionali del SUAP associato;

- configurare telematicamente nell’ambito del portale CalabriaSUAP un primo procedimento di interesse per le aree ZES, ossia il procedimento per il rilascio della “concessione demaniale in area portuale”

adottandolo in modalità sperimentale sulle aree di competenza dell’Autorità portuale di Gioia Tauro;

- riorganizzare il SUAP di Corigliano a seguito della fusione con il Comune di Rossano nell’organizzazione di un unico SUAP delle due aree industriali che tenga conto anche degli aspetti specifici per le ZES;

- predisposizione della bozza della proposta di legge regionale attuazione modello Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) in aree ZES;

- predisposizione del documento di rappresentazione del quadro normativo APEA da attuare all’interno delle Aree ZES, redatto a seguito dell’analisi della normativa e delle condizioni attuative per l’applicazione del modello APEA regionale all’area ZES, finalizzato alla redazione della proposta di legge regionale attuazione modello APEA in aree ZES;

- elaborazione di documenti per la definizione dell’Atto tra Pubbliche Amministrazioni per l’utilizzo del portale CalabriaSUAP per la gestione amministrativa dei procedimenti di insediamento delle imprese nelle aree ZES;

- redazione della bozza di Delibera del Comitato di indirizzo della ZES per l’utilizzo del portale CalabriaSUAP per la gestione dei procedimenti amministrativi di insediamento;

- analisi preliminare sull’ipotesi di gestione telematica del procedimento di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) tramite il portale CalabriaSUAP da sperimentare - in una prima fase - nelle aree della ZES Calabria;

- predisposizione della bozza del modulo di accesso per le imprese alle informazioni, ai servizi e alle opportunità previste dalla ZES Calabria da utilizzare sul portale www.calabriaimpresa.eu/calabriazes;

- redazione delle schede procedurali per la gestione dei procedimenti di insediamento in area ZES di Deposito Olii minerali e Collaudo depositi olii minerali utilizzati per l’inserimento nella sezione ZES-semplificazione amministrativa del portale Calabriaimpresa.eu.

Sempre nell’ambito delle aree ZES, il Centro di competenza ha supportato la Regione Calabria anche nell’attività di promozione e attrazione degli investimenti. A tal fine il Centro ha svolto prime analisi dei dati presenti presso le CCIAA delle imprese con lo scopo di identificare le aziende insediate nelle aree ZES e definirne le specificità dimensionali, organizzative e produttive, nell’ottica di identificare opportune misure e azioni di promozione delle aree e attrazione di investimenti. Sempre con la stessa finalità il Centro di competenza ha avviato un censimento generale delle tipologie di infrastrutture esistenti nelle aree ZES distinte per finalità di area: portuale, industriale e aeroportuale per il successivo distinto inserimento nelle schede delle 14 aree individuate dal Piano ZES Calabria.

Infine, è stata predisposta, della Regione, una presentazione schematica dei vantaggi - per le imprese che intendono localizzarsi nelle aree ZES - legati alla gestione telematica dei procedimenti ambientali (verifica di assoggettabilità a VIA e di valutazione di impatto ambientale) tramite il portale regionale CalabriaSUAP)” che sarà operativa dal 30 settembre 2021.

È evidente la rilevanza del contributo del Centro di competenza nella realizzazione di una politica di

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rilancio economico disciplinata già da molti anni ma non ancora entrata a regime. Tale contributo è stato reso possibile da almeno tre fattori principali:

1. il contesto tecnico-organizzativo nell’ambito del quale il Centro di competenza si è trovato ad operare. Come rilevato dettagliatamente nel Rapporto n. 2 (I Centri regionali di competenza per la semplificazione: elementi per un «modello» di successo e per la costruzione di una rete), si tratta di un contesto che ha puntato a migliorare e rafforzare “dal centro” il sistema autorizzatorio a favore delle imprese gestito dai SUAP facendo leva su due articolazioni amministrative principali: l’ufficio SURAP e la piattaforma telematica CalabriaSUAP. Lo sviluppo di tali articolazioni ha consentito alle imprese calabresi di dialogare con la pubblica amministrazione attraverso un unico strumento telematico e utilizzando procedure e modulistica omogena per tutto il territorio regionale;

2. la continuità delle competenze professionali impiegate. L’utilizzo del personale consulenziale, dapprima utilizzato nell’attivazione e nella gestione del SURAP e della piattaforma telematica, poi inserito all’interno del Centro di competenza, ha garantito la continuità del servizio reso e il consolidamento di relazioni stabili e di fiducia con i funzionari e i dirigenti della Regione. Si tratta di un aspetto fondamentale che costituisce il valore aggiunto del contesto in cui la politica di semplificazione viene attuata;

3. la sensibilità politica non solo rispetto ai temi della semplificazione ma anche nella capacità di valorizzare in maniera sinergica le esperienze già maturate e metterle al servizio di attività ulteriori e formalmente affidate ad altri interlocutori garantendo, in tal modo, le migliori condizioni di raccordo istituzionale.

2.2. Il Centro di competenza della Campania

Nel corso del 2020 e del primo semestre 2021, il Centro di competenza della Campania ha proseguito le sue attività lavorando, come fatto a partire da febbraio 2018, in stretto contatto alla struttura SURAP che con decreto dirigenziale n. 1 del 23/04/2020 ha approvato il programma regionale per favorire la crescita dei SUAP campani. Il Programma, oltre a formalizzare la partnership tra il FormezPA e il SURAP, descrive e illustra i contenuti della collaborazione per il periodo luglio 2020 - giugno 2021, in merito alla prosecuzione delle attività di informazione, formazione e assistenza ai SUAP campani e a tutte le amministrazioni coinvolte nelle procedure di cui al d.P.R. n. 160 del 2010 recante “Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive, ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008”.

Il contributo strategico del Centro di competenza alla realizzazione delle attività promosse dal SURAP ha trovato poi piena legittimazione nella Delibera della giunta regionale n. 437 del 03/08/2020, con cui il Centro, non solo assume la stessa composizione del SURAP, ma viene anche riconosciuto quale organismo strumentale necessario al SURAP per svolgere - con sempre maggiore efficacia - i compiti di semplificazione e di supporto ai SUAP comunali, previsti dalla L.R. 11/2015, ossia:

- il monitoraggio e supporto ai SUAP comunali riguardo l'adeguamento alle modalità telematiche di gestione delle istruttorie e l’adozione della modulistica unificata e standardizzata (art. 19 comma 3, art. 21 comma 1 e, 1f) L.R. 11/2015);

- l’adozione di ulteriore modulistica standardizzata, per attività non comprese nell’allegato A al d.lgs. 222/2016;

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- l’assistenza ai SUAP nell'interpretazione e nell'applicazione della normativa di riferimento, necessari per l’insediamento, l’avvio e l’esercizio di attività produttive di beni e servizi, allo scopo di favorire l’adozione di procedure e prassi amministrative uniformi su tutto il territorio regionale (art. 20 comma 1 lett. f) L.R. 11/2015);

- l’assistenza e consulenza a cittadini e imprese in merito alle opportunità localizzative esistenti, alle iniziative di carattere promozionale in corso, alla normativa applicabile, alle agevolazioni e ai finanziamenti disponibili e ad ogni altra informazione utile disponibile a livello regionale (art. 19 comma 2 g), art. 20 comma 1 a) L.R. 11/2015);

- la standardizzazione delle procedure a livello regionale (art. 19 comma 3 e art. 21 comma 1 lett.

c L.R. 11/2015);

- l’attività di formazione ai SUAP e agli Enti terzi coinvolti nel procedimento unico;

- la redazione di Linee-guida operative sul regolamento SUAP di cui al D.P.R. del 7 settembre 2010, n. 160;

- la realizzazione e operatività di una comunità professionale di responsabili SUAP e di referenti degli Enti terzi (art. 21 comma 1 lett. g L.R. 11/2015);

- la redazione di proposte di semplificazione su materie e settori riguardanti i procedimenti che fanno capo ai SUAP.

Sul piano operativo, nel periodo di riferimento le attività del Centro di competenza sono state concentrate su tre aree tematiche principali: (a) il supporto al SURAP nell’adozione di misure di semplificazione; (b) l’aggiornamento del personale dei SUAP e (c) la semplificazione dell’operatività delle aree ZES.

(a) Con riferimento all’attività di supporto, il Centro di competenza - in coerenza a quanto svolto in precedenza - ha assistito la Regione Campania facendo leva su diversi strumenti operativi.

Innanzitutto ha assicurato la corretta e uniforme applicazione della normativa regionale fornendo risposte ai quesiti formulati dai SUAP, dai Comuni o dai privati (ad esempio quelli relativi al nuovo Testo unico del commercio adottato con l.r. 21 aprile 2020 n. 7); adottando la relativa modulistica standardizzata; oppure ancora emanando atti esplicativi o di chiarimento per standardizzare l’applicazione della disciplina regionale in materia di attività produttive(ad esempio circolari esplicative per le procedure di apertura, variazione e chiusura delle agenzie di viaggi e turismo). Il Centro ha poi continuato ad assicurare la corretta e uniforma implementazione a livello regionale delle misure di semplificazione adottate a livello statale. È evidente che nel periodo di riferimento specifica attenzione è stata dedicata all’attuazione delle misure di semplificazione adottate prima per sostenere le scelte di chiusura effettuate nel periodo più acuto della pandemia e poi per rilanciare la ripresa e la riapertura delle attività produttiva. Anche in questo caso il Centro di competenza ha supportato la Regione predisponendo le modifiche normative necessarie ad adeguare la disciplina regionale a quella statale; adottando atti di indirizzo che chiariscono come implementare le disposizioni statali; ovvero adeguando il modulo regionale a quello statale.

Va infine segnalato l’utilizzo, nel corso del primo semestre 2021, a due nuovi strumenti di supporto tecnico alla Regione. Il primo è il monitoraggio delle materie e dei settori che possono essere oggetto di ulteriori interventi di semplificazione, razionalizzazione, aggiornamento e standardizzazione. In particolare, il Centro di competenza ha analizzato il Testo Unico Commercio adottato con l.r. n.7 del 2020 per valutare l’eventuale presenza di adempimenti o regimi amministrativi non previsti dalla normativa nazionale che, se presenti, costituiscono inutili oneri e costi aggiuntivi a carico degli imprenditori campani. L’analisi ha poi consentito di predisporre le

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modifiche normative necessarie all’eliminazione di quello che a livello europeo viene definito gold- plating (ad esempio in materia di vendita della stampa quotidiana e periodica è stata eliminata con l.r. del 29 giugno 2021, n. 5 la comunicazione richiesta invece dall’art. 112 del Testo unico commercio per le forme particolari di distribuzione e vendita di quotidiani e periodici).

Il secondo strumento adottato nel corso del primo semestre del 2021 è la «Community SUAP»

disciplinata con decreto dirigenziale n. 2 del 16 aprile 2021 con l’obiettivo di riunire le professionalità che operano nel settore per condividere le azioni e le misure di semplificazione volte a favorire la crescita e l’efficienza dei SUAP del territorio regionale. Si tratta, dunque, di una comunità professionale di responsabili SUAP e di referenti degli Enti terzi che partecipano ai procedimenti avviati presso il SUAP e che, attraverso la propria attività, fornirà supporto al SURAP. La previsione di tale comunità risulta di particolare rilievo in quanto sembra portare a compimento la mission dell’assistenza fornita dal FormezPA realizzando il trasferimento di competenze dall’esterno all’interno dell’amministrazione pubblica e quindi, più in generale, il passaggio da una forma tradizionale di assistenza tecnica all’empowering.

(b) Rispetto alla formazione, resta alta l’attenzione del Centro di competenza Campania sulla necessità di aggiornare e trasferire al personale delle amministrazioni coinvolte nei procedimenti amministrativi di interesse delle imprese (SUAP comunali, Province, Camere di commercio, Regione) le competenze sulle misure di semplificazione adottate a livello statale. A tal fine, nel corso del 2020 sono state realizzate diverse giornate seminariali, aventi ad oggetto i cambiamenti apportati dai decreti

“Rilancio” (d.l. n. 34 del 2020) e “Semplificazioni” (d.l. n. 76 del 2020); gli istituti procedimentali a maggior impatto per i SUAP, ossia SCIA, Conferenza di Servizi e Silenzio assenso. A questi webinar si sono poi aggiunti alcuni aventi ad oggetto la semplificazione apportata ad alcune specifiche procedure la notifica sanitaria o quelle relative alle agenzie di viaggio e turismo.

Più in generale, inoltre, il Centro - consapevole del diverso livello di capacità amministrativa degli enti locali presenti sul territorio campano - ha svolto un’attività formativa/informativa finalizzata a sostenere il corretto utilizzo del SUAP, nonché l’uniforme applicazione di procedure e prassi amministrative su tutto il territorio regionale. A tal fine è stato realizzato un primo webinar dal titolo “Il SUAP, istituto di semplificazione amministrativa per le imprese a dieci anni dall’entrata in vigore del SUAP on line” che ha descritto l’evoluzione del SUAP, le azioni del Centro di Competenza Regionale a supporto del SURAP, gli strumenti messi a disposizione dal Sistema Camerale (il portale impresainungiorno) per rendere concreti gli obiettivi di semplificazione previsti dalla normativa concernente il SUAP.

(c) Ulteriore attività svolta dal Centro di competenza Campania ha avuto ad oggetto il supporto all’implementazione delle misure di semplificazione amministrativa correlate all’area ZES (Zona economica speciale). Come noto, modificata più volte nel tempo, la disciplina prevista per il rilancio delle ZES ha attribuito allo Sportello Unico Amministrativo dell'Autorità Portuale la gestione delle suddette aree e delle relative procedure. Tale scelta ha creato non pochi problemi all’attuazione delle aree, soprattutto in ragione della debole capacità amministrativa dello sportello unico istituito con funzioni diverse. Per tale ragione la Regione Campania, d’accordo con l’Autorità portuale di Napoli, ha individuato nel SURAP il soggetto ideale per espletare le funzioni amministrative relative agli interventi di competenza regionale previsti per le ZES. La scelta, che di fatto segue quella già indicata nel Piano di Sviluppo strategico della ZES Campania, consente di creare il collegamento necessario tra l’Autorità formalmente competente a gestire le aree ZES e quella effettivamente in grado di gestire le procedure imprenditoriali da attivare nelle suddette aree. In tale ambito il Centro di competenza ha collaborato

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con i referenti regionali nella definizione dell’Accordo interistituzionale sulla ZES Campania adottato formalmente con delibera di Giunta n. 386 del 23.7.2020. In parallelo sono stati presi accordi UnionCamere Campania per alimentare la piattaforma informatica dedicata ai procedimenti d’impresa dedicando una specifica sezione ai procedimenti in area ZES. In tale direzione è stata altresì avviata una sperimentazione con le Autorità Portuali di Napoli e di Taranto per digitalizzare i procedimenti di competenza dello Sportello Unico Amministrativo delle due Autorità.

2.3. Il Centro di competenza del Friuli-Venezia Giulia

Il Centro di competenza friulano tra il 2020 e il primo semestre del 2021 ha affronto le sfide pratico- operative poste dalla fase più acuta della pandemia e, al contempo, mantenuto l’impegno assunto negli anni precedenti sulla semplificazione procedimentale. In merito a quest’ultimo aspetto, in particolare, il Centro ha, in parte, riformulato attività già programmate, in parte ha portato a compimento quelle già avviate, in parte, ancora, ha ampliato l’ambito di azione del proprio intervento.

Con riferimento alla riformulazione di attività già programmate, si fa riferimento alla realizzazione del corso di formazione sulla digitalizzazione dei servizi pubblici che, essendo stato progettato a partire dal 2018, è stato oggetto di una profonda riorganizzazione sul piano della sua erogazione sia per adeguarlo alle misure di chiusura assunte a seguito della pandemia, sia per garantirne comunque l’efficace usufruibilità da parte dei discenti.

Occorre ricordare che la formazione rappresenta uno degli impegni più rilevanti del Centro di competenza; alla base di questo impegno c’è, infatti, l’idea che la qualità delle amministrazioni passi necessariamente dalla qualità del personale che in esse opera; tale qualità è declinata in termini non solo di competenze ma anche - e soprattutto - di capacità di rinnovamento, di adattamento e di resilienza dei funzionari pubblici. Alla base di questo corso c’è la felice intuizione del gruppo di lavoro che compone il Centro di progettare il percorso formativo tenendo assieme tutti gli aspetti di complessità e multidisciplinarità che richiede il processo di digitalizzazione di una PA. Affinché le conoscenze attecchiscano in modo efficace ed effettivo producendo il risultato sperato - che in questo caso è favorire l’accesso a una cultura digitale dei dipendenti pubblici e il passaggio a un’azione amministrativa digitalizzata - il Centro di competenza friulano decide di costruire un percorso formativo on-line che valorizza non tanto le conoscenze “di dominio” (ossia quelle informatiche), quando le abilità del funzionario nel sapere individuare e utilizzare quelle stesse conoscenze nell’ambito del proprio lavoro. Il corso, che ha trovato formalizzazione espressa nel

“Piano della prestazione regionale 2020”, è stato destinato, innanzitutto, ai dipendenti delle direzioni centrali del settore ambiente e agricoltura che, all’interno del piano della performance, hanno l’obiettivo espresso di riorganizzare i rispettivi processi di lavoro. In questo modo il Centro di competenza non solo conferma la visione olistica dell’amministrazione ma evidenzia la capacità di utilizzare le diverse leve presenti all’interno dell’amministrazione che, solo quando correttamente utilizzate, contribuiscono effettivamente a rafforzare la capacità amministrativa delle amministrazioni.

Sul piano operativo va rilevato che il corso di formazione si è svolto durante tutto il 2020 e il primo semestre del 2021 in modalità on-line in 4 distinte edizioni che si sono via via adeguate alle informazioni raccolte al termine di ciascuna edizione (anche il titolo è cambiato passando da “La digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione: un percorso di consapevolezza sistemica” delle prime due edizioni a “Digitalmente: 19 passi per ripensare il tuo lavoro” delle ultime due). Ogni edizione ha seguito l’impostazione del corso erogato in presenza tra il 2018 e il

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2019 essendo stato composto da 32 ore complessive di formazione teorica e laboratoriale, suddivise in sessioni da 3 ore ciascuna. In aggiunta, ad aprile 2021 è stato realizzato un workshop di approfondimento di un project work realizzato durante i corsi dal titolo “Ripensamento e radicale ridisegno di un processo/servizio rivolto al cittadino: la sorveglianza ambientale”. Il workshop ha impegnato un gruppo di lavoro composto da esperti di dominio della Direzione Centrale Ambiente e da rappresentanti del partner tecnologico Insiel, guidati nei lavori dal Centro di Competenza.

Anche sulla spinta dei positivi risultati conseguiti, il Centro di competenza ha promosso ulteriori corsi per sostenere la transizione digitale e sviluppare digital skills: (i) quello progettato ex-novo insieme a ComPA FVG dal titolo “Disegnare un processo: Laboratorio di mappatura BPMN”, finalizzato ad apprendere le nozioni fondamentali del linguaggio BPMN e i principali software open source per la mappatura dei processi interni alla propria organizzazione; (ii) quello già in precedenza realizzato relativo a “Usare al meglio Microsoft Teams” per imparare le principali funzioni del collaboration software a loro disposizione.

Rispetto alle attività avviate in precedenza portate a compimento tra il 2020 e il primo semestre del 2021, si evidenzia che il Centro friulano ha concluso il percorso di semplificazione dell’autorizzazione unica ambientale-AUA avviato nel 2018 con l’adozione delle apposite “Linee guida AUA” attraverso la digitalizzazione del procedimento e la messa in rete sulla piattaforma regionale “SUAP-SUE”. Occorre ricordare che le Linee guida hanno fornito indicazioni pratico- operative a tutti i soggetti che intervengono nel procedimento sulla corretta gestione delle domande/comunicazioni AUA; la loro adozione ha consentito la realizzazione di importanti effetti di semplificazione, sia in termini di riduzione dei termini dello stesso procedimento, sia in termini di ampliamento dell’ambito di applicazione della stessa autorizzazione unica. La Regione, infatti, con l’adozione dell’art. 82 della l. r. 29 giugno 2020, n. 13, la cui efficacia è stata differita al 01/01/2021, ha ricondotto all’AUA anche l’autorizzazione idraulica relativa allo scarico autorizzato.

In merito al percorso utilizzato, si evidenzia che il Centro di competenza ha lavorato in collaborazione con la Direzione centrale ambiente della Regione e i Consorzi di bonifica, progettando con cura le fasi del progetto di semplificazione e digitalizzazione, dalla costituzione del gruppo di lavoro, all’aggiornamento delle Linee guida 2018, alla definizione della modulistica unificata regionale, all’implementazione telematica e al piano di comunicazione. Su questa esperienza, inoltre, è stato realizzato il 27 gennaio 2021 il webinar “Semplificare e digitalizzare in materia ambientale è possibile, l’esperienza della Regione Friuli-Venezia Giulia”.

Con riferimento ai nuovi settori che hanno interessato il Centro di competenza del Friuli-Venezia Giulia tra il 2020 e il primo semestre del 2021 rileva certamente l’area dei controlli sulle imprese e della loro semplificazione attraverso l’implementazione dell’analisi del rischio. In questo caso il Centro ha rappresentato il “punto di contatto” con un gruppo di lavoro dell’OCSE che, nel dicembre 2019, ha manifestato la volontà di aggiungere il Friuli-Venezia Giulia tra le amministrazioni regionali (Lombardia, Campania, e Provincia autonoma di Trento) già coinvolte nell’attuazione del Progetto “RAC - Rating Audit Control”: Construction of a model to rationalise and simplify controls on businesses”1 promosso nell’ambito del Programma Technical Support Instrument-TSI della Commissione europea.

1 Il progetto predisposto dalla Delivery unit nazionale del Dipartimento della funzione pubblica e affidato all’OCSE dal Servizio di Supporto alle Riforme Strutturali della Commissione Europea, mira a rivedere le attività di controllo sulle imprese promuovendo un’attività ispettiva che sia selettiva e meno costosa per le imprese stesse, aumentando, al contempo, l’efficacia del controllo, centrato sugli aspetti sostanziali piuttosto che documentali e orientato su un

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La sollecitazione dell’OCSE ha trovato immediata risposta del Centro di competenza che ha lavorato, a partire dai primi mesi del 2020, sulla individuazione del settore regionale a partire dal quale implementare l’attività di semplificazione dei controlli. A tal fine, il Centro ha affidato ad un apposito gruppo di lavoro il compito di dialogare con le direzioni regionali per raccogliere il loro interesse, individuare le diverse necessità, stabilire le priorità e - sulla base di quelle - programmare l’attività.

Fonte: F. Amigoni, slides presentate durante il webinar del 16 dicembre 2020 “Rendere i controlli più semplici: il modello del settore lattiero-caseario nella Regione Friuli-Venezia Giulia

A seguito di tale percorso il Centro ha individuato come prioritaria l’area di regolazione agroalimentare e, nell’ambito di quest’area, lo specifico settore lattiero-caseario, settore nell’ambito del quale le imprese avevano denunciato una forte sofferenza economica già prima della crisi da codiv-19. Inoltre, si tratta di un settore ritenuto in grado di conseguire risultati positivi - in termini di semplificazione e riduzione degli oneri a carico delle imprese - già nel breve periodo in quanto i controlli effettuati nella filiera lattiero-caseario seguono già la regola della profilazione del rischio e l’azienda sanitaria che effettua i controlli presenta una elevata expertise e capacità di raccolta dei dati. Successivamente è stato circoscritto con maggiore precisione l’ambito dell’intervento. Il Centro di competenza, dopo aver valutato l’opportunità di lavorare sull’intera filiera del settore lattiero- caseario e con tutti gli organismi di controllo interessati (opzione massima), oppure di lavorare su un solo livello della filiera e un solo organismo di controllo (opzione minima), ha scelto di lavorare sull’intera filiera - in ragione del numero limitato di imprese interessate - ma al contempo di iniziare con un solo organismo di controllo ossia la Direzione centrale salute.

A quest’ultima è stato dunque chiesto di estrarre una serie di dati che fornissero indicazioni per una prima analisi di tipo quali-quantitativo del controllo svolto, nonché di individuare le aree su cui lavorare con l’OCSE e il loro livello di priorità dell’intervento. Grazie a tali informazioni, il Centro di competenza ha potuto definire un cronoprogramma e individuare per ciascuna tematica, il punto della filiera interessato e l’esito atteso dal lavoro.

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Fonte: F. Amigoni, slides presentate durante il webinar del 16 dicembre 2020 “Rendere i controlli più semplici: il modello del settore lattiero-caseario nella Regione Friuli-Venezia Giulia

Il lavoro, velocemente realizzato anche a seguito dell’istituzione di un tavolo di lavoro formato dal Centro di Competenza per la Semplificazione della Regione FVG, OCSE e l’Azienda Sanitaria Friuli Centrale, ha consentito, entro il 30 giugno 2021, di: (i) elaborare un database di controlli alle imprese del settore lattiero caseario; (ii) adottare le check-list e il documento di categorizzazione del rischio; (iii) mettere a punto, testare e aggiornare l’algoritmo da utilizzare per la categorizzazione del rischio statico e dinamico.

Nell’ambito di questa attività il Centro di competenza del Friuli-Venezia Giulia ha dimostrato una grande abilità relazione fungendo da perno essenziale nel captare gli input esterni e trasformarli - anche grazie ad una notevole capacità progettuale - in specifici interventi di semplificazione. In aggiunta, seguendo l’obiettivo di potenziamento della comunicazione interna ed esterna delle iniziative del Centro di competenza al fine di instaurare o consolidare rapporti di collaborazione con i colleghi della Regione che possono usufruire dei servizi del Centro e di disseminare i risultati verso l’esterno, il Centro di competenza Friuli-Venezia Giulia ha iniziato un percorso di comunicazione attraverso i social media istituzionali di Facebook e Linkedin, rafforzando inoltre la comunicazione attraverso i canali digitali tradizionali (portale SUAP in rete) con l’aggiunta e la razionalizzazione dei contenuti e del linguaggio comunicativo.

2.4. Il Centro di competenza del Molise

Istituito2 poco prima dell’emergere della crisi pandemica da Covid-19, il Centro di competenza del Molise è forse quello che ha subìto i maggiori rallentamenti nell’avvio e nello svolgimento dell’attività che avrebbe dovuto realizzarsi nel corso del 2020. Ad incidere maggiormente su tali rallentamenti, in aggiunta al breve tempo di avvio delle attività del Centro, ha contribuito l’instabilità del personale pubblico che, cronicamente insufficiente rispetto alle esigenze della struttura regionale, ha subìto continui spostamenti per coprire le ordinarie attività amministrative dei diversi uffici regionali. Il deficit amministrativo di partenza ha dunque finito per riflettersi sulle

2 Con delibera di giunta del 25 novembre 2019, n. 446 è stato formalmente istituito il Centro di competenza del Molise con l’obiettivo di svolgere i seguenti compiti: (i) rafforzare la capacità amministrativa attraverso l'erogazione di servizi di affiancamento e/o assistenza tecnica alla Regione e agli enti locali; (ii) semplificare la normativa regionale e/o la modulistica non compresa negli Accordi in Conferenza unificata; (iii) predisporre linee guida sui procedimenti complessi;

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attività del Centro di competenza rappresentandone un freno. Su questo aspetto, ad esempio, si segnala che la proposta di svolgere un ciclo di webinar di aggiornamento sulle principali novità normative introdotte dai decreti Rilancio (d.l. n. 34 del 2020) e Semplificazioni (d.l. n.76 del 2020) non ha trovato seguito in ragione della preferenza al tradizionale metodo in presenza e della correlata difficoltà dei discenti a mantenere l’attenzione con strumenti a distanza.

Di fronte a questi limiti, le attività del Centro di competenza si sono concentrate sulle uniche attività che hanno trovato l’adesione e il supporto - in termini di risorse umane coinvolte - delle direzioni regionali, ossia il settore ambientale. Nel corso del 2020, infatti, il Centro ha supportato la Regione nell’aggiornamento della normativa regionale in materia di rifiuti e siti contaminati. Tale aggiornamento è risultato necessario non solo in considerazione dell’obsolescenza della disciplina ferma al 2003 (quindi a prima dell’adozione del Codice dell’ambiente) ma anche in ragione della necessità di adeguare la normativa alle indicazioni fornite dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 227 del 2020 sul divieto, in coerenza a quanto stabilito dal Codice dell’ambiente, di porre limiti alla circolazione di rifiuti speciali.

Anche nel primo semestre 2021 il Centro di competenza ha continuato a lavorare sul tema dei rifiuti e dei siti contaminati; in particolare per accelerare la chiusura di una parte delle attività svolte, il gruppo di lavoro ha deciso di spacchettare le norme in materia di bonifiche dei siti contaminati, revisionare le norme in questione, includendo nel gruppo di lavoro oltre all’ARPA Molise anche le Province di Campobasso e Isernia. Il gruppo di lavoro allargato ha condiviso l’ipotesi di introdurre una norma specifica funzionale a facilitare il percorso di approvazione e finanziamento dei progetti di bonifica collegati a un contestuale progetto di rigenerazione degli stessi siti.

Dopo aver chiuso l’attività in materia di bonifiche, il Centro ha ripreso il lavoro sulle norme in materia di gestione dei rifiuti; a tal fine, il 29 giugno 2021 si è svolto a Campobasso un incontro per individuare gli aspetti problematici ancora non risolti (ad esempio il livello di governo a cui attribuire l’Autorità d’ambito o il ruolo dell’Osservatorio regionale sui rifiuti) ed è stato fissato per il 27 luglio un incontro per condividere la versione aggiornata della proposta normativa.

2.5. Il Centro di competenza della Sardegna

Tra il 2020 e il primo semestre del 2021, il Centro di competenza Sardegna, in collaborazione con il coordinamento regionale SUAPE, ha proseguito la sua attività che resta, in analogia a quanto rilevato negli anni precedenti, principalmente basata sulla formazione e sull’aggiornamento continuo del personale addetto agli sportelli unici.

Nel corso del 2020, in particolare, sono stati realizzati 15 webinar dedicati alla “alfabetizzazione del SUAPE” e finalizzati ad assicurare il suo corretto ed efficace funzionamento, anche rispetto al ruolo degli enti terzi, e alla luce delle principali novità procedimentali introdotte dalle norme per rispondere all’emergenza epidemiologica da Covid-19. L’attenzione è stata posta alla gestione del procedimento unico all’interno del SUAPE e all’utilizzo della piattaforma regionale per la gestione telematica del procedimento. Sempre nell’obiettivo di alfabetizzare gli addetti SUAPE, il Centro di competenza ha organizzato anche specifiche sessioni di affiancamento a distanza per supportarne l’operatività nella pratica quotidiana, per esaminare difficoltà e dubbi operativi sull’applicazione normativa e sull’utilizzo del sistema informatico regionale, al fine di fornire un aiuto alla loro risoluzione. Il primo di questi incontri si è tenuto telematicamente l’8 ottobre 2020 con tutti gli addetti del SUAPE Comune di Cagliari.

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Al fine di programmare un nuovo ciclo di azioni di formazione e consulenza in materia di semplificazione delle procedure autorizzatorie delle attività di impresa, il Centro di competenza ha deciso di raccogliere prima le opinioni della platea dei destinatari della sua attività (individuato in un campione di 1.092 funzionari pubblici). Tra il 5 febbraio e il 22 marzo 2021 è stata condotta l’indagine “Individuazione di tematiche e azioni per l’applicazione della riforma in materia di semplificazione nel territorio della regione Sardegna” attraverso la somministrazione di un questionario finalizzato a valutare l’efficacia delle attività realizzate, le tematiche di maggiore interesse e quelle segnalate come oggetto di approfondimento. Le risposte dei partecipanti - seppur fornite solo dal 9,5% del campione di riferimento - hanno evidenziato l’importanza di integrare la formazione con l’affiancamento in presenza e a distanza sulla gestione delle procedure; la diffusione, lo scambio e il trasferimento di buone pratiche; il servizio di risposta a quesiti. Queste attività, in particolare, essendosi già dimostrate utili a superare le difficoltà operative riscontrate nella pratica quotidiana, anche nell’utilizzo della piattaforma informatica regionale, sono state considerate un fattore strategico per trasferire le conoscenze, aumentare e diffondere le competenze nella gestione dei procedimenti.

Sulla base di queste valutazioni, il Centro di competenza ha sia confermato la progettazione di lezioni finalizzate a garantire una completa alfabetizzazione sul funzionamento del SUAPE e sul ruolo degli enti terzi; sia rafforzato gli strumenti di accompagnamento. In merito alle lezioni, il Centro ha progettato un ciclo di video-lezioni riguardanti il procedimento unico gestito dagli Sportelli Unici per le Attività Produttive e l’Edilizia (SUAPE) del territorio regionale sardo. Di queste lezioni nel primo semestre 2021 sono state già realizzate cinque, sui seguenti argomenti: (1) La competenza del SUAPE; (2) Procedimento unico e presentazione della pratica; (3) Le tipologie e la scelta del procedimento; (4) La verifica formale sulla pratica; (5) Adempimenti successivi alla verifica formale. Inoltre, per rispondere alle esigenze manifestate dai partecipanti all’indagine, tali lezioni sono state indirizzate in aggiunta agli operatori degli sportelli SUAPE, ai referenti degli enti terzi e degli enti controllori.

Sul piano dell’accompagnamento, il Centro di competenza ha confermato l’adozione del modulo di assistenza e affiancamento “one-to-one”: il Centro, in collaborazione con il coordinamento regionale SUAPE della Sardegna, risponde ai dubbi applicativi e/o interpretativi organizzando incontri telematici ad hoc con i funzionari che hanno fatto la segnalazione e quelli competenti alla gestione dell’attività segnalata come problematica. Secondo questa modalità l’11 giugno 2021 il Centro di competenza ha organizzato un incontro con il Comune di Monserrato (CA), a cui hanno partecipato il responsabile del SUAPE comunale e 4 operatori del SUAPE e del servizio Edilizia, volto a fornire un’assistenza specifica per le difficoltà operative riscontrate nella pratica quotidiana con il sistema informatico. Durante l’incontro, della durata di circa 3 ore, i referenti del Comune hanno illustrato i principali dubbi e le criticità operative nella gestione delle pratiche, nonché nell’utilizzo della piattaforma informatica regionale, e sono stati forniti consigli per la corretta gestione delle pratiche e per un’ottimizzazione organizzativa del servizio.

2.6. Il Centro di competenza della Sicilia

Tra il 2020 e il 2021, il Centro di competenza Sicilia, seppur nei limiti e alle condizioni (informatiche) imposte dall’emergenza da Covid-19, ha continuato a svolgere, in stretta collaborazione al Dipartimento delle attività produttive, supporto e assistenza alla Regione per semplificare e velocizzare i procedimenti amministrativi gestiti dagli Sportelli unici per le attività produttive.

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In questa direzione, il Centro ha innanzitutto supportato gli operatori SUAP nella corretta attuazione delle misure di semplificazione assunte tra il 2020 e il 2021 per contenere la pandemia e rilanciare le attività economiche. A tal fine, il Centro ha dedicato particolare attenzione all’attuazione dell’art. 181, c.4-bis del d.l.

n. 34 del 2020 (c.d. decreto Rilancio) relativo alla procedura di rinnovo delle concessioni di aree pubbliche.

Per garantirne la corretta attuazione e dispiegare gli effetti semplificatori ad essa associati, il Centro di competenza ha sia predisposto una richiesta di parere al Ministero dello Sviluppo Economico, per chiarire alcuni aspetti interpretativi della normativa di riferimento; sia predisposto una prima bozza di circolare per fornire ai SUAP siciliani un indirizzo univoco e omogeneo sulla eventuale richiesta del documento unico di regolarità contributiva DURC per il Commercio su aree pubbliche an che alla luce della nuova l.r. 4 marzo 2021, n. 6 “Disposizioni per la crescita del sistema produttivo regionale. Disposizioni varie”.

Allo stesso tempo, il Centro di competenza ha continuato a individuare e predisporre proposte normative finalizzate a rendere la disciplina regionale in materia di commercio e attività produttive coerente a quella statale. A tal fine sono state elaborate diverse proposte normative finalizzate a:

- consentire l’applicazione dell’allegato A al d.lgs. 25 novembre 2016, n. 222 che individua i procedimenti soggetti ai diversi regimi di inizio attività SCIA, silenzio assenso, mera comunicazione, autorizzazione preventiva espressa (cfr. modifiche all’art. 27 della legge regionale n. 7 del 2019 avente ad oggetto “Disposizioni per i procedimenti amministrativi e la funzionalità dell'azione amministrativa”);

- liberalizzare il regime amministrativo per esercitare l’attività di commercio su aree pubbliche sostituendo all’attuale autorizzazione la SCIA ed eliminando la Commissione per il commercio su aree pubbliche istituita presso ogni comune con il compito di rilasciare un parere sulla richiesta (cfr. modifiche degli articoli 2, 7, 8, 10, 12 e 20 della legge regionale n. 18 del 1° marzo 1995

“Norme riguardanti il commercio su aree pubbliche”);

- rigenerare le aree e gli opifici industriali degli agglomerati gestiti dall’IRSAP consentendo nelle predette aree lo svolgimento di attività produttive di qualsivoglia natura da autorizzare attraverso apposita conferenza di servizi indetta dallo Sportello unico per le attività produttive a cui perviene la richiesta (cfr. Rigenerazione aree ed opifici industriali degli agglomerati gestiti dall’Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive (IRSAP);

- modificare l’attuale procedura di adesione all’autorizzazione generale prevista per il rilascio di emissioni scarsamente rilevanti agli effetti dell’inquinamento atmosferico (di fatto equiparabile ad una vecchia DIA) con una SCIA attraverso la quale il privato possa montare gli impianti successivamente alla sua presentazione (piuttosto che attendere 45 giorni);

- individuare nel Comune - che agisce tramite lo SUAP - l’autorità competente ad attuare il d.P.R.

13 marzo 2013, n. 59 in materia di AUA.

Sul piano della semplificazione procedurale, è invece proseguita l’attività di recepimento della modulistica unificata e standardizzata approvata con gli Accordi in Conferenza unificata del 4 maggio 2017; 6 luglio 2017; 22 febbraio 2018; 17 aprile 2019 e 25 luglio 2019. Predisposta ex novo, invece, la modulistica relativa alla procedura di registrazione per l’attivazione di allevamenti di animali e di quella relativa alla comunicazione di variazioni di attività già esistente in materia di attività commerciali e assimilati. Sempre al fine di poter predisporre e/o aggiornare la modulistica regionale di riferimento sono state approfondite - o sono stati avviati approfondimenti - sulla disciplina inerente ai centri di revisione auto, le scuole da ballo, le attività ricettive nonché le attività di arti tipografiche, litografiche, fotografiche e di stampa.

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Nell’ottica del rafforzamento della capacità amministrativa, il Centro di competenza ha lavorato sull’individuazione di una modalità ottimale per potenziare gli sportelli unici presenti - seppur con diversi livelli di capacitazione - nei 390 comuni siciliani. A tal fine è stata condivisa la necessità di avviare, in analogia a quanto già accade in altre Regioni, una gestione telematica degli Sportelli unici tramite l’utilizzo di una piattaforma informatica univoca che possa prevedere anche un coordinamento centrale a livello regionale. In questa direzione il Centro di competenza ha svolto uno studio di fattibilità analizzato tra le diverse alternative possibili quella di utilizzare (ed eventualmente riadattare) piattaforme già esistenti ovvero realizzare una nuova piattaforma. Sempre sul piano del rafforzamento della capacità amministrativa il Centro di competenza ha realizzato un webinar rivolto al personale dei SUAP e SUE presenti nel territorio siciliano aventi ad oggetto le disposizioni di semplificazione introdotte con il d.l. n. 76 del 2020. Un ultimo intervento si è, invece, mosso sul piano dei chiarimenti interpretativi; il Centro di competenza ha partecipato alla stesura della circolare dell’Assessorato delle attività produttive 29 dicembre 2020, n. 12 avente a oggetto “Commercio su aree pubbliche. Articolo 181, comma 4-bis, del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34”. La circolare ha chiarito come colmare in via interpretativa le criticità applicative e i problemi di armonizzazione formatesi a seguito della disposizione prevista dal cd. decreto Rilancio (d.l. 19 maggio 2020, n. 34) che rinnova per la durata di dodici anni le concessioni di posteggio per l’esercizio del commercio su aree pubbliche aventi scadenza entro il 31 dicembre 2020 e la disciplina di cui al comma 4-bis dell’articolo 16 del d.lgs. 26 marzo 2010, n. 59. Quest’ultima, introdotta con la legge 30 dicembre 2018, n. 145 (art. 1, comma 686), disapplica al “commercio su aree pubbliche” l’obbligo di procedura selettive per rilasciare il titolo autorizzatorio quando tale titolo risulta legato a servizi limitati numericamente in ragione della scarsità delle risorse naturali o delle capacità tecniche disponibili.

3. “Modellizzazione” sulla base delle principali attività svolte

Le criticità legate alla pandemia hanno fornito l’occasione per far emergere gli aspetti più qualificanti dei Centri di competenza e il loro potenziale ruolo nell’attuazione delle misure di semplificazione e, più in generale, nel rafforzamento della capacità amministrativa. Tali potenzialità, anticipatamente intuiti dal gruppo di lavoro FormezPA da tempo impegnato sul trasferimento di competenze in materia di semplificazione alle amministrazioni regionali e locali, rappresentano ora un’importante e inedita base conoscitiva da condividere tra le amministrazioni pubbliche anche nella prospettiva di una efficiente realizzazione del Programma di ripresa e resilienza approvato dalla Commissione il 22 giugno 2021. È dunque importante individuare i punti di forza di queste strutture organizzative per poterli ulteriormente sviluppare ed eventualmente replicare altrove.

In realtà, come indicato nel Report I Centri regionali di competenza per la semplificazione: elementi per un «modello» di successo e per la costruzione di una rete, l’esperienza fino ad oggi realizzata dai Centri non consente ancora una modellizzazione basata sugli aspetti tipici delle organizzazioni, ossia quelli istituzionali e organizzativi. L’unico aspetto su cui è possibile individuare delle comuni “linee di tendenza” è l’aspetto funzionale, ossia il tipo di attività in concreto svolta da queste articolazioni amministrative. A ben vedere si tratta di un aspetto qualificante in quanto presuppone o condiziona ulteriori elementi la cui conoscibilità è utile al loro ulteriore sviluppo e replicabilità.

Partendo dunque dall’aspetto funzionale e alla luce di quanto descritto in precedenza è possibile individuare due principali modalità di funzionamento dei Centri di competenza regionali per la semplificazione: quello «formatore e attuatore» e quello «incubatore».

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Al primo tipo rientrano - secondo quanto rilevato ad oggi - i Centri istituiti in Sicilia, Sardegna e Molise, al secondo quelli istituiti in Campania, Calabria e Friuli-Venezia Giulia. Seppur tra i due modelli esiste una forte contiguità e consistenza, mentre il modello incubatore comprende certamente quello formatore, il modello formatore può solo - ceteris paribus - evolvere in incubatore.

Tale differenza conferma il percorso genetico del Centro di competenza individuabile nel processo di organizzazione della conoscenza, di diffusione dell’informazione, di scambio di esperienze, di produzione di contenuti e di supporto all’apprendimento. È questo, infatti, l’aspetto che caratterizza il core business del Centro e che lo caratterizza come comunità professionale nell’ambito del quale attivare processi di comunicazione e condivisione del sapere organici e temporalmente uniti al lavoro, ossia al contesto nel quale i problemi emergono. Partendo, dunque, da questo “minimo comun denominatore” il Centro può ampliare il proprio ambito di operatività; attraverso un processo di learning to be (imparare ad essere) ossia tramite il progressivo “riconoscimento” del suo ruolo e della sua funzione all’interno e all’esterno della stessa amministrazione in cui è collocata.

Di seguito si presentano le principali caratteristiche dei due modelli.

3.1. Il Centro di competenza “Formatore e attuatore” (Sicilia, Sardegna e Molise) Il Centro di competenza rientrante in questa categoria, ossia quello di Sicilia e Sardegna, svolge un’attività di supporto alla struttura regionale in termini prevalentemente di formazione e di aggiornamento del personale dipendente della stessa regione e delle amministrazioni locali ad essa afferenti. Questa attività principale può poi essere integrata con quella più operativa di supporto e accompagnamento nel recepimento - a livello regionale - delle misure di semplificazione adottate a livello statale.

A incidere sul livello di ampiezza dell’ambito di operatività del Centro di competenza è l’esistenza (o meno) di una struttura stabile formalmente dedicata alla semplificazione. Infatti, dove già esiste un ufficio “di line” dedicato alla semplificazione, l’ambito di azione del Centro risulta più limitato e definito rispetto al caso in cui l’amministrazione non abbia provveduto in tal senso. È evidente, infatti, che la presenza di una struttura “di line”, posta a presidio della funzione di semplificazione, limita l’azione del Centro “confinandolo” ad un ruolo più specifico, tecnico e di pura assistenza. È questo il caso della Sardegna che, avendo istituito presso la Direzione generale dell'industria il

“Servizio semplificazione amministrativa per le imprese, coordinamento sportelli unici, affari generali”, ha attribuito al Centro di competenza il ruolo specifico - seppur strategico - di formatore permanente del personale. A presidiare la politica di semplificazione regionale, infatti, c’è già l’apposito Servizio che in modo strutturato e sistematico: (i) pianifica e gestisce le azioni interne di innovazione amministrativa, (ii) coordina - in raccordo con le altre strutture regionali competenti - gli sportelli unici SUAP e SUE, (iii) individua e promuove strumenti di semplificazione normativa e di riduzione degli oneri amministrativi3.

L’esperienza realizzata in Sicilia, mostra invece che laddove non esiste un ufficio “di line” dedicato al tema della semplificazione, il Centro sopperisce a tale carenza ampliando il suo ambito di operatività aggiungendo, all’attività di formatore, quella di supporto all’amministrazione nella

3 Come dettagliatamente rilevato nel Report I Centri regionali di competenza per la semplificazione: elementi per un

«modello» di successo e per la costruzione di una rete, il ruolo di primo piano del Servizio semplificazione è stato riconosciuto anche sul piano politico; i suoi funzionari e dirigenti, infatti, partecipano - insieme a quelli delle strutture regionali competenti - al Nucleo tecnico per la semplificazione delle norme e delle procedure (coordinato dal Direttore generale dell’Assessorato dell’Industria) che, insieme al Tavolo regionale permanente per la semplificazione normativa (coordinato dal Presidente della Regione), rappresentano le strutture permanenti della semplificazione in Sardegna.

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