TriniteNews
Luigi "Gigio" Ferro
Edizione di Natale
"Un giornalista deve essere curioso, leggere tanto, farsi tante domande e cercare le risposte..
01
Pensato dai bambini per i bambini...
ma non solo!
Le notizie a modo nostro
Nasce il notiziario di Gressoney La Trinité
20 20
LudoLab riparte e lo fa con la formula on line- da casa.
Come ormai tutti sapete non è ancora possibile ritrovarci in sede a causa dell'ormai
famosissimo CORONAVIRUS, il virus più famoso del
momento.
Abbiamo pensato quindi di proporvi un laboratorio on line,
cioè da casa, per realizzare un NOTIZIARIO MENSILE:
un giornalino che uscirà una volta al mese, scritto da voi e per voi con le notizie su
Gressoney La Trinité, giochi, ricette, notizie di cronaca, curiosità, interviste, disegni, fotografie, barzellette e...
tanto altro!
Associazione culturale
Monterosaidee -
Gressoney La Trinité -
[email protected]
Il s om m ar io
GET IN THE PAROLA DI
GIORNALISTA
Luigi GIGIO Ferro
SIAMO NOI LA REDAZIONE
La Redazione
NOTIZIE DAL PAESE INVIATI SPECIALI
Alizée e André Girod
LA MERENDA DI NATALE DI PEPPO
Arnaud e Margot Jaccond e Aurora Zunino
6
LET IT SNOW - I DUE VOLTI DELLA NEVE
Thomas & Roberto Vincent
Giacomo - Alberto & Michele Freppaz
IL BRINDISI DI CAPODANNO CON PAOLO
Paolo Maria Viganò
7
LA TRADIZIONE DELLE FESTE
Lucas Rial - Daniele e Giovanni Favre - Thiago e Alessandro Rial
8
GET IN THE L'OSPITE DEL MESE
I MESTIERI DELLA MONTAGNA
Bianca ed Erica Casolo
10
RITAGLIA E IMBUCA
La Redazione
11
Colorami
CONCORSO
PUPAZZI DI NEVE Crea
fotografa il tuo pupazzo di neve.
Spedisci la foto alla redazione entro il 20 gennaio 2021 e...
vinca il migliore!
nel prossimo numero in uscita a fine gennaio giochi, interviste, ricette, fotografie, montagna, sport...
C L I C C A E S C O P R I
per la versione digitale
I N Q U A D R A E S C O P R I
per la versione cartacea
con un lettore QR code
5 4 3
a ch e pa gi n a tr ov o qu el lo c h e m i in te re ss
a
Parola di giornalista
Un messaggio di IN BOCCA AL LUPO da chi di mestiere fa davvero il giornalista di Luigi Gigio FERRO
iao bambini!
Mi è stato chiesto di raccontarvi cosa vuol dire scrivere per un giornale e come si diventa giornalisti. Ve lo racconto in poche righe!
Un giornale racconta ogni giorno cosa succede nel mondo. E’ una collezione di storie, notizie. Già, ma cos’è una notizia? Una notizia è qualcosa di nuovo, l’evento che, a volte, non ti aspetti. Una notizia è l’elezione del presidente degli Stati Uniti, l’elezione del sindaco di Gressoney, un uragano nelle Filippine ma anche il crollo del ponte a Gaby.
Il lavoro dei giornalisti consiste nel trovare le notizie e capire quali sono le più interessanti. Il loro compito principale infatti non è tanto saper scrivere bene, ma trovare le notizie, parlare con qualcuno che gliele racconti e loro volta spiegarle in modo chiaro al lettore. Per fare un esempio se io scrivo che a Gaby in Valle d’Aosta è crollato un ponte per l’alluvione scrivo una cosa giusta ma non spiego nulla. Perché non racconto che senza quel ponte chi vive e lavora nella valle ha molta difficoltà a muoversi.
Quel ponte, insomma, è fondamentale per la vita della Valle del Lys.
Ma chi sono i giornalisti? Dipende.
Qualcuno, pochi, vanno in giro per il mondo a caccia di notizie. Sono gli inviati. Se c’è una guerra o un evento importante devono essere sempre pronti a partire anche se è Natale o Pasqua.
Altri invece si muovono nelle città o vanno in giro per l’Italia. Tutti mandano i loro lavori in redazione dove altri giornalisti controllano gli articoli e decidono quali sono i più importanti e quelli meno e li piazzano nelle pagine.
Quel ponte, insomma, è fondamentale per la vita della Valle del Lys.
Per fare il giornalista bisogna essere curiosi, leggere tanti libri, farsi molte domande e cercare risposte. Perché è crollato il ponte a Gaby?
I lavori erano stati fatti bene? Chi si occupa di ricostruirlo? Quanto ci metteranno? E intanto come fanno gli abitanti della valle? Queste sono alcune domande che si sono fatti per scrivere gli articoli sul ponte.
Il giornalista deve essere onesto. Se una persona dice che piove e un’altra dice che non piove, il mio compito come giornalista è guardare fuori dalla finestra e capire che tempo fa e dire che non piove anche se quello che dice che non sta piovendo è un mio amico.
Non sempre ci si riesce.
IN BOCCA AL LUPO!
Gigio
LA REDAZIONE siamo noi!
La Redazione di Trinité News siamo noi, bambini di Gressoney La Trinité che frequentiamo la Ludoteca on line.
Siamo Bianca, Erica, André, Alizée, Daniele, Giovanni, Thomas, Giacomo, Alberto, Lucas, Arnaud, Margot, Aurora, Thiago e Alessandro.
Ci ritroviamo via Skype una volta alla settimana o lavoriamo da casa insieme ai nostri genitori.
Ogni mese vi racconteremo la nostra Gressoney cercando di farvi sorridere con le nostre pagine.
Parola di giornalista
NOTIZIE
DAL PAESE
Inviati speciali
"Di Gressoney ci piacciono la montagna, la neve,
il parco giochi con il gatto delle nevi e gli amici"
Nuova veste alla strada in Loc. Tache
C'è in piazza un albero molto bello. E' stato addobbato da Dario (Rial) aiutato dai nostri operai comunali Vito e Christian.
L'abete quest'anno è stato donato da Piter, il nonno di Thomas. E' davvero molto bello!!!
Per il paese ci sono altre decorazioni e altri alberi illuminati, ma questo è il più bello!
E' arrivato il Natale
I nostri inviati speciali hanno raccolto tre indizi di altrettante novità in paese: qui ce le raccontano!
di Alizée e André GIROD
foto di Viviana Passera e La Redazione
Un nuovo posto per giocare
Durante l'autunno è iniziato un grande cantiere davanti alla scuola per il rifacimento della strada che dal negozio di Marinella porta a quello di Anna Welf.
La strada ha cambiato faccia perchè prima era di asfalto, ora è fatta da cubetti ordinati. Sono state anche sostituite le staccionate e posate come quelle che si trovano in altri angoli del paese.
Ad oggi il lavoro non è ancora finito, proseguirà dopo l'inverno fino al nostro negozio di alimentari.
Quest'autunno abbiamo scoperto un nuovo posto dove andare a giocare, è un laghetto che con l'arrivo dell'inverno inizia a ghiacciare e ci si può quasi camminare sopra...sempre che il ghiaccio non sia ancora troppo fragile e ...si caschi dentro con i piedi!
Adesso la neve lo ha ricoperto e non si vede più...aspettiamo
la fine della stagione per farvelo scoprire...intanto provate ad indovinare dov'è!
4
T: A quanti gradi si possono accendere i cannoni?
I cannoni si possono accendere da -2°C a -3°C. Attenti però perchè non funzionano con la temperatura che noi leggiamo sul termometro classico ma con la temperatura umida che è una formula che si ricava con la temperatura classica e l'umidità dell'aria.
L'interVISTA doppia
Thomas intervista il suo papà: Roberto Vincent Addetto impianti di innevamento programmato zona di Gressoney.
T: Quando vado a sciare vedo due tipi di cannoni, come mai?
T: Quali ingredienti servono per fare la neve?
Sì, ci sono i cannoni "a tubo" che sono ad alta pressione mentre quelli
"a botte" sono a bassa pressione.
I cannoni a botte rendono meglio con temperature al limite, dette marginali (-2,-3,-4) mentre quelli a tubo lavorano meglio a temperature più fredde.
Gli ingredienti per fare la neve possono essere diversi: gli ingredienti principali sono l'acqua e l'aria che mescolati insieme nei cannoni vengono fatti fuoriuscire attraverso gli ugelli e a
seconda della
temperatura e dell'umidità che incontrano fuori si trasformano in cristalli di neve
T: Come vengono azionati i cannoni?
Oggi vengono
controllati ed azionati da remoto attraverso i pc dalle sale macchine.
Un tempo si andava sul posto, con il termometro e si dava
acqua e aria
manualmente. Oggi è tutto automatico attraverso sonde e pc.
T: In quali anni sono arrivati i primi
cannoni e dove?
Giacomo intervista il suo papà: Michele Freppaz
Professore di Nivologia presso Università degli Studi di Torino.
Il primo cannone è arrivato nel 1990. Nel 1991 sono stati acquistati i primi 5 cannoni a Jolanda per rattoppare le piste e poi via via ne sono stati acquistati altri per andare incontro anche alla minor neve.
Ad oggi ne abbiamo circa 230-250 solo a Trinité fra Bettaforca Salati e Jolanda.
G: Da che cosa è formata la neve?
I cristalli di neve si formano all'interno delle nubi più alte nel cielo.
Sono nubi fredde formate da tante goccioline di acqua che solidifica e diventa ghiaccio. Alcune rimangono invece liquide e grazie alla presenza di nuclei di ghiaccio e goccioline liquide si formano i cristalli di neve che, se la temperatura al suolo è fredda, si depositano nella forma della neve che noi conosciamo.
L a n e v e f a t t a i n c a s a
INGREDIENTI: 4 cucchiai grandi di bicarbonato, schiuma da barba.
Versare in una ciotola il bicarbonato e unire la schiuma da barba un poco alla volta mescolando con le mani fino a raggiungere la consistenza di...neve fresca!
NON ASSAGGIARE ma GIOCARE!
G: Perchè la neve è bianca?
G: Perchè si studia la neve?
G: Da quanto esiste la neve?
5
di Alberto FREPPAZ
Se la neve è pulita e candida è bianca perchè in grado di riflettere tutta la radiazione che arriva dal Sole e ai nostri occhi appare bianca perchè è in grado di riflettere tutte le lunghezze d'onda del visibile.
G: A che cosa serve la neve?
La neve ha molte proprietà:
fra queste la formidabile possibilità di immobilizzare acqua in natura che in inverno gela e poi in primavera disgela e si rende disponibile all'agricoltura, nel suolo, agli impianti idroelettrici...La neve è un'isola di biodiversità che ospita tanti esseri viventi alghe batteri e fughi.
E' anche un grandissimo isolante termico per il suolo che rimane protetto e non congela.
E poi è...un grande risorsa per divertirci con lo sci!
La neve si studia per tanti motivi diversi fra cui il monitoraggio del pericolo valanghe, per valutarne le caratteristiche chimiche e l'eventuale inquinamento dell'aria, per capire quanta acqua contiene e prevederne la disponjibilità successiva.
La neve esiste da quando esiste l'acqua quindi milioni e milioni di anni. Ci sono stati dei periodi nella vita del nostro pianeta in cui si pensa che il nostro pianeta fosse una grande palla di neve. Sono delle teorie ma sembra che a causa del grande freddo la terra fosse una palla di ghiaccio.
20
In cucin a
con Peppo Pedro Giuseppe Cardullo
N a t a l e
Ingredienti
Le crostatine
• 200 gr di farina 00
• 50 gr di zucchero semolato
• 1 uovo intero
• un po' di burro morbido
• mezza bustina di lievito per dolci
pere e cioccolato
• confettura pere e cioccolato
• essenza di vaniglia
• 4 formine per dolci rotonde
Procedimento
Come nasce uno Chef
di Arnaud e Margot Jaccond e Aurora Zunino
L'intervista
AJ: Qual è la ricetta che ti viene meglio?
E' un bel dilemma. Ti posso dire quella che mi piace di più perchè mi devono venire tutte bene!
Ti direi gli spaghetti alla carbonara.
AZ: Come è nata la tua passione per la cucina?
E' nata piacendomi sperimentare e giocare fin da piccolo...quando ho dovuto scegliere una scuola ho scelto l'alberghiero.
La parte migliore è la soddisfazione dei clienti dopo aver passato tante ore a cucinare. Il lato negativo, come tutti, è che ci sono delle mattine in cui non si è di buon umore e non si deve comunque sbagliare!
L'umore e la positività sono ingredienti fondamentali, l'ho collaudato, soprattutto negli impasti lievitati e la pasticceria!
AJ: Consiglieresti il tuo lavoro a dei
giovani?
Ninetto non saprei risponderti...E' un lavoro faticoso con tanti sacrifici. Se ti piace e se hai voglia di vivere e scoprire cosa c'è dietro ad un piatto...il suo studio, la sua filosofia...Se si è disposti a far fatica e sacrificarsi è il lavoro più bello del mondo!
La medaglia d'oro ad Ottobre ai Campionati Internazionali di Finger Food come vi dicevo prima, sono arrivato
quarto in una
competizione con 150 partecipanti portando un piatto gourmet a base di pane. Sono stato nominato Miglior professionista per l'la Federazione Italiana Cuochi per la VDA, sono stato insignito del riconoscimento come discepolo più giovane d'Italia di Escoffier.
MJ: Da bambino
sognavi di diventare un cuoco?
Non sognavo di diventare un cuoco ma mi piaceva tanto cucinare, pacioccare con le cose, impastare fare la pizza con il mio papà e poi una mattina mi sono svegliato è ho detto
"adesso studio per fare il cuoco".
AJ: Qual è la ricetta che ha avuto più successo?
Quella con cui ho vinto ad Ottobre la medaglia d'oro al Campionato Internazionale di Finger Food a base di patate, barbabietole e lardo.
Un'altra è un tortello ripieno con lardo e castagne saltati con burro chiarificato e sfumato al cognac.
MJ: Qual è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro e quale meno?
AZ: Il tuo lavoro è faticoso?
Ehhhh sì. Sia a livello fisico che mentale.
Bisogna avere molta comunicazione,
coordinazione con il team in cucina. Non dobbiamo improvvisare nulla ed essere organizzati.
La cucina è come
un'orchest ra che de ve suonar e ed ognuno deve sap ere cosa
deve fare e quando iniziare
MJ: Hai mai
inventato una ricetta speciale?
Assolutamente sì! Fa parte del mio lavoro la ricerca e la cucina sperimentale. Si parte da una linea guida e poi si trasforma...in cucina però non c'è nulla da inventare, è tutto scritto.
Ritenersi padroni di un piatto è difficile ma si deve sperimentare.
AZ: Hai vinto qualche
premio?
AZ: Ti sei mai scottato nel tuo lavoro?
Certo, altrochè! Fin dall'inizio quando a 14 anni mi appoggiavo le teglie sulle braccia! Bisogna sempre stare attenti e concentrati perchè il pericolo è sempre dietro l'angolo in cucina!
AJ: Qual è il tuo
sogno nel cassetto?
Io non ho solo un cassetto, ho una cassettiera dove ci sono milioni di cassetti. Bisogna fissarsi degli obiettivi nella vita e i cassetti si creano e poi si cerca di andare ad aprirli.
C a p o d a n n o 21
Happy New-s Year
Il cocktail analcolico per bambini Mocktail
• 20 cl di succo di mirtilli
• 20 cl bottiglia di succo di arancia
• 10 cl acqua gasata
• Zenzero fresco
• una grattugia (da far usare a mamma o papà!)
• un cucchiaino (con manico lungo è meglio!)
• un contenitore grande
• bicchieri colmi di ghiaccio
Procedimento
Ingredienti
Gli auguri di Castore & Polluce Lounge Bar & Win e Restaurant
DEL 31
L'A ng ol o di
Alice
Colorati, pazzi e giganteschi, dappertutto e
sempre, così devono essere i sogni. Una lunga, surreale poesia per ringraziare l'immaginazione dei bambini. "Un libro fantastico!"
Consigliato da 5 anni.
e per
la Buo na notte
I L L I B R O F A N T A S T I C O
di Dallas Clayton
TRADI ZIONI
Il periodo di Natale è un periodo di feste e tradizioni che ancora oggi a distanza di tanti anni continuano a rallegrare l'atmosfera natalizia di casa!
"Vogliamo raccontarvele a modo nostro"
E’ poi tradizione che il 31 dicembre in Chiesa durante la messa di fine anno si canti il NUJOAHRSLIED il canto augurale del buon anno.
Una volta durante la notte di S. Silvestro gruppi di cantori passavano di casa in casa a trovare amici e conoscenti cantando il Nujoahrslied .I padroni di casa accoglievano i cantori ed offrivano loro uno schpisié ed un bicchiere di rochtio (vin brulé). Il primo giorno dell’anno i bambini del paese andavano ad augurare il buon anno ad amici e parenti e come da tradizione ricevevano in cambio la strenna.
Guete Wiehnacht on es guez nus jòar !!
San Kloas - 5 Dicembre
E’ venuto San Kloas e mi ha dato tante caramelle, 2 mandarini, le noci e le noccioline.
Mi piace il calendario dell’avvento che ci ha portato San Kloas a scuola.
San Kloas ha scuola ci ha portato anche una penna matita bella.
San Kloas ha la barba bianca e gli occhiali, ha un lungo vestito rosso e un cappello con la punta con sopra una croce dorata, ha un bastone bellissimo con un ricciolo e le campanelle una gialla e una blu.
E’ simpatico e viene tutti gli anni, anche questo che c’è il virus, ma non è potuto entrare in casa e non aveva l’asino e il suo aiutante.
di Lucas RIAL
31 Dicembre - 1 gennaio
di Giovanni e Daniele FAVRE
Gioca
Noi vorremmo raccontarvi come la nostra famiglia si prepara all’arrivo delle feste di Natale.
E’ tradizione che in ogni casa gressonara si preparino i CHIECHENE, dei dolcetti squisiti
che si offrono a tutti coloro che vengono ad augurare buon Natale e dopo qualche giorno il buon anno.
E’ consuetudine che il nostro nonno Mauro e zio Marco di buon ora al mattino, preparino l’impasto … farina, uova, zucchero, burro, un goccio di vino bianco , un goccio di grappa...
La pasta deve poi riposare tutto il giorno e verso sera ci si riunisce tutti insieme per lavorare e stendere l’impasto. Ognuno ha il suo compito!
Zio Marco gira la manovella della macchina della pasta e fa delle luuuunghe strisce,
la nonna Ileana con una rotella dentata taglia i chiechene con la tipica forma a “fazzoletto” e ripone i rettangolini ottenuti su una tela di cotone in modo che non si appiccichino.
Poi il nonno Mauro inizia con pazienza a friggere , infine zia Brigida spolvera generosamente i chiechene di zucchero a velo e li adagia in un grande cesto di vimini.
Riuscite a sentire anche voi il profumino???
CHIECHENE I DOLCETTI DEL NATALE
di Giovanni e Daniele FAVRE
Ciao Amici!
Il Natale in Brasile è un po' diverso, ma neanche tanto, dalla tradizione del Natale in Italia. In Brasile si fa la cena alla vigilia di Natale, ossia il 24 Dicembre.Le pietanze che vengono cucinate alla vigilia di Natale sono tante: fra loro non può mancare il tacchino al forno insieme a diversi tipi di insalata russa con la frutta e accompagnate da riso bianco.
I bambini aspettano fino alla mezzanotte per aprire i regali lasciati sotto l'albero da Babbo Natale. La messa di Natale viene celebrata il 24 dopo la cena. Il giorno di Natale le famiglie
in Brasile mangiano le pietanze avanzate la sera prima e i bambini si divertono a giocare con i loro giocattoli nuovi.
NATALE IN BRASILE
di Thiago e Alessandro Rial
Primo appuntamento per raccontare i mestieri della montagna, le professioni e le passioni che interessano i bambini: Bianca ha intervistato al telefono Martha Adele Beuchod - Agente Forestale del Corpo Forestale della Valle'd'Aosta in servizio a Pont Saint Martin.
I mestieri della montagna
L'intervista
di Bianca CASOLO disegno Erica CASOLO
Cosa sognavi di fare da bambina?
Da bambina mi
piacevano molto gli animali, soprattutto i cavalli.
Quando ti è venuta voglia di fare la Guardia Forestale?
Quando vedi un cinghiale cosa fai?
In cosa consiste fare la Guardia Forestale?
E quando vedi un lupo?
Quando trovi un animale ferito cosa fai?
Mi racconti la cosa più strana che ti è capitata?
Quali sono gli attrezzi del tuo lavoro?
10
Più che voglia è stato che ad un certo punto ho passato il concorso che provavo da alcuni anni. Era il 1 di Aprile quando mi hanno
chiamata per dirmi che lo avevo superato e pensavo fosse uno
scherzo. Un concorso è un esame con tante materie, si studia molto la geografia della Valle d'Aosta, la lingua
francese, le materie legate alla natura come la botanica e la
geologia...poi tanto altro ancora. Ci sono anche delle prove
pratiche come correre sui sentieri e
arrampicare. Per
fortuna le ho passate tutte!...
Ci sono diversi compiti.
Occuparsi degli animali e del territorio.
Ad esempio ci occupiamo di
controllare nei periodi di caccia gli animali che i cacciatori prendono, ne raccogliamo le informazioni come il peso, il sesso, la zona di provenienza. Questi dati ci servono
anche per controllare gli animali sul territorio.
Ci occupiamo degli
incendi boschivi e degli animali feriti.
Poi ci occupiamo anche di fare divulgazione
nelle scuole
incontrando i bambini e raccontando loro quello che facciamo come con te adesso per
sensibilizzarli ad amare e rispettare la natura e gli animali.
Dobbiamo tenere d’occhio i cinghiali perché rischiano di devastare il territorio e i campi. A volte
dobbiamo abbatterli perché causano
tantissimi problemi e si riproducono molto
velocemente. Infatti i cinghiali possono
essere molto dannosi per l'agricoltura e gli orti perchè devastano il terreno e quindi
dobbiamo controllare le zone dove se ne
avvistano alcuni e a volte dobbiamo
intervenire
abbattendoli. Sono animali timidi, se sentono la presenza dell'uomo si
nascondono ed è difficile vederli.
Non è facile vedere un lupo. Li ho visti
raramente. A volte vedi le loro tracce. Noi i lupi li vediamo con le
termocamere, degli strumenti che ci
permettono di rilevare la presenza degli
animali grazie al loro calore.
Li osserviamo nei loro comportamenti
soprattutto di notte.
Intanto valutiamo se possiamo avvicinarci, dipende da che
animale è e dal carattere, i caprioli sono più piccoli ed è più facile farlo, il
cinghiale o il lupo ad esempio sarebbe più difficile perchè
proteggono i loro piccoli e hanno un carattere più difficile. Se si può curare agiamo in tre modi: lo preleviamo e chiamiamo il
veterinario. Se è il caso lo portiamo ad Aosta ,al Centro per la cura e la riabilitazione degli
animali selvatici, detto C.R.A.S. - Centro di recupero animali selvatici. Il Centro
svolge la sua principale funzione nella cura e riabilitazione della fauna selvatica finalizzata al
reinserimento in natura, infatti quando gli
animali poi sono guariti li liberiamo
nuovamente. Se invece vediamo che soffre troppo lo
dobbiamo
sopprimiamo e lo
portiamo a macellare.
Sembra una cosa
terribile ma è per il suo bene.
Me ne sono capitate tante e sono sicura che se te ne racconto una domani oggi, me ne succede una ancora più strana!
Ad esempio una volta mi sono calata in un torrente per prendere un cinghiale morto, strano e non bello.
Oppure abbiamo soccorso un uccello che aveva un trauma cranico, aveva battuto la testolina, e faceva le capriole! Insomma di cose strane ne
capitano quasi tuttii giorni!.
Abbiamo tanti strumenti a seconda del lavoro che dobbiamo andare a fare. Intanto tutti
abbiamo il cappello e la divisa. Poi a seconda del motivo per cui usciamo in servizio possiamo avere la muta e la corda e il
caschetto se dobbiamo fare dei recuperi in
torrente, oppure
attrezzature da sci se dobbiamo andare dove ci sono dei tragitti sulla neve. Abbiamo con noi sempre il binocolo e la pistola.
Come ti dicevo abbiamo anche strumentazioni particolari che ci
permettono di vedere anche la notte e
registrare le immagini per poterle poi
visionare.