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Assegno nucleo familiare troppo basso: cosa fare?

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Assegno nucleo familiare troppo basso: cosa fare?

written by Noemi Secci | 11/10/2021

Come aumentare l’importo dell’Anf: nuove maggiorazioni per ogni figlio, in attesa dell’assegno unico universale.

Sei un lavoratore con figli e benefici degli assegni per il nucleo familiare Anf a carico dell’Inps: tuttavia, rispetto alle esigenze della tua famiglia, nel concreto, gli Anf non costituiscono un grande beneficio, perché il loro importo risulta piuttosto esiguo.

Per l’assegno nucleo familiare troppo basso cosa fare? Ti domandi, in particolare, se vi sono delle condizioni da rispettare per aver diritto a degli assegni più alti.

A questo proposito, devi sapere che l’ammontare degli Anf dipende dalla specifica composizione del nucleo familiare e dal reddito dei familiari inclusi nel nucleo. I redditi del nucleo familiare da prendere in considerazione per la concessione dell’assegno sono quelli assoggettabili all’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) al lordo delle detrazioni d’imposta, degli oneri deducibili e delle ritenute erariali. Sono da prendere in considerazione anche i redditi esenti da imposta, o soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva, se

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superiori complessivamente a 1.032,91 euro.

I redditi considerati ai fini del diritto e dell’ammontare degli Anf sono quelli prodotti nell’anno che precede il periodo di validità (che va dal 1° luglio di ogni anno fino al 30 giugno dell’anno successivo). Solo alcuni redditi non rilevano ai fini degli assegni e non devono essere dichiarati nella domanda Anf.

Se, dunque, desideri aumentare l’importo dell’assegno al nucleo familiare troppo basso, ti consiglio di porre la massima attenzione riguardo ai redditi dichiarati e di verificarne la correttezza.

Devi inoltre sapere che, dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, puoi aver diritto a una maggiorazione per ogni figlio, che aumenta se nel tuo nucleo familiare ci sono almeno 3 figli. Dal 2022, gli Anf non ci saranno più e saranno sostituiti dall’assegno unico e universale.

Nel frattempo, per conoscere nel dettaglio quali sono i nuclei familiari aventi diritto agli Anf e chi fa parte del nucleo familiare ai fini degli assegni, ti consiglio di leggere la Guida agli assegni al nucleo familiare. In specifici casi, l’Inps deve rilasciare un’apposita autorizzazione perché determinate persone possano far parte del nucleo familiare ai fini Anf. Ma procediamo con ordine.

Chi ha diritto all’assegno nucleo familiare?

Gli Anf spettano, in presenza dei requisiti previsti dalla legge [1], ai:

lavoratori dipendenti;

lavoratori iscritti alla gestione separata Inps;

lavoratori agricoli;

lavoratori domestici e domestici somministrati;

lavoratori di ditte cessate, fallite e inadempienti;

lavoratori in aspettativa sindacale;

lavoratori marittimi sbarcati;

beneficiari di Naspi o di disoccupazione agricola;

titolari di trattamenti di integrazione salariale;

lavoratori assistiti da assicurazione Tbc;

pensionati ex lavoratori dipendenti.

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Quali redditi non rilevano per l’assegno nucleo familiare?

Più sono alti i redditi prodotti dal nucleo familiare, più risulta basso l’assegno. Non devono però essere dichiarati tra i redditi, quindi non abbassano l’importo degli Anf:

il Tfr ed i trattamenti assimilati;

i trattamenti di famiglia, comunque denominati, dovuti per legge;

le rendite vitalizie erogate dall’Inail, le pensioni di guerra, le pensioni tabellari ai militari di leva vittime di infortunio;

le indennità di accompagnamento agli invalidi civili, ai ciechi civili assoluti, ai minori invalidi che non possono camminare, ai pensionati di inabilità;

le indennità di comunicazione per sordi e le indennità speciali per i ciechi parziali;

gli indennizzi per danni irreversibili da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati;

gli arretrati di cassa integrazione riferiti ad anni precedenti quello di erogazione;

l’indennità di trasferta, per la parte esente da tassazione;

gli assegni destinati al mantenimento dei figli, percepiti dal coniuge legalmente separato, a carico di chi richiede gli Anf.

Per il diritto agli Anf, il reddito complessivo del nucleo familiare deve essere composto, per almeno il 70%, da reddito derivante da lavoro dipendente ed assimilato.

Quando si ha diritto all’assegno nucleo familiare?

Il diritto agli assegni per il nucleo familiare:

decorre dal primo giorno del periodo di paga o dal primo giorno di pagamento della prestazione previdenziale (pensione, disoccupazione…) nel corso del quale si verificano le condizioni prescritte dalla legge [1] per

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il riconoscimento del beneficio;

termina alla fine del periodo in corso o alla data in cui le condizioni per il diritto agli Anf vengono a mancare.

Se per il pagamento è necessaria un’autorizzazione da parte dell’Inps, la data iniziale del riconoscimento degli assegni e quella di scadenza sono indicate dallo stesso istituto.

Il beneficiario può ottenere gli assegni anche per periodi arretrati, entro il termine di prescrizione di 5 anni.

A quanto ammonta l’assegno nucleo familiare?

L’ammontare degli Anf cambia a seconda della tipologia del nucleo familiare (con o senza disabili, con entrambi i genitori o unico genitore…), che determina la tabella Inps alla quale fare riferimento, del numero dei componenti e del reddito complessivo della famiglia.

In particolare, nelle tabelle Inps sono indicate delle fasce di reddito: ad ogni fascia corrisponde un predeterminato importo di Anf mensile, associato al numero di componenti del nucleo.

Gli importi Anf sono più elevati per i nuclei familiari:

con minor reddito pro-capite, per i quali all’aumentare del reddito diminuisce l’importo dell’assegno;

in situazioni di particolare disagio, come nel caso di presenza di disabili.

I valori indicati nelle tabelle Anf sono rivalutati annualmente, con effetto dal 1°

luglio, in base alla variazione annuale dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati.

Maggiorazione dell’assegno nucleo familiare

In attesa del nuovo assegno unico e universale [2], che determinerà la soppressione degli Anf, gli assegni per il nucleo familiare continuano ad essere

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operativi, sino al 31 dicembre 2021, ma con una maggiorazione [3]:

di 37,5 euro per ciascun figlio, per i nuclei familiari fino a due figli;

di 55 euro per ciascun figlio, per i nuclei familiari di almeno tre figli.

La maggiorazione è riconosciuta per i figli minori, nonché in presenza di figli maggiorenni inabili a un proficuo lavoro, oltreché di figli con età compresa tra i 18 e i 21 anni, se studenti o apprendisti e appartenenti a nuclei numerosi.

Come si chiede l’aumento dell’assegno nucleo familiare?

La maggiorazione Anf per i figli può essere richiesta attraverso le vigenti modalità di presentazione della domanda Anf, utilizzando le stesse modalità operative.

In particolare, per i lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo, le domande devono essere presentate in via telematica all’Inps utilizzando l’apposita procedura sul portale web, raggiungibile al percorso: “Prestazioni e Servizi / Assegno per il nucleo familiare – Anf”.

L’Istituto provvede all’istruttoria con la definizione del diritto e della misura della prestazione familiare, individuando gli importi giornalieri e mensili teoricamente spettanti, con riferimento sia all’importo di Anf che alla nuova maggiorazione, in relazione alla tipologia del nucleo familiare e del reddito conseguito negli anni precedenti.

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