N. 128
Oggetto: Pratica num. 845/FT/2008. Decreto n. 28 dell'11 febbraio 2008 del Presidente della Corte di Appello di Alpha.
Comunico che il Consiglio Superiore della Magistratura, nella seduta del 25 giugno 2009, ha adottato la delibera di cui il seguente estratto del verbale:
OMISSIS
“- letto il decreto n. 28 dell'11 febbraio 2008, adottato in via di urgenza ed immediatamente esecutivo, con il quale il Presidente della Corte di Appello di Alpha, provvedendo alla copertura in via provvisoria dei posti di Presidente della Prima sezione civile e di secondo Presidente della Prima sezione penale: 1) assegnava il dottor Primo, pur egli avendo specifica esperienza nella materia fallimentare, alla presidenza della prima sezione penale al fine di evitare eventuali incompatibilità della dott.ssa Seconda con il coniuge dottor Terzo, presidente della seconda sezione penale della Corte; 2) assegnava la dott.ssa Seconda alla prima sezione civile della Corte.
- precisato che entrambi i magistrati destinati in via provvisoria nel senso appena indicato avevano espresso preferenza per la Presidenza di sezioni civili, il dottor Primo per la prima, la dott.ssa Seconda per la seconda;
- lette le osservazioni presentate dal dottor Primo, il quale in buona sostanza chiedeva di conoscere quali fossero i limiti della incompatibilità ex art. 19 Ord. Giud. per il caso di coniugi operanti nel medesimo settore in uffici di grandi dimensioni, nonché se una eventuale soluzione restrittiva potesse riverberare a danno di terzi;
- lette le controdeduzioni della dott.ssa Seconda che evidenziavano come la condotta del Presidente della Corte di Appello di Alpha fosse conforme a tutti i precedenti in materia del medesimo ufficio, come la incompatibilità fosse effettivamente sussistente, come peraltro il dottor Primo fosse in chiara posizione di incompatibilità con il posto di Presidente della Prima sezione civile della Corte di Appello - competente sulle procedure concorsuali - egli essendo stato per un quinquennio Presidente della sezione fallimentare dello stesso Tribunale di Alpha;
- letto il parere del Consiglio Giudiziario presso la Corte di Appello di Alpha che, a maggioranza, esprimeva parere contrario all'approvazione del decreto n. 28 emesso in data 11 febbraio 2008 dal Presidente della medesima Corte, ritenendo in ragione delle dimensioni dell'ufficio insussistente una situazione di incompatibilità a che la Seconda ricoprisse temporaneamente l'incarico di secondo presidente della prima sezione penale della Corte di Appello di Alpha;
- ritenuto viceversa di poter ritenere ipotizzabile l'incompatibilità così come prospettata dal Presidente della Corte di Appello, l'art. 19 del R.D. 30 gennaio 1941 n. 12, come sostituito dall'art.
29 del D.Lvo 23 febbraio 2006 n. 109, prevedendo che “i magistrati che hanno tra loro vincoli di parentela e affinità sino al secondo grado, di coniugio o di convivenza, non possono far parte della stessa Corte” e la circolare n. P-12940 del 25 maggio 2007 avendo stabilito che tale disciplina si applichi anche per i magistrati della medesima Corte di Appello, l'art. 30 della medesima circolare prevedendo soltanto che “il Consiglio superiore della magistratura può in concreto escludere la sussistenza della incompatibilità di sede ove accerti che non vi sia pregiudizio della credibilità della funzione e non sia abbiano intralci al regolare andamento del servizio”;
- ritenuto in conclusione che detta potenziale incompatibilità non potesse essere esclusa con riferimento al caso concreto, quanto meno in ordine al pregiudizio della credibilità della funzione, posto che sarebbe accaduto che due coniugi avrebbero presieduto due distinte sezioni penali del medesimo ufficio, la prima giudice di rinvio della seconda
all’unanimità delibera
di approvare il decreto n. 28 dell'11 febbraio 2008, adottato in via di urgenza ed immediatamente esecutivo, con il quale il Presidente della Corte di Appello di Alpha assegna in via provvisoria la dott.ssa Seconda alla Presidenza della Prima sezione civile della Corte ed il dottor Primo alla Presidenza della Prima sezione penale della medesima Corte”.
