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Pensione anticipata 2017 lavori usuranti, tutte le novità

Autore: Noemi Secci | 23/11/2016

Pensione di anzianità quota 97,7, pensione anticipata quota 41, Ape sociale: le possibilità di uscita dal lavoro per gli addetti a mansioni faticose e pensanti.

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Alla vecchia pensione di anzianità con le quote si aggiunge la possibilità, per i lavoratori precoci, di pensionarsi con 41 anni di contributi, oppure con l’Ape sociale a 63 anni: sono queste le tre possibilità di ottenere la pensione, con requisiti più leggeri rispetto a quelli previsti dalla Legge Fornero, per gli addetti a mansioni particolarmente faticose e pesanti, in base a quanto stabilito nella Legge di bilancio 2017.

Ma andiamo per ordine e vediamo chi sono i potenziali beneficiari delle tre tipologie di uscita anticipata dal lavoro e quali sono i requisiti per fruire delle tre agevolazioni.

Addetti ai lavori usuranti: chi sono

Gli addetti ai lavori usuranti sono coloro che svolgono una delle lavorazioni elencate in un noto decreto del 2011 [1], che stabilisce l’accesso anticipato alla pensione per chi svolge mansioni particolarmente faticose e pesanti o turni notturni.

È compreso nella categoria, ad esempio, chi svolge lavori in gallerie, cave, ambienti sotterranei o spazi ristretti, chi lavora ad alte temperature, chi è addetto all’asportazione dell’amianto e chi conduce veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo, con capienza superiore a 9 posti.

È inoltre incluso chi risulta vincolato all’osservanza di un determinato ritmo produttivo, o chi è retribuito in base al risultato delle misurazioni dei tempi di lavorazione.

Il beneficio della pensione anticipata non è limitato solo ai lavori usuranti in sé, ma è esteso alle mansioni particolarmente faticose e pesanti in base all’orario di lavoro: difatti, rientrano nell’agevolazione anche i lavoratori tenuti a svolgere turni notturni.

In particolare, ha diritto alla pensione anticipata:

chi ha svolto lavoro notturno per un numero pari o superiore a 78 giorni

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all’anno;

chi ha svolto lavoro notturno tra le 72 e le 78 giornate all’anno;

chi ha svolto lavoro notturno tra le 64 e le 71 giornate all’anno.

Il beneficio, sia per gli impieghi usuranti che per i lavori notturni, spetta se l’attività notturna è stata svolta per almeno 7 anni, negli ultimi 10 anni di vita lavorativa.

Secondo la Legge di bilancio 2017, non sarà più necessario aver svolto l’attività nell’ultimo anno di vita lavorativa.

Addetti ai lavori gravosi

Alla “storica” categoria degli addetti ai lavori usuranti si aggiungono, con la Legge di bilancio 2017, ulteriori categorie di lavoratori che svolgono mansioni particolarmente difficoltose e rischiose:

operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;

conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;

conciatori di pelli e di pellicce;

conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;

conduttori di mezzi pesanti e camion;

professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;

addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;

professori di scuola pre-primaria;

facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;

personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;

operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.

I lavoratori elencati, però, potranno accedere, sussistendone i requisiti, alla sola Ape sociale o alla pensione quota 41, ma non alla pensione di anzianità con le quote alla quale possono accedere la generalità degli addetti ai lavori usuranti.

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Pensione anticipata con le quote: addetti a mansioni usuranti

Per fruire della pensione di anzianità con le quote (le quote sono la somma del requisito di età e del requisito di contribuzione), è necessario che il lavoratore maturi i seguenti requisiti, entro il 31 dicembre 2017:

quota (la quota è la somma di età e anni di contributi) pari a 97,7, con:

almeno 61 anni e 7 mesi d’età;

almeno 35 anni di contributi.

Dalla maturazione dei requisiti alla liquidazione della pensione, non sarà più necessario attendere un periodo di tempo (la cosiddetta finestra, pari a 12 mesi per i dipendenti e a 18 mesi per gli autonomi, abolita dalla Legge di bilancio 2017).

Se l’interessato possiede anche contributi da lavoro autonomo, la quota è pari a 98,7, con almeno 62 anni e 7 mesi di età e 35 di contributi.

Pensione anticipata con le quote: addetti al lavoro notturno

Per quanto riguarda i lavoratori adibiti a turni notturni, i requisiti sono differenti a seconda del numero di notti lavorate nell’anno: in particolare, per chi ha lavorato per almeno 78 notti nell’anno i requisiti sono gli stessi per gli addetti agli impieghi particolarmente faticosi e pesanti, per chi ha lavorato meno di 78 notti (con un minimo di 64 notti), i requisiti sono invece più severi, sino a una quota massima di 99,7, con un minimo di 35 anni di contributi e 63 anni e 7 mesi di età (innalzata a 100,7, con un minimo di 64 anni e 7 mesi di età per chi possiede anche contributi da lavoro autonomo).

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Pensione anticipata con 41 anni di contributi

Per gli addetti ai lavori usuranti inclusi nel decreto del 2011, ai turni notturni o alle mansioni gravose elencate nella Legge di bilancio 2017, è possibile pensionarsi con 41 anni di contributi se:

si possiedono almeno 12 mesi di contributi prima del compimento del 19°

anno di età;

i 12 mesi di contributi sono di effettivo lavoro.

Questa tipologia di pensione anticipata, dunque, è riservata ai soli addetti a lavori usuranti, notturni e gravosi che risultino anche lavoratori precoci.

La pensione non è decurtata da alcuna penalizzazione, in quanto la Legge di bilancio 2017 ha abolito i tagli dell’assegno per chi si pensiona con meno di 62 anni di età.

Tuttavia, per il periodo intercorrente tra la liquidazione della pensione e la maturazione dei requisiti della pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 e 10mesi per le donne), non è possibile cumulare la pensione con i redditi da lavoro.

Ape sociale

Gli addetti ai lavori usuranti inclusi nel decreto del 2011, ai turni notturni o alle mansioni gravose elencate nella Legge di bilancio 2017 potranno anche scegliere l’uscita anticipata dal lavoro grazie all’Ape sociale, una prestazione di assistenza che consente di pensionarsi prima della maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Per fruire dell’Ape sociale è necessario possedere, per le categorie elencate:

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almeno 63 anni di età;

almeno 36 anni di contributi.

L’Ape sociale, calcolata sulla base della futura pensione, non può superare 1500 euro mensili; è incompatibile con gli ammortizzatori sociali e con i redditi da lavoro che superano 8.000 euro annui.

Per chi appartiene alle categorie elencate dal decreto del 2011, nonché per i lavoratori notturni, resta dunque più conveniente la pensione anticipata con le quote, specie perché i requisiti dell’Ape sociale sono più alti di quelli richiesti per la pensione di anzianità. L’Ape sociale rappresenta invece un’opportunità per gli addetti ai lavori gravosi, come individuati dalla Legge di Bilancio 2017.

Note

[1] Dl 67/2011.

Riferimenti

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